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confessione di un nemico del popolo :esecutivo nemico del popolo

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Davide Celli

Confessione di un nemico del popolo


C soltanto una cosa pi onesta della politica: rapinare una banca.

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La storia contenuta in questo libro frutto della fantasia. Ogni riferimento a persone, cose o fatti realmente accaduti puramente casuale. Citazioni e articoli di giornali, come i libri o i personaggi realmente esistiti (o tuttora esistenti), sono stati impiegati solo ed esclusivamente per rendere pi realistica la trama. Lattore Aldo Maccione non ha nulla a che spartire con lomonimo personaggio di questo romanzo. Chiunque fosse interessato a segnalare errori, richiedere precisazioni o quantaltro, pregato di contattare leditore inesistente telefonando al numero 320/4731739. Chi vuole dissentire o complimentarsi per il contenuto del libro pu farlo spedendo une-mail allautore: celli.davide@yahoo.it.

Impaginazione: Lara Bresciani Battitura dei testi: Tommaso Prendiparte, Ivana Dardi Coordinamento lettori e redazione: Paola Silvagni Consulenti lettori: Lorenzo Minciotti, Giglio Coleri e Massimo Colombari Stampato presso la tipografia Fd di Bologna nel mese di Luglio del 2010. dallEditore Inesistente, Via dellUnione 8, Bologna

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STAMPATO SU CARTA RICICLATA

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Nota per il lettore


Il presente libro non si trova in vendita ed stato stampato dallEditore Inesistente nel numero di 500 copie. La sua pubblicazione costata tempo, fatica e denaro a molte persone. Per questo, se dovesse capitarti tra le mani, non lasciarlo abbandonato sul comodino senza averlo letto e neanche confinalo nella tua libreria se ti piaciuta la storia che contiene. Trovagli piuttosto un nuovo lettore contribuendo cos alla sua diffusione. Lunica cosa che questo libro ti chiede di conservarlo con attenzione fino a quando non lo avrai affidato ad un altro lettore degno di questo nome. Chi desidera segnalare lentrata in possesso del libro stesso (bookcrossing) pu registrarsi al gruppo formato dai lettori custodi presente su facebook. Ricordo che aderire a questo progetto significa contribuire alla creazione di una nuova forma di distribuzione dellopera darte che non ha fini di lucro ed svincolata dalle consuete logiche di mercato. Cos facendo cerchiamo di promuovere la nascita di nuovi talenti a tutoggi ancora sconosciuti. LEditore Inesistente

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a Lorenzo, il mio bimbo, affinch impari come ci si pu difendere dalla politica e comprenda chi stato suo padre;

alla mia compagna, Lara, che mi ha sopportato per tutto questo tempo;

Dedico questro libro

a tutti coloro che hanno buttato alle ortiche la propria esistenza per una giusta causa.

Davide e Golia disegnati dal maestro Sergio Toppi


Studio Michelangelo Edizioni

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Roma. Alle ore 9.00 A.M. di questa mattina, lex dirigente regionale del Partito Democratico dellEmilia Romagna Davide Celli stato arrestato dalla Digos mentre rapinava la Banca Americana sita allinterno dellAmbasciata degli Stati Uniti a Roma. Il crimine stato quindi commesso sul territorio di uno stato straniero. Restano ancora ignote le modalit con le quali il rapinatore riuscito ad introdursi nel presidio aggirando la sorveglianza. La Farnesina dopo unestenuante trattativa con il corpo diplomatico americano giunta ad un accordo che prevede di processare limputato in sede italiana, ma secondo lordinamento del sistema giuridico americano. Resta ancora incerto il luogo dove dovr scontare la pena qualora dovesse essere giudicato colpevole da una Giuria mista composta da cittadini di entrambi i paesi.

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Ogni opera darte un crimine mancato Theodor Adorno

Io confesso! Se per tutta la vita hai cercato di fare una cosa, proprio quando sei in procinto di farla, ti rendi conto che non te la lasceranno mai fare e a quel punto puoi essere certo di essere arrivato alla fine. Volevi cambiare il mondo e non ci sei riuscito. tutto molto pi semplice di quanto credi. Non ti sei scelto unimpresa da poco. Consolati, una buona volta. Viva Dio! Pensa solo di avercela messa tutta e fattelo bastare. Alza il bicchiere e bevi! Mi dissi assaporando il vino. Una settimana prima di rapinare la banca brindai a me stesso perch ero solo come un cane. Un cane riflesso nello specchio del caff Molinari che fino a quel momento non sapevo neppure che esistesse. La saracinesca abbassata a met. Il padrone nella stanza dei bigliardi che lava il pavimento a secchiate. Prima che se ne andasse gli domandai se potevo accendermi una sigaretta. Rispose che il bar era chiuso e mi pos accanto una bottiglia di vino nero, frizzante e un pacchetto di Nazionali senza filtro, proprio quelle con il veliero nero stampato sul cielo verde. Un consiglio forse. Una nave sulla quale imbarcarsi come laereo fermo nella nebbia a Casablanca. Ma era solo un vaneggiamento dato che sono quanto di pi lontano ci pu essere da Humphrey Bogart. La radio trasmetteva musica jazz. Incominciai a riflettere nella consapevolezza che se avessi continuato a bere non ci sarebbe stato pi niente su cui riflettere. Ho perso. Non entrer in Consiglio comunale. lunica certezza che possiedo insieme allaltra: ho voluto perdere. Non ne potevo
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Da quella sera incominciai a dimenticare pezzi del mio passato un po ovunque. Dagherrotipi consumati di ci che ero stato si smarrivano nelle noiose mattine di luglio. Mi era diventato pi facile ricordare avvenimenti lontanissimi, affondati come relitti al largo della mia memoria, rispetto agli ultimi dieci anni della mia vita. Una decade volata via in un batter docchio senza che potessi attribuirle un senso compiuto dal quale far scaturire un bilancio. Dieci anni affannosi, vissuti in mezzo alla strada, tra la gente, accanto a uomini, donne, animalisti, commercialisti, giuristi, casalinghe, presidenti di comitato, sindacalisti, mamme, bottegai, filantropi. Come una piuma nel vento in balia delle circostanze, e senza volerlo, mi ero innamorato di questa variegata umanit che i libri di storia, quelli antichi, chiamavano popolo. Forse per questo che i pensieri fuggivano lontano da quellamalgama vociante, cos lontano nel tempo da ritrovarmi ospite in una felice epifania infantile sopravvissuta sulla pagina di un diario.
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pi della politica, di quellonda che travolge il buon senso senza lasciarti il tempo di capire cosa succede, di quel susseguirsi di frasi fatte buttate in pasto ad orde di febbricitanti giornalisti, di tutte quelle stringhe di notizie inutili che appaiono sui server delle agenzie di stampa. Quel pomeriggio, dopo aver appreso dei risultati, mi ero ritrovato a gironzolare senza meta fino a quando montai sul primo autobus diretto solo Dio sa dove. Guardai la citt dissolversi alle mie spalle, vidi le case diradarsi, le luci della sera accendersi in modo disordinato e pensai: Buon segno! La periferia pullula di bar dove abbandonarsi a un accogliente oblio. Locali lerci, male illuminati, legioni straniere per impiegati spinti sul lastrico dalle banche. Quello che fa per me. Smontai davanti a un iper-mercato chiuso. Poche auto buttate alla rinfusa sulla scacchiera bianca del parcheggio. Un carrello abbandonato a se stesso aspettava qualcuno che lo rimettesse a posto mentre soffiava un filo leggero di vento tanto che sentivo un lembo dellimpermeabile battermi sul ginocchio. Mi guardai attorno fino a che non incrociai linsegna cara ai bevitori di stelle. Entrai con passo deciso e, dopo essermi seduto, ordinai una nebulosa rossa. Bevi. Bevi per essere felice. Bevi ai bei tempi andati. Bevi alle comete un istante prima di vederle inabissare in mare. Bevi alle profondit delloceano dove danzano le Marianne. Bevi finch non saprai pi perch stai bevendo, ma continua a bere senza fermarti. Queste sono le ultime parole che ricordo prima di precipitare in una voragine dincoscienza, rarefatta e profonda.

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Caro babbo e cara mamma, ci sono mattine dinverno in cui cammino sui prati ascoltando il rumore dei miei passi sulla brina. A lungo andare si muta in un mormorare lontano, in un racconto immaginario, in unimmutabile fiaba, sopravvissuta allo scorrere del tempo per tramandare la leggenda dei cristalli di neve che hanno imparato a raccontare le favole ai bambini solitari. Accidenti! Scrivevo bene a quel tempo. Non avrei mai dovuto rinunciare. Mi scusai non so bene con chi. Non cera nessuno accanto a me. Abbandonai le farneticanti fantasie per diventare la preda di alcuni fastidiosi dettagli che si mutarono nel giro di poche ore in cerberi latranti. Mi accerchiarono ringhiando fino a che non mi spinsero, come cani pastori, nel bel mezzo alla dura realt. Ci vollero due pomeriggi, umidi e caldi, per liberare il mio ufficio armadi, cassettiere, portadocumenti, carpette, scatoloni - dalla storia che mi ero appena lasciato alle spalle. Guardavo quella scia bianca di fogli assottigliarsi alle mie spalle fino a dissolversi nel lontano orizzonte. Le interrogazioni, le interpellanze, le lettere di diffida alle istituzioni importune, gli interventi in consiglio comunale, gli articoli di giornale, gli elenchi degli iscritti al partito verde, i fascicoli con le firme raccolte in calce alle petizioni, tutta questa schiuma di cellulosa colm dieci sacchi che sono normalmente usati per contenere la spazzatura. Contrariamente ai miei colleghi anche loro sconfitti, che avevano dato incarico ai commessi comunali, decisi che mi sarei liberato personalmente del passato recente e lo avrei fatto con la stessa amarezza di un padre che conduce allorfanotrofio un figlio nato per sbaglio. Ma non vi nascondo - illustrissimi Giurati - che una domanda, insidiosa e senza risposta, incominci a molestarmi come un tafano dalta montagna mentre tutta quella carta ormai straccia finiva in quei tetri pozzi di plastica nera. Un enigma irrisolvibile palpitava nella mia mente. Come mai, pur avendo faticato tanto, sono stato cos brutalmente sconfitto? Perch mai tutti quelli per i quali mi ero battuto, uno ad uno, mi avevano dimenticato? Giunsi alle conclusioni che la risposta poteva essere ricondotta ad un principio generale: i politici pi disprezzati, fulgidi esempi dellinossidabile nomenclatura che assedia da decenni il nostro sistema
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politico, erano stati rieletti, mentre i Consiglieri Comunali pi asserviti al popolo, quelli che a lui si erano votati anima e corpo, concedendogli la passione pi pura e sincera - che solo un nobile cuore pu effondere - erano stati spazzati via dal voto popolare. Ecco che i morti di quella battaglia combattuta a Bologna in quel lontano giugno del 2009 (come un giorno avranno cura di scrivere nei libri) erano cos numerosi che Edgar Lee Masters ci avrebbe potuto comporre il seguito dellantologia di Spoon River. Dove sono Serafino, Valerio e Pasquino? Due di loro furono arsi dalla crescente febbre leghista, laltro cadde da uno sbarramento elettorale. Dove sono la Tedde e Beppe Maniglia? Uno per per le firme, laltra si ritrov senza quorum. Dove sono i Verdi e i Comunisti Italiani? Tutti dormono sulla collina. Gli altri, quelli che stavano dallaltra parte e non alludo alla coalizione avversa, ma a coloro che meglio di chiunque altro erano riusciti ad interpretare il mestiere della politica con la p maiuscola, che fine avevano fatto? Sergio Sebastian Borgia - primo Sindaco sceriffo dItalia eletto nelle file del centro - sinistra - dopo aver annunciato il suo ritiro dalle scene e aver detto in pi occasioni che non avrebbe mai indossato i panni dellOnorevole - datemi del ciarlatano se dovessi ricredermi: disse ai giornali si present e fu eletto a Strasburgo. Il Partito Democratico, che pi di ogni altro aveva sostenuto le battaglie di Sebastian, da quelle importanti fino ai capricci, guadagnandosi per questo unimpopolarit mai raggiunta prima, present un altro Sindaco, il primo sindaco democristiano della storia della vecchia grassa e dotta Bologna, e vinse le elezioni. Tanti altri politici, di destra e di sinistra, furono riconfermati senza che si potesse intravvedere, anche solo lontanamente, labbozzo sbiadito di una logica nel volere del popolo e in loro un palpito di una meritevole ragione o lalba embrionale di unidea. Persino Pat Gatto che riteneva che i congiuntivi fossero uninfiammazione del bulbo oculare si vide dischiudere le porte del gran Consiglio Comunale. E nemmeno Riccardo Marchenisi che con i suoi centodieci chilogrammi picchiava la moglie ogni sera non venne punito per questo, ma eletto. Per quanto mi riguardava, in meno di nove anni, ero passato da quasi ottocento voti a poco pi di duecento. Come mai? Avevo forse rubato? Niente affatto. Mi ero forse dimenticato delle promesse fatte? Nemmeno, anzi, quei dieci sacchi erano l a dimostrare il contrario. E allora: di quale innominabile colpa mi ero macchiato? Come cercher di dimostrare miei cari signori della Giuria - sono stato sconfitto per una ragione che vi potr apparire illogica, ma lunica che pu essere addotta a causa. Sono stato battuto perch non sono riuscito a diventare un politico come gli altri. Proprio cos, non ho promesso nulla in
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campagna elettorale che non avrei potuto concedere dopo essere stato eletto. Nessun accordo sottobanco, nessuna patto che potesse favorire qualcuno a scapito degli altri. Esattamente il contrario di quello che fanno tutti i candidati quando entrano nelle vostre case facendovi credere di essere capaci di tutto, di poter cambiare gli umani destini, di riuscire a procacciare lavori o sopravanzare le carriere, o quantaltro serva a carpire la vostra fiducia. Politici Zelig dalle opinioni mutevoli, giustizialisti e garantisti, federalisti e statalisti, ecologisti e nuclearisti, tutto e il contrario di tutto pur di andare a genio allelettore che in quel momento si trovano di fronte. Le fatue promesse - e non i programmi - sono il sale della democrazia. Per questo motivo ogni popolo si ritrova i rappresentati che merita perch se ciascun cittadino esige di avere dei politici onesti sulla scena del Paese pur sempre disposto a chiudere un occhio, se non perfino a buttare allaria le pi radicate convinzioni, in nome dellinteresse personale. Ma nel mio caso era prevalso un altro sentimento che finisce per premiare i candidati che appaiono pi integrati nel sistema politico, i famigerati membri della tanto vituperata casta e sono puniti gli altri, quelli che per difendere il popolo sono apparsi talvolta pi sanguigni, combattivi e arrabbiati. Mi sono convinto che la gente adori quei calmi, rassicuranti, grigi, burocrati di partito. Daltronde, diciamo la verit una buona volta, nessun onesto padre di famiglia accetterebbe di avere come portiere il folle Vincent Van Gogh o lestroverso, e iracondo, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. E cos tutti gridano di voler avere una classe politica diversa da quella attuale, ma se la danno a gambe quando incontrano un politico che non rientra nello schema consolidato. Equilibrio del candidato, vestiti eleganti, e la capacit di elargire favori in privato sono quindi gli elementi principali sui quali si fonda il nostro mercatone elettorale che apre i battenti ogni cinque anni. In tal senso non esiste una grande differenza tra il nord autonomista e il sud clientelare in materia di voto di scambio. Semmai si evince una differenza dai frutti che maturano dopo le elezioni. Un appalto vinto al nord per ragioni elettorali viene portato a termine, mentre nel meridione si considerano i voti concessi pi che sufficienti a sdebitarsi con chi ti ha permesso di vincere la gara dappalto. Certo, non tutti gli italiani sono cos come ho avuto lardire di descriverli, ma per una buona maggioranza lo si pu affermare. Per questi motivi, giusti o sbagliati che siano, sono diventato un vostro nemico. Lo confesso! grid limputato Sono un nemico del popolo! Un forte brusio si lev dalle file del pubblico. Il giudice bett il martello sul legno chiedendo che fosse ristabilito il silenzio in aula.

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Yes we can! La Pubblica accusa, un omaccione alto e corpulento, toss vigorosamente come se avesse voluto interrompere limputato che tuttavia sembrava aver terminato il discorso. Distese le braccia sul tavolo divaricandole come le gambe di una vacca. Mantenendo il capo chino e dopo aver letto sommariamente il foglio sotto di s, rivolgendosi al reo confesso con tono risoluto, disse: A essere sinceri, se distogliamo per un istante lattenzione dal fatto criminoso di cui ci troviamo a dibattere - alludo alla rapina le vorrei ricordare che ci sarebbe qualcosaltro di cui dovrebbe scusarsi con il popolo perch, da quello che leggo pos i polpastrelli sulla prima pagina dellincartamento fingendo di aggiustarla - nel 2007, lei ha abbandonato il partito verde per aderire al Partito Democratico. Sbaglio forse? limputato assent con la testa Contrariamente a quello che vuole farci credere, lei un opportunista! Un politico come tutti gli altri! Mi corregga se sbaglio. Sbaglio? Immagino di s rispose limputato ma non rimpiango niente e se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto e per quanto riguarda il tradimento posso soltanto dire a mia discolpa di non aver rinunciato ad una sola delle mie convinzioni. Limputato fece una pausa ammorbidendo la sua postura e riprese a parlare con la stessa convinzione: Mi ero stancato di essere valutato soltanto per il numero di tessere che controllavo. E cos, quando si saputo che il Partito Democratico si sarebbe fondato sulle cosiddette primarie, non me lo feci ripetere due volte e mollai il partito verde, che da l a poco, per altro, si sarebbe estinto I topi abbandonano la nave quando affonda comment con sarcasmo la Pubblica accusa.

Il Giudice lo redargu dicendo di non essere interessato ad uno spettacolo di cabaret. Quindi gli domand di non condurre ludienza fuori dal tema centrale. Laccusa a sua volta si scus chiedendo allimputato di riprendere il racconto da dove lo aveva lasciato e fu cos che ritorn ai due giorni precedenti alla rapina e successivi alla fine della campagna elettorale. Dopo quella bevuta al Caff Molinari mi rintanai in montagna.
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Solo Aldo si fece vivo. Aldo - che chiamavo Maccione per la sua rassomiglianza con lattore torinese nel fisico, ma soprattutto nei modi - scherz con mia moglie dicendo di essere un carabiniere in forza al Ministero dellInterno. Doveva interrogarmi per via di un traffico di rifiuti tossici nel quale ero invischiato. Lara scosse la testa con unespressione compatita e me lo pass. Maccione voleva vedermi perch gli era capitato per le mani un grosso affare. Lultima volta che lavevo sentito fare la stessa asserzione mi ero ritrovato nella situazione surreale di dover contrattare un collegio elettorale sicuro come se fosse una partita di aspirapolvere ferma alla dogana del porto di Napoli. Malgrado ci, mi sentivo cos solo e senza amici che accettai di andare a Carpi per ascoltare la sua offerta. Allindomani, guidando lautomobile, pensai che la via Emilia ununica grande citt, non ancora riconosciuta dalle carte geografiche, un regno declinato in un susseguirsi senza fine di case, negozi, aziende e supermercati che non finiscono mai e
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Nessuno tra tutti coloro coi quali avevo diviso laula del consiglio per cinque lunghi anni mi chiam per sentire come stavo e quellindifferenza mi fece capire che dalle pi assidue frequentazioni pu anche non nascere nulla e avrei fatto bene, se solo lo avessi immaginato, a coltivarmi le amicizie altrove. Ma laspetto pi paradossale consisteva nel fatto che il partito al quale avevo aderito e che si diceva democratico mignorava completamente tanto da non inviarmi nemmeno pi le convocazioni degli organi nei quali ero stato eletto e nominato. Mi divent improvvisamente chiaro il senso di quelle cariche: alla maggioranza consigliare che reggeva il Sindaco sceriffo, mancava un voto, il mio. Per procacciarselo il partito di Tex mi aveva prima accolto e poi premiato con lingresso nellesecutivo regionale, dove sedevo in qualit di responsabile della comunicazione e nella direzione emiliano-romagnola. Ma alla fine del mandato era venuta meno la mia utilit e con essa il potere che ne era scaturito senza che lo avessi mai cercato. Credo di essere stato lunico politico al mondo ad aver retto una maggioranza consiliare per puro spirito di servizio finendo poi nellindifferenza pi totale. Avevo imparato a mie spese che chiunque si gioca la propria vita per ci in cui crede deve, quantomeno, farsi dare in cambio delle garanzie e non dei sogni. Bastava guardare al destino dei due membri di quella che in consiglio chiamavano la Sinistra cip e ciop (composta da altri due consiglieri che con i loro voti reggevano la maggioranza) per comprendere come siano onorati i contratti seri. Cip era diventato assessore, mentre a Ciop era stato promesso un seggio in Consiglio Regionale.

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ne fanno un toponimo a due dimensioni, lunghezza e tempo. Quando ti distacchi dallarteria per raggiungere quella che in passato stata una della capitali tessili della Regione, trovi una campagna affastellata da capannoni chiusi che meglio di uninchiesta giornalistica mostrano in maniera livida il declino delleconomia italiana. Il cielo era di un colore indefinito tra il grigio e lazzurro tenue. Non faceva caldo, ma la solita cappa di umidit della Pianura Padana, che dinverno si trasforma nellinconfondibile nebbia della bassa, opprimeva i polmoni ancor prima dellumore. Non lo aspettai al casello, non cera posto per parcheggiare lauto, e continuai imboccando una strada dopo laltra con la sensazione di finire chiss dove. Vidi un monolito di cristallo piantato in mezzo ad una immensa rotonda formata da strade sfilacciate che allargandosi si perdevano nel nulla dei campi rasati. Alla base di quel mastodonte di cristallo spuntavano un Roadhouse, un McDrive e un certo numero di negozi di abbigliamento. Fermai lauto e chiamai Aldo che impieg meno di un quarto dora per raggiungermi. Ci sedemmo da McDonalds e senza neppure chiedermi come stavo pos una carpetta nera sul tavolino. Prima di aprirla mi raccont di come se la stava passando e se la passava davvero male. Non era stato riconfermato come assessore al secondo mandato. Dato che si trattava di un avvenimento pi unico che raro gli domandai la ragione dellabdicazione. Mi confid che la storia damore con la responsabile regionale del partito era andata di male in peggio tanto che lei aveva incominciato a vedere in Maccione un perfido nemico. Per questo si era messa dimpegno, usando tutta linfluenza di cui disponeva, per eliminarlo. Ma non dovevo assolutamente dispiacermi perch unintuizione geniale scaturita improvvisamente nella sua mente alcuni giorni prima ci avrebbe rilanciato sul mercato dei partiti e cos dicendo diede per scontato che entrambi sapevamo fin troppo bene che in politica, come ai cavalli, basta puntare tutto sulla dritta giusta per sistemarsi tutta la vita. A quel punto notai che aveva smesso di parlare e mi guardava con laria di chi ha trascorso quaranta giorni nel deserto per affrontare Satana e cacciarlo. Alz al cielo lo sguardo perdendosi in una visione vanagloriosa. Vide una folla immensa e plaudente uscire dal fondo del locale per avvicinarsi al nostro tavolo mentre dal soffitto cadevano delle stelle filanti argentate che riverberavano nei monitor dei pi importanti network del mondo. I giornalisti, linviato della Cnn in testa, insistevano per averci in disparte cos da poterci intervistare, ma indifferenti a ogni richiesta degli anchorman televisivi, sorridenti, stringendo una mano dopo laltra e baciando i bambini sollevati in aria dai genitori, continuavamo a goderci il sapore della vittoria mentre i corpulenti agenti della scorta setacciavano la folla
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attraverso le spesse lenti degli occhiali da sole. Da quel momento non avremmo pi dovuto sudare sette camice per portare a casa un misero stipendio, o guidare una squallida utilitaria avendo una flotta di auto blu a disposizione e neanche avremmo dovuto versare contributi allInps, semmai beneficiare di un numero imprecisato di pensioni che sarebbero andate via via accumulandosi fino a farci diventare i pensionati pi ricchi di tutto il paese, come del resto lo sono tutti quegli onorevoli che sono stati eletti in Parlamento per pi di una volta. A quel punto si scroll dal sogno ritrovandosi seduto al tavolino del fast - food immerso nellodore nauseabondo della carne bruciacchiata. Si guard attorno: era circondato da bambini piagnucolanti, operai in salopette fluorescenti e impiegati annoiati dalla pausa pranzo. Contrariamente a quello che avrei immaginato non si perse danimo, stir un angolo della bocca in una sorta di sorriso e dopo aver aperto la carpetta sventol in aria una stampa digitale colorata. Prese fiato e grid: Yes we can! Yes we can! e ripet ancora pi forte scandendo le parole: Yes! We! Can! Cercai di non apparire seccato, ma per la prima volta da quando avevo messo piede sul suolo carpigiano mi domandai quale fosse il motivo che mi aveva spinto a percorre 70 chilometri per sentirmi ripetere per la milionesima volta lo slogan di Barack Obama. Non fece caso al mio sguardo da gatto sornione e continu dicendo di aver brevettato con successo lo slogan yes we can e subito dopo, avvalendosi del talento di un grafico, lo aveva riportato su di un simbolo elettorale che sarebbe stato presentato alle prossime elezioni regionali. Indipendentemente o meno dal volere di Barack, Aldo e Davide, che nella mia testa mi suonavano gi come la rivisitazione di Gianni e Pinotto in chiave atlantica, avrebbero fondato il Partito Democratico Italoamericano. Laspetto geniale di questa trovata, secondo lui, consisteva nel fatto che il Presidente degli Stati Uniti non si sarebbe abbassato al nostro livello per smentirci e cos facendo ci avrebbe concesso tutto il tempo necessario per giocare sullequivoco la partita delle regionali. Solo allora gli chiesi quale fosse il nostro programma. Ma quale programma? sbott Aldo Non hai ancora capito come vanno le cose dopo tanto tempo? mi chiese. Scossi la testa per fargli intendere che no, non lavevo ancora capito. Niente di male, ci sono arrivato subito disse ma poi quando ho letto sul giornale di come Tonino riuscito a rigirarsi tutti i soldi del finanziamento elettorale sono caduto in ginocchio sulla via di Damasco Si accert che fossi al corrente della campagna denigratoria messa in
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piedi dal quotidiano della famiglia Berlusconi ai danni del suo ex-capo e cio del leader del partito dal quale era stato appena buttato fuori. Dato che non ne sapevo nulla mi spieg che avremmo fatto unoperazione simile facendo nascere due associazioni gemelle, la prima denominata Partito Democratico Italoamericano alla quale chiunque avrebbe potuto aderire e laltra definita Yes we can controllata dai nostri parenti pi stretti. E sarebbe stata proprio questultima a ricevere i soldi del finanziamento pubblico in quanto lunica proprietaria del simbolo elettorale stampato sulle schede elettorali. Limminente fiume di denaro pubblico sarebbe poi stato rigirato al partito solo a determinate condizioni e prese ad illustrare come: ci compriamo alcuni immobili prestigiosi con un mutuo che ripaghiamo affittandoli come sedi al Partito Democratico Italoamericano. Luovo di Colombo, un gioco alla Ponzi che ci render ricchi con i soldi del finanziamento pubblico. Il gioco alla Ponzi era ormai entrato nel gergo usato dai politici - un po come il che te lo dico a fare di Donnie Brasco, - ritornava puntualmente nella maggior parte delle conversazioni. Bisogna a questo punto ricordare che Carlo Ponzi, detto Charles, considerato linventore dello schema ponzi e cio di una strategia che ancora oggi trova numerosi sotenitori. In molti avranno certamente sentito parlare dellultimo grande esponente del Ponzismo, di quellimprenditore statunitense, Bernard Madoff, accusato di essere lartefice della pi grande truffa di tutti i tempi. Ponzi impar da Collodi, dallimmortale Pinocchio buggerato dal Gatto e la Volpe, che non serve impadronirsi del denaro con la forza se convinci quelli che lo possiedono ad affidartelo affinch tu lo investa producendo utili da capogiro. Noi avremmo fatto lo stesso convincendo lo Stato Italiano che eravamo un partito degno di ricevere il finanziamento pubblico e per essere certi di mettere a segno il colpo era necessario raccogliere un misero 3% di voti. Dato che Maccione mi vide perplesso si lanci in unaccalorata dissertazione. Non avremmo pi dovuto litigare con i compagni di partito per essere candidati e neanche saremmo stati costretti ad acquistare centinaia di migliaia di tessere per avere uno strapuntino, ma soltanto incassare i soldi di un investimento che si presentava come il pi lucroso fra tutte le attivit economiche che avremmo potuto avviare. Soldi facili, esentasse, con un capitale dinvestimento tra i pi bassi dellintera storia del capitalismo, se era vero, tanto per fare un esempio, che il movimento dei Pensionati aveva ricevuto per le elezioni europee 180 euro di rimborso a fronte di ogni singolo euro investito. Aldo si mise a sghignazzare e concluse dicendo: Pensa a che idioti siamo stati rise ancora pi fragorosamente
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Abbiamo passato la vita a sbatterci nel partito senza capire che per ogni sberla che ci prendevamo dai compagni, per ogni preferenza strappata agli elettori, per ogni parola azzeccata che abbiamo infilato personalmente nei programmi, qualcuno, che neanche conoscevamo e che probabilmente se ne stava seduto sul bordo della piscina di un Grande Hotel a sorseggiare Martini, ci guadagnava un pozzo di grana. Aldo aveva ragione da vendere e vi confesso, illustri signori e signore della Giuria, che in quel McDonalds, in quel pomeriggio afoso e grigio, per la prima volta nella mia vita, mi sono sentito un fesso, cos tanto fesso che mi venne la voglia di andarmene. Ma prima di darmi alla fuga ritornai con la mente ad un viaggio in America Latina ricevuto per il mio diciottesimo anno di et. Una sera, camminando da solo, mi capit di assistere ad un combattimento fra galli. Quelle due povere bestie, mai e poi mai, avrebbero immaginato che un omaccione ignorante, grasso e sudato, con una vistosa catena doro penzolante sulla canottiera sporca, viveva sulla loro pelle grazie al giro di scommesse che gestiva. I due galli combattenti si beccavano senza tregua, starnazzavano, perdevano le piume, si cagavano addosso dalla paura, sanguinavano e morivano mentre quel bastardo di un allibratore si ritrovava nelle tasche tutto il necessario per pagarsi le quattro puttane che gli stavano a fianco.

Carlo Ponzi, inventore dello schema ponzi

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Vendetta Salutai Aldo dicendo che ci avrei pensato su, anche se, a dire il vero, non mi sentivo abbastanza cinico per guadagnare una fortuna alle spalle di quei poveretti che spinti dalla disperata illusione di cambiare il mondo erano disposti ad entrare in un nuovo e affascinante partito a stelle e strisce. Montai in macchina e me ne andai con un groppo alla gola. Guidai pensando che non mi fregava pi niente del panorama circostante e nemmeno della crisi economica, delle emissioni di anidride carbonica, del precariato, degli orsi cinesi torturati vivi per estrarre dalla loro bile un medicamento magico, delle calotte polari e di tutte le altre fregnacce per le quali mi ero battuto. Un cinismo brutale stava bruciando tutto quello che mi era rimasto, buoni sentimenti, sogni, ideali, tutto ci in cui avevo creduto fino a quando la dura realt mi era apparsa dentro a un fastfood alla periferia di Carpi con indosso il suo vestito peggiore. Mi fermai ad un bar e ordinai una bottiglia di vino bianco che assaporai per una buona met. A quel punto, con tutto quellalcol che mi scorreva nelle vene, incominciai a sentir crescere una piacevole calma. Pensieri sparsi incominciarono ad accavallarsi fino a quando non presero la forma di un ragionamento compiuto. Mi trovavo ad un bivio. Potevo seguire Aldo Maccione nella sua impresa criminosa, sebbene del tutto legale, o farla finita per sempre con la politica e questultima strada era lunica percorribile se avessi voluto continuare a guardare mio figlio in faccia senza vergognarmi. Ma un diabolico disegno, appena abbozzato, si materializz con la dolcezza di un feto che prende forma nel ventre folle della storia. Cercai di metterlo a fuoco ponendomi delle domande, altre domande, altre ancora: devo veramente dimenticare tutto? Ma quale interesse potrebbe mai suscitare la mia storia qualora decidessi di renderla pubblica? La verit sulla politica desterebbe ancor meno attenzioni. Passerebbero entrambe inosservate, non c dubbio. Qualche trafiletto sui giornali, forse, ma nientaltro di pi. A meno che A meno che non decida di compiere unazione apparentemente violenta per incentrare su di me lattenzione. Non forse vero che ricattatori della peggior razza, conosciuti al mondo col nome di paparazzi, hanno guadagnato onori, denaro e Lamborghini soltanto per aver violato lintimit altrui? Non forse vero che giornali senza scrupoli hanno
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pagato a peso doro le interviste rilasciate da mostruose infanticide? E quanti altri hanno dedicato prime serate, libri e dvd a terroristi bombaroli o girato film su spietati criminali di borgata facendoli interpretare da divi di gran fama? Per questa ragione, e sia questa la prima ma non lunica, rapiner una banca e quando i riflettori si accenderanno sul mio volto e i microfoni si spalancheranno davanti alla mia bocca come affamate piante carnivore bramose di succulente verit, solo allora, dar libero sfogo a tutti i miei racconti che amplificati viaggeranno nelletere, di televisione in televisione, di casa in casa, di mente in mente, rendendo evidente ci che i politici solitamente nascondono, mascherano e cancellano dalla faccia della terra. Ogni uomo, o donna, potr scegliere allora da che parte stare e quale maschera indossare. E solo al termine di questa lunga confessione vi spiegher perch ritengo che una rapina a mano armata altro non sia che un atto di pura onest Nellaula scoppi un boato di stupore. Silenzio! grid il Giudice Silenzio, per Diana! o dovr far sgombrare laula. LAvvocato della Difesa si alz in piedi dopo aver chiesto la parola: Illustrissimi Giurati, limputato che vi trovate davanti non un criminale come tutti gli altri. Su questo non v dubbio alcuno, tant vero che se prendiamo in esame i suoi scritti, quelli che si trovano allegati agli atti del processo, nessuno di noi potr negare che un certo talento bruci in lui Fu interrotto dallAccusa che sobbalz sulla sedia: Questa considerazione irrilevante, limputato non mai riuscito a farsi pubblicare un solo libro. Nulla toglie alle capacit delluomo riprese a disquisire lAvvocato della Difesa con un tono eccessivamente tranquillo Ma andiamo per ordine e ricapitoliamo i fatti: limputato ha confessato di essere un politico e non ha mai negato di essere un rapinatore di banche. Ma chi esattamente costui? Lasciate ora che vi legga un brano scritto di suo pugno: Una volta, a notte fonda o a sera tarda non ricordo, dopo aver sputato sangue sul selciato, mi rialzai da terra e scesi le scale della pubblica latrina. Fra la sporcizia e le scritte oscene, trovai incisa sul muro una sola verit: Qualcuno, nel mondo, vi aspetta per essere salvato

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Obiezione! - grid ancora lAccusa ad un passo dal perdere le staffe - Non pu essere consentito ad alcuno di sfuggire alle proprie colpe facendo uso del proprio talento. Mi sento in dovere di far rispettare il principio secondo il quale ogni uomo uguale davanti alla legge e per questo chiedo che sia impedito a chiunque, in questaula, di esprimersi attraverso un uso ricercato del linguaggio. Questo un processo e non un reading letterario A quel punto limputato prese la parola. Anche a Carlo chiesero di tacere e fu perseguitato per questo. A noi rapinatori, nemici del popolo, diseredati e poveri diavoli, non consentito tacere, vorremmo tanto soprassedere ed essere amati e per questo venerati e premiati, ma non ci possiamo fare niente, siamo fatti cos. Le parole ci escono dalla bocca senza freni e chi vuole pu loro tener testa, ma non incarcerarle in noi Carlo? A quale Carlo si riferisce? indag lAccusa Siano messe a verbale le sue generalit in quanto potrebbe trattarsi di un complice dellimputato al quale sar affibiato un bel concorso a delinquere. Lo lasci terminare e la finisca di interrompere gli interventi o la far radiare dallaula lo redargu il giudice. Non so nemmeno io quante storie come questa che sto per raccontarvi giacciono affondate negli oceani della dimenticanza. Quanti eroi maledetti, soli come cani, hanno fatto ci che dovevano fare spinti solo dal sacro vento caldo della giustizia

Da questa frase, tanto semplice quanto vera, scatur tutto ci che avrei dovuto tenere a mente se solo avessi deciso di battermi per una giusta causa. Ricorda di non diventare mai ci che combatti e tieni la spada in una mano e lo specchio nellaltra cos che, quando vedrai crescere un tiranno sanguinario innanzi a te riflesso, sar giunto il tempo di cedere alla nobilt della sconfitta perch non vi vittoria alcuna che possa dirsi tale se per conseguirla hai perso te stesso e ci che sei stato. E in questa lotta senza fine con laltro te specchiato ti sia di conforto sapere che lintramontabile storia dei buoni da una parte e dei cattivi dallaltra, assolta da milioni di eroi prima del tuo arrivo, solo in attesa di essere rivissuta. Rendi epico il tuo quotidiano. Eroica la tua vita. Anche se ora ti appare terribilmente normale non sei stato tu a volerla cos, ma tu, tu solo e nessun altro, puoi cambiarla e come te potr farlo chi vorr seguirti in questa impresa.

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La canzone di Carlo Quando si dice la verit non bisogna dolersi di averla detta. La verit sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi Aldo Moro bisogna ripartire sempre dai propri errori e mai dai successi Pablo Picasso

Una musa visit i miei sonni dopo un rito iniziatico e lasciate che chiami cos quella bevuta consumata in compagnia di vecchi amici, bastardi e sbandati. Carlo, uomo di condizione libera, protettore dei catechisti e dei librai, gi nome di mio nonno e del grande Magno, Maestro della corte dei re Merovingi, non mi fece scegliere, mi scelse. Camminava nel suo giardino non molto lontano dallatterrita vestale, scolpita nella pietra, che sembra essere fuggita dal Duomo di Nonantola. Di quella statua, nessuno potr mai vedere il volto perch i suoi occhi straziati si sono smarriti nel nero calice del copricapo dopo aver chiamato a s la storia di Carlo. Ma quella fabula inabissata - per quanto addormentata - continua fortunatamente a vivere nelle leggende degli uomini straordinari. Carlo si sedette accanto al vecchio ceppo dellolmo di Gisors sotto le cui folte chiome, fanti, cavalieri e Re, si affrontarono a colpi di spada affinch quel patriarca verde non fosse abbattuto. Minginocchiai accanto a lui per ascoltare le verit che lolmo dispensava ai viandanti ogni notte. Dalle nere profondit di quel tronco cavo, si riversarono fuori mille girini grandi come comete e presero posto nellaria rischiarata dalla luna in attesa che Carlo cantasse, ancora una volta, quella ninna nanna dolce e dolorosa. Non lo sapevo, ma molti pellegrini che mi avevano preceduto erano caduti in preda alla rabbia e alla disillusione ascoltando quanto stavo per sentire. Altri avevano perduto ogni umana piet verso i propri simili e alla vendetta, soltanto a lei, si erano votati. Come loro avrei dovuto decidere se cedere alla prima notte di quiete, scacciare quel sogno rivelatore e iridescente, o
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viverlo lasciando che mi facesse diventare pi forte, equilibrato e saggio, malgrado tutto il dolore che mi avrebbe causato prima di trasformarmi per sempre. Ascoltai in silenzio. Vi fu un tempo lontano - cera una volta - in cui il profitto ebbe la meglio sulla ragione, tanto che i guardiani dei maiali decisero di stivare le loro bestie, tante quante le cavallette della piaga, accanto alla casa di Carlo. Ritennero, a torto e non a ragione, che fosse molto pi conveniente ammassarle in un grande castello, rimpinzarle di cibo, stremarle di antibiotici, piuttosto che lasciarle vivere allo stato brado. Dal ventre di pietra che imprigionava le scrofe strisci fuori un serpente che si mosse fino al pi vicino corso dacqua dove immerse la testa pur continuando a tenere la coda tra i maiali. Spalanc le fauci e dalle viscere pi profonde vomit un liquame scuro nei canali, prima di allora, templi consacrati alle rane panteiste. Ogni fosso, stagno o semplice pozza dacqua, si spopol e tutta la campagna circostante si ammant di un funebre silenzio. Le rane non avrebbero pi raccontato nessuna favola triste alle nubi e loro, in tutta risposta, avrebbero smesso di piangere temporali sui raccolti. Carlo, che fin da bambino aveva nuotato nei rivoli che nessuno avrebbe mai osato chiamare canali, decise che non avrebbe potuto assistere indifferente alla morte di quelle bestiole che galleggiavano a pancia in su decimate da batteri e nitrati. Come poteva permettere questo dopo aver ammirato le loro leggendarie imprese per cos tanto tempo? Quando il Dio Pan si nascose in un fiume per sfuggire a Tifone non furono forse le rane a proteggerlo? Cosa ne sarebbe stato degli uomini se il Dio serpente degli aztechi e il mago giaguaro non avessero tagliato in due la prima rana primordiale per originare il cielo e la terra? E chi avrebbe indicato ai fiumi la via del mare? Solo allora il mio sogno divent il sogno di Carlo. La madre terra degli Aztechi, la grande rana Tlaltecuhtli ci sorrise dal fondo spettrale del bosco. Si mut nella Dea Heket, protettrice della vita nascente, invocata dagli antichi egizi per proteggere il parto, le madri e i nascituri. Fu lei a convincere Carlo che, n le rane, n tantomeno i bambini, dissetati dallacqua avvelenata dei pozzi inquinati dovevano morire. Carlo chiam gli ufficiali del villaggio, mostr la testa marcia del serpente, ma per loro, era tutto regolare. Se a caval donato non si guarda in bocca, tantomeno lo si poteva fare allidolatrica serpe - Prima o poi le rane torneranno dissero i politici che seguirono gli ufficiali. Eccome se tornavano, trenta rane doro rimpinguavano i loro conti, ma di rane vive e verdi dalmatine o temporarie - neanche lombra. Carlo non si perse danimo e convinto che non si potesse sentire il
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puzzo di tutto quel male, si avvicin alle fauci maleodoranti del serpente per colmare un secchio di materia purulente. Il giorno dopo attravers la piazza e cammin sotto le volte dei portici tenendo il secchio ben stretto in una mano. Passando accanto alle botteghe cittadine vide come gli alchimisti riuscivano a mutare i maiali in salsicce e le salsicce in oro. Contempl i garzoni stregati dal bagliore luciferino effuso dalle monete quando gli uomini le maneggiano. Pens che per quella corporazione di avidi mercanti, le rane e i bambini valevano meno delloro, ma non si perse danimo e si mise a sedere. Aspett in silenzio. Quando, nel primo pomeriggio, le porte del Gran Consiglio Comunale si schiusero ai cittadini, nessuno si sarebbe mai aspettato di veder arrivare Carlo con quel vaso di Pandora tra le mani. Lo sollev sopra la testa e come un gigante accecato lo scagli su quel fiore appassito di notabili consiglieri: Lo sentite adesso il puzzo? Vi pare che lacqua sporca odori di zucchero filato ? O forse acqua di colonia? Ditemi! - Url. Nessuno lo denunci e come avrebbero potuto? Non sostenevano forse che tutta quella merda non era mai esistita? Non ancora contento - il buon Carlo - si rivolse ai giudici con un nubifragio di esposti, ma anche questa volta senza successo. Archiviato! Il fatto non sussiste! Non luogo a procedere! Non accolto! Prescritto per decorrenza dei termini! Vizio procedurale! In poche, ma chiare parole: non ce ne frega niente dei tuoi canali sporchi! Impar larte degli azzeccagarbugli, pass le notti insonni sui libri, lesse e studi fino a diventare un principe del foro, e lo fece sospinto dal semplice motivo che un giorno, la sua inascoltata ragione, avrebbe prevalso sulla stupidit. Ogni qual volta un giudice rifiutava i suoi esposti con futili ragioni, determinato a far conoscere al mondo la malvagit dei guardiani, ricopiava ogni riga dei loro disumani asservimenti sui manifesti che stampava in poche copie cos da poterli affiggere per le vie della citt. Tanto fece, tanto scrisse e tanto mostr quanto ridicola fosse lautorit, che qualcuno si indispett. Sindispettiscono sempre quelli che si arricchiscono mettendo i piedi in testa ai poveretti. Chiss perch? Il signor Sindaco di allora decise che non vi sarebbe stata peggiore pena per il giusto che essere considerato un pazzo delirante. Per questo motivo quattro gendarmi, con i pennacchi e con le armi, presero Carlo e lo richiusero nel manicomio criminale. La ragione fu una e una soltanto: la colla dei manifesti. Si trattava di un liquame - questa volta s ben pi pestilenziale della merda di maiale - cos potente, ma cos potente, che quando i messi comunali rimuovevano i foglioni di Carlo, interi continenti di intonaci comunali
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si staccavano per andare alla deriva sui selciati. risaputo, che il crollo dei palazzi storici, non da attribuirsi ai terremoti, alle vibrazioni prodotte dal traffico, allinquinamento atmosferico, al cemento abruzzese taroccato, o al volere di Dio, ma solo alluso improprio delle affissioni, ancor pi quando queste sono invereconde e piene di insolenze. Sciocco Sindaco, non sapeva che i cavalieri erranti, senza macchia e senza paura, godono della stessa libert di espressione concessa agli artisti. Non poteva imprigionarla, come non avrebbe mai potuto chiudere la musica di Mozart dentro ad una sudicia cella. Volava sopra la sua testa, pi in alto del campanile, la libert di Carlo. E continu a volare fino a quando non vide sotto di s le persone giuste alle quali chiedere aiuto. Il silenzio immutabile nel quale avevano rinchiuso Carlo and in pezzi insieme alla torre in cui era stato rinchiuso il signore degli anuri e dei bambini. Uomini giusti, professori illuminati della moderna psichiatria, unirono le penne come i moschettieri uniscono i fioretti nel romanzo di Dumas e gi, lungo quelle lame risplendenti di verit, flu linchiostro luminescente della ragione. Come un fantasma, unintramontabile perizia secondo la quale Carlo non era un pazzo, ma un uomo saggio, si manifest nelle aule dei collegi giudicanti. Questo bast per accendere lattenzione del mondo politico su Carlo il giusto, tanto che fu candidato sotto le stesse insegne di cui mi sarei fregiato anchio molti anni dopo. Carlo, avendo avuto tutto il diritto di dire ci che pensava ed essendo stato ingiustamente imprigionato da chi pensava il contrario, fu insignito dai cittadini con lonorificenza di Consigliere Comunale, emerito difensore delle acque e della terra. Carlo usc dalla prigione una mattina, sotto lo stesso sole che lo aveva illuminato tre mesi prima. Era ancora l, sopra di lui, ma quella buona stella avrebbe brillato ancora per poco prima di spegnersi definitivamente dentro ai suoi occhi. Infatti, la sua storia, la sua battaglia e i suoi dolori, non erano ancora finiti. Una sera si rec ad una festa politica di paese, pass sotto alla falce e al martello che a quel tempo campeggiavano ancora sulleffigie del partito comunista stringendo lunica cosa che aveva: la buona intenzione. Raccont, mostr carte e documenti, illustr come si prevaricavano le leggi e infine lesse le risposte dei giudici che permettevano alla merda di maiale di andare in giro indisturbata. In molti risero, altri capirono, ma qualcuno, ancora una volta, non grad. Tre centurioni lo aggredirono nella stalla dove era andato a riprendere il suo destriero. Mentre uno lo teneva fermo gli altri due gli cercarono lanima a forza di botte come al blasfemo di De Andr. Fin allospedale e vi rimase
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per molto tempo. Purtroppo gli Dei non sono comprensivi con gli uomini che oscurano la loro leggenda e li puniscono nel modo peggiore piegando il fato al volere della centuria. Carlo si accasci dopo aver discusso unultima volta in Consiglio. La storia era finita. I cattivi avevano vinto. Carlo mi sorrise e disse: Un solo uomo una rivolta. Strinsi forte la sua mano come Cesare a Cassio: Ci rivedremo e quando ci rivedremo ne rideremo, altrimenti valga questo quale estremo commiato Lo vidi allontanarsi e solo quando fu molto lontano compresi che le rane, le grandi rane che avevano abitato linfanzia spensierata di tutti i mortali lo avrebbero accompagnato dove quello strano sogno sarebbe svanito senza lasciar traccia. Nuotarono insieme nel cielo azzurro che altro non era che il riflesso dellacqua sulla volta celeste e continuarono a navigare per allontanarsi dagli uomini, dalle loro porcilaie e da tutti quei miseri guadagni che ogni giorno mandavano in malora un pezzo di mondo dalle parti di Modena e in chiss quali altri posti. Intravidi sua moglie mentre lo salutava e quando Carlo fu solo un puntino impresso sullorizzonte pianse a dirotto. Compresi, guardandola, che vi sono uomini che possono continuare ad essere pericolosi anche dopo la morte se vero che quella signora, la mite moglie di Carlo, come Maria davanti a Ponzio Pilato, chiese allautorit costituita di concederle un perito di parte che potesse assistere allautopsia. Era necessario appurare la causa esatta della morte perch gli aguzzini di Carlo, se per caso fosse emerso un legame tra il pestaggio e il decesso, non avrebbero pagato per delle semplici seppur pesanti percosse, ma per aver commesso un omicidio differito. Quando il perito giunse allospedale lautopsia era gi stata completata e la bara chiusa per sempre. Carlo dorme in un campo di grano accanto alle salme dei giusti che hanno impedito a Dio di annientare il genere umano per la sua cattiveria e se conservo un rimpianto solo quello di non averlo mai conosciuto. Se passate per Modena o dalle parti di Nonantola e chiedete di Carlo, o di quello che difendeva i pozzi dellacqua - molti anni prima di Bov e di Erin Brockovich - le mamme spaventate affretteranno il passo stringendo la mano ai propri bambini. Nessuna di loro - ogni qual volta apre il rubinetto per dissetare i suoi piccoli - ricorda leroe dimenticato che perse la vita perch quellacqua fosse pulita. I politici poi - ne ho incontrati tanti sul posto - fingono di non sapere nulla. Ma se non hanno mai sentito parlare di Carlo perch abbassano tutti gli occhi?
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Suvvia! Non prendiamoci per i fondelli! - insorse lAccusa non mi venite a raccontare che tutte queste fregnacce sono realmente accadute. Al contrario, intravvedo in questo racconto la volont da parte della Difesa di insinuare, in maniera subdola, lidea stessa che la giustizia possa asservirsi ai pi biechi disegni politici cos che, quando questo collegio giudicante dovr esprimersi, si ritrover senza lautorevolezza necessaria. Si tratta di ragionamenti che non dovrebbero mai muovere le azioni di un politico di sinistra e ci fa di lei, ancora una volta, quel traditore che ammette di essere. Abbass il capo e rest in silenzio e solo quando il pubblico e i giurati incominciarono a chiedersi il perch di quel lungo silenzio riprese ad argomentare: Ad ogni modo, indipendentemente dai motivi che animano il suo agire, la invito a produrre le prove di questa persecuzione perpetrata ai danni di un libero cittadino, al secolo Carlo Sabattini. Limputato pos la mano sul braccio del suo avvocato per invitarlo a restare seduto e quindi si alz in piedi per rispondere di persona: Francamente, anchio, sulle prime, data lassurdit di questa storia, ho pensato di aver sognato tutto, ma poi ho dovuto ricredermi.

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Ogni uomo una rivolta! Il potere limmondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia allingiustizia giorno e notte: siamo i Grandi della Mancha, Sancho Panza e Don Chisciotte ! Don Chisciotte di Francesco Guccini

Quando mi svegliai mi accorsi che la finestra era rimasta socchiusa durante il temporale notturno. Una delle due ante si apriva leggermente sul cortile che pullulava di rane come se fossero piovute dal cielo. Si dice che questo fenomeno si ripeta di tanto in tanto sebbene nessuno ne conosca i motivi. Notai una fila di anuri nascosti nella grondaia, altri rannicchiati tra i vasi di fiori, unaltra rana, pi grossa delle altre, stava accovacciata sul sellino della bicicletta. Gruppi sparsi di questi anfibi verdi saltellavano alla rinfusa sul selciato del cortile. Sotto, sopra, nel corridoio che separava i giardini, sulle scale, persino sui balconi e dentro alle buchette della posta, insomma cerano rane in ogni dove. Nel frattempo, in casa, proprio sulla tavola, accanto al caff fumante versato da mia moglie, qualcuno, aveva lasciato delle fotocopie di vecchi articoli di giornale. Rane e ritagli di giornale, davvero una strana coincidenza. La conversione di Sabattini da coltivatore a contestatore tout court avvenne anni fa, quando il proprietario di una porcilaia cominci a riversare sul suo fondo a Nonantola fiumi di liquami appestanti che inondavano fossi e campi. La protesta crebbe di fronte al laissez - faire delle istituzioni e ai ritardi della magistratura. Il fenomeno dellinquinamento naturalmente non riguardava solo Nonantola, ma tutta la Provincia di Modena. Da una parte piombo, fluoro e altri scarichi industriali, dallaltra, sempre pi imponenti masse di liquami degli allevamenti suinicoli avvelenavano le acque
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Non ci crederete, Signori della Giuria, ma fin dalla pi tenera et sono stato afflitto da unesasperata sensibilit che mi ha permesso di vedere ci che agli altri era impedito. Per questo vedo davanti a me un uomo giovane e di bellaspetto che assomiglia ad Amedeo Nazzari. Indossa una camicia bianca, candida come le sue intenzioni e un paio di pantaloni color kaki. Alle spalle si distende la campagna emiliana cos come la ricordavano i vecchi del paese: lussureggiante e incontaminata. Quelluomo crede ancora negli uomini, pensa ingenuamente di poterli cambiare ed proprio questa innocenza che diventer una forza inarrestabile. Aspetta sul greto del fosso larrivo dei pubblici ufficiali. luglio, fa caldo, ma tira una leggera brezza che disperde lodore greve e allevia lattesa. Malgrado la tensione che sente crescere dentro felice perch consapevole di fare la cosa giusta, per lui, per i suoi figli e per i figli dei suoi figli. Non c dubbio, lambientalismo, quello primitivo, fine a se stesso, senza onori ne gloria, nasce quel pomeriggio con Carlo Sabattini che siede sul greto di un fiume impestato dalle mosche. Ma preferisco lasciarlo l ad aspettare, l da solo, e continuare la storia. Sebbene larticolo riportato sopra sia stato scritto nel 1985, la causa dalla quale si origina la storia che sono in procinto di racconrtare si manifesta il 22 novembre 1976 e cio quando Carlo Sabattini deposita una querela nei confronti dellazienda suinicola che scarica i liquami nei corsi dacqua che scorrono vicino alla sua abitazione. Questa sua prima battaglia si conclude con lassoluzione dellinquinatore grazie al rapporto redatto dal Maresciallo di Nonantola che minimizza facendo scrivere nel verbale che deve trattarsi di normalissima schiuma prodotta dai detersivi provenienti dalle case del circondario. Peccato solo che lazienda zootecnica come rileva giustamente Sabattini allinizio del suo libro bianco fosse ubicata in aperta campagna e in posizione isolata. Malgrado questa prima sconfitta
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dei canali, dei pozzi, dei fiumi ed ammorbavano laria si pensi solamente a Castel Nuovo Rangone dove lacqua di numerosi pozzi - una volta potabile - imbevibile anche a settanta metri di profondit per la presenza eccessiva di colibatteri, o a Formigine, un comune, ove vengono allevati circa mezzo milione di maiali, venti per ogni abitante. Sabattini tutte queste situazioni ed altre le ha denunciate per anni. Da Nonantola, la sua azione si allargata, fino ad arrivare in Regione. Nel Palazzo di Viale Silvani a Bologna vers un secchio di liquami, altrettanto fece in Comune a Modena Giorgio Giusti sul Giornale di Modena del 12 aprile 1985.

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continua a combattere in difesa dei corsi dacqua e soprattutto non si perde danimo tanto che promuove perfino uno sciopero della fame che se da un lato lo costringe prima a letto e poi allospedale, dallaltro riesce a far crescere intorno a s un certo sostegno, tanto che perfino Don Arrigo Beccari, il sacerdote divenuto famoso per aver salvato un centinaio di bambini ebrei durante il fascismo e per questo proclamato membro dei Giusti tra le Nazioni, gli scrive una lettera molto tenera per ringraziarlo. Finalmente qualcosa si muove e a qualcuno viene il dubbio che i liquami possano infettare le malmesse reti dellacqua potabile. Riconoscere ci significa ammettere, seppur indirettamente, la presenza dei liquami. Se Dio vuole, la verit incomincia ad affiorare.

Nel partito che pi di ogni altro ha espresso gli indolenti rappresentanti dellAmministrazione Nonantolana serpeggia un evidente malcontento che si esprime, senza mezze misure, nel testo di un manifesto che viene affisso per le strade del borgo modenese. Segnate bene nella memoria questa iniziativa cos che non si dica che stato lecologo ad affiggere manifesti politici per primo. Contestazione o fenomeno da baraccone? Da un anno a questa parte, un personaggio folcloristico che ha indubbiamente molto tempo libero imperversa nelle strade del nostro Comune e anche in altre della Provincia. Questo squalificato personaggio insieme alle cose confuse e irrazionali che dice, due questioni chiare le pone: LAmministrazione Comunale amministra male. I Comunisti in particolare, sono i responsabili degli inquinamenti e del dissesto ecologico. Ora poich i giochi sono belli finch durano poco, bene precisare alcune cose. La causa vera del
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Chiusi da ieri a Nonantola alcuni tratti dellacquedotto. Lufficio del Medico Provinciale afferma che al momento non esistono pericoli per la salute pubblica. Una parte delle tubature sarebbe in grave dissesto a causa dellossidazione che ha aperto numerose falle. Le infiltrazioni hanno dato luogo a qualche fenomeno di inquinamento. La singolare protesta di un abitante di Nonantola, questi Carlo Sabattini, ha tappezzato il proprio carro agricolo con manifesti manoscritti corredati da numerose foto Il Resto de Carlino, Cronaca di Modena, del 30/07/76, (autore non specificato)

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Esaltata la libert di parola, si giunge alle conclusioni: il PCI dar una risposta precisa e netta alle esternazioni del contestatore, ma come si vedr poi, questa risposta precisa e netta, non rester confinata solo nelle sedi politiche e giudiziarie, ma andr ben oltre i confini del buon vivere civile. Ci che pi conta, giunti a questo punto della storia, la lettera spedita dallassessore comunale a Carlo Sabattini ricoverato in ospedale per il protrarsi dello sciopero della fame. Il Vicesindaco lo informa di aver dato corso a tutti gli atti necessari al risanamento dellacquedotto (una delle cause del digiuno) che sar terminato entro lestate del 1977. Questa battaglia pu dirsi vinta, ma la guerra di Carlo continuer senza soste con una lunga serie di proteste di cui la regione Emilia Romagna non terr molto conto se vero che pur avendo provveduto a dare esecuzione con un anno di anticipo alla legge Merli (varata a tutela delle acque) far slittare lentrata in vigore dei nuovi limiti dinquinamento posticipandoli di quasi dodici mesi (al 31 maggio del 79). Carlo non si perde danimo: una ragione in pi per proseguire la protesta. la volta di una scuola costruita sotto il tiro incrociato di una fabbrica di fertilizzanti chimici (i cui residui sono periodicamente riversati nellambiente) e alcuni lagoni puzzolenti e straboccanti di sostanze organiche che distano meno di settanta metri dalle aule. Lazienda non ha subito un solo accertamento negli ultimi tre anni, unenormit considerato che si tratta di uno stabilimento inserito nellelenco delle fabbriche pi pericolose dItalia stilato dallEuropeo. Anche gli alvei putridi non sono in regola
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disastro ecologico in cui versa lItalia da ricercare in una totale mancanza di programmazione economica e democratica da parte di governi che si sono succeduti in questi ultimi trentanni e delle forze politiche che li hanno sostenuti Riteniamo che nel nostro paese, la libert di espressione e di critica (diritti conquistati duramente con la lotta di Liberazione, difesi e ampliati in questi anni dalle lotte e dalle iniziative delle forze democratiche) siano diritti che tutti possono e devono esercitare. Lesercizio di tali diritti non va per confuso con larbitrio e nella misura in cui si superano tutti i limiti bisogna anche che chi si comporta in tale modo sappia che ci saranno risposte in tutte le sedi siano esse politiche che giuridiche. Alla diffamazione si deve rispondere, in modo sereno, ma preciso e netto. La Segreteria del PCI di Nonantola

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con il testo unico delle leggi sanitarie. Ancora una volta le autorit minimizzano, i politici restano asserragliati nelle trincee consiliari e cos Carlo decide che se Maometto non va alla montagna, la montagna andr a Maometto. E lo stesso deve valere per i lagoni (di merda).

Da questo momento si aprono formalmente le ostilit nei confronti di Carlo e fioccano le azioni un po da tutte le parti, in primis da parte del Sindaco Bulgarelli che avanza una querela che si spegner nel nulla dando ragione allecologista che, per altro, si difeso da solo rinunciando allavvocato dufficio. Allinizio, tra Bulgarelli e Sabattini, c solo una velata inimicizia che si trasformer in un odio atavico, cos radicato da trasmettersi da un sindaco modenese allaltro. Ma torniamo al nostro eroe. Il contadino ecologo acquista una canadese per passare dalle azioni lampo allassedio permanente. Pianta le tende di fronte al Municipio di Modena, in piazzetta delle ova, per protestare, come lui stesso scrive: contro una moria di animali intossicati, avvelenamento delle acque, 30.000 operai e 12.000 bambini che urinano piombo - episodi questi che sono stati determinati da alcuni fatti criminali commessi nel comprensorio delle ceramiche. Con fatti criminali immagino alluda allesplosione incontrollata di unindustria nascente che in fatto di sostenibilit, emissioni, scarichi e scorie, non va troppo per il sottile. Sono infatti settanta le fabbriche di ceramica sorte nel giro di un decennio in unarea di 24 chilometri quadrati compresi tra Sassuolo e Fiorano. Leggendo le cronache sassolesi ci si rende conto dellapocalisse di cui stato testimone Carlo Sabattini, una catastrofe ambientale a lento rila25

Cosparsi di sterco i gradini del municipio Carlo Sabattini, gi noto per altre manifestazioni di protesta, si anche incatenato a una cancellata. La manifestazione intendeva richiamare lattenzione dellopinione pubblica Segue larticolo: Il contestatore ecologico ha fatto il bis dellexploit bolognese dellagosto scorso quando sincaten davanti alla sede della Regione, dopo aver cosparso latrio di escrementi suini, per denunciare la situazione dellinquinamento a Santa Maria di Mugnano Carlo Sabattini dopo essere stato trattenuto in questura sino al pomeriggio stato accompagnato al policlinico: alla neuro stato sottoposto a una visita. Questa la diagnosi: perfettamente sano di mente. dal Resto del Carlino del 29 novembre 1977

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scio che lo stesso Sabattini battezza come una Seveso pianificata: Abbiamo ricoverato dei neonati asmatici, un fenomeno davvero preoccupante afferma il dottor Giulio Roccavilla, da ventanni aiuto nel reparto di medicina dellospedale di Sassuolo. I ricoveri per silicosi e intossicazioni di varia natura, in questo come negli altri ospedali della zona, sono superiori del doppio rispetto alla media nazionale. La met degli operai del comparto ceramico intossicata. Lottanta per cento soffre di disturbi legati alle condizioni di lavoro. Il Pretore di Sassuolo, allarmato dalla salute della popolazione, ha incaricato lequipe diretta dal Professor Romano Olivo dellIstituto digiene di stilare un rapporto le cui conclusioni sono inquietanti: la presenza di piombo e fluoro supera i limiti di legge. 10.000 bovini sono gravemente intossicati e non riescono nemmeno a reggersi in piedi per via delle ossa che si sono deformate. Un gruppo di zoologi dellUniversit di Camerino guidati dal Professor Guido Giacomo Tedeschi, dopo attenti esami nella zona di Fiorano ha scoperto che il fluoro concentrato nel sangue delle mucche vaccine cos rilevante che in alcuni casi produce persino la morte dellanimale. Le galline non fanno pi le uova. Il prugno e lalbicocco hanno cessato di fruttificare. La vite produce un vino che sa di olio di ricino. LOsservatorio Fitopatologico dellUniversit di Modena, dopo aver analizzato gli ortaggi, ha valutato persino la possibilit di vietarne la vendita. I contadini, esasperati, hanno denunciato un centinaio di industrie (dati e citazioni sono state estratte da un articolo scritto da Carlo Valentini sul settimanale ABC). E sono proprio loro, i contadini assistiti da Carlo, ammalati e impoveriti, che lo convincono a non restare immobile davanti allincedere inarrestabile degli effetti collaterali del comparto industriale. Secondo loro il fenomeno si diffonder a macchia dolio finendo per compromettere lagricoltura dellintero paese. Per questa ragione diventa indispensabile far crescere lattenzione intorno ai crimini ambientali cos che ogni pubblico ufficiale, politico o amministratore che sia, volente o nolente, si trover nelle condizioni migliori per esercitare tutte le funzioni di cui dispone al fine di tutelare la salute delle persone e dissuadere chi vuole scaricare i costi indiretti della produzione industriale sullintera collettivit. Bisogna poi rilevare che se le generazioni attuali si sono ormai completamente assuefatte ai crimini ambientali (che spesso sono lasciati impuniti), quelle precedenti, composte da tutti coloro che come Sabattini facevano il bagno nei fiumi, hanno vissuto larrivo dellinquinamento come una calamit. Di conseguenza, ogni catastrofe ambientale andava fermata con tutti i mezzi a disposizione. Ognuno si scelse la strada che meglio gli si confaceva, alcuni come mio padre imboccarono quella della divulgazione e della
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ricerca scientifica, altri come mia madre le traduzioni di libri particolarmente significativi, Sabattini scelse la lotta politica, gli esposti alla magistratura e la piazza. Ed sul ricordo di questa incombente minaccia che non mi sono mai meravigliato dei modi ostinati, talvolta irruenti dellEcologista di Nonantola, dal momento che eravamo tutti convinti - (mi ci metto anchio anche se ero solo un bambino) - che ci fosse in gioco la salvezza del pianeta. Bisogna infatti ricordare che proprio in quegli anni John Crosby, sullObserver del 13 settembre 1970, coni il termine doomwriting che pu essere tradotto con la parola rovinografia. Sotto questo nome raccolse tutte le riviste e i giornali che sostenevano come il progresso e i suoi effetti collaterali avrebbero finito per causare la distruzione del pianeta. Lo ricorda anche il professor Roberto Vacca in un suo saggio dove si spinge a sostenere che gli allarmismi ambientali hanno preso il posto delle antiche profezie millenaristiche. Negli anni settanta nasce quindi lidea che lo sviluppo non un fenomeno a s stante, ma deve sempre tener conto delle ricadute sullambiente. Altrimenti, i danni prodotti a lungo termine potrebbero rivelarsi irreparabili, come scrive lo stesso Sabattini nella premessa al libro bianco: non dimentichiamo che il reato dinquinamento un crimine contro lumanit e che con la rapina delle risorse naturali si sono lucrati, da parte di poche persone, migliaia di miliardi, determinando per tutta la societ danni irreparabili alla salute, rendendo lItalia - terra, fin dai tempi dei Romani, ricca ed ubertosa - una landa inquinata e malsana con danni irreparabili alla nostra economia, allagricoltura e al turismo, le nostre pi importanti risorse naturali. Come dire che la posta in gioco alta. Carlo Sabattini, asserragliato nella sua tenda piantata davanti al Municipio, sembra deciso, tanto deciso che annuncia che non se ne andr da l fino a quando non saranno assicurati alla giustizia i colpevoli o quantomeno sar avviata unindagine sugli episodi accaduti tra Sassuolo e Fiorano e su altri fatti che lo hanno toccato pi da vicino. Si tratta di una protesta a tutto campo. Accanto alla tenda espone fotografie dei canali inquinati dagli allevamenti, (il primo gestito dalla Regione, un altro dalla Curia e un altro ancora da un gruppo di industriali). Distribuisce documenti ciclostilati, raccoglie firme, esibisce i referti delle analisi commissionate ad un laboratorio specializzato, analisi queste che ha pagato di tasca sua. Ogni documento prova inconfutabilmente le sue ragioni, mentre le autorit, in tutta risposta, si nascondono dietro alle procedure, alla burocrazia, o dentro a banchi di nebbiose omissioni per proteggere le attivit produttive locali. Un film che si ripete anche oggi, in ogni regione, senza grandi differenze, fatta eccezione per quelle del meri27

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dione dove, Campania in testa, permesso pressoch tutto. Sabattini rester attendato per oltre tre mesi, al freddo, alla pioggia, persino sotto la neve cos come viene ritratto in una foto che documenta la forte nevicata che si abbatt su Modena il 10 febbraio 1978. Pubblicata con due giorni di ritardo, a neve sciolta, reca una didascalia che recita: una suggestiva inquadratura della centralissima piazza Mazzini, con in primo piano la tenda del contestatore ecologico Carlo Sabattini che, nonostante linfuriare del tempo, ha resistito nel suo bunker di tela, continuando la battaglia contro gli inquinatori e come in un film western conclude: Solo contro tutti, in mezzo alla bufera. Ma non tutti la vedono alla stessa maniera. LUnit sulle prime tenta di ignorarlo, ma poi finisce per bollarlo come un provocatore quando non lo dileggia chiamandolo ecologo camuffato o lo calunnia con lepiteto di figuro daspetto losco e di indubbia moralit. La protesta si conclude il 16 marzo, sul finire della manifestazione popolare indetta contro il sequestro Moro. Un gruppo di squadristi prende dassalto la tenda e fa a pezzi tutto quello che capita. Qualcuno tiene stretto lecologista mentre un altro lo prende a schiaffi e pugni. Come ci si pu ben immaginare se ne andranno solo dopo averlo percosso a tal punto da ridurlo allimpotenza. In tutta risposta, chi di dovere, anzich individuare i colpevoli e assicurarli alla giustizia, coglie loccasione per levarsi di torno lo scomodo grillo parlante. Il questore spicca un foglio di via. il primo perch Carlo ne ricever un secondo emesso dal Questore di Reggio Emilia nel febbraio del 1979 per aver protestato contro la situazione vergognosa in cui sono ricoverati gli interdetti e poi un terzo da quello di Bologna. Ma il primo foglio di via ad apparire particolarmente avvelenato. Nelle motivazioni, infatti, si legge che bisogna considerare: che in occasione di recenti legittime manifestazioni pubbliche - (N.d.R. la manifestazione contro il rapimento di Aldo Moro) - la presenza delle installazioni abusive stata strumentalizzata da elementi facinorosi per fomentare incidenti di ordine pubblico. Il ragionamento non fa una piega e sembra lo stesso di coloro che affermano che una donna stuprata se l andata a cercare soltanto perch indossava una minigonna. Vedi cosa succede se manifesti abusivamente? Le prendi! Il documento non solo qualunquista, riesce perfino ad essere insolente, offensivo al limite della provocazione: considerato che il Sabattini dimostra il pervicace intento di persistere nelle violazione della legge; che egli, pur essendo valido al lavoro, da qualche tempo dedito allozio; che il suo comportamento costituisce elemento di disordine, di
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intralcio alla circolazione, di menomazione al decoro cittadino e soprattutto fonte di possibili implicazioni di carattere igienico sanitario per la cittadinanza. Proprio chi denunciava gli scarichi abusivi e il conseguente abbruttimento delle campagne, descritto come un fannullone colpevole di aver menomato la citt e messo a rischio le condizioni sanitarie dei cittadini. Questo termine, menomato, quanto mai significativo e sembra il presagio delle accuse di menomazione di palazzi storici che si abbatteranno su Carlo qualche tempo dopo. Fortunatamente per la nostra storia, il foglio di via solo un pezzo di carta che non sembra spaventarlo pi del dovuto, tanto che incurante dellesilio, ricompare a Modena il giorno dopo per manifestare in Consiglio Comunale. Viene nuovamente arrestato davanti al Municipio in quanto contravventore delle prescrizioni e rimesso in libert ventiquattro ore dopo dal Pretore di Lodi. Torna a Nonantola ma non ci resta a lungo. Dopo una settimana di nuovo sotto il municipio. Scatta il terzo arresto. Lo portano in questura e lo apostrofano dandogli del contadino ignorante e dello zappaterra senza diritti, ma poi, ancora una volta, sono costretti a rilasciarlo in attesa del processo. Ma non sono tutti contro di lui se vero che il Partito Liberale, pur non condividendo le iniziative, fa notare come un foglio di via dovrebbe essere emesso per espellere criminali e non per liberarsi di disturbatori politici che non si sono resi colpevoli di nessun reato rilevante. Il Sindaco glissa sullenormit del provvedimento, ma ne approfitta per isolare il contestatore, come se non fosse gi abbastanza solo. Dichiara come gli stessi esponenti (locali) del Partito Radicale hanno espresso la propria soddisfazione nellatteggiamento tenuto dal Comune non ravvisando pi alcuna motivazione alla prosecuzione della protesta (LUnit, Gennaio 1978). Poi la volta del Partito Socialdemocratico che accusa il Sindaco Bulgarelli di una non ben definita tolleranza repressiva e senza saperlo inaugura, molto probabilmente, lepoca delle odierne costruzioni retoriche illogiche che troveranno nellossimoro della guerra umanitaria la loro massima espressione. Il clima si arroventa e Bulgarelli costretto ad emanare i primi provvedimenti che fanno scattare le denunce nei confronti dei proprietari di due porcilaie. Sabattini convinto che prima o poi qualcuno dovr risolvere definitivamente il problema nella sua interezza, senza eccezioni di sorta, ma perch ci accada bisogna battere il ferro finch caldo. Lazione di protesta deve allargarsi, rovesciarsi con forza sulle iniziative istituzionali messe in campo dalle amministrazioni. Gli paiono lodevoli, ma ipocrite, pregne di scuse assunte ad alibi. Come tali devono essere messe alla berli29

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na, sbugiardate, ridotte al Re nudo della fiaba. Probabilmente intravvede gi la strategia che far diventare la costa romagnola quel divertimentificio asfissiato dagli alberghi, disseminato di parchi giochi, discoteche e piscine straboccanti di acqua plastificata - dove la salubrit del mare, cos come lintegrit naturalistica del territorio, sono solo dettagli di scarsa importanza. Argomenti buoni per noiosi convegni frequentati da ecologisti hippy con il cappello di paglia in testa. Questo approccio movimentista che svillaneggia lautorit anche quando questa appare mossa da buone intenzioni si delinea come lembrione di una contestazione anticonformista, certamente fuori luogo per quel tempo, che anticipa per certi versi le azioni situazioniste di Luther Blissett e per altri i toni satirici, e al contempo dissacranti, di Beppe Grillo. Un cronista dellepoca cos descrive , (sempre sul resto del Carlino del 9 maggio 1978) il Metodo Sabattini: riuscito con coerenza anche se con metodo discutibile e subendo personalmente le conseguenze delle sue strampalate iniziative a ridicolizzare sia i regolamenti comunali sia i comportamenti dellautorit. Dalle verit oggettive usate da Sabattini in maniera antiburocratica se mi rispondi ufficialmente che non ci sono liquami nei canali, io li vado a prendere di persona e te li porto in Consiglio Comunale i politici di allora non seppero come difendersi ed interessante notare come i loro epigoni di oggi, a distanza di quasi trentanni, non sanno che pesci pigliare quando devono controbattere agli strali del comico genovese. Ma cerchiamo di capire come Sabattini organizzava gli atti di sabotaggio mediatico. Nel mese di giugno i quotidiani regionali elogiano la conferenza messa in piedi dalle citt costiere contro linquinamento. Il Resto del Carlino, per mano di Aldo Ferrari, il 15/06/1978 titola in modo cupamente rassegnato: Il Mediterraneo verso la morte. Solo nel 1977 vi sono stati riversati 37 miliardi di metri cubi di rifiuti urbani, esclusi quelli dellindustria e dellagricoltura. Ma il nostro mare ha un ricambio completo dacqua ogni novantanni

Larticolo prosegue:

Tanti medici si sono riuniti al capezzale del Mediterraneo malato di cancro. Sono i sindaci, gli assessori, i responsabili sanitari delle citt che si affacciano su questo mare di tortiDopo il saluto del
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Lo stato maggiore della Regione riunito al gran completo. Ancora una volta non trattengo limmaginazione e li vedo materializzarsi davanti ai miei occhi mentre prendono posto al tavolo dei relatori. Indossano vestiti eleganti. Sfoggiano colletti inamidati e gemelli di madreperla ai polsini. Se gli autisti attendono fuori, accanto alle auto blu parcheggiate in strada, i portaborse se ne stanno seduti in prima fila, accanto ai giornalisti che, meglio di chiunque altro, racconteranno ai lettori quanto sia sentito il tema dellinquinamento da chi li governa. In sala siedono anche i rappresentanti delle associazioni di albergatori, alti gradi dellesercito, signore impellicciate e signorotti della Rimini bene, ma anche intellettuali, scrittori, e uninfinit di curiosi che devono ancora decidere se sposeranno la causa ecologista. Poco importa se i termini della legge Merli sono stati prorogati, limportante dimostrare che il problema delle feci animali che finiscono nellAdriatico (come ribadito nellocchiello) non di cos immediata risoluzione come qualcun altro vorrebbe far credere. Tutto sembra filare liscio come lolio tanto che Ferrari scrive: la relazione generale venuta a compendiare i tremendi problemi che alimentano i lavori della conferenza di Rimini e se essa affronta soltanto gli inquinamenti umani non per questo vuole fare dimenticare le altre fonti dinquinamento: lindustria, lagricoltura, le attivit petrolifere. Ciascuna di queste fonti sarebbe di per s sufficiente a mettere in forse la sopravvivenza del mare. E Monsieur Goyot ha ricordato i pi recenti naufragi di petroliere come quello della Amoco Cadiz che ha inquinato gran parte della costa francese della BretagnaSembra che, contro questo tipo di incidenti si sono alleate, insieme a quelle del Mediterraneo, anche le popolazioni del Baltico, del Celtico, e del Caraibico il tono assume limpronta propagandistica di un cinegiornale luce girato nel ventennio Ma un conto parlare di morte, altro morire. Non bastano volont e parole, occorrono azione e coscienza Intanto necessario che per quanto riguarda le citt del Mediterraneo facciano il possibile per diminuire il tasso dinquinamento nel mare. Meno colibacilli, meno vibrioni del colera, meno spore del tetano, meno bacilli botulinici, meno streptococchi fecali riusciranno a riversare
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presidente della Regione Emilia Romagna Turci, del Sindaco di Rimini Zaffagnini, del rappresentante del Governo, Sottosegretario alla Sanit, Vecchiarelli.

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Meno di questo, meno di quello. Il Primo cittadino greco sembra essersi dimenticato delle porcilaie italiane, ma come potrebbe affermare qualcosa al riguardo? Nessuno, volutamente o meno, si premurato di misurare le proporzioni del fenomeno se vero che i 37 miliardi di metri cubi non comprendono i reflui delle attivit zootecniche. Sar per questo che dai tendaggi rossi irrompe un guastatore che incomincia a far volare nella sala dei balocchi di merda. Larticolo diventa un bollettino di guerra:

nelle acque del mare e meglio sar

La festa rovinata e sembra quasi che anche larticolo si sia sciupato con essa, tanto che il cronista trasforma le righe seguenti nella chimera di una foto segnaletica e di un dito puntato. Wanted Carlo Sabattini, dead or alive. Chi il criminale? Eccovi accontentati:

Colibacilli, streptococchi e spore hanno comunque fatto una loro comparsa, molto concreta e maleodorante, anche nella sala del convegno alla fiera, allorquando un contestatore solitario entrato allimprovviso durante lintervento del Sindaco di Atene: da un sacchetto di plastica che aveva in mano ha sparso tuttattorno circa due chili di liquami fecali, provocando naturalmente un fuggi fuggi generale.

Cos, chi volesse andarlo a cercare per cantargliene quattro adesso sa dove trovarlo! Ma intanto bisogna ridare un senso alle uova rotte nel paniere. Si spengono le luci e riprende il cinegiornale. Al viaggiano i sommergibili rapidi ed invisibili si sostituiscono i depuratori : A parte limprovviso inquinamento della sala gli studiosi hanno tentato un primo bilancio in chiusura di giornata. Qualcosa, dicono, si sta gi facendo per tentare di salvare il Mediterraneo. Seguendo lesempio romagnolo, depuratori di ogni tipo, stanno sorgendo tutto attorno a quel lago malato che ricambia le sue acque ogni 90 anni

Il contestatore Carlo Sabattini, 50 anni, coltivatore diretto di Mirandola, via Vespucci 17, presidente di un comitato di lotta radicale contro linquinamento.

Il giornalista continua a smarcarsi dalle motivazioni che hanno deter32

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minato il lancio dei sacchetti putridi e sciorina la verit di cui lui lunico depositario e che suona pi o meno cos: il problema non risiede nellindustria alimentare o petrolifera o quantaltro, ma nelluomo stesso. Non sono quelli che allevano i maiali o che raffinano petrolio o spargono pesticidi ad avvelenare il mondo, ma siete voi lettori i primi colpevoli:

Meglio mettersi il cuore in pace e lasciare inquinare chi inquina perch linquinamento solo un riflesso condizionato del sistema consumista in cui ciascuno di noi ha scelto di vivere. ( N.d.R. a Milano devono averlo preso in parola se vero che la citt si dotata del primo depuratore solo nel 1998). Infine conclude con quella che potrebbe essere definita lineluttabilit del male: ma da cosa dovremmo ravvederci? Dal consumismo? Dal petrolio? Dai metalli pesanti? Dal vivere tranquilli? Dalla fame di energia? Il salto del gambero, cio allindietro, non pi possibile Qualunque sia il destino bisogna andare avanti su quella strada, per altri versi cos esaltante, che luomo si scelta.

Non basta ancora - (allude ai depuratori citati sopra) Siamo indietro. Un sistema contro linquinamento da uomo richiederebbe una spesa di cinque miliardi di dollari. Probabilmente non ci saranno mai.

Lieto fine con coro e alba dorata:

Giorno dopo giorno, posseduto da una magnifica ossessione, Carlo Sabattini, continua imperterrito a denunciare i crimini ambientali e alle porcilaie si aggiungono alcuni caseifici che versano i residui caseari nei campi, poi la volta di un caseggiato al quale negato lallacciamento alla rete fognaria pubblica tanto che il suo cortile, luogo prescelto dai bambini per giocare, diventato un pozzo nero. Nemmeno le fonderie si salvano, un esposto dopo laltro, sono segnalate alla Pretura decine e decine di attivit industriali che accollano alla collettivit il costo di smaltimento dei rifiuti. I tubi in eternit spuntano come minacciose canne di cannoni sui greti dei fiumi, in alcuni casi ne viene individuata la provenienza, in altri
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Il convegno di Rimini si ripropone, nei prossimi giorni, di indicare nuove vie di progresso che abbiano in fondo la luce della speranza.

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resta un mistero. Carlo deposita una memoria circostanziata per ciascuno scarico abusivo, invita sul posto i cittadini, avverte per tempo la stampa, fotografa il corpo del reato inviando le istantanee ai giornalisti che non erano presenti ai sit-in, distribuisce cronistorie, sbraita al megafono. Arriva perfino a fermare le auto chiedendo le generalit ai proprietari dei veicoli cos da poterli indicare come i testimoni dellabuso che si compie a pochi metri da loro. Ma quando giungono sul posto i Vigili Urbani, il pi delle volte, non sanzionano gli illeciti, ma verbalizzano gli insulti indirizzati alle autorit prese di mira nei cartelli. Per nascondere i reati che gli stessi pubblici ufficiali avrebbero dovuto segnalare alla Magistratura ci si avvale di raffinate costruzioni verbali in grado di tenere al sicuro gli inquinatori. Sabattini, secondo gli zelanti scriventi, non segnala mai un reato che si compie nel tal luogo e si manifesta in una determinata maniera che dovrebbe essere descritta nei minimi particolari, ma molto pi banalmente reclamizza delle generiche e vaghe - problematiche ecologiche e politiche. Reclamizza? Reclamizzare significa far pubblicit ad una merce al fine di venderla. Pu uno scarico, o la stessa merda riversata nei torrenti, trovare un compratore? Luso improprio che si fa di questo termine inserito in una frase che diventer quasi rituale per la sua ostinazione a ripetersi negli atti sanzionatori dimostra tutta linadeguatezza, anche culturale, delle autorit del tempo. Come se non bastasse, i Vigili Urbani elevano decine e decine di contravvenzioni per illecita occupazione di suolo pubblico che costeranno allagricoltore il pignoramento delle attrezzature usate per coltivare la terra. Da sempre giuridicamente risaputo che i creditori, finanche si tratti dello Stato Italiano, non possono appianare uninsolvenza sequestrando le attrezzature che al debitore servono per lavorare, altrimenti non si comprende come questo potrebbe ripianare i debiti. un principio cardine che sempre valso per tutti. Per tutti, ma non per Carlo Sabattini che si vede portar via gli aratri e i trattori. Paga le sanzioni per farseli restituire. Paga per poter affermare ci che pensa. Paga per difendere lambiente e le persone. Le denunce si moltiplicano e in alcuni casi fioccano le prime condanne che decadranno ai gradi successivi, come dire che quello che si credeva fosse uno zappaterra ignorante si rivela essere un esperto conoscitore della giurisprudenza, dei procedimenti amministrativi e del diritto penale ed cos ferrato in materia che continua a difendersi da solo senza avvalersi di alcun avvocato. Fin dal principio della sua storia politica nessuno dei suoi detrattori riesce ad impartirgli la lezione che merita e nemmeno lo si riesce a imba34

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vagliare o quantomeno a smentire le sue verit cos da esporlo al pubblico ludibrio. Linsofferenza nei suoi confronti cresce rendendo evidente che il campo di battaglia si divide tra coloro che vogliono punire chi si accanisce contro i corsi dacqua per arricchirsi e chi, invece, deve coprire gli sversamenti in nome di uneconomia nascente che far del modenese una delle province pi ricche di tutto il paese. Pi ricche e industrializzate, ma a quale prezzo? Qualunque sia stato il prezzo pagato nulla stando al risultato raggiunto. Questo ancora quello che pensano molti politici che operano nella Pianura Padana il cui inquinamento atmosferico fotografato dai satelliti, passando dallacqua allaria, pari solo a quello delle zone pi inquinate del terzo e quarto mondo. linarrivabile fine identificato dalla prosperit economica, un fine che giustifica luso di ogni mezzo, lecito o illecito che sia. Un Moloc a cui si pu sacrificare tutto: lambiente, il cibo, la salute, persino i bambini. A difesa degli amministratori del tempo si pu soltanto affermare che si ritrovarono davanti ad un fenomeno incontrollabile e di non facile gestione se si pensa che nel 1977 erano oltre mezzo milione i maiali stivati nelle porcilaie modenesi che producevano oltre quattro milioni di metri cubi di liquame il cui carico inquinante corrispondeva alle deiezioni di oltre due milioni di esseri umani. Come dire che in ciascun borgo della ridente provincia emiliana viveva una comunit di suini, invisibile perch occultata nei capannoni, il cui numero superava talvolta quello degli stessi cittadini. Numeri imponenti che cresceranno in maniera esponenziale negli anni a seguire sotto gli occhi impotenti dei politici che incominciarono cos, un po alla volta, a mal sopportare chi segnalava il problema con tanta enfasi. Si sentirono impotenti e temettero improvvisamente che qualcuno si convincesse della loro inutilit. Diventarono astiosi incominciando a costruire quel diffuso dissenso da opporre a chi voleva, con le sue anomale iniziative, sfuggire alle ritualit del mondo politico e alle sedi predestinate ai dibattiti preferendo esternare il proprio pensiero in piazza o ad un angolo di strada senza le mediazione di nessuno e tantomeno dei partiti del tempo. Sabattini era per questo, prima di ogni altra cosa, lesempio vivente che dimostrava come il singolo possa fare molto di pi di quello che riesce a fare il partito politico organizzato ponendo in campo azioni che non rinnegano necessariamente il sistema, semmai lo usano mettendolo strenuamente alla prova. In virt di questo Sabattini pu essere considerato un anarchico integrato il cui agire rivoluzionario, pur avendo precorso i tempi, non stato raccolto nella sua interezza dagli stessi Verdi e dai partiti della cos detta sinistra radicale che hanno preferito puntare su azioni a spot, talk show e presen35

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za parlamentare. Detto questo Sabattini rappresentava una minaccia per le antiquate organizzazioni politiche di quegli anni, burocratizzate, lente e gerarchiche. Come tale andava combattuto ad ogni uscita, ma sopratutto isolato attraverso unazione pianificata, sinergica e continua. LUnit riprende lo stile del primo volantino stampato dal PCI di Nonantola che abiurava Carlo Sabattini e pubblica un trafiletto che parlando a nome di tutti tira le dovute conclusioni:

A questo punto si chiedono tutti cosa voglia veramente Sabattini. Nessuno comprende che la sua una guerra partigiana combattuta contro il dilagare della merda di maiale che si concluder solo con la morte di uno dei due contendenti. Carlo non chiedeva limpossibile e non era interessato a riconoscimenti ufficiali. Carlo reclamava solo un depuratore per ciascuno scarico e non gli sembrava, giustamente, di avanzare una richiesta esorbitante. Nel suo memoriale scrive che se mai i consumatori si fossero resi conto di quante poche precauzioni siano prese per tutelare la terra e i raccolti, lagricoltura stessa ne avrebbe conseguito un danno irrimediabile. Malgrado si tratti di unovviet disarmante per uno che sui prodotti della terra ci vive, si continuano a cercare altre spiegazioni fino a quando, una soltanto, non emerge su tutte le altre. Carlo Sabattini un nemico del popolo, un anticomunista, che si dato il compito di annientare chi crede nella libert e nelluguaglianza. Si tratta di un falsit bella e buona, perch non vi miglior comunista di chi esige che ogni terreno, senza distinzione alcuna, sia preservato cos da poter essere coltivato. Togliere la terra ai contadini, come facevano i latifondisti, non poi molto diverso dallavvelenarla facendo s che gli stessi agricoltori non possano pi lavorarla. Ed era questa verit che lecologista di Nonantola mostrava caparbiamente e che tutti temevano. Una verit che palesava la guerra consumata tra il com36

del resto, comprensibile, anche la pazienza dei Nonantolani deve avere un limite. Liniziativa di Sabattini stata nettamente condannata in unassemblea pubblica che si poi tenuta in serata presso la sala della cultura e alla quale hanno partecipato duecento persone. Nel corso dellassemblea, promossa dal Comune, ha parlato il Sindaco, compagna Alves Monari, la quale ha messo in evidenza che il gesto di Sabattini assume il carattere di una provocazione contro il Comune e le Istituzioni. Alla condanna si sono associati i rappresentanti del PSI e della DC. Contro il Sabattini lAmministrazione sporger denuncia.

