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L'Idea religiosa
di
Marsilio Ficino
E
IL
CONCETTO
DI
CERIGNOLA
TIPOGRAFIA EDITRICE DELLO
SCIENZA E DILETTO
MCMIV.
ysaSBBaMHHBaHaani
GIULIANO BALBINO
L'Idea religiosa
di
Marsilio Ficino
E
IL
CONCETTO
'^^?
DI
/l
'''".C
CERIGNOLA
TIPOGRAFIA EDITRICE DELLO
SCIENZA E DILETTO
))
MCMIV.
^J5
CAPITOLO
L'
I.
UN
problema
capitale importanza
si
il
pre-
pen-
l'
incognita
fi-
pagana
due periodi
in cui si
pu dividere
ci
la vita
sua di
filosofo e di
il
appare quale
plia'tonipi,.
restauratore in
Firenze
si
deofli
studi
""
atteggia'>
c^vaiene
nettamente
distinti
da
differenze
precise;
che
nemmeno nel primo egli nega di essere cristiano, nemmeno nel secondo abbandona il NeoplaChiesa.
E non
constatarlo,
basta,
per
fa
spiegare
tale
si
dissidio,
come
si
troppo spesso; n
pu im-
maginare per nostro comodo un* interiore battaglia fra ragione e sentimento, fra scienza e fede; che
nessun' anima
forse
mai
ci
parve pi serena
di
sua ad una
aspirazione verso
il
caduche parvenze
umane.
Io
non
Prof.
posso
che
il
Della Torre d
nella
sua
poderosa
opera
sull'
Accademia
platonica.
fra
Platonismo
in
e Cristianesimo
non stanno
loro
quella opposizione
vece
ad
nostro
secolo, e che
dissidio.
Cos Platonismo
possono
pi ardui
d' i-
parimenti
delle menti
mostrare
mistiche,
liberi
spazi
ai
voli
delle
anime inebbriate
altra
deale;
nell'
pu parimenti
o-
gnuno
della
trovare
ragione,
una
risposta
ad ogni domanda
cuore.
Non ancora mi
sia
la figura di
minata
sia stata
alle
mie deboli
alla
spalle,
ma
di
talia.
solo
portare
qualche contributo
storia
1'
I-
La questione per me
questo,
si
che
io
nemmeno
si
nel
secondo periodo
giava
a
atteg-
cavaliere della
Ficino fosse un
;
anche
comdi
solo
la
comunione
anche se
di
d'intenti con
Pico suo
pJiilosophiis basterebbe a
eresia,
rendermelo sospetto
fosse
magia non
il
stato accu-
sato
anch' egli
Io
come
giovine
principe miranin-
dolaio.
tendimento
conciliare
il
Neoplala
tonismo
col
quale
filoso-
Che
vi
riuscisse
nego
che
lo
sognasse
mi
pare
difficile.
Non
1'
a comprendere
pi acuto di
lui
Troppo
veinge-
scovo
anima
che vide
pia,
dell'
ma
limitato
gno
al
impresa, e impose
Ficino,
la
tonica,
Coner -gentes
di
S.
Tommaso.
non per
logia
la
A me
cui apoogli
filosofica
ma
I
tali
armi
campo per
altra
bastanza
illuminata.
infatti
gli atei
materialisti,
Gli
eretici
egli
anzi bene
trebbe
dunque essere
non
si
pa-
che
in
cezione
trovare
si
questo
senso
recondito,
secondo
quale
af-
fermava cristiano.
non secondo
la filosofia
dogmi
della Chiesa
ma
secondo
neo-
platonica;
l'
distinta dal1'
Universo creato,
ma come
1'
Essere puro,
le
U-
cose,
generatrice di
teista
tutte le
parvenze. Egli
fu
un panlui fu-
acosmico
spiritualista
come dopo
se
egli
qualche
ci egli
volta
fa
per
figura
di
personifica-
sovente
anche
per
prudenza,
;
non
sempre
in
che,
se
non mancava
altro
e-
accusa di
a scolparsi
come mago.
di
quando
le
fu
accusato
Si
bile-
godeva
cita^
nel
Quattrocento libert
fare;
ma
sognava salvare
ma
era
mente
l'atto di
ciononostante
il
Pici
no
La sua concezione
in
un dialogo
al
Dio ed Anima
una sua
il
lettera
Mercati
Ed
inoltre
anche
concetto che
Rucellai, nella
delle cause
egli
esprime
una sua
Fortuna
in
lettera al
alla
quale
unifica la
Legge
stessa
all'
ancora
a noi ignota
tanta parte,
sostituendo
all'arbitrio
divino
la
Legge
che noi
idea
di
ap-
pena intravediamo,
e
dell'
lo
riaccosta
Dio
Essere
nica
(2).
Dio
unica,
dunque secondo
verit,
il
Ficino
la
Realt
Somma
Sommo
Bene,
Somma
tutte le
tutte le cose
(i) Della Torre. St. dell' Acc. PI. p. 593. Anima dice che non mai essa potr ritrovare Iddio, poich se Egli s'identifica col Tutto non pu essere contenuto dall'anima, e se e^H fuori dell'Anima stessa, egli che tutto comprende sarebbe da cjualcosa limitato, avrebbe qualcosa nel pi intimo di s che si distingue da lui. Tale argo-
mento
per r
nit
a cui
si
uomo
solo
di
i<'.
dei
Primi
Principi, implica
;
necessariamente
si
il
cosi
angustia
(i)
maxima
et
Dio
in cui
V. nella Nuoz'a Paro/a giugno 1904 l'articolo Destino e giustizia ebbi a svolgere questo co'icetlo a proi)osilo del Tempie cnse-
vell di
M. Materlink,
IO
{|iiindi
facolt
turai
umane derivano
conseguenza
umane
espressione
confondono;
verso la
pi
questa
lo
sforzo
delle
lad-
della ragione
ampia
le
sintesi
sia
possibile;
la
dove
la
religione
dell'Assoluto
percezione
intuitiva sovrarazionale,
la voce di
Dio
si
stesso
umana natura
afferma
Id-
vero
Ogni
ogni
della
filosofia
racchiude
di
una parte
del vero,
Legge
Dio.
al Fici-
La
verit
una Chiesa,
tutta
La
rivelazione per
il
un
fatto
Cri-
stiano ortorlosso.
In un certo senso per
il
Neoplatonico essa
universale.
Essere stesso, in miSe Iddio nore o maggior parte Esso si rivela a ciascuno
1'
1'
secondo
mente
la
nobilt
la
della sua
(i)
anima
(i)
Ma
il
anche
considerando
nienti
pi alte
possa
rivelarsi
una p
ii
ampia conoscenza
teoretica,
ma
crede ancora
che
1 1
Rivelazione
in
un senso pi stretto
il
pi
pro-
priamente religioso
Ficino
i
la
teplice e trascendente
limiti
parola
del
Cristo.
lui la
pa-
Zoroastro
Non
gli
vino, e
Platone
si
saluta-
vano
fratelli
Accademici.
Lasciamo
dei
ora
gradi
di
di
discutere
altezza
se
egli
anche
fra
dell'
questi
rivelatori,
fra
questi
di
tra-
Maestri
umanit; ci che
Marsilio
la
noi
preme
dice,
Rivelazione
scende
il
nella
Pimandro. che ad
nel
Pi-
rivel le cose
se
e delle siie
anche
la filosofia pla-
divina
clii
spirito
abbia con purit di vita e col doninio deKe passioni volto lo ad astrarre dalle umane cose nella contemplazione delle idee,
per qualche lempu separalo ed a s com' era prima di enlrare nei corpi possa veder cadere veli che nascondono un mondo invisibile agli altri uomini, e possa indovinare molte cose Della Torre St. Acc. pi. p. 485. Altra volta descrive una tal visione che egli stesso ebbe di un inondo luminoso in cui sent voci prima a lui ignote, come se egli fosse entrato in un nuovo stato di coscienza; e fjuesta ci ricorda le vii
i
Teosofi moderni.
12
secondo
il
pensiero di
Marsilio.
E
fu
grave errore
in
cui
si
filosofo
considerarlo
platonici*
come rinnovatore
letterale,
degli studi
Se
suo
puro senso
Bessarione
In
non sarebbe
lettera al
il
stato
un
libro
una
Cardinale
cui
si
congratula per
suo
calumniatores Platonis
che
Platone
come una
cie
che
solo
le
un
roc-
fermarono
all'
aspe-
all' in-
terno disprezzarono
tesoro nascosto;
ma quando
fu
li-
esplicative
da
tutte
le
neoplatonici avevano
dunque rinvenuta
sua
di
la
scienza
So-
quale
1'
da Dio; era
attraverso
i
l'antica sapienza
riti
orfica
tramandata
at-
misteriosi
della
Grecia,
traverso
le
Pla-
cit.
p.
584
tone che
gesse
le
I.^
il
la
espresse sotto
velame che
il
proteg-
Ficino non os
arrestarsi ai miti
sempre
poetici
ma
spesso
an
che puerili
di
poter
sere che
non
Ficino in que-
il
sapienza
dell'
era
Aci
cademia
renzo de'
alle
menti pi
elette;
ed erano questi
che
Valori
Medici
Lo-
ci
dice
il
impar
'
Egli
fu,
per usare
la
parola di Socrate, un
divina.
Pla-
Numenio
Pitagoreo
egli
ci
dice giudic
in
lingua
attica;
per
conto
suo dicendo philosophiam Platonis sublatis velamtnibus undique dwinae legi consonam
esse.
le
filosofia pla-
Dio
principio d'
agli
i-
uomini
cit.
583
possono variare
tali
i4~
ma non
in
in
suono
significato,
comune ma identico; uno deve essere il fondamento di tutte, se Iddio non ha ingannati suoi
i
figli.
Ogni
tendere
matico,
in
religione secondo
il
Ficino
si
deve
in-
uno
letterale e
1'
dog-
uno
inreli-
per
le
menti volgari,
1'
altro per
superiori
le
telletti.
Ed
in
tale
gioni
si
gnosis,
che
la vera e
conciinter-
non solo
tutte le
religioni
positive
pretale rettamente
in divina
sintesi
ma anche con
filosofia.
essa
la
si
concilia
alta
copida la
Essa
pi
ligione razionale,
della vita
1'
opera
sua.
Congiunte furono
ne e
(i;
dice
il
Ficino
religio-
filosofia
nei
ma
poi
op.
cit.
p. 595 di
{2)
L'eterna sapienza
veri amatori
presso
gli
antichi
le
i
suprema causa
i
fos-
popoli
filosofi
Pertanto
al
Profeti
tempo
i
sacerdozio ed
sapienza,
dai
Persiani
filosofi
furono chiamati
15
si
si
accentuarono
le
fi'a
di-
differenze
esi-
per
di
tempi,
pi
non
s
diaintel-
riconobbero
fi'a
loro,
ciascuna
proclam
creazioni
pi
alti
dediti alla
filosofica
specutazione.
A
sti
e filosofia
invocava e
filosofi e sacerdoti,
que-
della
quelli
vera
a
legitima
tradizione cristiana,
non
escludere
Magi, cio sacerdoti, perch presiedevano alle cose sacre. G' indiani Braraani e intorno alla natura delle cose e intorno consultavano metafisici ed matemaall'espiazione degli animi, presso gli Egizi tici attendevano alle cure sacerdotali ed alle cure del governo. Presso
i
i i
gli
Etiopi
Lino,
erano ad un tempo maestri di filosofia e La stessa consuetudine fu in Grecia sotto Orfeo, Museo Eumolpo, Melampo Trofimo, Aglaofemo, e Pii
ginno.sofisti
tagora, e in Gallia sotto il governo dei Druidi. E chi ignora con quanto amore attendessero a un tempo alle cose sacre e allo studio della sapienza Numa Pompilio, Valerio Sorano, Marco Varrone e primi Crimolti altri? E chi non sa quanta vera scienza fosse fra
i
conservaquesta divina copula della sapienza e della religione intatta specristiani. O secoli infelicissimi cialmente presso gli Ebrei e presso quelli in cui avvenne la separazione e il divorzio lagrimevole di Pallade e di Temide (cio della sapienza e dell'onest...) La dotfelici
secoli che
.... e
le
mani
di
ignoranti....
Dalla prefazione al
(i)
De Christiana
Religione.
Idem sagg.
basterebbe tale
i6
Quasi
rivolta
ai
esortazione
egli
sacerdoti
nel
la
ad
accertarci
come
della
Cristianesimo
chiesa di
Roma
se
non
degenerazione
del
Cristianessimo
vero;
non non
i-
una mera
Ficino;
un' aspirazione
convenzionale
ad
un
certo
nessuno sa perch
si
dica primitiva.
Il
Ficino sa
in
quella
idea religiosa.
Non
egli
dei
costumi
che
ma
il
tesoro
esoterica.
Se
egli
il
infatti
in
ogni
reli-
gione,
dogmatico ed
razionale,
come avrebbe
inci-
la religione cristiana ?
tava
la
sacerdoti; questa la
legitima
sapicntia
dei
e presbiteri,
bramani
dei
matematici
metafisici
dell'Egitto,
dei
Magi
della Persia,
dei Sacerdoti
la tradizione
Perduta
profani
i
hanno creduto
nelle
forme,
hanno adorato
simboli.
(i)
rei.
Cos
nici
si
17
miti
cristiani
spiega che
al
plato-
apparissero
desima splendente
dell'
come ad
es.
il
mito
androgino e
In un
la
altro passo
ancora afferma
il
filosofo
l'i-
Neo Platonismo
Torre
vi
e del Cristiaar-
nesimo.