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parto industriale che si voleva liberare a cuor leggero delle sue scorie e il settore agricolo che si vedeva minacciato. Per questo Carlo Sabattini, a scapito della razionalit, continu ad essere considerato un nemico dellequilibrio che i compagni tentavano faticosamente di mantenere in piedi. Questa la nomea che inizia a girare di sezione in sezione, di bocca in bocca. Si diffonde fino a quando non trova nella mente di uno spostato, che non mai stato individuato, lambiente ideale dove evolversi in unazione criminale notturna. Siamo alla fine di settembre del 1978 e Carlo Sabattini al volante del suo camion. Deve raggiungere San Giovanni in Persiceto per consegnare un carico di ortaggi. Nonostante la fretta guida in maniera prudente, come sempre, senza sorpassare i 60 chilometri allora. Allaltezza del distributore di benzina posizionato allingresso di SantAgata Bolognese scorge degli operai cantonieri che occupano la carreggiata. Potrebbe evitarli impegnando la corsia opposta dove, in quel momento, non transita nessuno. Avveduto com in fatto di guida preferisce fermarsi e sar proprio questa decisone che gli salver la vita. Frena. Frena ancora! Colpisce con vigore il pedale! Il veicolo prosegue come un bisonte impazzito che scalpita nella prateria! Incolla la mano al claxon per spaventare gli operai che si buttano di lato evitando una strage e in una frazione di tempo infinitesimale deve decidere il da farsi. Sterza! E continua a girare il volante con forza per entrare nello spiazzo del distributore. Ingrana la marcia pi bassa, leva il pedale dalla frizione senza toccare lacceleratore. Labitacolo sussulta mentre il motore emette il caratteristico boato scaturito dal numero di giri che crolla al regime pi basso. Il camion rallenta, si ferma. fermo. Fuori dal parabrezza vede il benzinaio con accanto gli operai che lo fissano con laria di chi vuole sapere cos accaduto. Carlo immobile con ancora il cuore che batte allimpazzata e le mani strette al cerchione del volante. Sta riordinando le idee che sono andate in pezzi per la paura. Calma! si rassicura - tutto finito! Non si fatto male nessuno. andata bene. Si gode quellistante che sembra dilatarsi allinfinito, poi si riprende e decide di scendere per capire cos successo. Dopo una frettolosa ispezione scopre che qualcuno, nella notte, ha svitato i tappi dei serbatoi che contengono lolio del circuito frenante. un atto di sabotaggio in piena regola, premeditato e soprattutto ingegnoso. Ingegnoso perch quando il veicolo stato messo in moto, quella stessa mattina, le spie della pressione non segnalavano nulla di strano. Infatti sono state le vibrazioni prodotte dal mezzo in marcia che, a lungo andare, goccia dopo goccia, sussulto dopo sussulto, hanno fatto uscire il liquido dai serbatoi portando la pressione a zero. Su questo episo37

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dio sporge una denuncia alla Procura che finisce archiviata dopo 90 giorni. Da questo momento la sua azione che fino a quel momento si era orientata a colpire prevalentemente il mondo politico (e le istituzioni rappresentative che ne derivano) si sposta lentamente, ma inesorabilmente, nelle aule dei tribunali. Lecologista pare convincersi improvvisamente che lastenia dei rappresentanti politici, la cecit dei pubblici ufficiali, il silenzio dei media, trovano la loro prima ragion dessere nellazione, talvolta discrezionale, lenta e affaticata, della Magistratura. Con ritrovato vigore si apposta davanti ai Palazzi di Giustizia con cartelli affissi a un cavalletto da pittore. Per la prima volta mette da parte i secchi di liquame perch, in fondo in fondo, crede nella Magistratura come istituzione, non a caso la definisce nei suoi appunti come lunico organo in grado di porre fine alle malversazioni che denuncio da anni sebbene, per contro, sia molto risoluto e disposto a tutto pur di svergognare tutti quei magistrati, che proteggono, come lui stesso scrive: gli industriali peggiori che distruggono lambiente, avvelenando le falde di superficie, rapinando le ghiaie dei fiumi e compiendo infinite altre forme di distruzione della natura (libro bianco pag.2). Con la precisione dellavvocato e laffabulazione di un maestro cantastorie illustra ai passanti tutte le denunce che ha compilato, inviato a chi di dovere e che sono finite in un non luogo a procedere. Sono svariate decine, tra segnalazioni ed esposti circostanziati - (di cui ben 20 inviati negli ultimi cinque mesi, come scrive il magistrato che chiede al pretore di accertare le responsabilit penali di Sabattini) - le azioni intraprese dallecologista. La gente si ferma, lo ascolta mentre spiega ancora una volta, con una tenacia instancabile, come si aggirano le leggi o ci si attacca ai cavilli. Ridicolizza le decisioni, le smonta e le rimonta nella maniera che avrebbe dimostrato la fondatezza delle sue accuse. Mostra come ad esposti identici siano state date risposte divergenti a seconda della procura interessata. Dai una volta, dai unaltra, questa volta la Magistratura stessa a non gradire la protesta. Ad un mese esatto dal sabotaggio del camion, davanti al palazzo di giustizia di Modena, Sabattini viene arrestato dai Carabinieri e incarcerato. Nel libro bianco, giunti a questo punto della sua vita, si assiste ad un esplodere di documenti con i quali si difende, incassa provvedimenti, contrattacca. Alcuni atti decadono, ma sono subito sostituiti da altri. Scrive, confuta, risponde e combatte strenuamente malgrado la salute incominci a cedere. Agli scioperi della fame seguono i ricoveri in infermeria, ma qualsiasi evento gli accada non dimentica mai i suoi obiettivi. Durante la detenzione nel carcere di SantEufemia (12/1979) dimostra di possedere uno spirito ostinato che a nulla si piega. Mentre gli altri carcerati costruiscono
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velieri nel cavo delle bottiglie, Sabattini prende in esame ci che lo circonda. Antesignano dei moderni Rizzo, Stella e Gabanelli guarda alla cosa pubblica come ad un committente raggirato in maniera sistematica dai suoi fornitori. Allocchio attento di Carlo non sfugge nulla. Si accorge che tutte le brande dellistituto penitenziario sono sfondate. I carcerati per porvi rimedio sono costretti a commettere il reato di danneggiamento di beni appartenenti allo stato. Infatti le reti sono riparate artigianalmente usando un certo numero di strisce in tessuto strappate dalle lenzuola che cos devono essere rinnovate spesso e con un notevole esborso economico per lEnte. Non ci sono tracce di ruggine e questo significa che i letti sono nuovi o quantomeno di fattura recente. I conti non gli tornano. Si procura il contratto della ditta che ha fornito le brande allAmministrazione Penitenziaria. Chiede e ottiene il verbale di collaudo e tutti gli allegati al contratto di fornitura. Leggendoli scopre che per costruire le reti non sono stati usati cavi dacciaio, come richiesto dal capitolato dappalto, ma comunissimo fil di ferro, tanto che le molle assoggettate al peso del corpo si sformano senza tornare nella posizione iniziale. Inoltre tutte le brande non possiedono i piedini necessari ad ancorarle al pavimento e questo lo induce a pensare che al collaudo siano stati presentati manufatti che non corrispondono a quelli che poi saranno consegnati alla prigione. Spiega tutto nellesposto che inoltra, per lennesima volta, a quella stessa magistratura che lo ha rinchiuso. Dimostra, cos facendo, coi fatti e non a parole, di nutrire per lei unincrollabile e mai venuta meno fiducia. Bisognerebbe domandarsi perch avrebbe dovuto continuare a segnalare soprusi? Se non credi pi nellistituzione finisci per ignorarla non occupandoti pi di lei. Sbaglio? Viene veramente da chiedersi cosa sarebbe successo al nostro paese se tutti i politici, i funzionari dello stato, gli alti dirigenti come i pi umili impiegati, si fossero dimostrati cos zelanti e attenti e tenaci come lo fu in vita Carlo Sabattini, coltivatore diretto, ecologista ed eroe dimenticato della storia italiana. Molto probabilmente, se tutti si fossero comportati come lui, non esisterebbe pi il debito pubblico. Ma torniamo a quei giorni. La Magistratura non tratta con chi la prende di mira e risponde senza andare troppo per il sottile. Al danno si aggiunge la beffa. Il Pubblico Ministero archivia il reato di inadempimento di pubbliche forniture (art.355 CP) a carico dei fabbricanti di brandine e chiede al Giudice istruttore di procedere contro Sabattini per il reato di danneggiamento di materiale dello Stato come dimostrato dalla branda rattoppata sulla quale Carlo si era ritrovato a dover dormire e da lui stesso fotografata perch fosse prodotta come allegato allesposto. Il Pretore di Lodi non si mette contro ai
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colleghi, ma usando larticolo 63 CP e facendo notare come gli altri procedimenti penali pendenti a carico di Sabattini siano di entit pi rilevante si astiene dal procedere nei confronti dellimputato che non dovr rispondere del danneggiamento di bene pubblico. Da questo momento tutto un susseguirsi di provvedimenti a suo carico dai quali per riesce sempre ad uscirne indenne. Lobbiettivo chiaro ai suoi nemici, ma bisogna capire come metterlo in atto dal momento che Sabattini riesce sempre a farla franca dimostrando che le sue non sono diffamazioni, ma comprovate verit e sebbene esprima anche delle opinioni o dei giudizi politici, questi non sono mai equiparabili alla calunnia. La strategia nei suoi confronti cambia in modo repentino e si fa pi aggressiva. Bisogna colpire per primi e colpire duro! Nella mattina del 28 aprile del 1979 due Vigili Urbani si presentano a casa sua proprio quando non c, cos da non dover tener testa alle sue affabulazioni giuridiche. Chiss cosa si pu inventare mai per inficiare il nostro procedimento pensano i due pubblici ufficiali. Di fatto non si tratta di un sopralluogo, ma di un agguato preparato a tavolino, unazione lampo giocata di sorpresa. I due ufficiali sono al corrente dellassenza perch sanno dove si trova in quel momento il nemico a cui danno la caccia. Devono averlo seguito se vero che nel rapporto di servizio, un po ingenuamente, scrivono: sul posto non era presente il Sig. Sabattini che in quel momento si trovava in via Veneto, dove, allincrocio con via dellAbbazia, stava facendo una dimostrazione con cartelli contro lolio di semi e contro il Sig. Giacobazzi. stato visto sul posto oltre che dal sottoscritto e dal fotografo Zoboli anche dai Sig. Cavari Gianni e Cerchiari Ivano. Non si comprende lutilit legale di questa precisazione cos zelante: si vuole forse rimarcare, scampando eventuali omonimie, il fatto che la denuncia di abuso edilizio che eleveranno a breve indirizzata proprio a quel contestatore ecologico che rompe sempre le scatole con la storia delle acque nere? Il documento, non a caso, si conclude in questa maniera: nellallontanarci mi fermavo a guardare i fossi stradali nei pressi delle porcilaie Cigarini e dellabitazione Sabattini e, visto che non cera niente da rilevare, tornavo in sede. Lodio nei confronti dellecologista talmente radicato che il pubblico ufficiale, incaricato di redigere il rapporto, ne approfitta per smentire loggetto del vero contendere: i fossi contaminati dagli scarichi (che non hanno nulla a che vedere con labuso edilizio denunciato nel verbale). Bastano e avanzano queste due ultime righe per dimostrare quale fosse la vera natu40

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ra cospiratoria del procedimento avanzato contro la casa in costruzione dellagricoltore. I due poliziotti municipali chiedono ragione alla moglie, alla signora Lina Ratti, dei lavori in corso. Sostengono che la licenza edilizia non stata rinnovata e per questo aprono un procedimento che tra insabbiamenti e lentezze burocratiche si protrarr per il tempo sufficiente a cagionare un danno economico di una certa entit allagricoltore. Tanto vero che Sabattini scriver in uno dei tanti esposti:

La signora Lina capisce al volo che si tratta di unazione ostile e si appresta ad entrare in casa, ma i due vigili la trattengono perch devono identificarla e subito dopo notificarle il verbale. Lei si rifiuta di fornire le generalit e per questo sporgono unulteriore denuncia in base allArt. 655 del Codice Penale. Come si possa denunciare una persona che non viene formalmente riconosciuta resta uno dei grandi misteri polizieschi di quel tempo. C da notare che i due vigili urbani non sono nuovi ad iniziative campate per aria come questa e anzi sono molto ricercati per le loro qualit di sceriffi borderline. Tanto vero che anni dopo, quando si scoprir che i due sbirri sintascavano i soldi delle contravvenzioni, lo stesso Comune di Nonantola prender provvedimenti allacqua di rose, probabilmente per ricambiare i servizi ricevuti, tanto che il Capogruppo del PSI Gino Malaguti - rispondendo al giornalista del Resto del Carlino che gli domanda che cosa non stato ancora chiarito in quella brutta faccenda - risponde: Se non tutto molto. Infatti la vicenda si snoda con una serie di colpi di scena sorprendenti. In sintesi i fatti pi rilevanti. Dopo ripetute pressioni di tre dipendenti comunali il Sindaco decide di avviare uninchiesta amministrativa nei confronti dei due vigili urbani che verranno poi raggiunti da comunicazioni giudiziarie, quindi il comune visitato da ladri che dopo aver forzato alcune porte entrano proprio nei locali dellinchiesta e nonostante un armadio sia stato forzato, sembra che lAmministrazione non denunci alcuna scomparsa, quindi si viene a sapere che due Beretta risultano mancanti (Resto del Carlino del 21/3/1986) Si volatilizzano due pistole. Perch? Come direbbe Carlo Lucarelli: quando una pistola sparisce si cancella una prova. Gi, perch ogni rivoltella che spara imprime una firma balistica su ogni proiettile esploso.
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da oltre due anni le Autorit Comunali di Nonantola negano al sottoscritto Carlo Sabattini, il proseguimento delle opere di costruzione della propria abitazione rurale nonostante mi sia stata concessa regolare licenza edilizia.

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Contro cosa hanno aperto il fuoco le due Berette finite nel nulla? A quale azione hanno partecipato? Le risposte meriterebbero un ulteriore approfondimento che ci allontanerebbe troppo dalla nostra storia. Gino Malaguti continua a riassumere laccaduto: le cose non sono chiare ed i silenzi sono molti. In primo luogo il Sindaco avvia con ritardo unindagine amministrativa su di un problema molto chiacchierato e dopo molte sollecitazioni, tale indagine sembra svolta solo dalleconomo e cio dal funzionario che gi da prima avrebbe dovuto controllare queste entrate, si noti che non stata richiesta la collaborazione dei tre dipendenti che avevano segnalato le mancanze di cui avevano una conoscenza diretta e ci potrebbe aver portato ad unindagine superficiale, infine i vigili inquisiti sono rimasti per tutti questi mesi a contatto con quelle che potrebbero essere le prove. Cos, se da una parte Sabattini veniva fatto oggetto di provvedimenti immotivati, denunciato e minacciato, dallaltra, due signori - questa volta s definibili loschi figuri che erano accusati di falso in atto pubblico, distruzione di documenti e peculato (Gazzetta di Modena del 8 febbraio del 1986) non vengono licenziati, ma solo trasferiti. Non si diffondono nemmeno le loro generalit alla stampa, ma passano alla storia semplicemente come i due vigili. Carlo Sabattini riuscir a dimostrare la fondatezza delle sue autorizzazioni edilizie potendo cos terminare la costruzione dellabitazione dove vivono ancora oggi i suoi familiari. Ma non appena gli fu data ragione fu subito condannato dal tribunale di Mantova a un anno e otto mesi per calunnia e qualche giorno dopo accusato di essere, proprio lui, un inquinatore che si reso colpevole di aver versato delle feci zootecniche nel canale. Oggi, con lavvento dellagricoltura organica, sarebbe stato definito un agricoltore biologico, mentre a quei tempi si guadagn la nomea di ecologista preso con le mani nel sacco. E dire che proprio sul numero 7 del mensile, house organ, del Comune di Modena, stampato neanche quattro anni prima del fatto, compariva un articolo dove si affermava testualmente che: LAmministrazione comunale e il comprensorio di Modena, in accordo con la consulta agraria, si sono posti il problema di una proficua utilizzazione dei liquami delle porcilaie per la concimazione di terreni agricoli come rimedio allazione inquinante provocata dagli stessi alle acque di superficie. Un vasto programma di ricerche sulla validit della fertirrigazione e sul miglioramento delle tecniche di spandimento stato condotto in questi ultimi mesi in collaborazione con istituiti universitari e in accordo con le categorie interessate.
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Quindi per listituzione comunale modenese e tutto il comprensorio, e forse per lo stesso Sabattini (che era per contrario allo stoccaggio industriale dei liquami in estese lagune di difficile gestione ecologica) lo spargimento di letame nei campi rappresentava una pratica ammissibile se non persino ecologica, una sorta di concimazione organica che allevia i fiumi dai nitrati, tanto pi che Carlo aveva usato i liquami per fertilizzare un pioppeto. Se io fossi stato nei suoi panni avrei deciso, stante il mio atteggiamento frontalmente avverso alle porcilaie, di non avere mai niente a che fare coi liquami anche quando questi erano trattati in maniera corretta, ma allora la buona fede era ancora molto diffusa e gli scandali progettati scientificamente a tavolino molto rari. Rari, ma non assenti. Per cui non sar difficile prenderlo in castagna dicendo che quando ha sparso il concime in quel fondo dedicato allarboricoltura lo ha in verit riversato nel fosso vicino e poco importa se quel rivo era inquinato da tempo come denunciato negli esposti dello stesso Sabattini con tanto di nomi e cognomi delle aziende responsabili. Un reato da lui denunciato, ancora una volta, gli viene ritorto contro! C da notare come lazione repressiva, con questa vicenda, si sposta dal piano burocratico - amministrativo a quello delle comunicazioni di massa, infatti tutte le tv private danno la notizia con grande risalto, unemittente locale manda in onda una striscia a fondo schermo che si ripete a loop per tutta la sera, i Dj delle radio ci scherzano sopra saldando la condanna per calunnia allincoerenza. Si adotta quella strategia diffamatoria che definisco con il motto del predica bene, ma razzola male di cui avr modo di parlare in altre occasioni. Nemmeno il repentino mutare della strategia adottata nei confronti del battagliero ecologista riuscir a fermarlo. Sono ormai molti gli anni trascorsi da Carlo nelle aule dei tribunali. Si sente provato, ma senza rendersene conto diventato invincibile. Ha imparato ad esprimersi e se solo apre la bocca non butta fuori frasi a casaccio, ma detta la sua difesa soppesando attentamente le parole, pondera ciascuna pausa, mentre denuncia ogni nefandezza in maniera circostanziata. Cita le leggi a memoria, produce testi e richiama sentenze. Dispone sempre di quanto gli serve perch si abituato da tempo ad annotare ogni dettaglio, anche il pi insignificante, che poi fotocopia e archivia. Se parla c quindi il rischio di dover prendere provvedimenti contro questo o quellaltro inquinatore. Daltronde se va tutto a verbale si costretti dufficio a procedere nei confronti degli autori di reato. Meglio, molto meglio, non farlo parlare anche a costo di doverlo assolve43

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re. La Magistratura, quella che si fonda sulloggettivit della legge, bendata e onesta, gli riconosce lonore della ragione e si genuflette innanzi ad un talento disinteressato, fulgido esempio di ci che lei stessa rappresenta nel dare la caccia ai malfattori e punire le ingiustizie.

Chiunque, al posto di Carlo, avrebbe lasciato perdere. Nessuno avrebbe retto ai processi e a tutto quel rancore che cresceva ogni giorno di pi. Ma lui no, non poteva mollare, ne andava della sua campagna. La rivoleva comera una volta: ridente e incontaminata. Identica a come suo padre glielaveva lasciata. E rivoleva anche le rane e lacqua pulita. Avrebbe mai abbandonato le caravelle Cristoforo Colombo? I fratelli Wright il loro biplano? Leonida i suoi trecento spartani alle Termopili? Come loro, Sabattini, continu a combattere imperterrito, con coraggio e abnegazione. I giornali dellepoca lo testimoniano in maniera fotografica. Il Giornale di Modena: Carlo Sabattini malmenato al dibattito sulla Corni (ndr una fonderia). Lo interrompono mentre interviene, lo afferrano, lo trascinano a forza fuori dalla riunione, lo buttano a terra. Si imbavagliato davanti al tribunale per contestare linquinamento dei cibi. La Gazzetta del 18 giugno 1981: Sabattini a processo otto volte. Il Giornale di Modena: Nuove denunce per lecologo Carlo Sabattini. Il Resto del Carlino: Sabattini: mi difendo da solo! Ma il tribunale non acconsente. Dal libro bianco senza data: Sabattini contesta la competenza del Pretore Caruso. (Ibidem 7 maggio 1982) La Magistratura e la Curia contro
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Il Contestatore Ecologico Sabattini stato assolto purch non parlasse. Il secondo Processo per Calunnia contro Carlo Sabattini, ormai noto come contestatore ecologico, durato ieri solo pochi minuti. Il tempo per il collegio penale e la Pubblica accusa di aprire e chiudere ludienza a tempo di record. Il Pm Dott. Giuseppe Tibis ha chiesto di assolvere subito Sabattini, senza neppure ascoltare il presunto calunniato, che era lex sindaco Germano Bulgarelli e cos il collegio ha deciso. Sabattini non ha potuto nemmeno parlare. A suo dire - (Bulgarelli) si era reso responsabile di omissione di atti dufficio a proposito di un canale di irrigazione lAcquetta, che, allispezione comunale aveva presentato 5 chilometri di liquami provenienti da un allevamento. Dopo la denuncia di Sabattini il canale venne ripulito dalla Nuova Gazzetta di Modena di venerd 22 gennaio 1982.

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Sabattini. Le accuse vanno dalla diffamazione al vilipendio. La guerra di Carlo. Concitata udienza davanti al pretore che prima lo allontana e poi lo condanna. Carlo il contestatore si fa portare di peso davanti al magistrato. Resto del Carlino del 26 luglio 1982: Oltraggio alla magistratura: di nuovo manette a Sabattini. Aveva esposto alcuni cartelli in cui si accennava a presunte coperture. Di nuovo in manette Sabattini Sabattini prosciolto. Condannato! Prosciolto! Condannato! Prosciolto! I Magistrati, che non avevano nessuna voglia di combattere una guerra a loro dire inutile, hanno ormai i nervi a fior di pelle e lo si capisce leggendo un articolo redatto da Nicola Adamo su di un giornale di cui il libro bianco non riporta il nome. Si sviluppa secondo le nostre previsioni il canovaccio dellinquinamento in Secchia: i responsabili della strage sono fuori, lecologo contestatore dentro. Carlo Sabattini arrestato per oltraggio alla magistratura Unaltra vittima indiretta della strage di pesci in Secchia: il contestatore ecologico Carlo Sabattini stato arrestato come puntualmente (ci si perdoni il narcisismo della citazione anche se non il caso di esserne fieri) avevamo previsto. Larresto di Sabattini era per noi una certezza tant che lavevamo annunciato come prossimo nella risposta ad una lettera che ci era giunta in redazione e successivamente ribadito quando affermavamo che sarebbe stato giusto mettere in galera gli inquinatori, ma che era pi facile metterci Sabattini, il matto, che protesta contro linquinamento. E cos Sabattini finito dentro e gli inquinatori rimangono fuori, liberi di appestarci quando meglio lo credono

Chi la dura la vince e la perseveranza di Carlo incomincia a produrre gli effetti sperati. Qualcosa sta cambiando nellatteggiamento dei giornalisti. Sembra che sincominci a superare lo stereotipo di ecologista matto e rompiscatole che alcuni scribacchini gli hanno cucito addosso. Daltronde la placida Emilia non era abituata ai contestatori di mezzet, semmai ai cortei studenteschi e alla maggior parte dei sit in organizzati dalle stesse granitiche forze politiche di sempre. Ma finalmente, piacciano o meno le carnevalate di Sabattini, arrivato il momento di prendere in esame solo i fatti. Il fiume stato avvelenato? Se i pesci sono morti dov il colpevole? Chi
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risponde? Questo cambio di rotta incomincia a preoccupare chi preposto ufficialmente a rispondere. Nicola Adamo ricostruisce i fatti che hanno portato allarresto mostrando come le azioni dei magistrati siano tempestive e dirette, neppure pi mediate da un pubblico ufficiale, ma attuate personalmente. Se vero che Adamo scrive:

Il giornalista si dissocia dal contestatore ecologico quando Carlo accusa la magistratura nel suo insieme e non solamente quei magistrati che hanno insabbiato gli esposti. Ma c da dire al riguardo che forzando i termini, esagerando nei giudizi, Sabattini cercava di attirare su di s lattenzione, come dire che tentava disperatamente di alzare laudience, non tanto per averne un beneficio personale quanto per riuscire a indicare con pi forza il tema che poneva o i reati che segnalava. Lui per primo consapevole di aver agito sopra le righe tanto da diventare lui stesso un ostacolo alla comprensione della verit. Ogni buon avvocato, e lui lo era certamente malgrado non avesse mai conseguito la laurea, cerca di rendere lineare la ragione che difende, cos come Michelangelo che scolpisce il Mos deve togliere dal blocco di marmo tutto ci che non serve. Anche Sabattini avrebbe voluto adottare questo modus operandi cos da scarnificare la verit per renderla in tutta la sua appariscente semplicit, ma vi riusc raramente e si convinse di un fatto solo: se gli avversari non ti permettono di presentare le cose in modo semplice perch mentono, nascondono, falsificano, in una parola
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Sabato sera Sabattini, con megafono e cartelli, protestava contro gli inquinatori che impunemente avevano provocato la strage di pesci e che ancora una volta lavevano fatta franca. Un solerte passante ha ravvisato nelle affermazioni del contestatore ecologico gli estremi di oltraggio alla magistratura e quantaltri. Una telefonata probabilmente anonima (lanonimato purtroppo ormai fa parte di una malintesa modenesit degli ultimi anni) giunta in Pretura. Da qui partito Manfredi Luongo per un accertamento. Di fronte al Pretore, Sabattini, stando alla versione ufficiale, avrebbe ribadito le accuse di complicit della magistratura e dello stesso Manfredi Luongo con gli inquinatori. Larresto stato immediato. Sabattini stato trasportato al SantEufemia, ma la sua destinazione il carcere di Firenze, dove sar processato per una prassi che stabilisce che non pu essere il magistrato della citt in cui avvenuto il presunto oltraggio alla Magistratura a giudicare limputato.

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aggiungono, ecco che allora necessario opporre confusione alla confusione. Esagerare. Perseverare. Continuare fino a far collassare il quadro per poi ricomporlo a posteriori, quando si sono calmate le acque. Non un caso se tutte le volte, o quasi, in cui si vede affibbiare una condanna in primo grado poi assolto in appello. Se con il primo magistrato burbero e maleducato con il secondo calmo, circostanziato, metodico, quasi amabile. Viene quindi da interrogarsi su questo atteggiamento altalenante e allapparenza contraddittorio. Ma pi semplice da spiegarsi di quanto si possa credere: Sabattini non combatte la magistratura nella sua totalit, semmai la mette duramente alla prova come larchetipo di un hacker che infrange i sistemi perch vuole vederli diventare pi sicuri e nel compiere questopera spera di incontrare proprio quei magistrati che possono seguirlo nella sua impresa disperata fino a condannare i veri colpevoli. Tanto vero che lui stesso scrive, a chi mi accusa di voler distruggere la giustizia rispondo invece che voglio solo giustizia, una giustizia fondata sulla legge che, come scritto nelle aule dei tribunali, uguale per tuttiperch non pu esserci emancipazione e libert, se non c giustizia. (libro bianco pag. 7/8. Leggermente riveduta nella forma). La sua una ricerca non una guerra, una ricerca rumorosa, ma in buona fede. Per questo nei suoi scritti, raccolti nei tre volumi che compongono il libro bianco pi volte citato, ricorrono spesso gli inviti a leggere le carte senza dare nessun peso a ci che raccontano gli articoli di giornale che si vede costretto ad allegare sebbene siano infarciti di inesattezze, ma sono pur sempre reperti storici da lasciare ai posteri. Per ribadisce: leggete tutti gli atti processuali, leggete solo quelli!. Infatti il libro bianco si compone di tre tomi di un chilo e mezzo ciascuno che ad una prima occhiata, dopo averli aperti, ricordano una fanzine underground con le tipiche sgranature delle riproduzioni elettrostatiche, contrasti eccessivi e perdita pressoch totale dei mezzi toni. Ma scorrendo le pagine con attenzione si scopre che si tratta di una meticolosa raccolta di documenti processuali accompagnati dalle didascalie, stringhe battute a macchina, ritagliate, e incollate sopra alle fotocopie o da una fotocopia allaltra cos da collegarle in una sorta di primitivo ipertesto. La costruzione editoriale di una semplicit solo apparente per via dei testi e delle fotografie che sembrerebbero rimontate sommariamente. Invece proprio nella ricomposizione che sintravvede la mano del collagista esperto, ovverosia di un artista che usa una tecnica espressiva, il collage, diretta e coerente, che molto meglio della tempera si sempre prestata allillustrazione delle tensioni polemiche della contemporaneit e lo sapevano bene alcuni grandi maestri del calibro di Picasso o
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George Braque che lhanno sfruttata fino in fondo. Nel memoriale di Sabattini non ci sono diffrazioni di significati o impertinenze dadaiste, semmai una spasmodica ricerca della verit oggettiva che viene prima sezionata e subito dopo ricomposta sul foglio bianco quasi fosse un tavolo anatomico. Il fine quello di mostrare il lato invisibile che nella normale visione prospettica resta nascosto dal fronte degli oggetti o dei luoghi. Questo lato invisibile, laltra met oscura, per Sabattini il crimine ambientale che amputato dalle connivenze politiche deve essere esposto al centro della sala e ammirato per quello che : la disfatta della ragione. Da questo pensiero scaturiscono tutte le centinaia di foto che con una precisione voyeuristica dettagliano con rigore ogni passo del libro. Quando compone, ritaglia, incolla e rifotocopia, accosta ogni frammento documentario per economizzare lo spazio e cancellare i vuoti. Non si tratta di horror vacui semmai della paura che limponente quantit dei materiali raccolti possa diventare un disincentivo alla lettura di questa corposa docugrafia storicolegale. Anche Giorgio Giusti sul Giornale di Modena lo mise in guardia da questa eventualit quando scrisse:

Come Enzo Tortora che spese pi di venti milioni per pagare le fotocopie degli atti processuali e combatt lungamente per organizzarli in maniera chiara e comprensibile, anche Carlo giunse alla conclusione che un memoriale voluminoso e complesso devessere sempre strutturato con una precisione certosina. Per evitare ogni futura falsificazione utilizz un numero spropositato di stringhe didascaliche e con esse cuc ciascun pezzo del libro bianco, i documenti alle fotografie, gli articoli di giornale agli esposti. Le didascalie sono cos diventate i punti di una sutura. Punti che non possono essere rimossi se non a rischio di compromettere lintegrit del documento, se non a costo di perdere i nessi indispensabili alla ricostruzione dei fatti.
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Il fatto che il pi delle volte, pur volendolo aiutare nelle sue battaglie contro linquinamento, o contro le ingiustizie di cui si diceva vittima, non riuscivamo ad afferrare il bandolo della matassa che sottoponeva alla nostra attenzione e che lui pretendeva noi dipanassimo, pena la qualifica di pennivendoli: decine di chili, che con il tempo diventarono quintali, di fotocopie, atti giudiziari e amministrativi, libri neri e bianchi, denunce, querele, controquerele, processi che sintrecciavano e sinseguivano nei vari tribunali, in una sarabanda di nomi e di dati da far impazzire anche il pi meticoloso dei certosini( 12/4/1985).

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Ma entriamo nel dettaglio. Ogni avvenimento documentato nel libro si apre con un testo, mai pi lungo di un pagina, che descrive un fatto dove al posto di Cera una volta si trova lelemento dinamico dal quale si genera la storia: Il 4 aprile del 1980 nel telegiornale del secondo canale viene trasmessa lintervista ad un coltivatore diretto abitante vicino a una fabbrica di ceramiche che dichiara di non poter pi fare il vino con luva del suo fondo perch avvelenata dal piombo - un fatto. Lagricoltore afferma di aver risolto fortunatamente il problema vendendo luva alla cooperativa che gli restituisce il vino imbottigliato e ripulito dal piombo - un altro fatto. Il giorno dopo mi reco in quella zona e diversi coltivatori mi raccontano di fare la stessa cosa terzo fatto. Vado alla cantina indicata dai produttori duva e dico che vorrei acquistare un certo quantitativo di bottiglie di vino, ma sono preoccupato per leventuale presenza di piombo - quarto fatto. Il venditore mi risponde di stare tranquillo perch il vino viene miscelato per abbassare la quantit di Pb e quindi inviato ad un laboratorio di Verona che certifica il suo rientro nei limiti di legge - quinto fatto. Si tratta di sofisticazione alimentare, lui non lo dice, ma io lo scrivo lo stesso. Lui continua imperterrito: Redigo un esposto dove racconto tutto e spiego che il vino viene distillato e miscelato. Dopo di che lo inoltro alla magistratura. sesto fatto. A distanza di tre anni non ricevo nessuna risposta - ultimo fatto, il pi significativo, per il momento. Fortuna vuole che la verit sia come la merda: prima o poi viene sempre a galla. A pi di pagina, riferito allepisodio appena esposto, redatto un indice degli allegati. Lultima riga, che dice: si veda prima di passare allesposto successivo linchiesta del mensile AL dellottobre 1983 sottolineata vigorosamente! Sabattini vuole che la si vada a vedere. Ci vado. un collage di articoli sovrapposti malamente fra loro. Sono colpito dalla parola in alto a destra: INCHIESTA. Sotto, campeggia il titolo: Ma si pu sapere che acqua beviamo? La giornalista Elena Bellei intervista gli esperti e i responsabili del servizio dIgiene Pubblica, ma non riesco a saperne di pi perch il testo stampato in un corpo minuscolo, forse in 5. Mi accorgo per che le ultime sette righe che chiudono linchiesta sono cerchiate, non riesco a leggerle finch non scopro che Sabattini le ha ingrandite in un quadretto accanto che leggo attentamente: Daccordo, insiste la signora, ma io quellacqua non la bevo, preferisco un bel bicchiere di vino! E intanto il Dott. Zavatta dichiara: dallanalisi di un certo vino, proveniente da una zona non lontana da Modena, risultato che la concentrazione di piombo di quel vino era superiore a quella consentita nelle acque di scari49

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co industriale un altro fatto. No, la verit. Linchiesta chiusa! Anzi non si mai aperta. Ma la prova resta. La prova fotostatica che da quelle parti, a quei tempi, stato liberamente venduto del vino pi contaminato di una fogna. Ma torniamo a Sabattini e a dove lo abbiamo lasciato, anzi, saltiamo almeno una decina di capitoli del libro bianco per ritrovarci allinizio degli anni ottanta. In particolare mi interessa riportare la successione dei fatti che hanno preceduto linternamento di Sabattini nel manicomio criminale di Castiglione delle Stiviere. Devo premettere che da quando ho incominciato a raccontare (scrivere) ho sempre usato come riferimento il libro bianco e la storia si scritta da sola. Malgrado i cinque anni trascorsi in Consiglio Comunale mi abbiano reso un esperto conoscitore delle dinamiche politiche mi ritrovo improvvisamente arenato in un banco di nebbia. Sono fermo. La precisione archivistica di Sabattini sembra farsi improvvisamente confusa. Le date dei documenti non sono pi progressive. Le dissertazioni si sostituiscono a quellincedere implacabile, essenziale, costante, che mi ha accompagnato fino a questo momento nella lettura. Per la prima volta mi domando quando Carlo Sabattini abbia scritto il memoriale. Durante? Quando i fatti accadevano lui li trascriveva subito dalla realt alla carta? O dopo? Quando, a posteriori, ha ricomposto tutta la storia? Mi chiedo questo, ma poi rinuncio alle conclusioni. Il cambiamento di rotta legato allenormit degli avvenimenti che gli sono crollati addosso. Se fino ad oggi ha combattuto alla luce del sole con destrezza, menando colpi su colpi con la precisione di un giocatore di scacchi, ora mena fendenti nellaria a casaccio. stanco, sfinito, si trova da solo nelle buie profondit del bosco dove combatte alla cieca contro armate di fantasmi sfuggenti. Un sabba di spettri che danza sul suo punto di non ritorno, si proprio cos, perch dal giorno in cui lhanno internato in poi le cose cambieranno per sempre e nulla, per lui, sar pi come prima. scesa la sera e sono ancora imprigionato nella bruma standomene seduto davanti ad una minacciosa pagina bianca. Esco a fare due passi, ma il freddo mi convince a rientrare subito. Mio figlio suona il piano, mia moglie, di sotto, prepara la cena. Sento che taglia il pane mentre lodore della peperonata sale fino al mio studio. Ma forse stufato di fagioli, certo non pu essere rag. Lara vegetariana e in casa nostra si mangia carne solo quando vengono a trovarci gli amici che altrimenti ci guarderebbero storto senza una bistecca davanti e hai un bel da dire che per produrre un chilo di carne ci vogliono diciotto chili di cereali e che se mangiassimo tutti
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i cereali anzich il chilo di carne si risolverebbe il problema della fame nel mondo. Senza contare tutta la merda di maiale che non finirebbe pi nei fiumi. Ma anche se dici cos ti guardano tutti storto ugualmente. Ho divagato. Mi convinco a dare unocchiata al terzo volume del libro bianco. Capisco al volo che molti documenti mancanti nel secondo libro sono presenti nel terzo. come se i due volumi dovessero sempre marciare affiancati. Le ragioni di tutto ci restano un mistero, ma riprendo a scrivere, questa lunica cosa che conta e anche Carlo sarebbe felice di sapere che lavventura riprende il suo corso. Rileggo la frase che ho scritto prima di addentrarmi nella nebbia Ma torniamo a Sabattini e a dove lo abbiamo lasciato, anzi, saltiamo almeno una decina di capitoli del libro bianco per ritrovarci allinizio degli anni ottanta. Sabattini ha continuato a difendere il territorio come sempre, segnalando abusi, redigendo esposti e schiamazzando col megafono ad ogni angolo di strada. Si ammodernato e pur continuando ad usare i cartelli di cartone ha scoperto la potenzialit della tipografia cosicch manda alle stampe centinaia di manifesti che affigge personalmente davanti alla stazione, agli uffici comunali e accanto alle entrate dei Palazzi di Giustizia. Avrebbe voluto attaccarli negli appositi spazi, ma gli uffici capiscono di chi si tratta e non prendono in consegna i manifesti (...dal verbale del 1 interrogatorio). Poi si apposta con fare discreto e puntando il teleobiettivo fotografa politici, magistrati e pubblici ufficiali che passano accanto ai suoi manifesti. Qualcuno si ferma per leggere le denunce e proprio quando meno se lo aspetta: clik! Fotografato! Ecco come viene congelato nei sali dargento lautorevole magistrato, mentre visiona la denuncia di un reato diffusa a mezzo stampa. Ne prende atto e non interviene. la prova iperrealista della non azione della Giustizia. Carlo prende le immagini dei lettori inattivi e le riproduce in altri manifesti che, come in un gioco di specchi, diventano la denuncia iperrealista della mancata azione della Magistratura. Come sempre le autorit, quelle politiche prima delle altre, non gradiscono di essere svillaneggiate. Non pi su di un solo cartello, ma attraverso una campagna continuata di affissioni. Per questo lallora Sindaco di Modena, Mario Escobar del Montes, risponde con una querela che viene depositata alla fine di novembre (03/12/83 Prot. 745) e che, nella sua pi che totale assenza di contenuti, sarebbe solo una delle tante a carico dellecologo se non fosse per un passaggio significativo presente nel documento: a ci aggiungasi il danneggiamento derivante agli stessi edifici
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dal fatto che lopera di defissione pi spesso non pu avvenire a causa del particolare collante usato dal Sabattini, se non scrostando il muro sottostante che rimane pertanto in deplorevoli condizioni. Questa accusa non nuova. Il Sindaco del Montes aveva gi segnalato alla Procura (con lettera del 31 ottobre 1993 PR Mo n1193/83) scrivendo di suo pugno: Questa Amministrazione Comunale da tempo impegnata a rimuovere le continue affissioni abusive effettuate dal Sig. Carlo Sabattini. In diversi punti della citt. Tale incombenza ha comportato oneri non indifferenti per questa Amministrazione, dovuti soprattutto ai numerosi interventi effettuati dal personale operaio, distolto da altri servizi distituto. La situazione pare non risolversi visto che il Sig. Carlo Sabattini continua a disattendere le norme vigenti in materia deturpando numerosi edifici e conseguente danno allimmagine della citt Con la presente segnalazione si desidera pertanto richiamare la Sua cortese attenzione, ai fini dei provvedimenti di competenza di codesta onorevole Procura, nella speranza che la situazione possa risolversi al pi presto.

Fermo restando che laffissione di manifesti aventi un carattere non pubblicitario e questi certamente lo erano dato che si trattava di avvisi di reato a mezzo stampa - non erano sanzionabili, si opta a pi riprese per una sorta di variazione sul tema in grado di aggravare i fatti: la colla dei manifesti. Non una colla qualunque, ma un collante speciale una sorta di ameba indelebile - che ha intriso il muro degli edifici , privati e pubblici, alcuni dei quali di interesse artistico e monumentale - con conseguente danneggiamento, deturpamento ed imbrattamento degli stessi in quanto le operazioni di defissione () nonostante luso delle migliori tecniche del caso non consentono di eliminare le tracce degli stampati come scritto nel verbale inviato al Sindaco del Montes il 22 novembre 1983. Da questo momento Carlo Sabattini non pi soltanto un contestatore, ma un deturpatore di monumenti. Nel frattempo a Modena si insediato un nuovo pretore che tutti dicono non sia solo preparato, ma anche risoluto e disposto a tutto per far trionfare la giustizia. Si chiama Alejandro Luigi Re Picos. Se non vi suona bene avete ragione perch il suo nome me lo sono inventato. Non che abbia paura a raccontare la verit, ma come avrete forse intuito stiamo parlando di Sabattini, di un perseguitato politico di cui si voluto scientemente cancellare ogni traccia e non vorrei ritrovarmi ad essere processato a mia
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volta per aver detto semplicemente la verit o per aver descritto quella che sar nota ai posteri come una cospirazione passata sotto il pi che totale silenzio, degna solo di un governo sudamericano. Il Chile di Pinochet come la Bolivia di Barrientos, il Nicaragua di Carlas song come la Modena in cui si trov a vivere Sabattini da perseguitato. Da questo deriva la storpiatura spagnoleggiante dei nomi dei protagonisti di questa storia. Senza contare che molti dei personaggi collusi alla congiura che port allinternamento di Carlo hanno fatto carriera, occupano posti importanti, sono diventati potenti e certamente non gradiscono che qualcuno, come dire, racconti le vere ragioni che hanno consentito loro di ascendere allolimpo del potere. La repressione compiuta nei confronti di Carlo certamente da annoverarsi tra queste. Per questo, cari signori e signore della Giuria, vi dico che sono innocente di tutte le accuse che mimputeranno, tolta naturalmente quelle per cui mi trovo qui dinanzi a voi: la rapina a mano armata. Ma delle altre accuse: mercimonio sessuale, vendita di droga ai giardinetti dinfanzia e seduzione di minorenni mi dichiaro innocente. Alejandro un tipo duro, uno di quelli che batte i pugni sul tavolo, e lo sintuisce solo a vederlo: robusto nel fisico, sguardo severo, stempiato, ma non ancora calvo come Telly Savalas, il tenente Kojak al quale assomiglier invecchiando. Visto da giovane sembra, malgrado i baffetti alla Clark Gable, un austero professore di matematica. Con Sabattini ha gi combattuto qualche scaramuccia, ma non ancora riuscito a fargli capire che lui non un burocrate come tutti gli altri e soprattutto che non disposto a farsi trascinare in mezzo alle sue baracconate. Anzi, non si considera nemmeno un Pretore. Alejandro Re Picos la Pretura fatta persona! Ma si veda per un attimo cosa dice lenciclopedia libera Wikipedia digitando la parola pretore:

ll pretore in Italia era un organo monocratico a cui era affidata la giurisdizione in materia civile e penale (oltre a secondari compiti di natura amministrativa e volontaria giurisdizione; citiamo, a titolo desempio, i giudizi in tema di opposizione avverso sanzioni amministrative, oppure i provvedimenti che il pretore doveva assumere in veste di giudice tutelare). Il decreto legislativo 19 febbraio 1998 n. 51 ha disposto la soppressione di tale organo sostituendolo con il Giudice di Tribunale detto anche Giudice unico di primo grado, a far data dal 2 giugno 1999 per tutti i processi civili e dal 2 gennaio 2000 per tutti i processi penali, il quale decide in composizione monocratica, escluse alcune ipotesi in cui tassativamen53

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Questo per ricordare che Alejandro disponeva di tutti i mezzi necessari per dare del filo da torcere allecologista contestatore. Ma andiamo per gradi. la mattina del 2 gennaio 1984 ed lo stesso anno scelto da George Orwell per ambientare il romanzo che lo ha consacrato ai posteri. la storia di un regime dittatoriale e della persecuzione subita dal protagonista del libro, Winston Smith, colpevole di aver scritto alcuni pensieri su di un diario mantenuto segreto. Anche Sabattini quella mattina scrive, ma non sulle pagine di un moleskine, preferisce la plastica di un tendone montato dal Teatro Comunale di Modena in piazza Mazzini per reclamizzare la nuova stagione. Viene colto sul fatto da due Vigili Urbani che redigono immediatamente un verbale dove si attesta che lo stand danneggiato per sempre, ma dimenticano, come annota sarcasticamente lo stesso autore del vandalismo, di sequestrare larma del delitto: il pennarello. I danni alla struttura sono cos irreparabili che Alejandro Re Picos, informato dellaccaduto, proceder come lui stesso scrive in via di assoluta urgenza (Prot. 6156/83 R.G. PEN. ) ad accertare personalmente il reato. Ma ci che mi preme ricordare la motivazione adottata da Re Picos per giustificare la fretta: in quanto oggi nevicato e nevica a riprese e pertanto le prove documentali costituite da tali scritte stanno per essere disperse (art. 304 ter pen.com). E questo non vale solo per la tenda, ma anche per il distruttivo collante dei manifesti. Alejandro ribadisce il concetto in altri documenti come nellordinanza con la quale ordina lanalisi peritale dei campioni di colla: Stante lassoluta urgenza, derivante dal degrado delle tracce di colla, per esposizione a fattori atmosferici. (n6156/83). Ma come: non penetrava gli edifici in profondit? E si degrada cos, per due fiocchi di neve? Delle due luna: o il danno permanente oppure labile. Se lazione della neve ripristina lo stato dei luoghi vandalizzati non vi pi motivo di procedere nei confronti del colpevole. Sarebbe bastata questa banale considerazione, alla quale sarebbe potuto arrivare anche un bambino, per far
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te prevista la composizione collegiale. La causa della sua soppressione sta nel fatto che era sprovvisto di pubblico ministero, agendo lui in prima persona contemporaneamente come Pubblico Ministero inquisitore, propulsore dellazione penale e come giudice (seppur per le piccole cause). Questo contrastava irrimediabilmente con il principio contenuto sia nella costituzione sia nel nuovo codice di procedura penale Vassalli - che dovesse esservi parit tendenzialmente assoluta fra accusa e difesa (e lantica figura del Pretore evidentemente non era compatibile).

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recedere chiunque dalle accuse, ma il cerchio intorno a Sabattini si stretto. Leggendo le sue considerazioni ci si rende perfettamente conto che solo lui, che continua ad agire come sempre, non ha ancora capito che gi stato tutto deciso da tempo e lo si vedr anche in seguito da come si muoveranno di concerto le istituzioni. Data la gravit dellazione persecutoria messa in campo, il potere politico, nei panni dellAmministrazione Comunale, incomincia a tessere quellestesa comunit di responsabili che non potr essere punita se malauguratamente dovesse saltar fuori la verit. Se sono tutti colpevoli, nessuno colpevole. Tenete bene a mente questo motto perch lo ritroveremo spesso pi avanti. Il Sindaco chiede quindi al consiglio Comunale di esprimersi sui continuati atti di vandalismo, dalle affissioni abusive alla tenda imbrattata, cos da potersi costituire parte civile contro lecologo. Viene messa ai voti una delibera: liberate i cani! Che la braccata abbia inizio! Il consigliere Pancho Estrela Beccarias, che stando a quello che dir nulla ha da spartire con lomonimo Cesare Beccaria, presentando la delibera dichiara: Sabattini una figura caratteristica. Giorgio Bocca in un articolo su la Repubblica parl del mattocchio citando Sabattini, cio quella figura tipica che in ogni citt un po fuori dalle regole, un po diverso dagli altri e non certo per questo che lo quereliamo e nemmeno per le accuse e n per gli atti che ha compiuto, n per le continue diffamazioni che muove nei confronti dellamministrazione, ma- perch - siamo di fronte ad un danneggiamento che c stato. Come dire che non si sta procedendo contro un attivista ecologista quale Sabattini era, bens contro lo scemo del villaggio che diventato improvvisamente pericoloso. Lo segue a ruota il Capogruppo DC, Garcia Murolos che aggiusta la definizione lasciata sfumata da Beccarias: Io penso che il signor Sabattini faccia parte in effetti del folclore locale La storia di tutti i paesi, di tutti i villaggi ecco che si avvicina al dunque ha sempre avuto un rappresentante un po originale che si qualifica un po per le sue originalit cos che qualcuno lo chiama loriginale del villaggio. Se non lo chiama scemo solo perch consapevole che si tratterebbe di unoffesa perseguibile in sede giudiziaria, come dire che condanna lo scemo pur avendo di lui una fifa matta. Che vigliacchi Il successivo intervento del Presidente Del Montes ancora pi significativo. Lo stesso dichiara tra le righe che ha tentato di dissuadere Sabattini: Vi dico personalmente che lho richiamato ripetutamente facendogli presente che non danneggiava soltanto le cose, ma che facesse molta attenzione a quello che scriveva; gli ho detto: lei scrive cose per cui non pu andare a finire bene. Faccia vedere quello che scrive ad un avvo55

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una fredda mattina dinvero, il cielo plumbeo e laria pungente penetra nei polmoni, quando Sabattini viene accompagnato davanti al pretore Alejandro Re Picos. Il documento di cui mi avvalgo si apre con la definizione dellatto: Sulla parola indiziato, neanche a farlo apposta, stata tirata un riga nera cos che messi da parte gli indizi bisogna solo provare limputazione dellimputato. Mai letimo fu tanto chiaro: imputato, Nondum puttus, da purgare.Limputato si presenta allora al Magistrato con queste parole: Verbale dinterrogatorio di indiziato/imputato.

cato, si faccia consigliare pensavo: scrivi, scrivi, qui non va a finire bene. (tratti dai verbali di accompagnamento alla delibera 122 del 16 febbraio 1984).

Seguono le dichiarazioni dellecologista secondo le quali la colla da lui usata non sarebbe altro che comunissimo Vinavil. Mostra una sequenza fotografica dove con dellacqua calda riesce a rimuovere i manifesti abusivi senza danneggiare lintonaco sottostante. Poi parla del pennarello usato per imbrattare la tenda. un comunissimo pennarello, marca Fila, modello Marcher comprato in cartoleria con 1400 lire. Per questo subito ordinata unindagine ad un tecnico specializzato, il Dottor Benicio dellAnghelos, con la quale si possa smentire le affermazioni dellimputato. La perizia non lascia margini a dubbi: la tenda stata rovinata dal pennarello in maniera non reversibile, mentre le colonne del portico dello storico Collegio di San Carlo in Modena, come le lesene e i pannelli del Tempio di San Vincenzo in corso Canal Grande, sono danneggiate dal vinavil usato per incollare i cartelli. Il fatto poi che questo particolare tipo di colla sia rimovibile con dellacqua calda come sanno bene i restauratori del tutto secondario, senza contare che se i manifesti non si staccano subito lo si deve al fatto che sono stati ricoperti dai Vigili Urbani con fogli bianchi
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Mi chiamo Sabattini Carlo, sono nato a Mirandola il 2 maggio 1928 e risiedo a Nonantola. Sono sposato, sono un contadino e ho la licenza elementare. Ho militato e partecipato alla Resistenza. Ho rifiutato la qualifica di possidente Non intendo nominare un difensore di fiducia, ma chiedo di ottenere facolt di autodifesa nel rispetto delle norme internazionali in vigore nel nostro paese.

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facendo uso, in questo caso, di una colla a base di soda caustica. Ma poi, anche la seconda colla, a lungo andare, moller la presa facendo cadere a terra i manifesti superstiti, come documentato da un ciclo di foto scattate da Carlo e allegate ad un esposto che sar respinto senza esitazioni. Per difendere Sabattini viene scelto un avvocato dufficio, il dottor Richardo Pelicciardoz, che difender cos bene Sabattini da consentire che sia giudicato malato di mente. Poco importa congetturare come lo stesso Richardo Alonzo Pelliciardoz sia stato eletto allunanimit presidente del Rotardiaz Club, associazione che raccoglieva a quel tempo gran parte degli industriali che lo stesso Sabattini combatteva con incrollabile costanza (05/07/1985 Gazzetta di Modena). Di lui, limputato scriver nel libro bianco a riprova di certe connivenze esemplari: avvertito - (il Pelliciardoz) che la perizia era stata depositata, non me ne da notizia: come mai? Come pu essere definito un avvocato che non avverte il suo difeso del fatto gravissimo di essere dichiarato pazzo pericoloso? In sostanza si chiede perch non gli sia stata concessa la possibilit di controbattere a quanto scritto dai periti. Vi pare poco? Da questo momento scattano le indagini a tutto tondo. Mosso dalla convinzione che il contestatore debba per forza essere insano di mente, Alejandro Re Picos scrive a tutte le direzioni sanitarie e a tutti gli ospedali richiedendo Copia autentica integrale di tutte le cartelle cliniche relative ai Ricoveri del Sabattini Carlo (n6156/83 R.G. dell8/10/1984. Ma Sabattini ha sempre avuto una salute di ferro e non ha mai sofferto di nervi. Tutti gli istituti interpellati, da Villa Igea a Villa Laura, dal medico di base agli ospedali pubblici, rispondono allunisono che non dispongono di nessuna cartella clinica. Re Picos, insoddisfatto, dispone che limputato sia sottoposto a visita psichiatrica. Sabattini si sente cos umiliato che l11 gennaio non si presenta alla prima visita peritale. Sottoposto a ricovero coatto, tradotto forzatamente dai Carabinieri, il 25 dello stesso mese si ritrova seduto davanti ai tre professori del collegio peritale: i professori Reggianiz, Ballonitos, Roncos. Lesame viene condotto mediante losservazione diretta, il colloquio e la libera esposizione. Il periziando si presenta sufficientemente ordinato nella persona e nellabbigliamento, con espressione mimica, gesto e tono di voce adeguati ai contenuti del discorso e al racconto dei fatti. Il controllo emotivo viene mantenuto anche quando il tema diventa scot57

Esame psichico e valutazione psicopatologica

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tante e la perorazione eccessiva. Non traspare irritazione n ostilit verso i periti che per altro si sforzano di superare le forti diffidenze con un contatto colloquiale bonario e con domande stimolo ben misurate. Lapproccio in complesso facile anche se talvolta inficiato da reticenze e da comprensibili meccanismi di difesa. Messo a proprio agio, il periziando risponde sempre alle domande ed espone liberamente le proprie idee con espressione verbale fluida e corretta. Vocabolario ricco e di gran lunga superiore al suo grado distruzione. Il corso del pensiero si dimostra rapido e scorrevole, sorretto da unottima memoria di rievocazione. Lattenzione, la concentrazione e le altre funzioni mentali di base appaiono valide e bene utilizzate senza discontinuit. Alle domande relative alla sua salute, al tipo di vita che conduce, alle sue presenti attivit, Sabattini risponde a tono, per sempre divaga per tornare alle sue idee prevalenti ed agli argomenti che costituiscono la sua fissit di pensiero. Afferma di godere in complesso di buona salute, di buon appetito, di dormire a sufficienza, di sentirsi di umore stenico, un po teso, agitato: avrei bisogno di sfogarmiper difendermiuno sfogo nervoso. Per tutto quello che gli succede prova disperazione e indignazione, ma di pi indignazione. Appare lusingato per gli elogi alla sua memoria cos dettagliata nel ricordare circostanze, episodi, date, cos pronta nel citare gli articoli del Codice. Durante lesame, Sabattini assume ben presto un ruolo attivo, organizza in prima persona le modalit. Sceglie i temi ed i contenuti dellesposizione ai periti che possono in tal modo assai bene valutare il suo scarso adattamento alla realt. La rigidit degli atteggiamenti, la totale mancanza delle facolt di giudizio e di critica in riferimento a taluni assurdi principi del suo diritto che egli sostiene con incrollabile convinzione, per i quali ritiene legittimi i pi eclatanti e assurdi gesti e comportamenti di rivendicazione. Invitato a raccontare qualche notizia biografica, il Sabattini ricorda la madre deceduta in ospedale psichiatrico per malattia conseguita alla spagnola (pandemia influenzale 1915-18) ricorda i sei fratelli, la sua fanciullezza e ladolescenza trascorse nellabbandono. Nel 1950, allet di 22 anni, a seguito di un episodio non bene precisato cominci lesperienza di guerra alla magistratura Per oltraggio e resistenza rest in carcere per sette mesi durante i quali fece un tentativo di suicidio dimostrativo ferendosi i polsi con un oggetto incongruo, ferendosi i polsi con un frammento di cucchiaio di legno. Nel 1951 durante il servizio militare soffr di disturbi gastrici conseguenza di una cattiva alimentazione. Prese parte ad una sorta di sedizione: io
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Sabattini sottolinea ancora questultima frase. Scrive 3 punti interrogativi e accanto: ignobile falsit) Poi ammette di essersi fatto visitare da un noto psichiatra di Reggio
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con altri ci eravamo rifiutati di rinunciare alle sigarette per accumulare denaro ai fini di fare un cinema egli venne congedato con lapplicazione dellarticolo 18 (oggi art. 29 d.p.r. 496) che recita sindromi psico - neurotiche (nevrasteniche, isteriche, ossessive ed ansiose) associate o non a segni neuro distonici ecc Sabattini, nel libro bianco sottolinea a pi riprese queste ultime 10 righe e accanto scrive pi volte: falso! Reticenti! Semina poi dappertutto dei punti interrogativi ? come dire: quando mai avrei affermato queste cose? Negli anni che seguirono, Sabattini si form una famiglia, dimostr efficienza lavorativa, raggiunse un discreto benessere economico. La narrazione di questo periodo della sua vita poco probante, alterata come da reticenze, da mancata comprensione della natura patologica delle manifestazioni, oppure dalle interpretazioni retrospettive che proiettano concezioni deliranti in un passato nel quale esse forse non erano ancora presenti. Il periziando parla con entusiasmo della sua famiglia di oggi, dei suoi quattro figli tutti sistemati troppo bene troppo bravi. Alla domenica si trovano tutti riuniti, lui parla delle sue faccende e loro sono perfettamente concordi e solidali con lui mia moglie pi fanatica del sottoscritto certo che in quegli anni la malattia mentale si venuta consolidando con una dinamica progressiva. Che si sono accresciute le emergenti sospettosit, le diffidenze le attitudini di rifiuto. certo che i pregiudizi hanno preso corpo e si sono ingigantiti tanto da far sembrare al malato sempre pi legittime le rivendicazioni pi accese del suo diritto. Il pensiero ha assunto una particolare fissit su determinate idee assorbendo ogni altra attenzione ed ogni altro interesse. Anche se mancano riferimenti anamnestici precisi, il comportamento di Sabattini si sar fatto sempre pi chiaramente patologico, spinto da una polarizzazione psichica rigida, immutabile tanto da trasformarsi in vero delirio. Nel 1976 Sabattini inizia le sue grandi esibizioni: getta escrementi e sincatena davanti a pubblici edifici, in diverse citt, porta in giro cartelloni offensivi, affigge manifesti, si d al volantinaggio, pubblica notizie tendenziose, scrive: i miei figli volevano addirittura portarmi allestero per sottrarmi al manicomio afferma.

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Da questa perizia Re Picos scaglia la sua sentenza:

Emilia, non certo per malattia mentale (afferma) bens per rafforzare lintelligenza e la memoria. io mi facevo controllare dai medici per non fare errori madornali dopo tutto quel che ho fatto io... Descrive a tale proposito il suo studio indefesso delle leggi e del codice, le energie mentali spese per controbattere le innumerevoli imputazioni, per difendersi nel corso dei processi, per scrivere memoriali. In virt della sua grande conoscenza della procedura lui stesso che in grado di combattere i trucchi usati dal pretore per far sparire la verit, lui che deve smascherare il falso elevato a metodo, lui che deve intervenire presso i giudici perch loro ignorano le procedure, fanno il contrario di quello che detta la procedura incredibile!, quando discutono con me a tu per tu bluffano e loro loltraggio lo provocano. Richiesto se per caso non si accorga di avere idee fisse, Sabattini risponde: se per idee fisse sintende il libro bianco Io valuto i fatti io sono realista. appunto il libro bianco che in questo momento impegna le sue energie, occupa la sua mente, lo costringe a grosse spese. I reati, le omissioni, gli abusi, da me denunciati con ampie documentazioni sono meglio illustrati nel libro bianco che invier al presidente Pertini, al Consiglio Superiore della Magistratura e alle principali autorit e Istituzioni dello stato, malgrado lelevato costo 300 mila lire ogni copia Sabattini si dilunga in una dissertazione sui fascicoli processuali che negli uffici giudiziari non sono catalogati, che giacciono nel disordine, e che pertanto sono difficilmente reperibili oppure che vengono dati per dispersi. un metodo per nascondere le verit che io denuncer nel libro bianco ad una precisa domanda Sabattini risponde con prontezza. Io mi ritengo una persona normale, saranno gli altri a giudicare aggiunge per se tutti fossero come me ci sarebbe lo stato di diritto e richiesto se per caso non si accorga di essere un disturbatore, un attaccabrighe, il Periziando si fa attentissimo, molto controllato e risponde che difende lecologia dai quattro inquinatori pi arroganti uno per ogni colore politico e richiesto quali altri valori egli difenda in ordine di importanza, elenca di seguito: ecologia, genuinit dei prodotti alimentari, condizioni igieniche delle case popolari di Modena, diritti civili, problema della giustizia. (uno chiama laltro) situazione dellospedali psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia, situazione carceraria ecc Reggiani, Balloni, Ronco

Colpevole!

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Il libro bianco riporta la sentenza per intero sebbene sia stata ridotta a due fogli per pagina, forse assecondando una pulsione inconscia che spinge Carlo a rimpicciolire un atto che cancella in un sol colpo anni di sacrosante battaglie che non sono state combattute per avere giustizia, ma per assecondare le pulsioni di una mente malata. stata letta e riletta, maneggiata, sgualcita ed tutto un fiorire di sottolineature, note sui bordi, punti esclamativi, interrogativi, croci e freccette, rimandi alle osservazioni che non si comprende perch siano state poi riportate altrove ed l che mi sposto consapevole che quella freddezza didascalica con la quale si apre il libro bianco andata perduta per sempre. Riga dopo riga Carlo si oppone a quanto gli viene attribuito mostrando lo schema che ha sempre seguito e che pu essere riassunto partendo proprio dalle sue stesse parole: Il pretore indica nellordinanza che nei manifesti ci sono scritte cose nelle quali accuso quindi evidente che non a conoscenza di queste accuse. Ma quali indagini e controlli ha fatto per verificare le mie accuse, che per legge (art.368 c.p.p.) aveva lobbligo di verificare? Ecco lessenza stessa della strategia Sabattiniana che emerge nella sua disarmante semplicit. Il fine appare quindi cos essenziale da giustificare i mezzi che si esplicano nei modi irruenti, tenaci, talvolta simili ad una prevaricazione che il contestatore di Nonantola ha sempre messo in atto. Infatti, quello di Carlo stato un gioco simile al poker dove nessuno dei suoi avversari giudici ha mai voluto dire: vedo!. Nessuno cio ha mai domandato di vedere le carte, le prove, gli esposti, le foto dei canali infetti. Tutti i magistrati, al contrario, gli hanno sempre risposto: passo. Ma se il gioco non leale per via delle stesse regole che si dato, tanto che nessuno sapr mai se avevi in mano una coppia o una scala reale, neppure tu devi essere corretto e come tale ti devi sentire in diritto di stravolgere le regole e rilanciare in una sorta di fuorigioco secondo il quale chi non vuol non vedere, giocare oltre le regole, un baro. O meglio un doppiogiochista pagato da qualcuno che pur non standosene seduto al tavolo verde disposto a versare una posta pi alta di quella che il suo giocatore di fiducia potrebbe vincere. Lavversario, il giocatore cieco secondo Sabattini stato comprato per far finire la partita nel nulla. In tutta risposta il giocatore smascherato si arrabbia e dispone tutti i provvedimenti del caso per colpire lingiurioso delatore, ma Sabattini esulta perch spera sempre che arrivi al tavolo da gioco un nuovo sceriffo, un magistrato duro e puro, disposto a rimettere ordine nella partita a costo di dover andare fino in fondo. Sabattini sembra voler dire: se io accuso un magistrato di essersi girato da unaltra parte, bisogna quantomeno che lautorit decida se i fatti che lui non ha voluto vedere si sono verificati oppu61

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re no. Sicch, come nella caduta del domino, non esamineremo lultima tessera crollata, nemmeno la seconda, ma andremo a vedere la prima, ovverosia quella che ha originato il crollo di tutte le tessere allineate: linquinamento del fiume. Soltanto dopo essere partiti dallinnesco, e aver verificato lesistenza dello stesso, discuteremo di tutto quanto il resto, dei miei modi, dei cartelli e via dicendo. Lo stesso Sabattini ribadisce: Se le mie denunce riceveranno la giusta attenzione e i cittadini ne saranno informati, non avr difficolt a procedere personalmente al distacco dei manifesti ed a pulire le colonne. Anzi prendo un impegno in questo senso, purch le autorit competenti ed in particolare il C.S.M e il Ministro della Giustizia dispongano le indagini necessarie e la mia audizione Se dovessimo riassumere questa vicenda potremmo quindi dire che un uomo, al secolo Carlo Sabattini, finito al manicomio criminale per via delle azioni che ha commesso per poter essere ascoltato dalla magistratura che pur tuttavia lo ha internato senza ascoltarlo. Nel memoriale si difende bene, come sempre, tuttavia saltano agli occhi alcuni punti dove si limita a riportare le frasi dellordinanza senza aggiungervi accanto nullaltro. La mostra (lordinanza), cos come se galleggiasse nel mare delle carte raccolte, zattera alla deriva di una crescente disperazione vissuta da un imputato senza speranza di assoluzione. Nessun lettore del libro bianco, giunto fino a questo punto della storia, potr mai credere alla gravit delle affermazioni peritali e neanche alle conclusioni presenti nel dispositivo finale che saranno poi definite da importanti giuristi come perfide: Alla malattia scrive Alejandro diventando persino psichiatra alla malattia paranoia secondo il Kraepelin si preferisce la definizione di delirio cronico, lucido, sistematizzato: esso rappresenta linsidioso sviluppo di un sistema delirante permanente ed incontrollabile, derivante da cause interne, esacerbate e accresciute da fatti occasionali ed eventi reali a carattere psicotraumantico. Esso appare come levoluzione accentuata progressivamente di idee o temi prevalenti, caratterizzati da interpretazioni abnormi della realt, con apparente logica o sistematica consequenzialit, intensa partecipazione affettiva ed andamento cronico ed uno dei contenuti pi diffusi quello persecutorio con tema di rivendicazione (delirio di querela). La cui finale evoluzione spesso un quadro conclamato di schizofrenia paranoide.

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In questo passaggio si allude al fatto che Sabattini si era accorto che in molti processi non si procedeva contro gli inquinatori perch risultavano irreperibili parte dei documenti probanti (fotografie, verbali e perfino i suoi esposti). Irreperibili non significa che sono andati perduti - alle sparizioni seguono sempre le indagini del caso e talvolta sono messi in discussione gli uffici e il personale - ma significa che della prova, pur essendo presente in archivio, non se ne conosce la posizione. Un escamotage insomma che pu essere messo in pratica evitando di redigere un indice dei fascicoli presenti nel procedimento. Per dovere di cronaca bisogna ricordare che laggiramento delle regole, non rappresenta sempre una violazione delle stesse. Durante tutti gli anni in cui ho vestito i panni del consigliere comunale mi sono scontrato spesso contro quelle che chiamo le mezze reticenze. Per esempio, se inoltri ufficiale richiesta per avere copia di un documento protocollato, (la legge afferma che ti deve essere consegnato), pu capitare che ti rispondano che lo stanno cercando e ci non significa necessariamente che non te lo vogliono dare, anzi stanno lavorando proprio per accontentare la tua richiesta! Insomma, i responsabili si trovano nellindisponibilit momentanea di fornirtelo e questo non certo un reato. Magari vanno avanti a scriverti per un certo numero di volte (lo invieremo non appena la fotocopiatrice sar di nuovo funzionante, quando avremo un fax, non appena i lavori in archivio saranno terminati) cos che se uno non si fa un nodo al fazzoletto pu capitare che si scordi di sollecitare unaltra volta ancora e leffetto ottenuto pressoch identico a quello di non averti consegnato il documento. Questo trucco dellindice fantasma spinge Sabattini a compilare e inviare alla Magistratura, come suo solito, un ennesimo esposto che sar utilizzato per dimostrare che la sua non una paranoia comune, ma una paranoia razionale, fondata su basi scientifiche,
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del resto, secondo un autore classico, la paranoia la malattia pi insidiosa per lindagine giudiziaria per la logica implacabile che nella manifestazione del delirio sistematico, il malato presenta. Si determina spesso, lingannevole apparenza di persona colta, il che puntualmente si rinvenuto nel caso in esame, laddove limputato, nella molteplicit dei suoi esposti, non soltanto ha spesso denunziato i fenomeni dellinquinamento, ma ha stigmatizzato finanche la violazione delle pi sottili disposizioni di attuazione del C.P.P. come quelle regolamentari sullindice dei fascicoli, a suo giudizio pretermessi dai cancellieri, per far sparire le prove dei reati.

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quindi allapparenza invisibile, ma per questo ancor pi pericolosa. Scrive Alejandro Re Picos:

va dunque affermato che, per tutta la durata di condotta considerata, limputato era privo totalmente di imputabilit, in conseguenza di vizio totale di mente consistente in vera e propria malattia mentale, classificabile come delirio sistemico di tipo persecutorio, in sintesi denominabile paranoia. Realizza invero una propria malattia mentale, tale da escludere limputabilit, quello stato totale e finale, frutto di progressivo deterioramento, per cui sia la capacit di ideazione responsabile, sia la capacit di autodeterminazione critica di fronte ai fatti esterni vengono irrimediabilmente compromessi dallidea delirante dominante, di essere vittima di ingiustizie deliberate da parte delle autorit giudiziarie e amministrative. Tale malattia non soltanto determina limputato a ripetuti episodi di oltraggio, molestia, calunnia, ma altres allopera di danneggiamento aggravato, finalizzata a rendere intoccabili i mezzi di estrinsecazione del suo delirio (manifesti affissi in pubblico).

e ancora:

e ancora:

Il collegio peritale enuncia altres, rispondendo al quesito proposto e sulla base delle prove raccolte: limputato attualmente persona socialmente pericolosa.

ma v di pi: da tempo il Sabattini proclama che bande di picchiatori si aggirano per Modena per colpirlo, che ignoti gli hanno tagliato i condotti dei freni della vettura (ndr non era una vettura, ma il camion. Poco importa dato il tenore del documento) per assassinarlo e cos via. Poich il paranoico spesso dominato dallidea morbosa di essere osteggiato, perseguitato, minacciato nella propria incolumit, pu giungere, per rivendicare i propri diritti o per difendersi, a commettere delitti ed a compiere violenze, ferimenti ed anche omicidi, essendo la sua volont dominata dallidea delirante.

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e ancora:

Intanto i giornali continuano a seguire il processo da lontano e lo fanno in maniera didascalica, senza preoccuparsi troppo di quello che potrebbe succedere da l a breve al povero imputato. Probabilmente molti giornalisti sono convinti che finir tutto in una bolla di sapone, in fondo chi colpito dalle accuse si sa difendere bene e non sarebbe la prima volta che la fa franca:

Il giudizio prognostico poggia sullaccertamento di uninfermit psichica che, cos come si manifestata, pu dar luogo a reiterazione di condotte criminose la misura di sicurezza del ricovero obbligatorio costituisce la risposta alla pericolosit del soggettolattualit del pericolo di recidiva. incontestabile esigenza di tutela collettiva e dello stesso imputato dalle conseguenze dei suoi comportamenti antigiuridici.

Fortuna vuole che qualche giorno prima che sia spiccato il mandato di cattura (ndr Alejandro lo emetter il 9/4/1985 senza tener conto che cos facendo chiude in manicomio quello che potrebbe diventare un rappresentante del popolo, con tutti i conflitti che ne potrebbero derivare), i membri del nascente partito verde, quasi tutti provenienti dalle file del Partito Radicale con il quale Sabattini aveva sempre intrattenuto buoni rapporti (tolte alcune episodiche dissociazioni dalle sue azioni) gli chiedono di fare il capolista dei verdi alle elezioni comunali che si terranno a breve nel Comune di Modena. Ma ci non impedisce a Re Picos di tirare dritto per la sua strada.
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Come ricordiamo pi ampiamente in pagina nazionale, linchiesta penale sfociata nel ricovero di Sabattini per laffissione risale ad alcuni mesi fa, quando lecologo nonantolano affisse manifestini contro la magistratura sulle colonnine del portico del Collegio e sulla facciata della chiesa di San Vincenzo. Secondo laccusa la colla usata da Sabattini per laffissione avrebbe danneggiato il patrimonio artistico cittadino. Chiamata una prima volta ludienza, il Pretore ordin il rinvio del dibattimento per procedere alla perizia psichiatrica sullimputato. Ora ne ha disposto il ricovero, che risulterebbe per di carattere provvisorio in attesa che il processo per danneggiamento venga terminato. il Resto del Carlino, Edizione di Modena, del 12 aprile 1985

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P. Q. M.

Visti gli artt.378 C.P.P e 222 C.P.;

dichiara non doversi procedere a carico di Sabattini Carlo in ordine a tutti i reati e violazioni ascritte in rubrica trattandosi di persona non imputabile, al momento del fatto ed attualmente, per vizio totale di mente da infermit psichica. ordina il ricovero dellimputato in ospedale psichiatrico giudiziario per un tempo non inferiore ai due anni, nellistituto da designarsi in via definitiva da parte del competente ministero e, per leffetto, conferma lordinanza 9.4.1985 di applicazione provvisoria della misura di sicurezza, la cui esecuzione ebbe inizio in pari data.

Due agenti in borghese, alle 18,30 del 9 aprile, raggiungono Carlo Sabattini mentre lavora nei campi e lo traducono a forza nel manicomio criminale di Castiglione delle Stiviere (Corriere della Sera del 17/4/1985). Spogliato di tutti i diritti civili subisce liter al quale sono sottoposti i criminali comuni dichiarati infermi di mente. Gli sono tolti gli oggetti personali, negato luso della cintura e dei laccetti delle scarpe, sequestrati i notes e la matita. Indossa labito previsto dal regolamento. Nonostante tutto d prova della sua grandezza quando racconta quei giorni nel libro bianco. Non ci ricama sopra limitandosi ad affermare che in manicomio ti uccidono giorno per giorno con unazione subdola e continua. Accenna al fatto che non gli stato permesso di dormire, di scrivere, di leggere o di andare in biblioteca. La cella piccola. Questo tutto. Non si spinge oltre. Immagina che il lettore si renda perfettamente conto di quello che ha passato e non vuole crogiolarsi nella sventura. Diventa chiaro agli occhi di tutti che questa volta lecologo dovr pagare un prezzo altissimo per le proteste e lodore della cospirazione incomincia a diffondersi nellaria, un odore marcescente, rivoltante, al quale alcuni illustri rappresentanti del mondo della psichiatria decidono di rispondere: un attacco durissimo ai tre psichiatri, che su richiesta del Pretore,
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Modena, 29 maggio 1985

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Molti liberi pensatori, gli stessi militanti Verdi, alcuni cittadini riuniti in comitati e altrettanti politici, sconvolti dalla gravit dellepisodio, alzano la voce per difendere lecologista recluso. Il capogruppo del Psi al Senato Fabio Fabbri dichiara di aver sollevato formalmente il caso chiedendo lapertura di uninchiesta (n.d.r che non sar mai avviata). Sulla Gazzetta di Modena Enzo Tortora dichiara che Sabattini non nato schiavo, mentre il Presidente Pertini, che ha ricevuto una petizione promossa dai Verdi che conta oltre 1000 firme, telefona ai magistrati modenesi. Tra laltro tra tutte queste firme c anche quella udite, udite del Sindaco Del Montes, proprio lui, quello che aveva innescato il procedimento contro lagricoltore nonantolano per danneggiamento di monumenti storici scrivendo personalmente alla Procura. La sua ipocrisia non ha limite e questo la dice lunga sulla faccia di bronzo di certi politici. LOnorevole Negri del Partito Radicale afferma: Sabattini deve essere liberato e subito. Modena non Leningrado anche se a qualche giudice, espressione di un certo potere, farebbe piacere. Mauro Mellini, altro deputato Radicale, rincara la dose:Modena come Mosca!. Marco Pannella in persona deposita uninterpellanza parlamentare. I detrattori del PCI approfittano della situazione per andare gi durissimi. Andrea Borri, Capogruppo in Commissione Vigilanza della Rai ringhia: da noi il controllo sociale fortissimo, chi d fastidio deve essere eliminato. Dal canto loro i comunisti controbattono tiepidamente e girano intorno alla vera questione: la segretaria provinciale, Alfonsina Rinaldi, risponde al telefono
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hanno eseguito la perizia sullo stato di mente dellecologo Carlo Sabattini. A muoverlo sono stati Giorgio Antonucci e Vito Totire anche loro psichiatri che, insieme a De Plato, sono stati nominati periti di parte del collegio di difesa di Sabattini Ben presto la conferenza si trasformata in un atto di accusa nei confronti della stessa scienza psichiatrica, secondo la migliore tradizione basagliana. La psichiatria non una scienza arrivato a dire il Dott. Antonucci. solo uno strumento nelle mani del potere per normalizzare il dissenso. E ha chiamato in causa personaggi illustri come Beethoven per dimostrare che le perizie di infermit mentale hanno sempre colpito gli uomini scomodi o comunque critici nei confronti dellautorit. Antonucci e Totire non hanno escluso un intervento presso lordine dei medici contro i periti dufficio. Tratto da La Gazzetta, cronaca di Modena del 4 maggio 1985

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Persino chi non vede di buon occhio leccentrico ecologista, in nome del volterriano non condivido le tue idee, ma sono disposto a dare la vita perch tu le possa esprimere si schiera dalla sua parte, in primis Giorgio Giusti, che sul Giornale di Modena cos descrive Sabattini e il provvedimento che lo ha investito. Pur essendo un guascone genuino, luomo non ha gli strumenti culturali per diventare un Pannella di provincia. ignorante ed arruffone (per questo ci attendiamo che ci quereli) e persino presuntuoso, quando ha la pretesa di interpretare codici e leggi meglio degli avvocati e dei magistrati. Non nostra intenzione fare di lui un eroe e tanto meno avremmo voluto affibbiargli laureola di martire. Ma la situazione che lo rende tale. Per questo gli dedichiamo una mezza pagina. In apertura aveva premesso che: la decisione di rinchiudere Sabattini in un manicomio criminale non ci convince affatto, anzi ci indigna. conosciamo Sabattini da otto anni e non ci eravamo mai accorti che fosse pericoloso se non per se stesso. Gerardo Bianco - che stato Capogruppo Democristiano alla Camera trae spunto dalla vicenda per allargare il ragionamento: la cosa che pi mi impressiona in questo caso il potere che i magistrati hanno nel nostro paese. Ma come possibile che non debbano mai rispondere del proprio operato! Occorre approvare una legge in questo senso e il caso Sabattini ne ripropone lurgenza. Questultima dichiarazione risulta profetica se si pensa che Silvio Berlusconi con le sue noiose litanie sulle toghe rosse non si era ancora affacciato sulla scena politica. Pur tuttavia, questo episodio dimostra quanto il caso Sabattini sia ancora di grande attualit e come gi allora, nei lontani anni ottanta, ci si sia ritrovati a dover fare i conti con un conflitto insorto tra istituzioni dello Stato, delineando un problema che ancora oggi non stato risolto e nemmeno affrontato. Gli eletti dal popolo sono per questo lasciati a marcire in un limbo di grigie tutele discrezionali che il pi delle volte servono solo a mantenere la fedina pulita a quei politici che non hanno mai combattuto una sola battaglia politica. quindi vero che taluni Onorevoli, in tutti questi anni, hanno usato la propria posizione per sottrarsi alla giustizia, ma altrettanto vero che non bisogna mai dimenticare
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dicendo innanzitutto: il magistrato ha applicato la legge. Io penso che ora molti scopriranno la necessit di applicare in tutti i casi la legge 180, in modo che Sabattini venga affidato alle cure nella zona. Non condivido n gli obiettivi, n il metodo di lotta di Sabattini, tuttavia sono dispiaciuta come cittadino di un simile provvedimento che lapplicazione della 180 avrebbe evitato.