Il
Prof. Della
vede invece un
gomento
cos a cuore.
Platonici divino
ad
Numenio
Plo-
Areopagita ricevettero
nm^nijcnm dixerunt
tri
sulla divina
alla
mente
e su al-
argomenti spettanti
(i)
teologia,
tolsero
di
da
questi,
A me
anche
io
buon
il
che attribuisce
di-
vino lume
ai
secondo
in
luogo forse
vere
d'
do-
interpretare
in
frase
quicquid
magnifi-
cum
sere,
nici
dixerunt
un senso limitativo.
i
Pu
es-
Neoplato-
la
parte
attinta
ai
cristiani.
Ma
(i)
Op.
voi.
I.
25.
non so pi che
pensarmi
se da essi
dell'
Numenio,
argomenti teologici,
fia.
in
breve tuttta
la loro filosoil
attribuito
fatto
si
di-
ma
abbia
la
divenire
anche
santi.
Che
Chiesa
guardi
da
dunque
di conciliare
il
Neoche
Chiesa;
conciliare
i
folle
tentativo
come
Dio
Diavolo
nemmeno mai
;
ripudi
venerati
maestri Alessandrini
egli
eretico
relii
libro
De
Christiana
gione
sempre
e dice possibile
arti magiche.
poter
del
go-
protezione
Ma-
poich
veramente
ecclesiastici
della
romana
si
Babilonia
senza
(i)
De Chr.
rei cap.
X.
tonico,
cristiano,
19
tutte
s'
sto o di
tificano
verso
maestri.
Prof.
;
Cosi
si
risolve
il
dissidio notato
gli
dal
Della Torre e da
cosi pi
tutti
studiosi
del
si
Ficino
non
ci
meraviglieremo come
merala
viglia
il
dopo
sua
un po' inquinato
di
neoplatonismo-
del
Fieino
Cauolieesimo.
CAPITOLO
IL
cino
al
spiegazione.
egli
si
Se
dopo
la
lettura di S.
Tommaso
prudente
mostr
avrebbe
verso
consi-
avversari^
ci
deferenza
lo
aveva
che
gliato
in
cos troppo
dell'
vago
ritorno
nelle
le
braccio
ortodossia romana,
egli
Istituponi
Platoniche
esponga
soltanto
senza entrare
in
poich tanto
in
r opera
De
la
virtutibus
moralibus
non
difficile
in-
vece per
tesi
contraria,
s'
ac-
Cosimo
il
la
guida
conOrfeo,
buon
vertito
ebbe
tosto
ptir
autori
prediletti
24
Proclo, Esiodo, tre grandi luminari della tradizione
teosofico
far
-
panteistica,
che
in
Grecia
viene poi a
ales-
sandrine.
E
i
egli gi
peno-
propaganda
nel
tali
suoi contemporanei.
Ne mi
che
il
pare
di
poter
vedere
di
consiglio
Ficino d ai giovani
non
essere
av-
neoplatonici,
nei
quali
Prof,
delle
Torre
a mio avviso
di
un
po'
una batfantasia
taglia interna e di
si
ad immaginare un
nello sconforto in
lio,
romanzetto
cui visse,
filosofia,
sentimentale.
lui,
secondo
Marsifede,
anelante alla
dubitoso
un argomento a sostenere
Giovanni
Cavalcanti
ci
conversione, ed in
il
presenta
consolatore
P'icino;
e la dimostrazione del
colla quale
al
il
tutto fonda su
una
il
lettera,
Pulcino
dedica
di
all'
amico
suo
il
Commento
della Torre,
Simposio
ringrafra-
Platone, secondo
in
per
ziamento ed
segno
di
gratitudine per la
totius
lamprideni suavissime n\\ luaiines, esse aniureiu ac mundi habere claves al) orpheo, deiiule quid sit amor et quanlus a
25
Prima
di
dimostrare che
la
la
lettera,
che ho
le
trascritta significhi
riconoscenza verso
pre-
mure
dell'
la tesi
del prof.
abbat-
timento
d'
animo; che
il
di
vanni Cavalcanti
non
difficile
causa
di tal
simo non
fede;
vi
il
opposizione esclusiva
che
a-
spirazioni
meno
com-
che
il
Cristianesimo
non riesco
perci
Giovanni Cavalcanti,
Senocrate
di Marsilio,
da
miio
Platonici.
se,
Ma
ci che
pi
importa che
di
dubito forte
amore,
vera-
che
gli
si
svel,
Pulcino alludere
mente
gli
ai
Non
di
umano sentimento
(t
Platone
cieiis
liic
poleiitiani habtat,
annos me
hesit
tniio
huiic de
amore
libruni
<
omp'sui
cpit-m
manu
sunt
scriptum,
til)i
|)oti.ssinnim
libi
leddam. Vale.
26
amore egli parla, ma di amore nel senso metafisico, amore legge dell' Essere, forza del Logos primo principio delle cose, amore quale cond'
nel senso
altri
fi-
antica Grecia.
Dare un interpretazione
nuova rivelazione
significato di questa
amore non
ma
il
signifi-
fratelli
mi
pare
certa-
mente da
Amore
in
una parvenza
dell'
Essere
in
una
diversa
e,
di coscienza.
ipotesi,
mondi
invisi-
ai
profani.
la
Che
tali
credenze
fole,
visioni
credeva
Ficino,
il
come
ab-
biamo
visto,
scrisse
personali
esperienze sue.
la
Lo
storico
scienza abbia
detta r ultima parola sulla costituzione della natura umana; nessuno sa quali verit meravigliose
27
e se in molte superstizioni
fole,
popolari
puerili
pi
vivida luce
della
un contenuto
gi
verit ben
maggiore
no-
stra aspettazione
Pu
i
abbiamo
rivolti
nuovi oriz-
zonti
sorridano gi
alla
nostra
mente sebbene
folti;
intanto noi
le
dobbiamo
forzare
a-
idee nostre a-
in
segno
di
i
stima, e di
limiti
non
il
del
nostro;
servizio
perch
senza
certo
di
potremmo rendere
volerlo,
alla
loro un brutto
e un
brutto servizio
renderemmo
le
Storia.
anime
equilibrata complessione
in
separono
come
quelle
ritor-
per nahira
loro sono
divine,
quando
separate
di
tempo
ed a
ve-
?iei
corpi; credeva
possibile non
ma anche
trapassati,
da avere
sibile
(i)
visione dei
mondi
invi-
ai
profani (2).
cit.
Op.
p.
484
le
(2)
sogliono
ombre
delle anime,
le
che
sono
nell' altra
vita,
Ma
cjuesto di
ad me non dormendo n
tranquilla, subito
e
felice si)irito
il
in '.ontemplatione
come
fulgore fulgido,
puro
28
In
oltre
del
Pulcino era
anormali
tevide
in
come
la
ci
narra
il
figlio,
essa an-
sogno
la
morte
Angela,
soffocazione di
propria
Ed anche
in
Marsilio
appare
tica,
era
la
come dai
Della
citati passi
come
chiama
il
prof.