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che limmunit parlamentare, in qualsiasi forma essa si presenti, pur sempre uno strumento volto a proteggere le decisioni del popolo e di tutti i figli legittimi di queste decisioni. naturale che colui che si trova a dover combattere un sistema organizzato, che pone in campo le pi bieche strategie pur di annientare il proprio nemico, debba essere protetto in tutti i modi per le azioni pacifiche che compie e le idee che diffonde. Pi avanti si toccher con mano come il conflitto in essere tra le due decisioni, quella del Pretore che ha internato Sabattini e quella del Popolo che lo vuole fuori dal manicomio e dentro al consiglio comunale, esploder fragorosamente dimostrando ancora una volta che il popolo - e non pu essere altro che - sovrano in merito al destino di chi lo deve governare. Se talvolta pu sembrare che le sue decisioni siano sbagliate, si tratta pur sempre delle sue decisioni e a dirlo proprio colui che si dichiarato davanti a questa Giuria un nemico del popolo e cio un individuo che si dice convinto che il popolo cada spesso, troppo spesso e volentieri, in errore. Ma non ritenendo che ci possa essere nessuno, comitato politico, partito o direttore di giornale, magistrato o politico che sia, che possa mettere le sue decisioni al di sopra della stessa volont popolare ritengo che non vi sia soluzione diversa da quella di difendere, a spada tratta e con tutti i mezzi consentiti, le scelte dei cittadini. Semmai si deve solo trovare il modo e la maniera affinch mezzi uomini e mediocri caporali di partito non distorcano le decisioni del popolo per rubare denaro pubblico o per manipolare i sistemi elettivi piegandoli al proprio disegno cos da organizzare il voto per eleggere chi si riempie le proprie tasche, nonch quelle dei suoi amici, e non invece chi si batte per avere un paese migliore. Ma fate sempre molta attenzione a tutti coloro che pur essendo daccordo con me - Dio non voglia, quasi tutti i politici dicono di esserlo - vi rifilano comitive di politici stivati come sardine dentro ai pullman dei partiti quali sono le patetiche liste bloccate in uso nella maggior parte dei sistemi elettorali. Il successo di Carlo alle elezioni dirompente. Malgrado lalto numero di preferenze ottenute la stampa continua a non considerarlo un attivista politico le cui azioni hanno riscosso il consenso necessario ad essere eletto, ma un fenomeno da baraccone. C la donna barbuta, ci sono le gemelle siamesi e, infine, c anche il verde matto recluso tra due virgolette che sono usate come le sbarre di una gabbia: Il verde matto di Modena stato eletto in consiglio comunale. Carlo Sabattini, 47 anni, severo e indefesso predicatore contro i vizi dell inquinamento e i peccati contro la natura e gli animali, ha ottenuto
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Sabattini risulta formalmente eletto, ma ci non significa che potr varcare le porte del palazzo comunale per sedersi sul seggio che gli spetta di diritto. Sabattini eletto, dal manicomio al Consiglio Comunale di Modena Dal manicomio giudiziario al Consiglio Comunale. Carlo Sabattini, lecologo di Nonantola, che un mese fa stato ricoverato per ordine della Magistratura allospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere stato eletto per le liste verdi al Comune di Modena ora per si prospetta una complicata e singolare vicenda giuridico amministrativa. Potr infatti Carlo Sabattini ricoprire materialmente quel seggio che gli elettori modenesi gli hanno assegnato? difficile al momento dare una risposta il nuovo Consiglio Comunale dovr convalidare la sua nomina. (Dal Resto del Carlino del 15 maggio 1985)

oltre 900 preferenze (il secondo in lista ne ha avute meno di 50). Domenico del Prete su Repubblica del 15 maggio 1985

Come in un film western i due poteri dello stato si trovano uno di fronte allaltro e sono allO.K. Corral del conflitto istituzionale. Tengono le mani aperte a poca distanza dal calcio delle pistole infilate nelle fondine. Le dita vibrano nellaria, gli avversari si studiano mentre gli spettatori si domandano chi rester in piedi e chi cadr a terra morto. Vincer il duello Billy Re Picos kid o Pat - volere del popolo - Garret? Ed ecco allora che mi viene da pensare che se a quei tempi fosse esistita una legge che impediva a chi aveva riportato una condanna penale di entrare negli emicicli parlamentari, cos come oggi si richiede a gran voce da pi parti, il tenace, giusto, eroico Carlo Sabattini, non avrebbe mai varcato le porte del Consiglio Comunale di Modena. Ed veramente sconvolgente notare come le norme poste a tutela degli eletti siano cos tanto avversate da far dimenticare che alcuni grandi personaggi della storia dellumanit, (personalmente penso a Henry David Thoreau, ma gli esempi si sprecano), sono stati incarcerati e si sono visti di conseguenza sporcare le proprie fedine penali, non per aver rubato, ma per essere rimasti fedeli alle idee nelle quali credevano e per aver migliorato, cos facendo, la storia dellumanit. Il conflitto che sembra insanabile continua alimentando un acceso dibattito che spazia dai temi per cos dire alti come la libert despres70

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sione, o il diritto di protesta, sino alle questioni meramente tecniche. C chi parla persino di risolvere la situazione facendo partecipare Sabattini al Consiglio Comunale attraverso una diretta telefonica dal manicomio. Il Comune di Modena valuta la percorribilit di questa ipotesi chiedendo il parere di illustri avvocati amministrativisti. La situazione paradossale. Tanto paradossale che sar la magistratura stessa a trovare una via duscita, cavillosa, ma pur sempre in grado di salvare capra e cavoli. Ai primi di luglio la sentenza del giudice Carlo Ugolini, smentisce una sola parola di tutto il procedimento che ha comportato linternamento in manicomio criminale. Il danno alla tenda provocato dallo sconsiderato uso di un pennarello non si doveva prefigurare come un danneggiamento aggravato, ma come un danneggiamento semplice. (Resto del Carlino del 10 luglio 1985). Per il resto tutto rimane uguale a prima tanto che i giornali spiegano cos quella che potrebbe apparire come unevidente marcia indietro: Il pericolo pubblico ieri stato fatto uscire dal manicomio di Castiglione. Per il giudice sempre matto, sempre pericoloso, ma con attenuanti (ibidem) Grazie alla soppressione di un parola che viene sostituita da unaltra, Carlo libero. Libero di potersene tornare a casa! Libero di protestare! Libero di difendere le sue campagne, non pi da un angolo di una strada, ma dal podio di un eletto! Per quanto sia, il primo a non essere contento proprio Carlo che si presenta ad una conferenza dei Verdi per dire che stata convocata senza averlo informato per tempo. I verdi lo hanno indubbiamente aiutato, se non fosse stato per loro, vuoi anche solo per averlo candidato, sarebbe ancora dentro. Ma il malumore di Carlo covava da tempo. Bisogna fare, giunti a questo punto, alcune considerazioni. Carlo Sabattini ha combattuto fino allo sfinimento e il suo ruolino di marcia non lascia margine a dubbi: 90 interventi della Polizia, 114 esposti, 40 procedure giudiziarie avviate grazie alle sue denunce, 3 condanne per oltraggio, 12 procedimenti in Cassazione, 23 al tribunale di Firenze (sono scambi di denunce con magistrati modenesi), 250 contravvenzioni elevate a suo carico per affissioni abusive e occupazione di suolo pubblico non autorizzata ed stato picchiato in pubblico per ben 4 volte. A questo gi pesante bagaglio si aggiunge un numero indefinibile, un migliaio almeno, di quelle che senza ombra di dubbio possono essere considerate delle legittime iniziative politiche, campagne di affissioni, scioperi della fame. Ha subito un sabotaggio, vandalismi, lesioni alle propriet, pignoramenti, boicottaggi, diffamazioni a mezzo stampa, incarcerazioni e un internamento prolungato in manicomio criminale. In tutta onest non si pu sostenere che Carlo Sabattini non sia il numero uno in fatto di attivismo civile e politico
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svolto in difesa dellambiente. Per questo, quando i Verdi vanno da lui la prima volta, chiede di essere candidato non solo al Comune, ma anche alla Regione. Sabattini consapevole che listituzione regionale lunica che ti pu mettere a disposizione un numero di risorse tali da investirti di una sorta dinvincibilit cos che chi, come lui, vuole combattere una battaglia tanto epocale quanto sgradita ai poteri forti possa farlo senza correre rischi. Una volta eletto potr finalmente pagarsi la stampa del suo libro bianco, promuovere indagini e perfino comprare gli spazi sui giornali dove saranno pubblicate le segnalazioni di questo o quellaltro reato ambientale. Per dovere di cronaca bisogna ricordare che gli emolumenti del Consigliere comunale erano pari a zero e non come ora il cui ammontare varia da comune a comune, ma senza superare mai i 1.500 euro e cio lo stipendio di un operaio specializzato. Sabattini vuole cambiare il mondo, ma lo vuole cambiare da solo e questo i verdi lhanno capito e hanno capito anche che se quelluomo ha finito per diffidare della natura stessa delle associazioni umane, figurarsi cosa potr mai pensare dei partiti politici definiti nelle campagne di affissioni dei covi di potere a delinquere. Ritiene che siano ormai troppi gli accordi segreti stretti sulla pelle dei cittadini e troppi i giochi incomprensibili dei politici. Trame invisibili che nulla hanno a che vedere con la giustizia sono tessute nelle segrete stanze delle segreterie. Questo crede senza farne mistero con nessuno. Il patto che propone Sabattini ai Verdi lineare: voi vi prendete la mia popolarit e in cambio mi concedete linvincibilit. Col cavolo che i verdi avrebbero potuto starci! Non ho mai sentito che qualcuno sia riuscito a fare un accordo dove il partito diventa il contraente che ci guadagna meno. Anzi, impari il lettore questa regola: chi vi chiede di stringere un patto dove da una parte c la vostra popolarit, o il talento, o la storia passata di una persona e dallaltra un mancato guadagno per il partito, nove volte su dieci vuole fregarvi e chiedetelo pure a tutti quelli, e sono tanti, che si comprano il loro posto in parlamento firmando un assegno. Va bene gli dicono i Verdi - ti candidiamo in entrambe le liste, quella di Modena per il Comune e quella di Bologna per il Consiglio Regionale. Siamo daccordo anche che ti stampiamo il libro bianco e ti procuriamo tre avvocati in grado di difenderti. Anzi per diffondere il libro bianco stanziamo addirittura cento milioni. Nessuna delle promesse, ovviamente, sar mantenuta compresa quella che avrebbe cambiato la storia dellambientalismo in Italia: lelezione di Carlo Sabattini al Consiglio Regionale. Di questo mi dico convinto perch lentrata di Sabattini in unistituzione dove sono prese le decisioni veramen72

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te importanti e dove ancora sono istruiti tutti quei procedimenti dinchiesta che consentono di conoscere la verit fino in fondo, lavrebbe fatto crescere e insieme a lui sarebbe maturato il partito dei verdi. Sabattini era senza ombra di dubbio un genio, solo e disperato, ma pur sempre un genio la cui avversione per le aggregazioni umane si sarebbe certamente affievolita di fronte al riconoscimento ufficiale del suo valore. Infatti, lunico tratto che mancato a questo barricadiero ecologista, che gli avrebbe permesso di entrare in pompa magna dentro ai libri di storia senza dover essere per forza riscoperto da un ecologista (rapinatore di banche, dedito allozio e ai vizi, attore mancato e disegnatore di merda, gran maestro di tic tac) stata lempatia. Se Sabattini fosse vissuto a lungo avrebbe certamente perso quellostinazione cieca che nasce quando la passione si trasforma in unossessione. Raffreddandosi, come lacciaio che si tempra nelle tranquille acque del consiglio regionale, avrebbe incominciato ad indagare in profondit gli uomini facendo di molti scettici dei fedeli alleati, cos da non sentirsi pi solo contro il resto del mondo. Sarebbe diventato calmo e riflessivo, in una parola: implacabile. Se cos fosse stato, se Sabattini fosse vissuto e col tempo fosse cresciuto nella sua stessa leggenda, noi tutti avremmo avuto un partito verde di ben altre dimensioni. Ma con i se e con i ma non si scrive la storia e i Verdi elessero altri, e non Carlo Sabattini, in Consiglio Regonale. Sabattini nel libro bianco dedica un intero capitolo - intitolato storia di una strumentalizzazione - alla mancata elezione in consiglio regionale e scrive: Ed il giochetto servito a favorire altri candidati che, pur avendo ottenuto circa un terzo in meno delle mie preferenze sono stati eletti ed interessante notare che anche Giorgio Celli, molti anni pi tardi, quando verr eletto al Parlamento Europeo nel 1999, denuncer un altro giochetto consumato alle sue spalle dagli stessi verdi. Ma di questo parler in maniera approfondita pi avanti. Sabattini ne fa poi una questione politica affermando che le numerose omissioni dei verdi (che descrive una ad una e che sarebbe troppo lungo riportare per esteso) erano in contrasto con i principi dei Verdi che si erano impegnati a dare pubblicit a tutto ci che non funziona nelle varie amministrazioni pubbliche. Non immaginava certo che i Verdi sarebbero diventati una colonna portante di quel cartello elettorale passato alla storia con il nome di Ulivo che ha permesso a molte delle allora amministrazioni pubbliche di essere riconfermate allesercizio del potere molti anni dopo questa storia. Non lo immaginava e non avrebbe neppure potuto crederci perch il movimento verde, secondo lui, sarebbe dovuto essere una formazione politica trasversale e per questo disponibile ad allearsi con tutti, se non anche col Diavolo,
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pur di ottenere una rigorosa difesa ambientale. I verdi come un partito sentinella, custode del buon giornalismo perch chi non ha niente da nascondere non teme le inchieste, compagni di lotta e solo qualche volta - quando gli alleati non proteggono gli stessi inquinatori - di Governo. Un partito che rinnega le ideologie passate, le aristocrazie, i salotti, per sposare le verit scientifiche e le leggi. Un movimento duro e disinteressato che abolisca le sezioni ed elegga la strada a luogo di sperimentazione. In gruppo o da soli, ma sempre in campo con catene, megafoni e cartelli. Un partito civico - ecologista alla Beppe Grillo (che non si accorda con nessuno), giustizialista alla Marco Travaglio, (ma un Travaglio inedito che per una volta si dimentica di Berlusconi per salire sul gommone di Green Peace che naviga il fiume Po per dare la caccia ai dragatori abusivi di sabbia) e movimentista, non autoreferenziale alla Casarini, semmai variegato quanto i manifestanti che si sono ritrovati a Genova nel 2001, dagli scout ad Amnesty International. Per questi motivi Carlo Sabattini nel giorno in cui sarebbe dovuto andare a festeggiare con i suoi compagni, se ne va dalla conferenza stampa dei verdi sbattendo la porta. Anzi, scende in strada e con alcuni giornalisti che lhanno seguito improvvisa una conferenza stampa tutta sua. Come per dire che lui non ha tempo da perdere e neanche voglia di stare dietro alle beghe dei partiti, siano questi i Verdi o chi per loro. Ha di meglio da fare e rilancia denunciando lurbanizzazione della zona circostante la sede del Sesto Campale. Dice di possedere dei documenti scottanti che si procurato prima di essere recluso e con grinta dichiara: da qui ricomincia la mia battaglia! (RdC 10/7/1985) il Sabattini di sempre. La prigionia non riuscito a fiaccarlo. Avanti a forza nove! Avanti tutta, anche senza i Verdi. Infatti da l a poco il divorzio sar inevitabile. I verdi: caro Sabattini sei proprio una sciagura!. Ecologisti e consigliere ai ferri corti. Tratto dal Resto del Carlino del 28/9/1985

I verdi: Carlo Sabattini non ci rappresenta pi. Ha rifiutato di attuare il nostro programma. Ha rifiutato la rotazione
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Sabattini torna ecologo. Verde non pi il suo colore. Dopo le polemiche Vinceti e i suoi prendono le distanze. Dialogo impossibile, richieste insensate ed eccessivo individualismo. Tratto dalla Gazzetta di Modena del 28/9/85

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La prima frase che pronuncia non appena mette piede in consiglio comunale : grazie tante, ma niente sconti!. Nel discorso di apertura ancora pi duro, ma nessuno dei presenti se ne duole perch gli hanno dato un microfono che gracchia. Solo Fiori, del PSI, gli fa notare che sono finiti entrambi dentro al tempio degli ipocriti. Ma i giornalisti non lhanno ancora perdonato e continuano a ironizzare tratteggiando scenette sul genere del ragazzo selvaggio che viene forzatamente educato dal dott. Jean Itard nel film di Truffaut.

in Consiglio Comunale. Ha rifiutato il rapporto con la lista verde. Si chiuso in un individualismo esasperato. (ibidem)

Da che mondo mondo, le lezioni di comportamento non sono mai state impartite in sede di conferenza dei presidenti o cos detta capigruppo che collabora semmai allorganizzazione dei lavori consiliari. Per questo ogni Consigliere deve conoscere in anticipo ogni regolamento se vuol confutare o approvare lordine di svolgimento del Consiglio Comunale. Ma ci del tutto ininfluente dal momento che il giornalista nello stesso articolo dir che Sabattini parla con un microfono maledetto che distorce e rende ancor pi confuso il suo discorso questo Perch lui non un parlatore, non un uomo di cultura, non ha dialettica. E scriver ancora che farraginoso e incoerente. Inutile ricordare che i quotidiani dellepoca erano spesso finanziati attraverso le inserzioni pubblicitarie acquistate degli stessi industriali che investivano in molte delle attivit combattute dallecologo. Il dileggio continuo.

Un verde a lezione di galateo. Ha partecipato alla riunione dei capigruppo per imparare le regole di comportamento. Tratto da La Gazzetta del 12 luglio 1985 e scritto da Stefano Lusardi.

Nessuno mi pu sopportare Carlo Sabattini prima divorzia coi verdi che lo hanno eletto consigliere. Ora paralizza il Consiglio: fa perdere sedute e sedute ed in lite con
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Sabattini stia calmo! Bagarre in Consiglio Comunale. Si era scaldato per la macchia oleosa del 25 gennaio. Intervenuti i questori. Tratto da La Gazzetta del 9 ottobre 1985

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Si noti il titolo: nessuno mi pu sopportare. Non virgolettato e quindi non si tratta di una frase pronunciata dallo stesso Sabattini, ma scritta cos si lascia supporre che lo sia. Bisogna poi ricordare che si era diffusa la moda di canzonare Sabattini canticchiando per le strade il motivetto di Caterina Caselli opportunamente riadattato: nessuno mi pu sopportare nemmeno tu. La verit mi fa male, lo so. Storie di ordinaria provincia, ma torniamo allarticolo. Lelemento centrale del dibattito viene etichettato come il solito litigio su una non ben definita questione dinquinamento che poi tanto indefinita non se vero che il comune ha speso oltre 100 milioni per recuperare il combustibile. Sicch il lavoro del giornalista non consiste nel capire se effettivamente il Comune - come sostiene Sabattini - non usa tutti gli strumenti di cui dispone per perseguire i colpevoli o se i tecnici dellAmiu hanno agito con competenza o ancora, se lassessore ha occultato le prove che confermano lavvenuta fuga di olio dagli impianti Amiu di via Caruso (ibidem), ma si trasforma nella cronistoria di un insopportabile consigliere comunale che interviene a tutti i dibattiti che si svolgono in citt e si aggira impassibile nelle ore del mattino davanti agli uffici comunali brandendo fascicoli e che di tanto in tanto chiede qualche chilo di documenti che si affrettano a dargliene quintali (ibidem). Tutti questi elementi, indicatori di una encomiabile dedizione al lavoro di consigliere, sono ridicolizzati e presi a pretesto per dimostrare la crescente insofferenza nata intorno al fastidioso protagonista di questa storia. Ed certo che i colleghi Consiglieri non lo sopportano quel rompiscatole di un Don Chisciotte senza macchia e senza paura. cos testardo da negarsi - e negare ai compagni - i benefit che derivano dallappartenenza a quella che oggi chiamano casta. Non a caso, nellagosto del 1985, due mesi prima dellarticolo che denuncia il diffuso malessere, Sabattini aveva sdegnosamente restituito la tessera concessa dallAmministrazione per entrare gratuitamente alla piscina comunale: Se
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tutti. Carlo Sabattini non una sciagura soltanto per i compagni di partito che lo hanno fatto eleggere, e che adesso lo hanno gi ripudiato (dicono: insopportabile, fa tutto da solo, litiga con tutti). Stanno perdendo la pazienza anche i suoi colleghi consiglieri, lultima seduta del Consiglio stata un vero florilegio dinvettive, dopo il solito litigio su una questione dinquinamento di cui si riparlato. Il Comune come noto ha denunciato i titolari di una ditta che linverno scorso avrebbe riversato nel Naviglio quintali di olio combustibile, e si costituito parte civile. Dal Resto del Carlino del 9 ottobre 1985

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voglio entrare in piscina pago come tutti gli altri - aveva abbaiato Cosa sono questi privilegi? Quante di queste tessere gratuite sono rilasciate? A chi? Fuori i nomi! Quanto costa questa generosit alle tasche dei cittadini? Si tratta indubbiamente di una persona insopportabile, soprattutto per chi vuole entrare in piscina gratis. Ma c una cosa, una cosa soltanto, che pi di ogni altra, rattrista Carlo Sabattini ed lessere bollato come pazzo pericoloso. Daltronde, chi lo ha rinchiuso dentro a quella definizione consapevole che non c prigione migliore di quella landa grigia che fonda la sua esistenza sul dubbio. Cos che tutti si devono chiedere: Carlo veramente pazzo? O, al contrario, vero tutto quello che afferma e cio che nessuno persegue i crimini commessi in nome di uneconomia in ascesa? Meglio, molto meglio, far prevalere la riposta alla prima domanda cos che nessuno possa vedere in quel contadino ignorante un Guevara della bassa. Che il boia risponda alla prima domanda con la scure delle decisioni definitive e che Carlo Sabattini, agricoltore di Nonatola, che visse e combatt per difendere i campi e i fossi dalla brama di denaro dei suoi simili, sia consegnato alleternit della storia come demente e l abbandonato per sempre. Malgrado Sabattini non sia un soggetto pericoloso che deve essere internato in manicomio comunque folle. A quei tempi si mise in atto una strategia che ultimamente va molto di moda: ti dichiarano colpevole, ma il reato prescritto. Come dire che sei libero, non marcirai in galera, ma chiunque incontri per la strada ti pu dare del ladro, del mafioso o del pazzo senza doverti pagare i danni. Un esilio dalla rispettabilit. La Cassazione ha deciso: il consigliere verde pazzo. Carlo Sabattini, l ecologo contestatore di Nonantola, sano di mente. No, completamente pazzo. La figura dell estroso consigliere comunale, internato per tre mesi in manicomio giudiziario, destinata a diventare un caso nazionale. In un curioso balletto di perizie lo si definisce un giorno sano di mente e il giorno dopo pazzo. Solo l altro ieri Sabattini aveva annunciato che la corte d appello di Firenze (dove ha in corso alcuni procedimenti penali per oltraggio e calunnia nei confronti di magistrati modenesi) lo aveva dichiarato sano di mente... Ieri per, all ufficio istruzione del tribunale arrivata una sentenza della corte di cassazione che conferma la totale infermit di mente di Sabattini. Chi ha ragione? Difficile stabilirlo, anche se la sentenza della suprema corte inappellabile e tra l altro c ora la possibilit che Carlo Sabattini venga dichiarato decaduto dall incarico di consigliere comu77

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Carta che taglia e inchiostro che brucia! Sabattini affranto, disperato, deluso. Come potrebbe non esserlo di fronte alla notizia di una tale durezza. Ma poi si riprende: pazienza! Si dice. La battaglia continua! Questo lunico fatto che conta. I cattivi compagni Ricordate cosa scrisse il pretore per dimostrare la pazzia di Sabattini? Chiam in causa le manie di persecuzione che lo dominavano, in particolare scrisse: ma v di pi: da tempo il Sabattini proclama che bande di picchiatori si aggirano per Modena per colpirlo. Diede cos per scontato che non cera nessuna squadra investita del compito di andare a caccia di ecologisti. la sera del 9 settembre del 1988 quando Carlo Sabattini si aggira per gli stand della Festa dellUnit dove stato invitato ufficialmente. Il titolo di quella edizione che campeggia in ogni striscione il rosso nel verde ed stato scelto per alludere al fatto che la kermesse si tiene in un rigoglioso parco alle porte di Modena. Ma riletto a distanza di tempo sembra un segno premonitore, foriero di sventura. Il rosso, rosso come il colore dei comunisti e il verde, verde come Sabattini. Carlo trova il modo di polemizzare con alcuni militanti di Amnesty International, ma poi preferisce farsi un giro, comprare un paio di libri e raccogliere qualche depliant. Si accorge che alcune persone lo seguono con fare molto discreto. Incomincia ad osservarli senza farsi notare e loro spariscono, ma poi ricompaiono come fantasmi nellombra, tra la folla spensierata, dietro ai tavoli dei ristoranti. Si rassicura: ma s, non preoccuparti! Sono solo agenti in borghese che mi tengono docchio. Raggiunge la sala centrale dove si svolge un dibattito sul risanamento del
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nale. Questo comporterebbe un altra conseguenza: lannullamento di tutte le delibere votate dall ecologo in consiglio. Sono solo due o tre, dicono in municipio a Modena, ma intanto della questione hanno investito l ufficio legale. Forse sar necessario disporre una superperizia che stabilisca una volta per tutte lo stato psichico di un personaggio destinato a far discutere ancora. Da Repubblica del 19 novembre 1986

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Po. stanco e vorrebbe tornare a casa, ma poi si convince a restare nel caso che a qualcuno salti in testa di raccontare le solite balle, cos resiste fino a sera inoltrata. Stefano Marchetti sul Resto del Carlino continua il racconto di quella sera:

Al primo cazzotto ne seguono altri, pi dolorosi e violenti, come si conviene ad un pestaggio in piena regola. Gli sembra di essere colpito alla testa con un ferro di cavallo, ma non lo vede bene. buio! forse il calcio di una pistola, di quella pistola che spar dal Comune di Nonantola due anni prima? Non importa sapere da dove venga quelloggetto contundente perch ormai Carlo giace a terra tramortito, si contorce dal male, e non ha il tempo di pensare ad altro, duramente percosso com da tutti quei calci. Trova la forza di gridare a pieni polmoni fino a quando gli aggressori non scappano impauriti dallarrivo dei soccorritori richiamati dalle urla disperate. Lo ricoverano in ospedale dove gli viene diagnosticato un trauma cranico facciale con una frattura orbitaria sinistra e contusioni su tutto il corpo. La prognosi, salvo complicazioni, di 25 giorni e di questi, cinque, li passer ricoverato in ospedale. A questo punto tutti si aspettano che Sabattini andr in escandescenze non appena si sar ripreso e invece lui trova persino la maniera di scherzarci sopra con il primo giornalista che lo va a trovare: Ecco vede cosa succede a chi si batte per delle cause giuste? Guardi un po: mostra lividi e ferite mi hanno picchiato, mi hanno
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tutti si attendevano un suo intervento, magari provocatorio e polemico, e invece il consigliere era rimasto tranquillo, forse un po annoiato: a quel punto, verso le 22 se ne era andato. Come era avvenuto gi in altre occasioni, il PCI e lUIGOS avevano disposto che un paio di uomini tenessero docchio Sabattini, in maniera molto discreta. Volevano evitare che lui stesso potesse passare dei guai riferisce Alberto Benvenuti, Portavoce Ufficiale del PCI . Quando Sabattini si avviato al parcheggio gli uomini lhanno lasciato. - (Quali uomini lo lasciano solo? Gli agenti dellUigos o i volontari del servizio dordine? Il giornalista non lo chiede, ma continua a scrivere senza dar troppo peso a queste sfumature) - Purtroppo in seguito capitato quello che non avrebbe assolutamente dovuto succedere. Infatti, Sabattini stava per salire in auto quando si sentito chiamare da alcuni sconosciuti: non ha fatto neppure in tempo a rendersene conto, che gi un pugno lo aveva colpito in pieno volto. ( Assalito e percosso Carlo Sabattini 7 settembre 1988)

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trattato come una bestia. E poi dicono che sono un Don Chisciotte: quelli menavano duro, altro che mulini a vento!(ibidem). Dopodich, dando prova di unumanit smisurata, arriva persino a capire il gesto disperato degli aggressori e al giornalista che gli chiede come mai usi tanta comprensione verso di loro, porge laltra guancia: S, non li accuso e se riconosceranno quello che hanno fatto sono anche disposto a perdonarli. Lho detto chiaramente () fino ad ora non ho fatto nessuna denuncia, tutto partito dufficio. E se i responsabili diranno la verit non sporger querela n mi costituir parte lesa in sede di giudizio. Non buonista per partito preso o perch le circostanze lo rendono ancora pi magnanimo di quello che gi appare, ma solamente ritiene che i suoi aggressori siano figli di: una cultura politica che condiziona le persone e che non lascia spazio nemmeno per la ribellione pacifica. Questa cultura sbagliata e assurda, nel caso della mia aggressione ha avuto come risultato di rovinare tre famiglie di gente perbene (La Gazzetta del 11/9/1998). Proprio cos, per Sabattini, i suoi aggressori appartengono a famiglie di gente perbene. Avrebbe potuto chiamarli picchiatori, fascisti, nazisti, boia e rievocare lolio di ricino, le macchine da scrivere buttate dalla finestra, il confino per i dissidenti, i manganelli, lomicidio Matteotti, Stalin, i Gulag. Invece preferisce combattere la cultura della negazione del dissenso che nasce nei regimi totalitari per poi infiltrarsi subdolamente in tutti i partiti, finanche in quelli che pi degli altri credono nella democrazia. Andrea de Pietri, Consigliere Comunale del PSI, qualche giorno dopo lintervista descriver cos quella stessa cultura: Una cultura incapace di qualsiasi dubbio, che si sostanzia nel semplice presupposto che esiste una sola verit e, rispetto a questa, il mondo si divide in due: chi lha capita e chi non lha capita. La tolleranza per questo modo di pensare, si limita a permettere che chi non lha ancora capita, un giorno, finalmente la capir. Una cultura totalizzante, certamente minoritaria nellattuale partito comunista, ma ancora saldamente presente. Basti solo ricordare che lo stesso Luciano Lama si battuto contro i rimasugli di questo autoritarismo egemonico e, dalla tribuna del congresso comunista, ha affermato rivolto al partito: bisogna che ciascuno di noi superi il fastidio delle opinioni diverse (Gazzetta di Modena, 4/9/1985). Sabattini sostiene di aver riconosciuto i suoi aggressori. A malmenarlo sarebbero stati in tre e farebbero parte del servizio dordine del PCI. Li ha visti pi volte, in altre occasioni, ai dibattiti e in corteo. Non li conosce per nome, ma si dice certo di poterli riconoscere dalle fotografie. Scattano le indagini e i responsabili della festa dellUnit, cos come lo stesso partito comunista che nel frattempo ha condannato fortemente laggressione, offrono la massima colla80

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borazione agli inquirenti, almeno in principio. Sono ascoltati i testimoni e rivoltate le sezioni come calzini, ma proprio quando stanno per essere presi i colpevoli, questi escono alla luce del giorno e confessano di essere loro gli artefici del pestaggio:

Ma non solo lUnit a trattare i due aggressori con guanto di velluto. Anche le altre testate descrivono due persone dal volto umano, affrante e sconfortate. In tuttaltra maniera avrebbero raccontato i fatti se al loro posto ci fosse stato lecologo matto e mi sia consentito per un momento di sdrammatizzare il crescendo della tragedia. Il PCI piange il compagno Otto. Condanne, ma anche affetto per Torquato Grassi. C anche chi pensa ad un suo sacrificio. ..Torquato Grassi, detto Otto, portinaio della Federazione di Modena e Ovilio Musatti, carpigiano, tutti e due iscritti al partito da una vita, militanti esemplari, hanno restituito la tessera e se ne sono andati con un groppo alla gola. Anni e anni di militanza severa, fedele, appassionata, bruciati in un attimo.Tutti questi anni bruciati nel parcheggio del festival. Mille volte hanno avuto i nervi saldi, laltra sera sono esplosi. In federazione Torquato Grassi, detto Otto, il pi conosciuto, forse il pi amato. Baffi rigogliosissimi e cipiglio fiero, un po duro, ruvido in superficie, ma assicura chi lo conosce bene, tenero e generoso sotto la scorza. Era un pompiere, dice un compagno allombra di uno stand. Uno che ha sempre cercato di placare gli animi e non ha mai fatto il duro.

Autodenuncia: Labbiamo picchiato noi. Consegnano la tessera i due del servizio dordine alla festa dellUnit di Modena autori della violenza contro il Consigliere Comunale verde Si sono presentati spontaneamente in questura laltra sera la consegna volontaria rimarcata per la seconda volta nellarticolo anche dal capo dellUigos Enzo Stingone in modo responsabile si sono presentati spontaneamente. Erano mortificati, per un attimo sembrano quasi due monelli che hanno rotto i vetri di una finestra e non i due quarantenni di costituzione robusta che hanno malmenato un uomo pi vecchio di quasi ventanni hanno capito di averla fatta grossa. Hanno ammesso le loro responsabilit. (LUnit. 9/9/1988)

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Nel seguito dellarticolo si rilevano alcune informazioni che sono molto interessanti, soprattutto se si considera che sono presenti allinterno di un racconto che tenta in tutti i modi di costruire un alone di casualit intorno allaccaduto e ci riesce dopo aver umanizzato i responsabili del pestaggio. Il cronista, imbastendo una confusa strategia assolutoria nei confronti di Otto, finisce inconsapevolmente per lanciare unulteriore ombra di mistero sullaccaduto.

Ora si tratta solamente di leggere tra le righe e mettere insieme tutti i pezzi, questa volta secondo uno schema diverso da quello tracciato. Se vero quanto abbiamo appena letto, e diamo per buono che lo sia, Otto una persona in gamba che non ha mai perso le staffe, rude - il che non guasta - e con i nervi saldi del pompiere. Otto un veterano iscritto da anni e anni al PCI, tanto da poter essere considerato un militante esemplare di grande affidabilit. Non a caso si fidano tutti di lui. Infine di animo generoso, cos altruista che la sua collega pi stretta non si stupirebbe se si fosse autodenunciato per coprire qualcuno. Riassumendo, Otto un elemento fedele, fidato e tutto dun pezzo. A uno come lui - in nome e per il bene del partito - si pu affidare qualsiasi incarico, anche il pi delicato. Ma i fatti vanno per il verso sbagliato ed una vera fortuna che Otto sia anche un tipo generoso. Devi prenderti la colpa tu - gli viene ordinato - tu e quellatro Mussatti che ti sei portato dietro, proprio lui, quello di Carpi. Lui accetta a denti stretti, incassa, ma si domanda perch il terzo aggressore deve rimanere sconosciuto. Ed quello che la stessa giustizia dovrebbe domandarsi a distanza di quasi ventanni. Perch il terzo uomo rimasto segreto? Quale prestigiosa carriera ha
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Il compagno Otto - continua a raccontare il compagno allombra di uno stand -..nel servizio dordine ci stava proprio per questo, per la sua affidabilit. Del resto aveva la responsabilit della portineria. In federazione tutti si fidavano di lui. Proprio non riesco a capire, non me lo sarei mai aspettato. Katia Mussati la centralinista della federazione che con Otto ci ha lavorato gomito a gomito lo conosce e gli vuole bene. Nemmeno lei riesce a crederci: quando lho saputo sono rimasta senza parole. Una di quelle cose che fanno venire la pelle doca. Stamattina venuto qui per restituire la tessera e salutare i compagni. Non ho avuto il coraggio di parlargli. Ma non mi stupirei se si fosse autodenunciato per coprire qualcunaltro.. La Gazzetta del 10/9/1988 di S. Gimelli

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intrapreso? Chi si voluto coprire? diventato Onorevole? Senatore? Sindaco? Consigliere regionale? Presidente di una municipalizzata? Oppure, come accade in tutti i misteri italiani, si trattato di un agente di chiss quale servizio segreto? Le domande che non sono state fatte si sprecano e vale la pena ripeterle, ancora una volta, ad alta voce: perche gli uomini dellUigos hanno lasciato solo Sabattini prima che entrasse nel parcheggio? Ma non erano insieme al servizio dordine della festa dellUnit? Perch, come domanda lo stesso Sabattini in un esposto depositato dopo il pestaggio, nessuno gli ha mai mostrato una sola foto segnaletica dei possibili sospettati e neanche i ritratti di tutti i membri del servizio dordine, malgrado lui avesse espresso pi volte questo desiderio alle forze dellordine? La lettura del libro bianco terminata. Prendo la busta che mi ha consegnato la signora Lina Ratti, la moglie di Carlo. Me lha data quando sono andata a trovarla. Mi ero portato la telecamera perch pensavo che avrei voluto dedicare al marito un documentario, ma lei rifiut lintervista e io mi trovai in difficolt senza poter disporre di una guida audio. Si scus dicendo che temeva sarebbero riprese le ostilit con le quali avevano perseguitato il marito per tutta la vita. stato lui stesso a chiedermelo quando incominci a sentirsi stanco sul finire degli anni ottanta- mi disse la signora Ratti e aggiunse lascia che la maledizione che mi sono tirato addosso muoia con me. Us proprio queste parole. Anche oggi, a distanza di tempo, di tanto in tanto, quando sento risuonare questa frase nella mia mente mi viene da piangere. E non me ne vergogno. Piango e rifletto su come stato ripagato quelluomo che voleva soltanto difendere la natura. Una vita spesa contro tutti per il bene di tutti. Questo il paradosso della ballata di Carlo. Mi rivedo in casa sua seduto di fronte a quella cara signora della moglie, in quel caldo pomeriggio di cui non ricordo nemmeno pi la data esatta. Lina mi consegn il libro bianco prima ancora che potessi sedermi, come se si trattasse della prova ineludibile che suo marito era nel giusto. Dopo rovesci sulla tavola una scatola di ritagli di giornale che aveva messo da parte dopo la morte del marito, delle foto, lettere di cittadini e toccandoli uno ad uno mi raccont alcuni aneddoti. Mi incantai ad ascoltarla e il tempo vol. Mi fece un caff forte e profumato e al volgere della sera mi accompagn alla macchina. Prima di salutarmi mindic la porcilaia che aveva dato origine a tutto, lHiroshima delle deiezioni che in fin dei conti aveva avuto la meglio trasformando Carlo Sabattini in unombra impressa nel nulla delle storie sconosciute. La fabbrica era ancora l, al suo posto. Irremovibile e spettrale. Una
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chimera dal corpo di cemento, con le viscere rigonfie di maiali vivi, morta fuori e viva dentro. Un mostro gemente di mille grugniti soffocati. Di fronte a lei, dallaltra parte della strada che avevo percorso per arrivare l, cera il terreno contaminato dalle defecazioni suine, recintato e inagibile, quasi fosse una sorta di mausoleo vivente eretto in onore delle gesta di Carlo. Non osai chiedere se avevano smesso di scaricare nel fosso la merda di maiale. Non domandai per paura di perdere le staffe e decidere di abbandonare il libro che intendevo scrivere per concedermi, anima e corpo, al lato oscuro della vendetta. Ma gli impulsi presero ugualmente il sopravvento e guardai nel fondo del fosso. Lacqua era limpida, non cerano rane in giro, solo un tubo dalla cui fauce fuoriusciva una ciocca di filamenti neri che vibravano nella corrente fino a perdersi alla vista. Alghe, forse Srotolate nelle viscere delle terra come tumori dellepidermide. Presi un frammento di terra e lo misi in tasca sapendo che a casa lavrei chiuso in un barattolo di vetro con scritto sopra Terra di campagna difesa da Carlo Sabattini. Prelevata nel 2007 dopo Cristo a Nonantola. Un giorno, prima di morire, lo regaler a mio figlio in maniera che si chieda il perch di quello strano souvenir e subito dopo sia spinto a pensare che ci che ognuno di noi pesta coi piedi ogni giorno non solo materia inanimata, ma la pelle di quella meravigliosa creatura che ci ospita sul dorso, quella stella spenta, occhio azzurro posato sul mantello nero dello spazio, che tutti noi chiamiamo Terra. Il nostro pianeta.

Carlo mor dinfarto 5 mesi dopo il pestaggio. Cos stato detto perch, stando a quanto riferito dalla moglie, lautopsia si svolse senza il perito di parte malgrado la famiglia ne avesse fatto specifica richiesta. Perch?

la chiave di lettura dellesposto da intendersi proprio in relazione a questultimo episodio. Lina Ratti infatti chiede si accerti Leventuale nesso di causalit tra le lesioni subite in quella circostan84

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Vi poi unaltra circostanza inquietante da segnalare. Carlo Sabattini, nei giorni precedenti alla morte, sembra che abbia confidato a pi di una persona di aver incontrato e quindi riconosciuto il terzo aggressore (La Gazzetta del 12/2/89). Proprio lui: il terzo uomo che ancora oggi non ancora stato identificato. Ed da questa mancanza che nasce lultimo interrogativo: perch le persone con le quali Carlo Sabattini si confidato non sono mai state individuate e tanto meno interrogate? Questa domanda non ha ancora trovato una risposta e sarebbe doveroso conoscere la verit anche a distanza di tanto tempo. Ma temo che non sar facile perch ci siamo ormai abituati alle stragi impunite, alle domande non fatte, alle prove sparite, ai depistaggi. Da piazza Fontana alla strage del 2 agosto, da Ustica ai recenti fatti di Genova. I grandi uomini, morendo, lasciano un vuoto incolmabile, ma anche un inevitabile, insidioso, velato, sollievo. Cerchiamo di essere come loro, ma non del tutto. In fondo, il genio solitudine. Molto meglio, allora, i modi consueti della politica con una sfumatura eroica e niente di pi. Ma se sono stati proprio i modi a fare la differenza, a far s che ogni porcilaia non infesti i fiumi, perch rinnegarli? La quiete dopo la tempesta, a Carlo subentr la normalit di sempre. I radicali assieme a 869 elettori ti ricordano. Il messaggio, appoggiato ad un mazzo di fiori, stato lultimo saluto che i sostenitori del Consigliere Comunale della lista Verde, Carlo Sabattini, hanno affidato al banco vuoto poco prima dellinizio della seduta di ieri. Con la surrogazione del Consigliere deceduto, proprio una settimana fa, fra le stesse pareti della residenza Municipale, si aperta la riunione che ha votato allunanimit lingresso del nuovo rappresentante della lista verde. Mazzacani, nel dichiarare fedelt alla coe85

za e la morte del marito. La moglie di Carlo Sabattini afferma di essere stata indotta a presentare questo esposto, che sar materialmente depositato dal suo legale, Enrico Aimi, sulla scorta delle testimonianze di alcuni presenti al momento del mortale malore del Consigliere Verde. Un attimo prima di morire riferisce infatti Lina Ratti pare che Carlo si sia portato entrambe le mani alla tempia nel punto dove era stato colpito dal primo pugno infertogli dagli aggressori alluscita dal festival. Esposto sulla morte di Sabattini pubblicato su La Gazzetta dell11 febbraio 1989

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Nel corso della sua vita Carlo Sabattini fu diffamato. Era spesso chiamato dai giornali, non da tutti per fortuna, matto, figura non qualificata, ecologo camuffato, contestatore, quando andava bene e mattocchio cercando di fare della satira da Bagaglino, ma anche bieco figuro e contadino ignorante. Solo nei coccodrilli stampati dopo la sua morte si incominci a parlare di lui come di un Don Chisciotte moderno. Fu perseguitato in mille modi girava in auto con quattro pneumatici nuovi nel baule perch non passava un giorno senza che qualcuno gli tagliasse le gomme fu internato come malato di mente, privato dei suoi diritti civili, malmenato, pignorato nei suoi beni, isolato come rappresentante pubblico, screditato, infangato, dimenticato dalla storia e dai suoi concittadini, infine bollato per sempre come malato di mente. Tutto questo perch qualcuno - almeno si sapesse chi - nelle segrete stanze del potere decise che si potevano bellamente inquinare i fiumi per incrementare i profitti. Mi domando se gli oppositori di Sabattini non avrebbero impiegato minor fatica installando qualche depuratore. Ci voleva tanto? Forse aveva ragione Marco Pannella nel rispondere ad un giornalista in questo modo: Sabattini un pazzo? No, i veri matti sono gli altri! Ed forse questa la frase che meglio di ogni altra rappresenta la vita di Carlo Sabattini, che come il Robert Neville di Io sono leggenda, ha vissuto combattendo i propri simili dopo aver assistito ad una metamorfosi che ha trasformato alcuni uomini in vampiri assetati di risorse terrestri. La guerra di Neville, come quella di Sabattini, non fine a se stessa e Carlo non il Colonnello Walter Kurz di Apocalypse now, nulla a che vedere con il prigioniero della tetra foresta, ancor prima della follia, che non riesce pi a distinguere il confine esistente tra lanima civile e quella ancestrale, violenta e amorale, abbandonandosi a questultima. Al contrario, Robert e Carlo, figure epiche e speculari, sperano sempre di trovare un antidoto al virus, una cura in grado di guarire lumanit dal male in cui versa. Se il primo usa il microscopio, cavie e colture virali, il secondo scrive esposti e studia le leggi. Ma entrambi, secondo un crescendo rossiniano, sono destinati a soccombere sotto il peso della maggioranza nascente. I vampiri, come gli inquinatori protetti dai politici, sono di pi e quelli che sono in di pi vincono sugli
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renza di vita espressa da Sabattini, ha poi anticipato che la sua linea di condotta politica non adotter gli stessi metodi del Consigliere scomparso, anche se identica sar la tenacia, il desiderio di trasparenza, la difesa dei diritti individuali e collettivi. Luce Tommasi sulla Gazzetta di Modena del 17/02/1989

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La storia di Carlo terminata e come mi capita sovente sono preso da un senso di vuoto al quale segue unincrollabile tristezza. Raccolgo le carte infilandole nelle buste trasparenti. Prendo i tre volumi del libro bianco e li rimetto a posto nella libreria. Poi ci ripenso e assecondando un gioco che facevo sempre da bambino quando mio padre mi lasciava solo nella biblioteca di casa afferro un volume a caso e lo apro. la pagina di un esposto, spedito alla Prefettura, dove Carlo lamenta i modi con cui, lAmministrazione modenese ostacola il suo lavoro da Consigliere Comunale: come risulta da un articolo della stampa locale, fin dalla prima seduta, sono stato isolato per evidenti scopi ed anche il mensile dellAmministrazione ha pubblicato notizie false e distorte per screditarmi. Un modo come un altro per dimostrare ai suoi elettori che laver votato un ecologista intransigente non sarebbe servito a nulla e vedremo poi come la stessa identica strategia sar adottata nuovamente, a distanza di molti anni, con il partito verde reduce dal successo elettorale del 2004 a Bologna. Facendo diversamente quanti altri uomini avrebbero potuto
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Neville sollev lo sguardo su di lei. Il suo sorriso era quello teso e forzato di una donna che cerca di reprimere la propria femminilit a favore della dedizione. Robert Neville. Lultimo della vecchia razza Lespressione di Neville sindur. Ultimo? mormor, mentre dentro di s sentiva aprirsi il baratro della solitudine assoluta. Per quanto ne sappiamo - disse lei con noncuranza - Sei lunico, sai? Quando te ne sarai andato, non ci sar pi nessuno come te nella nostra societ. Lui fiss la finestra. L fuori L fuori ci sono delle persone Annu: Stanno aspettando La mia morte? La tua esecuzione Spost lo sguardo su di lei, avvertendo una fitta. Allora sbrigatevi disse impavido, con il tono improvvisamente inasprito dalla sfida.

altri (lo sanno bene i pellerossa dAmerica) e chi vince, a chiusura del cerchio, scrive la storia come crede sia giusto scriverla. Da Io sono leggenda di Richard Matheson:

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seguire Carlo? Uno, cento, mille Sabattini! Nessuno sarebbe riuscito a fermarli. Massacrandolo - colpendone uno per educarne cento - nessun altro individuo avrebbe osato sostituirlo. Credo di sapere cosa provava Carlo, ci sono passato anchio, ed davvero terribile constatare come ogni fardello, ogni accordo traversale tecnico e politico, ogni impensabile alleanza consociativa, possano essere poste in campo per zittire chi disturba. Perch questo era Sabattini per i suoi colleghi: un increscioso fastidio che nuoceva al lavoro tranquillo delle forze politiche. Pi i tuoi disegni sono oscuri e pi avranno bisogno di crepuscolo e silenzio. Il rumore, soprattutto quando si tratta del fragore della giustizia che sinfrange, attira lattenzione, risveglia le menti intorpidite, scuote gli indecisi. Silenzio. Nulla meglio del silenzio per chi trama nellombra e coltiva interessi privati. Ricordatevelo sempre. La verit urlata da Carlo, pura e semplice nella sua essenza, dura da ingoiare. Per questo non va gridata, ma mediata, centellinata da coloro che credono di saper guidare i cambiamenti di uneconomia crescente, fossero anche quelli che cagionano un danno ai cittadini. Ma guarda caso gli assertori della calma sono proprio quei politici che hanno fatto della politica un mestiere senza passione. Gi, dov finita la passione? Tutti i politici, se li senti, dicono di mettere passione in ci che fanno, ma non pu essere passione quella di chi vive negli agi o dentro alle auto blu. Non passione quella di chi si fa proteggere dalle scorte pur non avendo detto mai nulla di sconveniente e viene il dubbio che costoro non temano tanto i terroristi, quanto il popolo stesso che li ha eletti e che hanno cos spudoratamente buggerato. Passione, invece, quella delluomo che si gioca tutto quello che possiede per unidea, una sola idea capace di cambiare il mondo o, come nel caso di Carlo, per difenderlo o renderlo migliore di quello che . Questa passione! Il resto, quello di chi sbandiera la passione come fosse un cencio vecchio, solo cenere di un fuoco che ha smesso di ardere da tempo. Ai politici di sinistra dico: uscite dai palazzi e tornate alle periferie, incontrate la gente. Smettetela di rincorrere le decisioni della magistratura e finitela di cercare scorciatoie. Affrontate il vostro nemico a viso aperto, sui programmi e sui problemi da risolvere e una volta per tutte lasciate che siano i giovani a fare quello che a voi non riuscito. Avete perso! Incominciate dallammettere questo e giunti a questo punto la gente vi capir e il nemico da abbattere sar vinto. Sabattini concludeva il suo documento con un giudizio significativo sulle politiche immobiliari della citt dove era stato eletto: Sono stati acquistati appartamenti per sfrattati per un importo di sei
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miliardi al prezzo per mq da L.700 ad un 1.000.000, mentre se ne possono trovare sulla piazza a 500.000 600.000 il mq. Quanto riferito solo una parte dei fatti che si verificano nella nostra citt e che ho ritenuto opportuno mettere a sua conoscenza Circa quattordici anni dopo questo esposto, un replicante venuto da lontano, detto Roy, porr nuovamente il problema in un altro luogo e da un altro punto di vista, ma di questa storia, parleremo pi avanti. Onore e gloria a Carlo Sabattini, ecologista barricadiero di fine secolo!

Lallevamento suinicolo costruito a pochi metri dalla casa di Carlo Sabattini

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La creatura: il leviatano. Un'espressione contrita si scolp sul volto della Pubblica accusa. Gli occhi che fino a quel momento avevano brillato di un'intensa vivacit cominciarono a spegnersi in uno sguardo opaco che a chiunque, e ancor di pi ai giurati presenti in aula, sarebbe potuto sembrare lo specchio di un'imminente sconfitta. Il magistrato che vestiva i panni della Pubblica accusa scosse la testa, toss e si pass il palmo della mano sulla fronte imperlata di sudore. Appariva molto pi vecchio di quello che era. Sentiva l'angoscia montare dallo stomaco alla testa. Era certo che il tempo non gli sarebbe bastato per trovare qualcosa di convincente da dire e cos toss di nuovo e chiese che gli fosse portato un bicchiere d'acqua fresca. Questo leggero malessere nasceva dalla convinzione che la giustizia trae la sua linfa vitale dal bianco candore della veste che indossa e che la fa risplendere come un faro nel crepuscolo ombroso della modernit. In un mondo senza ideali che veglia il cadavere della verit, solo la legge pu dipanare le sconfinate zone grigie che intorpidiscono i comportamenti umani. Per questo, ammettere - se pur a distanza di quasi vent'anni - che la magistratura si fosse a suo tempo piegata alla politica, come nel caso di Carlo Sabattini, significava riconoscere la possibilit che la giustizia non uno strumento infallibile. Questa considerazione infida sarebbe potuta entrare improvvisamente nell'aula incantando i presenti ed era ci che la Pubblica accusa temeva pi di ogni altra. Infatti, quando un procedimento giudiziario viene corrotto nella sua purezza tutti gli altri processi incominciano a marcire nel qualunquismo e nelle frasi fatte. L'Accusa si riprese, animata da una rinata convinzione che non sarebbe stato conveniente restare in silenzio ancora a lungo. Prese il bicchiere e dopo aver placato la sete disse: Stando a quello che l'imputato ci ha raccontato dovremmo considerare Carlo Sabattini alla stregua di un eroe? Ci pu scommettere sopra la pensione rispose il rapinatore di banche. Mi spieghi allora perch lei l'unico ad essersene accorto confut l'avversario. A quel punto l'imputato si allent il colletto e fece un cenno al commesso cos da fargli intendere che se avesse aperto la finestra alle sue spalle tutti quelli che si trovavano in quella stanza- e non solo lui- ne avrebbe90

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ro tratto giovamento. Quando sent l'aria fresca carezzargli la schiena sudata limputato si degn di rispondere: La politica, signori e signore della Giuria, un'allieva che non si accontenta di superare i propri maestri, ma preferisce di gran lunga ucciderli. Mi sia almeno consentito di prenderla un po' alla lontana per arrivare ad una riposta convincente. Contrariamente a quello che comunemente si crede, ogni aggregazione umana organizzata non si fonda su di un sistema gerarchico piramidale, ma si regge prima di tutto sulle variegate relazioni instaurate tra gli individui che compongono il gruppo. Questi rapporti diventano dei vincoli garantiti da una reciproca convenienza. Le relazioni vincolanti e le convenienze sono il sale di ogni associazione e lo sono fin dall'antichit, da quando gli uomini si sono riuniti in trib per meglio difendersi dalle belve, dai nemici o per procacciarsi il cibo. A quei tempi l'agire della comunit era dettato dall'analisi del mondo circostante. L'ospitalit di un luogo era determinata dalla presenza di animali da cacciare o dallesistenza di sorgenti alle quali dissetarsi, pi tardi dalla fertilit del terreno. Queste valutazioni fondate sullosservazione erano molto pi utili delle selci e dei chopper ai fini della pura sopravvivenza. Gli antichi uomini primitivi vivevano contemplando e quindi ragionando sui fenomeni che impregnavano la realt e ogni errore di valutazione poteva rivelarsi fatale causando la distruzione dell'intero gruppo. La vita a quei tempi era particolarmente dura. Quando la comunit sceglieva una caverna come dimora doveva prima scacciare l'inquilino legittimo e alludo ad un orso che poteva raggiungere i tre metri di altezza e oltre 600 chilogrammi di peso. Il cacciatore delegato a questo compito doveva essere il pi forte del gruppo in virt del fatto che la natura non affatto dialettica: se sei forte uccidi l'orso, se non sei forte sei ucciso dall'orso. Il problema nacque quando il gruppo incominci a crescere insieme alla domanda di grotte, di conseguenza crebbe anche il numero dei cacciatori di orsi. Questa specializzazione venatoria comport la nascita di una classe sociale primitiva che ben presto si assunse il compito di decidere quanti orsi dovevano essere abbattuti e quante caverne espugnate. Ci fu quindi bisogno di un capo e per ottenere un ruolo di cos grande importanza divent necessario reperire il consenso dal maggior numero di cacciatori. Da questo momento, l'essere pi o meno forti dell'orso ha incominciato a perdere dimportanza e labilit premiante diventata quella che si fondava sulla capacit di costruire una maggioranza. Ogni mezzo divent buono per raggiungere il fine. Se, per esempio, un cacciatore decideva di
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condividere la moglie con un altro cacciatore poteva ottenere un voto, se diventava il tenutario di un bordello molti di pi. Dal canto loro i cacciatori che componevano la maggioranza puntarono a massimizzare i benefici derivanti dalla cessione del proprio assenso allinvestitura del capo. Per questo incominciarono a ragionare congiuntamente come se fossero una creatura pensante. Un essere vivente indipendente dagli individui che formano il suo corpo. Questa lettura potrebbe apparire come la visione di un pazzo se non fosse che da molto tempo autorevoli sociologi specializzati nella psicologia delle organizzazioni hanno incominciato a credere che molte organizzazioni siano in grado di pensare, imparare, ricordare, non solo, talvolta sembrano possedere emozioni con logiche del tutto simili a quelle di un individuo (Claudio Peri). Da quella belva abbattuta nella notte dei tempi, da quell'Ursus Spelaeus, i cui resti giacciono ancora oggi nelle viscere di una caverna preistorica, ne nata un'altra: il leviatano. La pelle del Leviatano I marines muoiono, esistono per questo, ma il corpo dei marines, quello non muore mai, e dunque voi non morirete mai Il Sergente Hartman in Full metal jacket

Il corpo della creatura, agglomerato di individui autonomi, una struttura complessa che punta ad essere percepita come una forma compatta. Ciascun individuo che accetta di rientrare nel corpo deve per forza rinunciare a se stesso. Chi dissente distrae lo sguardo dallinsieme. Chi rivendica la propria individualit diventa un antagonista dellentit collettiva che lo ospita e si trasforma in un nemico, interno o esterno, poco cambia. L'adesione ad un partito non poi cos diversa dalla spersonalizzazione coatta subita dal marine palla di lardo di Full Metal Jacket, perch ciascuna organizzazione mira ad uniformare i suoi membri attraverso un processo che li trasforma nei pezzi identici e intercambiabili di una macchina. Dietro a questo procedimento simbolico si nasconde linnata ricerca di immortalit della quale riparler pi avanti quando tenter di spiegare come gli antichi sarcofagi siano riusciti a trasformarsi nelle moderne mar92

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che commerciali. Il corpo dei marines sopravvive alla morte biologica dei singoli marine che a loro volta sopravvivono simbolicamente nel corpo dei marines. Laddestramento militare certamente diverso da una qualsiasi scuola di partito, diversi sono i metodi e diversi i tempi, ma simili sono gli obiettivi da raggiungere: lannullamento della personalit, lautocostrizione del corpo unit e il suo assoggettamento all istituzione corporea, infine, il reciproco controllo che nasce tra i membri del gruppo. Non un caso se la prima regola che ti viene impartita non appena indossi i panni del dirigente politico afferma che tutti (gli individui) sono utili, ma nessuno indispensabile. Anzi, il tuo compito sar proprio quello di far s che nessuno diventi insostituibile perch a quel punto sar lui, e non il partito, a stabilire il prezzo della sua utilit. In questo modo si ritrova in vantaggio chi riesce a dimostrare di rientrare nella media, mentre chi eccelle malvisto, talora perseguitato. Ogni critica bandita e l'analisi dell'esistente deve procedere sul codice binario della linea dettata dal partito: se approvi fai parte del partito, se non approvi sei contro il partito. Chi discute su come si possa migliorare il partito minaccia la gi faticosa stabilit interna. Cose dette e ridette, ma non combattute mai abbastanza. Questa omologazione dei singoli non un tratto esclusivo dei partiti, ma di tutte le aggregazioni umane tanto vero che Irene Tinagli, nel suo libro, Talento da svendere ha fatto notare che: Come scriveva Whyte in Organization man, nell'era organizzativa lo sforzo principale era indottrinare il talento, farlo rientrare nei ranghi, e nei meccanismi oleati dell'organizzazione. Per questo, pi o meno esplicitamente, l'era organizzativa portava avanti una vera e propria guerra contro il genio: l'elemento che emerge disturba e rompe l'equilibrio, occorre appiattirlo. Ed proprio assecondando dinamiche come queste che si sono originati i collassi improvvisi che hanno contraddistinto l'economia dell'ultimo decennio. Il colosso dell'energia Enron, considerata dalla rivista Fortune come una delle aziende pi innovative di tutti gli Stati Uniti, crollata aprendo una voragine che ha rischiato di far fallire l'intera economia americana. Cos in Italia la Parmalat, a Dubai i megaprogetti immobiliari. Le organizzazioni producono catastrofi perch le sentinelle sono state giustiziate, i critici esiliati, i riformatori ridotti al silenzio, mentre i controllori, i revisori e i certificatori di bilanci, sono sul libro paga del controllato che riesce a nascondere le peggiori malefatte. Cos facendo si trasformano dei castelli di sabbia in fortezze di pietra indistruttibile, ma sono solo miraggi che si dissolvono al primo calar del sole. Ogni uomo politico al quale ho esposto questa tesi si sempre dichiarato d'accordo. Ma quando poi mi sono ritrovato ad illustrare un progetto
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fuori dalla norma o semplicemente diverso da quello elaborato dai miei colleghi - e non ho la presunzione di affermare che fosse migliore - ho ottenuto l'unico risultato di farmeli nemici. Da quel momento, dal momento in cui si accorgono che stai cercando una strada nuova, si convincono che vuoi emergere e subito dopo si coalizzano per punirti e nel giro di poco tempo ti ritrovi emarginato. Fortunatamente, la vita da mediano a cui la creatura ti costringe non definitiva e chiunque pu librarsi in volo, ma solo dopo aver pagato un prezzo adeguato. Chi tenta la fuga deve prima di tutto annullarsi, dimostrare alla creatura che non possiede alcuna qualit, quindi inchinarsi al suo cospetto, convincerla che sapr sdebitarsi al momento opportuno. Sono quindi le convenienze, o la capacit di ricompensare i propri seguaci, come sosteneva Weber, che permettono ad un mediocre caporale di mutarsi in un generale fregiato di medaglie. Se Giulio Cesare poteva arrogarsi tutta la gloria dopo aver sottomesso la Gallia, ai leader moderni vietato fare altrettanto, anzi, alla gi vasta galassia di comportamenti sociali si aggiunta la collettivizzazione del merito. La creatura chimerica, il Leviatano, prima di ogni singolo beneficio destinato agli individui che compongono le sue membra, pretende un esclusivo riconoscimento

Nel frontespizio del Libro di Thomas Hobbes, il corpo dello Stato raffigurato come come un gigante il cui corpo a sua volta formato dai corpi dei singoli individui. Nella foto sopra riprodotta la rivisitazione moderna dellantico leviatano: il photomosaico del volto di Obama composto dalle foto dei suoi sostenitori. Lidea rinnova la sua rappresentazione.

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politico per s. Pierluigi Bersani, dopo aver vinto le primarie del 2009, ha dichiarato: Nella vittoria di tutti c' anche la mia. Ragion per cui ha vinto il Partito Democratico che riuscito a coinvolgere un numero altissimo di partecipanti. Hanno vinto i circoli che si sono aperti al pubblico. Hanno vinto i Bersaniani. Infine, da ultimo, ha vinto il politico, la persona in carne ed ossa, Pierluigi Bersani che con grande umilt d'animo (o totale costrizione, impossibile stabilirlo) ha reso omaggio alla creatura e solo dopo si incoronato vincitore. Bersani ha ribadito che l'insieme, il gruppo, la corrente, il suo seguito - chiamate la creatura come volete - sono gli unici artefici della vittoria. Da che tempo tempo, i leader non hanno mai potuto servire i propri scopi fino in fondo, ma sono vissuti come ostaggi di chi ha concesso loro il potere. Da questo punto di vista, i grandi uomini della storia possono essere inquadrati come le eccezioni, che sebbene abbiano obtorto collo confermato la regola, sono riusciti ad infrangerla o quantomeno a non diventarne schiavi. Niente di nuovo quindi giacch, Luigi Pirandello, nel Il fu Mattia Pascal predisse la dittatura della creatura collettiva scrivendo che: quando il potere in mano d'uno solo, quest'uno sa d'esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia pi balorda e pi odiosa; la tirannia mascherata da libert. Non molto dissimile l'analisi compiuta da uno studioso junghiano, Edward F. Edinger, quando parla di quel folto gruppo che accolse Cristo facendolo camminare sulle palme: Tutte le collettivit sono organismi psichici inconsci dotati di grande forza e pericolosit. Essi incarnano le energie archetipiche prive della mediazione dell'Io inconscio e sono notoriamente volubili. Pi vasta la folla e pi irrilevante diventa l'individuo, ma il portatore di una coscienza proprio un individuo. Dice ancora Jung: Cristo ha forse scelto i suoi discepoli in un incontro di massa? L'aver dato da mangiare ai cinquemila, non gli ha forse procurato dei seguaci che in seguito avrebbero gridato insieme agli altri: crocifiggilo! E, dobbiamo aggiungere, la folla che lo acclamava come Figlio di Davide non era la stessa che pi tardi avrebbe invocato la sua condanna, quando apprese che il suo regno non era di questo mondo?. (L'archetipo Cristo)

Da allora, la folla si evoluta. Ha trovato il modo di dotarsi di una forma organizzata capace di contenere le ancestrali intemperanze e gestire le convivenze tra le difformi individualit che compongono il corpus associativo. Si scelta un rappresentante, un leader, che parlasse a nome di
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tutti e quindi a suo nome, ma il ruolo centrale che detiene non pu mai essere messo in discussione, nemmeno a parole, in qualsiasi sede e neppure quando si chiacchiera amabilmente dietro le quinte di uno studio televisivo. Lo racconta Ivan Scalfarotto nell'intelligente Instant book dedicato alla prima edizione delle primarie italiane intitolato Contro i perpetui:

Se un politico si ritrova nelle condizioni di essere ben visto dal popolo attira su di s tutti i malumori della creatura che si sente scavalcata. Nel Partito Democratico di Bologna risulta particolarmente significativa in tal senso la storia di Maurizio Cevenini. Il Cev - come lo chiamano i fan - possiede un curriculum di tutto rispetto: simpatico, ha sempre la battuta pronta, il pi richiesto presentatore di tombole nei centri anziani di tutta la provincia, amatissimo dai tifosi del Bologna, un ospite fisso nelle trasmissioni locali, un ambito celebratore di matrimoni, possiede oltre diecimila amici su Facebook. Quando si presenta ad una consultazione - elezioni o primarie poco cambia - incassa una valanga di preferenze, mediamente circa quattro o cinque volte di pi rispetto ad ogni altro candidato sostenuto dalle dirigenze locali. Come lui stesso afferma, i suoi voti, vengono tutti dal di fuori. La logica dovrebbe indurre i dirigenti a candidare Cevenini nelle competizioni elettorali pi importanti: se da solo capace di tanto, cosa potrebbe fare se lo sostenesse l'intero partito? Questa la domanda alla quale bisognerebbe rispondere prima di scartare il candidato Cevenini. Senza contare che i vertici dovrebbero, quantomeno, studiare il fenomeno e non ripudiarlo o, ancor peggio, bollarlo come il frutto di una simpatia scaturita nella cittadinanza per frivole ragioni. Invece, il buon Cevenini, viene sempre sballottato da una carica ben remunerata all'altra in cambio della sua abdicazione o meglio di una non candidatura. Ai giornalisti che domandano le motivazioni di questa avversione lo si dileggia con uno slogan: Cevenini? C' di meglio! Cos ha risposto una collega di Cevenini eletta in parlamento dal Pd. Tutto, si pu fare, ma non rendere inutile la creatura. Se Cevenini vince: vince da solo. Se vince da solo non
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la mattina dopo le primarie - molto presto, ero deluso e stremato, negli studi di La7 - commentavo i risultati con Livia Turco e Willer Bordon. Dissi che quattro milioni e mezzo di votanti significavano una precisa intenzione; gli elettori avevano detto all'unisono: Lasciate fare a Prodi. Livia Turco era oltraggiata, livida, quasi l'avessi insultata: I partiti sono importantissimi, in gran parte merito loro se le primarie sono state un successo!.

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deve niente a nessuno. Stai a vedere che se non deve niente a nessuno finisce per governare facendo il bene di tutti e non quello della creatura. Non sia mai, anche Cofferati ha vinto da solo e si visto com' andata a finire. Questo si sussurra nei corridoi senza avere il coraggio di affermarlo ad alta voce. Il sospetto che la creatura sia all'origine dell'odierna decadenza della politica cos radicata che lo stesso Beppe Grillo, quando si ritrovato ad organizzare il MoVimento 5 stelle, se n' guardato bene dal concedergli una struttura simile a quella adottata dagli altri partiti. Stando a quello che scrive il movimento dovr restare un agglomerato di individui dove ognuno vale uno, dove ognuno non il tutto, non l'insieme, non la creatura. Grillo notifica nel suo libro che il movimento possiede un non-statuto, non ha sedi, non ha referenti politici, n provinciali, n regionali, n nazionali e non ci sar neanche il tesoriere I referenti del movimento saranno le nostre liste civiche e i nostri meetup. Il progetto 5 stelle nasce quindi come un modello antitetico, ovverosia, la negazione delle odierne organizzazioni, siano queste di natura politica o di ispirazione economica. Non un caso se Grillo combatte con la stessa tenacia tanto i partiti quanto la Telecom. Intravvede, evidentemente, le stesse distorsioni in entrambe le organizzazioni. Il suo quindi un esperimento di laboratorio dove cerca con tutte le forze di impedire la formazione delle reti di relazioni degenerate che pur concedendo la sopravvivenza ai singoli, finiscono per eludere gli scopi che l'organizzazione stessa si data. Bisogna ricordare su questo che gi Nicol Macchiavelli, tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500, affermava che vi sia qualcosa nella composizione dei corpi politici (esattamente come accade a quelli organici) che li espone alla decomposizione una volta che abbiano terminato il corso stabilito dalla natura (Federico Boni citato a memoria). Come dire che i partiti, la creature, cessano di vivere dopo aver raggiunto gli scopi che si sono dati. Subiscono la stessa sorte quando li dimenticano o, ancor peggio, li aggirano. Paradossalmente, il comico genovese, lAlbert Sabin dell'antipolitica (le parole antipolio e antipolitica sono in tal senso profeticamente simili) l'unico che sta cercando un vaccino capace di salvare i partiti e con loro l'intero paese, perch, che piaccia o meno, la democrazia non potr mai fare a meno delle associazioni politiche. Il MoVimento 5 stelle si presenta pertanto come un partito di eletti che non deve sottostare a nessun'altra forma rappresentativa antagonista ovverosia alle convenzionali strutture di partito, tutt'al pi deve tenere in considerazione gli esiti delle votazioni che sono il frutto di episodiche adunanze. Il movimento un'organizzazione in potenza, unassociazione compressa, ma decomprimibile, molto simile ai formati usati nelle moder97

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ne tecnologie digitali che permettono lo scambio dei file di grandi dimensioni ridotti da un algoritmo di compressione. Finalmente qualcuno incomincia ad attingere spunti dalla realt, in questo caso dalle innovazioni tecnologiche. In contemporanea con il comico genovese, lo stesso Walter Veltroni durante la costruzione del Partito Democratico propose unorganizzazione che possedesse una forma liquida, ma fu subito strangolato dalla creatura prima che potesse ultimare lopera. Ed da questo primo obiettivo mancato che si originato il catastrofico fallimento del Partito democratico. Non si voluto capire che il superamento di due realt politiche diverse, quali Ds e Margherita, doveva accompagnarsi ad una riforma radicale dellorganizzazione politica. Caduto il Pd resta in buona salute solo la non - creatura a 5 stelle e tutti si chiedono se continuer a mantenere il vigore che la contraddistingue. Ci si domanda anche se ce la far a costruire un programma politico attraverso lo stesso procedimento che ha visto nascere il software libero Linux, unico antagonista della Microsoft (per chi ancora non lo sapesse ricordo che Linux, come lenciclopedia Wikipedia, sono frutto di procedimenti creativi di natura collettiva e volontaristica). L'inizio non entusiasmante da questo punto di vista, malgrado gli eccellenti risultati elettorali ottenuti dal MoVimento, ma quantomeno bisogna premiare l'audace tentativo di mettere in piedi un'alternativa che si opponga ai due soffocanti modelli partitici, quello del partito azienda e quello del partito cooperativa. L'importante per Grillo non sar riconfermare il risultato, e nemmeno continuare a testimoniare un dissenso, ma resistere per il tempo che serve alla costruzione di una nuova e avveniristica organizzazione politica. Al momento attuale non resta che studiare i partiti classici, dove la repressione dei pi capaci continua ad essere l'unico strumento che permette ai soliti noti di mantenere malamente in piedi lo stato di fatto. Anzi si faccia molta attenzione a come i partiti abbiano finito per individuare un'ulteriore ragione per giustificare questa Little Bighorn dei cervelli. Se vero che una persona di talento pu trovare un lavoro al di fuori del partito, lo stesso non pu dirsi di un incapace che perdendo il posto all'interno dell'organizzazione finisca disoccupato. Ergo: l'incapacit di un individuo direttamente proporzionale al grado di controllo che pu essere esercitato sullo stesso. Pi l'individuo inadeguato al mondo e pi sar governabile da coloro che lo hanno scelto, nutrito e mantenuto. Questo spiega perch Alexis de Tocqueville ha scritto: Al mio arrivo negli Stati Uniti fui molto sorpreso fino a qual punto il merito... fosse scarso nei governanti... Quando voi entrate nell'aula dei
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rappresentanti a Washington restate colpiti dall'aspetto volgare di questa grande assemblea. Invano voi cercate un uomo celebre, quasi tutti i suoi membri sono oscuri personaggi il cui nome non vi dice nulla. (La democrazia in America). Ogni uomo e ogni donna che finiscono in questi frangenti (dove i meriti sono spartiti come bottini di guerra, i talenti perseguitati e le vittorie divise come torte di compleanno) si sciolgono come neve al sole. Viene quindi da domandarsi come possano accettare di perdere se stessi con tanta leggerezza. La contropartita offerta dai partiti all'annullamento delle capacit rappresentata da una sorta di elisir di lunga vita. Come dire: rinunciate a voi stessi, a ci in cui avete sempre creduto e vivrete - non in eterno - ma senza essere oppressi dai problemi che affliggono i comuni cittadini! Alla firma di questo patto faustiano consegue che ogni decisione assunta dall'organizzazione verter sull'annullamento di tutti i rischi nei quali potrebbe incorre il firmatario. Il principio di collettivizzazione delle vittorie e dei meriti cos traslato alle sconfitte. I mezzi usati per raggiungere lobiettivo sono svariati. Attorno ai leader si generano organi direttivi oclocratici. Esecutivi, coordinamenti, comitati di affiancamento, non importa conoscere la loro reale funzione, ci che conta che siano formati da membri che rappresentino tutte le anime della creatura. Le decisioni fondamentali sono quindi prese in accordo con tutti. Questa regola non nemmeno pi taciuta, anzi si guadagna i caratteri cubitali dei giornali. Veltroni: Bersani mi accusa? Tutte le decisioni le abbiamo prese insieme - ha titolato Repubblica il 23 luglio 2009. All'interno dell'articolo, il primo presidente del Partito Democratico, rispondendo a chi gli incollava addosso le ragioni della sconfitta, ha dichiarato: non pu dire che veniva da un altro pianeta, ci riunivamo tutti i marted, abbiamo preso collegialmente decisioni difficili, non ho deciso nulla da solo, non ho una vocazione leaderistica. Una dichiarazione sincera che dimostra quanto la sconfitta possa essere equamente divisa. A questo punto, vincere o perdere diventa ininfluente e i gruppi di potere restano al loro posto malgrado tutto quello che accade nel mondo. Concorda anche Gianfranco Burchiellaro, ex Sindaco di Mantova, che in seguito alle elezioni che hanno consegnato la sua citt alle destre, sul Corriere della Sera (13 aprile 2010) elenca le cause della caduta: Avete mai visto un gruppo dirigente che nonostante una serie impressionante di sconfitte continua a rimanere al suo posto? Il Partito democratico negli Stati Uniti non si sognerebbe mai di farlo, lo stesso accadrebbe in ogni
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Se tutti hanno deciso, tutti hanno sbagliato, e quando tutti sbagliano nessuno pu essere condannato. La creatura resta al comando, ma la cristallizzazione che la far affondare gi incominciata. In Puglia a Niki Vendola viene contrapposto Francesco Boccia e poca importa che alle primarie precedenti del 2005 avesse perso sonoramente contro lo stesso avversario che dovr affrontare di nuovo per la seconda volta. Vendola batte nuovamente Boccia e si presenta alle elezioni dove sconfigge il candidato del Centro-destra e viene rieletto. La lotta non si consuma pi tra il Partito Democratico e il Popolo delle libert, ma tra la creatura, tra i tutti divenuti uno, ovverosia il partito, e il politico di talento. Casini plaude alla scelta del Partito democratico che ha candidato Boccia contro Vendola, lo vuole assolutamente anche se ha gi perso le primarie precedenti. Nulla di che stupirsi, Pierferdinando in Emilia, al presidente uscente Vasco Errani ha contrapposto Gian Luca Galletti da poco sconfitto alle provinciali del 2009 dove correva come presidente in antitesi ai candidati del Pd e del Pdl. Intendiamoci, Galletti un politico di grande esperienza che non certo facile da rimpiazzare, ma i partiti come l'Udc, se veramente credono nei giovani, devono dimostrarlo candidandoli. La lista dei perdenti riproposti fin troppo lunga per essere riportata integralmente e ci si deve accontentare di questi due esempi per comprendere come l'odierna competizione politica sia dominata sempre dagli stessi giocatori. Ritenta e sarai pi fortunato, il motto dalla creatura. Come se la vittoria, dai oggi e dai domani, prima o poi dovesse toccare a tutti. Il quadro chiaro e non resta che prenderne atto. Si sono creati dei gruppi di potere immuni alle conseguenze che derivano dagli errori o, peggio ancora, dalle sconfitte. Se nel mondo reale chi sbaglia paga, in politica chi cade in fallo viene premiato. Ed questo l'aspetto pi dolente di tutta la questione: tanto le sconfitte quanto le vittorie sono diventate dei fenomeni di pura apparenza e le interminabili discussioni impostate su chi ha vinto e chi ha perso le ultime elezioni sono degli specchietti per le allodole buoni solo ad illudere gli elettori che la selezione naturale vale per tutti e ancor di pi per i partiti. Falso! I partiti non possono fallire perch godono di lauti finanziamenti. Non si meraviglia quindi pi nessuno se la giornalista del Corriere, Maria Teresa Meli, alla vigilia delle
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altro paese civile. Ecco a Mantova e in Lombardia sta succedendo esattamente questo. Si insiste su una forma di partito priva di ogni senso, dove contano solo gruppi dirigenti che prevalgono in base ai pacchetti di tessere che riescono a garantire. E invece i gruppi dirigenti vanno selezionati in base ai risultati e non sulla base della subalternit ai referenti politici nazionali.

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primarie del 2009, ha raccolto da Beppe Fioroni questa emblematica - per quanto sintetica - dichiarazione lampo: Io, comunque vada, vinco. Proprio cos. Chi appartiene ai giri dell'alta politica si trova nel casin del paese dei balocchi, dove si vince sempre. A pagare il conto dei bari - solo i bari non perdono mai - sono i cittadini che si ritrovano con una classe politica irremovibile, vecchia, senza lo straccio di un'idea e un paese sull'orlo del baratro. Se anche qualcuno riesce ad entrare in Parlamento, come Scalfarotto, Marino o la stessa Debora Seracchiani, il cui iniziale entusiasmo apparso come una ventata d'aria fresca insufflata nell'asfittica stanza dell'obitorio politico, viene subito fagocitato da una forma organizzativa morente, non premiante, devastata dalle guerre intestine e infine digerito. Ma c' una logica superiore rispetto a questo difendersi vicendevolmente, a tutte queste mani che lavano le altre. Il potere di dispensare immortalit serve tanto ai politici, quanto alla creatura, a quello stesso partito che potrebbe ritrovarsi in determinate circostanze a compiere scelte difficili e profondamente impopolari. L'indulto, le leggi ad personam, il risarcimento concesso alla Libia in piena crisi economica, da sinistra a destra, viene da chiedersi come un parlamentare possa avvallare, se non persino diventare l'artefice, di iniziative di questo genere se non fosse assolutamente certo di farla franca. Questi fautori di assai poco lodevoli lodi, le madrine di indulti e i padrini di altre leggi vergognose, sono sempre e puntualmente riconfermati in Parlamento. Qualora dovessero diventare cos impresentabili da far perdere voti al simbolo del partito, riceveranno comunque la danarosa poltrona di un consiglio di amministrazione, di una comunit montana, di una partecipata, o di un ente di secondo grado. Ed cos che il dissenso diventa una lucrosa fonte di guadagno per i traditoridel popolo. I famigerati enti inutili, le contestate comunit montane senza montagne, entrambe popolate dagli esponenti della famigerata casta di cui tanto si detto e scritto, servono come ricoveri per tutti quei politici investiti dallimmortalit. Tutto torna, tutto chiaro. A coronamento di questa sopravvivenza forzata sono state introdotte nei sistemi elettorali, non solo italiani, queste ridicole liste bloccate che permettono a chiunque, anche ad un ferro da stiro arrugginito, di entrare in Parlamento. Sono solo l'ultimo ritrovato della rappresentativit impositiva, rivisitazione in chiave moderna della decisione episodica che permise a Caligola di investire il suo cavallo della carica di Senatore. Ed bene non dimenticare mai che con un sol colpo di spugna si cancellato il rapporto causa - effetto dal sistema elettorale. Deputati e Senatori non sono pi eletti dal popolo, ma sono nominati dai partiti, anche se sarebbe meglio defi101

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La faccia finita! lo ferm la Pubblica accusa che sembrava aver recuperato una forza inaspettata e continu chiedendo: Vuol forse raccontarci che la soluzione sarebbe quella di abolire i partiti? Sorrise beffardamente come se sapesse di avere gi in tasca la risposta e con fare convinto arring: Posso anche essere d'accordo con lei, con un rapinatore di banche, ma solo se riuscir a dimostrarmi che la democrazia pu esistere anche senza di essi. Perch come disse quel tale, la democrazia costosa, fallace, ma non esiste un'alternativa Dopo di che si avvicin all'imputato e gli chiese: Ci vuole spiegare come possiamo fare a meno dei partiti? L'imputato non fu colto alla sprovvista perch si era immaginato, che prima o poi, gli sarebbe stata rivolta una domanda del genere. Abbozz un sorriso e rispose.

nirli dei beneficiati che molto raramente si oppongono a chi ha concesso loro il beneficio e cio la carica di eletto. Ecco spiegato perch Senato e Parlamento si sono riempiti di Onorevoli Wanted la cui fedina non si sporcata sulle barricate, difendendo i fiumi dallo sterco di maiale o picchettando le fabbriche o per qualche altra ragione di principio, ma per corruzione, abuso d'ufficio, truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, favoreggiamento e quant'altro. Ma che importa, forse, avevano un mandante che ha preferito premiarli anzich ripudiarli. Chi il vero colpevole? Il partito, la creatura, quel gioco perverso di relazioni e ignobili convenienze che determina l'immortalit.

La recluta dei Marines Palla di lardo viene addestrata dal Segente Hartman che far di lui una macchina da guerra

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Partito vs Nuvola nera - La societ in cui viviamo ha in s una contraddizione mostruosa: la tecnologia moderna, ma lorganizzazione sociale arcaica. Sono anni che i politici cianciano della necessit di avere un maggior numero di scienziati, di tecnici e cos via. Ma pare non capiscano che esiste un numero assai limitato di sciocchi - sciocchi? - S, la gente come lei e come me, Geoff. Noi siamo gli sciocchi. Siamo noi a pensare per una massa sorpassata di deficienti e poi ci lasciamo prendere in giro perch costoro sono pi trafficoni di noi L L a n u v o l a n e r a di Fred Hoyle

Tornando da Carpi a Bologna pianificai i giorni seguenti valutando il tempo che mi sarebbe servito per organizzare la rapina e senza volerlo incominciai a riflettere su come i media avrebbero raccontato tutta la storia. Mi convinsi che avrei dovuto produrre un effetto spaesante esibendo, almeno durante i giorni precedenti al colpo in banca, lesistenza tranquilla del grigio burocrate di partito. Cos, giunto a casa, presi carta e penna e scrissi una decina di lettere ai vari responsabili del PD informandoli che non nutrivo alcun rancore verso i compagni, compreso Salvatore Monarca, lartefice occulto della mia sconfitta. Per fugare le voci che circolavano - il Corriere della Sera aveva persino scritto che ero finito a fare il lavapiatti in una pensione della riviera - li rassicurai in merito alle mie condizioni economiche informandoli che disponevo di tutto il necessario per vivere agiatamente per almeno un anno. Concludevo la missiva, come si usa dire, mettendomi a disposizione del partito, pur sapendo che al Partito Democratico non importava nulla di come me la stavo passando. Non volevo assolutamente essere messo alla porta o degradato dalle cariche che mi ero cos faticosamente guadagnato: responsabile della comunicazione e membro della
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Direzione Regionale eletta al congresso regionale di Riccione. Se ci fosse accaduto la storia dellalto dirigente finito a rapinare le banche avrebbe perso gran parte del suo fascino. Or dunque, quando un mio ex collega consigliere mi domand se ero disponibile a dargli una mano diventando un sostenitore della mozione Marino accettai di buon grado. Mi diede appuntamento alla sede di via Murri dove non vidi nessuna faccia conosciuta tolta quella del vecchio e battagliero Serra che con quel codino legato dietro alla nuca sembrava essere appena uscito dal set del film Pirati dei Caraibi. Gli dicevo sempre che se avesse indossato una gamba di legno e posato un pappagallo sulla spalla avrebbe certamente trovato lavoro come comparsa a Gardaland. Passai davanti alla sala principale dove un ragazzo alla Robert Downey Junior illustrava pregi e difetti del candidato Ignazio Marino. Mi sembr il meeting di preparazione di una squadra di agenti assunti per piazzare sul mercato un nuovo prodotto. Continuai a camminare fino a che non mi ritrovai davanti alluomo che mi aveva reclutato. Antonio Lomumo, un avvocato diventato famoso per aver fondato unassociazione che difende gratuitamente i senzatetto. Possedeva la parlantina svelta dei venditori di tappeti pakistani ed era stato tra i primi, in tempi non sospetti, a spronarmi affinch mollassi il partito verde, che a suo dire era infestato dai perditempo, per aderire al PD. Per questo ho sempre creduto di essegli simpatico e il fatto che si fosse ricordato di me, malgrado la mia caduta in disgrazia, dimostrava che non mi ero sbagliato. Stava finendo di istruire un certo Frisola che conoscevo da tempo immemorabile, un tale che nella sua vita ha militato nellintero arco dei partiti, passando da uno allaltro, dopo aver litigato con tutti. Mi salut frettolosamente dicendo che se mi avevano trombato alle comunali mi stava bene. Che accoglienza! Secondo lui non avrei mai dovuto pubblicare un libro di vignette perch la politica va presa seriamente. Mica ci si pu ridere sopra come fai tu sentenzi. Non lo degnai di una sola parola mentre andavo a sedermi davanti a Lomumo che mi parve molto felice di avermi ritrovato stando a tutte le feste che mi fece. Mi aveva preparato personalmente il kit del presentatore di mozione. Aprendo la carpetta trovai gli indispensabili ferri del mestiere: una breve biografia di Ignazio Marino appuntata a quella di Thomas Casadei, il candidato regionale collegato alla mozione nazionale; il testo della mozione in versione integrale; una versione ridotta; unaltra schematica, suddivisa per punti salienti. Nelle note a pi di pagina si consigliava di tenere questultima sottoc104

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chio durante lesposizione. Infine, sotto i fascicoli trovai una minuta non ufficiale dove erano esposte le differenze sostanziali tra il nostro candidato e gli altri. Considerazioni risapute che pur tuttavia non potevano essere ufficializzate per paura di irritare le squadre avversarie. Come dire che andavano usate se qualcuno dei presentatori avesse deciso di alzare il tiro. Le cito a memoria: Bersani favorevole alle alleanze, compresa quella con lUnione di Centro mentre Marino non ha preclusioni di sorta, ma qualsiasi alleanza pu essere sancita solo dopo aver firmato un programma chiaro. I nodi che possono generare conflitti tra posizioni politiche diverse devono assolutamente essere sciolti in anticipo e non dopo aver vinto le elezioni. Ricordare sempre alla platea che Salvatore Cuffaro una delle punte di Casini. Se Bersani si allea con lUdc si accolla anche Tot vasa vasa. Altro punto: i sostenitori della mozione Franceschini hanno posizioni politiche troppo distanti tra loro. Si va dalla cattolica Binetti, passando per la Serrachiani, per finire a Cofferati. Non riusciranno mai a governare il partito se dovessero vincere! La costituzione del PD si fondata fino ad oggi sullantagonismo esistente tra Veltroni e DAlema. Marino indipendente da entrambi e rappresenta lunica vera offerta programmatica. Noi non abbiamo nientaltro che le nostre idee per farci strada. Eccetera Seguiva un lungo elenco di ragioni che rappresentavano quelle che David Ogilvy avrebbe chiamato reason why se avesse dovutovendere il Senatore Ignazio Marino agli elettori. Sembrava linizio di una corsa automobilistica. Pierluigi Bersani in pole position, segue Franceschini e dietro ancora si trova loutsider Ignazio Marino. Mancava meno di una settimana al via! Durante la tua esposizione c un dettaglio che stato da pi parti nascosto e che devi trasformare nella chiave di volta della presentazione mi disse Lomumo - Quelle che si terranno non sono le primarie vere e proprie, ma si tratta di una votazione interna che serve per raccogliere il numero minimo di voti affinch ciascun candidato possa partecipare allelezione del segretario nazionale. Come dire che coloro che voteranno per la mozione Marino potranno poi votare per Bersani o Franceschini alla votazione vera e propria che si terr alla fine di ottobre. Tutto ci deve essere ribadito per dimostrare che si tratta di un voto che non concesso alla persona, ma allidea che il nostro dibattito interno debba avere unimpostazione pluralista senza necessariamente ridursi ad uno scontro tra i franceschiniani, exveltroniani e i bersaniani filo dalemiani. Capisci cosa intendo? Risposi che mi era chiaro. Ignazio Marino serviva per drenare i voti degli scontenti e per attrarre quelli di chi ancora si aspettava dal Partito
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Democratico una linea politica chiara, riconoscibile, laica, di sinistra, e non un guazzabuglio appiattito su vuote alleanze post democristiane o isterico comuniste. Marino era quello che i miei vecchi compagni avrebbero chiamato un baleniere, un cacciatore di cetacei stufi di nuotare nella solita vecchia minestra. In effetti, come mi accorsi durante il tour delle serate di presentazione, le idee di Marino accendevano una luce alla fine del tunnel Fu cos entusiasmante battersi per delle buone ragioni che in un batter docchio mi ritrovai alla fine dellultima presentazione che si teneva in un circolo sperduto sui monti dellAppennino:

Ci fu un attimo di silenzio tanto che pensai di aver usato troppe volte la parola votate e solo quando incominciai a domandarmi se non avessi sbagliato qualcosaltro, scoppi un applauso fragoroso. Alcuni dei presenti si erano alzati in piedi per applaudire e malgrado sapessi che non significava nulla in termini di voti mi fece piacere sentire quel caloroso scalpitare di mani attorno a me. Anche una sola preferenza sottratta a Bersani era un mattone tolto allOnorevole Monarca che faceva parte del fior fiore dei bersaniani. Ammetto che malgrado la vendetta non mi abbia mai affascinato incominciavo a provare piacere se la sentivo vagire nel profondo dellanima. Come non dar corda a questo spregevole
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Il Parlamentare Europeo Salvatore Monarca, detto Caronte

Concludo dicendo che questa sera non si voter per il segretario del PD, ma si voter per consentire ai tre candidati di partecipare alle primarie. Se credete nel talento dei vostri figli, nella laicit dello Stato e nella rivoluzione verde iniziata da Barak Obama negli Stati Uniti, alla quale il nostro Paese non si deve assolutamente sottrarre, o se quantomeno ritenete utile che questi temi, insieme agli altri che vi ho appena illustrato, trovino posto allinterno del dibattito, se sono riuscito a convincervi di questo, votate per la mozione di Ignazio Marino! Cos facendo contribuirete a mantenere vivo il pensiero di quel grande filosofo che ci ha lasciato in eredit queste parole: non condivido quello che dici, ma sarei disposto a dare la vita pur di fartelo dire. Se votate Marino, voterete Voltaire!.