Torre. Ora,
come ho detto sopra, noi dobbiamo dimenticare un momento la questione scientifica, se il Ficino
sia
caduto
in
illusione,
o se
a-
vrebbe
in
tal
lo
stesso carattere
di
realt
voce spirituale agli orecchi mentali venerando sermone offerse parole sue comand che in scrittura notassi op. cit. p. 489.
dice altre volta che l'anima di re Alfonso ai)parv-' a Ferd
gli
nando
a Lorenzo perch magnus e coelo Cosimus audaciam quandam et fiduciam praestav t qiialem olim in terra solebat. Op. I p. 729 Altrove dice che cum oriente sole sumnia velusll inoiUis fasligia pelerest Cosimo gli apparve e gli disse: Sacra hodie -inqiiit Marsili, mea Laurentius quidem urbana piiis instaurai: tu vero rustica mox, si niihi parueris, eadem hoc in luco nobis instaurabis. Neque te pndeat, seniores Saturniosque agricoias meos sub montis huius vertice in ipsa Achademiola Phoebo sacrata convivas excipere, luandaquidem hodie sicuti vos astronomia docet, suspice iam nome vidcs ? hodie Saturnus in coeo Phoebusque iunguntur.
.
con Firenze, e dice ancora d' aver assistito in quio op. I p. 8i6 Altrove al Michelozzi dice di aver scritto
(i)
Delle Torre
o|).
cit.
i>.
484
29
obiettiva, che la materia fisicamente sensibile.
Quedi
sto
sia
ci
stato
da
un
1'
enorme
errore.
Sta
fatto
tale
let-
non facciamone
se illusione,
le
meraviglie,
antica,
che
tale
illusione,
(i)
direi quasi
quanto
1'
uomo;
la
ritroviamo nelle
pi
antiche
Plato-
fitosofie della
nici
nei
misteri Alessandrini
Plotino
lama
tali
blico e forse
illusioni
si
cristiani; (2)
educavano e
iniziavano gli
tpo6(jLevot;
umano
spirito a pi alti
stati di
mondi
Bruno;
stica medievale,
pi velatamente anche
il
questa
la
deduzione
teorica.
Egli
,
a-
come
dalla
lettera
succitata
la
appare
da
Es-
Orfeo, appreso
sere;
che
Amore
legge
dell'
aveva
appreso
trentaquattro anni
gli
si
ri-
(ly)
a dimostrare
la
30 vel;
tale,
egli
ricevette
contemplazione
una superiore
Cosi
espressione
Amore, anima
la lettera
il
delle cose.
io
di
comprendo
divino
cenno
daemon, che
che
conduce
al
rimanesse
la
qual
fi'ase
non
avrebbe
Esaminiamo un
Torre
cino
cita
in
al
il
prof. Della
il
Scrive
Fi-
Bandini.
(Il
divino,
nella
come
che
non figge
lo
sguardo
riguarda
carne, veste
quest'
uomo,
ma
uomo
interiore cio X
animo
stesso da
Dio dato
sei
agli
uomini
immortale
e divino.
quanto
dell'
anima,
si
schermisce dal
di orto-
concilia altrettanto e
cristiano,
dogma
si
colla
filo-
neoplatonica.
Il
Della Torre
>
Ma
non
vi
d'immaginare
lunghi
anni
trascorsi
dal filosofo
affidato
La determinazione
ed immortalit
dell'
anima ccntiene
s tutto
la
il
determi-
natura
umana
in
rapporto a Dio,
Su
ci egli
non
gli si
monumento
della
il
ambages? Continua
nel
Della Torre;
Il
errori del
al
Platonismo
cercava
commento
A me
al
dotto
Non
sarebbe
stata
il
pi
con-
Commento
argo-
all'opera
Summa
contra
gentes?
Quale
mento
pone
gia
32
al
~
Della Torre pi
s'
la
si
domanda
im-
alla
Summum Bonum
Sag-
domanda
ma
se questo dubbio
non
Non dimentichiamo intanto, che Bonum era per lui lo stesso Iddio, ed
che
gli
il
Summum
al
Baronio
esprimeva
porre
la
sembri
e
duplice e misto
fine
della
vita
dell'attivit
tale
umana,
e
realt
rispondeva
spiegandogli
siano
filosofo
come
duplicit
commistione
solo
apparenti,
ma
in
anche questo
am-
A
il
Platone dunque ed
al
monismo
spiritua-
listico delle
quando ci appare nell' umile veste del convertito. Quei grandi maestri non rinneg, Santo Vescovo d' Ippona questi mancome
Ficino, anche
il
:
tenne
della
filosofia
accordarsi
coi
dogmi
come
ma da Dio
alla specie
umana
di
comune
natura nella
Teologia prov
Il
tempo
del
Fieino
la
pagione
dell'opera
sua.
CAPITOLO
Il
III.
tempo
Il
sua
XV
stato
la
di
crisi
per
la
Chiesa e per
del
1'
ortodossia cristiana
travagliava l'et
che travaglia
la
sua mis-
religione
filosofia.
Perduto aveva
lo
Cristianesimo
ormai
da lungo tempo
;
spirito
era rimaeste-
solo
la
lettera che
uccide,
il
dogma
riore ed irrazionale.
Epicureismo
il
egli
materialismo e
lo scetticismo dell'antica
La
ricca
facili
Italia
tali
e gioconda
adagiava mollemente su
e indulgenti filosofie.
Lo
rinnovati
spirito del
secolo,
studi
classici,
dalle rinnovate
comuni-
delle
un aristotelismo
sformato.
lastica
;
abbattuta la Sco-
g' intelletti
reazione
rialisti
;
la
Religione
per
forza
consuetudine.
Fra
s'
Timoteo
al
della
induce
mestiere di mezzano
un amorazzo
della
volgare,
ma non
1'
scorda
il
lume
all'
immagine
Madonna,
espressione
pi pura dell'
anima
speculazione
nell'
filosofica
il
anima popolare, a
grandi,
fra
delitti
arte sovrana.
Dall' oriente
di
una
religione
anche
fuggiti
cattolici,
mostrare
mondo
verso
via di salute
ligiosa.
un' ideale di
perfezione
re-
Viva battaglia
aristotelismo p-
37
sitivistico
egli
contrappose
il
divino
la
Platone, la
come
pi atta, a guila
dare
il
popolo
d'
Occidente verso
(i).
scienza eso-
terica dei
Misteri
Se
cino,
non
1'
vi
relazione di
di
dipendenza
fra
il
pensiero e
opera
certo
Fi-
pur
che
almeno un'
affinit
tentativo
di
la
Ambedue
1'
pro-
pugnarono
dell'
umano
eterno
contrasto, travagii.
ad
illuminare
vie dei
duri mortali
di riforma;
Gemisto non
e forse
riusc nel
lo
suo intento
nemmeno
sper
ma non
del
esatto dire,
tutto
sterile;
che
egli
il
stato
Ficino.
innegabile intanto,
scritti
ebbero un
cui
grande impulso
gli
studi platonici,
da
sorse
(i)
le religioni
antiche
si
conciliassero
ZwpOKO'XP''wV T Xal
Non dico che l'ideale della repubblica platonica non sorrianche al Ficuio come ai pili scettici e nemmeno mancano nelle opere sue traccie di filosofia sociale, che furono anzi perseguite e studiate dal dott. E. Cialli. (La morale nelle lettere di M. Ficino. Lo stato e la fimioiia etc) ma non si pu dire che egli abbia lasciato una dottrina organica di filosofia sociale, n che 1' opera sua avesse un intento direLLaniente sociale.
(2)
desse
-38l'Accademia.
forse
anche degna
nell'
di
consideri-
intento di
la
religione
esoterica
degli
se
un
idea mi-
forse
in
Ed
dici
Cosimo
de'
Me-
ma
fosse anche
di
magna pars
religiosa.
riforma
In verit anche
Cosimo era
tutt' altro
alla
eresia
cui
si
il
Ficino.
Anche
egli
formando
a medicare molte
ne ha
qtiasi
per ognuno
come
noi
(i)
torto noi
cristiano.
Come
A.
secoli dell'
in seguito
vedremo jjarlando
dell' Esoteric
Cristianity di
primi
scuole occulte
ma-
una dottrina
Fin dal secolo xii esisteva in Ilalia, dice il Renan Averros l'Averroisme una setta pitagorea occultamente sparsa per tutta l'Italia, a cui apparteneva Arnaldo da Villanova. Scuole occulte erano quelle degli alchimisti e degli astrologi. V. De Castro Fratellanze segrete.
(2)
De Castro
Fratellanze segrete
p.
308
39
fra
Marsilio e
i
le
chimisti, fra
il
dopo
Ma
noi
di
indizi cosi
il
notissimo,
pieno
in vita
ed
in
morte
alle
idee ed
all'
opera del
filosofo.
Cosimo
essere, che
salito
un daemon, un
mistica
ha varcate
un gradino pi
in
uomo
Cosi-
mo
Pu
Marsilio.
dobbiamo alquanto
ri-
modificare
criudizio.
che convenzionalmente
dell'
peliamo
del
di
di
Cosimo come
accorto
politico,
fine
come gi
teoretico
altra
della
questione.
Se Marsilio era un
;
illuso fanatico,
il
peg-
gio per
cetto,
lui
suo con-
tale
il
condizione da giustificarlo.
Ed
probabile
fosse
giustificato
appartenenza a
qualche
societ
40
occulta,
forse fondata
da Gemisto
in
cui
Cosimo
Pla-
facile
che
1'
idea di quest'
Accademia
non appartepare
pi
A me
cui
r illuminato principe
Medici
facesse
parte.
Da lungo tempo
il
1'
giasse e maturasse
disegnc;
non
aveva
ancora trovato
uomo
1'
occasione.
Quando
lui.
Marsilio allora,
Tu
fi-
nato
Diotifece a curare
le
corpi,
.
ma
tuo
anime
di
L'
1'
uomo
diede
era
educazione
agi
E,
giovine, gli
i
Platonici.
per lo
meno
ai
nell' illusione di
Marsilio, anche
dopo
di
volgere
gli
sguardi
fatti
non sono
che
concetto storico
dobbiamo formarci
usata
dal
quella
dall'
maestro,
che
aveva
portata
Ori-
riente la
attaccata
solutamente
battaglia
contro
il
Cristianesimo
41
e contro Aristotele
platonica,
contrapponendo
la
filosofia
come
tattica
bi-
quando
si
la
sogno
la
assicurarsi
vita propria,
quando
doveva levare
gli
eletti,
alta
la na-
tura propria,
propri studi,
il
proprio
Karma
1'
di-
vi
avessero predestinato.
era
Ma
veva
ormai pi
prudente continuare
il
attacco di fronte;
il
non donon
Ficino svegliare
la
sua forza.
E
1'
lo
dimostr
forse di
buon ammaestramento
gia,
non ingiustamente.
E
egli
utile allB
combatteva continuare
tale
tattica;
nessuna
se
dopo
il
primo
periodo di
di
intran-
sigenza
il
gli
scolari
non cercarono
alla
riconnettere
nuovo pensiero
di
r et e
quel
popolo
che
il
volevano
conquiin-
stare alla
Ficino aveva
contro a se tradizioni
r
antiche e ben
radicate nel-
anima occidentale,
tendenze
filosofiche
domi-
42
nanti da lungo tempo,
secoli
ai
un
culto
consacrato
da
di
vita,
adattatosi ad un ordine
sociale e
grandi
principi
si
per
le
fonda, e che
rappresenta.
Egli consacr la vita sua alla diffusione della
filosofia
vi-
ma come abbiamo
Ges
ve-
duto, secondo
lui,
la stessa verit
traluceva anche
coil
attraverso
me
attraverso
anche
Quindi, poich
cristiano,
egli
po-
dichiararsi
saggio
reli-
giosa Europea.
Il
diverso atteggiarsi
dell'
opera
sua
di
si
concila
ogni
contrad-
Non
r ortodossia della
Chiesa
egli
voleva
uno
fu
sempre
l'ideale suo:
dare
all'
Europa parte
che
sola
misteri,
poteva vincere
materialismo
l'a-
alla via
al
vero sapere.
43
Si noti che contro
nessuna eresia
spiritualistica
due grandi
e Pico combatterono,
ma
solo contro
il
materiali-
e dall' Averroi-
segreta poteva
dogmapoteva un
Solo
dottrina segreta
dubi-
Se
si
tale era la
cino
come
compagno
eretico
nella bat-
Pico della
Mirandola,
impegolato
di
stesse
conclusioni
ammaestrato da
occultisti
orientali in
una scienza
Accademia
(i);
es-
ili Anche il prof. Della Torre nella sua opera suU' Accademia d notizia di una figura alquanto strana ed enigmatica di dotto orientale maestro di Pico. Era un caldeo di nome Mitridate; quali fossero g' insegnamenti dati a Pico da costui non si sa; doveva essere per non commune persona questo caldeo clie^ trattava il gioci
_/tf/6f
degli ingegni
come
si
tratte-
rebbe uno scolaretto. E non di puca importanza dovevano essere tal insegnamenti dati Pico con giuramento del pi scrupoloso segreto*
44
sere accettati
nell'
Accademia
l'
gli
Ebrei,
il
come
,
abito ed
la
beneficio
ragione
il
che egli
stesso,
sis
si
Pontefice
credeva
la
che
Chiesa
la
vera eretica
a suo av-
Riferire anche il Della Torre, che essendo il Benivieni, il celebrato poeta Neoplatonico, andato a passare alcuni giorni con Pico nel romitaggio in cui questi s' era ritirato col maestro, gli avvenne
di entrare nella stanza di studio;
ciarsi alla soglia, tosto
si
ma appena
di
scagli contro
lo
spinse
forza
fuori
della
camera
acerbamente Pico per una passioncella amorosa passeggiera che lo aveva distratto qualche giorno degli studi e pi acerbamente ancora per aver lasciato trapelare qualcosa degl' insegnamenti rice;
vuti con
giuramento
di segretezza,
esponendo Angelo
cosi s
ed
altri al
pe-
11
Concetto
di
in
Annie Besant
CAPITOLO
concetto
di
IV.