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sentimento, carezzandolo, nutrendolo, curandolo ogni giorno, in modo da farlo crescere forte e robusto? Ero stato lultimo dei relatori. Da questo momento saremmo dovuti restare in silenzio mentre gli iscritti intervenivano perorando le ragioni a favore delluna o dellaltra mozione. Ne approfittai per dare unocchiata intorno a me. Un filo di polvere ricopriva ogni cosa. In un angolo vidi una libreria con lintera opera di Gramsci, quattro copie uguali del Capitale, consumate a tal punto da essere tenute insieme da un elastico, e una raccolta di volumi stampati dagli Editori Riuniti che spaziavano un po in tutti i campi. Alcune foto in bianco e nero di Berlinguer erano appese ai lati della stanza, mentre sulla parete di fondo pendeva una bandiera dei Democratici di Sinistra che era rimasta al suo posto malgrado il succedersi degli avvenimenti. Quella grande quercia ricamata sovrastava il nutrito gruppo di vecchi compagni che avevano tutto laspetto di essere rimasti a presidiare una Fortezza Bastiani dove il cambiamento, al pari dei Tartari, non sarebbe mai comparso allorizzonte. Li avevo osservati fino a convincermi che solamente loro erano i colpevoli della mia mancata rielezione. Se non loro in prima persona, per essere pi esatti, lo era quel gioco di cui facevano parte. Proprio cos, avevo imparato a mie spese che gli iscritti ai circoli del Pd, primancora ai DS, sono sempre stati usati dalle dirigenze per selezionare gli ultimi arrivati colpevoli di non essersi accodati al gregge. Come dire che tutta questa umanit senescente ha sempre obbedito al partito e votato secondo le indicazioni fornite per mano del presidente di circolo. Si tratta in gran parte di anziani convinti di rappresentare la parte pi importante dellunico soggetto politico capace di governare il paese con assoluto rigore, onest e profondo senso di giustizia. Gente con la schiena dritta, come direbbe Bersani. Persone perbene che non immaginano nemmeno lontanamente cosa stiano facendo al piano di sopra per accaparrarsi e dividersi i loro voti. Cos che quando si accorgono che una gazza ladra stata fatta passare per un canarino diventano delle belve assetate di sangue come nel caso del Sindaco Delbono e dei suoi presunti viaggi di piacere pagati dalla Regione. La maggior parte di questi fedeli che il Professor Sofri defin militanti antichi e devoti, provengono da forme associative collaterali ai circoli del partito quali possono essere i piccoli e i grandi sindacati, da quelIl senatore Ignazio Marino

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lo degli inquilini alla Cgil. Ma si pesca anche nei centri anziani, nelle polisportive, nelle bocciofile, nelle associazioni ricreative e nei gruppi di promozione sociale, da una rosa di strutture che lavorano in parallelo al partito pur mantenendosi a debita distanza. Una volta cooptati, gli iscritti saranno suddivisi nei circoli territoriali di appartenenza diventando lindispensabile parte viva e attiva del partito. Discuteranno documenti e voteranno mozioni facendo la fortuna (o la fine) di politici, candidati e leader. Ma con la sola politica non si tengono accesi gli entusiasmi e per questo, tenendo un piede nel circolo e laltro nellassociazione collaterale, si organizzano feste dove si mangia, si beve, e si balla. Crescentine, sottaceti, albana, una bella tombolata e in chiusura di serata: filuzzi, fisarmonica, spumante a volont. Le feste del pesce, del cinghiale e delle povere rane fritte si moltiplicano a dismisura. Tutto quello che serve devessere fatto pur di mantenere fidelizzata una massa di manovra che ha sempre permesso alle dirigenze di pilotare gli esiti di un congresso o determinare la composizione di un Consiglio Comunale attraverso una distribuzione mirata di bigliettini con indicato il candidato prescelto. Il povero candidato che non pu contare sullappoggio di un presidente di circolo e si presenta alle elezioni deve combattere contro sfidanti che ricevono la maggior parte dei loro voti senza aver mosso un dito o fatto la bench minima fatica. Il partito indica il predestinato e il circolo lo vota. Per il neofita che deve partire da zero (e non da un + 400 preferenze) non c nessuna speranza di vincere. Proprio cos, in democrazia c chi si conquista i voti e chi li riceve dufficio dallorganizzazione, un altro trucco con il quale si potrebbe far eleggere Otzi la mummia come segretario nazionale. Ma questa comunit che si genuflette al Dio del bigliettino v lentamente scomparendo e molti devoti hanno incominciato ad esserlo un po meno. Fidarsi bene, ma non a prescindere. Il cibo precotto, preparato al piano di sopra, va quantomeno assaggiato e da tempo si assiste ad un certo imprevedibile rinnovamento tra le file del Partito Democratico. Avvilente e terribile: ero stato battuto da un potere occulto sprigionato da un piatto di crescentine fumanti. Soprafatto da nonni gementi e giustiziato da un manipolo di canute adepte della polka. Ucciso a colpi di carciofini. Bastonato dai salami. Affogato nel lambrusco. Si alz dalla sedia il pi anziano del gruppo, un tipo robusto, dal volto rubizzo e dalla pelle incartapecorita sulle guance. Aveva tutta laria di essere il pi importante ristoratore della zona. Un uomo che si fatto da solo, prima zappando fino a farsi venire i calli nelle mani e poi mettendo a frutto i soldi guadagnati nella pi rinomata trattoria di tutto il circondario.
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Chiese la parola con una voce per nulla intimorita: Mi chiedo per quanto tempo ancora dovr andare avanti questa storia disse con marcato accento bolognese ma io dico, possibile che nessuno di quelli l che stanno a Roma se ne rende conto? Dimmi mo te cosa ci stiamo a fare noi qui, se poi vengono fatte ste primarie e arriva a votare della gente che non si mai vista prima qua dentro? Per questo voter Bersani che ci rimette a posto il partito comera prima perch abbiamo bisogno di un meccanico, mica di chiacchiere In un lampo mi apparve la verit, quel genere di verit che con grande disinvoltura spoglia il nocciolo della questione dalla buccia, da tutti quegli inutili fronzoli nei quali se ne stava nascosto. Walter Veltroni, istituendo le primarie, aveva aggiunto unincognita al mare magnum di strategie, artifici e trucchi usati dai burocrati di partito per ottenere ci che volevano. Walter era quindi diventato un nemico della creatura colpevole di aver messo in pericolo il sacro equilibrio interno da sempre edificato sui giochi di potere derivanti dal possesso delle tessere, perch le tessere, come si vedr pi avanti, rappresentano la creatura, ne definiscono il perimetro, il peso, la grandezza delle membra. Quel vecchio militante scontento che avevo davanti non capiva quindi perch una persona avrebbe dovuto iscriversi al partito, militare al suo interno, pennellare striscioni, ciclostilare volantini e cuocere salsicce alle feste dellUnit se qualcuno che non si era mai visto prima poteva dire la sua alle primarie esercitando lo stesso potere di un iscritto al partito dalla notte dei tempi. Non a caso, durante quel tour di presentazioni, quando i presentatori delle altre due mozioni si mettevano a litigare dietro alle tende, il bersaniano finiva sempre per rimproverare al franceschiniano che Veltroni aveva umiliato i poveri circoli. Eccola l la creatura che spunta fuori nuovamente, ma questa volta in compagnia. Qualcuno, o qualcosa, vuole competere con lei: specchio, specchio delle mie brame: chi la creatura pi forte del Reame?. In quel momento si trovavano davanti allo specchio due identit collettive che erano entrate in conflitto. La prima era quella del partito con i suoi iscritti, le dirigenze, le maestranze elette al seguito dellesercito di opliti senili nutriti a cetriolini, mentre laltra era rappresentata da una nuvola nera, di Hoyleiana memoria, formata da individui sconosciuti, per giunta esenti da qualsiasi logica di potere, che potevano al massimo essere definiti col termine di cittadini. Costoro, gli atomi della nube, non erano mossi da un tornaconto personale, fosse anche questo un ruolo marginale allinterno di un organigramma di potere, ma volevano dire ci che pensavano punto e basta. Purtroppo per loro, cos numerosi e variegati comerano, nessuno
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sarebbe riuscito a governarli con la stessa facilit di gioco fornita dal monopoli fondato sui pacchetti di tessere. Tanto vero che quando si concluse il giro di votazioni dedicate alle mozioni, in tanti incominciarono a temere che le primarie vere e proprie avrebbero potuto produrre un risultato diverso da quello previsto. Gi, proprio cos: cosa sarebbe potuto succedere se Bersani, la cui mozione aveva totalizzato il 55 % piazzandosi per prima, non fosse riuscito a riconfermare il risultato su di s? Il partito ha votato la mozione Bersani? Il popolo preferisce Franceschini come leader! 1 a 1. Un pareggio, ma anche una sconfitta. Per la prima volta un partito ha rischiato di prendersi un sonoro ceffone dalla cittadinanza attiva. Quanto stava accadendo sarebbe dovuto essere un motivo per gioire della forza del popolo che penetra nei partiti per metterli alla prova. Al contrario si videro lampeggiare nel buio i risentimenti di chi rischiava di essere messo alla porta dalle Primarie. I rumour esondarono sulle pagine dei giornali. Paolo Franchi, sulle pagine del Corriere, dipinse cos la situazione che si era venuta a creare: per calcolo, per imperizia o per distrazione, o per tutte e tre le cose insieme, stata innescata, potenzialmente, una specie di bomba a orologeria. Se un augurio si pu fare al Pd che il timer, per un motivo o per laltro, vada in tilt. Gli fece eco Paolo Pombeni, esimio politologo, che alla vigilia del voto mise in guardia il popolo da se stesso, da quel bambino viziato e volubile che dimostra sempre di essere: Questa cosa (le primarie) messa in mano a una platea di irresponsabili e alla giornalista del Carlino che domanda se non si tratti di un giudizio un po troppo severo risponde: Irresponsabili in senso tecnico. Voglio dire persone che oggi votano in un modo e domani in un altro. Gli iscritti, invece, sono responsabili perch hanno comprato le azioni del partito. Gli elettori invece no? - lo incalza Rita Bartolomei . No ribadisce il professore perch si muovono per vincere le elezioni, non per il bene del Pd. Si accoda anche Luciano Violante che indignandosi con il giornalista de La Stampa, Enrico Martinet, dichiara: impensabile che il Segretario di un partito non sia scelto dagli iscritti, ma dagli elettori - ai quali si pu tuttal pi rifilare il contentino di - essere coinvolti su grandi temi referendari, ad esempio la questione del nucleare. Adduce infine un esempio a sostegno di questa opinione: Sarebbe come se il gradimento del direttore di un quotidiano fosse dato dai lettori e non dalla redazione giornalistica. Si spiega cos perch tutti i giornali devono vivere di denaro pubblico. Evidentemente, si deciso di finanziarli per evitare che siano i lettori, comprando le copie, a determinare chi il direttore pi capace. Ancora una volta non sono i numeri a dettar legge e neanche il libero mercato o il talento delle persone, ma solo le amicizie nei partiti e nei ministeri che fruttano la moneta sonante dei finanziamenti. Ecco allo110

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Limputato fece una pausa e abbass gli occhi. Non ha risposto alla mia domanda lo redargu la Pubblica accusa. No rispose senza timore non possiamo fare a meno dei partiti se questo quello che vuole sentirsi dire. Ma quantomeno possiamo ridimensionare enormemente il loro ruolo, cos da poter ridurre la creatura allimpotenza. Mi chiedo sinterrog a voce alta lAccusa e tutti in questa aula se lo chiedono, come mai lei non sia riuscito a combinare nulla. Eppure, per sua stessa ammissione, vestiva due ruoli importanti allinterno del partito. Ci spieghi tutto, ci spieghi perch in quasi due anni la sua attivit dirigenziale stata pari a zero. A questo proposito - illustr limputato - mi sia permesso di raccontare un aneddoto sullaccoglienza riservata ai progetti che proponevo al partito.

ra che i redattori diventano fornitori di assenso e il direttore un rappresentante della redazione in debito con la redazione che lo ha votato. Strada facendo i giornali diventano dei metapartiti al soldo delle forze politiche. Non c niente da fare, la politica appartiene alla creatura e chi vuole farne parte deve farsi dominare. La partecipazione non pu essere lasciata al caso e tutto devessere fatto rientrare nello schema rituale di sempre. Emblematico ci che scrisse Max Weber a proposito della creatura e del leader: ci che egli (il leader) di fatto realizza in tali condizioni non dipende pertanto dal suo volere, ma gli piuttosto prescritto da quei moventi dellagire del suo seguito, per lo pi eticamente meschini, i quali possono essere tenuti sotto controllo soltanto fino a che una fede sincera nella sua persona e nella sua causa animi perlomeno una parte dei suoi compagni. Non si tratter mai della maggioranza di essi. Tutto il resto solo sete di vendetta, di potere, di benefici e di bottino Alla fine dellottobre di quel lontano 2009, Pierluigi Bersani, riconfermando il risultato delle votazioni interne al partito, fu eletto Segretario del Partito Democratico. Vinse il partito e vinsero gli impauriti nemici delle primarie. Il predecessore di Bersani, Walter Veltroni, sar invece ricordato come il politico che ha spalancato le porte del partito al tanto temuto, quanto sconosciuto, popolo delle primarie. Per quella felice intuizione - scriveranno i posteri - non gli fu concesso alcun riconoscimento se non la condanna a morte spiccata dalla creatura unus et omnes - midollo molle delle associazioni umane - che ha sempre temuto la forza del popolo pi di ogni altra.

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La tirannia del tempo presente Presi il treno per Roma in una fredda mattina dinverno. Immaginavo che ad accogliermi nella Capitale avrei trovato un clima pi mite, cielo terso e luce cristallina, tuttaltri colori rispetto allopaco piombo dei cieli emiliani. Adoro Roma, ad eccezione del traffico tentacolare. Avrei voluto portare anche mio figlio con me, ma ci rinunciai dal momento che il partito non mi rimborsava nemmeno il biglietto del treno (...chiss mai dove andranno a finire tutti questi soldi del finanziamento pubblico?) Durante la riunione precedente, uno dei responsabili di Youdem, un signore corpulento dalla folta chioma argentata, aveva chiesto ai responsabili regionali di buttar gi un paio di idee da discutere allincontro successivo. Eravamo andati l per conoscere il piano di comunicazione nazionale e invece scoprimmo che eravamo noi a dover decidere come il Pd avrebbe comunicato. O meglio, loro avevano creato i contenitori come la tv Youdem, il sito, i blog, e a noi spettava il compito di riempirli. Questo lo specchio dei tempi, si parte con la produzione dei contenitori vuoti senza preoccuparsi di cosa dovranno contenere. Ha proprio ragione Milena Gabanelli, il prezzemolo serve solo a rifilarci una vaschetta di plastica che costa sei volte di pi di quello che contiene. Quando tornai a casa e informai la Federazione Regionale ci restarono di stucco abituati comerano ad eseguire gli ordini impartiti dallalto. Un vero capo, secondo loro, deve dirigere. Chiedere ai sottoposti di collaborare un segnale dincapacit. E gi a dirne di tutti i colori biascicando strane storie sulla buona gestione aziendale. Sembrava di sentir parlare mio zio che ha messo in piedi una catena di supermercati. Me ne infischiai di quello che pensavano Monarca e soci, tanto che presi quella richiesta con slancio. Finalmente si cambia! Mi dissi eccitato. La vittoria si gioca sul filo delle idee e non sulle raccomandazioni. Ero attraversato da uno stato febbricitante e pensai al progetto che avevo in mente per tutta la notte, girandomi e rigirandomi nel letto. La mattina dopo non misi nulla sulla carta per paura di perdere lentusiasmo e la genuina spontaneit che ritengo debbano permeare le idee che sono esposte in pubblico per la prima volta. Dopo circa un mese mi giunse una e-mail che mi chiedeva di recarmi alla sede del Partito Democratico in via delle Fratte. Davanti allingresso trovai un soldato che imbracciava un fucile lucidato ad olio; passandogli davanti immaginai che mi avrebbe domandato chi
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ero e invece infranse laspettativa, sbadigli e fece finta di niente. Salendo in ascensore incominciai a riflettere sullintervento. Avevo una paura terribile di fare una brutta figura. La signorina con il cappuccino in mano mi guard con lo sguardo sofferente. Mi ripresi dai miei pensieri accorgendomi che le porte dellascensore si erano aperte sul piano dovero diretto. Mi scusai e imboccai lo sconfinato terrazzo che domina Roma dallalto e che funge da anticamera a cielo aperto della sala dedicata alle conferenze stampa che si vedono nei telegiornali. Sul lato destro si affacciava la stanza scelta per lincontro. I miei colleghi scesi, o risaliti, dalle altre regioni si erano seduti attorno al lungo tavolo. Riconobbi soltanto lOnorevole Gentiloni, responsabile politico del dipartimento e proprio mentre mi toglievo il cappotto comparve sulla porta Veltroni. Era sorridente, pettinato, e indossava un completo chiaro appena stirato. Con quellaria felice sarebbe andato a pennello per interpretare Willy Loman in Morte di un commesso viaggiatore. Non mi si chieda perch, fu solo unassociazione casuale. Un tipo sul fondo apr i lavori dopo aver chiesto la parola. Non ero mai intervenuto prima di allora. Agli altri incontri avevo assistito in silenzio fingendo di prendere appunti. Confesso che non mi sentivo per niente a mio agio. una regola che mi sono dato: non parlare mai davanti ad una platea di cui non te ne sei fatto unidea precisa in anticipo. Sentivo il cuore battermi nel petto e il respiro diventare affannoso, mi domandavo se ce lavrei fatta a tenere in piedi il discorso senza perdermi in qualche vicolo cieco. Non aprire parentesi! Mi ordinai. Se le apri finirai per perdere il filo del discorso. Va sempre a finire cos quando apri tutte quelle parentesi. Ne apri una, poi unaltra e alla fine non sai pi come chiuderle. Non fare il fesso e fai vedere quello che vali. Come coach di me stesso andavo fortissimo. Feci segno che volevo intervenire al responsabile esecutivo della comunicazione, un tipo dallo sguardo intelligente, ma un po triste. Mi lanci unocchiata, tanto per capire chi fossi, e mi concesse la parola. Presi fiato e incominciai da una teoria che imputa la morte delle storie al proliferare incontrollato del tempo presente: Se vero che lopera darte - come afferma Walter Benjamin - nellepoca della sua riproducibilit tecnica, stata decontestualizzata dai suoi luoghi canonici di fruizione, allo stesso modo, le vite delle persone sono transitate dal privato al pubblico di pari passo con il diffondersi dei telefoni cellulari. Questi moderni strumenti di comunicazione rappresentano il primo passo di un fenomeno in veloce evoluzione che mira alla spettacolarizzazione delle esistenze umane. Anche se le nostre vite sono di una banalit disarmante, non importa. Per il solo fatto di essere esibite in pub113

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blico trovano in questo una loro ragion dessere: diffondo il mio riflesso quindi esisto, anzi, pi lo divulgo e pi esisto. Non importa far sapere chi si realmente, lintrospezione roba vecchia, un arnese da romanzieri che richiede troppo tempo per essere assimilato. Meglio usare le immagini digitali o la loro trasfigurazione letterale in frasi ermetiche (i 140 caratteri di Twitter). Entrambe sono immediate, istantanee, come recita lo slang dei blogger, arrivano subito. Questa iper-riproduzione pornografica della propria esistenza ha prima comportato la morte delle cabine telefoniche (rifugi usati dagli antichi per conservare le conversazioni private*) e subito dopo ha preteso nuovi territori da occupare non accontentandosi pi di quelli circostanti. Gli spazi coperti da una conversazione al cellulare ascoltata allinterno di uno scompartimento ferroviario, in autobus o dentro alla sala centrale di un ristorante, si sono rivelati troppo angusti. Ogni produttore di auto-pubblicazioni esistenziali mira ad aumentare laudience emulando il comportamento di quei mass-media, prima fra tutti la televisione, che traggono la misura del proprio successo dalla quantit degli ascolti e non dallindice di gradimento del messaggio. Facebook e tutti gli altri social network sono quindi nati per trasformare la vita privata delle persone in un reality show dove ciascun membro del gruppo diventa leditore che intrattiene il pubblico stampando e diffondendo la propria esistenza nel momento stesso in cui si compie. Tutti i corpi virtuali si mescolano in un gioco di specchi dove gli editori diventano spettatori e gli spettatori si trasformano a loro volta in editori. Guardoni ed esibizionisti sono attratti da impressioni flash sparate dentro alla rete sotto forma di attimi fuggenti surgelati, Madeleine Findus, frammenti esistenziali. Unesplosione di istanti presenti che finisce per ricoprire passato e futuro in un incessante mescolarsi di sacro e profano, di bello e di brutto, di inutile e prezioso. Lo spettacolo della realt, ovverosia linconfutabile verit pornografica di ci che appare per quello che , senza pi nessuna mediazione, falsificazione o filtro, si antepone ad un mondo dove i mezzi di comunicazione, al soldo della politica e dei monopolistici gruppi di mercato, procedono in senso contrario diffondendo informazioni distorte o fortemente compromesse dalle interpretazioni. I cittadini antepongono se stessi, i propri corpi, le proprie vite, a tutte le falsit che opprimono lo spazio reale. Per questo, tutti sanno quello che stanno facendo gli altri pur trovandosi in un posti diversi. Non si tratta di un fenomeno nuovo e gli antenati dellistant life sono numerosi. Nella soap Sentieri, Charita Bauer interpreta Berta Bauer dalla versione radiofonica del 1956 fino a quella televisiva del 1984. Gli eventi salienti della vita di Charita, come la nascita di un figlio o la perdita della gamba causata dal diabete, si trasformano in puntate della fiction. Quando lattrice muore
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anche il personaggio Berta la segue. Nicholas Ray in Niks film di Wim Wenders si spegne lentamente davanti alla macchina da presa. Tra la realt e la finzione sfumano i confini mentre la televisione invade le case. In soggiorno o in camera da letto compaiono delle immagini colorate, nanificate, parlanti, docili come un pesce rosso e innocenti come un bambino. Tu credi di doverle educare e invece sono loro che ti addomesticano e a lungo andare si finito per perdonare loro ogni stupidit, o peggio, per lasciarle fare, e dire, ci che vogliono. Per la prima volta nella storia dellevoluzione unentit immateriale, solo apparentemente viva, riuscita a condizionare un essere vivente. Per questo i politici hanno intravisto nella tv lo strumento pi idoneo alla creazione del consenso, uno specchio magico che orienta le opinioni e influenza i comportamenti. Lapetto informativo ha cos prevalso sugli altri facendo diventare la tv un distributore di avvenimenti. Film, telefilm e variet sono diventati gli internmezzi collocati tra i telegiornali. I sistemi dinformazione collegati alla carta stampata, sorella flemmatica del tubo catodico, sono stati i primi ad adeguarsi alla richiesta di istantaneit. Le agenzie di stampa, ad esempio, hanno iniziato per prime a produrre notizie allistante ben sapendo che la descrizione di un evento devessere assolutamente trasformata in un file di testo e pubblicata sul server senza attendere la sua naturale conclusione. Una volta compresa limportanza della diretta, anche tutti gli altri media hanno cos incominciato a catturare, riprodurre e trasmettere linarrestabile evolversi della realt. Ogni avvenimento che accade in questo momento nel mondo si materializza un pezzo per volta attraverso una sorta di crescendo informativo. Un fatto ogni ora, un frammento dello stesso ogni mezzora, migliaia di messaggi ogni minuto, centinaia al secondo. Si tratta di un bombardamento che restringe, fin quasi ad annullare, lo spazio compreso tra uninformazione e laltra, nellambizioso tentativo di dare vita ad un unicum temporale molto simile a quello che si genera nei social network. Ragion per cui ha preso piede una sorta di dittatura del presente dove il prima e il dopo, il passato e il futuro, hanno perduto ogni utilit e si sono estinti come animali rari. Persino le favole dei bambini non iniziano pi con il rituale preparatorio del cera una volta, ma con un improvviso annuncio: ci sono i Simpson alla televisione!. Proprio cos, la televisione che ogni famiglia lascia perennemente accesa si sostituita agli orologi e lo spostamento delle lancette scandito dallinizio e dalla fine di un programma. Il palinsesto della programmazione ha preso il posto del quadrante. Come il cuc della pendola Svizzera, laltoparlante della tv chiama a raccolta gli spettatori interessati, mentre informa gli altri dello spazio temporale - mattina, sera, pomeriggio o notte - in cui si trovano.
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Unulteriore conferma alla tirannia del tempo la si trova consultando i giornali o assistendo ad un notiziario televisivo con un paio di giorni di ritardo dal verificarsi di un accaduto importante. Capita spesso di non riuscire a capire cosa sia successo esattamente. Come se un fatto esteso si fosse trasformato in uno sceneggiato a puntate dove non compare nessun riassunto degli episodi precedenti. Questo accade perch ogni notizia, dovendo apparire inedita, viene depurata e subisce lasportazione di tutto ci che appartiene al passato e quindi dei residui delle notizie precedenti. interessante notare come lattentato alle Torri Gemelle sia stato costruito per rispondere a questa vorace richiesta di eventi colti nellistante esatto in cui si verificano. Laereo che si abbattuto sulla torre nord stato ripreso soltanto dalle telecamere amatoriali puntate accidentalmente sul luogo del disastro, ma servito a richiamare i cronisti sul posto che hanno potuto riprendere in maniera professionale, in diretta e con le telecamere montate sul cavalletto, il secondo aereo che si abbattuto sullaltra torre. Il primo Boeing dellAmerican Airlines si comportato come la band supporter che suona prima della rockstar per scaldare il pubblico, mentre il secondo aereo dellUnited Airlines ha funzionato come la finale mondiale di un campionato di calcio. Se quella dellinformazione una guerra, le immagini dirette dal regista Bin Laden hanno soprafatto le altre stando al numero di volte in cui sono state trasmesse. Sono riuscite ad iconizzarsi nella mente dellumanit soltanto poche ore dopo la tragedia. Nulla ha finora preso il posto della voragine vuota che si creata l dove un tempo si alzavano le torri gemelle. Per quale motivo? Forse per lincapacit di creare un alter-icona pi forte di un simbolo americano che finisce in mille pezzi?

Vi chiederete a questo punto cosa centrano i politici in tutto ci. I politici sono le prime vittime dellattuale dilatazione del presente. Il ruolo ricoperto impone loro di essere sempre al centro dellattenzione e li costringe ad avere una risposta su tutto ci che accade. Senza averlo voluto sono diventati dei dispenser di opinioni. Il giornalista inserisce la monetina, pone una domanda, e loro elargiscono la risposta. Appaiono sui tele116

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schermi come fantasmi di mattina presto, ritornano allora di pranzo e continuano ad emettere suoni fino a notte fonda. Ma chi sono? Chi sono quelle figure bercianti davanti a Palazzo Madama o con un corridoio di Montecitorio alle spalle? Si chiedono i telespettatori. Cosa provano? Amano e piangono? Vivono come noi? E da dove vengono? Sono forse fuoriusciti dai grossi baccelli verdi prodotti dallinvasione degli ultracorpi?. Sono corpi vuoti senza una storia alle spalle. Otri ripieni di parole da pescare a caso, talvolta per comporre poesie dadaiste da gettare in pasto a folle di sconcertati lettori. Non un caso se i consulenti di Ronald Reagan, che molto prima di noi si trovarono a dover fronteggiare la dissoluzione del tempo e dello spazio, abbiano deciso di porvi rimedio ricorrendo alluso di artifici rubati alla narratologia. Mediante la ricostruzione del vissuto passato di Ronald Regan sono riusciti a ricongiungere il Presidente alla storia degli Stati Uniti e questultima al popolo americano secondo uno schema simile a quello usato nel film Forrest Gump dove il percorso esistenziale del protagonista diventa, attraverso unuso sapiente dellempatia, la storia dellAmerica e dunque di tutti gli americani. Citai Evan Cornog quando afferma che: dalle origini della Repubblica americana fino ai giorni nostri coloro che hanno cercato di conquistare le cariche pi alte dello stato hanno dovuto raccontare a chi aveva il potere di eleggerli delle storie convincenti sulla nazione, sui suoi problemi, e soprattutto su loro stessi, perch senza una storia giusta non c n potere n gloria. Mi fermai per riprendere fiato. Non sono mai riuscito a tirarla tanto in lungo senza mai fare una pausa. Mi accorsi con piacere che chi avevo visto parlottare con il vicino si era girato dalla mia parte per ascoltare con attenzione quanto stavo dicendo. Non dovevo assolutamente allentare la presa ed ero pronto per il round finale. Continuai a ragionare affermando che La Casta non era uninchiesta giornalistica, ma una raccolta di storie politiche. Una lunga serie di storie negative sui politici che avevano trovato un ambiente ospitale dove riprodursi e propagarsi. Tutto quello che restava della canonica comunicazione politica nella quale rientravano stuoli di ridondanti opinioni, mandrie di fatue prese di posizione e branchi di sterili comunicati, erano diventati dei signal hurdle**. Messaggi inutili che gli elettori annoiati saltavano a piedi pari. Se il Partito Democratico, pi di ogni altro, aveva intercettato i malumori sprigionati da La casta - (come si sosteneva in tutte le sedi) - era necessario adottare gli stessi rimedi che la Nike aveva posto in campo quando si era trovata a dover fronteggiare la storia dei bambini sfruttati che cucivano i palloni in qualche sperduto paese del terzo mondo. Cosa aveva fatto la Nike? Non solo aveva rivisto le sue politiche commerciali introducendo regole ferree nellaggiudicazione e
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* interessante notare come la sparizione delle cabine telefoniche sia stata accompagnata dalla scomparsa dei bagni pubblici con il successivo proliferare delle deiezioni, liquide e solide, nelle strade e nelle piazze di molte citt. Un altro effetto della spettacolarizzazione della privacy nel quale rientra lurinare in pubblico. ** I Signal hurdle sono messaggi che ottengono lo stesso risultato dei cavalletti usati per la corsa ad ostacoli. Basta osservare un cittadino mentre fa colazione al bar, e contemporaneamente legge il giornale, per accorgesi di come gli articoli che trattano argomenti di politica siano letteralmente saltati dal suo sguardo.

nella gestione degli appalti, ma si era messa a scrivere storie sulla riconversione. Storie buone da opporre a quelle cattive. Storie da usare come antidoto al diffondersi incontrollato del presente. Storie di un partito nascente, storie di unimpresa epica. Tante storie per consolidare un sogno e rendere pi umani i leader democratici. Questo era il succo del mio progetto che avrei spedito a tutti allindomani spiegando nei dettagli come declinarlo nella realt. I circoli, per esempio, sarebbero stati rimodernati tecnologicamente fino a diventare delle Street tv. Questo e molto altro ancora. Fine! Non dissi nientaltro. Mi guardai attorno facendomi delle domande. Ero stato troppo prolisso? Spocchioso? O avevo messo troppa carne al fuoco? Un attimo di silenzio e incominciarono ad arrivarmi alcune benevole occhiate. Qualcuno mi sorrise, ma la maggior parte dei presenti sembrava che stesse ancora pensando alle mie parole. Li avevo colpiti, non c dubbio. Il signore che mi sedeva di fronte, un regista cinematografico con la barba non fatta, mi strizz prima locchiolino, quindi scosse la testa e col pollice e lindice rivolto verso di me a mo di pistola mi spar facendomi intendere che avevo centrato il problema. Anche il responsabile esecutivo della comunicazione fece s con la testa sibilando un bravo! tra i denti. Sorrise e pass la parola ad un altro dirigente. Gli interventi che seguirono, compreso lultimo, quello dellOnorevole Gentiloni, mi citarono pi volte e, senza darlo a vedere, fui travolto dalla felicit. Lo storytelling, quale metodo di lavoro, sarebbe stato adottato dal partito allunanimit dei presenti. Cos mi ero illuso di credere. Terminata la riunione segu un buffet dove alcuni colleghi mi chiesero se allindomani avrei potuto inviare a tutti il testo dellintervento. Due ragazze, una pi carina dellaltra, (incaricate di seguire i siti internet e le varie redazioni di YouDem lemittente, modello YouTube, del partito) mi vennero incontro e anche loro mi fecero i complimenti. Le contraccambiai dicendo che mi sarebbe piaciuto lavorare insieme a loro e per un breve periodo sarei stato disposto a farlo gratuitamente. Anzi, dissi che mi sarei offerto volontario e che sarei andato a casa soltanto per prendere lo spazzolino, lasciare mia moglie, e mettere mio figlio allorfanotrofio. Avrei voluto tornare a Roma il giorno seguente, ma da quel giorno non si fece sentire nessuno. In politica, evidentemente, anche le buone idee hanno bisogno di una spintarella per essere adottate.

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Il calderone di Medea Viviamo in unepoca che in preda ai dolori del parto e tutte le forme di pensiero e di attivit, che posseggono un largo patrimonio dutilit o una segreta virt, sono messe in persistenza a una prova suprema per rinascere sotto nuove parvenze. Il mondo di oggi come un enorme calderone di Medea ove tutto viene fuso, smembrato, sperimentato, combinato e ricombinato, per servire di materia a nuove forme, risorgere in una nuova giovinezza e nuovi modi desistenza. S r i A u r o b i n d o Poeta e filosofo

Quindi se ho ben capito rimugin la Pubblica accusa carezzandosi la barba bianca i partiti, questi strani agglomerati umani che hanno preso vita e si sono messi a pensare, assistono impassibili alla morte della loro stessa ragion dessere. Dal ponte di comando, senza muovere un dito, la guardano mentre affonda in un oceano di momenti presenti dove ad ogni azione se ne sovrappone unaltra. questo quello che ha voluto dirci? chiese. Storia - recitano i vocabolari - altro non che una diffusa narrazione di fatti, avvenimenti e cose degne di cui si vuol tramandare ai posteri la memoria asser limputato e, contrariamente a quello che dovrebbe essere, i partiti, come qualsiasi forma vivente, non hanno bisogno di nessunaltra ragion dessere se non quella, lunica, che permette loro di sopravvivere e la storia non inclusa fra queste. Il resto, le altre ragioni, sono solo i richiami delluccellatore le cui prede si fanno ogni giorno pi furbe. Anzi, rinunciare ad avere una storia alleggerisce dalle responsabilit di dover restare fedeli a quello per cui si combattuto. Liberi di poter fare tutto quello che si vuole e il contrario di tutto ci che si stati. Nella dimensione adesso, cos come labbiamo descritta finora, il cambiamento non pi quelladdivenire inarrestabile di istanti dove ci si lascia alle spalle frammenti di presente congelati nella memoria, ma uno stato indispen119

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sabile alla costruzione di unattesa permanente, che non possiede n capo n coda, ed la condizione adottata dai capi per non pagare un prezzo alla propria incapacit. Le cose vanno male? Cambiando miglioreranno. Il partito non funziona? Fondiamone un altro. La legge elettorale imperfetta? Variamone una nuova. Veltroni inadeguato? Mandiamolo a casa! Casini dissente? Via dalla coalizione! Fini si lamenta? Rinasca un nuovo PDL senza di lui! Questi cambiamenti sono losso buttato in pasto ad una muta di cani latranti che non ne pu pi di sentirsi dire che tutto cambier presto. Tanto che agli altri, ai cani tranquilli, non importa pi sapere se si cambiati in meglio o in peggio, per loro ci che conta cambiare. Cambiare ad ogni istante cos che i dubbiosi resteranno in educata attesa del benefico effetto prodotto dal cambiamento. Da quando sono entrato in politica, ormai dieci anni or sono, ho assistito ad un estenuante susseguirsi di rinnovamenti che avrebbero dovuto produrre un miglioramento dei partiti, dellintero sistema politico, delle istituzioni, del paese, ed stato tutto un moltiplicarsi di metamorfosi senza che mai una volta, una sola volta, mi sia capitato dincontrare qualcuno veramente interessato a valutare lefficacia della trasformazione. Viceversa erano tutti troppo presi dalla nuova, sempre diversa, trasmutazione in corso, cos che ad un fuoco che avrebbe potuto diventare un faro si preferito dare vita ad un firmamento di fiammiferi accesi sulle teste di un nutrito popolo di attendenti. Prendete un qualsiasi politico e domandategli cosa stia facendo nel momento in cui lo interrogate. Vi risponder a caldo affermando che sta preparando un congresso, fondando una corrente, istituendo unassociazione, collaborando alla stesura di una legge. Nove volte su dieci vi descriver unazione, dilatata allinfinito, il cui compimento produrr un significativo miglioramento dello stato delle cose. La stessa azione dei partiti non si valuta pi dai risultati raggiunti, ma dalla capacit di far credere che i millantati cambiamenti produrranno un effetto. Un esempio su tutti: il famigerato contratto con gli italiani firmato da Silvio Berlusconi a Porta a porta. Di cosa si trattato se non della spettacolarizzazione di una promessa che si dilatata allinfinito e continua a tuttoggi ad espandersi come una gigantesca macchia dolio? A quale verifica o analisi stata mai sottoposta? In verit, la politica muta senza produrre mutamenti, questo il vero problema. La Lega continua a cacciare i clandestini, il Pdl continua a non far pagare le tasse agli italiani e la sinistra continua a rappresentare la parte migliore del paese. Ecco a cosa servito lessere riusciti a dilatare il presente: stato di fatto impedito a chiunque di giungere alle conclusioni.
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Un bambino di non pi di dodici anni salt il parapetto di legno che conteneva il pubblico correndo vicino allimputato. La prego implor il fanciullo La prego, ci racconti unaltra storia come quella di Carlo Sabattini Due ufficiali gli si lanciarono addosso per portarlo via, ma il giudice fece segno di soprassedere. Daccordo disse limputato ti racconter la storia di un altro spirito libero che ha dimostrato quanto sia feroce lazione coordinata degli uomini. Il genio il vero martire della storia Il processo aveva preso una piega anomala. LAccusa ebbe come limpressione di trovarsi davanti ad un navigato conferenziere. Dove vuole condurmi limputato? Quale strategia persegue? Si domand dentro di s e poi guard in un angolo della sala come per nascondere lo sguardo alla Giuria. Interessante, molto interessante, continui annu il giudice dispensando sguardi benevoli in direzione dellimputato.

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Sacrificate in nome della scienza Dovunque e comunque si manifesti leccellenza, subito la generale mediocrit si allea e congiura per soffocarla A. Schopenhauer

Il Dottor Semmelweis, visse a cavallo dellOttocento, e la sua storia rappresenta un buon esempio di quella guerra alleccellenza combattuta senza tregua in ogni angolo del globo dalle associazioni umane. Nel maggio del 1847, Ignc Semmelweis, subito dopo la morte di un amico che si era accidentalmente ferito col bisturi utilizzato per sezionare un cadavere, formul lipotesi che la febbre puerperale, una piaga che mieteva migliaia di vittime tra donne e neonati, potesse dipendere dalla mancanza di adeguate norme igieniche. Bisogna far presente che a quei tempi le cognizioni di microbiologia erano pressoch inesistenti e soltanto nel 1864, quasi diciassette anni dopo linizio di questa storia, il biologo francese Louis Pasteur riuscir a dimostrare scientificamente che i microbi sono incapaci di generarsi spontaneamente in ambienti sterilizzati e mantenuti tali nel tempo. Intuizione questa sulla quale si fonderanno le linee di igiene e profilassi adottate nelle odierne strutture sanitarie. Semmelweis partendo dal bisturi infetto che aveva ucciso il collega Jakob Kolletschka, la cui salma presentava lesioni simili a quelle prodotte dalla febbre puerperale, scopr che nel suo ospedale tutti gli studenti di medicina, cos come i medici e il personale infermieristico, dopo aver frequentato i tavoli anatomici, si trasferivano nei reparti di ostetricia venendo a contatto con le partorienti. Considerato che nessuno cambiava labito e nemmeno si disinfettava le mani, i germi si trasmettevano dai cadaveri alle degenti che nel giro di poco tempo si ammalavano e morivano. Il medico ungherese intu, molto prima di Pasteur, che unadeguata disinfezione avrebbe potuto ridurre la trasmissione delle malattie. Convinto di questo costrinse il personale ospedaliero a lavarsi le mani in una soluzione battericida di cloruro di calcio e da quel momento i numeri incominciarono a dargli ragione. Dopo il primo anno di sperimentazione le morti di donne e neonati si dimezzarono e lanno successivo si ridussero del 99%.
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Da quel momento il metodo del dottor Semmelweis fu adottato in tutti gli ospedali salvando cos milioni di vite. Al padre di questa benefica innovazione furono conferite le pi alte onorificenze del paese e lintero mondo accademico europeo gareggi per averlo come relatore nei propri convegni mentre gli editori pi prestigiosi si sbranavano per garantirsi lautobiografia delleroe che passer alla storia come il Salvatore delle madri. La citt natale, Budapest, diede il suo nome allospedale comunale, nonch al museo della medicina, ed eresse una statua monumentale scolpita in memoria della sconfitta della febbre puerperale. Negli anni che seguirono Ignc Semmelweis visse negli onori e nella gloria. Ma le cose andarono proprio cos? Nel modo in cui le ho raccontate? Ognuno di voi, tutti i giurati dal primo allultimo intendo, vogliono con tutto il cuore immagino che siano andate in questo modo. Sbaglio forse? I membri della Giuria guardarono limputato con occhi assenzienti. Alcuni, i pi entusiasti del racconto, si spinsero ad annuire con la testa. No, mi spiace. Limputato scosse il capo. Le cose- continu limputato con aria affranta - andarono molto diversamente. Ignc Semmelweis, forte dei suoi numeri, inform il mondo accademico, ma nessuno gli diede ascolto tanto che il tasso di mortalit negli altri ospedali non diminu affatto. La scoperta avvalorata dai risultati ottenuti gli attirarono addosso le gelosie e le invidie di molti colleghi a incominciare dal direttore dellospedale dove prestava servizio che si sent scavalcato dalle decisioni prese da un sottoposto gerarchico. Come si permette questo Semmelweis di impartire disposizioni di mia esclusiva competenza? Le infermiere si sentirono umiliate dal doversi lavare le mani e le pazienti non gradirono laumento dei costi determinati dai cambi frequenti delle lenzuola. Sulla base di queste argomentazioni non gli fu rinnovato il contratto cosicch il precursore di Pasteur, Koch e di Joseph Lister (la cui storia assomiglia per alcuni aspetti a quella del suo antesignano ungherese) si ritrov disoccupato. Cadde in depressione e fu rinchiuso in manicomio. Qualche giorno dopo essere stato percosso dagli inservienti dellistituto manicomiale mor di setticemia, sebbene la medicina del tempo, per voce di qualche antenato di Re Picos, abbia attribuito la causa della morte ad una sifilide contratta in giovent. Sar solo nel 1965 che unindagine paleopatologica smentir definitivamente questa ipotesi squalificante. Viene quindi da chiedersi perch la comunit scientifica del tempo scelse di non avvalersi del metodo scientifico per verificare lipotesi formulata dal dottor Semmelweis. La risposta pi semplice di quanto si possa credere: la comunit scientifica risponde alle stesse regole a cui sono assoggettati i
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partiti politici e di conseguenza, come ho gi avuto modo di spiegare, non pu essere concesso nessun merito personale se la popolarit che ne deriva non ricade anche sulla comunit di individui che deve dispensare il riconoscimento. Non a caso, se tutti i colleghi di Semmelweis avessero accettato allunanimit la tesi delle mani sporche, Ignc sarebbe diventato un eroe e gli altri medici una manica di untori assassini. Non sia mai! La corporazione medica, la creatura, ha difeso se stessa infrangendo il Giuramento di Ippocrate. Tutta la scienza pare averla seguita dimenticando i presupposti fondamentali dai quali si originata. Dal libro scritto dal Prof. Evandro Agazzi (Il bene, il male e la scienza):

Se persino la scienza si piegata al volere scaturito dalla maggioranza segno che loccidente non pi soltanto al tramonto, ma precipitato nella notte pi profonda. Basta guardarsi attorno per scoprire che non sono soltanto le discipline scientifiche, ma anche tutte le altre attivit umane ad essersi politicizzate. Il vecchio metodo scientifico fondato sui risultati dove 1+1 ha sempre fatto 2 in qualsiasi parte della terra stato soppiantato dal dogma maggioritario secondo il quale 1+1 pu anche fare 3. Fa 3 se la maggioranza ad esserne convinta mentre i sostenitori del 2 soccombono. La capacit di stringere e consolidare relazioni, la costruzione di unalleanza
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Ma un passo ancora pi impegnativo fu presto compiuto: esso concentrava la critica della scienza non pi sul suo possibile impiego e sulle sue conseguenze, ma direttamente sulla sua struttura noetica (cio conoscitiva), negando che essa fosse quel modello di conoscenza imparziale, pubblica, controllabile e critica che, a lungo, si era creduto che fosse. Si proclam, al contrario, che la scienza sempre il prodotto di una comunit sociale, che essa cresce a partire dalle fondamentali visioni del mondo e dalle convinzioni preconcette che caratterizzano una tale comunit, che essa tende a servire inevitabilmente gli interessi della classe dominante, a sostenere i suoi fondamenti ideologici, a fornirle strumenti intellettuali e pratici per preservare le sue posizioni di privilegio. La pretesa oggettivit e controllabilit delle dottrine scientifiche fu dichiarata puramente fittizia, mentre si sottoline fino alleccesso che lorganizzazione gerarchica della comunit scientifica, i legami tra i suoi leader ed il potere politico e/o economico, il controllo esercitato sulle pubblicazioni, laccesso ai fondi per la ricerca, leffettiva possibilit di esprimere opinioni (scientifiche) dissidenti, erano tutte determinate da potenti fattori extra-scientifici.

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capace di dominare lintero gruppo, ha prevalso sui risultati. Dalla medicina al libero mercato non sono pi le merci che devono incontrare i favori del pubblico per essere acquistate, ma sono le condizioni create dalle maggioranze che dominano il mercato a decidere quali prodotti si guadagneranno lapprezzamento degli acquirenti e quali non raggiungeranno mai gli scaffali dei punti vendita. Le societ miste pubblico - privato, le cosiddette multi utility italiane rappresentano solo la punta delliceberg. Non hanno concorrenti, non sono soggette al controllo dei rappresentanti del popolo (se non a costo di ottemperare a lunghe trafile burocratiche), hanno la piena facolt di stabilire i prezzi dei servizi erogati. Sebbene non ci sia nulla di che rallegrarsi si tratta di un fenomeno globalmente diffuso che permette di spiegare come certi grandi manager siano riusciti a restare in sella malgrado i pessimi risultati descritti dal Corriere della Sera (30 marzo 2009) con queste parole: Rick Wagoner, (ndr numero uno della General Motors) sopravvissuto a tutti i disastri degli ultimi anni crolli delle vendite, perdite record, accordi falliti, errori nella scelta di nuovi prodotti se ne va. Larticolo continua spiegando che per scalzare questo guru delle perdite non bastata levidenza dei fatti, ma ci sono voluti 38 miliardi di dollari del Governo Americano concessi in cambio delle sue dimissioni. La politica ha dovuto pagare fior di quattrini per ottenere la testa di Rick dalla maggioranza che lo ha prima incoronato e subito dopo mantenuto al suo posto durante una lunga reggenza da incapace. A Grillo lasciamo il compito di descrivere le qualit dei nostri manager: Mediobanca, quotata in Borsa, lo snodo della finanza italiana. Il presidente Cesare Geronzi indagato per il crack Parmalat per usura aggravata e concorso in bancarotta fraudolenta. Per il crack Cirio indagato per frode, per lemissione e il collocamento dei bond Cirio tramite Capitalia. Per il crack Italcase stato condannato in primo grado per bancarotta a un anno e otto mesi pi linterdizione di esercitare uffici direttivi presso qualunque impresa per due anni, poi stato assolto in appello Fatevi dunque qualche domanda: perch chi dirige le banche milionario anche se i suoi clienti perdono soldi? Milioni di euro di stipendi senza risultati. Fai fallire unazienda e in cambio ottieni, quasi come per Alitalia, Ferrovie dello Stato, Telecom Italia, bonus a volont, stock option, compensi da mille e una notte. (A riveder le stelle, Rizzoli)

Di che lamentarsi se i partiti, che dovrebbero dare il buon esempio,


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Vuole convincere quel povero bambino che la propensione delluomo a collaborare quanto di pi nefasto ci possa essere? Vuol fare di lui un individualista a cui non importa un accidente della societ? Un anarchico bombarolo? Domand con voce roboante la Pubblica accusa. Niente affatto ribatt limputato Voglio solo metterlo in guardia cos che un giorno possa difendersi dalle degenerazioni associative. Daltra parte, se qualcuno dovesse mai rifarsi ai padri della psicologia delle organizzazioni troverebbe numerose conferme alla mia teoria. Si prenda Sofer quando afferma che se i fattori individuali finiscono per prevalere sulle esigenze generali dellorganizzazione essi finiscono con limpedire allorganizzazione di realizzare i propri obiettivi. Compito della medicina quello di salvare la vita umana e se alcuni medici sono venuti meno a questo principio lo si deve alla vanit dalla quale non si sono saputi difendere. Ma la vocazione a ripetere dellessere umano non ha limiti. I partiti, allo stato attuale dei fatti, non sono forse affetti dalla stessa sindrome che ha colpito i medici nemici di Semmelweis pi di cento anni or sono? E lei continu fissando intensamente laccusa negli occhi sarebbe contento di sapere che il chirurgo che le estirper quel malevolo polipo dalla gola non diventato primario grazie alle medaglie guadagnate sul campo, ma in virt delle importanti amicizie che ha saputo coltivare? Come si possono spiegare altrimenti quei novanta pazienti che muoiono ogni giorno nei nostri ospedali per errori medici? (fonte: Beppe Grillo). Questi biechi trafficoni non sono forse i figli dei figli dei figli di quei criminali che pur di non dare ragione a Semmelweis fecero morire molte donne e molti bambini di febbre puerperale! Laccusa si tocc il collo e deglut. Avrebbe voluto dissentire, ma tacque miserevolmente perch limputato aveva ragione. Questa e la verit! grid limputato Tutti i politici che ogni giorno vanno in giro a raccontare il contrario hanno incentivato la lottizzazione politica del sistema sanitario e sono stati cos tenaci da obnubilare la mente dei burocrati ospedalieri che sono diventati pi realisti del Re. A Bologna, come avr modo di raccontare, uno stimato chirurgo, al secolo Ignazio Marino, non stato arruolato dal prestigioso ospedale SantOrsola
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hanno abolito per primi tutte le conseguenze che derivano dagli errori e dalle sconfitte? Perch illudersi che gli altri facciano diversamente? La triste verit che in questo paese per vecchi le persone geniali sono esiliate da maggioranze che non possiedono nessunaltro talento se non quello di essere le pi abili tessitrici di una fitta rete di relazioni fondate sulle convenienze reciproche. Se non sei parte del gioco, non sei nessuno!

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soltanto perch si reso colpevole di essersi presentato alle primarie contrapponendosi al candidato protetto dal Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani. Signori e signore della Giuria, quando vi ritroverete distesi sul tavolo operatorio non dimenticate mai di domandare al chirurgo, un attimo prima che intinga il bisturi nelle vostre carni, per chi ha votato alle primarie del Pd. Chiedete o potrebbe esservi fatale. Un medico raccomandato dispone sempre di tutti i mezzi che gli servono, salvo forse lunico mezzo veramente indispensabile: il talento. Ma che importa: cosa sarebbe stato Michelangelo se il Papa non gli avesse pagato pennelli e colori? Sicch oggi meglio avere degli imbianchini col pennello, che non dei Picasso a mani vuote e lo stesso vale per i medici. Limputato si calm e quando riprese a parlare il tono era mansueto: Volevo convincere quel bambino soltanto di questo e non mi sarei mai sognato di mettere in dubbio i grandi progressi dellumanit, frutto, mi si permetta unespressione calcistica, di un gioco di squadra. Il problema di natura strutturale e non pu essere circoscritto a nientaltro. Compito dei partiti sar quello di trasformarsi o morire. Suvvia, dica la verit insinu laccusa con aria mefistofelica dica la verit e confessi che lei teme gli uomini quando si uniscono. Ammetta che vorrebbe che ogni cittadino vivesse da eremita! vero: temo gli uomini! Ma non quando portano doni, soltanto quando si associano conferm laccusato e non sono il solo. Forse era giunto il momento per limputato di alleggerire il dibattito. Il terzo uomo

Gabriele era un romagnolo di una volta, schietto, sincero e sanguigno, tanto amante del Sangiovese quanto delle belle donne. Sar forse per via di queste caratteristiche che non si mail librato nei cieli alti della politica restando confinato nei recinti malmessi del partito verde. Soltanto in unoccasione gli permisero di indossare labito da assessore ai lavori pubblici. Ma poi si mise a porre le solite domande seccanti: Perch quella strada costa pi di quello che dovrebbe costare? Perch dobbiamo aggiungere al bando di gara questo capoverso che far vincere soltanto quellazienda? Gabriele non sapeva che certe questioni vanno nascoste sotto il tappeto come se fossero le briciole di unabbuffata indecente. Va da s che
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Ci ha parlato dei partiti, di questa creatura che come lircocervo una e unaltra allo stesso tempo, dei leader, ostaggi della creatura, ma non ci ha raccontato ancora nulla dei simboli politici. Di queste misteriose rappresentazioni che troviamo stampate sulla scheda elettorale argoment il Giudice. Non vorrei annoiarvi troppo con la teoria rispose limputato. Niente affatto! esclam il giudice e quindi concluse Tuttavia, se qualcuno dei Giurati dovesse annoiarsi potr abbandonare laula per andare a fumarsi una sigaretta, lavarsi le mani o bersi una bibita nel corridoio, senza dover chiedere il permesso. Se vorr, potr rileggersi poi, in assoluta calma, quanto messo a verbale Mi oppongo! insorse lAccusa questo tema non pertinente Opposizione respinta sentenzi il Giudice limputato risponda alla domanda sui simboli politici.

Gabriele lasci ben presto la politica per dedicarsi alla lavorazione del legno. Fu cos che divent uno stimato costruttore di nidi per uccelli selvatici che rivendeva personalmente nei mercatini di paese o durante gli stessi congressi ecologisti. Ma prima di allora, subito dopo essere stato licenziato dal Sindaco, tent la strada del dirigente politico e in qualit di Vicepresidente del Consiglio Federale Regionale fu spedito a sedare un contenzioso correntizio sorto a Modena. Prese armi e bagagli e da Ravenna part per la ridente cittadina emiliana. Prima di uscire da casa telefon alla federazione provinciale chiedendo di essere raggiunto alla stazione da un membro dellesecutivo modenese, voleva assolutamente un accompagnatore in grado di condurlo nel luogo individuato per lo scontro tra correnti. Sceso dal treno non trov nessuno ad aspettarlo. Attese prima unora e fece passare anche la seconda. Solo alla terza, la pioggia cadeva copiosa ed era ormai notte fonda, prese un taxi. Raggiunta la riunione chiese ragione dellassenza del cocchiere promesso e scopr che nessuno dei litiganti si era spostato dalla stanza perch la discussione su chi dovesse andarlo a prendere era ancora in corso. Lassenza di uno dei tre - stando a quanto affermavano i presenti - avrebbe potuto comportare lalleanza dei rimasti e nessuno se la sentiva di finire in minoranza. Bastano due uomini per fare un partito, il terzo far da minoranza. Guardatevi dal vostro dirimpettaio. Potrebbe essersi alleato con il portiere e la donna delle pulizie.

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Il sogno visionario del simbolo politico Il simbolo un atomo immobile nel caos. La verit pu perdersi nei boschi oscuri delle opinioni, la storia mutare, il tempo distorcersi, ma ogni simbolo resta uguale a se stesso per tutta leternit e sembra vivere di unapparente indissolubilit che ha sempre affascinato gli uomini e le donne nel profondo delle loro anime. Forse non ci crederete, ma quanto vi racconter frutto di un sogno incubato durante una notte incredibilmente tormentata. I simboli possono morire, vero, ma indubbiamente possiedono una vita infinitamente superiore a quella di tanti altri materiali considerati indistruttibili. Fu forse per questo che moltitudini di apprendisti stregoni al soldo dei regnanti si convinsero che il grande nulla poteva essere sconfitto da un sapiente uso delle dinamiche simboliche. Incominciarono a sperimentare empiricamente tutti quei procedimenti destinati alla conservazione degli involucri di carne, un tempo dimora dellanima regale del Re. I corpi dei regnanti defunti furono trattati con muffe, esposti a climi secchi per disidratarli, spalmati di unguenti e infine liberati da viscere e fluidi marcescibili. Questo lungo processo dimbalsamazione sottraeva i corpi al disfacimento, ma allo stesso tempo li trasfigurava in fantocci deformi di carne secca e brunastra che poco o nulla ricordavano lo splendore magnificente del sovrano. Si pens allora di costruire un sarcofago, vale a dire un involucro che fosse allo stesso tempo la fedele riproduzione del regnante, quando ancora era vivo, e il contenitore della salma dopo la morte. Scrigni, come calchi corporei rovesciati, impreziositi dalloro e dalle pietre preziose, scolpiti per tramandare limmagine regale e proteggere la prova e cio la mummia che si trovava cos ad assolvere unimportante funzione probante. Il sarcofago una statua cava, scolpita a grandezza naturale, che riproduce fedelmente loriginale allesterno e ne conserva allinterno ci che resta. Si tratta di un simbolo che mostra e documenta. Questa manipolazione di significati mi induce a ritenere che sebbene i maghi abbiano iniziato a manipolare i simboli fin dai tempi pi remoti, incominciarono solo da questo momento a farne un uso talmente complesso da generare nuove forme di vita parallele fino a quel momento sconosciute. Gi allora, quel sarcofago, non conteneva un solo corpo, ma due, e alludo ai due corpi del Re, secondo la celebre definizione di Ernest Kantorowicz. Il corpo del sovra129

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no era mortale ed eterno allo stesso tempo perch le sue carni non erano formate dalle cellule e dai tessuti, ma dagli individui che formano il corpo politico dello stato raffigurato nel Re Leviatano di Thomas Hobbes a cui si gi accennato in precedenza. Gli stregoni, incantati da questa scoperta, giunsero alla conclusione che sarebbe stato possibile invertire il sistema delle relazioni non appena levolversi della democrazia, nonch dei sistemi sociali e delleconomia, lo avessero permesso. Con il passare del tempo il sarcofago cess di contenere il corpo mummificato del Re che fu spodestato dal suo stesso corpo politico. Non fu quindi un caso se alle antiche autocrazie subentrarono nuove forme democratiche che fecero perdere al sarcofago il suo aspetto antropomorfo che non tard a trasformarsi in bandiere ed emblemi. Ma allora, prima di questa mutazione, posando lorecchio sul torace di quella anomala entit si poteva sentire il brusio delle piccole creature presenti al suo interno. Se anche una di queste fosse morta, unaltra avrebbe preso il suo posto. La grande madre, il simbolo, incominci a sentirsi essa stessa un essere vivente e si chiese: non fa forse parte della vita delle api il tronco cavo, lalbero morto, dove insediato il favo? Non potendo esprimersi personalmente chiese alle piccole creature di trovare qualcuno che lo facesse in nome di entrambe, un leader capace di assolvere ai compiti un tempo affidati al Sovrano, ma questa volta non era il Re che avrebbe determinato il suo seguito, ma viceversa era il seguito ad indicare chi doveva parlare a nome di tutti gli altri. Nacque cos quello strano sodalizio che lega da sempre gli uomini ai simboli inumani che loro stessi si sono scelti e che servono con grande abnegazione dal giorno in cui fu stretto il patto. Ancora oggi, i resti di quellaccordo primordiale si ritrovano allinterno di molte cerimonie rituali. Le salme dei soldati sono rimpatriate avvolte nelle bandiere. La bandiera prende cos la forma del corpo, mentre il corpo diventa la bandiera. Si tratta di uno scambio consolatorio dove il simbolo viene usato come un sudario, ossia come un sarcofago molle, che presuppone al suo interno la vita perenne originata da tutte le creature che quel simbolo lo vivono e lo servono. Al termine della celebrazione la bandiera viene tolta dalla bara per essere ripiegata a forma di triangolo e subi130

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to dopo nuovamente ammainata in cima al pennone. La morte ancora una volta sconfitta da un procedimento di trans-mutazione simbolica. Si pu quindi ipotizzare che i simboli moderni, dalle bandiere alle marche commerciali, come gli stessi simboli politici, abbiano continuato a collocarsi allinterno di molti processi che scaturiscono dal desiderio di immortalit presente nellinconscio umano, ma ci che pi mi interessa descrivere il conflitto che nasce tra gli esseri contenuti e la creatura contenitore. Alludo ad una guerra combattuta tra gli esseri umani che servono i simboli (e vorrebbero a loro volta mutarsi in essi) e i simboli che non vogliono concedere a nessun altro il loro status dimmortalit cos duramente conquistato. Gi, proprio cos, le marche, esattamente come i Testimonial senza unidentit precisa loro antenati, i sarcofagi (sarko phagos mangiatore di carne), hanno un disperato bisogno di esseri viventi per continuare a vivere. Si comportano come un parassita che sopravvive solo in presenza di un ospite da sfruttare. La Nike ingaggia Michael Jordan. La Marlboro preferisce affidarsi ad un rude cow boy senza nome, mentre limportante catena di ristorazione Pizza Hut assume un pezzo vivente della storia del novecento, luomo che ha mandato in pensione la guerra fredda, il leader carismatico dellex Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov. McDonald intraprende una via intermedia tra il testimonial senza identit anagrafica della Marlboro e la mascotte di una squadra di calcio sottoponendo i due archi dorati ad un morphing capace di trasfigurarli in Ronald McDonald, un inquietante pagliaccio che si presenta al pubblico in due versioni, una di plastica posizionata sui prati dei McDrive e unaltra in carne ed ossa, impersonata da un attore, che compare tanto ai compleanni dei bambini quanto negli spot tv. La Coca cola punta tutto su Babbo Natale, belle ragazRonald McDonald: un testimonial un po maschera e un po mascotte

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ze e famiglia. Come sostiene Naomi Klein, le marche possono fare a meno di tutto, persino delle stesse merci sulle quali sono stampate o incise o degli stabilimenti di produzione che, come nel caso della catena di montaggio della Ford T, le hanno rese famose, ma non possono rinunciare ad un uomo, o ad una donna che insuffli la vita allinterno della loro vuota apparenza. Daltronde le marche cercano di instaurare delle relazioni con il proprio pubblico, relazioni tali dallessere considerate alla stregua di quelle che intercorrono tra un individuo ed un altro, (Manaresi 1999) ed quindi normale che per riuscire in unimpresa simile antepongano un essere umano tra se stesse e i consumatori. Questa vestizione carnale della marca non esente da effetti collaterali. Uno fra tutti, nel caso della gi citata Nike, la popolarit di Jordan si saldata cos bene al brand della nota produttrice di scarpe da costringerla ad accettare una sorta di sub-marca denominata Air Jordan. Michael Jordan reclutato per lanciare un brand si trasformato esso stesso in un brand come spiega Vanni Codeluppi: Nel corso degli anni, infatti, Jordan si sempre pi fuso con la marca Nike, mentre questultima, a sua volta, si progressivamente incarnata in lui. Nike, cio, ha portato sino alle estreme conseguenze le possibilit offerte dallimpiego del testimonial da parte di una marca, sfruttando totalmente limmagine del personaggio scelto, ma assumendo anche tutti i rischi conseguenti allassociazione con esso.

Conflitto iconico: il simbolo/la marca Nike e il testimonial (Michael Jordan), marca autogenerata

Lo stesso conflitto si registra in campo politico tra leader politici e simboli elettorali. Bisogna ricordare che se e le merci servono per vendere le marche ai consumatori (Klein), i politici servono per smerciare i partiti
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agli elettori. Bisogna per rilevare che questa relazione mutualistica, in ambito politico si presenta come un fenomeno reversibile e i ruoli tendono spesso a rovesciarsi. Ci accade quando i partiti sindeboliscono o si screditano sotto il peso degli scandali, della corruzione o di altri fenomeni di malapolitica. Ecco allora che i simboli politici lasciano il posto ai volti dei candidati che vengono usati in dosi sempre pi massicce durante le odierne campagne elettorali.

A questo utilizzo feticistico della fisiognomica si accompagna lesibizione di alcuni aspetti caratteriali, che se ad una prima analisi potrebbero apparire controproducenti, servono in realt sd avvicinare il politico allelettore medio.

Candidati desimbolizzati

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Luso e il riuso del volto produce lo stesso fenomeno di iconizzazione corporea subito da Jordan. Si osservi in tal senso levoluzione grafica del primo piano di Obama raffigurato sopra la parola change. Una foto iperrealista prima, unillustrazione a due colori poi e infine una macchia schematica che gli esperti di tecnologie digitali chiamano bit-map. Il simbolo dei Democratici americani, lasinello, si ritrova nelle stesse condizioni della Nike ed costretto a competere con licona Obama.

Laspetto esteriore del simbolo subisce lo stesso processo di semplificazione anche quando la mutazione non inizia da un essere umano. La mela dellApple computer, che nasce come uninsegna araldica scolpita nel legno, si trasfigura nella siluette di una mela colorata dallarcobaleno. Se la osserviamo a distanza di trentanni vediamo che ha perduto la scritta sottostante e assomiglia ad un ectoplasma o meglio ad una goccia di gelatina trasparente che sembra essere caduta accidentalmente sul computer. Sui portatili lo stesso logo figura inciso e la sua forma si delinea grazie al chiaroscuro composto da ombre, parti piene e parti vuote, come se si trattasse di un calco o di un bassorilievo invertito. Il percorso di dissoluzione della marca pi che evidente.

Iconizzazione di un leader politico

2010

1976

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A cosa si deve questo progressivo impoverimento? La prima ragione risiede nella necessit di non essere osservati, ma percepiti in frazioni di tempo infinitesimali. La slide di chiusura degli spot, dove compare il logo della marca, dura pochissimi secondi. Lo sguardo di un automobilista che cade sul cartellone pubblicitario si riduce ad unocchiata fugace. Un logo non ha il tempo di pavoneggiarsi indossando un vestito fatto di fronzoli e merletti. Appare e scompare come una macchia che si deve incollare alla memoria. Bisogna infine far notare che si tratta di un procedimento dove i significati cosparsi sul logo sono stati con il tempo interiorizzati dallo spettatore. Costui non ha pi bisogno di trovare conferma del fatto che la mela la metafora del desiderio, che il morso sinonimo di conoscenza, che larcobaleno rappresenta la speranza, mentre i colori dellarcobaleno (invertiti di posizione) richiamano lanarchia. Gli aficionados dellApple sanno il perch della mela e dellarcobaleno rovesciato e non importa ricordarglielo ancora. Uomini che diventano marche come Jordan e marche che diventano esseri umani come Ronald McDonald. I simboli, siano questi un logo pubblicitario o emblemi politici, non sono per nulla immutabili come potrebbe sembrare ad una lettura superficiale. I simboli si muovono, cambiano, sembrano affetti da un continuo dinamismo simbolico. Ma credo, ed quello che tenter di dimostrare, che dietro a questa metamorfosi, legata perlopi a ragioni pratiche, si nasconda un procedimento di spoliazione che consente alla marca di superare la barriera delliconema, di quell immagine finale, di confine, che permette ancora la riconoscibilit del soggetto (Giorgio Celli citando Thomas Maldonado) trasformandosi in puro significato. Ogni marca ambisce quindi ad assumere uno status simile a quello rivestito da una divinit. Sarebbe a questo punto molto interessante riuscire a calcolare quanto tempo lintera umanit dedica alle marche e quanto invece alla religione. Forse Dio, come ci ha suggerito John Lennon, (i Beatles sono diventati pi famosi di Ges) ha perso la guerra degli ascolti. Le marche sono acquistate, mangiate, bevute, indossate, vissute molto di pi di qualsiasi altro immaginario sacro e ci sono riuscite prima ancora di essere ascese agli spazi celesti. Sono ancora qui, sulla terra, intorno a noi, ma per gran parte di esse lapoteosi gi incominciata. Si osservi quindi la Disney il cui aspetto grafico cambiato poco o nulla dalla sua nascita ai giorni nostri. Alla firma usata come logo si aggiunto un castello, sullo sfondo, che

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rende esplicita la vocazione edificatoria del simbolo. Non infatti un caso se la Disney lunica marca che ti permette di vivere al suo interno e come tale pu essere considerata la prima e pi importante marca abitabile sul mercato. Anche lHoliday Inn, la famosa catena di hotel, ti permette di soggiornare nelle sue confortevoli camere, cos come quando si pranza da McDonalds si consuma il pranzo allinterno di una sala ristorante, ma entrare in un parco tematico unesperienza completamente diversa dove ti viene proposta unalternativa al mondo di tutti i giorni, unaltra dimensione fantastica e ricca di nuovi stimoli. Inoltre, ogni strategia commerciale perseguita dalle marche abitabili mira a trattenere i visitatori allinterno del proprio corpo per il maggior lasso di tempo possibile. Pi resti e pi guadagno!questo il principio da perseguire. La Disney, pur di raggiungere questo scopo, disposta a tutto, finanche a creare uno stile di vita che mira a trattenere il cliente per sempre. Walt Disney attrae i consumatori con la sua aria paterna, materializza personaggi di fantasia e concede a tutti gli adulti lopportunit di poter ascoltare di nuovo le favole senza farli sentire ridicoli. Walt, un uomo, diventa la Disney, una donna, nel disperato tentativo di riconciliare la dolorosa separazione dalla madre, citando Otto Rank, con il desiderio di ritornare al grembo materno. La marca si quindi sostituita al simbolo che da sempre ci ha permesso di mantenere un legame con la realt originaria dalla quale ci siamo separati attenuando il trauma che n scaturito. La Disney una madre modello il cui intento prioritario quello di avocarsi quanti pi figli riesce. Per questo motivo, Disneyland il discendente in linea retta del primo Leviatano, una cugina di segno femminile, ma per capire meglio di cosa stiamo parlando bisogna incominciare lanalisi dal padre Walt e non da sua figlia. Sappiamo tutti chi Walt Disney, un genio, forse lunico grande talento del secolo scorso. Incominci la carriera disegnando delle creature antropomorfe che diventarono ben presto i beniamini delle platee di mezzo mondo. Topolino, Minnie, Pippo, Pluto, chi non li conosce? Dopo una breve vita a due dimensioni scesero dallo schermo come nel film di Woody Allen La rosa purpurea del Cairo per colonizzare gran parte del mercato, dallabbigliamento allindustria dolciaria, dalleditoria alla tv. Sullonda del successo economico e con le rendite accumulate si materializzarono allinterno di una citt fantastica fatta costruire appositamente per loro cos che i bambini potessero non solo guardare i propri beniamini al cinema e alla tv, ma anche incontrarli di persona e trascorrere un po di tempo insieme a loro. Il fatto che gli adulti siano sempre stati molto felici di regredire alla propria infanzia per assecondare i desideri dei
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figli rappresenta lintuizione pi geniale mai avuta dallo Zio Walt. Ancora oggi, folle immense di visitatori, di tutte le et, fanno la fila per poter entrare nel castello di Cenerentola. Visitatori, ma anche consumatori che hanno smesso di consumare per essere consumati (Fight club) dalla marca. Disneyland nasce nel 1955 dove prima cera un frutteto di arance a circa 40 chilometri da Los Angeles. Lidea semplice, creare un luogo dove il cittadino medio americano possa trascorrere il fine settimana con i figli. Non un comune luna park, bens un parco dei divertimenti dove si possa vivere nelle favole. Nasce cos un alter orbis ricostruito di tutto punto con strade, alberghi e ristoranti che si trasformer 14 anni dopo nel Walt Disney World Resort, la pi grande fabbrica del divertimento esistente, a sua volta suddivisa in 4 parchi tematici. Uno dei quattro parchi, Epcot, la cui attrazione regina rappresentata da una sfera sar interamente dedicato alla scienza e alle innovazioni della tecnologia, in una parola, al futuro. Ma non solo. La marca Disney, dopo essersi espansa e aver occupato uno spazio fisico, incomincia a ragionare come un essere vivente che sinterroga sui rapporti di natura mutualistica che bisogna instaurare con il simbionte di riferimento: luomo. Punta quindi ad allocarlo in una condizione di felicit stabile non accontentandosi pi di fornirgli un transitorio divertimento. Per questo Walt Disney aveva previsto che Epcot, acronimo di Experimental Prototype Community Of Tomorrow, incorporasse una comunit pilota in grado di testare un nuovo stile di vita derivato da ricercate prossemiche urbanistiche e inediti assetti sociali che lo stesso Walt descrisse Il geode di Epcot cos: Sar una comunit pianificata e controllata, una vetrina dellindustria e della ricerca, delle scuole e dalle infinite possibilit culturali ed educative. In Epcot non ci saranno slums perch non lasceremo che ne sorgano. Non ci saranno proprietari terrieri e quindi nessun controllo elettorale. La gente affitter le case, invece di comprarle, e gli affitti saranno modesti. Non ci saranno pensionati. Tutti dovranno avere unoccupazione (Thomas 1980).
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Il pap di Topolino non riuscir a materializzare questultima idea, ma la Disney, rimasta orfana del suo creatore, impianter altrove gli embrioni che sarebbero dovuti crescere ad Epcot. Celebration, il prototipo della citt perfetta che si sviluppa tra casettine rassicuranti, laghetti, campi da golf, siepi topiarie e boschetti tropicali in miniatura. Chiunque vi risieda ha scelto la propria abitazione fra i sei Il rover di The prisoner modelli presenti in catalogo e ha dovuto sottoscrivere un severo regolamento che lo obbliga a tagliare il prato settimanalmente, a non stendere i panni davanti a casa o non ridipingere lo steccato senza attenersi allelenco di tinte pastello approvate: grigio perla, verde penicillina, bianco ghiaccio. In ultimo, non si pu stare lontani da casa per pi di tre mesi (Giroux 1999). Questultima regola ricorda il villaggio neopalladiano della serie The Prisoner nel quale vige una diffusa tranquillit che stona in confronto alle ragioni che ne hanno determinato la nascita. Si tratta infatti di una prigione dove sono stati segregati i membri ribelli dei servizi segreti internazionali. Chiunque tenti di fuggire viene raggiunto da una gigantesca sfera bianca denominata Rover, quindi soffocato oppure stordito e riportato a casa. Una sfera simile al geode di Epcot. Il villaggio di The prisoner e Celebration, oltre alla sfera geodetica, hanno in comune una caduca serenit dove si tenta con insoddisfacenti risultati di rievocare let della quiete, della sicurezza e della stabilit, quando la societ non era ancora minacciata dai fastidi e dai pericoli della modernit - allinterno di una comunit artificiale che - si rivolge allinsicura classe media americana, che si ricorda tuttora della vita autentica vissuta dai propri nonni in luoghi dove i bambini potevano ancora giocare per strada e dove tutti i vicini erano amici (Steiner 1996). Come gli animali clonati, che pur risultando identici ai genitori muoiono a pochi mesi dalla nascita, cos Celebration sopravvive di vuota apparenza riconfermandosi come unutopia propriamente detta cio come un luogo felice, ma inesistente (Wikipedia) o se esitente - rovescaindo il principio - fintamente felice. Tanto vero che In questo sogno di cartapesta come fanno giustamente osservare Gianni Emilio Simonetti e Stefano Montani nel testo di una delle loro esercitazioni lordine, la quiete, la ricchezza, la sparizione della storia nascondono il culmine della violenza simbolica, perch eliminano dallidea di felicit ogni suo carattere
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soggettivo. Qui, larroganza dei world-menders del capitale finanziario ha rimpiazzato le utopie sociali e politiche (che sono sempre state caratterizzate da passioni rigorose battute da un vento di follia) con le utopie tecniche, capaci di realizzare una formidabile economia del reale che, per, ha il suo topos fuori dalla storia, oltre ogni speranza, nei deserti della forma di spettacolo. Cos, quella incommensurabile distanza che una volta fondava lontologia classica tra lidea e la realt, il possibile e lattuale, il necessario e lutile ha perso a Celebration ogni senso. Ad un piano urbanistico rigoroso dei luoghi corrisponde un programma rigoroso della vita dei suoi abitanti. Paradossalmente questo sito abitativo protetto fuori dalla storia ossessionato dallimpiego del tempo che qui non pu lasciare allimprevisto nessun margine, n spezzarsi tra tempo di lavoro e tempo libero. A Celebration incombe unidea di tempo sociale per il quale lozio, a dispetto di Paul Lafargue, il pi grande dei delitti!. Celebration quindi un non luogo esente da ogni qual si voglia indicazione capace di ricondurre la materia vivente alla scintilla che lha generata. Non a caso quindi si presenta in tutto e per tutto deiconizzata. In ogni strada, piazza o locale pubblico, la pubblicit bandita! Niente Starbucks, Virgin, McDonalds! Neanche la stessa Disney, pu infrangere il divieto. Il vecchio parco tematico ha fatto il suo tempo e gli americani che possono permetterselo preferiscono un eden dove la marca Disney per prima ha rinunciato alla sua stessa rappresentazione secondo un riformulato divieto antico testamentario. Celebration quindi una marca che non ha pi bisogno di una rappresentazione, una marca sublimata, lessenza stessa dellidea consumista che punta ad unaccettazione incondizionata della merce da parte del consumatore. Al marketing subentra la fede. Se Dio infinto anche Celebration lo malgrado occupi poco pi di 27 mila acri. Digitate il suo nome su Google ricerca immagini e al contrario di quello che accade con qualsiasi altra marca terrena non vedrete comparire sullo schermo nessun simbolo grafico riconducibile ad essa, bens una serie infinita di paesaggi, scorUna pubblicit di Celebration, si noti lassenza totale di simboli e marche.

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ci e vedute. Case e prati, prati e case, talvolta, molto raramente, un anziano dallaria felice. Non troverete neppure una sola figura antonomastica che possa essere considerata rappresentativa di quello stato inesistente. Celebration non la Parigi della Tour Eiffel o la Roma del Colosseo. Celebration un luogo formato da infiniti luoghi. Una cosmologia di immagini, ogni volta diverse, ma con la stessa atmosfera riconoscibile. Celebration esiste, ma non pu essere congelata allinterno di un immaginario stabile e le sue raffigurazioni sono come le cellule dellepidermide, muoiono e si riformano continuamente allinterno di un icomosaico dinamico, una immagine di derivazione aiconica che raffigura senza raffigurare.

Giunti a questo punto assume unimportanza particolare la decisone di Walt Disney di farsi ibernare. Non desidero sapere se ci corrisponda al vero, ci che minteressa verificare se la mia tesi continua a funzionare dopo aver inserito nel mosaico questa nuova tessera. Il corpo congelato di Walt equivale alle spoglie mummificate del sovrano, la marca Disney il prezioso sarcofago sepolcrale, Celebration rappresenta lemancipazione da entrambi, il punto di arrivo del processo di mitogenesi che ha permesso allessere umano Disney di elevarsi al rango di Dio. Non si pu intravvedere Walt Disney in Celebration come non si pu vedere Dio. Ma Cristo, visibile, Dio. Certo, come Celebration Disney. Lanalogia certamente azzardata, ma interessante quanto basta per essere
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Licomosaico Celebration tratto da Google immagini

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approfondita. Ricapitoliamo: Walt Disney il corpo, il doppio corpo del sovrano; la marca Disney la sua raffigurazione, Celebration allo stesso tempo la marca che ha preso vita e luomo che si elevato dalla sua condizione terrena. Il risultato unentit terrena e divina, individuale e collettiva, che potrebbe essere definita come una metamarca.

Accostiamoci pertanto alla religione cristiana dove troviamo alcuni elementi simili: il corpo di Cristo, la croce, lo Spirito Santo. Prima di approfondire questo parallelismo mi servo dellesempio offerto da Michel Scoumarnec nel suo volume (I simboli cristiani) per definire la differenza esistente tra segno e simbolo: quando si vede una bandiera dai colori blu, bianco e rosso, si riconosce la bandiera francese (segno), ma quando si issa questa bandiera in uno stadio olimpico dopo la vittoria di un atleta francese, costui si mette a piangere per lemozione e i telespettatori si emozionano a loro volta, latleta che diventa un simbolo. Si tratta sostanzialmente del conflitto tra uomini e simboli che abbiamo gi incontrato quando abbiamo parlato della Nike e di Michael Jordan, ma per entrare nel merito del fenomeno citiamo ancora Scoumarnec per i non francesi durante i mondiali di calcio la bandiera era un segno. Per i francesi invece, quando la loro squadra ha vinto, lhanno portata in giro, sventolata ed esibita, ed era - diventata come un simbolo fortissi141

Due operatori della Alcor sistemano un corpo allinterno di una capsula criogenica affinch sia ibernato. (da www.alcor.org)

Larcheologo Howard Carter esamina il sarcofago di Tutankamon rinvenuto nella tomba da lui stesso scoperta

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mo didentit, di appartenenza, integrazione, di fierezza e di giubilo Questo sostanzialmente dimostra che un segno, per poter diventare un simbolo, e cio acquisire degli ulteriori significati mitici trascendendo quelli puramente informativi, deve essere caricato dellenergia necessaria a farlo risplendere di quellalone magico che i francesi chiamano allure e che fa risplendere i simboli nelluniverso caotico di segni. Questa energia deriva da un avvenimento che si compie, nella fattispecie: la finale di un campionato mondiale di calcio. La reazione che trasforma un segno in simbolo avviene solo se si usa come catalizzatore una storia. Ecco allora che nella religione cristiana troviamo sia il segno che il simbolo. Un segno, la croce essenziale, quella formata due segmenti legnosi di lunghezze diverse che sintersecano perpendicolarmente e un simbolo rappresentato dalla stessa croce unita al corpo di Cristo. Bisogna poi non dimenticare che vi una terza raffigurazione cristologica riconducibile alla figura del Messia decontestualizzato dalla croce. Si pensi allUltima cena di Leonardo da Vinci, ma questa branca pu essere considerata come una sorta di preparazione dellevento catalizzatore simile alle partite del campionato che precedono la finale che si concluder con il pianto dellatleta. La chiave di volta del mio ragionamento si fonda sulle ragioni che non hanno pemesso al fenomeno di spoliazione di far scomparire completamente il corpo di Cristo dalla croce. Come potuto succedere? Per quale motivo sono sopravvissuti due simboli omologhi contrariamente a quello che accade solitamente? Si pu azzardare lipotesi che le due versioni della croce siano come i due toni di un mantra. Segno e simbolo sono sopravissuti per acconsentire il dispiegarsi di una storia a loop, di un prima e di un dopo che si ripetono, come in quelle cartoline lenticolari che mostrano unimmagine o unaltra a seconda del punto di vista. Le due croci sarebbero quindi i due frame della crocefissione e al contempo i due estremi allinterno dei quali si compie la mitogenesi del primo simbolo della cristianit in una sorta di antropoclastia reversibile. La crocefissione in primis il dispiegamento del processo di sfigurazione di Ges Cristo, la rimozione della carne intorno allo spirito. Lo stesso San Leone Magno paragona il Redentore ad un agnello che accetta mansueto di essere liberato da linutile ingombro delle sue lane. Non rimane giustappunto soltanto la croce a rappresentare il corpo della chiesa dopo la deposizione del corpo? Potrebbe essere la parabola del corpo, quello vero, che soccombe al suo alter ego metaforico? La passione dura 18 ore, ma la distruzione corporea inizia ancor prima della cattura. Il Nazareno, rifugiatosi nel giardino dei getsemani, suda sangue. Questa autotomia dovrebbe indurre a considerare gli artefici della
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scarnificazione come gli esecutori inconsapevoli di un rito doloroso, ma necessario. Tuttaltra cosa da quello che Caifa o lo stesso Pilato immaginano. Credono scioccamente di uccidere un uomo senza sapere che sono gli artefici inconsapevoli della sua immortalit. Cristo, condotto nel Sinedrio, viene percosso dai guardiani, processato sommariamente e quindi consegnato a Ponzio Pilato che lo condanna formalmente e lo fa legare alla colonna del supplizio dopo averlo denudato. Le fruste dei legionari si abbattono con violenza sulla schiena, sui fianchi, sulle gambe, per oltre le quaranta volte consentite. Leggendo limpronta della sindone c chi dice persino che non siano state meno di cento. I flagelli sono strumenti micidiali che producono ferite esiziali, cos profonde da provocare la morte. Proprio per questo, molte punizioni ingiunte per reati politici a quel tempo si mutarono in esecuzioni capitali mascherate con la complicit del boia. Lusanza di versare un obolo al fustigatore da parte del pubblico abbiente si diffuse a tal punto da diventare una consuetudine necessaria alla buona riuscita dello spettacolo punitivo. Al robusto manico del flagrum romano sono fissati fino quattro strisce di cuoio, talvolta nervi o tendini di cavallo, annodati a chiodi uncinati, frammenti taglienti di ossa frantumate di montone (dette talus). Si usano anche delle perle di ferro il cui compito quello di aggiungere contusioni ai gi numerosi tagli prodotti dallo strumento di sofferenza. A forza di colpire si strappa la pelle lasciando scoperti i muscoli, sintravvedono i nervi, le viscere, affiora il biancore screziato di rosso delle costole. Al termine della flagellazione il corpo di Cristo, si trova ridotto ad una massa gonfia e informe di carne lacerata e sanguinante (Will Durant) tanto che appare come una sola ferita (Maria di Agreda). Quando cessa la punizione e gli sono sciolte le funi il messia cade riverso a terra, ma gli subito gettata addosso dellacqua fredda per farlo rinvenire. Gli cingono la testa con la corona di spine, lo vestono di un abito color della porpora, lo schiaffeggiano ancora (Giovanni) e quindi lo costringono a salire al Golgota trascinando la croce sulle spalle. Intorno a mezzogiorno, ci che resta del suo corpo viene inchiodato alla croce che si carica di tutta la drammaticit dellevento e dellintera storia di Ges Cristo, simbolo e segno si uniscono per generare un immaginario di secondi sensi, che renderanno vivi due inanimati pezzi di legno per i secoli a venire. Malgrado ci, le carni del simbolo, inchiodate al segno, sono ancora ben visibili. Il simbolo, latleta che piange di cui ci ha parlato Scoumarnec, deve trasmettersi al segno perch il segno che deve cessare di essere tale per diventare simbolo e, data limportanza che si trover a rivestire, non ammette doppioni. Per questo il corpo del Signore continua ad essere martoriato, dalla
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lancia di Longino piantata nel costato, svuotato dal sangue che cola dalle stigmate e delle ferite riportate durante la flagellazione, umiliato allinterno dallaceto versato nella bocca. Un accanimento senza fine. Soltanto dopo 18 ore il corpo simbolo sar liberato dalla croce simbolo per essere prima coperto dal sudario, equivalente povero dellantico sarcofago, e quindi deposto nel sepolcro. Da questo punto di vista la successiva resurrezione di Cristo pu essere considerata come la rivincita postuma del corpo sulla croce o la storia che ricomincia da capo, da una croce vuota, secondo lo schema circolare di cui si accennato in precedenza. La coesistenza dei due simboli cristiani, uno sintetico e laltro, per cos dire barocco, impedisce che uno prevalga sullaltro e crea nella mente dello spettatore una sorta di immagine iconica reversibile. Alla luce di questo non sembra poi cos casuale che la religione cristiana, nel corso della sua storia, abbia continuato a mortificare il corpo con lunghi digiuni, privazioni di ogni genere (voto di castit, riduzione al silenzio) e auto flagellazioni. Straziando le carni, debilitando il corpo con lunghi digiuni, ha continuato a recitare il mantra della creazione simbolica senza smettere mai di chiedere la liberazione da quelluomo effimero che continua ad opprimere tutte le croci dalla nascita del cristianesimo ai giorni nostri. Dir di pi, al primo corpo di Cristo, si sono aggiunti quelli dei martiri cristiani votati al martirio per nutrire la croce di nuove scarnificazioni e altre inedite storie. Per questo possono essere considerati i primi spin story sacrificati, non in onore di un partito, ma per ispessire il corpo delle narrazioni religiose. In molti si chiederanno come mai mi sono spinto ad elaborare una simile tesi. Francamente non lo so neppure io, ma posso solo dire che in prigione c sempre tutto il tempo che serve per pensare, leggere e scrivere. La carne del simbolo nellera della riproducibilit seriale Fu una frase che mi fece nascere nella testa alcune considerazioni dalle quali sono partito per giungere alle conclusioni che ho illustrato. Lintervento di Massimo DAlema al Congresso Costituente dei Verdi, conclusosi con la riconferma di Grazia Francescato alla guida del partito dei Verdi nel 2000, si apr con una frase che ordinava molte confuse supposizioni che mi erano girate per la testa fino a quel giorno: La politica - disse lanciando un sorriso mefistofelico alla debuttan144

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te - ha bisogno di carne fresca per poter sopravvivere. Il partito, lemblema gigantesco che sovrastava minacciosamente la platea di Chianciano, aveva una fame irragionevole. Fame di nuove idee, fame di un linguaggio inedito, fame di tutto lentusiasmo che solo il neofita possiede. In cinque semplici parole: aveva fame della mia carne. Nei mesi che seguirono mi confort sapere che non ero lunico ad essere affetto dalla logofobia. Il terrore di diventare la carne da buttare in pasto ai simboli era talmente diffuso che ogni persona alla quale domandavo di tesserarsi rifiutava la proposta per paura di essere marchiata. Non a torto evidentemente, alla luce di quanto affermato pocanzi, la parola stigmate, una delle tante conseguenze che derivano dallessere letteralmente inchiodati ad un segno, deriva dal greco stigma che significa marchio. Nel bene e nel male, tra un marchio e una marca, tra un marchio e un simbolo, non cera quindi una gran differenza e non si comprendeva come mai le paure si concentrassero solo sui simboli della partitocrazia e non su tutti gli altri. Mi chiesi se gli obiettori temevano inconsciamente di subire lo stesso destino di Cristo o se, molto pi semplicemente, non volevano sentirsi omologati e cio inseriti allinterno di quel procedimento che impone ai membri di unassociazione di uniformarsi gli uni agli altri. Forse, era luna e laltra cosa. Decisi che lanalisi sui simboli andava ulteriormente approfondita e ricondotta al rapporto storico esistente tra la merce e il suo produttore. Mi convinsi leggendo Marx che nei processi di produzione leliminazione dellartefice manifatturiero iniziata nel momento stesso in cui la sua firma stata sostituita da una sigla che solo pi tardi diventer un marchio e dopo ancora una marca, e cio quando latto del firmare il manufatto sar sostituito da un segno impresso meccanicamente sullo stesso. Questo passaggio significativo ha reso immortale la merce non pi percepita come il frutto di un uomo la cui morte avrebbe comportato la fine della produzione di una raccolta di opere uniche, ma come il prodotto di un processo costruttivo a s stante, gestibile da chiunque e indipendente dal creatore del primo pezzo della serie, da quelloggetto primogenito che in epoca industriale prender il nome di prototipo. Nei partiti, come nei processi di produzione seriale, nulla cambia. Sulla rivista Anarchy, John Zerzan in apertura del capitolo Il simbolico come impero ha scritto: Lesito dellimperialismo del simbolico il triste luogo comune per il quale lessere umano non gioca alcun ruolo essenziale nel
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Per questo motivo, la quasi totalit dei cittadini, che temono di essere marchiati da un simbolo politico non vogliono perdere la propria unicit e non sono nemmeno disposti a barattarla per leternit che ogni simbolo potrebbe faustianamente concedere loro in cambio. Neanche vogliono lasciarsi assorbire da un processo di significazione che sacrificher il loro corpo in nome di una seconda vita del segno. Ecco quindi spiegata la relazione esistente tra il simbolo e luomo, tra il partito e il suo rappresentato: amore per la bandiera e morte del cavaliere. Amore e morte. Si ritorna sempre a loro. Effetti collaterali La Pubblica accusa fece entrare due commessi che trascinarono al centro dellaula la riproduzione ingigantita di tre fotogrammi tratti dal circuito chiuso della banca. Nella prima immagine si poteva vedere limputato a volto scoperto fotografato nellistante esatto in cui impugna la pistola contro il cassiere. Come potete vedere si tratta dellimputato. Non vi alcun dubbio esord laccusa. Lavvocato della Difesa si alz di scatto dalla sedia e con fare risoluto domand: Sono daccordo, siamo tutti daccordo. Quelluomo limputato, ma non ancora stato dimostrato che in quel momento stesse impugnando una pistola Come no sorrise beffardamente lAccusa beccando la controparte con una battuta: Quello che stringe nella mano forse un ombrello? Se quella unarma rispose la Difesa chiedo che sia prodotta come prova e prosegu con grinta La voglio qui. Adesso! batt con forza il pugno sul tavolo Subito! Voglio che sia mostrata larma del crimine ai Giurati LAccusa cadde a sedere, piant i gomiti sul piano e si copr il volto con le mani. Il pubblico, le stenografe, i commessi, tutti i presenti si scam146

funzionamento della ragione o della mente. Anzi, vitale per eliminare la possibilit che le cose siano state diverse una volta. La postmodernit elimina risolutamente il soggetto allorigine.