li
una
dottrina esoterica
in
Annie Besant
di
Tanto pi degna
rinata a
considerazione
mi
ap-
nuova
vita
nel
trascendesse
1'
1'
importanza
storica
meritasse anche
Ma
io
limiti
imposti a questo
mio
umilissimo
lavoretto;
mi
opera
Rina-
moderna
scimento.
Non
pigliare a
che
non
cosa
da
gabbo
tentare
1'
la critica e della
Teo-
in
ogni
reli-
uno
esteriore e
palese
e
per
capaci;
questo
ap.
pare adombrato
velame
-48di
la
via
1'
della
cononella
scenza
cui
per
gradi
procede
uomo
sua evoluzione.
Cosi
ligione
pu compiere
sua missione
di cosi
di
educare
al-
varia
morale {ij
E commune
silio
con-
ciliano
nell' u-
umanit
le
scuole de-
(2)
Marsilio
non
cosi
esplicitamente
come A. Besant
bero secondo
la
moderna;
fratelli
magpi
prodotti di anteriori e
specie,
le
privilegiati
Dio
svel
(3)
se-
crete cose
per dare
di s alli
uomini
La
le
diffe-
tempo
ed
il
(i)
Mysteries
Ch.
i."
The
common trunk
Divine VVi-
sdom
49
del
rali
le
differenze
natu-
religioni
sorelle,
riguardarsi
meravigliarci se noi
troviamo analogie
diverse religioni,
e non
dobbiamo credere
sconosciute.
di
prima
Ad
un
dell'
era
ed
indiscussa.
le
religioni
non
derivano
nella costi-
tuzione fisico
risalgono
riflessi dell'
unica religione
si
ridu-
ce ad una negazione
ziati
come per
di
gli scien-
materialisti,
ma
un
(i)
corpo
dottrine
insegnamenti
positivi,
Ges non
per Marsilio
come non
pagana o
ebraica.
una e
1'
altra erasi
mutate condizioni
gran
allora ci che
ora av-
si
umana.
it.
II
eommune
lei
la
p. 8
50
viene, ci che
cino.
La
riti
spi-
indotti; gli
si
auguri
si
E Ges
gli
venne a rinnoforse
vare
a dare
nuovi
insegnamenti, a risvegliare
antichi,
ad infon-
di
spiritualit nel
Cosmo
tempi nuovi,
alle
1'
corruttela, verso
ideale.
Ges non
religione
il
fu, in
un certo
senso un
ribelle;
prendevano addentro
nobbero
l'
mosaica, ricodel-
in
Ges
il
Profeta,
continuatore
opera
di
Mos, a quella
guisa
che
leggendo
Mo-
sem loquentem.
Con
passi di
Origene e
di S.
Clemente Ales1'
esistenza,
nei
dell'
davano insegnamenti
platonici,
analoghi
indiani.
misteri
pitagorci,
Ma
per
la
ferocia
dei tempi e
ignoranza delle
la
moltitudini inette a
comprendere,
conoscenza
troppo
soverchia-
rono
51
mistica per poco non
and perduta.
anelli
Un
tenuis-
simo
tutta
filo
congiunge
gli
della tradizione.
E
fu-
una parte
della storia
che
ancora
rimane
rimail
appena
gacemente
sero nel
alle loro
conoscenze occulte, e
ivi
grembo
magRic-
Tali
furono
e
Magno, Ugo
fu
Marsilio Ficino.
i
loro
strin-
pazzi;
si
dichiarati
delin-
condannati
come
i
eretici.
Contro
gli
Albigesi fu ban-
dita crociata,
Templari furono
assassinati,
Camlunghi
Per
roghi,
da Fran-
ribelli
cacciati e perseguitati
naturalmente
di-
opporsi
diret-
tamente
di
alla
Chiesa
di
pi
Esoterismo cristiano.
le
catene
il
La ragione umana nel secolo XIX spezz picconi del dogma chiesastico, volse
i
contro
metafisica
spiritualistica
il
nome
;
v'
52
contro tanti secoli di
r ira e
cosi
il
tirannia
spirituale
accese
facile nella
di distruggere
non solo
ci
irrazionale
di
dogma
della
buono e di santo e di vero nel Cristianesimo; non solo dichiar guerra ad un culto e ad una Chiesa, ma alla Religione e a Dio. Ma, trascorse le trepidanze
Chiesa,
ma
anche
che
della battaglia e
Regno
mistero
noi
ma
che
lo
stesso
il
antico
circondava;
comprese che
Dio
in
stessi,
che
la
sua
indomabile
di
un principio
del nostro spire del
verit,
filosofia religiosa
pu spiegare;
contorce
cosi
1'
anima
fra
le
secolo
si
ammalata
dubbio
a-
nelante verso la luce, nel contrasto fra una Religione impari al compito
suo,
ed
una
scienza
che
Il
si
chiama
r Esoteric Cristianity
cino pi
Tili-
sommessamente
nella
Prefazione
il
al
bro
De
Cristiaalla sa-
nesimo
esoterica,
compiere
la
53
bisogna che
ritorni all'antica gnosis, in cui si coni
rigorosi ragionamenti
infi-
parte
della psiche
u-
mana
(i)
Esot. Crist. p. 40
Conelusione.
CAPITOLO
V,
Conclusione
Anche
il
un
sintomo
di
scrit-
fu
notato e
nell'
ultimi anni,
yi)
Lo aveva
venga
polli
Gaetano Negri.
idealistico, se
ben
rinnovamento
esso
non
di fantasia solitaria,
ma ramben
che pareva a-
verlo cacciato
come indegno
venga
in
tal
caso a rigenerare
le
umanit stanca,
a purificare
zonti ai
tici,
nostri
cui
la
sguardi
al
di
dei limiti
dogma-
in
rare,
bile,
confondendo
reale col
fisicamente sensi-
il
cadere da
all'
da un dogma
al-
(ij
Chiappelli.
Il
I.uglio
1904
-58tro.