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biarono occhiate perplesse. LAccusa appariva paralizzata dalla vergogna. Quel poveruomo avrebbe voluto trovarsi da unaltra parte. Ovunque, ma non l, non davanti a tutti, genuflesso comera dalla vergogna. Non possibile - rispose una voce tremolante Il reperto n1, il famigerato revolver sequestrato dalle forze dellordine sparito E che fine ha fatto? chiese tra lincuriosito e il severo il signor Giudice. LAccusa si alz in piedi e dopo essersi aggiustata la toga: Presumo argoment che dopo essere stata catalogata e archiviata nel deposito generale nella scansia numero 12 Al bando i dettagli: che fine ha fatto larma del crimine?! lo chiam allordine con foga. Quando ho avanzato ufficiale richiesta allarchivio, mi stato risposto che se la sono afferr un foglio dattiloscritto fingendo malamente di leggerlo per la prima volta c scritto cos anche se pu apparire ridicolo Scritto cosa? chiese la Difesa Lesse testualmente dalla minuta: Ignoti si sono mangiati larma del crimine Il Giudice fece un salto sulla sedia: Mangiati cosa? domand con occhi esterrefatti. Mio Dio, come hanno fatto ad inghiottire una pistola di ferro? Potrei avanzare unipotesi se mi promette di non prendersela con me rispose lavvocato della Difesa. Il Giudice assent. Malgrado fosse in tutto e per tutto identica ad una Smith and Wesson, stesso colore, dimensioni e peso, difettava in un solo particolare Quale? domand la Difesa stringendo lAccusa nellangolo. Era una pistola di cioccolataconcluse la Difesa. Nellaula esplose un boato di risate. Silenzio! grid il Giudice Fate silenzio o far sgombrare laula. Quando si mangia di gusto, si finisce sempre per mordersi le mani intervenne limputato Ho sempre saputo che la mia pistola sarebbe finita nello stomaco di qualcuno. dai tempi di Adamo ed Eva che luomo non si trattiene dal prendersi ci che desidera. Una mela, del cioccolato, del denaro, una bella donna. La storia delluomo affastellata di furti come una galleria darte lo di quadri. La stessa democrazia un furto. Proprio cos, avete capito bene, signori e signore della Giuria. La democrazia lo strumento che ha sempre permesso ai politici di rubare il consenso al popolo
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per farne ci che pi piaceva ai ladri. Con i voti ricevuti hanno fatto di tutto, tutto tranne quello che il derubato avrebbe voluto. Ma ogni azione di questa siffatta natura non mai indolore e genera molteplici effetti collaterali dei quali vorrei parlarvi in maniera pi approfondita Conflitti tra deleghe opinione abbastanza diffusa che il politico debba, o quantomeno dovrebbe, rendere conto a chi lo ha votato e cio ai cittadini. Ahim, non potr quasi mai mantenere fede alla promessa e dopo la sua elezione sar il partito a dettar legge. Daltronde il partito che lo ha messo in lista ed sempre il partito che detiene il simbolo. Nei sistemi proporzionali che prevedono luso della preferenza, (le elezioni europee, le comunali e parte delle regionali) vale la stessa regola, e al candidato, se non altro, lasciata la possibilit di rivendicare la propria autonomia attraverso il numero di consensi, alludo alle preferenze, che ha raccolto personalmente. Come dire che gli si lascia unarma in mano con la quale potr tentare malamente di difendersi dalle scelte che gli verranno imposte. Nonostante questo, se tenter di ribellarsi, gli sar subito ricordato che le sue 18.000 preferenze personali non sarebbero bastate a farlo entrare a Strasburgo. Infatti, se avesse voluto diventare Onorevole senza laiuto del partito avrebbe dovuto trovarsi altri cinquecentomila voti che sono andati al simbolo. Il partito si considera quindi il custode di una dimensione metafisica formata dai voti senza preferenza, in altre parole, le croci sui simboli. Proprio cos, ogni partito pu essere visto come un cimitero straripante di croci normalmente utilizzate per redimere lindipendenza di tutti coloro che sono stati eletti dal popolo. Capita talvolta che nello stesso territorio dove il candidato ha raccolto le 18.000 preferenze siano attivi dei dirigenti politici che non sono riusciti a produrre un adeguato numero di iscritti. Si delinea cos un conflitto tra due tipi di deleghe diverse, tra quella concessa dallelettore al candidato e quella concessa dagli iscritti al partito. Pertanto, un Parlamentare Europeo, destinatario di queste 18.000 preferenze, si pu ritrovare nelle penose condizioni di dover sottostare al volere di un Presidente Regionale eletto dai centoventi miseri iscritti che hanno partecipato al congresso regionale. La vecchia Democrazia Cristiana, per risolvere questo conflitto,
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convertiva il voto di preferenza in una adeguata quota di rappresentanza che leletto poteva utilizzare nelle votazioni congressuali. Come dire che saggiamente non si consideravano gli elettori come soggetti diversi dagli iscritti e senza alcun potere nelle dinamiche interne, ma come elargitori di un consenso che andava smistato tra la sede elettiva e lorganizzazione politica. (fonte: Patrizio Gattuso) Del modello statutario della Dc verrebbe da dire quello che un noto urbanista disse dellarchitettura fascista: labbiamo sempre considerata malissimo fino a quando non abbiamo visto quello che sarebbe venuto dopo. Bisogna infine ricordare che se i risultati prodotti dal sistema elettorale, e cio il numero di preferenze assegnate a ogni candidato, sono certificate e reali, lo stesso non pu dirsi per gli iscritti al partito. Secondo Marco Travaglio, (Annozero del 12/03/2009) i tesserati della Margherita a Gioia Tauro erano 168 mentre gli elettori che avevano votato per lo stesso partito soltanto 55. A Locri i diellini sfioravano quota 255 a fronte di 123 voti. A Siderno cerano 95 iscritti e solo 21 preferenze. Insomma, pi iscritti che votanti. Nomine e preferenze Il movimento di Beppe Grillo certamente la vera novit di questi ultimi anni. Se non avessi avuto paura di veder andare in pezzi un sogno per la terza volta, dopo essere stato esiliato dal Partito Democratico, avrei certamente aderito a questa strana entit che in fondo una rivisitazione dei Verdi in salsa giustizialista. Senza contare che non avrebbero mai accettato un ex membro della casta, transfugo da ben due partiti e rapinatore di banche. Il MoVimento 5 stelle appare come un metapartito, in quanto si tratta di un gruppo che pur affermando di non essere un partito deve svolgere gli stessi compiti. Ma questa non la sola contraddizione. Ve n unaltra certamente pi evidente. Una delle prime battaglie del comico genovese, che si conclusa con una raccolta firme per listituzione di una legge che non verr mai varata, prevede la reintroduzione delle preferenze nei sistemi elettorali. Grillo crede, e lo credo anchio, che debba essere assolutamente ripristinata una relazione diretta tra il voto dei cittadini e gli eletti, mettendo cos fine alle dinastie di parlamentari nominati dai partiti. Beppe Grillo si dice convinto che se non ci fossero le liste bloccate, pregiudicati della peggior razza
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non riuscirebbero ad entrare in Parlamento. Non sono pienamente daccordo, ma sono quantomeno disposto ad ammettere che luso della preferenza rappresenta lunica maniera per impedire ai politici indipendenti, sgraditi allestablishment, di entrare in Senato e Parlamento. Come dire che ci sar sempre un politico disonesto che riuscir a farsi eleggere comprando le preferenze una ad una, ma quantomeno non ne sar negata la possibilit, come invece accade ora, a tutti gli altri politici che raccolgono voti per le idee che possiedono e i progetti che propongono. Sicch, quando Beppe Grillo ha presentato le liste civiche Citt a cinque stelle non si candidato a Sindaco in nessun luogo lasciando che fossero i cittadini, senza nessuna esperienza alle spalle, a farlo. Cos facendo ha dato luogo ad una palese contraddizione rispetto alla battaglia combattuta in favore della preferenza. Infatti, ogni consigliere eletto dalle liste civiche di Grillo riuscito ad entrare in Consiglio Comunale soltanto perch si trovava nella posizione privilegiata di candidato sindaco e non invece per aver ottenuto il numero pi alto di preferenze tra tutti i 44 candidati che correvano insieme a lui. Come dire che i meet-up hanno mandato in consiglio comunale il proprio candidato usando lo stesso principio sul quale si fondano le liste bloccate dove viene eletto il primo della lista. A seconda dei voti presi dalla lista viene proclamato un secondo eletto e cos via. Alle comunali, per fortuna, questo secondo eletto rappresentato dal candidato consigliere che ha incassato il maggior numero di voti. Grillo avrebbe fatto bene a presentarsi in testa ad ogni lista (con la promessa di dimettersi il giorno dopo la vittoria) permettendo in questo modo a chi si guadagnato il maggior numero di preferenze di ricevere gli allori del trionfo. Mai ripetere gli errori degli altri.

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Tutto per colpa di una scarpa Le preferenze sono state abolite perch favorivano la genesi del tristemente noto voto di scambio o almeno cos si vocifera nei corridoi della politica. Ti viene poi ricordato che al sud persino successo che ogni preferenza concessa era sempre ricambiata con un pacco di pasta. Dopo la guerra, agli spaghetti sono subentrate le scarpe. Prima si consegnava una scarpa sola come anticipo e dopo il voto, riscontrata la preferenza, era recapitata anche laltra del paio. Con il passare del tempo e al crescere del costo della vita, calzature e generi alimentari sono stati soppiantati dai posti di lavoro, dalle case popolari o dai finanziamenti a pioggia di ogni genere, basti solo ricordare che in Calabria il finanziamento pubblico rappresenta la prima industria del paese. Per questo, per arginare questo dilagante fenomeno, s pensato di riformare il sistema elettorale eliminando la preferenza che aveva contraddistinto intere generazioni di politici nati e vissuti durante quella che oggi conosciuta come la Prima Repubblica. Cos, se oggi non possiamo votare per chi ci pare, la colpa di una scarpa I partiti, la Telecom e gli elefanti Siamo come marionette in balia di un branco di elefanti Edgar Allan Poe

Quando sono andato ad abitare in un bosco per rimarginare le mie ferite ho chiesto alla Telecom di dotarmi di una normalissima linea telefonica. Labitazione accanto, che non distava pi di cinquanta metri dalla mia, era dotata di un bellissimo telefono di bachelite e ci mi convinse che non si trattava di una richiesta onerosa. Mi sbagliavo. Con il diffondersi dei telefonini le reti fisse sono cadute in disgrazia e chiedere di essere raggiunti da un filo unimpresa disperata. Ma la cosa che mi colp fu linvalicabile impermeabilit che la Telecom era riuscita a creare attorno a s. Se telefo151

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navo al call - center ricevevo risposte evasive a domande semplicissime del tipo: Entro quanto tempo potr avere un telefono?. Gli operatori si alternavano con una tenacia incrollabile: Pronto? Sono Francesco cosa posso fare per lei? Sono Paola. Michela. Susanna. Franco. Cambiavano i nomi, ma non le chiose: Abbiamo preso nota e le faremo sapere. Oppure: la sua posizione allattenzione degli incaricati. Ad un certo punto, sfinito dal susseguirsi da questi rosari di rifiuti, incominciai ad insistere: Daccordo, ma non mi potrebbe passare il suo superiore? Sono spiacente, ma non siamo tenuti a darle questa informazione Almeno mi dica il nome di un incaricato qualsiasi - per Diana! - e provveder a cercarlo sullelenco del telefono Neppure noi abbiamo accesso a questo genere dinformazioni. Le ricordo che la sua pratica in iter e molto presto le faremo sapere. Grazie per averci chiamato. Arrivederci e riattaccavano. Una mattina vidi un uomo in giardino con latteggiamento di chi compie un sopralluogo. Buon segno: in fondo alla strada sterrata era parcheggiato un furgone bianco dotato di scala e matasse di filo legati sul tettuccio. Dopo aver indossato frettolosamente laccappatoio gli andai incontro. Si trattava effettivamente della ditta che avrebbe dovuto portarmi il filo, ma non spettava a lei decidere quando incominciare il lavoro. Il loro compito consisteva solo nel redigere un rapporto con indicati i tempi necessari, i costi e altre eventuali informazioni tecniche. Daccordo, non sapevano dirmi nulla, ma forse potevano indicarmi il nome del responsabile di zona e quindi chiesi: Mi serve nome e cognome di chi la paga Riceviamo gli ordini via e-mail da aziende terze che non sono la Telecom e abbiamo ragione di credere che neanche il personale con il quale ci rapportiamo possieda le informazioni che la interessano. Ma non lavorate mica per la Cia mi guard storto, ma continuai a lavorarmelo - non mi vorr far credere che se bisogna riparare un palo del telefono abbattuto da un fulmine le lasciano un comunicato anonimo nella buchetta Se ne rest in silenzio e mi guard con laria mesta di chi si trova in difficolt. Une-mail? rilanciai. Dobbiamo chiedere lautorizzazione prima di cederla a terzi rispose. Ottenere il nome di un funzionario della Telecom appariva praticamente impossibile e questa smisurata riservatezza adottata dallazienda mi
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parve pari solo a quella di una societ massonica. Di conseguenza non mi restavano molte strade da prendere. Dovevo tramortirlo, trascinarlo in casa, legarlo e infine torturarlo fino a fargli sputare un nome e un numero telefonico. Non feci naturalmente nulla di tutto ci limitandomi a chiamare alcuni miei amici giornalisti per informarli che la Telecom avrebbe impiegato pi di un anno per stendere 50 metri di filo. Un paio di giorni dopo squill il telefono e dallaltra parte della cornetta risuon la voce calda di un uomo. Si present dicendo di essere lagente Telecom addetto alla pratica. Chiesi di sapere con chi stavo parlando, il nome e il cognome del misterioso interlocutore. No, non pu. Le basti sapere che nel giro di qualche giorno avr il suo telefono rispose e riattacc. Fortuna volle che a distanza di una settimana il telefono fu finalmente installato, ma i miei guai non ancora finiti. La Telecom inser un indirizzo sbagliato nel contratto. Telefonai - non ricordo neanche pi quante volte - al call center senza mai essere preso sul serio cos che le bollette continuarono ad essere recapitate altrove. Al mancato ricevimento delle fatture consegu un ritardo nel pagamento e la soppressione del servizio da parte della compagnia telefonica. Stufo di non riuscire a far valere le mie ragioni, inacidito dal dover ripetere la storia dal principio tutte le volte che chiedevo ragione delle sanzioni legate al ritardo dei pagamenti, cambiai compagnia passando a Fastweb. A quel punto, la Telecom diede incarico allagenzia di recupero crediti di farla rientrare dei soldi che ancora le dovevo. In tutta risposta la trascinai davanti al difensore civico regionale e al comitato regionale radiotelevisivo a cui era delegato questo genere di contenziosi. Non solo ottenni ragione, ma mia moglie (lintestataria del contratto) spunt persino un risarcimento per ingiusta interruzione del servizio. Da quel giorno mi sono convinto che le grandi multinazionali spendono pi risorse per difendersi dai clienti anzich investire energie nella risoluzione dei problemi. Gli stessi manager, profumatamente pagati, che dovrebbero essere quanto mai attenti alle possibili falle che si aprono nel sistema, preferiscono trincerarsi dietro a plotoni di operatori telefonici il cui unico scopo consiste nel sollevare i superiori dalle scocciature. Se poi i clienti diminuiscono non ci sinterroga sui motivi, ma ci sindebita per pagare attori di grido e campagne pubblicitarie miliardarie che vengono pompate dai mezzi di comunicazione a suon di spot. In tutta questa sarabanda, i poveri clienti, quelli che in fondo tirano fuori la grana per pagare i sottopagati operatori del call - center e tutto il resto della banda sono solo lultimo e dimenticato anello della catena. La marionetta in balia del bran153

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co di elefanti. Aumentare i clienti senza dover rendere conto di nulla agli stessi, e nemmeno agli azionisti, a nessuno insomma, sembra questo lobiettivo da raggiungere. Sono occupati alla creazione di entit economiche che devono diventare autonome dal giudizio di chi si avvale dei beni e dei servizi delle stesse. Questo mi spinge a pensare che se le grandi aziende hanno istituito i call center per le ragioni prese in esame, i partiti, che ormai sono diventati anchessi aziende, hanno varato i sistemi elettorali a lista bloccata per non essere in totale balia dellelettorato. Evidentemente entrambi, i partiti come le aziende, vogliono imporci il loro operato senza dover rendere conto di nulla. Si pu dire lo stesso dei Governi tecnici di transizione o di salute nazionaleche si formano senza aver consultato il popolo. The fly Il finto proporzionale a liste bloccate introdotto da Berlusconi ha generato alcuni mostri degni di un film dellorrore. Seth Brundle, lo scienziato del film la mosca, compie esperimenti sul teletrasporto. Una mattina entra nella cabina di smaterializzazione con una mosca e si ricompone mescolato allinsetto. Dalla nostra cabina elettorale nel 2006, per non essere da meno del regista David Cronenberg, siamo La mosca di D. Cronenberg riusciti a far uscire un politico mezzo animalista e mezzo cacciatore. Tutto incominci quando i Verdi e i Comunisti Italiani, per meglio sopravvivere alla nuova soglia di sbarramento si fusero originando una lista rosso verde. In Emilia Romagna fu collocato a capo di questa lista Armando Cossutta mentre Sauro Turroni, verde fin dalla nascita, fin al secondo posto. A fronte di un bacino di voti che avrebbe eletto un solo rappresentante, si comprese che gli elettori rossi sarebbero stati premiati a scapito di quelli verdi e cos fu. Quindi, ogni animalista che ha votato per i Verdi avendo in mente di fare del bene agli animali (da sempre i Verdi si sono dichiarati vicini alle associazioni protezioniste), ha mandato in Senato un politico a capo di un partito che stato da sempre vicino alle associazioni venatorie e per questo inviso agli animalisti. Un po sconcertato, quando incontrai la consigliera regionale del partito verde, Daniela
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Arregu, le accennai a questo palese controsenso mi rispose con gli occhietti di chi ritiene di aver fatto una furbata: Ma che timporta? Se qui da noi eleggiamo un amico dei cacciatori con i voti degli animalisti, da unaltra parte eleggeremo un animalista con i voti dei cacciatori! Quando i giochi di prestigio non sono frutto dellabilit del mago, ma della disonest di un baro le mosche sono le prime a finire schiacciate, tanto vero che dopo le politiche del 2008 Verdi e Comunisti Italiani hanno cessato di amalgamarsi e sono spariti per sempre da Senati e Parlamenti, ma c chi continua a sostenere che stata tutta colpa di Veltroni e del suo andiamo da soli. Tana libera tutti. Subito dopo le politiche del 2006, controllando la posta elettronica, mi accorsi di aver ricevuto une-mail dove mi si chiedeva di firmare una petizione a favore di una candidata affinch potesse essere eletta una volta per tutte. Restai di stucco. Ceravamo da poco lasciati alle spalle le operazioni di scrutinio e pensavo che tutti i giochi fossero fatti. Eppure non era cos, le elezioni continuavano allinterno delle segreterie dei partiti. La petizione spiegava che la candidata dal nome esotico, Tana, era stata presentata al secondo posto in un collegio, al terzo in un altro, al quinto in un altro ancora. Nel collegio dove lei riteneva di aver alzato i maggiori consensi si ritrovava davanti il Presidente del suo partito che si era autocandidato capolista in tutte le circoscrizioni. In breve quella povera ragazza, (se il Presidente non si fosse dimesso) non sarebbe mai entrata in Parlamento. Sicch il potere di eleggere i membri di Senato e Parlamento era stato trafugato al popolo da politici e partiti. La mail chiedeva quindi di scrivere allonnipotente Presidente per invitarlo a non optare come si dice in gergo per il collegio di Tania. Lalternativa fornita a chi apprezzava loperato del Dio dellelettivit consisteva nel domandargli genericamente di far dimettere altri candidati in altri collegi, cos da poter, da una parte o dallaltra, eleggere la beniamina degli elettori fregati che figurava al quarto e al terzo posto in altre circoscrizioni. Cera quindi un piano A ed un piano B di riserva, entrambi costruiti su di un ingranaggio o meglio un gioco a incastro che poteva essere fatto
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funzionare solamente da un certo numero di azioni prodotte internamente al partito. Mimmaginai il Presidente seduto nel suo ufficio mentre giocava a risiko con le riproduzioni miniaturizzate dei candidati. Questo lo facciamo entrare in Parlamento, questo no. Questo si, questaltro no afferrava i soldatini/candidati e li buttava nel cestino - Questaltro stato tanto, tanto, cattivo, ma niente sculacciate, meglio non farlo eleggere. E via un altro. Contrariamente a quello che si crede comunemente, il popolo molto meno sovrano di quello che ci simmagina!

Post scriptum:Tana De Zulueta rientra in Parlamento LEsecutivo nazionale dei Verdi ha definito le opzioni relative ad Alfonso Pecoraro Scanio e Stefano Boco, in modo tale da consentire lelezione di Tana De Zulueta alla Camera dei Deputati nella circoscrizione della Toscana. Il presidente Pecoraro Scanio ha ringraziato la Federazione regionale della Calabria per aver accolto lopzione di Boco in quella regione. LEsecutivo del Sole che ride ha chiesto a Stefano Boco la disponibilit ad essere indicato dai Verdi per un incarico di Sottosegretario. Ex corrispondente del settimanale Economist in Italia, De Zulueta ha lanciato nei mesi scorsi la campagna per Unaltra tv, con una proposta di legge diniziativa popolare per una profonda riforma del servizio pubblico radiotelevisivo per la quale in corso la raccolta delle firme. (http://www.verdi.it/politica/8569-elezioni.-verditana-de-zuluetarientra-in-parlamento.html)

Liti elettive Sono molti i film dove ad un certo punto della trama compare una scena nella quale due donne incominciano a picchiarsi per le ragioni pi varie. Mentre le scazzottate tra uomini sono descritte in maniera drammatica, i litigi femminili scadono quasi sempre nel ridicolo consumandosi tra graffi, gambe allaria, capelli tirati e borsette che volano da tutte le parti. Anche la lotta per uno strapuntino tra Onorevoli non da meno di questi round in gonnella. Alla sconcertante petizione in sostegno di Tana, qualche giorno dopo, ne segu unaltra pressoch identica a firma di tale Alessandro
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Ronchi di Forl che non ho mai conosciuto malgrado appartenesse al partito in cui militavo. Era una lunga lettera che riporto nelle sue parti pi significative.
Lettera di sostegno per lelezione di Sauro Turroni al Senato. I giornali di tutta la regione hanno pubblicato con grande risalto la notizia della esclusione da parte della direzione dei Comunisti italiani di Sauro Turroni dal Senato. Lorganismo politico di quel partito avrebbe indicato a Armando Cossutta di optare per lEmilia Romagna non accettando la Lombardia, n le Marche o la Toscana dove pure stato eletto. Cossutta, durante tutte le manifestazioni pubbliche a cui ha partecipato in Emilia Romagna, ha dichiarato pubblicamente che non avrebbe optato per lEmilia Romagna e che Sauro Turroni sarebbe diventato il futuro Senatore della regione. Dal canto suo, Sauro Turroni in tutte le manifestazioni (organizzate dai Comunisti italiani per altro) era sempre indicato come Capolista dei Verdi. Non conosciamo i motivi che hanno indotto i Comunisti Italiani a cambiare le precedenti decisioni e disattendere gli accordi, ma ci per noi inaccettabile per i motivi che seguono. I comunisti italiani non possono decidere chi sono i parlamentari dei verdi. Se ci accadesse la nostra credibilit sarebbe ridotta a meno di zero. I parlamentari dei verdi sono decisi dagli organismi verdiNon riteniamo accettabile che lEmilia Romagna che d ai verdi il 10 % dei loro voti e il 10 % degli iscritti, che ha sempre avuto tutte le province riconosciute, non abbia neppure un eletto mentre altre regioni come la Lombardia con lesclusione di Sauro verrebbero ad averne addirittura 4, mentre lunico altro posto in regione appannaggio dellesecutivo nazionale.Invitiamo quindi il presidente dei verdi e lesecutivo a respingere il tentativo di esclusione messo in atto dai comunisti italiani e di chiedere loro di rispettare quei patti che lo stesso Cossutta ha cos chiaramente reso noti in tutte le manifestazioni pubbliche a cui ha partecipato, e che anche nelle ultime ore si dichiara del tutto disponibile a mantenere. Invitiamo altres il presidente dei verdi e lesecutivo a rispettare le precedenti decisioni concretizzatesi nellindicazione secca di Sauro Turroni dopo Cossutta in Emilia Romagna, indicazione fatta in tale modo proprio perch Cossutta al momento dellopzione non danneggiasse esponenti del nostro partito n noi potessimo danneggiare esponenti del suo. Ogni altra decisione infine premierebbe personaggi che in particolare in questo ultimo periodo hanno cercato di contrastare lazione politica di Sauro Turroni che con rigore applicava le posizioni della federazione nazionale e del suo presidente.

Questo giochetto delle eleggibilit ad incastro si presta magnificamente ad eliminare i possibili rivali di tutti i segretari nazionali. Non c che dire, si tratta di un mezzo efficace, ma terribilmente umiliante nei confronti degli elettori. Fui colto dalla nausea pensando che nel mio paese stesse succedendo una tragedia del genere. I cittadini italiani, terminate le elezioni, si vedevano costretti a raccogliere le firme e sottoscrivere lettere
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di protesta per cercare di eleggere il proprio candidato. Deve essere lassuefazione al peggio che impedisce al popolo di fare la rivoluzione, altrimenti non me lo spiego proprio tutto questo dimesso silenzio. Apostoli, body bag e le false maggioranze
Il Marchese di Condorcet

Chi vota non certo che sar rappresentato. Ma chi non vota potrebbe perfino rimetterci la vita. Ne sapeva qualcosa Jean Antoine Nicolas de Caritat, meglio conosciuto con il nome di Marchese di Condorcet, che teorizz il paradosso che da lui prende il nome. Fu il primo a capire che se non ti occupi di politica, la politica, prima o poi, si occuper di te. La dimostrazione pi esplicita del paradosso di Condorcet la si ritrova nelle elezioni a doppio turno. Se tre partiti si confrontano, solo due parteciperanno allo spareggio. La vittoria potrebbe essere incassata da un partito numericamente inferiore rispetto alla somma degli elettori appartenenti ai due schieramenti sconfitti. Nella Bologna di Sergio Cofferati lo stesso principio si manifest in modo analogo, ma in forma ancora diversa. I Democratici di Sinistra e la Margherita disponevano - da soli - di un numero di voti consiliari superiore alla somma di Verdi, Rifondazione, Lista Di Pietro e Occhetto facenti parte del centrosinistra e di tutta lopposizione composta dalla lista civica la Tua Bologna, Alleanza Nazionale e Forza Italia. Una diarchia che comport lesclusione dal Governo non solo di chi aveva perso - ovvio - ma anche delle forze minori che avevano legittimamente contribuito alla vittoria del sindacalista. Dal micro al macro, il paradosso si ripete. Negli Stati Uniti, durante un alternarsi di Presidenti pressoch identici sempre andato a votare il 50% degli aventi diritto. In quelle occasioni, il primo cittadino americano nato dal grembo di una palese minoranza. Infatti pu ben dire di aver vinto con il 26% degli aventi diritto al voto, sbaragliando 24% degli elettori che hanno votato contro la sua nomina e il 50% dei cittadini che non sono andati a votare. La maggioranza del paese, il 74% dei potenziali votanti, stata posta sotto il giogo di un minoritario 26%. Se a questo si aggiunge che lo schieramento vincente discende da unelite politica estremamente ridotta si pu concludere, che pochi uomini, danarosi e ben attrezzati, decidono del destino di un intero popolo. Paolo Ricci (su di un sito che ha ces158

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sato la sua esistenza da tempo, www.osservatorio politico.org) comment la vittoria di Bush con queste parole:

Dal vangelo secondo Matteo: beati i poveri di spirito perch di essi il regno dei cieli. Sono daccordo, ma lapostolo avrebbe dovuto aggiungere: beati anche i poveri di voti perch il regno della terra gi nelle loro mani. Maggioritario con proporzionale e paracadute

Il 49% dei neri dAmerica se ne infischia di votare. Alle ultime elezioni di questo 49% di votanti, il 90% avrebbe votato Gore e il 10% Bush. Questo 49% di afro americani, non andando a votare, ha perpetrato unautentica follia: ha consegnato il potere alla destra guerrafondaia di Cheney, Wolfowitz, Pearl e soci. Il risultato finale di questo astensionismo suicida? La destra ha scatenato la guerra in Iraq. Ma i soldati mandati a combattere di che colore sono? Sono in maggioranza neri o ispanici e figli delle classi bianche meno agiate. Lastensionismo nero e ispanico ha creato le condizioni affinch i figli dei poveri vengano massacrati in una guerra sponsorizzata da una maggioranza bianca, sostenitrice di oligarchie finanziarie, che ha consegnato il potere a Bush votandolo al 54%, ma prima si fatta garantire che i propri figli non sarebbero stati spediti in Iraq per farsi sbudellare. Ora che quei poveri ragazzi ritornano chiusi nei body bags, i poveri si rendono conto di cosa significhi perdere per una manciata di voti: un voto nero compatto avrebbe evitato che Bush vincesse contro Gore.

Ai tempi del vecchio mattarellum le cose non andavano certo meglio di oggi. I candidati, soprattutto i leader, che perdevano nei collegi maggioritari, erano ripescati e subito dopo rieletti forzatamente in Parlamento grazie ad una lista proporzionale dove si erano fatti posizionare ai primi posti. Si trattava del famigerato paracadute, al quale nessun politico ha mai rinunciato, eccezion fatta per Massimo D'Alema quando decise di correre esclusivamente nel collegio uninominale di Gallipoli. La sua rinuncia divent un evento epico e talmente inconsueto che si guadagn le prime pagine dei giornali. Mia nonna, che era solita stirare le camicie davanti alla televisione, ascoltando questa notizia, sentenzi: "Credevo che D'Alema avesse una barca, non un aeroplano".
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Rappresentativit surrealista dellassenza Come dimostrato dalle conclusioni espresse da molti esponenti politici in merito al mancato raggiungimento del quorum sui referendum in materia di fecondazione assistita, i non votanti e cio coloro che se ne rimangono a casa durante una consultazione popolare sono diventati soggetti, che al pari dei votanti, esprimono una presa di posizione. La competizione non si era affatto consumata tra chi aveva cercato di convincere i cittadini a votare s o no, ma tra due schieramenti che domandarono, il primo di partecipare alle consultazioni e il secondo, capeggiato dalla Chiesa, di disertare le urne rendendo nullo il referendum per mancato raggiungimento del quorum. Casini e Pera, che allepoca indossavano due importanti vesti istituzionali, teorizzarono la triplice possibilit di voto: votare s, votare no o non andare a votare. Come se non andare a votare fosse diventata una terza opzione di voto rieditata sottoforma dellossimoro del non volere potere, il potere di non esercitare lo strumento referendario per consolidare la posizione di una parte politica. Sarebbe come se una squadra di calcio decidesse di non gareggiare contro unavversaria perch ha paura di perdere. La verit che i politici temono le decisioni del popolo come i Troiani temevano i Greci (Timeo danaos et dona ferentes). Con una scusa o con laltra, andate al mare, ai monti a mangiar fuori, ma non recatevi assolutamente alle urne convincono il popolo a lasciarsi mutilare senzareagire. A quei tempi ricordo di aver pensato che qualcuno avrebbe finito per istituire il Partito dellastensionista, che non ha un presidente perch la base si rifiuta di votarlo, non ha un programma perch nessun dirigente si cura di redigerlo e non possiede un solo aderente perch ciascuna iscrizione viene rispedita al mittente ...non esistendo una sede, non pu esistere neanche la buchetta delle lettere. Insomma, sar un partito fondato sullinesitenza elevata ad attivit politica.

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Vota la pipa di Magritte! Il grande regista spagnolo, Luis Bunuel, sul finire della sua vita, scrisse che lesperienza surrealista era finita perch la modernit stava abbondantemente superando le capacit oniriche delluomo. Gli avvenimenti quotidiani erano, e lo sono ancor pi oggi, molto pi assurdi di una macchina da cucire che incontra un ombrello sul tavolo del chirurgo (Max Ernst citando Lautramont). Qualche mese dopo le polemiche nate intorno al referendum sulla fecondazione assistita, navigando nella rete, incontrai la pagina di un nuovo partito. Appariva ai miei occhi increduli come lavverarsi della profezia surrealista. 16 milioni di italiani non vanno a votare. Per loro nato il partito degli astensionisti che, con una lista civica nazionale recante nel proprio simbolo la scritta IO NON VOTO, sar presente, in tutta Italia, alle prossime elezioni politiche. Come illustrato nellanimazione in home page, barrando questo simbolo di colore rosa, ogni elettore che, ancora una volta o per la prima volta, vorr astenersi potr recarsi a manifestare, validamente, nella discrezione della cabina elettorale, il proprio legittimo desiderio di non votare. Ma la straordinaria novit consiste nel doppio valore di questo voto : da un lato, lelettore potr dare la massima dignit ai sentimenti che finora lo hanno indotto a disertare le urne e, dallaltro, potr attribuire al proprio voto un ulteriore e importantissimo significato umanitario. (estratto il 20 marzo 2006 da: www.iononvoto.it)

I contributi elettorali incamerati dallassenso astensionista sono devoluti alla ricerca sul cancro. Almeno una buona idea arde nella pipa di Magritte.

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Romeros party. Come tutti sanno, in taluni casi, necessario raccogliere un certo numero di firme per poter presentare una lista di candidati alle elezioni. Qualche giorno dopo la nascita del partito astensionista, e qualche mese prima delle elezioni, incappai in una storiella divertente. Me la raccont il protagonista in persona, un tipo alla John Belushi che fumava il toscano e bazzicava quelle zone grigie situate tra il centrodestra e le liste civiche. Si faceva chiamare Cicci Bau o qualcosa del genere e davanti ad un buon bicchiere di vino rosso incominci il racconto. Due anni prima, se ne stava seduto ad un tavolino per la raccolta firme posizionato sotto uno dei portici bolognesi. Restava in attesa che qualcuno si fermasse per siglare quei moduli di vitale importanza per la sopravvivenza elettorale del partito. Malgrado si fosse vantato con lavvenente segretaria bionda di essere il miglior mietitore di firme di tutta la regione non era riuscito a strapparne neanche una ai passanti. Faceva un freddo cane e tutti tiravano dritto senza degnarlo di uno sguardo. Si chiese cosa avrebbe detto la segretaria, dopo di lei i dirigenti, quegli insopportabili damerini in doppiopetto blu. Ci pens sopra fino a quando prese atto che la leggenda di Cicci Bau, il grande mietitore, sarebbe colata a picco un istante dopo che tutti lo avessero visto rientrare a mani vuote. Fu cos scosso dalla paura che quasi svenne. Per riprendersi entr in un bar accogliente della zona universitaria e l rimase per un paio dore pensando a come poteva cavarsi da quella brutta situazione. Dopo essersi mangiato una messicana, quella pasta a forma di lumaca, usc in strada e bighellon per le arterie che dal centro si diramano in periferia. Cammin a lungo fino a quando non si trov davanti allentrata del cimitero monumentale. Aggirandosi tra i rigogliosi bossi della Certosa e pensando al film di George Andrew Romero, La notte dei morti viventi, che aveva visto la sera prima in televisione, gli prese forma nella mente unidea luminosa. Dalle lapidi trascris-

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se i nomi, i cognomi e le date di nascita sui moduli elettorali. Si disse certo che nessuno dei defunti avrebbe avuto a che ridire. Aveva ragione. Anzi, sarebbe filato tutto liscio se non si fosse messa in mezzo la curiosit di uno zelante dipendente dellufficio elettorale che con i suoi controlli incrociati fece venire a galla la storia dei sottoscrittori zombie. Di storie come questa la politica piena, ma nessun Parlamentare, eletto in unelezione truccata in questo modo, ha mai dovuto rinunciare alla propria poltrona. Ma cosa importa? Se riusciamo a rappresentare gli astensionisti perch dovremmo far mancare una rappresentanza ai morti? Ghost stories Tempo fa, la trasmissione satirica, Le Iene, ha mostrato il Parlamento Regionale Siciliano durante una particolarissima seduta. Si tratta di un vero e proprio cammeo partorito dai nostri emicicli rappresentativi. Il Presidente dellAssemblea Siciliana- ripreso dalla telecamera - approvava una delibera dopo laltra sputacchiando le parole alla velocit di un mitragliatore. Nemmeno il timpano pi fine avrebbe potuto comprendere una sola sillaba, figurarsi il senso degli atti amministrativi. In aula erano presenti solo dieci consiglieri e le numerose assenze non erano casuali. I provvedimenti posti in votazione avvallavano lennesimo condono edilizio e altrettante discutibili deroghe venatorie. Il Presidente mitraglietta, intervistato da una iena, rispondeva dicendo che la partecipazione risicata era il frutto di un accordo tra la maggioranza e lopposizione. Aggiunse che non accade nulla negli organi legiferanti - al Parlamento Nazionale pare sia una consuetudine consolidata - senza un accordo precedentemente stilato tra maggioranza e opposizione. Ma ai telespettatori cosa importava di sapere che cera un accordo? Se anche cera, come si pu addurlo a giustificazione? Indipendentemente da questo, quel giorno, non stavano votando i presenti, bens gli assenti che permettevano ai primi di agire incontrastati. Questo un classico esempio di voto degli assenti.

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I deputati vestono Yankees! L'attore Leonardo di Caprio nel film Prova a prendermi interpreta Frank Abbagnale, un falsario che per un molto tempo ha viaggiato gratuitamente sulle linee aeree della Pan Am fingendosi un pilota di linea. Quando l'Fbi decide di catturare questo impostore semina agenti in borghese in ogni aeroporto. Frank, messo alle strette, si ricorda di una conversazione fatta col padre a proposito di una squadra di baseball. Il padre di Frank: "Sai perch gli Yankees vincono sempre Frank?" Frank: "Perch hanno Mickey Mantle?" Il padre di Frank: "Naah. Perch gli avversari non riescono a staccare gli occhi dalle righine delle loro divise."

Memore di quella chiacchierata si circonda di bellissime ragazze vestite da hostess. Da quel momento, tutti coloro che si trovano in aeroporto, agenti infiltrati dell'Fbi e comuni passeggeri, sono attratti dalle affascinanti signorine e nessuno presta attenzione all'impostore. Il padre di Frank aveva ragione, le ragazze sono come le righine della divisa degli Yankees! Cos arriva il giorno in cui la Camera deve riscrivere un articolo della legge sulla caccia per adeguarlo alla normativa europea. Il popolo degli animalisti si mobilita per chiedere agli Onorevoli italiani di non votare quella modifica Leonardo Di Caprio in una scenda del film Prova a prendermi che comporterebbe lallungamento della stagione venatoria di ben 10 giorni. Partono centi164

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naia di e-mail, lettere e cartoline indirizzate agli eletti. Il rischio di finire sulla black-list dei nemici degli animali molto alto. A questo punto, qualcuno, impossibile sapere con esattezza chi sia stato, decide di far indossare ai deputati la divisa a righe degli Yankees in maniera da far s che l'attenzione non si focalizzi sui fatti. Il giorno dopo il voto, sul pianeta facebook, incominciano a circolare gli esiti delle votazioni. Un mio amico che si occupa di fotografia naturalistica, un fervente protezionista, apre il dibattito chiedendo agli elettori di sinistra se non sono Mickey Mantle con la divisa a righe rimasti delusi dal fatto che il Partito Democratico si sia astenuto, mentre la Lega abbia votato contro in modo compatto. Si moltiplicano i commenti degli animalisti che inneggiano al Carroccio e non la prima volta dato che il partito di Bossi stato l'unico che si opposto duramente al recepimento della direttiva europea sulla macellazione rituale degli animali. Incomincio a preoccuparmi: anche se le tematiche animaliste diventano patrimonio dalla Lega non mi resta che fare il cosiddetto salto della quaglia tanto per restare in tema di uccellini. Ma prima della decisione irrevocabile scrivo a Carla Carrara, responsabile regionale della Lac, la Lega Anti Caccia. Le chiedo conferma di quanto successo. Mi risponde affermando che quanto ho imparato vero, ma bisogna interpretare il voto. Interpretare il voto? Si vota a favore, contro o ci si astiene. Cosa ci sar mai da interpretare? In politica tutto possibile, avrei dovuto immaginarlo. Mi racconta che il voto contrario della Lega stato determinato dai dieci giorni della deroga, il Carroccio ne voleva venti e per ripicca si schierato contro il provvedimento. Cos vado a leggere i verbali sul sito della camera scoprendo che la maggior parte dei voti contrari appartengono proprio a quei deputati che si definiscono degli sfegatati sostenitori dei cacciatori. Porgo quindi i miei pi sentiti complimenti ai registi occulti che sono riusciti a rimodellare la pietra del contendere facendo passare per animalisti chi ha votato per lallungamento del calendario venatorio. Pare proprio che ad accorgersi di questo controsenso sia stato solo l'Onorevole Giulio Santagata, che ha dichiarato in aula:
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Se io fossi stato alla Camera quel giorno, dato che sono contrario allaumento della stagione venatoria anche di un solo giorno, mi sarei ritrovato affratellato ai rappresentanti della lobby dei cacciatori e avverso a quella parte di deputati ambientalisti che hanno concesso 10 giorni oggi per non doverne concedere 20 domani. Senza contare che gli Onorevoli, grazie a questo versatile risultato, potranno dire agli animalisti di aver votato contro la caccia perch sono dei veri amici degli animali e alle doppiette che sono dalla loro parte a tal punto che volevano il doppio delle giornate concesse al calendario di caccia dal Governo Berlusconi. Non c' che dire, si tratta proprio di una gran bella divisa a righe! Professione fontaniere

Signor Presidente, quest'anno prendo la mia quarantaquattresima licenza di caccia, ma non ci sto a farmi iscrivere al gruppo di chi pensa che i cacciatori abbiano diritto ad un'attivit non regolata. Mi ero orientato a votare contro questo emendamento, perch ritengo un crimine aumentare di dieci giorni la pressione venatoria sulle specie migranti. Ma, visto l'atteggiamento dell'altro gruppo, dovr votare a favore e lo far convintamente, da cacciatore.

LAccusa frugava nei corposi incartamenti accumulati sul piano del tavolo. Muoveva la testa come il rullo scorsoio di una vecchia macchina da scrivere che sopravanza lentamente ad ogni battuta per poi tornare indietro di scatto quando arriva alla fine della riga. Il pubblico, le parti civili, tutti quanti insomma, erano in attesa di sapere quale sarebbe stato il prossimo argomento dibattuto. Limputato dispensava unaria annoiata. Fate entrare il teste Zeta recit lAccusa. Un uomo alto e dallespressione contrita si affacci sulla porta della sala. Si guard attorno spaesato camminando con passo deciso. And a sedersi al banco dei testimoni, si aggiust gli occhiali e ripose lo stuzzicadenti che aveva tenuto in bocca fino a quel momento dentro al taschino della salopette. LAccusa incominci linterrogatorio dalle formalit: Potrebbe gentilmente declinare le sue generalit ad alta voce? Il testimone pronunci il nome, lindirizzo di casa e la data di nascita.
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Parlava con molta calma cos che la stenodattilografa potesse trascrivere linterrogatorio senza errori. La cadenza risentiva di un greve accento romano. Qual la sua professione? chiese lAccusa. A Stagnino Potrebbe essere pi preciso? lo incalz. E che te devo d? Fontaniere? Idraulico? Stura cessi? Ognuno me d er nome che v Stura cessi? Pens il Giudice prima di scuotere la testa. Conosce limputato? chiese lAccusa. Ce puoi scommettere tu sorella! Nella sala scoppi un boato di risate assortite. Risponda solo con un s o un no e non faccia commenti che potrebbero influenzare la Giuria. Riprese quindi ad interrogarlo: Come vi siete incontrati? Per via der cesso, quante volte te lo devo d che sturo de tutto? Altre risate. Lidraulico scroll le spalle come per fare intendere che non aveva voluto far ridere nessuno. Si mai occupato di politica? me possino cec Si reca alle urne quando ci sono le elezioni Regolarmente come se annassi de corpo Esplosero altre risate ancora. Non sono un qualunquista argoment lidraulico ma non me fido di quello che stanno a f i politici e cos dentro alla scheda je metto na bella fetta de mortadella e ce scrivo sopra: provate a magnavve pure questa! La finisca con queste volgarit! lo tronc lAccusa se continua la far radiare dallaula!. Scese il silenzio e un velo di rossa vergogna cal sul volto dellartigiano. La Pubblica Accusa si rese conto di averlo stretto in un angolo. Era venuto il momento di mandarlo a tappeto senza concedergli la bench minima tregua: Se vero che non si mai occupato di politica e se vero anche che annulla ogni volta la scheda, mi spieghi perch mai ha deciso di iscriversi al partito dellimputato Alz una busta trasparente che conteneva un talloncino di cartone verde grande quanto una carta di credito. La sventol come il cartellino rosso di un arbitro per attirare lattenzione su quella che riteneva una prova inoppugnabile.
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La firma che si trova su questa tessera non forse la sua? la mia: buon Dio! Dove lavete trovata? Rispose in perfetto italiano. Siamo noi che facciamo le domande qui! Forza: mi risponda! Come mai ha deciso di iscriversi ad un partito se la politica non la riguarda? Che te devo d? deglut rumorosamente Eccola qua la verit signori e signore! - prosegu lAccusa - Ma non basta! anzi, dimostrer che un migliaio di individui inermi, giovani e vecchi, ricchi e poveri, si sono lasciati abbindolare dallimputato che li ha trasformati in un branco di topi al servizio di un cinico pifferaio magico. Tutti noi conosciamo la fine di quelle povere bestie: non vero? Possiedo un lungo elenco di testimoni che chiameremo a questo banco, tutti, uno per uno, per farci raccontare quello che pocanzi abbiamo gi sentito dallidraulico. Non ce ne sar bisogno lo ferm limputato dopo essersi alzato in piedi. Ancora una volta confesso senza nessuna vergogna Bene sogghign lAccusa Se si deciso a vuotare il sacco ci racconti tutto sulle tessere da lei prodotte senza dimenticare il minimo dettaglio Cimitero vivente Tesseramenti gonfiati no. Perch nei nostri congressi votano le persone e non le tessere. Pu capitare che quando ci sono i congressi ci sia un numero spropositato di iscritti che servono per vincere il congresso. Poi magari, lanno dopo, quando non c pi il congresso, gli iscritti diminuiscono. Non una pratica simpatica e bisognerebbe metterci mano. Io credo che il tesseramento sia importante. Non mi convince contrapporre il partito delle tessere con il partito delle primarie. In fondo, con la stessa logica con cui un notabile pu comprare molte tessere per molti cittadini pu portare molti cittadini a votare alle primarie. Il tesseramento importante perch la forma in cui il partito assume il carattere di una comunit di persone. Massimo DAlema (Intervistato da Zoro durante la festa del tesseramento del PD)

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Partecipare alle primarie costa solo un euro, mentre per acquistare una tessera bisogna sborsare da sette, a trenta, sino a 120 volte di pi, dipende dal partito al quale si intende aderire e dal tipo di tessera. In ogni caso si tratta di un divario consistente pari a quello che divide il costo di un biglietto per un cinema parrocchiale da quello che ti permette di entrare a teatro per assistere ad unopera lirica. Senza contare che liscrizione comporta una sorta di schedatura, mentre la partecipazione alle primarie aperta a tutti. Risulta quindi evidente che gli uomini di partito alla vecchia maniera preferiscano tesseramenti e congressi alle insidiose consultazioni pubbliche. I pregi del primo metodo sono molteplici. Il partito incassa un maggior numero di risorse, riesce a gestire internamente tutte le fasi congressuali e le dirigenze possono prevedere in anticipo i risultati. Pochi rischi e incognite ridotte a zero. Questi sono i desiderata di ogni politico di professione la cui vita gi abbastanza tribolata senza che qualcuno si metta dimpegno per complicarla ancora di pi. Se dovessimo sezionare il fenomeno congressuale nella sua interezza si verrebbero ad avere sei momenti che prender in esame attentamente nelle pagine a venire. Apertura del tesseramento. Chiusura del tesseramento. Conta delle tessere. Formazione delle cordate Congresso. Votazioni. Scrutinio. Vincitori e vinti.

Una volta, pochi giorni prima che morisse, chiesi a mio padre cosa bisognava cambiare per far vincere la giustizia in Italia. Lui mi rispose che fino a quando una tessera di partito avrebbe avuto pi valore di un uomo dello Stato, la mafia non sarebbe mai stata battuta. Nando dalla Chiesa intervistato allAltra televisione.

opinione abbastanza diffusa che il correntismo e la suddivisione delle correnti in sottoprodotti conosciuti con il nome di pacchetti di tessere siano articoli congressuali legati alla Prima Repubblica. Si lavorato duramente in tutti questi anni per archiviare entrambe le cose o meglio si tentato malamente di nasconderle sotto i tappeti della storia. Ma da sotto i tappe169

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ti, come dal cimitero vivente di Stephen King, si pu sempre fare ritorno:

Una sola tessera, analizzata singolarmente, un pezzo di carta senza valore, ma se aumenta il numero di tessere tutto un altro discorso perch questi, allapparenza innocui, tasselli colorati che ricordano una carta di credito, sono lunit di misura con la quale si esprime la potenza di un politico. Chiunque metta piede in un partito si rende subito conto che senza il controllo di un discreto numero di tesserati non si va da nessuna parte. Le conferme non mancano di certo. Rosy Bindi parlando di un suo collega Ministro sul Il Resto del Carlino del 25 maggio 2006, e non ai tempi del divo Giulio o di Cirino Pomicino, ammette che sono le tessere che fanno il bello e il cattivo tempo e qualche volta anche i Ministri della Repubblica Italiana:

Adesso la Margherita torinese inizia a somigliare davvero alla sua lontana antenata: alla Dc, insomma. Le correnti si moltiplicano come cellule impazzite che si separano l una dall altra. E si moltiplicano le tessere: sarebbero 28 mila secondo alcuni, 33 mila per altri, numeri da Prima Repubblica appunto. Tessere tutte da verificare (i vertici regionali hanno gi disposto controlli) ma che serviranno per pesare di pi nei prossimi mesi, per far s che le diverse anime del partito possano ottenere quei posti (di governo, ma soprattutto di sottogoverno) senza i quali come ben sanno gli eredi del Biancofiore (o quelli arrivati negli ultimi tempi da altri lidi, come Giusi La Ganga) non si va da nessuna parte. Repubblica del 29 novembre 2005 sezione: Torino

Tesserare serve. Serviva ieri e continua a servire oggi. Per ogni politico agli esordi, questa pratica diventata un pretesto per ottenere una posizione di prestigio bruciando le tappe allombra di queste periodiche rese dei conti che si consumano tra i leader dello stesso partito. Per quelli che sfornano tessere diventa pi che naturale abbandonare le sane motivazioni di una volta per assecondare il proprio tornaconto personale. Tutti sanno che
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Gli hanno dato quel ministero perch nel partito ha pi tessere. C stata unassoluta attribuzione con criteri cencelliani, tanto ai partiti e dentro ai partiti, tanto alle correntiio non ne ho quasi nessuna, a parte la mia e quella di qualche amico, ho sostenuto che forse potevano anche non mandarmi al governo se il criterio era questo.

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le tessere servono al leader quanto le fiches al giocatore dazzardo. Il capo sapr ricompensarti a dovere se riuscirai a metterne insieme cos tante da fargli giocare una bella partita. Per questa ragione le tessere crescono copiosamente ovunque, tanto nei territori mal governati del sud, quanto nelle circoscrizioni del nord, fulgidi esempi di buona amministrazione. Linesistenza di una correlazione tra la cattiva o la buona politica e le adesioni ai partiti che ne consegue, dimostrano come il tesseramento sia un fenomeno a s stante, interno ad una sub-comunit e indecifrabile dai comuni cittadini:

Da Napoli a Bologna la musica non cambia, ed tutto un fiorire di adesioni indipendenti dai rifiuti per le strade, dalla malavita o dagli scandali che scoppiano nel cuore della vetrina rossa: Pd, il caso Delbono non frena le tessere. + 1300 nel 2010. Chi si aspettava che il Cinzia-gate con le conseguenti dimissioni del Sindaco Delbono avesse provocato un crollo delle tessere del Partito democratico dovr, almeno per ora, ricredersi. Perch il primo bilancio del partito, aggiornato al 15 febbraio parla di 10.830 tessere rinnovate contro le 9.500 gi sottoscritte nello stesso periodo del 2009. Olivio Romanini sul Corriere della sera del 28 febbraio 2010. Edizione di Bologna.

Eravamo convinti, per esempio, che l epicentro della crisi del Pd fosse Napoli. Napoli, la citt dello scandalo Romeo, degli assessori arrestati, del sindaco col registratore, del tramonto di Bassolino. La citt di Riccardo Villari, il presidente eletto che sera incollato alla poltrona, mirabile esempio di homo novus del Pd. Proprio a Napoli, credevamo, la base si ribeller con pi rabbia. E sbagliavamo. Perch i numeri - la forza della matematica - dicono che sta succedendo l esatto contrario: i napoletani sono cos soddisfatti che corrono a prendere la tessera del Pd. Al contrario del resto d Italia, dove c un emorragia di adesioni, solo a Fuorigrotta le tessere sono aumentate del 360 per cento, da 600 a 2177. Pi scandali scoppiano, pi iscritti arrivano. Evidentemente c qualcosa che sfugge. Sebastiano Messina (su Repubblica del 29 gennaio 2009)

Ogni attivit, umana, ripetuta per un numero spropositato di volte, perde la sua ragion dessere trasformandosi in unazione meccanica e se a
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farla da padrone sono i numeri, tutti i mezzi diventano leciti:

Il responsabile non sar mai individuato, ma nel frattempo continuano a piovere tessere, anche nelle tasche di tutti quei politici, che al contrario dei cattolici della Margherita, pensano che la religione sia loppio dei popoli:

Chi ha danneggiato il nostro partito deve pagare. Nando Dalla Chiesa sottosegretario al ministero dell Universit e della Ricerca e presidente cittadino della Margherita - ha deciso: Depositer una denuncia in Procura contro chi ha presentato false tessere della Margherita milanese. Pare di capire che lei sappia chi il responsabile... Abbiamo un idea ben precisa, ma sar la magistratura a individuare il responsabile Ma come vi siete accorti del tesseramento fantasma? Quando ho ricevuto lelenco dei presunti tesserati, come presidente cittadino ho scritto una lettera di ringraziamento. Cos ho ricevuto lettere e telefonate di persone stupite perch del tutto estranee alla Margherita. (Ferruccio Sansa su Repubblica del 4 dicembre 2006 sezione: Milano).

Nemmeno ai nemici pi agguerriti risparmiata ladesione forzata al partito di Prodi:

C anche la denuncia del segretario PRC Mario Giordano: met della nostra direzione provinciale di Milano ha ricevuto la tessera della Margherita. (Ibidem del 26 ottobre 2006)

A denunciare il caso il consigliere regionale e vice coordinatore pugliese di Forza Italia, Massimo Cassano, il quale accusa che lo scandalo delle tessere false della Margherita arrivato a Bari e ha riguardato due iscritti baresi di Forza Italia: Riccardo Russo e Maria Gabriella Daniello. Le persone che hanno ricevuto le tessere non le avevano mai neanche richieste, ovviamente - afferma Cassano - si sono viste recapitare a casa una lettera a firma di Francesco Rutelli con i simboli di Ulivo e Margherita, con cui li si ringraziava per aver aderito alla Margherita e gli si inviava la tessera personalizzata con nome, cognome, data di nascita, indirizzo e numero di tessera. (Ibidem del 7 novembre 2006 sezione: Bari)
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Quando Endrigo cantava che per fare un tavolo ci vuole il legno non avrebbe mai immaginato che per fare una tessera del PD ci sarebbe voluto un circolo. Uso il condizionale perch in politica risaputo le deroghe sono frequenti:

Ogni circolo fantasma ha degli indiscutibili vantaggi che gli altri non possiedono. Per esempio ci si pu ritrovare iscritti senza dover sborsare la quota discrizione e subito dopo, senza neppure esserne informati, si viene promossi dal grado di semplice iscritto al rango superiore:

Il circolo fantasma del Pd di Ponte di Nona, chiuso e inattivo dal primo giorno della sua fondazione, ha consegnato alla federazione romana 200 tessere di pseudo - nuovi iscritti. A denunciare il fatto il coordinatore del Pd del Municipio VIII, Andrea Sgrulletti. molto singolare - prosegue Sgrulletti - che le stesse persone che sono rimaste inerti per mesi abbiano ritrovato slancio e zelo proprio nel momento in cui bisogna riempire i cedolini utili al congresso del partito. (Ibidem 29 luglio 2009, sezione: Roma).

Bisogna per ricordare che qualcuno, quantomeno, ha tentato di darsi delle regole per evitare che tra i suoi iscritti ci finisse chinque. Si naviga a vista, ma si pu anche tesserare a vista:

In uno sperduto paesino della Sicilia, un signore che vuole iscriversi alla Margherita si presenta nel giorno, nellora e nel luogo che gli sono stati indicati. Solo che si tratta di un BAR, e per giunta chiuso. Dopo poco per gli si avvicina un tale, Non ti preoccupare: sei iscritto lo stesso al circolo della Margherita, e anzi sei anche gi stato eletto delegato. (La Stampa del 18 marzo 2007. Ed. Nazionale. Rampino Antonella)

LUdc inaugura la formula dei tesserati a vista, vale a dire che chi intende aderire alla campagna di tesseramento del nuovo partito a Genova, dovr iscriversi di persona e solo durante le manifestazioni con i leader nazionali organizzati dai dirigenti liguri e genovesi Il deputato Gianni Cozzi spiega le motivazioni che hanno ispirato il provvedimento: Questo tipo di tesseramento lo abbiamo deciso per evitare i signori delle tessere: per avere iscrizioni dirette, traspa173

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Le regole non servono se sono i numeri a farla da padrone. Chiunque, e dico chiunque, anche un criminale, pu prendere il comando di un pezzo, seppur marginale, del partito.

renti, perch si riteneva che alcune persone venissero iscritte non dico contro la loro volont ma senza quell impegno che l adesione ad un partito richiede. (Ibidem del 7 ottobre 2003 sezione: Genova).

Se chi naviga a vista naufraga, chi tessera a vista finisce per incagliarsi in un banco di sabbia:

Trovo davvero incredibile che un criminale che gi 13 anni fa era stato coinvolto in odiosi reati di violenza sessuale possa essere arrivato a coordinare un circolo del Pd. un duro attacco quello che il senatore Ignazio Marino, medico-candidato alle primarie del Partito democratico, scaglia contro i criteri di selezione dei dirigenti locali riferendosi allarresto dello stupratore seriale a Roma, coordinatore di un circolo democratico nella Capitale. (http://www.corriere.it)

Insomma, pur di far tessere non ci si ferma davanti a niente, neppure davanti ai confini che la natura ci impone: Dopo il caso del consigliere comunale Giulio Cesare Rattazzi, che pur non essendo iscritto alla Margherita da quattro anni continua a ricevere la tessera, spunta il talloncino con il nome di un defunto. arrivato luned in via Monastir 40, zona Mirafiori Sud, nella buca delle lettere di Dino Banzi, scomparso a luglio. Liscrizione finita nelle mani del figlio Maurizio che ha telefonato a Striscia la notizia
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Il congresso dellUDC, che era stato gi fissato per il mese di febbraio e stato rinviato a data da destinarsi. Lo ha deciso ieri la direzione del partito e il vero motivo, al di l delle spiegazioni ufficiali, sta nella sorprendente dilatazione del numero delle tessere rilevato il 10 dicembre, data ultima per il tesseramento che ha avuto picchi altissimi soprattutto a Catania e Siracusa. Nel corso della riunione non sono mancati momenti di forte tensione (La Stampa del 27 gennaio 2005)

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Ci si pu tesserare da vivi come da morti, per questo il rinnovo della tessera indipendente dallo stato di salute delliscritto. Lo rivela Angelo Sanza, ex DC, che alla Stampa dichiara: La verit che molti dei defunti erano stati tesserati sul serio, quando erano in vita, per continuavano a esser tali anche da morti.

per un nuovo caso di tessere fantasma. (La Repubblica del 18 ottobre 2006 sez. Torino, Diego Longhin).

Giunti a questo punto, una domanda sorge spontanea: perch la maggior parte dei politici si butta in questo disperato tesseramento selvaggio? Cosa ci si guadagna di tanto importante? presto detto: il potere. O, male che vada, una posizione politicamente redditizia:

Ben vengano quelli che rinunciano ad unimportante posizione politica per dedicarsi ad una luminosa carriera. Tessere permettendo:

Lera dei blitz mette alla berlina i partiti. Un paio di settimane fa un pacchetto inaspettato di 200 tessere, pari a un terzo del totale, ribalta la geografia interna dei Verdi eleggendo lo psichiatra Gianni Varrasi nuovo portavoce. E se oggi il gruppo storico fiorentino (che con Vincenzo Bugliani e Tommaso Franci ha portato i suoi uomini alle responsabilit del governo cittadino e regionale) finito in minoranza, domani rischia di essere estromesso da tutto (Ibidem del 4 marzo 2003 sezione: Firenze, Massimo Vanni).

Era stato arrestato a ottobre per tangenti e adesso uno dei manager della sanit pubblica milanese ha confessato: rastrellava centinaia di tessere di Forza Italia tra amici e collaboratori perch i cartoncini azzurri, pagati di tasca sua, erano la via pi breve e sicura per la scalata verso il successo. A tre mesi dallavvio dellinchiesta sulla corruzione dentro gli Istituti clinici di perfezionamento, la procura alle prese anche a Milano con un caso Odasso (il direttore generale delle Molinette di Torino che si garantiva una posizione di potere attraverso il mercato delle tessere di Forza Italia). (Ibidem del 31 gennaio 2003, pagina 28).

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Viene citato Odasso non a caso. Quando era conosciuto come lillustre manager del pi importante ospedale torinese intascava tangenti che in parte convertiva in tessere di Forza Italia, come se il denaro contante, ma anche bot e cct, derivati e futures, valessero meno dei titoli di adesione emessi dai partiti. Un investimento imponente, quello di Odasso, che gli consent di controllare il 3% di tutti gli azzurri piemontesi (la Stampa del 2/2/2002. Cronaca Piemonte). Ma come pu prendere corpo unanomalia cos strana? Evidentemente deve trattarsi di una convinzione abbastanza diffusa se vero che a Bari, sei anni dopo, a proposito di alcune nomine:

Eppure se poni il problema nelle sedi preposte ti senti rispondere che si tratta di invenzioni giornalistiche. E se anche fosse vero quello che sostieni ti sbattono in faccia un pilatesco lavaggio di mani: si tratta dell iniziativa presa da un singolo. Il partito parte lesa in tutta questa storia. Sar, ma provate a mettervi contro a chi comanda o contro ai candidati scelti da chi comanda. Provateci e nel giro di pochi giorni vi ritroverete esiliati, diffamati e schiacciati dal potente che avete avuto la cattiva idea di sfidare. Se a mettersi di traverso un illustre chirurgo di fama internazionale, il risultato non cambia. Non cambia niente neppure se il luminare fa parte dello stesso partito di chi comanda. Come ho gi tentato di dimostrare, in politica, la guerra un fenomeno indipendente dagli schieramenti. Ci che conta che quando sei contro a chi comanda, amico o nemico che sia, sei contro. E se sei contro, sei un nemico da abbattere! L episodio che ha coinvolto Ignazio Marino, il senatore chirurgo lascia uno strascico amaro. Riassumo i fatti: nella primavera del 2009 Marino, che ha continuato anche dopo il rientro dall America ad operare, nel campo dei trapianti di fegato, riceve la visita del direttore generale del pi grande ospedale di Bologna, il Sant Orsola, Augusto Cavina, venuto appositamente a Roma per caldeg176

I carabinieri stanno verificando se ci sia stata una spartizione politica che coinvolgerebbe una serie di esponenti del centrosinistra e un paio di situazioni anche del centrodestra: lipotesi che, in alcune Asl, si sia proceduto alle nomine non per meriti o curriculum ma per tessere di partito. Niente tangenti, ma in cambio sostegni elettorali per le elezioni politiche, amministrative o in alcuni casi per appoggi congressuali nei singoli partiti. (da La Repubblica del 20 settembre 2009, sezione: Bari)

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Non poi cos grave emarginare un chirurgo di chiara fama per fini congressuali. Suvvia, sono solo quisquilie e pinzillacchere. Per mettere in produzione tessere ad un livello industriale si fatto di peggio. Certo, sono daccordo: i fini giustificano i mezzi. Da Machiavelli ai nostri giorni nessuno mai riuscito a smentire questa regola. Anzi gli avvenimenti la confermano. Uno a caso: Il finto onorevole prometteva assunzioni nella telefonia. Vantava amicizie altolocate nella politica che conta. Chiedeva denari per i suoi amici che avrebbero garantito i posti di lavoro. Ma una parte
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giare l offerta a Marino di un contratto per eseguire i trapianti nella struttura bolognese. Marino ben contento, ha molti pazienti ed avere una collocazione stabile dove operare importante. Ricevendo uno stipendio da parlamentare non vuole, per, alcun compenso dai malati, ma solo un rimborso spese dall amministrazione di 2000 euro lordi per trapianto. La sua attivit si svolger solo il luned, quando il Senato chiuso. Dopo poco il contratto gli arriva con decorso dal 22 giugno. In quel periodo, con la proclamazione delle primarie Pd, matura in Marino lidea di parteciparvi, nella illusione, pi o meno motivata, di rappresentare, tra Bersani e Franceschini, quella societ civile, a parole tanto corteggiata. Preso dagli adempimenti elettorali e dalla formazione della sua lista, trascura per qualche settimana di firmare il contratto, cosa che, peraltro fa a met agosto, scusandosi per il ritardo. A questo punto, per, il direttore generale ci ripensa, scopre all improvviso che deve ristrutturare le sale operatorie, che non c pi posto neppure il luned, che Marino meglio ripassi nel 2011. A questo punto Marino si preoccupa dei suoi malati di cancro al fegato che non possono attendere e cerca altri posti dove operare. A chi gli chiede cosa sia successo, risponde: I dirigenti sanitari emiliani hanno cambiato idea. Sul perch non ho una risposta. Risposta che viene da una inchiesta gi in corso della procura di Bologna sulla sanit, dove emergono intercettazioni a bizzeffe sul fatto che lo sgambetto a Marino sarebbe scattato come ritorsione alla sua decisione di candidarsi contro i due big emiliani, Bersani e Franceschini. Naturalmente ora tutti negano e si stracciano le vesti. (Ibidem del 25 gennaio 2010, sezione: commenti, a firma di Mario Pirani)

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di quei soldi, su un totale di sette miliardi di vecchie lire, sono invece stati utilizzati per comprare tessere del Ccd. Conclusione: chi cercava una occupazione, chi ha pagato, rimasto senza lavoro, ma si ritrovato iscritto ai cristiano-democratici. Racconta questo e molto altro l inchiesta del pm Vincenzo Piscitelli approdata ieri a 4 arresti. (Ibidem del 4 ottobre 2002, sezione: Napoli) Il vitello doro Una tessera costa 30 euro. Chi ha speso tanti soldi per comprare tessere false dimostra di avere disponibilit economiche e una visione del partito come di una societ per azioni, dove compri le quote per conquistarne il controllo. Nando dalla Chiesa su Repubblica (ed. Milano) del 4 Dicembre 2006

Dopo questa lunga carrellata di incontrovertibili fatti si pu solo concludere che il fenomeno del tesseramento diventato indipendente dalla storia dei partiti come da qualsiasi altro ragionamento collaterale che esuli dalla quantit. I grandi tesseramenti che hanno contraddistinto la Prima Repubblica non sono quindi da considerasi come un tratto caratteristico di quellepoca, ma come la comparsa del primo sintomo di una malattia che si poi trasformata in una sorta di metro universalmente adottato. Se il potere del leader si basa sul numero di tessere che controlla, gli ascolti televisivi si valutano contando i telespettatori. LAuditel e i congressi si assomigliano, in fondo, sono entrambi uno strumento di misura. Evidentemente, non simpara mai nulla dalla storia che ci siamo lasciati alle spalle. Nessuno sembra fare tesoro di quello che il Comandante Che Guevara ha scritto: non mai la grandezza di un esercito a sovvertire il nemico, ma la forza delle motivazioni nutrite da ciascun singolo uomo, sia questo un generale o un semplice soldato. Laudience televisiva non ti dir mai se gli otto milioni di telespettatori seduti davanti al televisore erano soddisfatti del programma o dormivano sulla poltrona, cos come un qualsiasi congresso di partito
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non potr mai certificare la buona fede dei tesserati ammessi alla conta. Il modello consumista ha finito per far credere a tutti noi che per ottenere il consenso, che precede immancabilmente il successo, non resta che individuare la scorciatoia pi comoda. In fondo, il pubblico non distingue chi si guadagnato la parte grazie alla costanza dedicata allo studio del personaggio da chi ha ottenuto lo stesso risultato passando dal letto del produttore. Al successo, come al caval donato del proverbio, non si guarda in bocca. Lo accettiamo indifferentemente dalle ragioni che lhanno prodotto. Il successo produce unattenzione contemplativa come la televisione dalla quale il pi delle volte si origina. la rivisitazione in chiave moderna del biblico vitello doro nato dallassenza, e non dalla presenza, di un Profeta. Il successo assolve perci da ogni colpa. Ne sono consapevoli anche quei cantanti in corsa al festival di San Remo (come appurato da Striscia la notizia in pi occasioni) che hanno commissionato ad agenzie specializzate la spedizione di centinaia di migliaia di sms inviati a sostegno della loro canzone. Pupo, intervistato dallinviato Staffelli, non aggira la domanda. Nemmeno si prende il disturbo di mentire. Stringe a s Staffelli e sussurra al suo orecchio. Nessuno sapr mai cosa si sono detti, ma un simile comportamento presuppone lesistenza di un deprecabile segreto che non pu essere confessato ai telespettatori. La tv esige prove iperrealiste incontrovertibili, non versioni riportate allorecchio che possono essere prima dette e poi smentite. La linea di Striscia la Notizia unaltra, si fonda sulla ricerca implacabile della verit. Staffelli si reca per la seconda volta presso la societ di telemarketing che ha spedito gli sms su richiesta di un fantomatico committente. Interroga la responsabile che, senza fare nomi, ammette di essere stata assunta da un cantante. Striscia ricostruisce lidentikit di Pupo attraverso una lunga serie di coincidenze. davvero Pupo? Il noto cantante si comprato gli sms per taroccare il risultato oppure no? Non lo sapremo mai, ma nemmeno importante saperlo dal momento che Pupo ha vinto. Ecco dimostrato come lautocostruzione del consenso non sia pi un modus operandi confinato negli asfittici agoni congressuali, ma abbia finito per dilagare in ogni campo delle attivit umane. Lidea dostoevskijana che identificava il genio quale frutto di una lunga pazienza stata soppiantata dalla ricerca di una strada furbesca, breve e in discesa. La nostra diventata una socit fondata su presupposti che sono esentati da ogni qual si voglia verifica, che aprono la strada ai bari, ai prestigiatori facoltosi, alle bande di affaristi mercenari che non finiscono pi dietro alla sbarre. Anzi, di loro ci vengono mostrate in tv le avvenenti amanti, lussuose auto o sfar179

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zose ville dai cancelli di ferro decorato. I bilanci falsi della Enron come gli sms taroccati Sanremesi, i titoli tossici come le tessere inviate ai morti. In ogni caso, sono sempre i furbi e i disonesti a fare la differenza in questa societ della falsificazione. Per tutti questi motivi diventato normale identificare ciascuna tessera con unazione societaria. Maggiori sono le tessere azionarie e maggiore sar il controllo esercitabile sulla Spa (Societ Partito per Azioni) e c persino chi prova a fare due conti su quello che costa acquisire il controllo totale del Partito Democratico:

Questo quello che succede cos come lo raccontano le cronache. Ma cosa accade realmente a chi si trova a dover mettere insieme un pacchetto di tessere?

Napoli. Sei milioni di euro. Occorrono non pi di sei milioni, a 15 euro a tessera, per fare un Opa totalitaria sul Pd. Neanche quel che costa rilevare una microazienda in difficolt, forse meno di quello che Berlusconi spende ogni anno per Villa Certosa Per godere di visibilit congressuale contano le percentuali, per cui a Milano se si vuole contare basta spendere poco e avere ottomila tesserati (120 mila euro), invece degli 80 mila, quattro volte quelli di Roma e cinque quelli della Liguria, che la principesca megalomania partenopea impone, conquistando pi di un quinto del totale nazionale delle tessere. Ma, si sa, qui le cose si fanno in grande Alberto Statera. Ibidem del 16 luglio 2009 sezione: politica interna.

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A pranzo con Quentin Tarantino Il film Le iene diretto da Quentin Tarantino incomincia allinterno di una caratteristica trattoria americana con un gruppo di gangster seduti intorno ad un tavolo. Mangiano e discutono. Di scene cos se ne sono gi viste a bizzeffe nei film statunitensi, ma immaginate quegli stessi gangster, con le stesse facce, seduti al ristorante sotto casa vostra nel suo giorno di chiusura. Il titolare ha fatto venire appositamente per loro il cuoco e il cameriere. Nessun altro, oltre a noi, pu ascoltare quello che si dicono.

Mister Pink: Quante sono in tutto? Mille e duecento? Mister Black: Mille e trecento per lesattezza Mister Red: Come dividiamo? Mister Pink: In parti uguali se non vi dispiace Boss: Non siamo in un consiglio comunale del cazzo, tu farai quello che dico io Mister Black: Giusto e poi i conti non tornano, c una differenza tra chi ne ha di pi e chi di meno. Stiamo ragionando come se avessimo lavorato tutti quanti nello stesso modo Ora vi chiederete di cosa discutano. Lunica cosa certa che si tratta di una spartizione. Di denaro? Forse ma non ne sarei cos sicuro, perch loro, come il demonio, pu assumere sembianze diverse.

Mister Pink: Faremo il possibile perch non accada. Mister Black si prende il segretario nazionale, la mia corrente il tesoriere mentre mister Red si porta a casa le presidenze, Copasir, Antitrust e compagnia bella Mister Red: Si pu fare, ma solo se blindiamo il congresso

Ora chiaro, non si tratta di gangster, ma di capi corrente che si dividono il potere e dietro alla porta che sta per aprirsi su quel pittoresco cenacolo mi sento a disagio nella mia inedita veste di signore delle tessere. Provate ad immaginarmi pettinato, con indosso il vestito nuovo della domenica e la testa piena di sogni vanagloriosi del tipo: per abbattere le rego181

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le bisogna usare le regole. Balle! Le regole non dipendono da noi, ma da qualcuno che ha tutto linteresse a mantenerle come sono. Mi consola solo sapere che altri potranno un giorno riuscire dove io ho fallito. In fondo, il primo passo di qualcuno sempre lultimo passo di chi lo ha preceduto. Ma torniamo a quel ristorante nel giorno di chiusura settimanale. Quando entrai nella sala nessuno ci fece caso e tutte quelle iene continuarono a discutere davanti alle bottiglie di vino mezze vuote e ai resti delle fiorentine spolpate sparsi nei piatti. Un rumore di stoviglie, forse qualcuno le stava riponendo dopo averle lavate, giungeva attraverso la porta aperta della cucina. Sul fondo della sala il cameriere sistemava i coperti, una forchetta l, un tovagliolo l, aveva unaria cos disinteressata che mi venne il sospetto che il pranzo fosse stato offerto dal gestore in cambio di chiss quale favore. Forse quella veranda che sbordava sulla strada era la ragione di tanta cortesia. LOnorevole Torrazzi, che sperava di avermi dalla sua parte, si alz da tavola e mi venne incontro. Una veloce stretta di mano, un sorriso abbozzato malamente e mi prese sotto braccio per condurmi sul retro dove mi avrebbe spiegato come andavano le cose nel partito e quella fu davvero una gran fortuna perch in politica nessuno ti spiega mai niente e devi sempre capire tutto al volo da solo. Vedi, mio caro ragazzo - disse camminando - nel nostro mondo - mi piacque quellespressione tra il settario e il paternalistico, mi sembr veramente di essere finito dentro ad un film americano - Nel nostro mondo il numero di tessere che controlli lunica cosa che conta. Tutto il resto, gli ideali, le qualit personali, liniziativa, la cultura, sono solo bigiotterie e comunque concorrono solo in minima parte al successo di un politico. Bigiotterie? Come esempio calzava a pennello. Gli ideali paragonati a ninnoli di scarso valore, luccicanti quel che basta per rifilarli al popolo. Compresi che in quel pomeriggio avrei imparato molto di pi sui partiti e i loro scagnozzi che in un anno trascorso a leggere La Repubblica di Platone. Ascoltai il seguito con attenzione. Se il mondo produce beni, noi produciamo tessere, voti e nientaltro. Vedi un po tu come organizzarti. Si stacc dal mio braccio per andarsi a sedere su di una sedia abbandonata in quel grande giardino disteso sul retro del ristorante. Il peso la fece scricchiolare e solo quando fu certo che avrebbe resistito si accese un toscano, ma prima butt unocchiata sfuggente alla finestra aperta dalla quale sintravedevano i commensali di prima. Ridevano e parlottavano senza dare lidea di tessere una trama criminosa alle nostre spalle. Diede unaltra bella boccata al toscano e mi chiese:
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Li vedi quelli l? - feci segno con la testa che li vedevo -Dovrai farci due conti se vuoi fare carriera. Se invece hai abbastanza tessere da prenderti in mano tutto il partito da solo puoi mandarli a puttane, ma te lo sconsiglio caldamente perch sono una bella squadra di piantagrane e se non vuoi rogne devi tirare un osso nel mucchio per tenerteli buoni. Sia che vinci e sia che perdi. Ma se tu dovessi vincere il congresso e fai tutto da solo non te li cavi pi da torno. Non timmagini nemmeno lontanamente cosa sono capaci dinventarsi per farti le scarpe Sbuff un anello di fumo che sal al cielo tremolante, chin la testa e parve appisolarsi. Ne approfittai per guardarmi intorno, sopra i fiori del prato ronzavano le api e poco sotto, nascosti tra i ciuffi derba, frinivano i grilli. Musica di una natura selvaggia della quale incominciavo a sentire una certa mancanza. Quante ne alzi? chiese tenendo le palpebre abbassate. Mi girai verso di lui: Di cosa? Di tessere! Per Diana sirrit bruscamente sgranando gli occhi come due palle da biliardo - Di cosa abbiamo parlato fino adesso se no? Limpulso incontrollabile del pivello mi lasci sfuggire una titubante risposta. Sbagliai rovinosamente: non bisogna mai rivelare il numero dei cannoni a quelli che allindomani potrebbero diventare tuoi nemici. Cento? - fiatai con un filo di voce e ripetei Cento, bastano? Ci fai la birra rispose. Dopodich scrut il cielo con fare pensoso. Va bene, ti rifaccio la domanda: quante tessere riesci a pagarti? Compresi che non dovevo farmi intimorire, anzi, bisognava prendere il toro per le corna e dargli una bella strizzata. Centocinquanta e ciascuno si paga il biglietto del cinema Pagarsi il biglietto del cinema significava che avrei avviato una campagna di tesseramento chiedendo i soldi a ciascun tesserato. Una simile usanza presuppone limpiego del doppio, se non addirittura del triplo, del tempo richiesto per fabbricare una sola tessera in altre circostanze pi favorevoli. Si tratta di convincere le persone ad entrare in politica seriamente e perci bisogna dar fondo a tutte le munizioni sparando fino allultima cartuccia: progetti, idee, entusiasmo. Chi pi ne ha, pi ne metta. Al contrario, se chiedi a ciascuno di farti un favore personale che si risolve con un paio dore spese al congresso tutto molto pi semplice, se poi scambi le tessere con i favori, che fingi di poter fare, fila tutto liscio come lolio senza che neanche te ne accorgi. Sorrise beffardamente. Gli avevo appena buttato un amo e sapevo che
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sarebbe stato lui a proporsi come finanziatore. Un paio di giorni e avrei ricevuto la visita di un Agente arancio con un bel pacco di banconote tenute insieme da una graffetta. Cos fu e abbocc come un vecchio tonno rimbambito dallet. Se ci riesci mi disse eccitato te le ricompro tutte sborsandoti il 20% in pi per ogni cammello. Bada bene che deve restare l fino alla fine, deve votare! Hai capito? Non parlo di ipotetici iscritti, ma di voti dentro allurna! Pago per quelli mica per dei pezzi carta. Se tutto va bene, ti intaschi il costo vivo di ogni cammello che viene a votare e in pi ci aggiungo una bella provvigione. Un 10% di rimborso spese con il quale potrai farti una bella vacanza quando sar tutto finito Sulle prime non compresi a cosa alludesse, mi vide perplesso e spieg: Non sei mica come il Senatore Steno Varani che fa tutto per telefono e promette posti a cani e porci. Te li dovrai lavorare per bene i tuoi iscritti e metti caso che per convincerli li devi portare in pizzeria o che bisogna affittare una sala da ballo, salatini, qualche bibita, un po di musica. Ti vengo incontro anche sugli extra. Va bene? Restammo in silenzio. Pensai che mi faceva un po schifo reclutare delle persone per poi rivenderle al primo venuto come se fossero state dei tranci salati di stoccafisso. Lo fissai cercando di restare impassibile. Faceva un caldo terribile, si deterse la fronte dal sudore e guardando la punta incandescente del toscano fumante argoment: Senti un po diede unaltra boccata Centocinquanta sono un po pochine: non che riesci ad alzarti fino a quota trecento? mi aveva appena promosso da mandriano di vacche a pilota di linea Ma non provarci nemmeno ad iscrivere qualcuno alla boia di un Giuda perch ti giuro che se scopro che bari non caccio un centesimo e ci rimetti pi di ventimila euro, tra spese, tessere, baracca e burattini. Baracca e burattini, unaltra metafora del congresso che calzava a meraviglia. Continu imperterrito a disquisire senza accorgersi dello stato assorto nel quale ero sprofondato, sentivo le sue parole in sottofondo: Daltronde il prossimo non sar uno di quei congressi preconfezionati con lesito deciso dai capi-bastone a tavolino. Ci conteremo a vicenda fino allultimo voto e nessuno potr bleffare. Quindi niente tessere riconducibili a morti, bambini o battone reclutate sui viali. Battone reclutate sui viali. Ecco unaltra mirabolante allegoria degna del dolce stil novo. Incominciai a riflettere ad una velocit supersonica. Pensava che mi sarei accodato alla comitiva in cambio di qualche spicciolo. Si sbagliava. A quel tempo credevo veramente che avrei cambiato il
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mondo e non mi andava di rivendermi sottobanco le persone che avrebbero scelto volontariamente di stare dalla mia parte. Sapevo che mi sarei sporcato le mani comunque, ma non volevo metterle a bagno completamente nella lordura, tuttal pi contaminarmi con qualche impercettibile schizzo di opportunismo che avrei lavato via facilmente. In fondo, si trattava di un gioco dalla natura intrinsecamente strumentale, una partita corrotta a prescindere dal comportamento dei giocatori, una giostra dalla quale era impossibile uscirne puliti. Mi porter al congresso centocinquanta tessere e guardandolo dritto negli occhi aggiunsi E non ti rivendo un bel niente Questo, in parole povere, voleva dire che gli stavo facendo un torto non accettando la sua proposta. Fai come credi disse. Rientrammo nella sala, prese il borsello dal quale sfil una copia dello statuto che mi consegn con una smorfia e prima di rimettersi a tavola con gli altri mi salut con freddezza. Anni dopo venni a sapere che non aveva nessuna intenzione di allearsi con me e quella bella pantomima era stata architettata di comune accordo con tutti gli altri capi corrente che si sarebbero divisi le mie tessere in parti uguali e senza quindi alterare il potere di ciascuna corrente. Fortuna volle che il vento girasse quel che bastava da cambiare tutte le carte in tavola. LOnorevole, che era un tipo iracondo che perdeva la pazienza facilmente, dichiar guerra alle altre correnti a pochi mesi dalle elezioni regionali. Ma intanto, quel maledetto pomeriggio di un giorno da cani, avevano fatto un accordo alle mie spalle prima ancora che potessi mettere piede ufficialmente dentro al partito. Un accordo, per loro, davvero conveniente: il partito ci guadagnava le quote discrizione, lequilibrio interno non ne avrebbe risentito e lultimo arrivato, il sottoscritto, si sarebbe ritrovato con un pugno di mosche in mano. Non c che dire: una gran bella accoglienza.