Ma
al
Destino, che
riflesso di
una
nostra
dogma
dogmi
della
Chiesa
per
nei
del materialismo.
stiamo attenti
ora
non
del
Ficino
A me
bastato cercare,
come ho
potuto,
dell'
mi parve
intecol-
questa
scrittrice
moad
derna, che
non
non
sia in-
degna
storico
della considerazione
del
filosofo,
e dello
almeno per
1'
nel
mondo
ed
al
dei
in
basso,
gioso,
sposando
1'
elemento
razionale
reli-
rompendo
le
ancora disgiungono
umanit
da
un
amplesso
sincero di fratellanza.
Ma
noi
ci
non
possediamo
su tale
ancora
tali
dati
positivi,
che
permettano dare
i-
di probabilit,
59
Un campo
dizi
di
studi
ci
aperto,
a cui
noi
possiamo e dobbiamo
religiosi
accingerei
senza
pregiu-
scientifici.
c/ie
Ricordiamo
glioso
nulla
abbastanza
meravi-
per esser
seduca
d'
vero,
non
la
ci
bellezza di
un' idea.
Alcune
cettabili,
appaiono
acdi
nemmeno
vi
1'
idea generale
manca
nesimo primitivo
esoterico, questo
ed
li-
bro citato
di
A. Besant
Una
cosa
me
fosse
completamente diverso
Chiesa
si
dall'
ortodossia
cat-
tolica della
di
Roma. Fra
nessuno
nei
primi secoli
vantarono
depositarie
ci
pura tradizione
strare, se la
cristiana,
di
pu dimola
la
Chiesa
Roma
solo
trionfo
abbia conservata
il
tradizione legittima, o se
forza le abbia dato
il
numero
il
ed
diritto di dirsi
G.
Mead
nel
suo
volume. Frammenti
dimostrato
invece
di
una fede
dimenticata,
ha
6o
che pi probabilmente
le
si
riconnette alle
orientali
ed egiziache,
rifiorita
alla filosofia
pitagorica e platonica
teosofiche
di
Alessan-
dria di Egitto.
E'
dunque vero
dall'
ci che
Annie Besant
la
dice,
reli-
aver fondata
nuova
non
che
gione
unicj, via
di salute e di letizia,
dell'
se
non
il
prosecutore
opera
di
altri,
pos-
dell'
Umanit.
sarebbe
il
salute
Ges
fu
Maeco-
Che
muni
sia
possibile
riscontrare
elementi
nelle
nella religione
cristiana
religioni
orientali e greche,
inutile
affermare perch
invece
di
in-
concetti
re-
pi
sostenere la
e
si
naturale
1'
umana
un
della Religione,
ipotesi di
esoterismo rivelato.
Ma
sarebbe
tali
necessario che
ana-
6i
logie siano dovute ad analogie di condizioni sociali
e di fattori spirituali.
la
Ad
ogni
noi
modo
agli
luce;
dobbiamo
Che ogni
religione
non
solo la Cristiana
interiore
esoterico,
Ficino, e
come
cono-
una
dire
la
parola.
Tedi
stimonianza
danno
le
scuole
segretissime
Ammonio
i
Sacca,
religiosi
misteri platonici e
orfici,
pitagorici,
misteri
se-
bacchici,
eleusini, le
iniziazioni
grete
dell'
pienza
l'
la
le
Grecia;
le
India,
fratellanze degli
Esseni
dei
caba-
listi
(ibrei,
dei Terapeuti,
N come
le
dianzi dissi,
seofrete nell'
scuole catare,
Templari,
del
gli
astrologhi
gli
Alchimisti, le
Accademie
veli
Rinascimento
con-
servavano sotto
simbolici e con
giuramento
di esse ebla
molte
metempsicosi
tesi
(i) e l'idea di
sin-
e fondamento ad un
De Castro
-
tempo
comune
(ij
Fratellanze segrete
62
ideale del mistico
Tempio, che
Chiese.
si
doveva
1'
innaldi
le
tale
concetto
forse
eresia dei
impostori
come
fu
chiamata
dalla
Chiesa
Romana
che Ibn
quale poneva,
al
che
la verit
Cristianesimo n
Ebrai-
smo,
ma
che
le
ad un tempo vere
si
alludeva alla
Quale
occulte
?
fu
1'
insegnamento
question.
di
queste
scuole
This
is
Molti
positivisti
molto
e
che
volentieri
si
ammettono
un
simboli religiosi,
nasconda
senso
?
interiore.
Ma
le religio-
comparate
non parlo
la
di quelli
re-
ligioso
hanno
religioso,
giungere a trovare
la
fenomeno
nella negail
fe-
nomeno
un
concetto
conseguenza
(i)
Renan
Averros
et
1'
Averroisme.
-63materialistico.
di
grande
il
materialismo
delle
antiche
religioni.
Ges
atei
Budda,
Pitagora
etc.
quali
materialisti
N pensava
del
che
il
materiasecolo;
nostro
ma
Amsi
monio Sacca
stodissero
fondava
le
scuole
di
Alessandria,
cu-
gelosamente
bero
stati
G.
Mead con
felicissima,
una
frase forse
un po'
secentistica,
di
tali
ma
scienziati,
che
alle
grande mare
delle esperienze
base a
pare accostarsi
ai
concetti di A. Besant.
Noi non
criterio di verit
facendoci a studiare
fenomeni
religiosi,
fatti
che avreb-
non sopranfatti
parola insensata
ma
su
supe-
uomini.
priori
1'
nessuna
con-
assurdo
ma dobbiamo
guar-
che della
Legge
di
studio
e-
facendo
facile
vedere
storico
la al
ricollegare
il
problema
problema
filosofico
teoretico;
di
anzi questi
non
or-
due
debbono
filosofia
aiutarsi
a vicenda,
e non
avversarsi.
criterio,
La
un
una
nuova interpretazione
Anche limitando per ora le nostre osservazioni al campo storico, mi pare pur vero ci che
A. Besant
dice,
che
la
aneliti
una
umano come
vero
pace,
come premio
l'
an-
esame comparativo
di
come
corpo
venissero ad apparirci,
-65rami
di
e
un
commune
pienza
non
do-
ma
vrebbe consigliare a diffidare un momento delle nostre sintesi filosofiche, che per
avventura potrebbe-
almeno manchevoli.
tali
il
stra-
Paolo,
Budda,
ingangli
abbiano
nato,
tutti
prima
di
uointel-
grandezza
noi
abbiamo
non siamo
ben ragione
per
di
chiederci,
noi,
se
g' illusi
avventura
caso alla
e se per
un pi
cui
s'
illumini
anche
problema
storico.