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Lo statuto del Cacao meravigliao La prima regola che non ci sono regole Fight Club di David Fincher

Lo statuto del partito, epurato dagli scopi, non era altro che un insieme articolato di regole che coesistevano a stento, alcune si contraddicevano, altre parevano enigmi irrisolvibili. Purtroppo mi resi ben presto conto che dietro a quel brogliaccio si nascondeva unaltra sorpresa. Le poche regole che parevano chiare mutavano al mutare di chi le doveva, di volta in volta, far valere. A modo loro incarnavano lidea weberiana dei principi riconosciuti che non sono pi considerati come assoluti ma diventano relativi. Di che lamentarsi, non si forse sempre detto che le leggi sinterpretano per gli amici e si applicano ai nemici? Bene, quello statuto era un capolavoro di arbitrariet e come tale, aveva bisogno di qualcuno che lo interpretasse ufficialmente. Tutte le volte che sorgevano delle questioni che potevano essere risolte soltanto dal libello, e qualche malcapitato se ne avvaleva, si materializzava lOnorevole Torrazzi, soprannominato da Aldo Maccione Torrao meravigliao. Questo perch Roma lo aveva investito dellincarico di pompiere, grande cerimoniere delle beghe e soffocatore di tutti i conflitti nord-orientali. Quando lo si vedeva giungere sul luogo dellincendio si portava appresso la pesante valigia di pelle marrone che conteneva un minuzioso archivio cartaceo. Voil! Sfilava un foglio consunto da un mazzo e lo faceva girare in modo che tutti potessero leggerlo. Era linterpretazione di una regola che ne stravolgeva il senso o lo ribadiva a seconda delle necessit. Tale interpretazione della norma risultava essere stata approvata dallEsecutivo Nazionale il giorno tal dei tali del talaltro mese dellanno parapap. Guarda caso, questi brogliacci riesumati in zona Cesarini davano sempre inconfutabilmente ragione a quella parte di litiganti che Roma aveva deciso dovesse aver ragione e mai agli altri. In questi frangenti diventava chiaro da che parte bisognasse stare per accattivarsi le simpatie di Torrazzi che poi avrebbe consegnato a chi di dovere, come diceva lui, la lista dei buoni e dei cattivi. Cos, anche i pi agguerriti sostenitori della norma, chiamata in causa e diventata oggetto del dibattimento, cambiavano repentinamente opinione allineandosi al
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volere di Roma. Queste damascate conversioni avvenivano in qualsiasi momento, perfino nel bel mezzo di una discussione in corso. Bastava anche solo una telefonata ed ecco che, con facce di bronzo da manuale, ti ritrovavi contro tutti quelli che fino ad un istante prima avevano sostenuto la tua stessa opinione. Dallo stupore che nasceva da situazioni come queste deriv appunto il nomignolo di Torrazzi, alias Torrao Meravigliao, un derivato politico della nota trasmissione Indietro tutta, ideata da Renzo Arbore. Indietro tutta non solo dalla rotta, ma anche dalle opinioni.Ai tempi del Partito Comunista questa performance era ricordata con la frase esemplare e ricorrente: contrordine compagni! Quando mi capit di sporcarmi le mani con un grumo dinchiostro fresco incollato ad una firma posta su di un deliberato vecchio di tre anni smisi per sempre di perdere tempo con le questioni statutarie e mi dedicai ad altro. Intermezzo Il mutare improvviso delle opinioni uno dei fenomeni pi frequenti con il quale mi sono ritrovato a fare i conti e non riguarda soltanto gli argomenti di natura statutaria. Ricordo di quella volta quando mi ritrovai a discutere con alcuni consiglieri comunali di un fatto accaduto durante le festivit natalizie. Ero da poco entrato nel gruppo del Partito democratico quando lAssessore alla sanit, dopo essersi candidato come membro del consiglio di amministrazione di una Societ delegata allinformatizzazione delle istituzioni pubbliche, si era visto sbarrare la strada dal Direttore generale del Comune che sosteneva la sua incompatibilit in quanto membro della Giunta. Questo avvenimento fu dipinto dalla stampa come uno dei tanti fattacci riconducibili alla casta e sebbene i consiglieri comunali non ci avessero trovato nulla di male, lassessore Giuseppe Mariuolo decise ugualmente di convocarli per illustrare i fatti. Mi colp lintervento di un collega, un conosciuto e apprezzato primario di ostetricia in servizio presso il pi grande ospedale della citt. Sosteneva che lassessore - nella vita svolgeva la mansione di informatico era il pi indicato a ricoprire quellincarico. La riunione continu al grido
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di: Viva lassessore!, Non sprechiamo le competenze!, Morte ai politici che millantano professionalit che non possiedono!, viva Socrate che la pensava come noi! e via discorrendo. Lassessore si sent sollevato da tanta calorosit e se ne ritorn felicemente in ufficio mentre i Consiglieri salivano le scale per raggiungere laula del consiglio Comunale in procinto di aprire i lavori. Presero posto in sala e votarono la prima delibera che insediava un collega alla Presidenza della commissione sanit del Comune di Bologna. Vi chiederete chi fu il beneficiario di tale incarico? Fu forse il professore di ostetricia? O un suo collega, anchesso promosso al rango di consigliere dopo una vita dedicata alla cardiologia? No, tuttaltro. Come presidente della commissione sanit fu eletto un professore del liceo Copernico e tutti votarono a favore dicendo negli interventi che era la persona pi indicata. Lidraulico Decisi cos che non mi restava altro da fare: avrei avviato una produzione intensiva di tessere. Ancora oggi non saprei ricordarne il numero esatto, ma la prima, la prima tessera staccata dal blocchetto, quella non si scorda mai. Ecco qua mi disse consegnandomi il sifone del mio lavandino bucato dalla ruggine. Era un tipo casereccio, romano di nascita, ma bolognese dadozione. Da dove venisse non aveva nessuna importanza e credo che dalle Alpi alla Sicilia si sarebbero comportati tutti come lui rispetto a quello che sono in procinto di narrare. Il rispetto che nutriva nei miei confronti lo si intuiva dal modo con cui si sforzava di parlare in italiano corretto, mettendo da parte il grossolano accento capitolino. Misi una mano in tasca e gli allungai una banconota da cento che afferr istintivamente. Ci ripens ed estrasse il centone dalla tasca. Ma no dai, sono troppe e aggiunse ne bastano ottanta Lo guardai come se mi avesse offeso e lui se ne stup. Da quanto tempo sei il mio fontaniere? domandai. Mi fiss con unaria tra lo stupito e il perplesso. Da quanto tempo? lo incalzai. Non saprei? Vediamo appoggi la cassetta da idraulico a terra e alz due occhi pensosi al cielo.
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Dieci anni circa mugugn. Un vecchio trucco che mi hanno insegnato quando vendevo aspirapolvere, e ne vendevo sempre tanti, che non devi mai permettere al cliente di razionalizzare, di chiedersi se sta facendo una cosa giusta. Il suo primo impulso quello di fare acquisti, perci devi andargli sotto come un pugile che ha stretto lavversario nellangolo. Il cliente avr tutto il tempo per pensare se ha fatto un buon affare dopo che te ne sei andato con lordine firmato in tasca. Dieci anni - dissi - Sono dieci anni che ci conosciamo e mi spiace se non ci vedremo pi. Sei stato il migliore idraulico che abbia mai avuto: sempre disponibile, economico, ingegnoso annu compiaciuto Ricordi quando sei riuscito a ripararmi quel vecchio sciacquone usando una molletta per capelli?. Sorrise. Cosa vuoi mai continuai Ho ficcato il naso dove non avrei dovuto quando sono andato a vedere come funzionano gli appalti per la manutenzione annuale dei bagni comunali. I miei colleghi, quei bastardi, volevano dare lincarico ad una ditta di amici loro Lidraulico scosse la testa con lespressione tipica di chi pensa che la politica non si smentisce mai. Mica sono come te, sono una masnada di fannulloni aggiunsi. Mentre lo arringavo gli vidi accendersi una luce negli occhi, una scintilla che non avevo mai visto prima. Sai era bene mettere altra carne al fuoco - Non sono come quei politici che lucrano sui lavori dellAmministrazione - feci schioccare la lingua e scossi la testa - Credo, proprio, di no. Mi accontento soltanto di promuovere le persone che hanno voglia di lavorare molto e ad un prezzo conveniente, ma purtroppo, per via di questi manigoldi dovr andarmene dopo il prossimo congresso. Sai com: loro controllano molti pi iscritti di me. Un altro, al suo posto, si sarebbe prima chiesto perch stavo raccontando gli affari miei proprio a lui, tanto pi che avevo finito per illustrargli un argomento delicato in maniera forzata. Ma lui non si pose nessuna domanda e forse neanche mi ascoltava. In quel preciso momento se ne stava con la pinza grip stretta nella mano mentre una sola cosa, e una soltanto, gli girava per la testa: lappalto annuale di manutenzione dei gabinetti pubblici. Tutto il resto non aveva pi nessuna importanza. Appalti e politica. Quante volte aveva sentito pronunciare queste due parole in televisione a proposito di questa o quellaltra inchiesta. Possibile che fossero sempre gli altri a concludere affari doro mentre a lui toccava farsi venire i calli
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sulle mani per un tozzo di pane? Pensava a questo mentre correva faticosamente da una casa allaltra per sturare lavandini e liberare cessi intasati dalle defecazioni altrui. Ma ora, gli era stata appena offerta la possibilit di entrare nel gran bazar partitini, affari e affini. Mai e poi mai avrebbe sospettato che il fautore di tanta fortuna non contava un accidente di niente. Se il mio idraulico fosse stato contattato da un membro di unazienda importante si sarebbe informato della posizione ricoperta dallinterlocutore, invece diede per buono quello che gli stavo facendo credere senza approfondire alcunch. Come lui, la maggior parte delle persone che si affacciano sul mondo dei partiti, silludono che i politici siano potenti a prescindere. Ignorano che il potere, quello che pu cambiare il corso di unesistenza, lo si conquista duramente nel corso degli anni. Per ogni uomo di potere ce ne sono almeno mille, gli ominicchi di Sciascia, che non contano assolutamente nulla pur rientrando nella categoria dei politici. Abbass la testa come se si vergognasse e mi chiese: Cosa posso fare per aiutarti? Quanti siete in famiglia? domandai. Lidraulico ader al partito pagandosi persino la quota e a quella prima iscrizione ne seguirono altre, quelle dei fratelli, della moglie, della madre, del vicino di casa e cos via. Consegnavo ogni tessera di mio pugno e quando andavo in visita al nuovo iscritto offrivo caff o aperitivi, dipendeva dallora. Consegnare la tessera ai single insieme ad un paio di pizze fumant,. specialmente allora di cena, produceva reazioni appassionate. Chi si mostrava disponibile otteneva un ulteriore trattamento in omaggio mirato ad ottenere un maggior coinvolgimento. La strategia che funzionava meglio era la solita, quella dei cattivi che vogliono sempre fare fuori lultimo arrivato animato da ferventi ideali. Ma ci che cambiava di volta in volta era la causa, gi perch le cause da combattere sono come le puttane: ognuno ha la sua. Dovevo solo tirare a indovinare quale fosse. Le vogliono tagliare lalbero in giardino? e mincatenavo al tronco per fermare le motoseghe. Ti hanno rinchiuso il cane al canile? e landavo a riprendere. Ti vogliono montare lantenna davanti alla finestra? e occupavo il tetto dopo aver convocato la stampa. Per cui posso ben dire di essere stato il pi grande trasformista di tutti i tempi, un Arturo Brachetti della causa persa che a forza di fingersi barricadiero lo inconsapevolmente diventato. Gi, proprio cos, se avessi saputo quando fermarmi, quando cessare di fare linteresse della gente, la mia carriera politica non sarebbe finita nel peggiore dei modi e in questo momento mi starei gustan190

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do un piatto di cavatelli al salmone e zucchine alla buvette di Montecitorio. Quando fai linteresse della gente finisci per farti prendere la mano, mentre un vero politico sa sempre come rivendersi la causa al miglior offerente sulla piazza. Una fabbrica di asfalti inquina il quartiere? Se ti metti dalla parte dei cittadini stai sicuro che, presto tardi, ti dimenticheranno. Diranno che hai fatto soltanto il tuo dovere! Se invece sposi la causa degli asfaltatori abusivi aiuti e ricompense non mancheranno mai. Per questo i politici avanzano e quelli come me restano al palo. Per questo sono diventato un nemico del popolo - illustrissimi signori e signore della Giuria! - per via di coloro che predicano invocando da pi parti la buona politica, ma che poi, nellurna, razzolano male, cos male da eleggere le peggiori canaglie del circondario. Basta tombole, basta crescentine e polka. Basta bigliettini! Che il popolo - una buona volta - incominci scegliersi i suoi rappresentanti senza farsi consigliare da qualcuno! Ma torniamo a quei pomeriggi passati a consegnare le tessere. Non fu difficile, anzi, direi che essendo quella la prima volta, stata una passeggiata. Mi ritrovai accanto a uomini e donne di tutti i tipi. Parrucchieri, ingegneri, agronomi, cugine, zie, vecchi compagni di scuola, entrarono tutti a far parte della mia corrente e, lo confesso, entrarono anche un paio di quelle battone dei viali di cui Torrazzi non voleva assolutamente sentir parlare. A ripensarci non erano certo le pi anomale di tutta la compagnia. Ero riuscito a tesserare un clochard che si guadagnava da vivere disegnando la piet di Michelangelo sul marciapiede di via Rizzoli. Gli scroccai ladesione in cambio di una cassa di birre e un bagno caldo. Assoldai un rumeno che partecipava alle corse clandestine di automobili senza sapere come si guadagnasse da vivere, un esule cubano, una famiglia di cinesi dello Zhejiang, un esperto di peronospora, due pakistani che gestivano un negozio di frutta e verdura, un tassista e il presidente di unassociazione ufologica romagnola. Mai, come a quei tempi, sono stato tanto vicino al popolo, a tutto il popolo, indipendentemente dalle classi sociali, dallet e dal colore della pelle. Nonostante questa folta schiera di amici devo tutto al mio idraulico. Ogni processo aggregante inizia sempre dal primo uomo che decide di seguirti, senza di lui nessuno farebbe altrettanto. Lo ricordo con affetto, ma c una cosa che non gli ho mai detto: a quei tempi non esisteva nessun appalto per la manutenzione dei bagni pubblici. ...mai fidarsi dei politici.

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A ciascuno il suo Sono sempre stato criticato aspramente per i miei tesseramenti selvaggi, ma nessuno mai riuscito a punirmi per questo. Il partito ci guadagnava denaro, iscritti, incontri, e, in fondo, non ho mai fatto nulla di male. Non ho mai tesserato un morto e nemmeno ho barattato pacchetti di tessere in cambio di denaro, favori o prestazioni sessuali. Una sola volta mi sono fatto pagare le quote discrizione da uno sponsor poco prima di mandare tutto a monte. E, infine, chi mi dice che compito del politico non sia anche questo: andare in mezzo alla gente per reclutarla, ma solo dopo averla convinta che non tutto perduto? Screditati comerano i partiti, e come continuano ad esserlo tuttora, credo di aver cercato di riavvicinare la politica al popolo. Mi sbaglio? Le mie erano soltanto le strategie di un topo cresciuto nella dispensa della bassa cucina politica? Nessunaltro, se fosse stato al mio posto, avrebbe tesserato il suo idraulico? Pensate questo? Recentemente ho letto un articolo interessante sul Corriere della Sera. Durante uno dei tanti comizi di Barack Obama, lallora candidato presidente degli Stati Uniti fu messo in serie difficolt da una domanda sulle tasse rivoltagli da un anonimo cittadino. John McCain, lacerrimo avversario di Obama, proprio in quel momento stava assistendo allevento seduto davanti alla tv. Senza pensarci due volte decise che avrebbe tolto dallanonimato Joseph Wurzelbache, luomo della domanda insidiosa. Da l a poco lo lo fece diventare la mascotte della campagna elettorale dei Repubblicani in quanto rappresentava al meglio il simbolo di quellAmerica semplice e profonda che ha sempre rifiutato lattivismo fiscale di Washington (Paolo Valentino). Dopo la campagna elettorale che vide McCaine perdere sonoramente contro Obama, Joseph Wurzelbacher si rivolt contro il Senatore che laveva reso celebre: Non gli devo nulla, mi ha rovinato la vita. McCain ha cercato di usarmi, un complotto! dichiar alla stampa colui che nel frattempo era diventato celebre con il nome di Joe the plumber, cos soprannominato per via della sua professione di fontaniere. Evidentemente, non tutti gli idraulici la prendono con filosofia quando scoprono che non esiste nessun appalto Joe The plumber, e Barak Obama per la manutenzione dei bagni pubblici. A Bologna come a Washington.

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Laccordo per gli avvocati, le probabilit di vincere una causa civile in tribunale sono due contro una. Pensate: avete pi possibilit di sopravvivere alla roulette russa che di vincere una causa in dibattimento. Allora perch tutti lo fanno? Non lo fanno, si accordano! Dal film A civil action

Dopo aver raccolto un certo numero di tessere, seduto nel mio ufficio, ripensai a quel pomeriggio in giardino e al discorso dellOnorevole. Ero giunto alla conclusione che non sarei mai riuscito ad alzare un numero di tessere necessarie per prendere in mano il partito da solo. Nessuno pu immaginare quanto desiderassi levarmi di torno tutte quelle iene. Avrei tanto voluto sostituirle con gente nuova, non ancora logorata, ma dato che mancava meno di un mese allora x era praticamente impossibile alzarmi in volo a quota 500 tessere. Con 500 seguaci sarebbe stato un gioco da ragazzi, con 150 una battaglia strategica giocata sulle alleanze. Apparentemente poteva sembrare una cosa da nulla costruire un patto robusto, ma le alleanze sono come i ponti e non sai mai se reggeranno per il tempo che serve ad arrivare dallaltra parte. Solo per il fatto che il congresso era diventato per ogni capobastone un fatto di vita o di morte mi ritrovavo in una posizione di svantaggio. Al contrario dei miei rivali non avevo nulla da offrire, al massimo una tessera rilasciata in omaggio che di fatto non serviva a niente. A ci si aggiunga che le correnti andavano scremate in quanto non tutte erano arruolabili. Ad esempio, nel gruppo consiliare regionale, lavoravano un paio di ragazzi che si fingevano indipendenti e dicevano di controllare due pacchetti da 15 e 25 tessere ciascuno. Malgrado mercanteggiassero tessere a destra e a manca sapevo che non avrebbero mai rischiato di perdere lo stipendio fisso elargito dal gruppo mettendosi contro al consigliere regionale Daniela Arregu e forse era proprio lei che li spingeva a contrattare per capire cosa si muovesse nella friggitoria precongressuale. Come quei due, altri politici, assessori e consiglieri comunali, avevano ottenuto il loro posto grazie ad un padrinato instaurato con qualche Onorevole e molto difficilmente avrebbero buttato a mare il benefattore che li aveva messi dovera193

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no. Quindi bisognava guardare attentamente dentro a questa massa informe di politici, convincere i cani sciolti come Davide Fabri di Cesena o Alessandro Piloti di Forl e infine trovare i marescialli scontenti che potevano consacrarsi al nuovo. Quindi incominciai a lavorare alla costruzione di quello che comunemente viene chiamato un accordo. Cos un accordo? Detto cos sembrerebbe una sorta di promessa e certamente lo , ma perch laccordo regga, ogni contraente che fa parte di questo patto deve essere beneficiato da una convenienza. Per cui, immaginatevi che un accordo stretto tra correnti non sia altro che una pesca parrocchiale dove ogni giocatore che afferra un tappo deve per forza portarsi a casa un un premio. Sindaci, assessori, consiglieri comunali, ma anche le presidenze delle societ miste pubblico/privato, i consigli di amministrazione degli enti pubblici, sono i tesori luccicanti che attirano i politici pi ingordi. La loro distribuzione garantita dagli accordi sanciti tra i membri di una stessa cordata. Nel partito in cui mi trovavo allora non cera molto da spartirsi: una presidenza regionale con al seguito un esecutivo che avrebbero determinato le cariche elettive (consiglieri regionali, assessori e quantaltro) conseguenti ai risultati delle imminenti elezioni regionali. A quei tempi pensavo che laccordo fosse un fenomeno prettamente congressuale. Solo pi tardi ho capito che gli accordi sono uno dei tratti ricorrenti del nostro sistema sociale e se mai un sociologo dovesse occuparsi di questo fenomeno in maniera scientifica scoprirebbe che il loro numero certamente superiore a quello degli accordi sottoscritti nelle sedi ufficiali. Non si sanciscono accordi soltanto allinterno del partito, ma fra partiti diversi e persino con partiti avversari. Accordi tra politica e stampa, accordi tra tecnici e politici, accordi tra politici di partito e schiere di politici eletti, tra politici e associazioni di categoria, tra politici e sindacati, tra forze dellordine e politici. Accordi, accordi, accordi. Tutto il nostro mondo gira intorno a questa parola e sembra che non possa succedere nulla senza di essi. Una qualsiasi azione illuminata per la societ, per quanto intelligente o indispensabile possa essere, non viene minimamente presa in considerazione se non rientra in un accordo che produce delle convenienze bilaterali ai contraenti. Per ogni patto visibile ci sono sotto almeno dieci accordi stretti segretamente. Parla Luciano Violante alla Camera nel 2003: LOnorevole Berlusconi sa per certo che gli stata data la garanzia piena - non adesso, ma nel 1994 che non gli sarebbero state toccate le televisioni, lo sa lui e lo sa lOnorevole Letta. Qui la questione
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unaltra, voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto di interesse, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni, mentre il fatturato di Mediaset, durante il centrosinistra, aumentato di 25 volte. Da Viva Zapatero di Sabina Guzzanti Telefonai al mio amico Onorevole e gli domandai se gli andava di pranzare al solito ristorante. Il luned, durante il giorno di chiusura, come sempre. Da quel luogo alla Quentin Tarantino avrei iniziato a tessere le mie prime alleanze, tanto pi che la guerra tra correnti era stata dichiarata ufficialmente. I giochi si erano riaperti e il precedente accordo che mi aveva tagliato fuori da tutto era saltato. Caramelle colorate Quando entrai nel locale trovai lOnorevole gi seduto a tavola. Mi salut dicendo:Ho saputo delle due battone che hai reclutato Mi costrinsi a restare buono e risposi con sarcasmo: Perch me lo domandi: forse ti interessano? Touch! Fece una smorfia. Presi posto a sedere mentre congedava una ragazza che doveva aver pranzato con lui. Mi domandai se pranzasse sempre due volte a mezzogiorno. Direi che possiamo presentare due mozioni collegate ad un unico presidente regionale da eleggere disse sbucciando la mela. Non risposi e lui pens che dovevo essere daccordo tanto che continu a lavorarsi il frutto: Non la voglio fare troppo lunga - non la voleva mai fare troppo lunga, anzi questo suo modo cinico di andare al sodo mi mortificava facendomi sentire come un suo simile - Non la voglio fare troppo lunga perch al prossimo congresso nessuno di noi due avr i numeri per vincere, ma - sul viso prese corpo unespressione luciferina - Ma se uniamo le forze, la loro sar una vittoria di Pirro con solo uno, forse due voti, di distanza da noi. Vinceranno, ma saranno costretti a trattare, tanto pi che ho una mezza idea di fare ricorso e chiedere lannullamento del congresso.
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Indubbiamente, questo descritto da Violante, rappresenta un accordo.

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Mi domando come possiamo inoltrare un ricorso prima ancora di aver messo in piedi il congresso chiesi ingenuamente. ...Devo ammettere che non avevo ancora iniziato a ragionare da politico. Adesso mi tutto chiaro: non ci stai con la testa? Ma chi questo qua? meditai - Cosa vuole da me? Non ci conosciamo neanche da un mese e mi tratta come se fossi il suo maggiordomo. Stavo giusto pensando a quando gli avevo concesso di darmi del tu che si mise a ridere fragorosamente: Non hai capito un cazzo e io che perdo tempo con te devo essermi bevuto il cervello Era diventato paonazzo per le risate, ma finalmente trov la maniera di continuare a parlare: Credi davvero che basti gettare le tessere sul tavolo del congresso e vedere chi ha una doppia coppia e chi un poker? Dimmelo tu risposi. Ragiona si mostrava paziente - se i nostri avversari avessero una maggioranza schiacciante, un ricorso non avrebbe alcun senso. Ma se loro si ritrovano con due ceci a far la differenza tra un ristorante e laltro, pu darsi che Roma si convinca a passare dalla nostra parte. Lasciatelo dire, i romani sono stanchi di fare le donne di servizio, muoiono dalla voglia di aver voce in capitolo sprizzava eccitazione da tutti i pori - pensa come vuoi, ma dobbiamo spingere i nostri nemici sulla fune come se fossero dei saltimbanchi dilettanti e quando saranno arrivati a met, li lasceremo l, a cuocersi per benino, mentre sentono il nostro fiato caldo sul collo. Un colpetto e... Puf! Si ritrovano sfracellati per terra. Ecco a voi - signori e signore - lo stupefacente numero del Re funambolo. La principale condizione in cui si trovano avvinti i nostri leader. Ma anche tutti i gruppi dirigenti o Governi che siano, si fondano sul controllo che altri gruppi riescono ad esercitare su di esso. Questo dominio pu essere messo in pratica mediante il ricatto diretto, ma anche attraverso uno stato di precariet che pu essere creato ad hoc. Le vicende che hanno visto il moltiplicarsi di ricorsi durante le elezioni regionali del 24 e 25 marzo 2009 dimostrano inconfutabilmente che il numero del Re funambolo condiziona strumenti che dovrebbero dare luogo a istituzioni rappresentative fondate su esiti inoppugnabili. Non bisogna meravigliarsi pi di tanto quando si scopre che vi sono corporazioni politiche, di destra e di sinistra, che lavorano alla stesura di patti che puntano alla costituzione di uno stato di precariet permanente. Marazzo allinizio dello scandalo si autosospende ed evita le dimissioni da Governatore. Come lui il Sindaco Delbono dice di
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rimanere al suo posto malgrado limprovvisa esplosione del cinziagate. Entrambi hanno trovato frotte di sostenitori perch non c niente di meglio per gli affari dellavere un trono precario e un regno prossimo alla caduta. Vasco Errani in Emilia Romagna, come Formigoni in Lombardia, dopo due mandati non avrebbero potuto ricandidarsi, eppure lo hanno fatto. Benvenuti nellera del Re funambolo, oggi sul filo, domani, chiss! Domandai allOnorevole cosa ci guadagnasse di tanto utile nel ritrovarsi dentro a un partito spaccato, commissariato, leso nelle capacit politiche, screditato agli occhi degli alleati e dei cittadini. Te lho gi detto - sbuff seccato - Se io non governo la Regione, neanche loro la devono governare e si devono accordare per uscire dalla secca Si trattava di una riedizione in salsa partititocratica dellaforisma di William Blake che suona cos: meglio regnare allinferno piuttosto che servire in paradiso. Dio ci protegga da questi politici, molti si sono estinti, ma temo che altri ne verranno. Se alludi a quello che posso spuntare - il tono sintrise di rancore ti fermo subito dicendo che non sono cazzi tuoi! Cadde in silenzio per riflettere su quello che aveva detto e su come lo aveva detto. Gli servivo come alleato e aggiust il tiro: Ti far piacere sapere che ho pensato di farti correre come capolista alle prossime elezioni regionali. Ecco finalmente spiegato perch un politico si guadagna una posizione di prestigio senza aver mai fatto un solo discorso in pubblico. Grandi ideali? Macch! Buone intenzioni? Nemmeno. Unoratoria imbattibile? Ma va. Una mente geniale? No. Un pugno di tessere? Esatto! Non c niente da fare, le tessere sono il fulcro della politca. Non importa averne tante, piuttosto averne il numero sufficiente al momento giusto. Per chi gioca al congresso, come per chi gioca in borsa, non conta tanto la quantit di denaro investita quanto il dove e il quando sinveste. Ci stai? Chiese lOnorevole che mi fissava come Jack Nicholson scruta la moglie in Shining subito dopo aver buttato gi la porta a colpi dascia. Risposi senza esitazione che mi poteva andar bene, ascia a parte. Perci - disse lOnorevole - Te ne vai a casa e ti metti a scrivere una bella mozione in sostegno del nostro candidato alla presidenza regionale del partito che verr fuori dal prossimo congresso. Chiesi chi fosse il nostro candidato presidente, ma lui non lo sapeva
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ancora e poi: Uno vale laltro concluse. Certo rimuginai - uno vale laltro. Come dire che il mio testo sarebbe potuto andar bene tanto per Theodore Roosvelt che doveva parlare al Senato americano quanto per un congresso di Adolf Hitler tenuto in una birreria della bassa Baviera. Ma poi - argoment - le mozioni politiche sono soltanto la carta colorata con cui simpacchetta il cioccolatino e cio laccordo. Mica possiamo raccontare ai giornalisti che abbiamo messo in piedi una gigantesca baracconata soltanto per spartirci le poltrone. No, certo che no. Non avevo pi la forza di rispondere ed ero estenuato dallaver dovuto tener testa a tutta quella boria che mi aveva sbrodolato addosso per lintero pomeriggio. Gli ideali come ninnoli. I programmi come bigiotterie. Le mozioni neanche buone per pulirsi il culo. Ancora oggi mi chiedo se quelluomo che non vedo da anni si mai pentito di essersi mostrato ai miei occhi in quel modo, non so se pi cinico o amorale. Amorale? Non ne avevamo ancora parlato, ma non osavo chiedergli una delle sue ricercate definizioni. Mi chiedo se gli sia mai nato qualche dubbio sullesempio che mi diede e a chiss quanti altri lo diede... Forse per questo che molti politici ecologisti vivono come eremiti sulle montagne. Ed sempre per ragioni simili se il padre fondatore del partito ecologista, molti anni or sono, si impiccato ad un pesco fiorito. Quali altre ragioni avrebbe dovuto avere altrimenti? Ma oggi, a mente fredda, posso dire che Torrazzi non era un ecologista, ma lusurpatore di una posizione politica che era stata creata da altri che poi se nerano andati o, peggio, si erano uccisi pensando che il mondo fosse di esclusivo appannaggio di certa brutta gente. I migliori se ne vanno, i Torrazzi restano. Mozioni Sebbene Torrazzi la pensasse diversamente, le mozioni sono latto di muovere i seguaci, un catalizzatore che innesca una reazione a catena, unesplosione che imprime forza al gruppo spingendolo verso un obiettivo preciso. Le mozioni sono astrazioni, le uniche che riescono a produrre delle forti emozioni, quando sono scritte bene, sintende. Sono le idee che diventeranno azioni (parafrasando Pound). Si rivolgono tanto al
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cuore quanto alla testa. Nonostante questo ho ascoltato raramente dei presentatori di mozioni che siano riusciti ad appassionare la platea che avevano davanti. Molto spesso lautore del testo appartiene alla categoria dei ghost writer scrittori fantasma passati al soldo della politica. Si dividono sostanzialmente in due categorie. Ci sono quelli che hanno frequentato un corso di scrittura creativa e quelli che invece si sono formati ascoltando un comizio dopo laltro. Questultimi sfornano, nove volte su dieci, le cosiddette Mozioni copia e incolla che sostanzialmente sono dei collage di vecchie mozioni usate in precedenza. Gli unici tratti che appartengono al talento dei ghost writer copia e incolla sono i passi attualizzanti, quei punti nevralgici dove una frase scopiazzata da un discorso di Togliatti saldata ad un episodio recente. Poi ci sono le lime, tornitori dediti all aggiustaggio delle frasi che potrebbero indispettire qualcuno. Dormono con il vocabolario dei sinonimi sotto il cuscino e sono abilissimi nel descrivere concetti dalle molteplici interpretazioni. Se la mozione deve incontrare il plauso di quelle categorie economiche che fondano la propria esistenza sulledilizia, il fantasma scriver che bisogna riconsegnare alla storia della citt gran parte dei luoghi attualmente dequalificati. Quando si vuole chiudere un presidio ospedaliero per tagliare i costi si far presente che diventato necessario superare la forma dellattuale sistema sanitario cittadino, per aumentare le tasse si dir che bisogna rammodernare il profilo dei prelievi per una maggior equit fiscale. Infine ci sono i gosth writer specializzati nelle mozioni tematiche che contengono principi generali da seguire. Ad esempio, ci si dichiara contrari alle guerre, allo sfruttamento del lavoro minorile, alle mine antiuomo e ad uninfinit di altri temi condivisibili da chiunque. Sono le compresse digestive, le alka-seltzer, in grado di curare la sbronza di poltrone. Le mozioni sono effimeri feticci congressuali dai quali non si pu pretendere limpossibile. Dopo la loro redazione sono sottoscritte, duplicate, diffuse, messe ai voti e infine destinate ad una lunga clausura trascorsa in solitudine, nel buio di un cassetto o sul ripiano polveroso di un archivio. Ci si pu accorgere di quanta distanza esista tra le mozioni politiche e la realt se le si decontestualizza. Alle volte, per scherzo, trasformavo le mozioni che mi capitavano per le mani in documenti storici che poi facevo girare in rete. Qualcuno si arrabbiava, ma altri ridevano a crepapelle. Ci che conta che Cristoforo Colombo non avrebbe mai convinto la Regina di Spagna a concedergli tre Caravelle se avesse usato parafrasando il testo di una mozione queste parole:
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Al contrario, inginocchiato dinanzi a Isabella di Castiglia, trasform un viaggio verso lignoto in unimpresa che ha cambiato la storia dellumanit. Sognante navigatore delle ipotesi riuscito a dimostrare che la terra non piatta con tre malridotte caravelle, una ciurma di carcerati e un entusiasmo sconfinato. Non so dire cosa si siano detti il navigatore italiano e la regina di Spagna, ma sono certo, straordinariamente sicuro, che Cristoforo Colombo non abbia usato lo stile di una delle nostre mozioni. Una vita, mille battaglie Cos me ne andai a casa e scrissi la mia prima mozione intitolata Una vita, mille battaglie di cui riporto linizio tanto per far comprendere qual labissale distanza che separa gli ideali contenuti in una mozione politica e le allucinanti origini dalle quali scaturita. Non essendo del tutto convinto che tra un candidato presidente ed un altro non vi fosse differenza scelsi di riferirmi al tema di cui il partito si faceva paladino: lambiente. Il pensiero verde cresciuto ed maturato nellemergenza ambientale. Per questo, essere ambientalisti significa avere piena consapevolezza di quello che sta succedendo, dei pericoli ecologici che incombono sul nostro pianeta e sui guasti irrimediabili che sono gi stati prodotti. Sappiamo che il futuro delle generazioni a venire non sar roseo, e questo deve spingerci a salvare il salvabile. Essere ambientalista pu significare non solo aver coscienza dei disastri, ma conoscerne le cause e saper ipotizzare i rimedi possibili. Per cui militare nelle fila del nostro partito, vuole dire diventare esperti di ecologia, acquisire, al di l di una coscienza politica, che non basta, una consapevolezza scientifica. Non si esige da un verde che acquisti la professionalit di uno scienziato, ma gli si chiede di
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Facendo poche remate, ma fatte bene, navigando in modo critico, con rigore e seriet, dopo aver studiato e approfondito a fondo la volta celeste e intrapreso nuove rotte, innovative e poco radicali, dopo aver promosso la cultura del buon equipaggio, troveremo una nuova strada per lIndia.

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raggiungere delle competenze tali da poter capire lessenza dei problemi e in tal modo intraprendere un dialogo a due voci con gli addetti ai lavori. Gli ambientalisti devono dar vita ad una sorta di laboratorio politico, in cui le istanze culturali e scientifiche che presuppongono una gestione sostenibile del pianeta, vengano discusse, interpretate e sottoposte ad opzione critica. Solo la scienza pu, oggi, salvarci dalla scienza e lo stesso deve dirsi della tecnologia. Ci necessario elaborare una nuova nozione di progresso, inteso non come crescita indiscriminata, ma come sviluppo armonico e, come suol dirsi, sostenibile. Un progresso che faccia progredire insieme luomo e la natura, le piante e gli animali, in forza di una nuova alleanza tra lintelligenza, che crea e non distrugge, e la politica che progetta il futuro e non laccesso al potere.... Il mio primo congresso costituente Il pacchetto di tessere che misi insieme serv in due occasioni, al congresso regionale che mi indic capolista alle elezioni regionali del 2000 e al congresso costituente che si tenne a Chianciano. Lesperienza nella citt termale fu certamente molto pi istruttiva dellaltra. Arrivai con qualche ora di anticipo sullapertura formale del congresso che si teneva allinterno di una tensostruttura di plastica bianca che faceva assomigliare lassise politica al tendone di un circo equestre. Quel giorno, in quel posto, sarebbero arrivati quindicimila congressisti per meno di centocinquanta poltrone che avrebbero permesso ad un manipolo di miracolati di vivere agiatamente per i cinque anni successivi. Un fuoco di SantElmo dove la maggior parte dei convenuti sarebbero stati stritolati in trame che neanche conoscevano. Lunico fatto accertato che ci saraemmo ritrovati tutti al centro di uno scontro epocale consumato tra le manovalanze del nord-est provenienti dai centri sociali di Luca Sacarini e le truppe cammellate reclutate nel Napoletano e dintorni da Alfonso Bovaro Sgozzo. I partiti battezzano sempre le localit termali quali luoghi dove consumare gli scontri congressuali. Montecatini e Chianciano sono le cittadine pi gettonate, ma anche Fiuggi stato il teatro di rinnovamenti radicali. I partiti, come anziani e malati convalescenti, sembrano volersi depurare dalle impurit accumulate durante la reggenza eletta al congresso precedente.
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Talvolta si disintossicano completamente dal proprio passato, come accadde a Fiuggi, dove il Movimento Sociale Italiano si mut in Alleanza Nazionale. A dire la verit, suppongo che la scelta dipenda in gran parte da ragioni strettamente economiche dato che i partiti, come ebbe modo di confessarmi un tesoriere, ricevono provvigioni molto consistenti dagli albergatori che si ritrovano a riaprire hotel e pensioni al di fuori della stagione turistica. Chiunque pu rendersi conto che alloggiare e nutrire dai tremila delegati ai dodicimila tesserati rappresenta unoccasione ghiotta per qualsiasi commerciante. Lalbergo che il partito mi aveva prenotato, malgrado pagassi una bella cifra, era fatiscente, con gli intonaci dei soffitti crepati, le mattonelle del bagno risalenti alla prima guerra mondiale e le lenzuola sporche, nonch cosparse di peli non miei. Non ci fu verso di trovare unaltra sistemazione, la cittadella era al gran completo e fui costretto a restare allHotel Topaia. Con me, oltre a mio padre, cera Paolo, detto Radicchio, Lara, mia moglie, e Piero il mio fedele scudiero, come lui stesso amava definirsi quando faceva il cretino. In fondo, si trattava del primo congresso nazionale anche per lui. Nel giro politico era noto come il cubano perch arrotondava lo stipendio da venditore porta a porta di enciclopedie impartendo lezioni private di salsa, merengue e chiss cosaltro. Lavevo conosciuto per strada durante la campagna del 1999 mentre attaccavo i manifesti di mio padre. Si avvicin chiedendomi se conoscevo quelluomo, il professore amico degli animali, che aveva visto alla televisione prima che sul manifesto. Quando risposi che ero suo figlio rest di ghiaccio e mi chiese come mai dovevamo attaccarci i manifesti da soli senza ricevere nessun sostegno da parte del partito. Gli spiegai che il partito, come lo chiamava lui, se ne sbatteva altamente di entrambi. Telefona a tuo padre per dirgli che non siete pi soli mi disse e aggiunse: Lavorer per lui nel tempo libero senza chiedere in cambio nemmeno un centesimo. Da quel giorno siamo diventati amici. Piero, pur avendo un qualche annetto di troppo sulle spalle, sembrava molto pi giovane di quello che era per via del suo fisico asciutto e laspetto atletico. Possedeva inoltre una dote stranissima che non ho mai ritrovato in nessunaltra persona: ispirava familiarit fin dal primo istante in cui lo incontravi. Ti sembrava di averlo sempre conosciuto tanto che anche un spia del Kgb avrebbe finito per confidargli tutti i suoi segreti dopo neanche unora di piacevole conversazione. Sta di fatto che non appena mise piede a Chianciano, come al solito, incominci a gironzolare in lungo e in largo
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ficcando il naso da tutte le parti tanto che simbatt in un curioso episodio. Quando mi raccont cosera successo feci un po di fatica a credergli, ma la sua ragazza, Manuela, aveva assistito anche lei alla scena e conferm la storia di Piero dallinizio alla fine. Passeggiando nel viale centrale delle terme avevano notato un pullman di napoletani fermo davanti allalbergo. Mentre lautista e un altro tipo tarchiato scaricavano le valige, il buon Piero cap che non si trattava di turisti, ma di tesserati. Si avvicin per attaccare bottone come al solito e mentre chiacchierava con un certo Mimmo, che metteva la lettera zeta al posto della esse, gli cadde locchio sul fondo del bagagliaio aperto. Vide un fascio di bandiere di Alleanza Nazionale e un po stupito chiese cosa ci facessero l. Si sent rispondere che quellallegra comitiva aveva deciso di partecipare al congresso soltanto per fare un favore ad Alfonzo, allOnorevole che in quelloccasione era il padrone incontrastato della maggior parte delle tessere, che secondo unantica tradizione italiana provengono principalmente dal sud, anzi, per dirla tutta, nel partito verde si diceva con rammarico che le tessere si facevano al sud, mentre i voti si prendevano al nord. Quando Piero chiese ragione di questo palese controsenso si sent rispondere che prima di ogni altra cosa veniva lamicizia. Alfonzo, futuro ministro, era un buon amico e allo stesso tempo un ottimo investimento. Ribad che alle elezioni nessuno avrebbe votato per il partito di ziniztra di Alfonzo, ma per un congresso interno si poteva chiudere un occhio. Prima di andarsene chiese a Piero se per caso non fosse anche lui iscritto ad Alleanza Nazionale. La notte che segu a quel racconto allucinante non fece che confermare i presagi che avevo maturato nel pomeriggio. Mi rivedo ancora oggi con una chiarezza straordinaria nel cuore della notte mentre vago da un albergo allaltro tentando di ricevere udienza da questo o da quellaltro capobastone. Compaiono nella mia memoria intrecci confusi di strade affastellate dove strisciano lunghe file di lumache dai gusci zeppi di tessere. Fantasmi di portaborse vagano come navi alla deriva nelle hall degli alberghi, lividi faccendieri dagli sguardi guardinghi confabulano sottovoce in fondo ai corridoi, larve di tirapiedi pranzano nei ristoranti deserti degli alberghi. Mi rivedo a consumare le interminabili attese che precedono le udienze. Eccomi seduto accanto ad altri politici dalle mani sudate. Ci troviamo avvolti in atmosfere umide e fumose, rischiarati dalle flebili luci giallognole delle lampade a muro. Dietro al bancone della reception compare lalba. Si staglia sul vetro appannato con il volto malaticcio di un sole pallido.
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Il capobastone in fondo alla stanza se ne sta seduto dietro ad un tavolo imbandito di fogli sparsi. Stringe gli occhi, se li frega vigorosamente con i pugni chiusi, ma poi si mostra imbarazzato quando il segretario lo informa allorecchio che c un tale con trenta tessere che chiede udienza. Scrolla le spalle come per dire che non sono tante, ma poi ci ripensa e lo sento borbottare che tutto fa brodo. E sia! Sono pronto per tuffarmi nel brodo! Speriamo solo di non bruciarci. Pensai al plurale per darmi coraggio. Mi fa segno di entrare. Sorride. Senza fare tanti convenevoli apre il tabulato e cio un fascicolo con riportati tutti gli iscritti che si sono registrati al congresso. Accanto a ciascun nome si trovano le iniziali del promotore di ogni tessera. Ma nel mio caso, come nel caso di tutti i poveretti che stanno sotto le cento (tessere), c scritto nome e cognome per esteso. Mi chiede se sono Daniele Cenni venti di Pavia. Rispondo che no, mi chiamo Celli e non Cenni. Seguendo la sua logica dico di essere Davide trenta di Bologna. Si assicura che sia proprio io e non il Davide Celli cinque di Piacenza. Nessun errore solo un omonimo. Ci pensa un po su, mi guarda, gli si materializza sul viso unespressione incerta. Chiss chi ? Si domanda. Assume improvvisamente laria di chi si convinto di aver sprecato una buona parte del prezioso tempo che manca allapertura del congresso. Infine si decide: arrivederci e a presto Davide trenta, mi saluti tanto i suoi cammelli. Presenter, rispondo al signor duemila (tessere in tasca). Quella notte vidi gli uomini dedicarsi anima e corpo ai numeri. Numeri e ancora numeri. Matematici del consenso al lavoro su masse informi di anonima carne umana. Addizioni esistenziali e anime divise per gruppi. Della politica, quella che dovrebbe produrre argomentazioni, educare le masse, individuare nuove strade, neanche unombra sbiadita. Nessun sogno, nessun ideale, nientaltro vale di pi del numero di seguaci, veri o finti che siano. E non importa a nessuno sapere se hai convinto i soldati che ti seguono con il cuore, con la forza della ragione, o se li hai comprati con del vile denaro, o elargendo favori come se piovesse, droga o puttane della peggior razza. Queste sottili differenze, ad un congresso, sono del tutto ininfluenti. Letica morta. Andate ad un congresso qualsiasi e tolte le belle parole dei comizianti chiamati uno ad uno sul podio ad argomentare, troverete solo delle marce ragioni, putridi giri di boa, fetide fratellanze. Per questo i politici sono quello che sono, se le ragioni che attribuiscono il potere sono queste, non potrebbero essere diversi neanche se lo volessero. La mattina che segu ai pellegrinaggi notturni rientrai in albergo di buonora. Nellaria cera odore di caff caldo e croissant. Le mie trenta tesse204

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re prendevano posto ai tavoli apparecchiati per la colazione. Erano alloscuro di tutto e non appena mi videro entrare mi seppellirono di domande. Volevano sapere se ero riuscito a mettere in piedi un gruppo in grado di cambiare la politica. Da un tavolo chiesero se avevo conosciuto qualcuno che ci avrebbe aiutato a diffondere i nostri progetti di riforestazione urbana. Sorrisi e mi mostrai entusiasta mentre rispondevo che s, tutti i temi erano allattenzione dei pi alti dirigenti del partito. Non era vero. Per mentire a quel modo feci uno sforzo disumano e nessuno ha mai saputo, per fortuna, come andarono veramente i fatti quella notte. Salutai la compagnia facendo intendere che stava filando tutto liscio: Ce la faremo rincuorai gli astanti vi assicuro che riusciremo a cambiare la politica. Dissi cos, lo ricordo bene. Dispensai questa colossale balla ai miei amici e me ne vergogno ancora, anche se dicono tutti di avermi perdonato. Me ne andai ad ubriacarmi non ricordo pi dove e prima che il vino facesse effetto rammento di aver combattuto contro unincazzatura crescente convinto comero che gli uomini fossero diventate le creature pi spregevoli di tutto il creato, peggio persino dei tirannosauri che li avevano preceduti. Se gente cos finiva nella stanza dei bottoni, tutte le terre libere sarebbero state occupate nel giro di una stagione e poco dopo inumate di cemento. Le foreste abbattute, gli animali uccisi, lacqua dolce dilapidata, i mari ridotti a pozze salmastre dove neanche i batteri sarebbero riusciti a sopravvivere. Il cielo No, non esister pi nessun cielo azzurro da guardare, ma solo un manto caliginoso di polveri fini. E questi sarebbero ecologisti? Macch: sono solo un esercito di occupazione permanente del pensiero ecologista. Conclusi al quinto bicchiere. Non c pi niente da fare: il mondo perduto. Nessuno riuscir a salvarlo. Prosit! E gi altro vino. Addio. Insomma, la vidi pi brutta di quello che era perch di veri ecologisti, come ebbi modo di scoprire negli anni a venire, ne ho incontrati moltissimi. Ognuno con la sua guerra, ognuno da solo e rimpiango solo di non essere riuscito ad unirli. Qualcuno mi riaccompagn in albergo dove sfangai la balla, una delle sbronze pi colossali dalle quali sia uscito indenne. Mi svegliai allinizio della sera quando il congresso volgeva al termine. Sentivo i congressisti vociare in strada, ridacchiare. Un piacevole brusio. Avrei voluto essere da tuttaltra parte. Quella sera decisi che un giorno, dopo aver chiuso con la politica, mi sarei ritirato in un bosco inospitale e disabitato, lontano dalla civilt. Desiderio che si puntualmente avverato. Inutile aggiungere che in quelloccasione non fui eletto dirigente, ma presi coscienza di come funzionava la democrazia interna ai partiti. Non
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fui eletto perch mio padre era mal visto da tutti i suoi colleghi che non gli avevano ancora perdonato di essere diventato un Parlamentare europeo senza aver avuto bisogno del loro aiuto. Come per certe gravidanze, quando ci simbatte in unelezione non cercata si manifestano immediatamente tutti i comportamenti persecutori che derivano dalla mancata collettivizzazione della vittoria e non cessano fino a quando loutsider non indossa il saio di San Francesco e da fondo a tutte le sue finanze fino allultimo centesimo. Poi dicono che i Parlamentari guadagnano molto, provateci voi a nutrire una bolgia di inferociti questuanti e vedrete che i soldi non bastano mai. Dopo lelezione di mio padre al Parlamento europeo, infatti, non passava giorno senza che incontrassimo qualcuno - Onorevoli, dirigenti, politici di tutti i tipi, presidenti di pseudo comitati, ma anche semplici militanti con richieste che vertevano sullassumere questo o quellaltro tirapiedi, stipendiare amanti, offrire vacanze convegno a giornalisti darea che non avevamo mai sentito nominare, reintegrare segretarie dismesse, comandare uscieri perch fossero promossi a commessi parlamentari, finanziare iniziative, acquistare servizi, libri, magliette, stock di biciclette cinesi da regalare ai passanti, o mille altre stramberie. Ovviamente, senza dare nulla in cambio. Non abbiamo mai capito se la gente ci provasse dufficio o fosse veramente convinta che il ruolo di un Onorevole dovesse necessariamente ridursi ad una sorta di Wunderkammer di favori. E ad ogni diniego, un altro nemico andava ad aggiungersi alla gi vasta galassia dei nostri detrattori.

Terminato il congresso un portaborse che bighellonava nel parcheggio dellalbergo ci salut ricordandoci che il nostro non era un partito, ma un movimento. Aveva ragione, era proprio un gran bel movimento, di tessere e cammelli.

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Tutta colpa di Pizzaballa Uscito dallalbergo non feci subito ritorno a casa, ma decisi che avrei fatto due passi a piedi per sgranchirmi le gambe. Gli ultimi congressisti caricavano le valige in auto, ma il grosso del pubblico se nera gi andato da un pezzo. Chianciano stava tornando ad essere la tranquilla cittadina deserta che era stata fino a quando non si era deciso di farla diventare un circo. Passai davanti allalbergo dovero stato durante la notte appena trascorsa. Dietro alla porta spalancata vidi la sala centrale che emanava unaria completamente diversa. Il sole, sebbene affaticato, aveva dissipato lumidit e cancellato quella fastidiosa puzza di muffa. In giro non cera nessuno, una scena alla Matheson di I am legend. Nella sala dove avevo incontrato il signore delle tessere erano sparsi dei pezzetti di carta che, a guardar bene, erano conteggi di tessere, numeri di telefono, appunti indecifrabili. Pizzini congressuali di tutte le fogge. Ne raccolsi uno da terra e lo lessi: Ronchi lo trovi allHotel Impero, ma non rompergli i coglioni se non sono cose importanti. Innocuo. Ne afferrai un altro: Cervi Bortolozzi Canizza Lotti 109 45 58 224

In alcuni cerano persino i disegnini a tutela della privacy:

Siamo ancora sotto!

70 d 17 v 121 k
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I foglietti dedicati ai conteggi erano la maggioranza, ma quello che pi mi stup fu questo:

Senti da Benetti che ha degli iscritti antiabortisti che gli danno dei problemi con i cattolici di Melissa Cordivilla. Ti conviene dargli in cambio sei dei tuoi animalisti per questi dieci e se ce la fai mi richiami.
Dieci antiabortisti in cambio di sei animalisti. Tutto chiaro. Gli animalisti li puoi infilare dentro a qualsiasi corrente, tolta quella dei cacciatori, mentre i cattolici sono meno malleabili. Fu allora che mi ricordai di quando giocavo con le figurine Panini. Durante la ricreazione ci scambiavamo quelle rare con le altre pi comuni e ricordo che Faustino Goffi valeva come minimo duecento figurine che non sarei riuscito a raccogliere neanche se avessi spalato le neve per tutto linverno. Ma il vero Graal, la figurina pi mitica che ritornava in tutte le conversazioni scaturite tra bambini era quella del portiere dellAtalanta, dellangelo biondo, Pier Luigi Pizzaballa. C chi dice che non sia mai esistita e che si tratti di una bufala inventata da Luther Blissett quando ancora portava i pantaloni corti, ma allora i bambini della Lunetta Gamberini ci credevano - eccome se ci credevano! - alla figurina di Pizzaballa. Ahim, nessuno sapeva con esattezza quando sarebbe riuscito a vederla dal vivo. Mi torn in mente il capobastone della sera precedente che non aveva preso minimamente in considerazione le mie tessere, ero di nuovo l, davanti a lui nella penombra umidiccia di quel salone vuoto. Facciamo cos dissi guardandolo fisso negli occhi le mia trenta tessere per le tue tremila Il capobastone sussult non sapendo se ridere o cacciarmi dalla sala. Ma alle mie trenta aggiungo la mitica Panini Pizzaballa Pizza chi? Trenta tessere pi quella di Pizzaballa? Fanno trentuno, cambia poco disse con laria furba di chi non vuol essere fregato. Non cera niente da fare. Trascorrevano tutto il tempo a scambiarsi tessere come fossero figurine e non sapevano nulla della leggendaria figurina di Pizzaballa. Ma andatevene tutti a quel paese
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Avrei potuto restarmene assorto nella lettura dei bigliettini per un intero pomeriggio ricostruendo storie, situazioni e mercanteggiamenti di ogni tipo, ma scelsi di farmi largo nella sala centrale dellalbergo gironzolando tra le poltrone e i divani. Mi piaceva quella calma piatta dopo la tempesta. Una lattina di birra intonsa era appoggiata su di un libretto stampato con una Xerox e malamente rilegato con dello spago. Avrei potuto bermi la birra alla salute di chi laveva abbandonata, viceversa, fui attrat- La mitica figurina Pizzaballa to da quelloggetto insolito che fungeva da sottobicchiere. Spostai la birra e ad una prima occhiata mi sembr di avere tra le mani un manualetto usato per erudire un portaborse alle prime armi. Sulla copertina non cera nessuna intestazione, ma pensai che avrei potuto mandarlo alle stampe con il titolo bestiario politico per via dello stile che tra il serio e il faceto ricostruiva la vita delle chimere che si aggirano ai congressi. La maggior parte delle voci erano schematiche come quelle di un glossario, ma integrate a dovere ne avrebbero fatto unopera interessante, un reperto di quella storia invisibile che si consuma allombra dei congressi. Quella che segue e la descrizone di quel libello integrata da ricordi personali, appunti e aneddoti vari. Bestiario politico Ogni partito stabilisce un termine alla campagna di tesseramento cos da fermare le iscrizioni e permettere ai dirigenti di organizzare il congresso a bocce ferme. Il congresso, la grande conta, la resa finale dei conti, risulterebbe falsato se tutti i capi corrente continuassero ad immettere tessere in circolo fino alla sera precedente allapertura dei lavori. Questa regola che tutti conoscono come la chiusura del tesseramento straordinariamente simile alla tempistica dettata ai giocatori della roulette francese che non possono puntare il denaro dopo linizio del gioco. Il partito, Chef de table, apre la partita dicendo: Faites vos jeux messieurs!, (fate i vostri giochi). A questo punto tutti i capibastone sistemano sul tappeto verde le tessere/fiches cercando, per quanto possibile, di puntare tutto sul rassemblement
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che viene dato per vincente. Dopodich il capo croupier ferma le giocate gridando: Le jeux sont faits, rien ne va plus! (Il tesseramento chiuso) e subito dopo apre i lavori tirando la pallina davorio dentro al piatto girevole. Si contano le tessere, la tensione sale. E sale. Voil monsieur le Prsident gagnant! grida il bouler. Ecco a voi il futuro segretario nazionale del partito! ripete in perfetto italiano. tutto molto pi semplice di quanto si possa credere. Tessere Ogni tessera equivale ad un iscritto e rappresenta la cifra pi piccola di tutto il partito. In biologia sarebbe una cellula, in chimica un atomo, nel mondo delle unit di misura ogni tessera equivarrebbe al millimetro, la corrente al centimetro, il partito al metro. Ogni individuo riceve la tessera dopo aver compilato il modulo di adesione e versato la quota discrizione. Tesserarsi come si suol dire - costituisce la prima azione necessaria per chi intraprende la carriera politica e il possedimento della tessera un tratto che accomuna il militante di base al Presidente Nazionale o a qualsiasi altro eletto nei ranghi pi alti delle Istituzioni senza distinzione alcuna. Si tratta di unazione semplice, cos semplice, che avremmo cinquanta milioni di iscritti ai partiti se fosse vero quanto si dice in giro e cio che basta avere una tessera in tasca per vincere gli appalti o lavorare alla Rai. Infatti si dice che non basta fare le tessere, ma per fare affari necessario sapere come farle girare. Le tessere riunendosi formano le correnti che se a parole vengono paragonate a delle metastasi tumorali, nei fatti sono indispensabili per ogni leader che le deve organizzare allinterno di una cordata per vincere il congresso e acquisire il controllo del partito. Se ne parla male in pubblico e le si sfrutta nellombra e dato che il termine correnti equivale ad una bestemmia pronunciata sul sagrato di una Chiesa stato sostituito dalla parola area che sta per area di appartenenza nella quale rientrano i semplici tesserati come gli esponenti politici di lungo corso. Questo lunico cambiamento che si verificato negli ultimi anni in fatto di tessere e correnti.
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Cammelli Quelli che compongono il branco di tesserati possono essere suddivisi in due grandi ordini. Il primo formato da coloro che hanno ancora fiducia nella politica e per questo siscrivono liberamente e partecipano alle attivit del partito. Sono pochi, pochissimi, delle mosche bianche. Il secondo ordine comprende molti altri animali, ma i pi numerosi sono i cammelli che pur vivendo allo stato brado, dalle savane agli enti pubblici, sono soggetti a improvvise migrazioni che li conducono nelle oscurit delle cabine congressuali dove non depongono uova nelle urne, ma schede precompilate. Come avviene esattamente questa strana migrazione? I cammelli entrano alla spicciolata nella hall dellalbergo dove si svolge il congresso e mentre si guardano intorno incuriositi sono presi al lazo dal tirapiedi. Costui, che ha ricevuto lincarico di organizzare le famigerate truppe cammellate per conto del capobastone, infarina a dovere ciascun gruppo di cammelli: Lasciate il cappotto al guardaroba, poi andate al banco degli accrediti e date un documento, avrete in cambio il tesserino. Per il caff c un buffet gratis al primo piano. La toelette, in fondo a destra. Il guardaroba al piano interrato. Se vi interessa ascoltare gli interventi prendete posto in sala. No? non siete interessati? chiede il tirapiedi. No! Non ci interessa la risposta di un cammello. Andate pure, ma tornate qui alle sei quando si vota e mi raccomando la puntualit . Un istante prima del loro commiato sopraggiunge il cammelliere, capo riconosciuto della corrente. Baci e abbracci o strette di mano e sorrisi, la misura dipende dalla confidenza elargita a ciascun gruppo. I cammelli se ne vanno quindi a zonzo sapendo di dover tornare quando serve se vero che non appena scatta lora x, e si aprono le urne, la hall si riempie nuovamente di quadrupedi. A quel punto ciascun tirapiedi distribuisce i fac-simile delle schede, ovviamente, gi precompilati. I cammelli girano i carteggi e le rigirano nellaria come fossero la cartina geografica nelle mani di un turista sprovveduto. Puntano col ditino i nomi dei candidati e le mozioni collegate e chiedono: metto qui la croce? Pi gi? Pi su? Di l o di qua? Quando finalmente hanno chiaro il punto dove far cadere la matita se ne vanno ad
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ingrossare le file davanti alle cabine elettorali. Votano e se ne vanno senza aver udito nemmeno un solo discorso di tutti i politicanti che si sono avvicendati sul podio del congresso per arringare una platea semideserta. Ogni uomo moneta La denominazione di cammelli riporta alla mente la storiella dellavvenente fanciulla acquistata dal facoltoso sceicco in cambio di una mandria di questi preziosi animali del deserto che non temono la sete. Il padre della ragazza accetta i cammelli al posto del denaro. Questo significa che i cammelli sono stati utilizzati come un possibile sostituto della moneta corrente. Tutto ci sembra essere confermato dallanalisi etimologica della parola capitale che deriva, appunto, dai capi di bestiame. Prima dellavvento della moneta coniata, il baratto, - lo scambio degli oggetti, ma anche degli animali e quindi dei capi - era alla base di ogni commercio e laddomesticamento degli animali e delle piante ha quindi coinciso con la nascita del capitalismo primitivo. Chi disponeva di molti capi, possedeva quindi un capitale. Attribuire il soprannome di cammelli ai delegati che partecipano ad un congresso segna la regressione del denaro ad una delle sue tante forme primordiali allinterno di un processo che vede un agglomerato umano trasformarsi in merce commerciabile. Il bestiame stato soppiantato dalle monete e la monete sono state tramutate nuovamente in corpi biologici, quelli dei congressisti, il cerchio si chiude. Per cui, per il politico moderno e pi in generale per i partiti che fondano lattribuzione del potere sulla base dei numeri, ogni uomo moneta.

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Il canotto Come emerso da una famosa inchiesta condotta da Striscia la Notizia migliaia di cittadini si sono ritrovati misteriosamente iscritti alla Margherita senza averlo mai chiesto. Sono stati tesserati, molto probabilmente, per gonfiare i numeri delle correnti e nella speranza che il congresso si sarebbe chiuso con un esito preconfezionato e senza arrivare alla conta che assomiglia allo Showdown del poker, quando un giocatore dice: Vedo le tue carte!. Quando un politico iscrive le persone a loro insaputa si dice che: Ha gonfiato un canotto per attraversare loceano come dire che con i canotti e le tessere taroccate non si va da nessuna parte. Le correnti Linsieme delle tessere forma una corrente la cui forza sar determinata tanto dal numero complessivo degli aderenti, quanto dalla quantit di rappresentanti eletti nelle istituzioni o presenti nei vari enti satelliti. Il partito composto da una somma di correnti locali espresse dai quartieri, dalle citt e dalle regioni, che a loro volta, concorreranno alla creazione delle correnti nazionali. Una corrente dopo essersi collocata allinterno di una cordata mutua il suo nome in componente. Le componenti sono definite omogenee quando perseguono eguali linee politiche, eterogenee in caso contrario. Pur avendo posizioni politiche opposte si incomincia a scalare il potere venendo meno ai propri ideali. Crociati e taumaturgi Nelle cordate formate da componenti eterogenee pu succedere che prendano corpo alcuni conflitti programmatici dato che non si pu essere
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allo stesso tempo laici e cattolici o animalisti e cacciatori. Come si riesce ad accorciare le distanze e far convivere le diversit? Buona norma sarebbe quella di sedersi a tavolino per trovare un punto dincontro, ma ci richiede tempo e fatica, meglio affidarsi a tecniche pi sbrigative. La vecchia storia del bastone e la carota certamente tra queste. Vediamo quindi come funziona il bastone e come la carota che diventano il crociato e il taumaturgo nellepisodio che segue. Un autorevole esponente del partito si leva a difesa dei cattolici bacchettando i gay. Larea del partito di cui fanno parte quelli che si battono per i diritti civili, le unioni di fatto e altri temi simili, insorge duramente. Le contestazioni si moltiplicano e in tanti annunciano limminente dipartita. A queso punto, il partito argina lemorragia di scontenti schierando una punta, un leader della comunit gay che spegne tutte le animosit dicendo che il democratico crociato ha parlato a titolo personale e quella lavata di testa non rappresenta certo la linea del partito. Missione compiuta: da un lato si lanciato un segnale chiaro agli elettori cattolici e dallaltro si riusciti a smentirlo rassicurando i gay. Un colpo al cerchio assestato dal Crociato e un colpo alla botte inferto dal taumaturgo. Peccato solo che a forza di colpi, la botte si rompe. Il crociato
CHIESA BOLOGNA. PD GELA I GAY: MANIFESTAZIONE INTOLLERANTE. ACETO: OFFENDE TUTTI PER QUALCUNO CHE SBAGLIA, SERVE MODERAZIONE (DIRE) Bologna, 24 apr. - Il Pd difende la Chiesa di Bologna, presa di mira oggi dalla manifestazione di Arcigay, Arcilesbica e Rete laica nel centro di Bologna contro le affermazioni del cardinale Bertone in seguito allo scandalo pedofilia. DiIntolleranza laicista, parla Pietro Aceto, responsabile Comunicazione del Pd. In tutte le istituzioni larghe- sostiene il democratico- pu esserci qualcuno che sbaglia, per estendere a tutta la comunit ecclesiale le accuse di Franco Grillini e un errore gigantesco e grossolano. Per Aceto infatti bisogna avere moderazione nellesprimere concetti che offendono la dignit di persone oneste, caritatevoli e ben disposte ad aiutare il prossimo. Inoltre ingiusto e denigratorio e inserire anche il leader nazionale del Pd Pierluigi Bersani, accusato dai manifestanti di avere espresso solidariet a senso unico per Bertone, nel novero dei baciapile del Vaticano. Bersani si e sempre dimostrato spirito aperto, laico e rispettoso di tutte le appartenenze, sottolinea Aceto. Come da copione il PD difende chi ci insulta quotidianamente (e ci insulta tutti noi omosessuali, non solo quelli che sbagliano...). Non ricordo tanto impeto da parte del PD nel

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difendere la dignit delle persone omosessuali insultate. Quel che peggio il PD difende chi usa la propria influenza e credibilit sociale per nascondere abusi sessuali perpetrati nei confronti di bambini e, ancora una volta, nella dichiarazione rilasciata non c una sola parola per le vittime. A mio avviso non vale la pena aggiungere altri commenti, siamo alle solite: il partito di sinistra difende i reazionari e finisce per essere pi monarchico del re. Va bene cos. Daltra parte penso che ormai sia evidente a tutti cosa interessa davvero al Partito Democratico: i voti (dei cattolici). Di bugia in bugia, il mio voto se l giocato da un pezzo e credo di essere in buona compagnia.

Il taumaturgo

Materiali tratti dalla nota di Sandro Mattioli su Facebook: Il Pd difende la Chiesa di Bologna (http://www.facebook.com/notes/sandro-mattioli/il-pd-difende-la-chiesa-dibologna/390267536737)

(http://www.sergioloGiudice.it/blog/2010/03/21/pedofilia-e-omosessualita-cronaca-di-un-depistaggio/ http://www.sergioloGiudice.it/blog/2010/04/14/ma-mi-faccia-il-piacere/)

Pietro Aceto ha parlato a titolo personale. Io non ho replicato perch ero a Londra e sono tornato ieri sera. Oggi ho scritto due righe sul sito dellUaar che mi aveva chiesto il mio parere: Questo fine settimana sono stato allestero e non ho avuto modo n di partecipare alla manifestazione contro la pedofilia di sabato scorso n di leggere le reazioni alla manifestazioni prima di ieri sera. Ho letto con stupore le dichiarazioni di Pietro Aceto, che ovviamente non condivido, ed ho verificato subito con il segretario del PD di Bologna Andrea De Maria se quelle dichiarazioni fossero state concordate con altri. Come ero certo, si tratta di dichiarazioni personali non concordate n condivise dal PD di Bologna. Per quanto riguarda il mio pensiero sullargomento, ne ho scritto a pi riprese sul mio blog Il segretario del Pd di Bologna mi ha confermato che la dichiarazione non solo non era concordata ma non era da lui condivisa. Capirete quanto mi sono girati i girabili quando ho letto (purtroppo due giorni dopo) quella dichiarazione. Per, ragazzi, non fatemi la scortesia di dire che se dico una cosa io parlo solo a nome mio e se la dice Aceto allora quella la linea del Pd!
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Immagine tratta dal sito www.chiesaviva.com

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Il Capobastone Ciascuna corrente dipende da un capobastone (o capo corrente che dir si voglia) che stato delegato alla trattativa con gli altri capi dai membri del raggruppamento. Quasi sempre si tratta di Parlamentari o di eletti che dispongono del denaro necessario per stipendiare un congruo numero di meccanici che faranno funzionare la macchina nel modo migliore. Le risorse economiche del capo corrente servono inoltre, come si dice in gergo, per coprire le tessere. Il tirapiedi Il tirapiedi una sorta di maresciallo del capo corrente. anche detto sottopancia. Si tratta principalmente di un coordinatore delle risorse umane, un po segretario, un po factotum, alle volte imminenza grigia, altre volte dog - sitter e procacciatore di svaghi. Con lavvento dei social - network la figura del tirapiedi si molto evoluta diventando una sorta di copia supplente, un clone del capo che chatta e scrive post come se fosse il capo stesso dal quale stato costretto ad assorbire non solo il pensiero politico, ma i tratti comportamentali, le battute di spirito e le espressioni ricorrenti. I tirapiedi sono spesso utilizzati come assistenti durante le campagne elettorali del leader e dei suoi sottoposti. Dopo la proclamazione degli eletti, i tirapiedi che li hanno serviti sono assunti come assistenti o segretari particolari, capi di gabinetto, addetti stampa, consulenti e messi cos in carico ai contribuenti. Un Sindaco, per esempio, ha diversi tirapiedi: il suo sottopancia personale, un altro indicato dal partito e un altro ancora indicato dalla corrente. Se il Sindaco viene da unaltra citt si porta dietro il tirapiedi che aveva nel luogo dal quale se n andato aggiungendo un altro fardello ai tre previsti dalletichetta. Durante ogni congresso il tirapiedi sgrava il capobastone dal lavoro logistico necessario allo spostamento della corrente. Deve informare gli iscritti sulle date e il tempo richiesto, affitta pullman, prenota i biglietti del
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treno, spedisce mappe fotocopiate e lettere di richieste. Telefona e discute le richieste dei leader territoriali o dei pacchettari (detentori di pacchetti di tessere). Prenota lalbergo per il soggiorno dei tesserati (o dei delegati dipende dalla natura del congresso). Organizza gli incontri del capobastone, indice riunioni e sceglie i ristoranti pi adatti agli incontri riservati. I capi bastone utilizzano i tirapiedi soltanto quando hanno piena fiducia in loro e la prima qualit richiesta quella di non essere coinvolti nelle vicende del partito. capitato che questi fidati segretari siano perfino appartenuti ad altri partiti se non addirittura alle file degli avversari. Il capo cordata Il capobastone che riuscir a realizzare lalleanza pi estesa destinato a diventare il leader della cordata e da quel momento sar conosciuto da tutti con il nome di capo cordata, futuro numero uno del partito. Per riuscire in questa impresa titanica dovr garantire uno spazio di visibilit adeguata a ciascuna corrente e ripartire oculatamente, e in anticipo, tutti i benefici che deriveranno dalla vittoria. Molto probabilmente la collettivizzazione del successo deve la sua diffusione a questa prassi consolidata. Ancora una volta, maggiori saranno i debiti contratti dal capo cordata e maggiore sar il controllo che i capi bastone eserciteranno su di lui secondo limmortale regola dellostaggio. Per questo motivo, i leader politici appaiono sempre pi deboli e meno carismatici dei loro predecessori, ma nonostante tutto continuano a governare fino a che non vengono dismessi dagli stessi uomini che li hanno incoronati. LAgente arancio Il capo corrente che organizza una corrente dovr procurarsi le risorse di tasca propria oppure trovarsi uno sponsor. Nel secondo caso, pu anche accadere il contrario e cio che sia lo sponsor a chiedere ad un politico di vestire i panni del leader per formare una corrente. Questo perch lo sponsor, trasformato in un burattinaio, ha tutto linteresse a restare
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nascosto cos da non destare sospetti quando sar ripagato con appalti e quantaltro. Le risorse economiche utilizzate in questo genere di operazioni sono veicolate da galoppini comunemente chiamati agenti arancio. Per chi non lo sapesse lerbicida usato in Viet Nam, meglio noto come lAgente Arancio, era utilizzato dagli americani per rimuovere le foglie dagli alberi e spogliare le foreste tropicali che nascondevano il nemico. Il termine agente arancio viene quindi preso in prestito dalla storia moderna per descrivere il lavoro di chi, recandosi da un finanziatore, riesce a fargli perdere le foglie e cio il denaro, le banconote, necessarie alla realizzazione di un progetto politico. Lufficiale di reclutamento Come dice la parola stessa la figura strategica che si occupa di procacciare i cammelli per conto del capobastone o pi in generale di un politico che si presenta per la prima volta ad un congresso. Lufficiale di reclutamento luomo delle false promesse, pragmatico e spontaneo, disposto a tutto pur di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone Non un caso se rimanda lassolvimento delle promesse al giorno dopo la fine del congresso. Assomiglia ai due Marines che nel filmNato il 4 luglio vanno in visita ai licei per illustrare le fortune del combattente. Nessuno ha mai il piacere di incontrarli dopo aver perso le gambe su una mina. Le mosche cocchiere Alle mosche cocchiere attribuito lingrato compito di trasportare i cammelli renitenti al congresso. Quando le votazioni volgono al termine e la vittoria incerta, i capi bastone sguinzagliano un esercito di tirapiedi motorizzati. Consultando una minuta riempita di indirizzi e numeri di telefono le mosche cocchiere vanno di casa in casa costringendo gli ultimi iscritti ad uscire di casa per recarsi al congresso. Corrono senza risparmiarsi da

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una parte allaltra della citt, in macchina, in taxi o su orde di motorini sgangherati, consapevoli che anche un solo voto potrebbe fare la differenza. Usano i pi biechi ricatti e ogni inimmaginabile pressione per caricare in auto quei cammelli che si sono persi per la strada. Il pontiere Il pontiere unaltra figura emblematica in grado di determinare lesito di un congresso. Se il capobastone il generale che muove le truppe sul campo, il pontiere il diplomatico che lo precede. Se fosse un pezzo degli scacchi sarebbe la torre che guarda lo spiegarsi geometrico delle truppe sul campo, una via di mezzo tra una prostituta dalto bordo e Machiavelli. Il pontiere entra in scena quando si riesce a quantificare lestensione esatta delle correnti. La strategia che persegue pi di frequente quella che si fonda sulla costruzione di unarea formata da fazioni che sono sempre state avverse. La sorpresa e lalleanza impossibile, sommate luna allaltra, possono diventare unarma dirompente. Il pontiere si mostra intelligente, affabile e deve dare lidea di vivere al di sopra delle mediocrit senza per questo apparire presuntuoso. La sua storia personale deve esibire un alto profilo, un vero pontiere non deve essersi mai piegato apertamente ad un capobastone ricevendo incarichi, soldi o favori dozzinali. Neanche deve aver mai preso parte ad un gioco meschino o aver pagato buffoni, lestofanti e delatori di professione. Infine deve disporre di un discreto pacchetto di tessere, o altri benefici, da mettere in gioco. Il cavallo ruffiano Sappiate sempre distinguere il pontiere dal Cavallo ruffiano. Alcuni allevamenti equini, per accelerare i tempi di monta degli stalloni, usano far scaldare le puledre da un altro cavallo dalla razza incerta, ma dal temperamento focoso. Sottratto alla femmina sul pi bello lascer il posto allo stallone di razza. Un pontiere che alla chiusura di un accordo cede il suo posto allo sponsor o ad altre eminenze grigie, prende il nome di Cavallo ruffiano.
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I buffoni di corte Per capire quali saranno gli scenari congressuali i capi bastone liberano degli squallidi personaggi che di peggiori non se ne trovano. Questi sono i buffoni di corte, cagnetti attaccabrighe, discendenti diretti dei giullari che infestavano le corti medioevali. Sono stati addestrati alla semina del vento che precede limmancabile tempesta. Il Dott. Bovoli de Basoli (da giovane e senza gli occhiali da miope) Attaccano gli avversari sui giornali, li bistrattano pubblicamente durante i comizi e spargono infamie nei social - network e in tutti newsgroup dispersi nella rete. Si tratta di mezzi uomini, ciarpami di bassa lega, contro i quali si pu sempre agire legalmente, ma solo dopo aver deciso di perdere le spese processuali e lonorario dellavvocato. Non a caso tutti i buffoni sono dei nullatenenti che possiedono soltanto il proprio livore, quella cattiveria senza fine che ti vomitano addosso quando ti vengono a cercare. Come dicevo, ogni buffone un innesco che riesce a far esplodere la friggitoria precongressuale con qualche giorno danticipo sul congresso. Ne dicono di tutti i colori sullavversario che vogliono colpire e continuano ad insultarlo fino a quando i difensori del diffamato, usciti allo scoperto, permettono al committente del buffone di tratteggiare il profilo della cordata nemica che si presenter al congresso. I buffoni usano spesso nomi di fantasia. Alfredo Roccione, magazziniere e filosofo, no global, durante il fine settimana si esprimeva a nome di tutto il movimento cittadino allinterno del quale, ovviamente, nessuno sapeva chi fosse. Poi cera Flavia Vento, che non dispensava giudizi da velina, ma i rimproveri severi di una giovane cittadina come lei stessa era solita firmarsi. Invece, lanonimo mirabolino, profeta e professore in pensione, meglio conosciuto come il bieco Bovoli, malgrado firmasse i libri con uno pseudonimo, durante i pubblici dibattiti preferiva attaccare a viso scoperto.
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Il bieco Bovoli Il bieco Bovoli, allanagrafe Alberto Basoli de Bovoli, mi ha perseguitato per anni. Era un buffone insolito, assai tenace nel perseguire la distruzione dellavversario, un maestro nellinventarsi accuse infondate. Aveva intuito molto prima di altri che ogni diffamazione che si rispetta devessere costruita partendo da una mezza verit. Se dicevi ad un tale che avresti denunciato le sue malefatte e quelle della moglie stampando un manifesto da affiggere sulla pubblica piazza, il luciferino Bovoli scriveva ai giornali affermando che avevi minacciato di morte e con modi mafiosi alcuni compagni e le loro famiglie. Quando mi capit di chiedere ragione a Bovoli di quel suo modo di fare mi rispose che considerava la realt come creta, un materiale informe che attendeva di essere sottratto alloscura incomprensibilit del mondo. Disse di parlare spesso con la verit e di ricevere da parte sua tutto il riconoscimento possibile. Da affermazioni come queste avresti detto che era visibilmente affetto da demenza, e invece, per via di unincomprensibile lucidit che talvolta attraversa la follia pi allucinata, sapeva fare il mestiere di calunniatore meglio di chiunque altro. Lo sentivi compiacersi di come una bugia, se ripetuta per un numero imprecisato di volte, potesse trasformarsi in una verit riconosciuta e tutte le volte, per dimostrare questa tesi, ti rammentava di questo o di quellaltro poveretto ai quali era riuscito ad appioppare una nomea di tuttaltra natura da quella posseduta. Questa era la gente con la quale sono stato costretto a vivere per servire il popolo e ditemi voi, signore e signori della Giuria, se non avrei meritato, solo in virt di tutta la pazienza che ho speso in nome di una tenace resistenza, di essere premiato anzich abbandonato ad un malconcio destino da pugile suonato. Non saprei dire se Bovoli fosse massone - dubito che i massoni accettino gente di questa fattura - ma si vantava di essere un esperto di esoterismo, e soprattutto un profondo conoscitore delle profezie di Nostradamus. Non ci sarebbe stato da preoccuparsi se non fosse che illustri Ministri e Consiglieri Regionali gli avessero pagato la stampa dei saggi sul veggente occitano in cambio dei ferali servizi che dispensava. I rappresen221

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tanti pi alti delle istituzioni si mescolavano ai rappresentanti pi bassi e abietti del sottobosco politico. Cera persino chi organizzava reading letterari dai quali gran parte del pubblico, giunto per ricambiare un favore al consigliere regionale Daniela Arregu, si defilava a gambe levate allo spegnersi delle luci. Il bieco Bovoli non appariva insolito solo nel comportamento, ma anche nellaspetto esteriore. A vederlo avresti detto che si trattava una creatura nata dalla mente di David Lynch (Eraserhead). Indossava pantaloni dal cavallo alto abbottonati sopra lo stomaco, cos corti che lasciavano intravvedere i calzini. Le giacche di velluto marrone gli calavano malamente sulla camicia a quadretti come gli stracci indosso ad uno spaventapasseri. Attraverso le lenti degli occhiali, quelle spesse da miope, sintravvedevano due perle grigiastre che ricordavano gli occhietti di un grosso topone. Bench se ne andasse in giro cos conciato non mi ha mai suscitato ilarit, anzi, emanava la stessa inquietante ambiguit infantile di un film di Tim Burton. Interrompeva puntualmente i miei interventi durante i congressi additandomi come la reincarnazione di un despota tutte le volte diverso. Questa considerazione, derivata da una quartina interpretata la sera precedente allapertura dei lavori, avrebbe dovuto convincere i presenti a sbarrarmi la strada il prima possibile. Malgrado non mi dispiacesse affatto di essere accomunato a tanti illustri personaggi della storia, tolto naturalmente Adolf Hitler, non gradivo assolutamente questo genere di intermezzi e se avevo la malaugurata idea di rispondere a tono si alzava di scatto dalla sedia roteando i pugni e gridava anatemi in latino nella mia direzione. Dopo di che si precipitava sotto al palco e mi gettava manciate di sale che teneva in tasca. I pochi presenti lo lasciavano fare ridacchiando della sua follia. Lui credeva di essere divertente, al contrario, quelli che non erano spaventati da una siffatta cattiveria danimo, ridevano delle sue stramberie. In realt, la vita di quel povero uomo nascondeva un passato di tristi vicessitudini. Professore di liceo, attivo nel volontariato, era incappato in un fatto tanto grave da farlo finire alla gogna. Responsabile di un comunit di recupero di ex-tossicodipendenti lasci senza controllo uno dei suoi assistiti che trucid la fidanzata a coltellate. Affranto dal giudizio degli altri, criticato e colpevolizzato, decise da quel momento che avrebbe scaricato sul prossimo tutto il male ricevuto. Per questo fu facile per molti miei compagni additarmi ai suoi occhi spiritati come lincarnazione di tutti coloro che lo avevano fatto a pezzi ai tempi della disgrazia che rovin la sua vita. Come avrebbe detto Salomon, le storie ci permettono spesso di capire tante cose, in questo caso quella feroce follia che possedeva un poveruomo, grande esperto di congiure e maldicenze.
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Onoff man: luomo acceso-spento Yesman! Chi non ha mai sentito parlare di loro? Sono gli uomini assenzienti che dicono sempre di s. Il partito ordina e loro eseguono. In politica ce ne sono una moltitudine, ma nonostante ci si tratta di un articolo esaurito per via delle ingenti richieste. Meno frequenti, sebbene siano pi interessanti dal punto di vista fenomenologico, sono gli Onoffman, gli uomini acceso spento che agiscono come se fossero un codice binario e non hanno stati intermedi tra il manifestarsi e lassenza di uno stato di coscienza. Un mio collega che si chiamava Delly Lombar viveva due vite parallele, quella del consigliere comunale e quella di funzionario di partito. In cinque anni non lho mai sentito pronunciare una sola parola nei corridoi, in anticamera o per la strada. Giungeva silenziosamente in Comune e altrettanto silenziosamente se ne andava. Pareva affetto da un mutismo di natura ascetica e il corollario di espressioni che comparivano sul quel viso da eremita si riducevano a non pi di due: lespressione impassibile e laltra impassibile. In quali circostanze si vedeva costretto ad infrangere il voto del silenzio? presto detto. Capitava che durante una seduta di commissione, o nel bel mezzo di un consiglio comunale, squillasse improvvisamente il cellulare di Delly Lombar. Il soldato silenzioso rispondeva sottovoce, quindi ascoltava attentamente per un paio di minuti e infine riponeva lapparecchio nella tasca. Qualcuno aveva chiamato dalla sede del partito per informarlo della posizione da assumere in merito allargomento messo ai voti in quel momento. Ci accadeva solo quando il capogruppo delegato ufficialmente alle prese di posizione era assente o irraggiungibile. A quel punto, Delly Lombar si accendeva per emettere i vocaboli di un discorso, mai troppo lungo, mai troppo corto, mai pronunciato con enfasi o facendo uso di termini ricercati, mai risentito o complimentoso. Un capolavoro di atonalit simile alla lettura delle didascalie che si trovano nel libretto di istruzioni allegato a una lavastoviglie tedesca. Dopo di ch si rimetteva a sedere spegnendosi fino alla successiva telefonata.

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Il baleniere, cacciatore di cani sciolti e perdute speranze Non tutto il pubblico di un congresso orientato nella scelta. Ancora oggi continua a sopravvivere in tutti i partiti di sinistra una frazione di cani sciolti composta dai reduci (ex comunisti, ex sessantottini, ex di qualcosa), dai giocatori di ruolette russa (quelli che si sono iscritti per corrispondenza sospinti solo dalla curiosit), dai militanti non praticanti (coloro che passavano di l per caso) e dai Peones che per varie ragioni non hanno mai fatto parte di una cordata vincente. Il partito, stando allopinione di questi iscritti non allineati, finito nelle mani dei soliti noti che lo hanno sempre usato, e continueranno ad usarlo, per fare carriera. Se tutti questi cani sciolti non se ne vanno lo si deve alle strategie attuate dai dirigenti che puntano alla riduzione degli abbandoni. I balenieri devono quindi dimostrare di essere dei veri rivoluzionari, leader indipendenti, avulsi alle logiche di potere, allergici ai rituali e acerrimi nemici degli intrecci tra affari e politica. Sono il nuovo, e, come tali, si mostrano indomiti ed entusiasti, straboccanti di idee come un fiore lo di nettare in estate. Insomma, possiedono tutto quello che serve per arpionare i cani sciolti che hanno gi un piede fuori dalla porta. Cosa sarebbero state le primarie del Pd del 2009 se non avesse partecipato lillustre baleniere Ignazio Marino? Un avvilente scontro interno tra due correnti. Non a caso, durante le presentazioni delle tre mozioni, lo schema si sempre ripresentato identico ogni volta. Gli interventi del pubblico in sostegno della mozione del famoso chirurgo erano sempre molto duri nei confronti del Pd e dei suoi dirigenti, disillusi e anche
Un rappresentante della corrente dei giocatori di roulette russa (John Savage nel film Il cacciatore di M. Cimino)

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un po malinconici, ma non si sono mai conclusi con la considerazione che era giunto il momento di abbandonare il progetto democratico. Meglio assistere ancora ad un giro di pista concedendo unaltra chance al partito. Non stato quindi un caso se Marino andato ben oltre le aspettative malgrado avesse dietro di s un gruppo di sostenitori giovani e non professionisti. Il Deus ex machina
Sergio Gaetano Cofferati

Il Deus ex machina, comunemente detto briscolone dalle parti di Bologna, un candidato completamente estraneo alle correnti politiche presenti allinterno di un territorio. Se in una regione sussistono conflitti insanabili tra correnti - enclavi che continuano ad indire congressi con un dissanguamento estenuante del partito, i dirigenti nazionali, fanno apparire allimprovviso - come gli Dei che scendevano sul palco delle tragedie greche - una candidatura super partes e fuori dai giochi. Cos facendo, tutti i capi corrente penseranno di avere le stesse possibilit di accreditarsi al nuovo arrivato che si ritrover con tutte le porte aperte e un clima disteso dal quale ripartire. Il plebiscito che ne consegue blinda sempre, nel bene e nel male, ogni decisione futura del leader disceso dal cielo. Un esempio di Deus ex machina, traslato in campo elettorale, lo si ritrova nella candidatura di Sergio Cofferati avvenuta a Bologna nel 2004. Dopo le amministrative del 1999 che avevano visto il centrosinistra sfasciarsi sotto i colpi delle faide interne consegnando Bologna alle destre, la discesa dallalto del Cinese era lunica via duscita per la coalizione. Tutti lo accolsero con gioia facendolo camminare sulle palme, ma poi, passate le elezioni, si accorsero che avrebbe governato la citt senza piegarsi alle richieste delle consorterie e dei gran ciambellani che da tempi memorabili hanno sempre vissuto succhiando il sangue allAmministrazione Comunale. Anzi, lex sindacalista della Cgil mosse i primi passi in senso contrario, tagli le teste inutili, azzer gli sprechi furbeschi e diede il via ad una serie di riforme che infransero la maggior parte delle rendite di posizione considerate intoccabili fino a quel giorno. A quel punto, lodiarono tutti e tutti si coalizzarono per cacciarlo. Alle volte si scende dal cielo, ma ti costringono ad uscire dalla porta di servizio.
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Il falso nemico e le aringhe rosse Al momento di marciare molti non sanno che alla loro testa marcia il nemico. La voce che li comanda la voce del loro nemico. E chi parla del nemico lui stesso il nemico Bertolt Brecht, Breviario tedesco

La storia insegna che il nemico non pu essere lasciato a se stesso. Tuttaltro! necessario conoscerlo bene, frequentarlo, parlarci e se serve finanziarlo o, alloccorrenza, proteggerlo. Bisogna avere con lui un solido rapporto che sfiori la pi sincera amicizia perch pi facile concludere accordi, se questi vengono conclusi al piano attico, su di un terrazza dove tutti si conoscono (Five Mons Square). Questa strategia viene spesso confusa con il fenomeno del consociativismo, ma si tratta di una dinamica molto pi raffinata del banale patto di spartizione dei benefici tra una maggioranza di governo e una minoranza di opposizione. Siamo nel campo dellalta politica. Devo dire che non presi coscienza della strategia del falso nemico dopo aver letto Brecht, ma grazie ad un bellissimo film italiano. Una sera giunsi a casa giusto in tempo per vedere linizio de La piazza delle cinque lune. Comparve il volto di un indimenticabile Donald Sutherland che nel film interpreta un vecchio magistrato in pensione alla ricerca della verit sullassassinio di Aldo Moro. Ad un certo punto della storia simbatte in un uomo definito entit che spiega come gli americani siano riusciti a controllare le Brigate Rosse, ma ci che minteressa maggiormente non sono le conclusioni alle quali arriva lo spettatore, bens il metodo. Cito a memoria: Molti anni or sono, a Parigi racconta il misterioso agente segreto esisteva una scuola per interpreti chiamata Hyperion. Aveva lo scopo di formare, addestrare e organizzare, le classi dirigenti dei pi efferati gruppi terroristici internazionali come lEta o lIra. Solo in seguito si scoperto che dietro allIstituto, come in un gioco di scatole cinesi, si nascondeva la Cia, Gli americani, in prima persona, favorivano la nascita dei luoghi dove
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si potessero annidare i loro nemici. Era come se avessero deciso volontariamente di covarsi la serpe in seno. Siamo di fronte alla riproposizione in chiave strategico politica delloccupazione delle nicchie ecologiche che se lasciate libere saranno prima o poi occupate dai cosiddetti animali colonizzatori. Per lo stesso motivo e cio per impedire ad un nemico sconosciuto di occupare una posizione, la Cia favoriva la nascita e linsediamento di un nemico conosciuto. A quel punto rammentai la cura adoperata per combattere il cancro del castagno. Mi era stata suggerita da un fitopatologo per guarire il castagneto di mia madre affetto da una strana infezione che screpolava le cortecce degli alberi e ingialliva le foglie. I tecnici avrebbero inoculato un ceppo virale addomesticato in grado di spodestare il virus allorigine dellepidemia in corso. Questo secondo virus aveva rinunciato ad essere letale imparando a convivere con le piante senza necessariamente doverle uccidere come invece faceva il predecessore. I vecchi saggi orientali hanno intuito che le nature universali, come il virus del Castagno, non sono integre perch: non c male che non contenga un po di bene e non c bene che non contenga un po di male e certamente non avrebbero mai immaginato che un principio di questo genere avrebbe avuto le pi diverse applicazioni, dalla biologia alle scienze politiche, per finire ai congressi dei partiti. Sono pochi i capi bastone che riescono a mettere in piedi una strategia congressuale simile. Quando succede creano per i loro nemici, ancora non organizzati, un leader fantoccio che afferma di essere il pi grande nemico del suo creatore occulto. Il fantoccio inizia a raccogliere adesioni che non tiene per s, ma inocula allinterno della corrente avversa al burattinaio. I capi della cordata penseranno di aver avuto una linea politica premiante, e, cosa ancor pi importante, non promuoveranno altre iscrizioni avendone gi tante. Cos facendo, i nemici dello stratega si chiuderanno nella trappola con le loro mani fidandosi del gruppo di neo tesserati misteriosi. Al congresso, il falso nemico e la folla di nuovi iscritti non si faranno vedere lasciando i nemici dello stratega da soli, agnelli belanti in balia del lupo. Alle volte la strategia del falso nemico conosciuta anche con il nome di aringa rossa anche se, per essere pi esatti, si tratta di una variazione sul tema. Larringa rossa non presuppone necessariamente la presenza di un antagonismo tra leader diversi e indica generalmente lutilizzo di specchietti per le allodole o di false piste come spiega la libera enciclopedia Wikipedia: Lespressione Aringa Rossa deriva sia dallusanza di salare e affumicare le aringhe (che con questo trattamento diventano rosso brunastre) per conservarle a lungo, ma anche dai trucchi in uso ai vecchi bracconieri. Le arin227

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ghe affumicate, durante le campagne di caccia, potevano essere usate da un cacciatore per sviare i cani dei concorrenti su false piste Le elezioni, di qualsiasi natura esse siano, pullulano di aringhe rosse. Le si usa per spaccare il quorum degli avversari, e cio quellinsieme compatto di voti che solitamente converge su quei partiti che si sono costruiti una solida fama negli anni. Si incomincia clonando il partito da indebolitre che si ritrova, cos facendo, in competizione con un aringa rossa molto pi agguerrita e radicale di lui. Dopodich si creano le condizioni affinche larringa possa nuotare nellacquario elettorale attirando gli elettori nemici sul simbolo di un falso nemico. Lautenticazione delle firme necessarie alla presentazione di liste apertamente fasciste alle elezioni del 2005, avvenuta per mano di alcuni politici di sinistra, rientra perfettamente in questo schema . Macchiavelli insegna, il nemico del mio nemico mio amico:

Un consigliere provinciale della Quercia autentica le firme della lista Mussolini per le regionali. Atto formale, notarile, ma dalle immediate conseguenze politiche. Il diessino protagonista della vicenda Renato Ballotta, che spiega cos il suo ruolo: Me lo hanno chiesto alcuni conoscenti di Forza Nuova, che erano in difficolt. Resto convinto della correttezza istituzionale del mio comportamento. Ho solo garantito un diritto. E ora non si dica che ho sdoganato i fascisti. Non ho portato io le firme in Tribunale, ho solo messo il mio nome sugli elenchi. La capogruppo Ds a Palazzo Malvezzi, Gabriella Ercolini, prende subito le distanze: Iniziativa personale del consigliere Ballotta della quale non sapevo nulla. Ma a polemizzare il deputato di An Enzo Raisi: L Ulivo ha fatto la stessa cosa anche in Toscana. Si chiarisce ora a chi sono funzionali le liste della Mussolini, c un piano nazionale dei Ds per legittimare Alternativa sociale contro la Casa delle Libert e contro An in particolare. Vorrei sapere come ha fatto Ballotta a autenticare la lista Mussolini. Si seduto allo stesso banchetto di Forza Nuova per controllare e identificare centinaia di firmatari? Sono curioso di sapere come si giustificher la Quercia il prossimo 25 aprile. (Andrea Chiarini su La Repubblica del 6 marzo 2005, Ed. Bologna)

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Il cilindro del prestigiatore Cosa ha in comune la terrina di rombo con astice e salmone in macedonia di quinoa alle mandorle tostate e salsa gazpacho con laristocratica tuba inglese del prestigiatore? Nel mondo dei comuni mortali centra ben poco, ma quando si parla del trucco della tuba possono essere considerate come le due facce di una medaglia. Ecco dunque che nel doppio fondo della tuba, meglio conosciuta come il cilindro del prestigiatore, non si nascondono solo colombe bianche e coniglietti, ma ben altri articoli che non sveler per non rompere la suspense. A Imola in questo piccolo, ma decisivo seggio della provincia di Bologna, il risultato congressuale del partito verde sempre stato identico fin dalla notte dei tempi e cio da quando Daniela Arregu fu eletta consigliere regionale per la prima volta. Da allora andato in scena sempre lo stesso trucco. Se funziona, perch cambiare? Mormorava sempre il Dott. Cianolu, braccio destro dellArregu, pi fidato di un notaio e pi attento di un cane da guardia. Era lui che prima dellinizio delle operazioni di voto posizionava lurna nella cabina elettorale. Come era preciso quando la sigillava e come seguiva le regole attentamente. Tutte le regole, tranne una: lurna non era mai vuota. Se qualcuno avesse controllato avrebbe scoperto che conteneva un certo numero di schede gi votate a favore della corrente Arregu, Cianolu & figli. A ci si aggiunga che la signora Arregu era bravissima nel distogliere lattenzione dei rappresentanti di lista inviati sul posto dai suoi concorrenti. Queste sentinelle che avrebbero dovuto controllare lo svolgersi regolare del congresso, o quantomeno confrontare il numero dei partecipanti al congresso con le schede votate, hanno sempre preferito partecipare ai pranzi pantagruelici, divenuti poi leggendari, offerti dallArregu. Banchetti luculliani che da mezzogiorno si protraevano fin quasi alla sera, ai quali nessuno ha mai saputo opporre resistenza. Questo insegna che quasi sempre sono le strategie pi semplici a sortire i risultati migliori e si pu dire che in questo caso la vittoria non la fecero gli iscritti al partito verde, ma il cuoco del rinomato San Domenico e come si pu facilmente intuire, Uova mollet in crosta di pane con caviale, tortelli di ricotta, maggiorana e cannella in salsa di pachino e cialda croccante possono valere molto di pi di un buon pacchetto di tessere.
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Il broglio voluto Truccare le votazioni di un congresso molto complicato, certamente non impossibile, ma molto pi facile riuscire a far credere che qualcuno abbia inquinato il procedimento cos da poter chiedere lannullamento del congresso o quantomeno riportare la decisione in seno agli organi giudicanti del partito. In fondo, basta qualche banale incongruenza per mandare tutto allaria e come ho gi ripetuto in diverse occasioni, una legittimazione adombrata dai sospetti quanto di meglio ci possa essere per esercitare il controllo sul neoeletto segretario. Larma del broglio quindi giocata quando la sconfitta pressoch certa oppure quando il futuro trionfatore locale sgradito alle dirigenze nazionali che non sono riuscite a batterlo democraticamente nella sede congressuale. Un broglio si mette a segno molto facilmente, basta inserire nellurna qualche scheda in pi rispetto al numero dei votanti registrati. Prima di tutto bisogna clonare la scheda di voto. Non difficile, basta fotocopiare i fac-simile che girano tra le correnti un giorno in anticipo sulle votazioni. Se invece non si dispone di un facsimile a portata di mano si pu sempre sottrarre una scheda al momento del voto. La confusione tale che nessuno presta mai la giusta attenzione allinserimento nellurna della scheda, ma se qualcuno dovesse aguzzare la vista si pu sempre infilare un foglio bianco al posto della scheda vera avendo cura di trattenere loriginale. La scheda sottratta, fotocopiata in una tabaccheria vicina, sar consegnata ai complici che voteranno nel corso della giornata. Ottenute le copie non resta che falsificare la vidimazione del Presidente del seggio. Non importa neppure sforzarsi di falsisicarela firma perch le schede saranno usate come prove per invalidare lintero procedimento. Ricordo di un commissario che pens di sventare un broglio dotandosi di un timbro. Il tirapiedi di un capobastone se ne accorse e si procur un tappo di spumante. Dopo averlo tagliuzzato lo us a sua volta come valido sostituto del sigillo originale. Fogli bianchi, firme fasulle e schede taroccate in sovrannumero faranno impazzire gli scrutatori, litigare la presidenza e daranno il via ai ricorsi e alle richieste di annullamento. Questo genere di contenziosi sono risolti da Giur e Collegi di Probiviri composti generalmente da avvocati radiati dal230

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lalbo e interdetti dai pubblici uffici al servizio di questo o quellaltro potentato. Se la democrazia si fonda sui partiti, i partiti si fondano su delle vere e proprie truffe sulle quali nessuno indagher mai. Questo il pi grande paradosso dei nostri tempi. Lunghia del diavolo Lunghia del diavolo un trucco poco diffuso che solo uno specialista della contraffazione elettorale capace di mettere a segno. Si dice che sia utilizzato, non soltanto ai congressi, ma anche alle elezioni vere e proprie. Prima di tutto bisogna riuscire a far entrare il nostro uomo allAvana nel comitato degli scrutatori. Sotto lunghia del pollice - che deve essere lasciata crescere appena un po pi delle altre, ma non cos tanto da attirare lattenzione - dovr essere incollato il frammento di una mina di matita. Generalmente si usa una colla a presa rapida e lAttak di gran lunga la marca preferita. Immaginate che allo specialista, quando si trova a scrutinare le schede, ne capiti una bianca. Infiler il pollice tra le due ante e mantenendo nascosto il dito sfregher lunghia sul simbolo da segnare. Alcuni nel farlo tossiscono, altri chiedono chi ha bussato cos che quando tutti si girano in direzione della porta fanno scattare lunghia. La stanchezza dei presenti sempre un grande alleato, ma non sempre si riesce a tracciare una croce perfetta e bisogna quindi discutere animatamente per far passare come voti validi tutti i simboli barrati o semplicemente scarabocchiati. Lassenza di schede bianche e un insolito proliferare di strani segnacci dimostrano sempre e inconfutabilmente la presenza di un diavolo dallunghia di grafite. Scavenger Lo scavenger deve il nome agli archeologi americani che scavano nelle discariche alla ricerca di reperti che risalgono allinizio del secolo precedente. Il business delle informazioni non risente della crisi e gli uomini dei dos231

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sier, quelli che scavano nelle vite degli altri, si arricchiscono accumulando cifre vertiginose. Le informazioni, come appurato da numerose indagini della magistratura, sono quotate da poche centinaia di euro fino a cifre che toccano i centomila. Non resta quindi che prendere atto dellinarrestabile susseguirsi di scandali che si alternano sulle pagine dei quotidiani e che delineano lesistenza di una guerra permanente dove non volano i missili, ma i titoli dei giornali. Notizie con licenza di uccidere che vanno e vengono da una barricata allaltra mentre si moltiplicano le intercettazioni e fioccano gli avvisi di garanzia relativi a processi di cui nessuno conoscer mai lesito. In tutto questo liquame, quello che nuoce il brusio di fondo, questa nube di suoni e immagini che offusca le verit pi evidenti e rende ogni azione, per giusta o sbagliata che sia, onesta o disonesta, uguale alle altre. In questo modo si cancellano le differenze tra uno schieramento e laltro e ogni fazione diventa buona per i propri sostenitori e corrotta per gli avversari e viceversa. Come ha giustamente fatto osservare Barak Obama si finisce per rinunciare al proprio senso critico. Si perde il senso della misura cos che chi si macchia di un crimine ignobile viene riposto sullo stesso piano di chi stato accusato di una facezia. Chi poi finisce incastrato in questa gogna mediatica vi rimane imprigionato malgrado ogni possibile assoluzione che sopraggiunge. Una volta accusati si resta colpevoli per sempre. In questo ribollire di vicende le strategie utili a far fuori lavversario si moltiplicano. Lanaloinfamia quel procedimento con il quale si cerca di estendere la nomea di un personaggio delittuoso ad un altro. Se ad una cresima - a chi non mai capitato di essere invitato ad una cresima? - ti trovi seduto allo stesso tavolo dove siede un mafioso, sei anche tu un mafioso. Se poi la testata vuole evitare di pagare un risarcimento al diffamato costruir lintera inchiesta sulle domande. Quali rapporti legano il diffamato al mafioso? La risposta sarebbe pi che scontata: nessuno. A chiunque pu capitare di trovarsi accanto ad un poco di buono. Senza contare che chi si presenta ad una festa non chiede il certificato penale ai convenuti o al padrone di casa. Se anche ne facesse formale richiesta scoprirebbe che non affatto facile conoscere i precedenti penali di un libero cittadino. Per cui, oltre al danno la beffa: non solo non ti puoi difendere dai malavitosi appurando i loro crimini, ma questi ti possono essere ritorti contro per procurare un danno alla tua immagine pubblica. Linchiesta prosegue elencando i crimini del mafioso con il quale hai pranzato. Proprio cos: li si elenca tutti, uno per uno, con dovizia di particolari e accostando sempre il tuo nome e non il suo. Al lettore non resta che accumunarti al traffico di droga, alla compravendita di
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voti, al commercio dorgani, alla prostituzione, ecc. La criptoinfamia presuppone che i tuoi successi siano in realt il frutto di una strategia segreta e avulsi da qualsiasi merito personale. Una strategia commerciale progettata a tavolino ha determinato il successo di Gomorra e di Saviano. Berlusconi ha ricevuto i soldi dalla mafia per costruire il primo impero immobiliare. Di Pietro ha ricevuto la laurea in legge dalla Cia. E via dicendo. Che poi si tratti di menzogne un secondo problema, ci che conta che si tratta di uno schema logico che funziona. La metainfamia il procedimento che permette di costruire unintera campagna di diffamazione sulla base di una sola informazione che non sar mai verificata, il caso Boffo risulta esemplare in tal senso. La rotoninfamia si fonda sulla rottura di unaspettativa, Alberto Stasi avrebbe dovuto amare la fidanzata e invece lha uccisa. La Franzoni avrebbe dovuto amare suo figlio e invece lha massacrato. La logoinfamia salda un luogo comune ad un avvenimento. Tutti i genovesi sono tirchi, quindi Beppe Grillo (la sua ricchezza sottointesa) fa pagare lalbergo ai Grillini quando si reca in visita alle varie citt dove si costituita una lista civica del MoVimento Cinque stelle. Ci sono svariate decine di strategie, ma ci che conta lhumus. Ogni strategia trae la sua forza dalla mancanza di punti di riferimento, dallassenza di dati oggettivi, o come direbbe Marco Travaglio dalla scomparsa dei fatti. Si gi colpevoli prima ancora di essersi potuti discolpare perch a tutti interessa lo spettacolo prodotto intorno alle accuse, i commenti, le dichiarazioni, i teatrini e non la dimostrazione della tua effettiva colpevolezza. Ecco un altro deleterio effetto della societ dello spettacolo. Il pubblico adora gli idoli che cadono, si compiace nel guardarli andare in pezzi, agonizzare e morire. Chi ha tirato le monetine a Craxi, chi ha reclamato i patiboli, o festeggiato la morte suicida dei colpevoli, non ha mai chiesto giustizia e non ha mai reclamato la verit, ma si solo goduto lo spettacolo. Sono gli illustri discendenti di quel pubblico circense che con il pollice verso chiedeva la morte di gloriosi gladiatori. Nessuno pu, stando cos le cose, condannare un imputato con la certezza che dietro alle sue colpe non si nasconda un complotto e questo quanto di meglio ci possa essere per i veri colpevoli. Nessuno pu sapere se quel nemico del popolo sia veramente tale o se non sia al contrario il miglior difensore di quello stesso pubblico che cos brutalmente lo ha gettato in pasto ai leoni senza pensarci un istante. Provate voi a rompere quella cortina di parassiti, magnaccia e brutta gente che ogni giorno assedia le istituzioni del paese e su queste lucra e si arricchisce e vedrete cosa potranno mai dire di voi. Provateci e
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vedrete. E non sapreste neanche chi sono costoro senza le intercettazioni e neanche di cosa sono stati disposti a fare pur di guadagnare denaro. Cos che ridere sui terremotati stata una ben misera cosa rispetto a tutto quanto il resto. Siamo tutti colpevoli e siamo tutti non colpevoli. Lunica verit alla quale ci si pu appellare quella di un motto irlandese che recita: cerca di entrare in paradiso prima che il Diavolo se ne accorga. Tutti possiamo essere accusati, tutti noi dormiamo sulle colpe, piccole o grandi, non fa pi nessuna differenza. Il segreto del Re dannato Un agente dei servizi segreti inglesi nel telefilm britannico The prisoner viene prima catturato e poi tradotto in un villaggio situato in una imprecisata localit dove sar tenuto prigioniero. Lorganizzazione per la quale lavorava ha scoperto che il numero 6, questo il nome che gli stato attribuito, depositario di alcuni segreti che non vuole rivelare e per questo non pu essere lasciato in libert. Il numero 6, non rivelando i misteri di cui venuto a conoscenza nega ai compagni il loro status di membri dellorganizzazione. Proprio cos, i segreti sono indipendenti dalla verit che custodiscono, sono pezzi e pedine del grande gioco del potere. Come per taluni patti sinarchici pu accadere che il segreto sia rappresentato dallinesistenza stessa di una qualsiasi verit da nascondere. Questo perch i segreti, grandi o piccoli che siano, servono a cementare legami che a loro volta devono restare segreti. Segreto chiama segreto. Berlusconi telefona a Marazzo per informarlo delle voci che sono giunte alle sue orecchie. Qualcuno - non sa dire chi - sta tentando di vendere ad un giornale il servizio fotografico che prova il coinvolgimento del Presidente della Regione Lazio in losche storie di cocaina e transessuali. Ora tu sai che io so, siamo legati dallo stesso segreto, potrei rovinarti, ma non ti rovino. Sottintende Berlusconi a Marrazzo. A questo bisogna aggiungere che i segreti vengono resi pubblici molto raramente. Un uomo che teme di essere rovinato controllabile, mentre un uomo distrutto dagli scandali non ha pi niente da perdere. Il grande fratello, lentit, chiamatela come vi pare, non ti uccide come nel romanzo di Orwell, e non ti manda nessun OBrie a torturarti. Il grande fratello felice se fumi crack o se pratichi la pedofilia, se sei un ladro
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o ti fai massaggiare linguine da una colf alla quale non hai pagato i i contributi. Far delle tue depravazioni un argomento di pubblico dibattito non appena romperai il patto che ti lega a lui. Ma prima di allora, il grande fratello far di te una stella, perch pi in alto ti far salire e da pi in alto ti far cadere. Da ragionamenti come questi ne deriva che un politico, paradossalmente, non deve essere onesto, ma bene che lo appaia solamente. Anzi, pi grandi saranno i suoi crimini e maggiore sar il numero Patrick MacGohan interpreta il numero 6 di sostenitori sui quali potr contare. In nella serie The prisoner un mondo dove letica decaduta, dove bene e male hanno cessato di serbare una differenza, dove alla parola data e allonore non pi attribuito alcun senso, i dossier riservati, come i servizi fotografici scandalistici acquistati e poi mantenuti riservati, sono le uniche garanzie rimaste ai taglieggiatori, sono le ceralacche putrescenti, il sangue infetto, con i quali sono siglati i patti. Ogni gruppo organizzato, non credo si tratti neppure pi di partiti, si avvale di leader dalla faccia pulita, onesti padri di famiglia e laboriosi lavoratori, che lontano dai riflettori si trasformano in belve. Regnanti non pi soltanto nudi, ma morenti, depravati, dissipati sessualmente, drogati, corrotti. Politici di carta bruciano sulle pire patinate dei quotidiani e riposano sotto i titoli cubitali come i morti dormono a ridosso delle lapidi. Politici smascherati, politici torchiati dai magistrati, politici che danzano in un vortice di cenere. Siate voi i politici o non avrete pi nessuno di cui avvalervi. Una nuova agghiacciante bandiera si dispiegata in quello spazio che separa le pi alte istituzioni dello Stato da quello scantinato sporco dove un Re drogato e morente giace abbracciato ad un fatiscente transessuale. Il corpo del Re si corrotto perch il suo secondo corpo, lhobbessiano leviatano, si a sua volta corrotto. Entrambi stanno morendo. E tutti a interrogarsi sulle ragioni di questa dicotomia, del come sia potuto succedere che un partito abbia scelto Giano bifronte senza sapere cosa si nascondesse dietro a quello smalto di luminescente, intonsa, integrit. Lo sapevano cosa si nascondeva, lo sapevano eccome, anzi lo hanno scelto proprio per questo il loro Re dannato, cos che fosse possibile avocarlo a s per tutto il tempo del suo regno.
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Il tatuaggio di un pennivendolo La storia della mia sconfitta alle regionali del 2000 stata raccontata da una giornalista locale come uno scandalo di grande portata. Naturalmente senza neppure darsi la pena di contattare il diretto interessato, ma anche in questo caso si tratta di ricostruire una diffamazione allinterno di un luogo comune. Dora Servi mi serve su di un piatto dargento il suo benvenuto usando uno stile pi ironico che patetico su di una testata free press locale. Su La tribuna il tribuno scrive:

Dai Gava ai Celli Li chiamano figli darte, li troviamo ovunque tra gli attori, i giornalisti, tra gli imprenditori, tra i professionisti. I giovani rampolli vengono subito instradati sulle orme paterne. Se il padre canta loro gorgheggiano, se il genitore scrive, anche loro ben presto cominciano come si suol dire a mettere nero su bianco. E via di questo passoSuccede anche in politica. Ricordate la Prima Repubblica? I Gava, padre e figlio, ad esempio, i De Martino, I Craxi un conto lasciare alla prole una bottega da pizzicagnolo o uno studio dentistico pretendere, invece, di trasferire il consenso popolare sa troppo di clientela, di capi bastone, di pastelle elettorali Roba daltri tempi, direte voi; ora, grazie al pool di Milano, scoppiata la virt. Macch. Prendete la famiglia di Armando Cossutta: Dario e Maura hanno seguito il loro cursus honorum sulla scia del padre; il primo fa il manager (pubblico, naturalmente), la seconda parlamentare Anche da noi, dunque, non scherziamo. Prendete il caso della famiglia Celli. Il padre aveva lasciato il posto al figlio in lista alla consultazione regionale. Ricordate quel giovane che accarezzava un animaletto, forse un coniglio, sui manifesti murali? Era un gatto, ma in questo pamphlet i dettagli non contano pi di tanto. Talis pater, talis filius: ambedue animalistichi di verde si veste, di sua belt si fida, diceva sempre mia nonna ogni volta che mi vedeva indossare un golfino che mi piaceva tanto. Si vede che non aveva mai incontrato i due Celli, senior e junior. Purtroppo, per, anche agli entomologi non sempre le ciambelle riescono col buco. Il padre desiderava sistemare il figlio in Consiglio Regionale. Invece stato trombato. Apriti
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Non si limita ad inserirmi nello stereotipo, ma si spinge ad inquadrarlo storicamente. Perfino una frase di sua nonna - riesumata dalla tomba torna buona per dimostrare quanto la mia candidatura fosse incastonata nel malaffare millenario che vede i padri sistemare i figli. Naturalmente, per non essere querelata, ha utilizzato un tono sarcastico e lunico dettaglio interessante che avrebbe fatto cadere il suo castello accusatorio stato sapientemente tralasciato. Infatti questa Servi non ha minimamente accennato al fatto che alle elezioni regionali del 2000 ero stato candidato capolista allinterno di un listino dove per essere eletti era necessario incassare un numero considerevole di preferenze. Non ero quindi alla stregua di chi entrato in un consiglio di amministrazione dellazienda di famiglia o di chi vince un concorso bandito dalla facolt presieduta dal padre. Io dovevo prendere i voti e la gente non ti vota perch sei il figlio di qualcuno, semmai, delle due, pensa che tu sia un privilegiato. Cera una differenza nel mio caso. C sempre una maledetta differenza quando ti accusano a torto. C, ma nessuno se naccorge. Alta tensione! I ricatti sono spesso affiancati ad altre forme di pressione pi dolci esercitate da chi detiene una posizione di potere. Durante i lavori organizzativi che precedono i congressi (telefonate frenetiche, spedizioni di lettere, organizzazione di incontri serali e aperitivi) mi capit di condividere la stanza con una ragazza di nome Arianna che faceva lassessore in un piccolo comune della bassa. Una sera in cui eravamo entrambi molto stanchi squill il telefono. Fu lei a rispondere e se ne rest in silenzio ascoltando attentamente chi le stava parlando dallaltra parte del ricevitore. Improvvisamente la vidi sbiancare in volto e quando ripose la cornetta le domandai cosa fosse successo. Mi disse che avrebbe dovuto rinunciare allincarico dassessore. A chiamarla era stato il Sindaco per il quale lavorava. Voleva informarla della conversazione intercorsa con un altro assessore di ben pi elevato grado, il
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cielo! si incacchiato moltissimo. Sembrava Maurizio Costanzo quando voleva piantare baracca e burattini, dopo che avevano cancellato il programma di Maria de Filippi.

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nostro potentissimo Assessore regionale alle politiche sociali G.B. Roghi. Mi raccont che Roghi aveva voluto far sapere al Primo Cittadino di quel piccolo comunello che la sua beneamata Arianna militava in una corrente che da tempo voleva la testa del magnificente assessore Roghi. Per questo semplice motivo lAssessore Regionale si scusava con il Sindaco perch il settore alle politiche sociali, e cio la Regione stessa, non avrebbe pi finanziato le attivit giovanili che si tenevano nel suo comune. Corro il rischio affabul Roghi che i miei soldi producano delle tessere che possono essere usate contro di me al prossimo congresso, ma se Arianna annunciasse ufficialmente il suo ritiro dallevento congressuale potrei anche ripensarci cos disse testualmente Roghi al termine della telefonata al Sindaco. A quel punto, il Sindaco, come naturale conseguenza della dritta appena impartita, aveva telefonato ad Arianna per domandarle, in via del tutto eccezionale, se ci tenesse davvero tanto al Congresso da non potersi dare ammalata. Giunti a questo punto vi chiedo: cosa fece Arianna? Provate a indovinare. Ma prima di rispondere vorrei ricordarvi che gli Assessori non sono eletti dal popolo, ma sono scelti dai Sindaci. Che brutto raffreddore si prese Arianna in quei giorni! Il finto boicottaggio Quando non si dispone di informazioni riservate e neanche ci si trova nelle condizioni di poter esercitare una qualsiasi forma di pressione pu essere utile costruire ad arte un finto boicottaggio, in sostanza bisogna inventarsi dal nulla una malefatta da accollare al politico che si vuole diffamare. A tutti i politici capitato di essere boicottati e anche mio padre, quando ancora era un parlamentare europeo, ha subito il fardello della menzogna spacciata per vera. Il finto boicottaggio si differenzia dalla comune diffamazione perch presuppone che lo sdegno si trasformi in unazione di contrasto attuata nei confronti del bersaglio. Le liste dei candidati che correvano alle Elezioni Regionali del 2000 dovevano essere corredate da un certo numero di firme. Nellinverno di quellanno, a Modena, gli ambientalisti locali delusi dal partito verde, a loro dire assai poco attento al problema dellalta velocit che da l a breve avrebbe tagliato in due la bella Ghirlandina, architettarono un
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colpo gobbo da manuale. Ad una settimana dal deposito delle firme che avrebbero permesso al partito di presentarsi alle elezioni, i ribelli modenesi informarono i dirigenti regionali di non averne raccolta neanche una. Motivarono il sabotaggio affermando che lassenza del partito verde alle regionali avrebbe acceso lattenzione su Modena e sullimminente devastazione della Tav. Il partito si accorse improvvisamente di essere stato messo con le spalle al muro. Senza i voti di Modena non si sarebbe raggiunto il quorum per eleggere un solo consigliere regionale, una rovina perch, da che mondo mondo, le risorse dei gruppi consiliari servono per mantenere in piedi i piccoli partiti, compreso quello verde. Bisognava assolutamente correre ai ripari raccogliendo migliaia di firme in pochissimi giorni. Come riuscirci? Il presidente nazionale, Francesca Graziato, cess per un istante di conversare con lArcangelo Michele, come suo solito, e telefon a mio padre. Nel corso di una lunga conversazione lo preg, anzi lo supplic, di andare davanti ai supermercati modenesi per attirare i passanti in virt della sua grande notoriet televisiva. Una volta avocate a s frotte di cittadini avrebbe dovuto far firmare loro i moduli andati in bianco per colpa di quelli che defin dei poveri ecologisti idioti dal cappello di paglia in testa, ma anche dei deficienti, poveretti, piantagrane, rompicoglioni a caccia di visibilit. Non avrebbe potuto pensarla diversamente dato che la sua amica del cuore, tale Donata Nani, che sedeva nel consiglio delle Ferrovie dello Stato, si era molto infastidita per le intemperanze degli ecologisti Anti - Tav. Chi ha orecchie per intendere: intenda... Sulle prime mio padre rispose che aveva gi la valigia pronta e i biglietti dellaereo in tasca. Non poteva certo cambiare programma su due piedi rinunciando alla sessione del Parlamento Europeo che si teneva ogni mese a Strasburgo. Tanto fece e tanto disse la Graziato che alla fine riusc a convincerlo e fu cos che Giorgio Celli se ne rest seduto davanti ad un supermercato modenese per una settimana intera. Mangi panini sorseggiando Malox per via di unulcera che gli si era da poco riaperta e convers coi passanti e, ancora, si fece fotografare insieme ai bambini che ne fecevano richiesta. Dopo soli quattro giorni di permanenza aveva raccolto quanto serviva per consentire al partito verde dellEmilia Romagna di presentarsi alle elezioni. Avrebbero dovuto fargli un monumento. Sbaglio? Invece trovarono un modo molto originale per ringraziarlo. Negli stessi giorni in cui mio padre non era al Parlamento perch occupato nella raccolta firme, una Direttiva che apriva le porte dei mercati europei al surrogato di cioccolato fu approvata per soli due voti. Molti giornali italiani incominciarono a chiedersi perch avremmo dovuto man239

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giarci del cioccolato di pessima qualit per colpa dellassenteismo di due Onorevoli italiani che se fossero stati al loro posto avrebbero evitato un disastro. Piatto ricco, mi ci ficco! - pens il Consigliere uscente, Daniela Arregu, alla quale avevo rubato la posizione da capolista facendola finire al secondo posto. Radun i suoi tirapiedi, li pag profumatamente, distribu i copioni con le battute della farsa che bisognava recitare davanti ai giornalisti e si rec al pi vicino discount per acquistare della cioccolata da distribuire al popolo. Dato che quel giorno i militanti disponibili erano quattro gatti assold un trentina di comparse e inscen la protesta in Piazza Maggiore. Daniela Arregu era una mia concorrente alle elezioni, se avesse parlato contro il capolista avrebbe fatto una figuraccia, ragion per cui lasci il microfono al portavoce cittadino, un certo Gianni Prugnoli, un radiologo dal volto rubizzo e la voce pigolante. Unassenza molto grave (quella di Celli) su una battaglia molto sentita, ma sentite cosa dichiara ai quotidiani locali questo meschino Portavoce Comunale mentre il giornalista, un altra canaglietta anonima che sapendo di mestare nel torbido non si neppure firmata, riprende lo stile malinconico: Fra diffusi imbarazzi - il portavoce Prugnoli, alias Pinocchio Si prende la responsabilit di raccontare il disagio dei militanti. Segu una gemebonda lamentazione scaturita dallaver perso unimportante battaglia sulla genuinit dei cibi e la salubrit del cioccolato. Il Portavoce aggiunse al danno la beffa dicendo che ero stato candidato da Roma come dire che la mia era una candidatura partitocratica. In tutta questa storia ad una sola domanda non sono ancora riuscito a rispondere. Mi chiedo come mai il presidente del partito Francesca Graziato chiese di compiere il miracolo della raccolta firme a mio padre e non al suo intimo amico, lArcangelo Michele. Evidentemente, come avrebbero detto i vecchi camuni, chi mamgia i santi caga i diavoli!
Nota: virgolettati tratti da La Repubblica (Edizione di Bologna) del 22 e 24 marzo 2000. Il motto Maia Signr e cga Diai tratto da wikipedia.che a sua volta rimanda a: Lino Ertani. Vita camuna d'un tempo. Esine, Litotipografia San marco, 1979.

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La regola della trincea Giorgio Guazzaloca, il macellaio che sconfisse la sinistra a Bologna dopo cinquantanni di buon governo, spunt la vittoria usando la regola della trincea. Non si tratta di una strategia come le altre, ma piuttosto di una convinzione da radicare nel pensiero comune. Vi sono leader, senza qualit alcuna, che pur affermando di essere giusti opprimono i soldati senza ragione. Sono generosi nel dispensare tozzi di pane nella stessa misura in cui sono tiranni, ma con il nemico alle porte le truppe vivranno in trincea senza protestare, con lelmetto in testa, i piedi affondati nel fango umido e tenendo il fucile sempre puntato sullorizzonte. Nessuno noter quanto sia cattivo il rancio e quanto invece sia opulente il pasto del cattivo tenente. Nessuna importanza sar data alle sfuriate, alle scelte ingiuste e alle punizioni immeritate. Con il nemico alle porte nessuno penser di ribellarsi se il nemico sar ritenuto peggiore del tiranno. Bravo sar quel nemico che riuscir a convincere i soldati avversari della sua immensa bont. Il nemico non combatte contro di voi, ma per liberarvi dalla tirannia. Il nemico vuole farvi vivere come non avete mai vissuto prima e prepara per voi libert e giustizia. Arrendetevi alla liberazione per il vostro bene! Tutto questo bisogner riuscire a far credere ai soldati nemici per ottemperare alla regola della trincea. Quando cessai di oppormi al consigliere regionale Daniela Arregu e alle sue politiche collaborazioniste, il manipolo di tirapiedi che laveva difesa fin dal mio ingresso nel partito incominci a disgregarsi. Compresi come la mia azione di contrasto politico lavesse mantenuta in vita per tutto quel tempo. Una folgorazione: lavevo rafforzata anzich indebolirla. Ero stato la sua linfa vitale senza saperlo e quando smisi di scorrere nelle sue vene, e cio cessai di sfidarla apertamente, lei inizi a morire. Senza pi un nemico alla sua altezza dilapid iscritti e voti. Si rinchiuse in un tetro castello e le poche volte che usc alla luce del sole lo fece per correre in sostegno di questa o di quellaltra lista. Fu cos che scopr di essersi ridotta ad una manciata di preferenze. Su tutti i giornali fu canzonata e additata come incapace per i miseri risultati conseguiti, indegni, a detta di tutti, di un Consigliere Regionale.

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Lalchimista

Comprate un libro intitolato Elezioni di successo * per comprendere la reale importanza dello sponsor. Quello che non vi troverete scritto perch un facoltoso sostenitore dovrebbe finanziarvi. Ma andiamo per gradi. Lucio Libertini nel 1992 poneva la domanda da unangolazione diversa:

incredibile leggere queste parole che pur risalendo a molto tempo fa sono straordianriamente attuali, ma continuiamo a leggere Libertini:

Per essere eletti sono necessari soldi e clientele e spesso grande servilismo nei confronti dei boss delle lobbies. La soglia economica dellelezione alta e cresce sempre. Oggi (il libro stato stampato nel 1992) va verso il miliardo (di lire). Senza appoggi finanziari e politici non si eletti. Dunque, questi meccanismi portano in parlamento persone gi aperte alla corruzione e alla compromissione che non hanno nella vita civile e professionale alternative valide o avide di potere.

Si tratta forse di una considerazione inedita, specchio della degenerazione politica alla fine del novecento? Direi proprio di no e guardandosi alle spalle, andando molto indietro, si incontra Cicerone il cui pensiero pare il riflesso speculare di quanto appena affermato: Coloro che comprano una carica si adoperano per esercitare la loro carica in modo da riempire il vuoto del loro patrimonio.

Sono sempre stato colpito dal fatto che lopinione pubblica, sollecitata dalla stampa, si appassiona allindennit e si preoccupa poco delle spese elettorali e delle fonti di finanziamento. Se i parlamentari facessero le campagne elettorali a loro spese, senza sponsor occulti o palesi, le indennit non sarebbero davvero elevate (ci vorrebbero cinque anni di legislatura solo per rientrare delle spese elettorali). Lucio Libertini La truffa svelata (Ed. Roberto Napoleone).

Dunque, vediamo un po. Cicerone nato e vissuto pressappoco


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cento anni prima di Cristo. Duemila e cento anni dopo, sulle pagine dei quotidiani della mia citt compare un articolo che informa la cittadinanza di quanto denaro stato stanziato da un imprenditore molto conosciuto e rispettato che si candidato Sindaco correndo contro Flavio Delbono, un professore di economia, gi assessore al bilancio di Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia Romagna:

Se Cazzola avesse vinto le elezioni avrebbe percepito uno stipendio lordo pari a circa centomila euro allanno che moltiplicati per i cinque anni del mandato avrebbero toccato una cifra pari a cinquecentomila euro lordi. Viene da chiedersi come pensasse di rientrare di tutti i soldi spesi. Nessun imprenditore sano di mente dilapida un capitale sapendo in anticipo che guadagner meno di quanto ha investito. Forse, Alfredo Cazzola non si era fatto bene i conti. Oppure, ed questa la ragione alla base della scelta, si deve essere convinto che per una giusta causa si pu anche investire denaro a fondo perduto. Ma gli altri? Quelli che non sono mossi dai buoni sentimenti e spendono almeno cinque volte di pi di quello che guadagneranno dopo essere stati eletti? Come rientrano? La risposta semplice: rubano! Perch stupirsi. Se in politica le qualit migliori dellessere umano non servono, pi che naturale che i candidati finiscano per acquistare il consen243

Alfredo Cazzola non ha badato a spese per candidarsi a sindaco di Bologna, e la cifra esatta stata pubblicata all albo pretorio: la campagna del candidato che ha costretto Flavio Delbono al ballottaggio, ma poi si fermato sotto quota 40%, costata 1.212.852,65 euro. Il record va ai tre grandi happening che hanno segnato la sua corsa verso il voto, dalla fastosa convention del 16 febbraio a palazzo Re Enzo, alla presentazione di programma e candidati al Paladozza il 18 maggio, fino alla chiusura della campagna elettorale il 3 giugno sul crescentone. Il tutto per 397.000 euro, quasi l intero importo dichiarato da Delbono. Ben 57.221 euro sono stati spesi per l affitto delle sale, 99.692 per il catering delle cene a cui erano invitati i cittadini nei quartieri, 240.456 per gli allestimenti. Altri 378.032,80 euro sono andati in materiale e mezzi di propaganda. Per gli addetti stampa (ne ha cambiati diversi in corso d opera) ha sborsato 108.024 euro. Di tasca propria ha messo 1,017 milioni, raccogliendo contributi per 195.700 Euro. Tratto da la Repubblica del 29 luglio 2009, cronaca di Bologna.

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Morgan Spurlok interprete e regista di Super Size me

so con i soldi e non invece proponendo un programma o illustrando delle buone idee. E nessuno silluda che sono solo gli italiani che hanno sostituito la passione e i programmi con il denaro. Tutto il mondo paese, tanto che Brioschi, nella sua Storia della corruzione, racconta che un Senatore americano deve accumulare circa settemila e cinquecento euro al giorno per disporre delle risorse economiche che gli permetteranno di presentarsi alle successive elezioni. Certamente lo stipendio non basta e bisogna trovarsi dei finanziatori. Viene quindi da chiedersi come gli americani possano illudersi che un eletto, sia questo un Senatore o lo stesso Presidente degli Stati Uniti, non ricambier tutti quelli che hanno sborsato fior di quattrini per la sua campagna elettorale. Sarebbe bello se gli sponsor agissero a fin di bene o soltanto per detrarre le donazioni dalle tasse, ma lesperienza insegna che ogni investimento, in politica come in qualsiasi altra attivit commerciale, deve rientrare con tutti gli interessi. Solamente Barak Obama, caso pi unico che raro nella storia americana, ha rinunciato ai grandi sponsor in favore delle migliaia di donazioni dei singoli cittadini rastrellate usando principalmente la rete. Tutti gli altri candidati, lo sfidante McCain prima di tutti, sono stati finanziati dalle potenti multinazionali doltreoceano. Il Mc-candidato far linteresse del popolo o del suo Mc-Sponsor, Re degli hamburger? Mimmagino quindi che sia per via dei contributi elargiti alle campagne elettorali che non sono mai stati vietati i Super Size Menu, concentrati letali di grassi e zuccheri. Si lasciato che fosse lazienda stessa che li produceva a ritirarli dal mercato, magari sullonda del successo del docufilm Super size me proiettato al Sundance film festival. Ed probabilmente per lo stesso motivo che poco prima delluscita del film di Morgan Spurlok stata varata una legge che rende impossibile intentare una causa a tutte quelle aziende alimentari che somministrano cibi che sono la causa principale di obesit, ipertensione e infarto. Si potrebbe obiettare che se bastasse pagare le campagne elettorali ai politici, le sette sorelle del tabacco non si sarebbero ritrovate a dover risarcire i malati di cancro al polmone. vero, ma se sono state esemplarmente punite lo si deve sostanzialmente a due ragioni: hanno scelto delle agenzie di pubbliche relazioni gestite da incapaci e cera bisogno di un capro espiatorio che riuscisse a dimostrare che la politica continua a mantenersi dalla parte del popolo, malgrado tutti

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i contributi offerti dalle Corporation. Lo schema di molte trame hollywoodiane si fonda sullidea che il sistema America tende alla corruzione, ma per fortuna c sempre qualcuno - un eroe solitario, un giornalista incompreso, un avvocato ossessionato dalla giustizia, unassociazione di cittadini, persino una segretaria, senza arte e ne parte, come Erin Brockovich - capace di smascherare il complotto facendo trionfare verit e giustizia. I politici hanno quindi adottato lo stesso plot lasciando che fosse inflitta allindustria del tabacco una vera e propria condanna a morte stando allentit del risarcimento. Da quel giorno questo film stato proiettato agli americani per dimostrare che i contributi versati dalle corporation non sono come le indulgenze papali che ti assolvevano da colpe e peccati. Sostanzialmente si voluto Colpirne una - parafrasando Mao - per dimostrare di non essere schiavi di cento multinazionali. Eppure, anche in Italia, passa quasi inosservata la strana coincidenza determinata da quellimprenditore che oltre ad essere titolare di un numero considerevole di appalti in mezza Italia anche un importante finanziatore della Margherita (non faccio nomi per non datare queste riflessioni). I giornali sinterrogano su questa strana coincidenza chiedendo ai politici se limprenditore ha pagato delle tangenti per avere in cambio tutto quel ben di Dio di lavoro. Il tesoriere risponde di aver dato il via ad un controllo a tappeto. La questione appare quasi ridicola, il versamento di una tangente si differenza dal contributo in forza di una ricevuta e la successiva iscrizione al bilancio. Un pezzo di carta, trasforma un crimine in unazione consentita. Terminate le indagini, il tesoriere risponde: tutto regolare. Ma certo che tutto regolare! Come potrebbe non esserlo! Che bisogno aveva limprenditore di finire in galera quando poteva versare gli oboli legalmente? Largomento sul quale sarebbe valsa la pena interrogarsi in circostanze come queste un altro: limprenditore ha vinto tutti gli appalti perch le sue aziende erano le migliori sul mercato in quel momento o, viceversa, perch sono state scelte come conseguenza delle contribuzioni elargite? Una prima risposta la individua un certo Geronimo, ex democristiano della prima repubblica, che senza remore nel suo libro (Strettamente riservato Mondadori) scrive: Con la mia azione, comunque, crescevano gli investimenti al sud. Di conseguenza aumentavano anche i fatturati di tutte le aziende. Di tutte le aziende, sia chiaro, e dunque anche di quelle di propriet dei miei amici. In una fase di crescita economica naturale che chi da sempre abituato a sostenere i partiti lo faccia in maniera pi generosa. Non cera alcun collegamento per tra lattivit della pubblica amministrazione e i finanziamenti ai partiti.
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Perfetto, riuscito a mettere in luce il nocciolo della questione che pu essere riassunto cos: il politico finanzia limprenditore e limprenditore finanzia il partito, ma nessuno pu mettere in relazione le due cose. Tanto pi che la storia del finanziamento ai partiti politici si sviluppata a singhiozzo e si riassume in un continuo alternarsi di si pu e non si pu come scrive lo stesso Geronimo: Quello del finanziamento illecito un reato ben strano. Fino al 1974 non esisteva, poi nel 1981, venne in parte depenalizzato e totalmente cancellato fino al 1989 con lamnistia di quellanno. Con la riforma del 1993 fu di nuovo ridotto ad illecito amministrativo. Si tratta di un raro esemplare di reato a macchia di leopardo

Cos, passata Tangentopoli, le tangenti sono diventate legali. Pur tuttavia devono essere inserite nei bilanci pubblici del partito, sebbene, grazie ad una leggina denunciata in televisione solamente da Francesco Rutelli possibile incassare denaro dal proprio sponsor in forma anonima. Una vera novit: la firma del benefattore viene registrata solo dopo aver superato cinquantamila euro di contributo elettorale. Il limite precedente era di seimila (Panorama del 16/03/2006). Economia politica. Non certo facile trovare una soluzione valida al problema della corruzione. Il dare e lavere sono collocati in un limbo dove i soldi contenuti nelle valige si possono trasformare in servizi regolarmente fatturati. Io do una cosa a te e tu dai una cosa a me. Io ti faccio vincere un appalto e tu mi compri beni e servizi dove dico io. I giochi non sono sempre cos lineari, si evolvono. Il Sindaco del Comune acquista cento posti in un nido privato. L imprenditore sociale, in cambio, assume dieci dipendenti segnalati dal Sindaco. Il Sindaco, a sua volta, si rivende i dieci posti di lavoro con attivit volontaristiche svolte dai neo-assunti in campagna elettorale, oppure ci ricava un pacchetto di tessere formato dalle famiglie dei lavoratori, o ancora, incamera i contributi economici devoluti dai padri apprensivi che hanno voluto trovare un posto di lavoro ai figli. Poi ci sono uninfinit di variazioni sul tema, troppe per essere riportate tutte, e non sono gli schemi che bisogna studiare, ma gli effetti degli stessi. Queste catene di SantAntonio del
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beneficio si innervano nel tessuto economico finendo per strangolare il libero mercato e qualsiasi criterio di selezione meritocratico. Lessere pi bravi viene di fatto soppiantato da un intreccio di convenienze diverse e quegli imprenditori che potrebbero fornire un posto nido ad un prezzo inferiore di quello ottenuto dai raccomandati si ritrova tagliato fuori dai giochi senza nemmeno sapere il perch. Questo lunico vero problema che si finge di non vedere: leconomia morta e la politica ha preso il suo posto! Per questo poi, quando metti in vendita una compagnia come lAlitalia nessuno se la compra. Ormai risaputo: nel nostro Paese gli appalti si vincono grazie agli amici degli amici e non pi sulla base dellofferta migliore. Se non si iscritti ad un partito non si pu fornire nessun servizio alla pubblica amministrazione. In nessun campo, dalle arti al settore industriale, non si fa strada senza avere le spalle coperte. Non un caso se i simboli immortali delleconomia italiana sono frutto del passato. Dove sono i nuovi Gianni Agnelli e gli Enzo Ferrari? Gli Ermenegildo Zegna e i Fratelli Ferretti della Riva? Dov il nuovo Federico Fellini? E andando ancora pi indietro: dove sono i successori di Leonardo da Vinci o Michelangelo Merisi? Se nascessero oggi nel nostro paese avrebbero solo due possibilit: lavorare in un call center, un contratto a chiamata, un CoCoCo, o espatriare. In politica poi, non ne parliamo. Stando cos le cose non si diventa dei politici di peso se non si rientra nella categoria di politicoop cio in quel fenomeno amorale che Ivan Cicconi chiama il rito emiliano dove i dirigenti delle cooperative diventano politici e i politici diventano dirigenti delle cooperative. Il fine deliberato di questo bipolarismo economico - politico quello di avvantaggiare la realt dalla quale si proviene e alla quale si dovr tornare e non importa se si arriva dalluna o dallaltra parte, ci che conta mantenere attivo lo scambio. Questo ha imposto a tutte le aziende fornitrici di beni o servizi, e non pi solo alle cooperative, di adottare il rito emiliano che ormai non pi un tratto esclusivo delleconomia rossa. Non ci sarebbe nulla di male in tutto questo se le aziende competessero tra loro, invece attuano una sorta di spartizione, anche in questo caso, mediata dal potere politico. Ci si spartisce il lavoro tra i partiti e allinterno dei partiti lo si ridivide per correnti - pardon! - per aree. Cos, quando ti ritrovi seduto in un comunissimo Consiglio comunale - (figuriamoci cosa pu accadere altrove) - scopri di essere accanto ad eletti che rappresentano appaltatori di lavori pubblici, consorzi, global service e societ per azioni. Anche chi risulta essere stato eletto da un gruppo di cittadini o da unassociazione, persino da un movimento religioso come pu essere quello di Comunione e libe247

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razione, a ben guardarci scopri un cordone ombelicale che lo riconduce ad una determinata realt economica. Prova ne sia che gli eletti dal popolo sono una componente residuale che non mai superiore al 5% dei consiglieri totali e che non dura pi di una legislatura. Il famigerato conflitto dinteressi berlusconiano rappresenta quindi la punta di un iceberg che galleggia in un mare di piccoli ed numerosi conflitti dinteresse che, siccome sono locali e non nazionali, non sono fatti rientrare nel fenomeno. A Bologna, per esempio, la tipografia che vince la quota pi consistente di appalti tra Comune, Provincia e Regione la stessa che stampa la propaganda elettorale per il partito pi rilevante della citt i cui eletti amministrano tutti e tre gli enti. Lagenzia pubblicitaria che ha incassato dalla Regione Emilia Romagna pi di un milione di euro senza passare da una sola gara dappalto include tra i suoi soci la moglie del capogruppo del Partito Democratico in forza alla stessa Regione che ha dispensato il denaro (La Repubblica, Bologna, del 20 marzo 2009). Esempi come tanti, che non danno neanche pi nellocchio, tanto fitto lintreccio tra politica, parentele e aziende. I soldi che escono dalle casse pubbliche ritornano nelle tasche dei politici che li hanno fatti uscire o si trasformano in un voti che confluiscono in questo o quellaltro partito o, ancora, rientrano in entrambi i modi. Ma s! Guardiamo in faccia alla realt e cominciamo col dire che i partiti sono diventati delle aziende. Come ogni impresa che si rispetta promuovono il proprio marchio; dispongono di personale pagato; investono le proprie finanze in immobili, azioni, giornali, televisioni; partecipano - seppur indirettamente - alla scalata di prestigiosi istituti di credito quando ci riescono - realizzano parchi a tema (le feste di partito) simili a giganteschi Disneyland del comizio dove gli spazi pubblicitari, come ogni stand, sono rivenduti a peso doro. Eppure, una differenza, neppure tanto piccola, c. Le aziende possono fallire, mentre i partiti prosperano negli sperperi dal momento che godono del finanziamento pubblico pescato direttamente nelle tasche dei cittadini. I partiti sono immortali e per questo continueranno a raschiare il fondo del barile fino alla fine.
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I furbetti del quartierino Al momento, malgrado gli utili inesistenti e le ingenti perdite denunciate da gemebondi tesorieri, i partiti restano sempre al centro di affari miliardari la cui riuscita dipende esclusivamente da loro. Nonostante ci si evince, con un certo stupore, una notevole disparit di condizioni tra i malmessi bilanci dei partiti e la smodata ricchezza degli imprenditori darea e cio di tutti coloro che gravitano intorno alla politica. Macchine lussuose, abiti firmati, vacanze in Costa Smeralda da una parte e lUnit che chiude dallaltra. Ai politici, evidentemente, non importa granch se il profitto fuori dalle proprie casse e dentro a unimpresa commerciale, ci che conta disporre di tutta la liquidit necessaria quando serve. Come se la cassaforte migliore fosse quella allocata nelle segrete stanze, in un luogo sconosciuto ai geografi e ai magistrati, dove i favori accumulati nel tempo possono essere trasformati in moneta sonante da far rientrare nelle tesorerie, o nelle proprie tasche, al momento opportuno. Per questo, il denaro, potr sembrare banale ribadirlo, lunico strumento finanziario che conta veramente, tanto in economia quanto in politica. Maurras in Mes ides politiques (rielaborate da Fisichella ed estratte da Il potere del denaro svuota le democrazie edito da Settimo Sigillo Edizioni) stato a sua volta molto chiaro nel denunciarlo: Da qualunque parte lo si prenda, un dato risulta certo: il denaro che fa il potere in democrazia. Lo sceglie, lo crea, lo genera. Esso larbitro del potere democratico perch in sua assenza tale potere precipita nel nulla. Niente denaro, niente elettori. Niente denaro, niente opinione espressa. Il denaro il genitore e il padre di ogni potere democratico, di ogni potere eletto, di ogni potere tenuto nelle dipendenza dellopinioneCiascun partito tenta di svergognare laltro. Ma sono tutti svergognati nelle misura in cui sono democratici e riconoscono al potere il diritto di nascere come nasce. La folla non ne sa niente, ci fa parte della farsa.

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Istruzioni per luso Quindi se dopo essere diventati Sindaci, assessori o quantaltro e siete interessati ad intascare dei soldi dallazienda chi vi ha pagato la campagna elettorale e che, del tutto casualmente, ha vinto le gare dappalto emanate dallamministrazione nella quale operate, non dovete mai, e dico mai, accettare soldi, assegni, bonifici e neanche contanti. Semmai, se proprio avete bisogno di liquidi, fatevi rigirare un bancomat cos che nessuno possa sapere chi ha prelevato il denaro. Geniale. Veramente geniale. Si tratta della prima tangente On - demand. In ogni caso evitate assolutamente che tutti quelli che passano dal vostro ufficio se ne vadano dimenticando una valigia, una busta, un sacco nero, una scatola di spumante con doppio fondo o un cilindro da prestigiatore. Soltanto i corrotti meno fantasiosi, le menti impoverite da una lunga degenza dentro ai palazzi del potere, i reduci dal bunker, accettano le mazzette in questa maniera degradante e palese. Tutti gli altri, i veri artisti della concussione, sempre ligi alla legge, fanno girare le mazzette in altre mille fantasiose maniere. Il metodo pi semplice, come gi illustrato in precedenza, consiste nel chiedere che il denaro si trasformi in un contributo elettorale. Il vostro migliore amico, un imprenditore di successo, dopo aver versato soldi nelle casse del partito di Catania si ritrover ad aver miracolosamente vinto un appalto a Trieste mentre limprenditore di Trieste vincer un appalto a Catania. semplice, basta solo scambiarsi gli sponsor! Sembra proprio che il denaro e gli appalti si comportino secondo la famosa teoria del caos: Se una farfalla sbatte le ali a Pechino, una tempesta si abbatte su New York!. Se poi non si vuole mandare unazienda al confino si pu sempre chiedere al titolare di acquistare spazi pubblicitari sui giornali e nelle tv del partito. Capite ora perch cos importante per un partito, da quello di Fassino alla Lega di Bossi, possedere una banca? Perch i soldi devono girare. Triangolare. Andare dal punto A al punto B per poi finire al punto C senza farsi notare troppo. E chi meglio di una banca riesce a spostare i soldi con discrezione? Se poi qualcuno dovesse incomin250

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ciare a mettere in relazione gli appalti con i versamenti elargiti al partito si pu sempre cambiare il tipo di triangolazione. Il finanziatore che intende rendersi utile al politico pu finanziare uniniziativa pubblica dedicata ad un tema a lui caro e se non dovesse bastare pu sempre acquisire lintero giornale mettendo la redazione al suo servizio o pagare lo stipendio dei suoi portaborse facendoli figurare come rappresentanti aziendali o, ancora, potr acquistare migliaia di tessere, pagare abiti, procurare escort, appianare debiti, ristrutturare lappartamento dellamante, assoldare massaggiatrici, colf, cubiste, regalare appartamenti con vista sul Colosseo, ecc. Potr fare tutte queste cose legali senza dover pagare un prezzo alla giustizia. Per contro, il politico disporr a sua volta di un certo numero di articoli finanziari da proporre allo sponsor in maniera da ripagarlo di tutto, articoli che possiedono nomi strani: edificabilit, indice di edificabilit, volumetria, edifici dismessi da svendere per un nonnulla, terreni da riqualificare, urbanizzare, attrezzare. Si pensi solo a quale guadagno produce trasformare un metro quadrato di terra agricola in un equivalente metro quadrato edificabile. Con rapporti di guadagno che variano da uno 1 a 50 per borghi sperduti nelle provincie e da 2 a 3000 per le citt, cos da poter dire: et quello che hera tera et fango, nella sua mano diventava oro. Il desiderio degli antichi regnanti che prendevano sotto protezione gli alchimisti nella speranza che riuscissero a trasformare il piombo in oro si avverato. La terra pu trasformarsi in valuta preziosa. E stiamo parlando di prodotti finanziari con la percentuale di guadagno pi alta perch ce ne sono altri molto meno lucrosi, ma pur sempre appetibili. Ecco alcuni interessanti fondi dinvestimento: gli appalti di manutenzione delle strade, i servizi di pulizia, la potatura delle piante, la produzione dei pasti per le mense scolastiche, posti nido, distribuzione e costruzione delle case pubbliche, la gestione delle strutture sanitarie, le licenze (taxi in testa), laffidamento dei parcheggi pubblici, e cos via tanto che potrei riempire pagine su pagine senza farmi bastare un libro intero. Nei piccoli paesi dellAppennino persino le autorizzazioni dei selecontrollori, ossia le licenze per la caccia agli ungulati destinate a coloro che si procacciano la carne gratuitamente, sono suddivise in percentuali derivate dai consensi elettorali dei partiti. Tutto ci che gira intorno allamministrazione pubblica pu essere monetizzato e ceduto in cambio del denaro investito in politica, nei politici o nei partiti. Ed ecco spiegato perch la spesa pubblica salita fino a coprire il 50% del prodotto interno lordo e continuer a salire fino a quando la nostra classe politica, al sud come al nord, si vedr costretta a reperire il consenso attraverso la distribuzione delle finanze amministrate.
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Una scomoda verit Sono certo che vi sentite profondamente disgustati da quanto ho raccontato, delusi da come sia facile aggirare le leggi per frodare lo stato. In questo momento odiate i politici, ma siete veramente sicuri di essere diversi da loro? Lo siete veramente? Diversi, intendo. Ve lo chiedo perch il vecchio Giovanni della Casa nel suo Galateo ha scritto che gli uomini odiano negli altri uomini i loro stessi vizi. Ho scoperto che aveva ragione quando mi ritrovai a dover affrontare lo scandalo sollevato dallassessore del mio stesso partito in merito allassegnazione irregolare delle case popolari che avveniva attraverso luso di una commissione composta da politici. Se scrivo che mi ritrovai travolto perch ogni giorno ero assalito dai giornalisti che mi chiedevano quanta verit ci fosse in quella brutta faccenda, tanto che si spinsero a telefonarmi di notte sperando che, ancora addormentato, mi sarei lasciato sfuggire qualche informazione. Ma la cosa degna di nota fu linsolito comportamento di alcuni cittadini, fortuna volle che non fossero la maggioranza. In quei giorni capitava spesso di incontrare uomini e donne dalle proposte indecenti. Dopo aver esordito con un Beh, se le cose stanno cos come dice il tuo assessore mi domandavano se ero in grado di procurare un alloggio senza i crediti necessari. E da quel giorno stato tutto un chiedere favori e violazioni in mille maniere diverse. Paradossalmente proprio chi mi chiedeva di aggiustare i suoi problemi lo faceva a breve distanza dallaver detto di non credere pi nella politica e nemmeno nei politici, a suo dire, tutti ladri, dal primo allultimo. Dalle classi benestanti a quelle povere, senza distinzione alcuna, sono fioccate proposte a tutto andare. Un attore cinematografico che non sentivo da alcuni anni si fece vivo per chiedermi di permettere ad un suo progetto di rientrare allinterno di un concorso dopo la chiusura del bando. Tentennai e lui non si fece pi sentire. Un piastrellista mi domand se riuscivo a fargli revocare una multa per eccesso di velocit. Un professore universitario voleva che gli facessi avere un permesso handicap senza passare dallapposita commissione sanitaria. Un fornaio che girava in Porsche mi sped a casa un cabaret di paste perch voleva una casa per la bellissima compagna slava. Un ballerino di salsa cubana reclam un aiuto per corrompere la commissione di esame in modo da fargli avere un diploma di scuola superiore. Risposi che non potevo e lui
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si rivolse ad un consigliere regionale. Non so dirvi cosa rispose, ma il ballerino pass lesame mlagrado fosse un totale analfabeta. Nessuno di questi mi ha pi votato e cos mi sono convinto che gli elettori, per il politico onesto, sono come le scaglie di un serpente, pi ne perdi e pi sei costretto a fartene spuntare delle nuove sotto le vecchie che hai perduto per sempre. Non c niente da fare, gli uomini adorano sentirsi privilegiati rispetto agli altri e lo amano a tal punto da chiederti di esercitare il potere anche quando non ce n bisogno. Ricordo di un artigiano che voleva un permesso per circolare con lauto nel centro storico. Gli dissi che per ottenerlo era pi che sufficiente procurarsi un estratto della Camera di Commercio dove si attestava che la sua merceria era ubicata allinterno dellarea pedonalizzata. Insomma, non aveva alcun bisogno che intervenissi personalmente facendo pesare il mio titolo di Consigliere Comunale. Ma nonostante tutto continu ad insistere dicendo che dovevo interessarmi personalmente. Per levarmelo di torno, esasperato dalle continue richieste, mi feci consegnare i documenti necessari e mi recai allufficio preposto senza dire chi fossi. Protocollarono la richiesta rilasciandomi il permesso allistante. Ancora oggi, quando incontro quellartigiano, mi chiede cosa pu fare per sdebitarsi. Mi offre regali, aperitivi, pranzi, cene. Evidentemente, adora avere un politico al suo servizio. Al contrario, non ho mai incontrato nessuna persona pronta a sostenermi in virt della mia attivit. Ho impedito la devastazione di giardini pubblici, ho bloccato la penetrazione dei cacciatori nei territori comunali, sventato labbattimento di almeno quaranta alberi monumentali, fermato immonde cementificate, ne ho fatte tante da essere ricordato, ma neanche una che mi abbia permesso di avere al fianco un esercito durante le mie campagne elettorali. A onor del vero ho avuto molti sostenitori disinteressati come Sandro Bianchi, Giosu Calabria, Francesco Eolini e la sua ragazza lAntonella, Marco Vincenzi, Maria Pia Rossi, la Iole e la signora Bianca. Senza dimenticare la mia pi grande sostenitrice, la professoressa di tedesco Daria De Bernadis. Tutti costoro mi hanno sempre aiutato perch credevano nelle mie idee, ma in dieci anni di attivit politica mi sembrano davvero pochi. La disonest e i clientelismi pagano di pi di ogni altra buona azione che puoi compiere, questo fuor di dubbio. Una scomoda verit di cui ogni politico consapevole, la stessa verit che restituisce al popolo i rappresentanti che si merita. Per la maggior parte degli italiani i politici devono essere uomini integerrimi in pubblico e degli abili contraffattori di concorsi pubblici in privato. Altrimenti non si spiegherebbe perch i cittadini di Napoli eleggano amministratori che li fanno vivere in mezzo ai rifiuti. Tanti favori personali e nessun favore alla citt nel suo insieme.
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Il Sonnambulo I sonnambuli sono lombra del potere esterno allassociazione politica. Sono i figli dellattivit lobbistica, dei gruppi economici, della criptocrazia e dei comitati daffari che non metteranno mai apertamente la firma sotto il sostegno che elargiscono. Nascono e si riproducono di notte per un proprio fine personale e camminano addormentati negando la relazioche li lega allevento politico da condizionare. Non troverete in questo caso una farfalla che sbatte le ali in cima alla montagna per far piovere a valle. Vedrete sbattere le ali, questo s, ma senza sapere dove si abbatter la tempesta. Le armate invisibili istituiscono baluardi di sonnambuli a difesa del proprio burattinaio. Sponde amiche dentro al sistema. Piccoli uomini politici - senza alcun peso - si ritrovano proiettati dalle stalle alle stelle, dopo aver firmato il patto col Letzel delle ombre. La definizione di Sonnambulo tratta da un libro poco conosciuto su Adolf Hitler. Secondo De Silva, autore del libro Il numero sette (Ed. Mondadori), proprio nel sonnambulismo di Hitler che deve essere individuata la ragione delle sue capacit devastanti: veramente un dato interessante, perch ci dimostra che Hitler era pi amico della luna che del sole ed apparteneva alla pericolosa minoranza dei nottambuli. C anzi da pensare che il suo strano potere fosse intimamente legato a questa condizione. Non dimentichiamo che la notte madre di tutte le grandi concezioni e di tutti i delittisono notturne le grandi crisi psicologiche, notturno il nascere e il morire, notturne le orge e la perpetrazione delle cose orrende. Di notte sono stati scritti i pi allucinanti poemi e tracciati i piani pi temerari un dato curioso, ma importantissimo, lirritato sonnambulismo di Adolf Hitler contribu certo in maniera non trascurabile alla sua grandezza ed alla sua catastrofeEcco perch, appena nominato capo del piccolo partito che doveva condurlo al potere, rispondeva a tutti quelli che gli domandavano quale fosse il suo programma: proseguir per il mio cammino con la precisione di un sonnambulo.

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Nel mondo dei sonnambuli si trova la risposta per spiegare tutto ci che accade, ma siccome a gente come me non consentito entrare in quelle terre lascio ogni risposta inevasa e questo paragrafo incompleto. Sonnambuli graduati Nei congressi che determinano le elezioni comunali o provinciali, cavalcano le orde sonnambule governate dai gruppi legati al mercato delledilizia. Dai congressi regionali fino ai congressi nazionali vivono i sonnambuli evocati dalla chimica, dalle biotecnologie, dalle mutue corporazioni, dalla massoneria e dalla mafia. Queste due ultime categorie meritano un ragionamento a parte. Secondo la Dia, fonte Panorama del 13 agosto 2003, la densit criminale della Calabria, ove si operi un rapporto tra affiliati ai clan e popolazione, del 27 per cento. Nelle altre regioni il rapporto rispettivamente, del 12 per cento in Campania, del 10 per cento in Sicilia, e del 2 per cento in Puglia. Dati alla mano logico concludere che la massa enorme di affiliati che non nutrono alcun timore ad apparentarsi ad associazioni illegali sicuramente pi sconvenienti di un semplice ed innocuo partito politico - pu diventare un prolifico vivaio per la produzione standardizzata di sonnambuli. Non dimentichiamo il colossale mercimonio di voti che i mafiosi riescono a gestire in campagna elettorale dopo essere usciti dai ristretti ambiti della nanocrazia. Chiunque pensi che la mafia sia stata battuta per sempre non ha fatto bene i conti con la natura estremamente debole e permeabile delle associazioni politiche. Voti e tessere, due chiavi che chiunque pu afferrare e far girare come crede. Meglio non andare oltre e non minare le fondamenta stesse del sistema Licio Gelli, il gran sonnambulo La P2 stata in passato la pi grande generatrice di sonnambuli conosciuta ed noto da tempo che questa arcana e settaria forma daggregazione sia penetrata nei processi politici finendo per occupare i gradini pi alti
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delle istituzioni determinando avvenimenti che hanno tinto di sangue la nostra Repubblica . La P2 stata lultima operazione tangibile di sonnambulizzazione perch ora, chi raduna e addestra truppe di sonnambuli se ne guarda bene dal redigere elenchi o stilare programmi. Le moderne societ sonnambule sono associazioni rituali e mnesiche, si fondano cio su raduni episodici e sul loro ricordo. La loro forza si fonda proprio su questo, sulla ricerca dimmaterialit. Per uno Stato non c nulla di pi pericoloso del silenzio e di un agire sconosciuto. Resta il fatto che la P2 ha saputo cogliere nel profondo il repentino cambiamento della politica italiana del tempo. Su questo conviene riguardarsi quanto scritto da Licio Gelli ponendo a confronto un passo chiave del programma di Rinascita Democratica . Alla voce procedimenti si legge: Nei confronti del mondo politico occorre: selezionare gli uomini ai quali pu essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna parte politica in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti sufficienti - con i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti. Tradotto: paghiamogli le tessere, sosteniamo le campagne elettorali, e garantiamo una copertura mediatica per averli dalla nostra. Si noti il trasversalismo degli uomini ai quali affidare la rivitalizzazione di ciascuna parte politica. Il vero partito trasversale, si estende da una parte politica allaltra e si fonda su denaro e affari. Il Gran Maestro aveva capito tutto ...purtroppo. Incursori Mi capitato spesso di incontrare colonie di sonnambuli chiamate a raccolta dal partito egemone della coalizione. Milizie di sonnambuli incursori a due velocit, leggi con due tessere in tasca, sono state paracadutate nei congressi dei partiti minori per agevolare i candidati pi vicini al partito dominante. Quante storie potrei raccontare su questo... Tale procedimento prendeva il nome di stabilizzazione ed era molto in voga negli anni novanta. I partitini del vecchio Ulivo erano assoggettati a periodiche azioni stabilizzanti, che taluni dirigenti chiamavano lavaggi, indicando la necessit di scrostare quei politici che non gradivano le gestioni supine. Con la crescita del bipolarismo, il fenomeno si andato attenuando sebbene si ripresenti alloccorrenza: Persino a Firenze, le primarie che incoronarono Matteo Renzi, nuovo sindaco ragazzo, si narra che furono gonfiate dalle truppe berlusconiane di Denis Verdini. Sar vero? Chi pu dirlo, i veri sonnambuli sono invisibili.
(da La Repubblica del 16 luglio 2009 a pagina 13, politica interna)

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Il risveglio dei dormienti Opporsi allo stato consolidato dei fatti pu sembrare unimpresa impossibile. Ogni cambiamento potrebbe rinnovare gli uomini, ma non i loro comuni destini. Michels lo sapeva bene quando concluse le sue riflessioni scrivendo che proprio coloro che avevano in precedenza accusato la democrazia di oligarchia salgono a loro volta nella classe dominante per permettere ai nuovi difensori della libert di insorgere in nome di una democrazia che non esiste. Sebbene ci si possa scoraggiare dinanzi a simili conclusioni, la storia dellumanit lastricata da dilemmi insolvibili risolti e cause perse vinte dalla pervicacia di alcuni. Senza le eccezioni, nulla sarebbe cambiato. Non forse stato dimostrato dai navigatori che la terra rotonda o che la gravit esiste perch cadono le mele sulle teste assonnate dei fisici? Perch non bisognerebbe fare altrettanto con i partiti politici? Le riflessioni di Michels vanno lette in senso positivo e non come ammonimenti. Se quasi tutti finiscono per diventare il nemico che hanno sempre combattuto, nessuno pu esimersi dal dovere di provarci ancora una volta e forse sar questa la volta buona. McKenna ci ricorda delle catene di cui dobbiamo assolutamente liberarci:

Proprio cos, una consapevolezza capace di svegliare i dormienti custodi degli ultimi Frammenti di un insegnamento sconosciuto:

da troppo tempo dormiamo incatenati dal potere che abbiamo attribuito alle parti meno nobili di noi stessi e ai meno nobili della nostra societ ora di prendere la scatola degli attrezzi, i nostri animali e i sogni pi antichi e di partire attraverso il panorama visionario di una consapevolezza sempre pi profonda.

Se vi sono due o tre uomini svegli tra una moltitudine di addormentati, quelli si riconosceranno subito, mentre gli addormentati, non sapranno distinguerliDuecento uomini coscienti, che stimassero necessario il loro intervento, basterebbero a cambiare tutte le condizioni dellesistenza terrestre (Ouspensky).

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Nel sonno cercherete i duecento uomini meno uno, che avvolti nella fredda notte scura hanno mantenuto vivo il senso della giustizia. Con loro riformerete gli statuti e affronterete le orde sonnambule. Con loro riscriverete le regole che una volta per tutte dovranno valere per sempre. Il gigante Tolkien a futura memoria dei dormienti che si sveglieranno ha scritto: Dalle ceneri rinascer il fuoco, lombra sprigioner una scintilla, nuova sar la lama ora rotta e Re quei ch senza corona.

Mi f i d o di te. Al prode cavaliere che preferisce i sentieri tranquilli allinfausto inferno congressuale non restano molte alternative.

Stanco di dover produrre tessere in continuazione arrivai alle conclusioni che sarebbe stato meglio trovare un altro modo per spendere i pochi soldi che mi restavano. Ridendo e scherzando avevo dilapidato lintera eredit che un vecchio zio mi aveva lasciato dieci anni prima. Incominciai quindi a cercare un varco che mi consentisse di far politica senza gettare denaro al vento o promettere favori che non sarei riuscito ad adempiere. Ero sfinito dal dover sempre temporeggiare in mille maniere diverse quando i questuanti si presentavano allincasso per chiedere assunzioni, lavoro e quantaltro. Tenere unito un gruppo allinterno di un piccolo partito incredibilmente snervante. Dopo lunghe ricerche intravidi un ponte che faceva al caso mio, pochi passi e mi sarei trovato a vivere anchio nella terra dei balocchi. Lo sanno tutti, anche le rane del mio stagno, che se entri in certi giri sei a posto fin che vivi. Prima in Parlamento, poi consulente, poi membro di quel consiglio di amministrazione e via cos fino alla pensione. Fu Maccione a condurmi dalla Fata Turchina che qualcuno aveva messo a guardia del ponte. Era quello stesso Maccione che, anni dopo, avrebbe tentato di convincermi a fondare una succursale del partito di Obama in Italia. Ci recammo insieme allappuntamento. Entrambi ne avevano piene le scatole degli onorevoli ecologisti romani che si erano rammolliti a forza di andare ai cocktail di beneficenza. Ormai frequentavano solo i salotti romani, gli uffici stampa pieni di belle donne e i gran gal del Quirinale. Era
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invidia? Anche, ma non solo. Gli Onorevoli ecologisti se la cavavano soltanto a chiacchiere, mentre la gente ti chiedeva una forte presenza sul territorio e una risposta adeguata allattacco ambientale, al consumo esasperato di territorio, agli organismi geneticamente modificati. I nostri papaveri verdi, al contrario, sciorinavano quattro battute davanti ad un pubblico allibito dal logorroico politichese e se ne ritornavano a Roma dopo un pranzo a base di aragosta. Ci recammo presso la sede di un nuovo partito fondato da un ex magistrato entrato da poco nellagone politico. Questo signore non mi dispiaceva perch mescolava i modi diretti - volendo un po naf - ad uno spirito bonario che gli consentiva di avere sempre la battuta pronta. Non era riuscito ad allearsi alle due coalizioni dominanti per via di certe scelte discutibili compiute da quelli che sulle prime avevano favorito la sua discesa in campo. Dopo avergli messo la bandiera in pugno avevano avuto la faccia tosta di candidare alcuni personaggi a cui aveva dato la caccia quando era ancora un Magistrato. Ad esempio, riteneva che Giuliano Amatopolino sarebbe dovuto starsene ad Hammamet con lamico Bettino e non a capo di quel ministero chiave che gli era gi stato destinato in caso di vittoria. Sui giornali non ne fece mistero e fu quindi messo alla porta. Laver rinunciato al premio di maggioranza che lUlivo dispensava agli alleati supini era pi che sufficiente per fare di lui un eroe e se a quellepoca non gli ho dato manforte abbandonando lacidulo partito verde solo perch amava farsi fotografare durante le battute di caccia al fagiano che si svolgevano sulle montagne del Mugello. Odiavo la caccia e amavo i fagiani vivi, capisco di non essere del tutto a casa, ma non posso nascondere la verit. Avrebbe quindi corso alle elezioni da solo, ma per riuscirci doveva chiudere le liste al pi presto. Purtroppo per lui non era ancora riuscito a risolvere un problemino che nasce tutte le volte che si mette in piedi un partito da zero: non aveva una lira. Per questo aveva incaricato i collaboratori di reperire ovunque tutte le risorse disponibili. Il suo uomo allAvana, in forza a Bologna, era una ragazza con le lentiggini, due occhi da cerbiatta e con due seni rotondi delicatamente adagiati in un corpetto a balconcino. Anche Maccione nutriva un certo interesse per quelle due sfere celestiali. Nugoli di cupidi serafini, nati da esuberanti fantasie che non era riuscito a trattenere, si mescolavano alle frasi sconnesse che gli cadevano fuori dalla bocca come pezzi di baccal salato. Ancor prima di essersi seduto al tavolo delle trattative aveva gi deciso cosa fare. Lavrebbe seguita, spada in pugno, fin nelle pi sperdute lande parla259

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mentari. Con noi, da solo, con altri, non aveva nessuna importanza. Il dado era tratto! La fata turchina ci fece accomodare attorno al tavolo e se non fosse stata cos affascinante da farsi perdonare ogni crimine avrei classificato le maniere con le quali ci propose di entrare a far parte del suo partito come un atto di puro opportunismo mercantile degno di un fruttivendolo, tanto per restare in tema di oggetti globiformi. Chiunque si fosse voluto candidare doveva firmare una fideiussione fino ad un massimo di cento milioni. Il costo dipendeva dal collegio scelto che saliva o scendeva eleggendosi ad unit di misura in base ai voti raccolti dal partito alle precedenti elezioni europee. Il dito della Fatina correva sulla carta geografica, mentre i pregi e i difetti delle circoscrizioni, erano sviscerati in modo cos meticoloso da farla apparire come un convincente imbonitore televisivo in procinto di rifilarti lultimo modello di un noto aspirapolvere. Il candidato avrebbe poi dovuto garantire la sua onorabilit allegando la documentazione inerente al possesso di immobili o di qualsiasi altro bene. Le Mercedes usate sarebbero state valutate in base ai chilometri. Quando domandai se le qualit personali incidessero sulla scelta mi fu risposto: non pi di tanto. Qualora il partito avesse totalizzato il quattro per cento, i soldi sarebbero stati restituiti. In caso contrario, smarriti completamente. Nel frattempo le perdite potevano essere compensate dalla vendita di magliette, dalle percentuali sottratte alle cene elettorali, dai gadget e quantaltro. Ingenuamente chiesi se era disponibile un collegio da cinquecentomila lire. Mi guard come si guarda un fesso e sorrise. Non cera nessun collegio discount alla portata delle mie finanze e fui costretto a rinunciare. Prima di andarmene la salutai dicendo che speravo nei saldi di primavera. Quel partito si avvicin al 4% senza raggiungerlo e cos, in un primo tempo, nessun candidato fu risarcito delle fideiussioni. Cambiarono la legge e il finanziamento fu concesso anche ai partiti che non avevano raggiunto la percentuale richiesta, ma non ho mai saputo se linvestimento sia poi rientrato nelle tasche dei candidati. Maccione non venne eletto e soltanto un candidato di quel neonato partito riusc ad entrare in Parlamento grazie a indecifrabili alchimie elettorali. Questo fortunato signore, anzich gioire e ringraziare, dopo neanche un giorno, cambi bandiera. Se il diavolo fa le pentole, ognuno si sceglie i coperchi da solo.

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I salmoni Niente paura, la strada della rappresentanza dura ma non impossibile. Nulla deve essere lasciato intentato. Se un principe si trasforma in rospo dopo essere stato baciato dalla principessa, un candidato pu sempre trasformarsi in un pesce per essere eletto in Parlamento. I salmoni risalgono i torrenti per raggiungere il lago di montagna dove avviene la riproduzione. Si tratta di un viaggio lungo, disseminato di trappole e irto di ostacoli. Gli alberi caduti nel letto del torrente, gli orsi affamati e le stesse cascate che bisogna risalire nuotando controcorrente possono apparire come barriere insormontabili. Ma i salmoni possiedono un corpo snello dotato di pinne mosse da vigorosi muscoli natatori che permettono considerevoli balzi in avanti. I salmoni hanno cos imparato a saltare gli ostacoli nel corso dellevoluzione. E non sono i soli.