si
forse
un
poco
tali
mentito
in
fin
di
bene. Chi
prender
la
re-
la verit
sibile
medesima ? Mi pare un assurdo. Posmi pare che abbiamo celato molta parte
1'
abbiamo adombrata
nei
loro miti,
nelle
allegorie,
loro precetti,
ma
que-
- 66 sti
gravit
tali
argomento, accingendoci
a studiare
tutti
quasi istintivamente
inchiniamo, a cui
ragione,
si
inchi-
la
anche
coloro,
buon che
armi:
con-
di tutti
noi
abbiamo
tenuti per
ritor-
niamo
alla Rivelazione,
sacrata
l'
come
un'
enorme
vero,
secolare
noi
1'
delri-
uomo.
pur
che
per quanto
aurora
sintesi
Umanit,
l'
noi
ritroviamo sempre
le
precedenti
analisi,
quel
modo
i
che
trovia-
mo
dati analitici
conoscenza;
tali
Egitto
dell'
India
sono
veramente
ed
di
una
al-
atterrisce;
le
ancora
le
studiamo, pi
scor-
le
derivarne
ogni
pr-
-67blema
scientifico
filosofico
storico,
sempre
pi
far
Che
gli
studi
storici
ci
possano ricondurre
alla
Rivelazione
possibile;
ma
g' indizi, e
sia.
i
Onus probandi
giuristi.
dicit
Benedetta
ci
ad essa
conduca;
anime travagliate
teoretica
rie-
rico, fin'ora
dogmaticamente,
mente, lungi
ostile.
ma non mai
ogni
studiato
serena-
da
intento o
apologetico
fatto storico
alla
cieca fede, al
campo
del soprannaturale.
Sopran-
in
un
campo
di
comunit
degli
uomini.
1'
Ma
tale
pos-
ipotesi agli
Un
primo ostacolo
il
concezione
trover
forse secondo
parere di
molti
nella dottrina
68
darwiniana.
potesi, per
Ma
i-
quanto
nemmeno
di
re-
una
che
ci
permetta
concezione
religiosa,
che,
non contrasta
dell'Evoluzione.
materialisti siano
ormai
certi
state scoperte,
che
in
filosofia
risolti,
naturale
il
masdelin
problema
e della
specie
fra
i
umana
particolare,
pi oscuri.
Riguardo
alla
prova rigorosa
dimostra qualcosa
la
di
pi
che
quale
di
potrebbe
condizioni
benisci'
simo spiegarsi
biente,
coli' affinit
am-
senza richiedere
come
necessaria la teoria
della trasformazione.
la
questione
girgli
anche un
criterio ordinativo di
vato che
la
alla fissit
inoltre la paleontologia
definiti
tra
le
d sempre
mostra X
limiti
ben
classi,
uomo anche
-69negli
ratteri
Il
stadi
sempre con
dal
ca-
che nettamente
distaccano
bruto.
fatto
ci
rili
fa
ormai da respingere
di
tra-
r ipotesi di
un' altra.
La
nasce
e muore,
come nasce
delle
razze
come ciascuna infinite cellule che lo compongono, come le che ne sono composte. Nessuna raz/.a ue
muore
individuo,
mana mai
progresso
si
trasform
in
guisa
da
seguire
il
di
altre superiori
Ne abbiamo esempio
difesero a
nelle
palmo a palmo
ritirandosi
barbarie,
davanti
progresso
delli
proba-
presenta
nei
1'
ipotesi
di
che
la
trasformazione
compia
vi
limiti
una
interna;
ncH' Evoluzione
biologica,
materia,
come negli srati di aggregazione della come nelle Rivoluzioni della storia. Avla
specie ci che
S.
Tommaso
si
pone per
neir
1'
individuo.
Come
anima
ontogeneticamente
sensitiva
so-
uomo
all'
anima vegetativa e
1'
razionale,
cosi
da
ad
evoluzione
esserne
70
per r intervento di nuove
r azione di qualche
forse la
fors'
entit
spirituali,
per
parvenza della
anima
voglia,
(i)
un'evoluzione ani-
mica trascendente
le
forme
la
fisiche ci
condurrebbe
drittamente ad affermare
alle
analisi
nella vita
mentale della
la rivelazione dei
come rampollate
ci
nell'
interno nostro
nella partecipazione
ad un superiore stato
al-
coscienza; e
idea di
si
una
dottrina
colla
quale
troverebbe
in perfetto accordo.
nell'
Cosi l'una
unit
come
l'altra
lr(verebbe fondamento
mo-
la
dimostrazione
dal Trombetti.
test data
unit ge-
delle
probabilit
Nou ho
ho voluto solo mostrare che tale questione non ostacolo tale all'idea reliA. Besant che ci possa indurre ad abbando-
71
piegherebbe senza dubbio
delle
sintesi
in
e,
favore
dell' ipotesi
aprioristiche;
anche
nello
stato
storici, ci
troveremmo davanti
ipotesi
come davanti
possibile
esi-
la
su-
quali
ab-
consegnate
le
supreme
verit,
perch
le
tramandino
le
gradi attraverso
generazioni, quali
sacre
faci
richiamo e guida
al
cammino umano.
coli' ipotesi
Noi ritorneremmo
e di A.
di
M. Ficino
dantesco
tutto
Besant
al
concetto
il
deduttivo
della Storia;
poich
compreso nell'anima
pi puri e spirituali
stri
contemplati
dai
Maeal
ci
dell'
umanit,
che
scenderebbero, devoti
verso
le ideali
cime.
Non
atterrisca
il
risorgere di idee,
come
do deduttivo della storia, abbondante dalla scienza. Nessuna grande verit apparve o apparir mai agli occhi immortali della nostra mente che, non sia gi
apparsa altra volta
fiutata
in
ri-
come
errore.
L'
umanit nulla
in
s.
scopre
di
nuovo, tutto
ella ritrova
Tutto
vero
verit
mondo
del finito.
La
72
Nihil sub tale novi
vecchio adagio, e pi
passo
in
foggiarsi di un
antico
concetto gi abbandonato.
intellettuale
campo
delle sociali
istituzioni;
cos nel
il
punto
par-
tenza e
il
punto
di arrivo, costituiscono
i
l'antinomia
vi-
pi perfetta.
cini
Sono
termini pi lontani e pi
1'
infita-
mente grande'si confondono. Non ci atterrisca dunque una regressione apparente; non questa solo
una legge
primo
la
sociale,
in
come diceva
il
Darmstadt,
che
not
un volumetto
citato
Suo
naturale, che
riflette
in
tutti
campi
guisa
del
la-
voro umano-
in
alcuna
nemmeno
del
problema,
di
ho voluto solo
1'
degno
considerazione sia
di
argomento, e che
ipotesi. Bella
altret-
non priva
tanto vera
Questo Viderint
ricerca
dovunque
atterrisca,
la
ci
abbia a portare,
nulla
poich
superiore alla
Verit.
Nulla
./
...
-*.,
PRE20
L.
1,
00
PLEASE
DO NOT REMOVE
TORONTO
LIBRARY
B 785 F44B35