Allaspirante politico, sprovvisto di finanze e senza alcun seguito, non resta quindi che giocarsi il capo al meglio. Il salmone invia doni assortiti al capo, Champagne Magnum, libri, quadri, cd, dipende dai gusti. A Natale compone ceste natalizie, botanico dilettante cerca frutti sconosciuti, interroga gli enologi sui vini rari cos da imbandire ricche cornucopie. Ma ogni segretario che si rispetta non dirotta gli aerei, ma i regali. Prende le ceste del salmone, cambia il biglietto dauguri e le rispedisce ad altri. Ci sono ceste di salmoni che, a insaputa dei loro primi mittenti, hanno fatto promuovere un deputato a sottosegretario e un tirapiedi a senatore. Altre ceste natalizie, meno pregiate delle precedenti, sono in viaggio da un ufficio a un altro da non meno di dieci anni e sembra proprio che continueranno a girare dentro a Montecitorio ancora a lungo. Il salmone quindi costretto a ricominciare tutto da capo. Batte i barbieri fino ad una calvizie indotta da forbici e rasoio.
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La determinazione - si legge in (E)lezioni di successo di Alberto Cattaneo e Paolo Zanetto, edito da Etas - la determinazione delle liste elettorali comunemente compiuta dalle segreterie di partito e dai loro leader. Per laspirante politico si tratta di giocarsi al meglio le relazioni che possiede con i decisori allinterno del partito per entrare a far parte della lista.

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Frequenta i salumieri alle ore dedicate dallOnorevole alla spesa salvo poi scoprire che i castigiani mangiano tutti alla buvette. Sintrufola nei circoli esclusivi, bridge, canottaggio, golf e tennis, dove mogli e figlie dei potenti ammazzano la noia chiacchierando alloscuro dellimminente safari del salmone. Offre Martini e Cuba Libre con gli ombrellini, frizzantini a non finire, cos da non far apparire troppo esplicito il suo scopo. Dispensa cocktail a destra e a manca e riempie il calice a chiunque, anche ai ragionieri, maestri di rovescio, che poco o nulla hanno a che vedere con lalta politica romana. Dai oggi e dai domani, dai cocktail rovinato. Dai barman protestato. Dai tribunali liquidato. Ma la corsa dei salmoni non si ferma nel disdoro se la meta una poltrona tutta doro. f Lo sponsor f a i d a t e Se fallisce la vita da salmone e le risorse continuano a scarseggiare si pu sempre promuovere una campagna di finanziamento. Lapplicazione del found raising alla politica verte sostanzialmente sullorganizzazione di pranzi e cene la cui finalit viene spesso fraintesa. Facciamo un passo indietro per capire cosa intendo. Durante il vecchio proporzionale era consuetudine guadagnarsi le preferenze invitando gli elettori al ristorante. Il solito indiano di nome Geronimo racconta che durante le vecchie campagne elettorali, quando ancora viveva libero nelle sconfinate praterie della Prima Repubblica, per pranzi e cene elettorali si poteva spendere fino a due miliardi di vecchie lire per collegio. A quei tempi tutti gli invitati erano al corrente che alla fine del pranzo, subito dopo il caff e lammazzacaff, nessuno avrebbe dovuto aprire il portafoglio per saldare il conto. Bastava intascarsi il fac-simile della scheda precompilata per andarsene dal locale senza aver sborsato un centesimo. Tale consuetudine non andata perduta e sopravvive ancora ai giorni nostri pur rivolgendosi agli elettori, meno abbienti, del candidato. Gli altri, quelli ricchi, subiscono un trattamento completamente diverso. Tant vero che al termine del pranzo il santino elettorale giunge insieme al conto. A quel punto si guardano tutti attorno imbarazzati. Si rendono conto che il candidato non chiede soltanto il voto, ma anche un sostegno economico alla campagna elettorale e si verifica cio lesatto contrario di
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quello che accadeva una volta. Qualcuno fugge di soppiatto, altri se ne vanno fingendo di non aver capito, i meno fantasiosi si nascondono sotto il tavolo. E questo improvviso smaterializzarsi di elettori non lunico inconveniente. Bisogna fare sempre molta attenzione nel dividere gli invitati che mangeranno gratis da quelli che saranno costretti a diventare i finanziatori della campagna elettorale. opportuno verificare ogni eventuale conoscenza, perch si pu facilmente incorrere nelle ire dei paccati *, il cui zio o cugino, invitato la sera prima ad un banchetto simile, non ha dovuto cacciare cento euro per una lasagna surgelata, affettati in vaschetta e vino con il coperchino schiarito col metabisolfito.
* Paccati: sinonimo gergale di fregato, destinatario di pacchi mancini.

Meno raccomandate per tutti Spedire una lettera costa qualcosa di pi di un caff. Ma nel libero mercato ciascuna azienda pu decidere liberamente il prezzo dei servizi erogati. Tempo addietro mi colp una notizia apparsa sui quotidiani. A chiunque fosse venuto in mente di presentare la propria candidatura al Presidente meno tasse per tutti doveva sborsare una decina di milioni solo per essere certo che la proposta finisse sulla scrivania di Arcore. Meno tasse per tutti, ma non certo per i politici. Quindi, per spedire il proprio curriculum vitae, chiuso in un plico di pochi grammi, da una qualsiasi localit italiana in provincia di Milano, restando pur sempre allinterno dei confini nazionali, bisognava chiedere un finanziamento alla banca. Si trattava della spedizione pi costosa di tutta la storia postale dellumanit. Sicch, se i politici sono costretti a rubare la colpa non la loro, ma di quei corrieri che richiedono cifre da capogiro per trasportare una lettera da una citt allaltra del paese.
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Ritorno in aula Limputato aveva terminato di leggere il bestiario di zoologia politica ritrovato casualmente in quellalbergo di Chianciano. Malgrado la durata dellesposizione, tutto il pubblico presente in sala, la Giuria e i giornalisti, non sembravano affatto stanchi. Anzi, grazie a tutti quegli aneddoti potevano finalmente vedere il mondo della politica con occhi diversi. Dalle espressioni sintuiva che volessero continuare ad ascoltare delle altre storie e quello che doveva essere un processo si era mutato in unavvincente confessione, nella resa dei conti di un uomo che non ha pi nulla da perdere se non le sue catene. Anche il Giudice, forse soprapensiero, si dimentic dellAccusa che stava interrogando limputato e gli chiese se poteva ricominciare dal principio e cio dal giorno in cui aveva deciso di entrare in politica. Le motivazioni sottoline il Giudice le motivazioni che lhanno spinta a fare il grande passo minteressano particolarmente, quelle che lhanno costretta ad abbandonare una vita normale per concedersi anima e corpo alla creatura Non vorrei deluderla si rammaric limputato in principio non credo di essere stato mosso da una ragione profonda. O meglio, diciamo cos fece un pausa per cercare le parole pi adatte Quando presi coscienza che mio padre aveva bisogno di un aiuto per via di alcuni meschini politicanti che assediavano il partito verde decisi che non avrei potuto restarmene con le mani in mano. Dovevo arruolarmi per consentirgli di fare quello per cui sempre stato tagliato e cio un buon lavoro. Da quel lontano 1999 i giorni, i mesi, gli anni, sono volati via allombra di mille battaglie - abbass il capo - soltanto quando vidi che la salute di mio padre era stata cos duramente provata da costringerlo al ritiro, presi il suo posto. Ma bene, come mi chiede vostro Onore, ricominciare dallinizio.
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Nani, alpinisti e ballerine Nel 1999 il partito degli ambientalisti candid mio padre: Giorgio Celli. Questa decisione fu maturata dallallora Presidente, Luigi Manicon e un ruolo di primo piano lo gioc un mio caro amico di Rovigo, il dottor Claudio Modena, che avevo conosciuto poco prima di girare un documentario sul Delta del Po. Fu proprio lui, che lavorava per il Ministero dellAmbiente ed era sempre a Roma, ad intercedere con Manicon, il quale non sapeva neppure che mio mio padre fosse iscritto al partito verde. Mancon era un sociologo, un professore universitario, imprestato alla politica per dare un senso al disordinato movimento verde. Si trattava di un politico colto e dalle letture ricercate, anche se un po troppo sbilanciato sulle questioni sociali. In seguito ho riscontrato quanto fosse diffusa questa attitudine. Alle riunioni degli ecologisti era molto pi facile discutere di problemi legati allimmigrazione e molto meno di biodiversit, quasi per niente di alberi e riforestazione urbana. In tempi pi recenti, quando ho letto che a Milano pianteranno 36 carpini in piazza Duomo ho capito di non aver lottato invano, ma allora, quando il partito verde veleggiava intorno ad un misero 3%, se parlavi di alberi ti ridevano dietro. Insomma, Manicon era un ottimo presidente, ma ugualmente ritengo che sarebbe stato pi adatto a presiedere il Partito di Rifondazione Comunista che non quello verde. Mancavano meno di tre mesi alle elezioni europee. Tre soli mesi per raccogliere voti in una delle campagne elettorali pi assurde di tutto il sistema democratico. Alle europee i cittadini sono costretti ad eleggere un rappresentante che entrer a far parte di unistituzione che, oltre a possedere dei poteri estremamente limitati, scarsamente conosciuta. Da molti antieuropeisti considerata un ente inutile, o peggio, un covo di burocrati che vorrebbe dettar legge su tutto, compreso il diametro dei fagiolini. Un tale discredito deriva dal fatto che la Comunit Europea, con tutto lapparato burocratico che la circonda, si fonda su processi decisionali che finiscono per nascondere la paternit delle sue azioni attraverso una sorta di scaricabarile allincontrario. Solitamente, nei governi locali accade lopposto. Se in una ridente cittadina di campagna il Comune decide di chiudere una strada al transito, i commercianti, da quei grandi cacciatori di responsabilit che sono sempre stati, andranno in Comune per farsi consegnare gli esiti delle votazioni e procurarsi uninconfutabile prova cartacea che il Consigliere Gino
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Bianchi ha votato a favore e Sandro Neri contro. Da quel momento, fra un etto di prosciutto e un bicchiere di vino rosso, un biliardo e una camicia ritirata al lavasecco, il Consigliere Bianchi sar conosciuto per si dice in giro che venda droga ai giardinetti dinfanzia piuttosto che per essere riuscito a far ristrutturare lospizio cittadino. Maldicenza dopo maldicenza, il Consigliere Bianchi sar passato per le armi al tramontar del sole. La Comunit Europea risolve il problema dellindividuazione del colpevole. Intanto, solo unesigua minoranza riesce a pagarsi un viaggio fino a Bruxelles. E anche quando le finanze lo permettono non affatto facile per i manifestanti trovare la strada giusta per il Parlamento Europeo. Se vai a Parigi e vuoi farti un giro ai magazzini generali puoi raggiungerli facilmente usando il metr perch sotto la fermata Chause dAntin, riportata su tutte le piantine, ci trovi scritto La Fayette, mentre se vai nella capitale belga scoprirai che sotto la fermata Schuman non c scritto nientaltro. Certo, chi conosce la storia pu facilmente immaginare che, essendo Robert Schuman uno dei padri fondatori dellUnione Europea, quella sia certamente la fermata pi vicina allEuroparlamento, ma per il povero contestatore straniero - poco incline al francese e al fiammingo, spossato dalla lunga trasferta - il gioco si fa duro. A tutto questo si aggiunga che le Direttive Comunitarie sono recepite a distanza di anni da tutte le istituzioni sottoposte come Stati e Regioni, istituendo una comunit estesa di responsabili dove impossibile individuare il capro espiatorio da immolare sulla pubblica piazza. La decisione presa dalla UE che permettere ai mussulmani di sgozzare i montoni (senza stordirli prima di tagliar loro la gola) stata presa quasi di nascosto. Solamente quando i Parlamenti degli Stati Membri si sono trovati costretti a dover recepire la direttiva sulla macellazione rituale si aperto un accalorato dibattito, ma ormai era tardi per impedirne ladozione. Non si pu certo mettere lItalia contro la Comunit Europea!, sentenziarono molti Onorevoli che votarono a favore della legge, tolta la Lega pochi altri. Si quindi trattato di un evento che rientra in quel fenomeno che Ralf Dahrendorf ha definito come emigrazione delle decisioni, anche se sarebbe stato meglio chiamarlo: istituzione dellimpunit elettorale. Su questo, il sociologo tedesco si espresso chiaramente: Comunque si definisca o si descriva lo spazio tradizionale delle istituzioni democratiche, almeno da un punto di vista europeo, certo che esso sta perdendo rapidamente terreno rispetto alle decisioni importanti: la Banca Centrale Europea a decidere i tassi dinteresse; la Nato a pianificare gli attacchi aerei; il Fondo Monetario Internazionale a decidere chi debba o
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Per questo e per molti altri motivi, in primis lestensione del collegio, le elezioni europee costringono i partiti alla scelta di candidati la cui fama riesca a compensare la scarsa conoscenza del Governo Europeo. La scena si popola allora dei cosiddetti nani e ballerine cos sopranominati in maniera dispregiativa dagli stessi politici di professione che soffrono non poco per la celebrit altrui che si trasforma nello stesso consenso elettorale che a loro costato lacrime e sangue. Ce n per tutti i gusti: transessuali, calciatori, modelle, igieniste dentali, massaggiatori sportivi, cartomanti, imbonitori e, come nel caso di mio padre, conduttori televisivi. Sono la carne da cannone con la quale i partiti tentano di succhiare al popolo tutti quei voti che non sarebbero mai concessi ai simboli politici, ma solo alle persone celebri. Questi candidati saranno ripagati nel peggiore dei modi perch lo stesso partito, concentrando ad hoc le preferenze di cui dispone li far cadere fulminati come mosche, bollandoli con fare dispregiativo con il nome di trombati. Non vi era quindi miglior nano che gli ambientalisti potessero scegliersi nel 1999 quando candidarono Giorgio Celli, mio padre. Il Professore, cos lo chiamavano tutti, amici e nemici, studenti ed amanti, annoverava molto talento e uninfinit di frecce al suo arco: autore televisivo, presentatore, scrittore, drammaturgo, poeta, critico darte, adoratore dei gatti, ecologista, etologo, entomologo, professore allultimo grado della scala universitaria, fondatore della prima bio - fabbrica italiana di insetti utili, curatore di percorsi museali e leggendario donnaiolo. Insomma, non avrebbe avuto rivali rastrellando voti in ogni dove, dalle metropoli alle sperdute province. Ma se chiodo scaccia chiodo confezionarono per lui una di quelle trappole di cui nessuno immaginerebbe mai lesistenza. Dopo che mio padre aveva sottoscritto la cosiddetta accettazione della candidatura candidarono una leggenda vivente dellalpinismo, al secolo Reinnhold Ermes. Alla fama opposero la fama sperando di annullarle entrambe per trarne il maggior beneficio possibile per loro, per i dirigenti romani del partito verde, sintende. Lavventura non stava quindi filando liscia come lolio, anzi in giro cera solo dellappiccicoso catrame nero sparso da chi aveva tutto linteresse che Giorgio Celli perdesse le elezioni. In un tardo pomeriggio di inizio estate mio padre alz il telefono e mi chiam. Per la prima volta nella mia vita aveva bisogno del mio aiuto e non io del suo.
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meno ricevere ulteriore aiuto da parte della comunit internazionale. In questi casi, almeno, ci si confronta con delle istituzioni.

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Attenti al lupo Avevo da tempo maturato lidea che dietro allapparenza innocua degli avvenimenti, anche i pi banali, si nascondesse lagire occulto di qualcuno. Ero cos convinto nellaffermare questo principio che in casa mi ero guadagnato la nomea di dietrologo. Qualcosa mi diceva che una dote di questa strana natura, mi sarebbe prima o poi servita a sopravvivere e cos fu. Quel tardo pomeriggio, quando incontrai mio padre nel suo studio allUniversit, faceva un caldo terribile malgrado ci trovassimo solo allinizio dellestate. Mi chiese di scendere a fare due passi nel giardino della facolt: un eden arboreo arroccato dietro alle vecchie mura medioevali della citt dove in seguito, le solite cooperative, avrebbero poi costruito un parcheggio. Allombra dei tigli profumati cerano due file di casettine colorate delle api, poco distanti dalla panchina dove solitamente andavamo a sederci. Davanti a noi, proprio allingresso del giardino, dimorava la maestosa e possente quercia centenaria sotto la quale avevo trascorso gran parte dei pomeriggi della mia infanzia mentre lillustre Professor Celli faceva lezione agli studenti bramosi di conoscere i segreti delle coccinelle, avide divoratrici di afidi. Mio padre si ferm a controllare le telecamere che usava per scoprire se gli apoidei possedessero una mente cognitiva. Una leggera brezza accarezz i nostri volti concedendoci una tregua dal caldo, mentre limpeccabile silenzio di quel pomeriggio era rotto solo dal ronzio delle api che bottinavano i fiori del prato. Mi lanci uno sguardo sornione: Se sei un dietrologo disse spiegami un po perch, dopo avermi candidato, nessuno mi risponde pi al telefono?. Il grande professore, emulo di Karl Von Frisch, malgrado avesse studiato per tutta la vita letologia degli animali, non riusciva a trovare una risposta ad un comportamento umano. Dopo essere rientrati nel suo studio mi ritrovai fra le mani un volume di uno dei padri dellEntomologia, vissuto a cavallo del secolo, Cavaliere Templare degli scarabei, nonch maestro di mio padre: il professor Guido Grandi. Una frase di questo libro dedicato agli insetti mi colp cos profondamente da identificarla come un segno del destino:

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La pi occulta e stupefacente manifestazione della vita certamente la politica e lapocalittica stirpe di esseri sono, senza dubbio alcuno i politici e non certo gli innocui insetti. Guardai il Professore mettere in ordine la scrivania. Chiusi il libro e accettai lincarico: Ci penso io! dissi. Il dietrologo aveva appena raccolto il guanto di sfida lanciato da suo padre. Stavo per diventare un politico, o forse, lo ero sempre stato senza saperlo. La sede del partito Incominciai cos a frequentare la federazione locale del partito. Il Presidente provinciale Filippo Boriazzi aveva avuto la brillante idea di affittare unex pellicceria. Non si era preso neppure il disturbo di cambiare larredamento, cos, quando entravi, ti saresti aspettato di trovarti faccia a faccia con una lontra morta o uno zibellino cucito a forma di sciarpa. Si accedeva alla sede oltrepassando una vetrina situata sotto il portico di via Augusto Righi, al fianco della pizzeria Il rosso, ora soltanto ristorante, ma pur sempre un luogo caratteristico della Bologna di una volta. Un centinaio di metri quadrati erano stati divisi in tre uffici di rappresentanza (lufficio e lanticamera del Parlamentare eletto nel collegio e la segreteria del partito regionale governata da unacida signora di 200 chili), una cucina con tanto di stoviglie arrugginite, un bagno, e una grande sala conferenze che sfoggiava un colossale tavolo di marmo color tabacco. Alle pareti erano rimasti appesi alcuni specchi incorniciati da croste dorate mentre sui muri spiccava una carta da parati turchese. Cerano poi degli stucchi sugli spigoli e un decoro floreale di gesso incollato al soffitto. Una mostruosa pacchianeria frutto della fusione di un film Peplum con un pub situato nella zona rossa di Amsterdam gestito da studenti fricchettoni con il pallino della politica. In giro ci potevi trovare di tutto: fasci di manifesti, torri pendenti di pieghevoli, bandiere sporche, lattine vuote di birra, manifesti arrotolati. Odore di polvere e di carta vecchia si mescolavano al fumo delle sigarette
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una tale apocalittica stirpe di esseri che noi tenteremo di porre innanzi, con parole piane, al lettore, perch impari a conoscere alcune delle pi occulte e stupefacenti manifestazioni della vita, e a trarne i dovuti e salutiferi insegnamenti.

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di cui si faceva un gran uso durante le riunioni. Ma quello che pi ti colpiva era la scollatura esistente tra il programma elettorale e lo stato delle cose. Nessuno differenziava la carta. Lo sciacquone del bagno scrosciava acqua in continuazione per via di un manicotto rotto e non certo per ionizzare lambiente come una fontanella zen. Per arrivare alla sala riunioni bisognava arrampicarsi su per una scala ripida e tortuosa che avrebbe dissuaso ogni handicappato in carrozzina giunto ad una riunione dei vertici locali del partito per chiedere labolizione delle barriere architettoniche. Nessuno sembrava convincersi del fatto che chiunque fosse entrato in quel posto, dopo aver fatto due pi due, avrebbe detto addio per sempre agli ecologisti scesi in politica per far valere le ragioni dellambiente. Evidentemente, se il partito continuava a sopravvivere tra gli zero virgola delle percentuali elettorali, lo doveva alla scarsa conoscenza che gli elettori avevano della sua sede o quantomeno alla mancanza di una valida alternativa. Ogni giovedi sera si svolgeva la consueta riunione settimanale moderata dal Portavoce Comunale, Gianni Prugnoli, il tecnico di radiologia che viveva nella speranza di essere prima o poi trasferito in Regione o presso un gruppo istituzionale in modo da potersi dedicare interamente al partito. Renzo Banderuoli era sul libro paga del cognato Onorevole e faceva sempre gli onori di casa con la discrezione di un maggiordomo inglese. Tra tutti era il pi simpatico e quando rideva gli spuntavano dalle labbra due grossi fanoni di balena a forma di zappa ai quali subentr nel giro di pochi anni una bella dentiera. Ci parlavo volentieri, anche se rimaneva inguaribilmente fedele alla linea dettata dal partito, e cio a quella del cognato. Franco Piana, era pelato e con la barba. Ci teneva particolarmente a far risaltare un aspetto riflessivo stringendo la sigaretta tra lanulare e il mignolo. Parlava poco e quando apriva bocca il tono era pacato, alle volte cos sussurrato che si faticava a sentirlo, ci nonostante le sue deduzioni erano intrise di maldicenze maleodoranti quanto lo sarebbe potuto essere un pannolino sporco. Infine cera Amed Birichini un arabo che era riuscito a farsi assumere alla Regione come responsabile parapap di un non meglio precisato organo istituzionale. Si diceva comprasse i voti per cinquanta mila delle vecchie lire da quei pochi extracomunitari che potevano votare. Un voto oggi a Tizio e un voto domani a Caio ed ecco che si era sistemato per tutta la vita alla faccia dei poveretti che devono alzarsi tutte le mattine per andare a scaricare le cassette di frutta nei mercati. Alle riunioni partecipavano raramente gli eletti, quasi mai i cittadini e non tardai a comprenderne le ragioni. I convenuti seduti ordinatamente davanti a Prugnoli, che con landar del tempo aveva finito per assomiglia270

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re ad una pustola arrossata in procinto di scoppiare, discutevano ogni volta sul ruolo e il peso che il partito verde avrebbe dovuto avere allinterno dellUlivo. Dibattiti noiosi, talvolta combattuti, che si mutavano in discussioni sul ruolo che ogni presente avrebbe dovuto rivestire in questo o quellaltro ente di secondo grado o in unaltra appetitosa istituzione dove imboscarsi e vivere per sempre alle spalle della collettivit. Nel corso della serata si spartivano tutti i posti liberi da Cattolica a Piacenza salvo poi convenire che i Ds erano cos cattivi ed egoisti che avrebbero tenuto tutte le cariche per loro. Dopodich si apriva un dibattito che verteva sul decidere quali eletti si erano resi colpevoli di aver male interpretato la linea dettata dal partito. Citando il pensiero degli innumerevoli elettori assenti - solo i presenti riuscivano a coniugarne le aspettative sentenziavano condanne a tutto spiano malgrado lindisposizione degli imputati. Individuati i capi daccusa, la serata terminava scrivendo lunghi papiri di scomunica inviati ai consiglieri comunali di ogni dove che regolarmente levavano le tende dal partito senza farselo ripetere due volte. Non si trattava tanto di pavoneggiare la forza delle dirigenze elette da qualche congresso taroccato, quanto di godersi il gusto particolare di essere riusciti a scacciare qualcuno. Credo ci godessero. Anzi si vantavano persino e quando litigavano tra loro si minacciavano appellandosi a tutte le espulsioni di cui dicevano di essere stati gli unici artefici. Se poi ti mettevi ad indagare scoprivi che gli espulsi erano stati troppo autonomi da quel gruppo di lunatici ecologisti. In una parola avevano fatto quello che ritenevano giusto in nome di chi li aveva eletti senza cedere alle richieste di chi voleva spuntare qualche poltrona per s. Quando restava un po di tempo erano indette decine di azioni suddivise tra volantinaggi e manifestazioni, quasi tutte rimandate a data da destinarsi per mancanza di volontari. Imparai ben presto che se volevo proporre unazione politica questa doveva rispondere a due requisiti. Non doveva contestare alcunch che gravasse intorno ai Ds e soprattutto andava proposta in privata sede e in anticipo a Prugnoli, cosicch lui avrebbe potuto presentarla come uniniziativa sua che veniva affidata a me. Detto questo chiunque poteva aderire, ma siccome ero lultimo arrivato nessuno aderiva. Cos che tutti gli alberi che ho piantumato in citt me li sono sempre piantati da solo. Per un paio di volte tentai di vivacizzare le serate invitando alcuni amici alloscuro di tutto, ma al termine della riunione mi sentivo in dovere di offrire loro da bere in cambio della pessima serata e a quel punto mi chiedevano come riuscissi a sopportare uno sfogatoio simile. Usarono pro271

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prio questo termine che non avevo mai sentito e che si adattava benissimo a quelle serate: da incubo. Se questa la politica: tenetevela! Salutavano e chi li vedeva pi? Lo sa bene Piero Nobile che correva dietro ai fuggiaschi cercando di trattenerli in tutti i modi. Se penso agli anni che hanno preceduto Genova mi convinco di averli vissuti in un clima opprimente, attarversato da relazioni acide e altri rancori. Mi ritornano alla mente quei sedili di plastica della sala riunioni, risento le voci di quelle tediose serate, ritornano i manifesti ingialliti e mezzo scollati dalle pareti e lodore artificioso del deumidificatore nel quale la segretaria della federazione versava dolciastre essenze di pino silvestre. Dopo unesperienza del genere chiunque avrebbe visto nel nuovo Portavoce Roy - tuttavia ancora molto lontano - langelo della salvezza. Appuntamento al buio Ad ogni occasione domandavo di conoscere la linea del partito e cio chiedevo di conoscere con esattezza quali strumenti organizzativi sarebbero stati posti in campo per animare la campagna elettorale, ma gli interpellati lasciavano cadere la domanda con una certa indifferenza. Immaginavo, forse ingenuamente, che i candidati al parlamento europeo sarebbero dovuti essere invitati ad un certo numero di iniziative organizzate dal partito, un plafond di incontri dove veniva illustrato il programma e le battaglie pi significative da combattere in sede europea. Al contrario, incominciai a capire che la promozione elettorale era affidata allintraprendenza dei singoli. Il capo di quella banda, il famigerato parlamentare di collegio, dopo molte insistenze, mi concesse un appuntamento. Passai due ore seduto in anticamera aspettando di ricevere udienza. Quando finalmente arrivarono alcuni suoi amici pensai che era finalmente arrivato il mio turno e che prima di farli entrare avrebbe ascoltato quanto avevo da dirgli. Mi sbagliavo. LOnorevole usc dalla porta, abbozz un sorriso nella mia direzione e abbracci festoso i visitatori tra i quali riconobbi Nando della Cattedrale che a quel tempo portava ancora due corposi baffoni. Li guardai andar via mentre si facevano inghiottire dalla ripida scala uno dopo laltro. Dalla finestra li vidi mentre attraversavano la strada ed entravano nella pizzeria di fronte. Poco dopo comparve lelefantesca segretaria che uscendo bofonchi
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che quando me ne fossi andato avrei dovuto tirarmi dietro la porta. Ero rimasto solo in quel posto deserto mentre la controparte del mio appuntamento stava molto probabilmente mangiando a quattro palmenti. Me ne restai l da solo e ancora una volta mi guardai intorno. Solo la poltrona che vedevo attraverso la fessura della porta che dava sullufficio dellOnorevole emanava la solita autorevolezza di sempre. Lo schienale ovale, slanciato verso lalto, richiamava il trapezio muscoloso del culturista, mentre lessenza legnosa, lucidata a specchio, incorniciava unimbottitura di raso vermiglio incoronata da una fila di borchie dorate. L utilizzatore finale era ovviamente il deputato che se nera appena andato. Un tipo spettinato che ai cortei indossava sempre completi sdruciti di jeans e scarpe a tennis, girava in bici, ma poi, quando rientrava in ufficio si stravaccava su quella bella poltrona da commenda. Aveva rinunciato a tutto, ma non a quei pochi feticci che dallantica Roma a oggi hanno sempre fatto da corollario allattivit dei politici. Tornai a casa verso lalba, ma prima di andarmene mi ero trascritto lagenda del partito. La lasciavano sempre abbandonata sui tavoli dei segretari e non cera niente di male nel servirsene per contattare qualcuno a Roma. Ero deciso: avrei preso il toro per le corna. Voti uno, eleggi due Dopo uninfinit di Senatori, Deputati, Portaborse e Segretarie le donne delle pulizie furono le pi gentili - compresi che nessuno avrebbe fugato i miei dubbi. Rispondevano evasivamente, con frasi fatte, o affermazioni banali. Decisi allora di fare lunica cosa possibile: imbastire una strategia. Ma prima, avrei dovuto scoprire il trucco, perch ogni silenzio non pu che nascondere un disegno. Contattai un mio carissimo amico, uno studente di scienze politiche scrutatore perditempo - esperto di sistemi elettorali quanto basta per farsi unidea di quello che i politici combinano. Gli spiegai che mio padre era stato candidato in due collegi: nord est (Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige) e nord ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria, Val dAosta). I candidati che avrebbero potuto vincere erano sostanzialmente tre: Gianni Ramino, leuroparlamentare uscente, mio padre e lalpinista Reinnhold Ermes; questultimo correva come capolista in entrambi i colle273

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gi, mentre il Professore, come secondo nel nord-ovest e come terzo, dopo Ramino, nel nord-est. Nord ovest Lista al Nord est

Reinnhold Ermes Giorgio Celli

Non ci volle molto per arrivare alla soluzione dellenigma e il mio amico mi spieg quanto segue. Il vincitore della competizione era dato dal numero di preferenze totalizzate da ogni singolo concorrente indipendentemente dalla sua posizione di lista. Come dire che anche lultimo candidato della lista avrebbe potuto vincere se totalizzava pi preferenze degli altri. Bisognava poi tenere a mente unaltra informazione molto importante. Su ciascuna scheda elettorale potevano essere espresse contemporaneamente due preferenze e cio lelettore avrebbe potuto votare contemporaneamente per due candidati presenti nella stessa lista. Ed era proprio la possibilit di poter accoppiare le preferenze che avrebbe influito sui risultati. Ma intanto bisognava partire dal presupposto che Reinnhold Ermes, ineguagliabile scalatore di vette e testimonial di una nota marca di acqua minerale che lo mandava in onda a suon di spot a tutte le ore del giorno e della notte, era il cavallo dato per favorito e come tale avrebbe incassato il risultato migliore. Restava quindi da capire come il bacino di voti dellalpinista sarebbe stato usato strumentalmente dal partito verde. Dopo un giro di telefonate scoprimmo che il partito aveva dispensato lordine a tutte le sedi locali presenti nel nord est di convincere gli iscritti ad esprimere una doppia preferenza: una per lalpinista Ermes e laltra per Ramino, il Parlamentare uscente. Alle sedi del nord ovest era invece stato ordinato tassativamente di votare e fare campagna elettorale attiva solo esclusivamente per Reinnhold Ermes. Questo escamotage era la chiave di volta del gioco politico orchestrato alle spalle di mio padre. Per il mio amico era tutto chiaro come il sole. Lalpinista avrebbe vinto in entrambi i collegi, sia al nord est che al nord ovest e a quel punto avrebbe dovuto scegliere il collegio di elezione optando per il nord ovest, dove il partito non aveva indicato nessun altro nome oltre a lui. A mio padre, sconfitto al nord ovest, sarebbe rimasto il nord est dove luscente Ramino, sebbene fosse un politico pressoch sconosciuto, era stato accoppiato a Reinnhold Ermes.
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Reinnhold Ermes Gianni Ramino Giorgio Celli

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Questa insolita fusione avrebbe fatto s che i voti di Ramino si sarebbero sommati al rigoglioso bacino elettorale di Reinnhold. Cos facendo, mio padre sarebbe stato sonoramente battuto. Ma da chi esattamente? Da un candidato pi bravo e quindi pi meritevole di lui? No di certo, da un candidato pi furbo che si era gemellato ad un altro candidato per sfruttarne biecamente la fama. Laccordo del partito con lalpinista divent chiaro nella mia testa. Il Presidente del partito, un istante prima di stringere la mano a Reinnhold, doveva aver scoperto le carte in tavola: Noi ti eleggiamo, ma tu ci consenti di eleggere uno dei nostri con i tuoi voti. Ma quanto sono furbi questi politici! Mi dissi mentre ribollivo di collera. Non cera dubbio, la sindrome della ballerina trombata si stava profilando allorizzonte. Ecco spiegata una volta per tutte la ragione del silenzio: stavano fregando mio padre. E questo non potevo certo permetterlo. Cannonate Mio padre aveva effettivamente bisogno dei voti del partito? Certamente no, ma bisognava far sapere a tutti che era candidato e lunico modo - daltra parte la guerre comme la guerre - era quello di sparare cannonate sul partito verde ribadendo la presenza in lista di se stesso. Pu sembrare paradossale, ma viviamo nellera dellinsulto, tanto vero che se sputi in faccia a qualcuno, lo insulti o gli salti addosso, finisci sul giornale, se invece gli dedichi un poema e lo incensi nessuno ne parler. Cos - su mio consiglio - uscirono le prime bordate del Professore che denunciavano la truffa confezionata alle sue spalle: Il presidente una lingua biforcuta! - grid! e gi a rigirare il coltello nella piaga - Mi hanno usato per poi trombarmi.! Non cadete nella trappola, potrebbe essere eletto Reinnhold! Non votate per me!. Avete mai sentito un candidato chiedere al popolo di non votarlo? Eppure, queste affermazioni sfondarono le prime pagine dei giornali. In realt, mio padre stimava molto il Presidente Luigi Manicon, lo riteneva una delle poche persone intelligenti del partito, aveva perfino letto gran parte dei suoi libri, ma sapeva di dover sparare le ultime cartucce. Ora tutti conoscevano lesistenza di mio padre che andava tuttavia ribadita con una buona campagna pubblicitaria.
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Un gatto alla riscossa

Avete candidato Celli? Mi spiace per lui che le api non possano votare. Battuta di Romano Prodi a Filippo Boriani.

Da tempo avevo incominciato a riflettere su quale potesse essere lidea visiva da sfruttare nella campagna elettorale. In fondo era la mia specializzazione, fin dalla pi tenera et ho sempre disegnato di tutto: fumetti, illustrazioni, simboli pubblicitari e per un certo tempo, dai dodici ai diciassette anni, ero riuscito a mantenermi disegnando vignette per il Corriere di Romagna diretto a quel tempo da Michele Bovi. Quando, in estate, mettevo da parte la matita arrotondavo qualche spicciolo recitando come attore e molti registi, primo fra tutti Pupi Avati, mi hanno fatto conoscere il mondo del cinema. Avevo ragionato lungamente passando in rassegna larte sacra alla ricerca di un simbolo che fosse fortemente evocativo. Indubbiamente la palma doro andava alla crocefissione. Ma scartai subito lipotesi perch la reputai troppo difficile da citare. Ma ve nera unaltra di immagini, anchessa conosciuta e molto meno cruenta della Passione: la madonna con bambino. unicona universale, archetipica, e magnetica. Risplende di un amore puro, la prima e pi importante figura di tutto limmaginario umano.
Davide Celli e Pupi Avati sul set di Una domenica si

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Tutte le madri della terra, dalla comparsa dell Homo sapiens fino ad oggi, hanno stretto i figli tra le braccia per proteggerli dai pericoli del mondo. Avrei potuto ricalcarla assoldando il bambino di un amico, ma poi mi ricordai di aver letto su di una rivista di propaganda americana che la maggior parte degli elettori ritiene che la politica sia per sua natura sporca e per questo non ama veder coinvolti i bambini nelle campagne di comunicazione. Avrei quindi dovuto trovare un degno sostituto del Bambin Ges. Un lampo mi attravers improvvisamente la mente: Lucy, ladorabile gatta di mio padre avrebbe fatto al caso nostro. Ingaggiai un fotografo e lo convocai a casa di mio padre. Una volta piazzata la macchina sul treppiedi chiesi a Giorgio di prendere in braccio Lucy e stringerla a s. Cos nacque un manifesto unico nella storia della propaganda politica che Dino Gavina, il famoso Designer del mobile, defin geniale. Limmagine del professore con un gatto tra le braccia - icona rassicurante delluomo custode della vita indifesa, Madonna barbuta con gatto bambino - sinsuffl di vita propria e prese a navigare da sola nellimmaginario collettivo. Il simbolo del Partito verde scompariva al confronto di quella maternit felina. Luomo era riuscito a trasformarsi in un simbolo senza essere stato ucciso dalla metamorfosi, per questo valeva mille volte di pi di qualsiasi araldo che chiedeva in pegno la carne del portabandiera. Ancora oggi i politici per i quali lavoro mi domandano unidea magnetiGiorgio Celli e la gatta Lucy ca quanto quella prima intuizione. Dispenso sempre loro un lampo, una scintilla luminosa, che vale pi di tutto il denaro che possono racimolare, perch niente a questo mondo pi forte dellispirazione e della fantasia messe e insieme. Stampai oltre ventimila copie tra cartoline depliant e manifesti e con la mia Twingo (stracolma di rulli, secchi e colle) incominciai a battere le regioni del collegio. Quando montavo in macchina alla mattina Lara, mia moglie, la riempiva di cibo sapendo che sarei potuto tornare alla sera come dopo unintera settimana.
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Attaccai personalmente cinquemila manifesti e in meno di due mesi accumulai talmente tanti chilometri da dover dire addio per sempre alla mia amata automobile che se ne and in pensione sostituita da una ben pi capiente Suzuki Baleno. Ovunque andassi, accompagnato da Piero - detto il cubano - incontravo persone che si facevano in quattro per aiutarci. Tutti, gattari, gelatai, piccionare, postini, chiedevano di poter attaccare personalmente il signore dei gatti. Lo stesso Gabriele Salvatores, incontrato casualmente per strada, mi interrog sulla presenza di Lucy e gli risposi che per la prima volta stavamo tentando di far eleggere un gatto al Parlamento europeo. Il signore che lo stringeva tra le braccia, il professor Celli, faceva solo da testimonial in sostegno al candidato gatto. Deve avermi preso per matto. Dove non riuscivo ad arrivare mi sostituiva Paolo, linstancabile assistente di mio padre e quando non ce la feci pi assoldai un commando di attacca stacca. Ormai era una guerra aperta tra candidati, ma i miei attacchini erano imbattibili, tanto che mi telefon lOnorevole Sauro Torrazzi dicendo che se avessi continuato a stracciare i manifesti di Ramino in quel di Forl mi avrebbe fatto spaccare braccia e gambe da un amico scaricatore di porto. Non male per un Parlamentare della Repubblica Italiana. Rimpiango solo di non aver avuto un registratore a portata di mano. Gatti, cani e un tapiro Ma il vero colpo di fortuna, laltro animale che fece la differenza, doveva ancora uscire dalla savana. Dio salvi pure la Regina, ma non si dimentichi di proteggere lantico ordine cavalleresco dei tapiri, animali erranti, dal vello doro, che hanno preso il posto degli antichi cavalieri di Re Art. Qualcuno, non si mai saputo chi, sped a Striscia la Notizia una rivista tedesca dove Reinnhold Ermes veniva fotografato in primo piano mentre imbracciava un fucile a cannocchiale che teneva puntato sul lettore. Era la copertina di un servizio dedicato alla caccia e ai suoi trofei. Dopo qualche giorno, un inviato del telegiornale satirico, il grande Sir Parsifal de la Staffel, consegn al famoso scalatore il tapiro doro chiedendo come mai, il capolista del partito verde (che si batte per abolire la caccia, che si dichiara animalista e a favore dei vegetariani) pubblicizzasse un fucile da caccia. Reinnhold si arrab278

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Nei giorni seguenti, mio padre si trov subissato dalle richieste degli ambientalisti del nord ovest che erano rimasti orfani del capolista Ermes. Ognuno reclamava la presenza di un candidato e ancor pi di una persona meno compromessa con le armi da caccia. Dal canto suo lalpinista incominci a vedere nellaccoppiata con il Parlamentare uscente Ramino un concorrente che avrebbe potuto sottrargli dei voti. Cos smise di chiedere allelettorato di esprimere due preferenze, rivendicandone una soltanto, per s e nessun altro. Allo stesso tempo incominci a scalare i palazzi comunali di molte citt adombrando completamente la visibilit di Gianni Ramino. La malevola strategia ordita dal partito and in mille pezzi grazie al fendente di un pavido tele-moschettiere di Canale cinque. Mio padre fu eletto al Nord ovest e lalpinista al Nord est, il povero Ramino fu costretto a ritornare a casa. Se c qualcuno che ha fatto eleggere il Professore non sono stati gli Onorevoli Verdi, ma un signore che anche nellaspetto fisico ricorda molto uno dei tre moschettieri di Dumas, tale Antonio Ricci de DArtagnan, da sempre schierato contro i cardinali Richelieu che affliggono la terra con le loro tiranniche congiure. Un autore televisivo che ha rivoluzionato la satira italiana gettando le basi di un nuovo modo di fare giornalismo fondato sullagguato, sullostinazione dei reporter e sulla ricerca della verit. Elementi questi che saranno poi ripresi integralmente non solo da altri proAntonio Ricci grammi televisivi, ma dallo stesso movimento di Beppe Grillo. Insomma, per concludere: viva Antonio! Alle cinque di mattina, ricevetti una telefonata da un mio carissimo amico che minformava dellavvenuta elezione di mio padre al parlamento europeo. Ce laveva fatta!

bi scacciando linviato di striscia in malo modo come se ignorasse di essere ripreso. Se lavesse buttata sul ridere, nessuno ci avrebbe fatto caso, invece sinfil nella trappola con le proprie mani. I fatti che seguirono sono storia nota, lalpinista si allarm e smise di farsi campagna elettorale nel nord-ovest, optando per il luogo a lui pi congeniale, ovvero per il collegio dove era nato e vissuto: il nord-est. Bingo! Il vento girava, questa volta, dalla nostra parte.

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Il burattinaio In quellestate calda del 1999 il partito verde croll miserevolmente incassando la percentuale elettorale pi bassa di tutta la sua storia. Per questa ragione lesecutivo che reggeva il Presidente Luigi Manicon imput a lui tutte le ragioni adducibili alla cocente sconfitta e dopo averlo scacciato in malo modo sciolse il partito per entrare in una fase costituente che avrebbe dovuto far risorgere lecologismo entro le regionali del 2000. Quello fu linizio di una nuova fase costituente segnata dallingresso di un garante messo a capo di un esecutivo transitorio in grado di rappresentare tutte le correnti superstiti. Entrambi, reggente ed esecutivo, avrebbero traghettato il partito fino al congresso di Chianciano, alla devastante Hiroshima di tessere che ho descritto in precedenza. Il garante sarebbe quindi stato eletto da un posticcio congresso organizzato su due piedi. La ritenni unoccasione da non perdere per assistere ad un partito morente che risorgeva come una fenice dalle sue ceneri fumanti. Per questo decisi che mi sarei trasferito a Roma per un paio di giorni. Durante il viaggio in treno mi ritrovai con alcuni compagni ecologisti provenienti da diverse province dellEmilia Romagna. Si lamentavano per quanto riportato dai giornali quella stessa mattina. La Repubblica anticipava lesito del congresso affermando che si sarebbe concluso con lelezione di Francesca Graziato, una giornalista ecologista, stimata e conosciuta nella galassia ecologista. A quel punto, tutti i presenti si chiedevano cosa andavamo a fare a Roma se avevano gia deciso tutto a tavolino. E gi a dirne di tutti i colori. Il congresso si svolgeva in una sala interrata come un bunker, rivestita di marmo marrone e in prossimit della Tiburtina. Fin dal primo intervento si accesero le ostilit verso la decisione gi presa e da quel momento si discusse solo di quello. Durante questo fiume ininterrotto di lamentele e soliloqui notai che attorno ai parlamentari si formavano dei gruppetti di persone confabulanti. A turno si sguinzagliavano in sala formando altri gruppetti e questo brulicare febbricitante di formiche continu senza placarsi per tutto il pomeriggio. Finalmente, dopo lultimo intervento, che per la centesima volta chiedeva ragione della decisione inopportuna, si alz dalla sedia un tale, forse un senatore, e disse: Bene, bravi, ma adesso la facciamo finita e votiamo per alzata di mano. Alzi la mano chi a favore
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della candidata. Alzi chi contro. Alzi chi si astiene. Votarono tutti a favore senza neanche un voto contrario. Da quel momento compresi che il partito verde, unico produttore di eletti ecologisti in tutte le istituzioni, non era nelle mani dei congressi che gi erano taroccati, bens al servizio di entit ignote che nelloscurit di qualche segreta stanza riuscivano a far approvare decisioni prese in barba ad ogni organo statutario. Chi erano i burattinai? Gli Onorevoli? Non sono mai riuscito a saperlo con esattezza, ma riporto un passaggio tratto dal libro Politica occulta scritto da Marco Dolcetta. I conti tornano:

Anche in questo caso tutto il mondo paese e capita ancora oggi di non sapere dove e da chi siano state prese le decisioni. Anzi si persino coniato un termine ad hoc per indicare le cosiddette riunioni del caminetto, dove sono definite le azioni alle quali tutti i mortali cittadini dovranno poi, volenti o nolenti, adeguarsi. Quando mi chiedono come mai - allestero, in Francia, in Germania - i Verdi stranieri raggiungono percentuali vicine al 20% mentre in Italia spariscono, rispondo raccontando la storia di come fu eletta Francesca Graziato. Una storia che la dice lunga, molto lunga, su come il partito verde sia stato pilotato da parte di finti ecologisti e manovrato da orde di sconosciuti sonnambuli. Proprio cos, io credo si sia impedito agli ecologisti di esprimere una linea politica capace di opporsi alla cementificazione, allinquinamento e alla costruzione degli inceneritori. Beppe Grillo, che di fatto subentrato al partito Verde, ha sfondato una porta aperta
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infatti agevole riscontrare come funzionari dalle medie capacit organizzative e professionali, per giunta non strettamente allineati con luno o con laltro dei partiti dominanti, vengano insediati ai vertici di compagnie pubbliche o di aziende dalle ingenti proporzioni, e riescano a mantenere questa loro posizione nonostante le crisi di mercato, le alternanze fra maggioranza e opposizione, e simili. Specie in Italia, si verifica poi che i leader di partiti politici quasi inesistenti, creati ad hoc e comunque dalla consistenza elettorale insignificante, vengono chiamati a far parte di governi, e spesso si vedano affidati alcuni dei ministeri chiave, oppure la guida di sindacati nazionali, la presidenza di commissioni parlamentari di importanza strategica. In simili casi lazione della commissione, del comitato o di entrambi non pu essere sottaciuta, e spesso vale come ricompensa per servigi precedentemente prestati o per avere a suo tempo favorito luno o laltro esponente in ascesa.

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conferendo allecologismo politico la dignit che merita e che non gli mai stata concessa fino ad oggi. Linizio della fine ai primi di giugno del 2004 Dopo lelezione di mio padre mi dedicai ai congressi locali. Per difenderlo dai latrati dei cani organizzai una corrente e diventai un capo corrente. Praticai lecumenica arte del pontiere. Mi elessi a baleniere e senza mai pentirmi incarnai ruoli e strategie prima di allora incomprensibili alla mia vecchia vita. Ai libri di poesie si sostituirono i dossier, alla creativit le acuminate lame delle diffamazioni da scampare. Pugnalai alle spalle e fui pugnalato diventando la cosa pi lontana dal bambino che rivedevo seduto nel giardino della scuola. Sotto i ciliegi fioriti la maestra raccontava la storia della fionda e del gigante. Spiegava ai miei compagni delle elementari che il mio nome, veniva da lontano, dallo stesso luogo dove nascono le fiabe. Significava amato e per il Re che lo portava amato da Dio. Amato. Quanto mi suonava lontana quella parola! Cosa stavo facendo per essere amato? Il contrario di quello che avrei dovuto fare. Ma le regole non le avevo scritte di mio pugno e mai, ancor meno in quel momento, sarei riuscito a cambiarle. Forse era proprio questo il gigante da abbattere. Ma ci sarebbe voluto molto tempo ancora prima di poterlo affrontare faccia a faccia e le elezioni si avvicinavano. Dovevo scegliere e scelsi. Il partito, stando al numero spropositato di tessere di cui lo rifornivo, accett di buon cuore la mia candidatura, pens, forse a ragione, che si sarebbero trasformate in un discreto numero di voti. Credo che a Roma si fossero convinti di riuscire a fare con me tutto quello che non erano riusciti a fare con mio padre. Proprio cos, fui candidato perch volevano impartirmi una bella lezione. Ridurmi ad una sonora sconfitta. Ma, ancora una volta, sarei riuscito a stravolgere le loro aspettative.

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Un disegno di Giuseppe Leoni

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Il vecchio leone Se i cittadini sapessero quanto tempo perdono i politici nelle campagne elettorali sarebbero certamente pi comprensivi. Se non finisci cotto per bene, come si usa dire quando si cade in uno stato di confusione permanente, sinsegue un solo obiettivo. Soltanto quello ti preme: essere eletto. Gli affetti, la famiglia, le amicizie, tutto ci a cui tieni veramente, viene dopo. Quando mi recai allospedale e lo vidi disteso sul letto, dolorante, afflitto da un cancro incurabile, compresi che questa volta non avrebbe potuto aiutarmi. E dire che prima di vederlo avevo pensato ad un acciacco da poco, unulcera, unernia iettale, nulla di cui preoccuparsi insomma. Giuseppe, era la persona pi introversa, scontrosa e geniale allo stesso tempo che mi sia mai capitato dincontrare. Da ragazzi, al liceo, ci capitava spesso di marinare la scuola. Al contrario di quello che facevano molti nostri coetanei non abbiamo mai sprecato le mattine nelle sale giochi. Sui vecchi tavolacci dei caff della Cirenaica, tra boccali di birre nere bevute di mattina, mi insegn ad affinare le tecniche del disegno. Conservo ancora i suoi schizzi: le Divine Commedie, i Promessi sposi, i Malavoglia, raccontati a fumetti sulle tovaglie di carta gialla da salumiere. Una matita dal talento inestinguibile a cui devo il senso dellumorismo, una sorgente alla quale ho attinto gran parte del mio talento. Se mai un giorno avr il potere di farlo mi piacerebbe occuparmi degli artisti che vivono nellanonimato. In questo paese di passacarte, larte e le idee non hanno pi alcuna rilevanza. Non servono a nessuno, non fanno guadagnare, anzi, costringono la gente a pensare. Meglio, molto meglio, trasformare il popolo in pubblico cos da non dovergli pi dare nientaltro di diverso dalle tette e dai culi che la televisione sforna ogni giorno. Giuseppe, non era solo un fine umorista ed un grande disegnatore, era un temerario, un cowboy cresciuto allombra del ponte di via Libia e lungo i terrapieni della ferrovia, quelle praterie sassose dove crescono soltanto i cespugli di sambuco e gli alberi del paradiso. Non manc mai di vivere allaltezza della sua leggenda incominciando dalla nostra prima gita scolastica. In una discoteca di Siena un gruppo di militari in libera uscita importunarono le nostre compagne. Erano in tanti, grossi e forse ubriachi. Ma ci non imped a Beppe di esprimere a tutti loro un benvenuto da gentleman inglese: Mi punge vaghezza che siate solo un branco di pezzenti maleducati.
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Non ricordo bene cosa accadde dopo. Linfrangersi di unonda umana sui nostri corpi. Mani svolazzanti. Grida. Rumore di schiaffi. Colletti strappati della camicia. Dopo, un buco nero. Insondabile, totale. Non ci volle altro per costringerci alla fuga verso lIstituto dArte. La misura dei nostri insegnanti era colma. O ve ne andate o ci penseremo noi. Cos suon lultimatum del Preside e a nulla serv prendere in ostaggio le cavie del laboratorio di biologia per cambiare le cose. Emigrammo dal Copernico fra la fine dellestate e linizio dellinverno. Ma il problema di fondo che ci aveva spinto a naufragare altrove si ripresentava puntualmente alla fine di ogni anno scolastico. Ma questa volta la sensibilit del personale scolastico era diversa. Le altezzose e agghindate professoresse di latino avevano lasciato il posto a pittori scapestrati, docenti di tempere, estimatori di anici e punte secche, acqueforti, rossi di Montalcino e pennelli di Martora. Non eravamo pi cos soli come prima. Tuttavia qualche professore conformista continuava la sua guerra allarte degenerata. La temibile Volpi, ad un passo dalla pensione, per lei era peggio della morte, decise che avrebbe trascinato nellAde quanti pi asini poteva. Eravamo i primi della lista, indisciplinati, depravati e beoni, ma anche vignettisti strafottenti e questo faceva di noi dei perfetti capri espiatori da giustiziare. Fu cos che il collegio docenti si trasform in unaula giudiziaria e la Volpi chiese e ottenne il voto consiliare. Il nostro professore di grafica, un gigante dagli occhi azzurri conosciuto da tutti come il buon Mazzoli chiese la parola per tessere le lodi di quei due, solo in apparenza, disastrati. Mi sembra ancora di sentirlo parlare dietro alluscio di quel conciliabolo: Non forse stato bocciato dal politecnico Evariste Galois, illustre matematico. Ebbene s! Cara professoressa Volpi, lei ci vorrebbe forse far credere che il padre dellalgebra astratta fosse un cretino cos come dovremmo dedurre che lo siano questi due ragazzi? Ma non sono i numeri astratti quanto larte che consuma questi studenti distratti? - Numeri astratti e studenti distratti dallarte, Mazzoli era un genio Cos, secondo lei, noi tutti, dovremmo passare alla storia con la stessa fama di coloro che non seppero riconoscere il talento di Vincent Van Gogh e di Amedeo Modigliani? Passi pure vivere nella memoria di tutti come un insegnante che ha fatto il suo dovere, non sia mai come colui che non ha saputo distinguere la genialit dallirrequietezza. Fu chiaro a tutti in quel momento, a Di Bernardo tiratore scelto di pistola a spruzzo e alla Carla Casarini eroina dellecolina, come a Costa che dipingeva trenini, che non potevamo essere dei cretini. Quel pomeriggio, chino dietro alla porta, appresi i primi rudimenti di retorica: le parole servivano allo studente, quanto un pennello serve al pittore almeno per non rimanere confinato a scuola per tutta la vita. Da quel giorno andammo spesso a trovare
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Mazzoli nella sua casa in campagna e dopo averci accomodato allombra delle viti, sul patio della casa, ci stappava una bottiglia di vino contadino. Davanti a noi restavano solo i bicchieri vuoti e gli sterminati campi di grano dorato appena mietuto e tutte quelle conversazioni pregne di aneddoti sui vecchi tipografi bolognesi che continuavano fino nel cuore della notte. Quando ci capit di chiedere a Mazzoli se credeva veramente alle cose che aveva detto al consiglio di classe si mise a ridere fragorosamente e solo quando riusc a calmarsi ci chiese: non mi dire che ve la siete bevut anche voi la storia di Modigliani e Van Gogh?. Giuseppe, oltre ai fumetti, coltivava un grande interesse per la storia. Conosceva il succedersi degli avvenimenti, le battaglie, le armi e i mezzi corazzati. Aveva trascorso linfanzia leggendo libri e riviste di strategia militare. Una volta - scherzando - gli domandai con quanti bulloni era tenuto insieme il caccia zero dei kamikaze giapponesi. Mi stup prima ancora di rispondere, chiedendo se alludevo al modello pi conosciuto, al Mitsubishi A6M o alla sua variante, lA6M3. Era fatto cos, unenciclopedia ambulante. Se fosse nato in America avrebbe fatto fortuna, magari ad Hollywood. Dico questo perch era praticamente impossibile vedere un film di guerra in sua compagnia. Durante la proiezione di Pearl Harbor fummo scacciati dalla maschera dopo neanche mezzora perch aveva strillato per tutto il tempo maledicendo il consulente militare che aveva sbagliato il colore dei caccia. Quando Beppe si ammal mi ritrovai diviso tra lui e la campagna elettorale che non poteva capitare in un momento peggiore. Le iniziative mi impedivano di andarlo a trovare ogni giorno e cos quando gli facevo visita lo trovavo visibilmente peggiorato. La radioterapia gli aveva fatto cadere tutti i capelli e il cortisone lo stava sfigurando. Incominci a soffrire moltissimo. Solo chi

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stato vicino ad un malato terminale pu sapere cosa prova. Le dosi di morfina continuavano a crescere, ma nulla sembrava placare quel mostro asserragliato nello stomaco. Dopo aver domandato il permesso ai genitori presi liniziativa e telefonai alla responsabile di un centro antidolore per malati terminali. Chiesi se lo potevano accogliere e liberare da quel male lancinante. La direttrice fu molto cordiale, il suo maestro - un illustrissimo oncologo scomparso da qualche anno - era stato un grande amico di mio padre. Mi consigli di richiedere una visita presso un ospedale cittadino abilitato al vaglio delle richieste. Cos feci, ma il medico, dopo averlo visitato, scart la richiesta dicendo che non si trattava di un malato terminale. Diagnosi sbagliata in pieno! Giuseppe spir sette giorni dopo. Quando sua madre mi inform del diniego mi convinsi che certi fiori allocchiello della nostra regione crescono solo nel giardino del Re e per entrarci bisogna conoscere il giardiniere giusto. Proprio cos. La famosa imparzialit dellamministrazione pubblica soltanto una mera utopia. Gli amici degli amici hanno la possibilit di salvarsi la pelle entrando nelle strutture sanitarie allavanguardia. Gli altri, gli amici di nessuno, crepano come cani rabbiosi. Avete capito bene: crepano! Lasciate che lo ripeta ancora signori e signore della Giuria. Gli altri, quelli che non sono raccomandati da nessuno, trapassano nel loro letto tra le maledizioni gridate a squarcia gola. Giuseppe, il mio inseparabile amico, una settimana prima del voto, si spense nel suo letto di casa poco dopo aver chiesto ai genitori di salutarmi. Non ero con lui. Ero troppo occupato a dimostrare che si poteva ancora credere nel sistema. Che pazzo sono stato. Non ti dimenticher mai vecchio leone e come avresti detto tu: Go oder creve! Marcia o crepa!.
(motto dei mercenari in tre lingue)

Giuseppe Leoni e Davide Pavlidis

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Area addestramento cani Mi colp molto quando Giovanni Cossiga descrisse al giornalista di un quotidiano la sua innata predilezione per i segreti. Ne parl cos affettuosamente da farli sembrare gli oggetti rari di una collezione. Si collezionano soldatini, farfalle, francobolli e infine c chi raccoglie e conserva i segreti. Mi chiedo dove Cossiga li conservi, se in una scatola entomologica o nella sua memoria o dietro alla libreria girevole di certi film degli anni 50 con Vincent Price. Tirando il primo volume del secretum secretorum, unopera di origine araba, scorrono gli scaffali e si pu accedere a una camera grigia che funge da museo delle verit trafugate alla storia. Vi lavorano uscieri mascherati che sorvegliano le opere esposte: la borsa di Aldo Moro, lagenda rossa di Paolo Borsellino, la mappa che indica dov sepolto il tesoro di Mussolini, il capitolo scomparso del romanzo Petrolio che pare abbia causato la morte di Pier Paolo Pasolini, i tracciati radar di Ustica, i quaderni scomparsi di Ilaria Alpi. I segreti appaiono irrisolvibili, legati ad ambienti importanti, irraggiungibili dai comuni mortali. Ci nonostante, i segreti crescono ovunque, nascono nelle segrete stanze e si diffondono nelle istituzioni incominciando proprio da quella Amministrazione comunale in cui stavo tentando disperatamente di entrare. Questo che racconter fu solo il primo di una lunga serie di segreti che conservo nellarmadio dei miei segreti abbattuti. Come si uccide un segreto? Nella maniera pi semplice: svelandolo. Ad un paio di mesi dalle elezioni si fece vivo un certo Rousseau che abitava a Borgo Panigale. Malgrado il suo accento emiliano avesse ben poco da spartire con lomonimo doganiere francese, manteneva laspetto distinto e pacato dellex impiegato delle ferrovie in pensione. Nei suoi occhi balenavano i lampi di uningenuit alla quale non aveva mai rinunciato nel corso degli anni. Alcuni cacciatori, quella stessa mattina, armati di pali e reti, avevano recintato un parco pubblico facendolo diventare unarea dedicata alladdestramento dei cani da caccia. Era inferocito perch questa novit nuoceva ad unoasi felina dove trascorreva il tempo accudendo un gruppo di gatti abbandonati. Dal giorno in cui si erano fatti vedere i cani, quelle povere bestie erano state costrette alla vita arboricola. Come se non bastasse, tutti
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i cittadini, desiderosi di far passeggiare il cane lungo il fiume e assai poco inclini allinseguimento di quaglie e fagiani, dovevano sottoscrivere ladesione allassociazione venatoria. Dulcis in fundo: avrebbero dovuto pagare un biglietto per accedere ad un luogo che avevano frequentato gratuitamente fino al giorno prima. Alle prime richieste di delucidazioni, mi furono consegnate le autorizzazioni in materia di caccia, indispensabili allesercizio di unattivit prevista dalla legge. Apparentemente sembrava tutto regolare, ma una vocina, il vecchio e mai sopito istinto da cacciatore di lupi mannari, mi sussurrava che i conti non tornavano. Aiutai Rousseau a compilare gli esposti da consegnare al Comune, alla Regione e allAzienda Sanitaria Locale. Questultima andava informata della casa di legno posta su di un basamento di cemento armato appena gettato. Impossibile capire chi fosse il proprietario dal momento che non vi era affisso nessun cartello recante i numeri delle autorizzazioni edilizie e il nome del direttore dei lavori. Agli esposti non segu alcuna risposta. Insieme a Sandro, il presidente cittadino degli Animalisti Italiani, convocai una conferenza stampa sul posto, ma a nessun giornalista venne la voglia di passare da quelle parti. E lo credo bene, lAmministrazione era di destra, mentre il Quartiere era governato dalla sinistra. Si trattava di un inciucio dal quale si tenevano tutti alla larga. Ero finito nel vicolo cieco dellindifferenza e non mi rest che chiamare Marmiroli, il mio avvocato. Concordammo un appuntamento. Seduti al tavolino di un bar sotto lorologio di Piazza Maggiore butt un occhio alle carte: non dicono assolutamente niente disse scuotendo il capo abilitano lassociazione allesercizio di unattivit venatoria, ma non citano affatto lautorizzazione del proprietario del terreno. Mi spiego, chiunque ti pu autorizzare ad aprire un bar, ma bisogna verificare se qualcuno ti ha affittato i locali. La prima cosa da scoprire il proprietario dell area. il Comune o la Regione?. Prese il fascicolo e lo ripose nella borsa. Fece per andarsene quando lo trattenni per stringergli la mano. Sapevo che soltanto lui poteva mettermi sulla strada giusta. Quanto emerse in seguito, si annovera tra le cose pi sconcertanti alle quali mi sia mai capitato di assistere. Dalle carte, negate per almeno tre volte e ottenute a colpi di diffide, risult che il terreno su cui sorgeva larea di addestramento, era di propriet del demanio regionale. Nessuno dei suoi responsabili aveva autorizzato alcunch anzi - attraverso una lettera, era stato fatto presente allassociazione dei cacciatori rapinosi, che il terreno era stato ceduto al Comune affinch lo trasformasse in un parco, presupposto in netto contrasto con unattivit fondata sul289

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lesclusivit di accesso imposta dai cacciatori. I Vigili urbani del quartiere, messi alle strette, furono persino costretti a dichiarare che larea era stata concessa dal Quartiere malgrado non avesse alcun titolo per farlo. Quindi, per concludere, un parco pubblico era stato sottratto ai cittadini per un paio di mesi senza che nessun rappresentante istituzionale avesse nulla da ridire. E non si poteva neppure pensare che le autorit competenti non lo sapessero dato che gli esposti di Rousseau, ai quali si erano aggiunti quelli pi circostanziati dellavvocato Marmiroli, erano stati regolarmente protocollati. Finalmente la questione fin sui giornali grazie alla costanza di Sandro. La baracca fu demolita, le reti abbattute, i cacciatori scacciati e il parco rubato torn alla cittadinanza. Nonostante questo, nessuno ha mai pagato il conto per quanto accaduto, anzi il Presidente del Quartiere, tale Rolis Pora, che aveva permesso una simile ignominia, fu persino eletto sindaco di un paesello vicino. Ecco come ho ucciso il mio primo segreto che in molti hanno cercato di proteggere. Qualche giorno dopo suon il campanello e un vigile urbano con una busta stretta fra le mani mi disse: Buon giorno Consigliere allung la busta Complimenti e benvenuto in Comune.
Gli animalisti italiani: al centro Sandro Bianchi, Davide Celli e, a sinistra, Giosu Calabria

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Lape operaia delle cause da combattere Stringendo la lettera di proclamazione mi recai al Comune dove furono tutti molto gentili. I dirigenti dello Staff mi consegnarono le chiavi dellufficio e aggiunsero una nuova segretaria allaltra che gi prestava servizio al gruppo consiliare di cui sarei diventato Presidente. Avevamo preso il 5% e al crescere dei voti erano cresciuti i benefici. Si raccomandarono di non disertare assolutamente il primo consiglio comunale. Chiunque incrociassi nei corridoi mi sorrideva e si complimentava e mi chiedeva cosa avrebbe potuto fare per farmi sentire a mio agio. Ma tutta quella cordialit, nei giorni che seguirono, si dissolse e i Consiglieri di opposizione, che fino a quel momento avevano mantenuto un atteggiamento distaccato, resi lividi dalla sconfitta, si trasformarono in un banco di pescecani. Questo mi convinse fin dal principio che lesercizio della democrazia allinterno delle istituzioni non era solo incessante, ma anche faticoso. Rituale ed avvilente. Non ci volle molto a capire che i consiglieri comunali trascorrono gran parte del loro tempo esercitando le uniche due facolt che sono a loro attribuite: il controllo e lindirizzo politico. Per fare un buon lavoro bisogna quindi dedicarvi tutta la settimana e talvolta anche il sabato e la domenica. Quello del consigliere comunale unoccupazione che non prevede orari, mal remunerata e ti procura pi nemici che amici. Non a caso si usa dire che: in Comune ti pagano poco per fare leroe, mentre in Regione ti coprono doro per fare il bastardo e cio per farti girare dallaltra parte quando listituzione non fa gli interessi dei cittadini. Lattivit prevalente dei consiglieri Comunali consiste nel chiedere la convocazione di tutte quelle commissioni che servono per affrontare e discutere i temi importanti della citt. Le commissioni sono quindi il teatro di accese discussioni che si fondano su argomenti molto diversi che spaziano da quelli al limite del ridicolo fino alle questioni di vita e di morte. Dalle cimici rosse che infestano gli olmi in 4^ commissione alle 9.30 si passa alla discussione sullaccanimento terapeutico promossa dalla 5^ commissione in tarda mattinata. Dalla grandezza dei caratteri impressi sui segnali di rimozione forzata ci si sposta alle politiche per la riduzione del danno in materia di sostanze stupefacenti. Dal micro al macro. Il Consigliere comunale che cade in questa bolgia travolto da un incessante addivenire di cause da combatte291

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re che si alternano e talvolta si sovrappongono senza mai arrestarsi. Ma ci si adegua in fretta ai tempi e ai modi della guerra consiliare che si chiamati a combattere. Personalmente, soprattutto per resistere alla tensione, incominciai a scrivere dei resoconti dedicati agli avvenimenti nei quali mi ritrovavo implicato di volta in volta. Scrivere mi aiutava ad estraniarmi, mi faceva sentire come un cavaliere che non avrebbe mai perso se stesso nella selva oscura. Proprio cos, questo era ci che temevo di pi, non volevo diventare unaltra persona o perdere lentusiasmo o quella fiducia che mi spingeva a credere che il mondo sarebbe potuto essere diverso da come si presentava sempre. I racconti che seguono non hanno nessuna ambizione se non quella di lasciare una traccia a mio figlio Lorenzo. Sono il diario di bordo di quel viaggio che mi port ad oltrepassare le Colonne dErcole per addentrarmi nei territori sconosciuti della democrazia. Lanello La prima cosa che mi colp del Consiglio Comunale fu la sua forma. Alludo alla disposizione dei banchi consiliari che pur essendo contenuti nella pianta rettangolare dellaula rivelano uninconfutabile natura circolare. Presero cos corpo nella mia mente alcune relazioni confuse che non riuscivo a dipanare. Giunto a casa, tormentato da forze sconosciute, mi buttai sul divano stringendo fra le mani il Signore degli anelli. Ero sospinto dalla convinzione irrazionale che sarei uscito da quel brutto incantesimo scrutando quel libro come unindovina insegue il futuro altrui nelle viscere di un animale sventrato. Lessi dellimpavido Frodo e del difficile compito assegnatogli dal destino: custodire lanello senza mai indossarlo. Un anello per domarli. Un anello per trovarli e nel buio incatenarli. Chi viene fatto prigioniero dallanello? Mi sembra evidente: i politici. Tutti i luoghi destinati allemanazione delle leggi, dallemiciclo della comunit europea sino ai Parlamenti nazionali, scendendo fino ai ben pi modesti consigli di quartiere, possiedono una struttura circolare, la stessa identica forma di un anello. Tolkien, fra le pieghe del suo romanzo, ci ha dispensato un consiglio: se volete sopravvivere al potere non assimilatevi ad esso. Portate lanello senza mai calzarlo perch altrimenti diventerete tuttuno con lui. A voi la scelta.
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Il primo giorno Sono appena stato eletto, eppure non sono contento. I conti non tornano. Scrissi queste parole sul diario di bordo il giorno in cui entrai per la prima volta in consiglio comunale. La mia, era una battaglia persa in partenza e mi ritrovavo dentro ad una maggioranza composta da due grandi partiti e da tre minori. Anche senza i voti degli ecologisti la diarchia avrebbe marciato ugualmente. Se un lungo viaggio incomincia con un solo passo, il mio primo passo poggiava sullApocalisse. Non importa, mi confortai tra me. Combatter ugualmente senza mostrarmi impaurito e abbaglier i nemici con la purezza delle mie ragioni migliori Rileggendo queste parole a distanza di tanto tempo, mi convinco di aver sbagliato a non aver mantenuto questa linea fino alla fine. Quando ti voti ad una causa tanto nobile quanto persa non credere mai di aver raggiunto la meta e neanche devi illuderti di pensare che i tuoi nemici ti ascolteranno se andrai con loro cessando cos di combatterli. Lotta sempre e non fare nientaltro e trova il modo di fartelo bastare. La gente te ne sar grata. Se non lo sar: che vadano tutti alla malora! Il resto solo umana vanit. Conflitti di maggioranza Lautonomia totale di cui godeva la diarchia Ds - Margherita produsse la nascita di unopposizione allinterno della maggioranza. Un rassemblement des enfants sauvages formato da due consiglieri di Rifondazione Comunista, Forteventi e Sconciaforni e da un reduce dallItalia dei Valori al secolo Serafino
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DOnofrio. Tutti insieme finimmo per oscurare lopposizione ufficiale formata da Forza Italia, Alleanza Nazionale e da La Tua Bologna. Dopo essermi Marlon Brando e Martin Sheen in Apocalypse Now di Francis Frord Coppola unito ai ribelli, nel frattempo soprannominati laltra sinistra, incominciai ad avanzare richieste che puntualmente venivano bocciate. Gli inflessibili diarchi non volevano riconoscere nessun merito ai tre fratelli minori che avevano contribuito alla vittoria. Dopo lunghe ore di esacerbati dibattiti sentivo crescere nel mio cuore il desiderio di vendetta, ma non ho mai ceduto a quel sentimento consapevole che non vi fosse peggior cosa per un uomo di ritrovarsi improvvisamente cambiato rispetto a ci che avrebbe voluto essere. Ai voti contrari non opposi mai il mio voto preferendo motivare le astensioni dichiarando quanto segue:

Intanto ringrazio il capogruppo di maggioranza. Ultimamente ogni sua parola unesecuzione. Ed inutile infierire dal momento che la nostra battaglia persa per sempre. Gli ambientalisti sconfitti giacciono sul campo di questaula. Ma uno strano incantesimo ci tiene in vita riponendo nelle nostre mani le spade con cui colpire, questa volta, il vostro ordine del giorno. Un critico di Conrad ha scritto di Cuore di tenebra: chi vive nella foresta, dentro alla ferocia dellevoluzione, che consente agli animali di sopravvivere con artigli e zanne ai loro simili, diventa lessenza dellevoluzione diventa la temibile foresta. Chi combatte una guerra diventa la guerra. Siamo noi ambientalisti la feroce evoluzione, siamo la foresta e la guerra? La risposta no. Non lo siamo. Abbiamo risalito quel fiume, viaggiato a ritroso verso i pi remoti primordi del mondo, quando la vegetazione invadeva la terra, i grandi alberi ne erano sovrani e le belve si dilaniavano. Abbiamo trovato uno spazio vuoto incantevole e misterioso una macchia bianca che un bambino pu riempire di sogni * Nessuno degli apostoli vendette le vesti per comprare le spade, neppure dopo il responso del Sinedrio. Se lo avessero fatto nessuno avrebbe compreso la bont del messaggio cristiano. E voi un po ingenuamente avete pensato che avremmo fatto, noi ecologisti, il contrario. Per questo riponiamo le nostre peggiori
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Questo intervento non solo non sort alcun cambiamento, ma neanche si fece notare linedita prosa. Avevo volutamente stravolto loratoria consiliare usando una forma ricercata e nessuno ci aveva fatto caso. Cos, al Consiglio seguente recitai un brano della Divina Commedia e ancora una volta nessuno se ne stup. Fu poi la volta di un trattato di istologia, il manuale duso di un videoregistratore, le tabelline, sotto la panca la capra campa... Nessuno ascoltava gli interventi dei colleghi, figurarsi la maggioranza.
(*Conrad, Cuore di tenebra)

intenzioni e ci asterremo. Traggano i nostri compagni, le nostre avverse lance, che questa sera si sono unite al nostro vero nemico, il giusto insegnamento. Prometto a tutti voi consiglieri, di maggioranza e opposizione, che la prossima volta torner a parlare da politico, cos come si conviene, al buon gusto di un Consigliere Comunale.

Dibattito sullora esatta Che diavolo ne so io della verit dissi. Ma la voce mi rispose: non preoccuparti della verit, io ti metter le parole in bocca e la voce continu non credere che io ti parli di verit eterna o verit definitiva o verit assoluta. Ti parlo di verit umane. Transitorie e temporanee. Dal film Quinto potere

Dopo aver preso parte ad un certo numero di Consigli Comunali compresi che se la Dea della giustizia era bendata, la Dea della verit aveva i tappi nelle orecchie. Se solo avesse sentito come gli uomini la tiravano per la giacchetta, la stravolgevano e la sezionavano per poi ricomporne il corpo in modo amorfo, si sarebbe certamente tolta la vita. Pat Gatto, si chiamava cos quel Consigliere che fu incaricato dallopposizione di porre la famigerata domanda delle cento pistole allassessore ai
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lavori pubblici, Mao Zam Burns, un tipo filiforme che era la copia identica di Mr. Burns dei Simpson. Mancavano pochi istanti alla votazione del piano traffico quando Pat apr bocca: Come mai? chiese inviperito come mai non avete ancora installato i tabelloni luminosi che diffidano gli automobilisti dal varcare la Zona a Traffico Limitato? e concluse - La vostra non pigrizia, ma un cinico calcolo. Gli automobilisti che incorrono nelle sanzioni rimpinguano il vostro bilancio ed ecco scoperto il perch di tanto torpore. Mi dica lei, caro assessore... Non ho forse ragione? Da tempo, forse da pi di un mese, percorrevo la via che conduceva al Comune passando sotto a questi, tanto invocati, tabelloni luminosi. Le scritte, iridescenti e pulsanti, diffidavano le auto dal violare la Ztl senza un permesso. Ma di che si lamenta? Mi domandai. Lassessore, ne ero ormai certo, avrebbe fatto fare una gran brutta figura al Consigliere dopo averlo invitato ad andare a vedere con i suoi occhi i tabelloni in tutto il loro magnificente splendore elettronico. Lassessore Burns non menzion nemmeno alla lontana i tabelloni limitandosi ad enunciare pedissequamente i pregi del piano traffico. Fu allora che compresi quanto la verit non servisse pi a nulla. Il povero Schopenhauer, pur avendo ribadito con i 38 stratagemmi che la dialettica si fonda molto di pi sulla strategia retorica e molto meno sulla realt oggettiva dei fatti, non avrebbe mai immaginato che i presupposti evidenti sui quali poggia ogni disputa sarebbero venuti meno fino al dissolvimento totale. Le discussioni alle quali assistevo non apparivano come un dibattito dove ciascuno opponeva la propria tesi a quella dellavversario, ma si erano trasformate in pure esposizioni vocali fini a se stesse. Soliloqui di macchine parlanti che si perdevano negli sguardi annoiati dei presenti. Fu cos che vidi morire quel minimo di coerenza che impedisce alla maggior parte delle persone di affermare una cosa un giorno e il suo esatto contrario il giorno dopo. Se per gli ecologisti il centro storico era invaso dalle automobili, agli occhi dei commercianti si era desertificato. A chi si lamentava del Sindaco sceriffo, le cui maniere erano troppo repressive, si contrapponevano i comitati di cittadini nati per contrastare il dilagare incontrollato del degrado. Tutti i Consiglieri della vecchia amministrazione che avevano sostenuto lacquisto di questo strano tram chiamato Civis, finiti allopposizione, se ne andavano di negozio in negozio, di condominio in caseggia296

Mister Burns dei Simpson

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to, per incitare i cittadini alla rivolta e il fatto che fossero loro i padri di quellaborto su gomma rappresentava un fatto di scarsa importanza. Un dettaglio del tutto inutile. In questo clima di menzogne e verit centrifugate si poteva dire tutto e il contrario di tutto, tanto che ogni ragione, anche giusta, si perdeva in mezzo a mille inutili battibecchi. Ad un giornalista che pose questa domanda: intanto Bologna si conquista la fama internazionale di citt proibizionista. Ormai un luogo comune da programma satirico televisivo Libero Mancuso, pregiatissimo assessore alla sicurezza, rispose: C chi vuole liberalizzare gli orari dei locali, e chi chiede la repressione di comportamenti sgradevoli ammise ed aggiunse con una sincerit singolare: il curioso che spesso si tratta delle stesse persone*. Proprio cos, chiunque si poteva permettere di affermare una cosa e rimangiarsela nel giro di venti minuti senza nessuna vergogna. Ricordo di quella volta che mi scrisse il presidente di un comitato nato per fronteggiare le notti selvagge di via del Pratello, una strada del centro storico che attrae studenti fino a notte inoltrata grazie ad una massiccia presenza di bar e osterie: chiedo quale sia la sua posizione in merito al contenimento della fruizione delle bevande alcoliche da parte dei giovani. Chiedo ci perch ritengo che lei non abbia agito in maniera abbastanza incisiva, anzi mi spingerei ad includerla fra coloro che non hanno mai mosso un dito per salvaguardare i nostri ragazzi da una vita dissoluta Una richiesta ineccepibile. Il politico eletto rappresenta tutti i cittadini e non solo coloro che lo hanno votato, senza contare che ogni cittadino ha il sacrosanto diritto di assumere la posizione politica che pi gli aggrada. Per questo motivo, la Presidente di quel comitato avrebbe avuto tutto il diritto di interrogarmi in merito allabuso di sostanze alcoliche se non fosse stato per la professione da lei svolta. Che lavoro faceva? Lavorava presso lazienda del padre che era il pi grosso importatore di liquori della citt. Giunti a questo punto sarebbe potuto succedere di tutto. Ho assistito a dibattiti pubblici dove un Consigliere Comunale che nella vita faceva ledicolante spieg cosa fosse unarma impropria a Libero Mancuso e cio ad uno dei pi importanti magistrati italiani. Mi poi capitato di essere presente mentre venivano presentati ordini del giorno che chiedevano lintroduzione di provvedimenti gi adottati. Ne ricordo uno dedicato alla riduzione dellIci da applicare a chi avesse acquistato una porta blindata. Tutto il Consiglio ne discusse per ore, fino a quando feci notare che le detrazioni erano gi previste dalla passata Finanziaria (ndr avevo appena cambiato
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la porta di casa). Ho assistito alla presentazione di risoluzioni che furono bocciate dagli stessi presentatori quando sedevano sui banchi della maggioranza nel precedente mandato. Non erano solo i Consiglieri ad abusare di questo stato confusionale: chiunque si poteva permettere il lusso di sparare balle pur di fare una bella figura. Mi invitarono ad un dibattito radiofonico e dopo un primo scambio di battute litigai con Bruno Pizzimente, Presidente di una importantissima associazione ambientalista che ha sedi in tutta Italia. Quel giorno recit la parte del saccente presuntuoso e quando si scagli contro la mia inerzia politica decisi che non avrei incassato il colpo in silenzio. Cos gli feci notare che il numero delle battaglie perse dai politici era identico a quello delle associazioni e lo inviati a smentirmi elencando i successi che aveva conseguito personalmente. Divag tanto che lo richiamai allesposizione dei fatti. Ci pens un istante e si vant di essere riuscito a fermare la costruzione di una centrale termica al quartiere Barca. Andava particolarmente fiero di questa vittoria strappata ad unattivit industriale che aveva tutte le carte in regola e le autorizzazioni urbanistiche approvate da almeno due anni. In quel momento ricordo che mi fece piacere sapere che la centrale era stata spenta, ma il giorno dopo, quando mi recai sul posto, la trovai in piena attivit con furgoncini che andavano e venivano dal cancello e sbuffi di fumo bianco che dalla ciminiera si disperdevano in cielo. Mentipizzi aveva raccontato una balla senza paura di fare una brutta figura davanti ai radioascoltatori. Aveva rischiato puntando la sua credibilit sulla mia ignoranza. Altro esempio, altra storia. Il deputato della Lega, Matteo Salvini, viene sorpreso da una telecamera mentre intona una canzone razzista che dileggia i napoletani. Il giorno seguente tutti i telegiornali annunciano le dimissioni del deputato leghista facendo credere che la Lega sia un partito che punisce chi esagera. Solo a due giorni di distanza si precisa che Salvini si dimesso da deputato italiano per ricoprire lincarico di Deputato Europeo, incompatibile col primo. Ma intanto, chi non riuscito ad ascoltare questa seconda notizia ancora convinto che la Lega non poi cos razzista come sembra, anzi punisce persino gli eccessi dei suoi esponenti. Ecco un altro effetto di questo mondo liofilizzato e istantaneo che manca delle puntate precedenti e di quelle future. La nostra quotidianit declinata al presente, ed senza passato e senza futuro, come il quadrante di un orologio dal quale sono sparite le lancette come nel film Il posto delle fragole di Igmar Bergman. Ognuno pu dire di vivere nellora che pi gli fa comodo. Quelli che poi cercano la verit, in mezzo a tutte queste balle, hanno un bel da fare...
* I miei sei mesi a Palazzo dAccursio, intervista a Libero Mancuso di Michele Smargiassi, stampata sul quotidiano la Repubblica, edizione locale di Bologna, il 22 ottobre 2006, pagina 3.

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Grand Hotel Bunker Sembra proprio di vivere dentro ad un sistema nato per farti perdere ogni entusiasmo, ancor peggio, architettato per sottrarti alla realt. Nel corso della nostra storia molto pi facile incontrare Re prigionieri di loro stessi piuttosto che del nemico. Hitler chiuso nel bunker ad un centinaio di metri dagli alleati continuava a ripetere che la vittoria della guerra era prossima al compimento. Chi vive rinchiuso nella reggia nera della politica, allinterno di uno dei tanti palazzi dove alberga il potere, si ammala ben presto della sindrome del bunker. I sintomi sono chiari e ineludibili: la mente si affatica, la ragione scompare mentre le affermazioni idiote si moltiplicano a tal punto da dover essere rigettate dal corpo. La delirante paura di diventare meticci - emblematico esempio di mente bunkerizzata stata illustrata da un nostro egregio presidente del Senato mentre si trovava davanti ad una platea di filantropi che hanno costruito pozzi nel deserto, scuole nella giungla, nutrito gli affamati, curato gli ammalati. Chi partecipa a queste nobili imprese pu ritrovare lamore fra i colori della pelle pi diversi. Poco importa sapere che la metafora del meticcio riferita ai valori perch il meticciato culturale comunque offensivo fondandosi sullidea di una cultura bastarda nella quale crescono uomini impuri. La peggiore oratoria da bar non possiede quindi alcun limite. I cittadini assuefatti ripiegano i giornali dopo aver letto che a Vicenza, il Senatur ha aizzato la folla gridando: Silvio ti devo dire che ce labbiamo duro ed per questo che qui pieno di donne. Ma quante volte labbiamo sentito? Berlusconi risponde a Bossi presentando pubblicamente la sezione menopausa del partito che raccoglie un manipolo di attempate signore freddate dalla battuta. Il Cavaliere, evidentemente, ignora che la fine dellet fertile nella donna equivale ad una tragedia. Dal genitale eretto, passando per la menopausa si giunge allelogio dello stupro. Due Capi di Stato hanno appena terminato la conferenza stampa: Mi saluti il suo presidente, - debutta il primo- Abbiamo scoperto che piuttosto vigoroso! - e continua Ha stuprato dieci donne, non me laspettavo da lui. Infine, per non lasciare scoperta la sinistra, si leva uno stimato esponente del Partito Democratico che dichiara che il nascente PD dovr
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copiare lorganizzazione della Sacra Corona Unita se vuole vincere alle Elezioni che verranno. Vincere cosa? Una guerra tra partiti o tra mafie? Forse voleva suggerirci che sono la stessa cosa? Dallestero allItalia, da destra a sinistra, sono in troppi ad essersi bevuti il cervello per sopravvivere alla solitudine del bunker.

Bruno Ganz interpreta Adolf Hitler nel film La cadutache narra degli ultimi giorni del fuhrer trascorsi allinterno del bunker

I campi elisi Gli opliti erano dei fanti pesantemente armati comandati dallo strategos. Di questi antichi soldati, malgrado i tendini recisi, gli stinchi scheggiati e il sangue versato, non rimasto nulla. Nulla rimane degli opliti come nulla resta dei consiglieri comunali.Nulla degli uni e nel nulla gli altri. Eppure questi soldati armati solo di parola hanno dato vita ad imprese leggendarie, sventato congiure, combattuto segreti e vinto le trame pi oscure. Soldati di cenere piangete per il fuoco che vi fece risplendere e che vi ha ridotto a ci che siete. Gridate la vostra rabbia quando sarete dispersi come polvere da quel vento caldo che spazza i deserti. Milludo che qualcosa della mia vita trascorsa tra questi banchi resti impressa nei ricordi di qualcuno, ma solo una lontana speranza accarezzata da chi dormir sepolto sotto una spanna di terra insieme ai compianti suoi fratelli. Ma oggi, in questo momento, mentre cammino verso laula del consiglio mi domando dove siano finiti.
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Dove siete? chiedo. E loro rispondono alla chiamata. Li sento respirare. Bisbigliano. Mi chiamano con la voce rauca dei fantasmi. Percepisco la loro presenza, ma non riesco a vederli. Immagino carcasse di ossa eburnee come le zanne di un elefante aggirarsi tra il sonno e la veglia. Pezzi di armature arrugginite sinfrangono come barattoli di latta sugli scogli delle dimenticanze. Spade spezzate che non sibileranno pi nellaria, goliere senza pi gole da difendere, staffe ossidate orfane della vittoria di Poitiers. Quanta fatica hanno speso per ritrovarsi dimenticati. Vogliono che io lo sappia, vogliono svelarmi quanto sia irriconoscente la storia senza sapere che io conosco gi la verit. I consiglieri comunali condividono il sentiero delle ombre con gli opliti, con i capi sioux, con i trecento spartani e i vecchi elefanti di Annibale. Discutono fino allalba chiedendosi se ferisca pi lacciaio o il verbo, pi le parole delle frecce, pi il pensiero delle lance, senza mai venirne a capo. Gli antichi abitanti della Gerard Butler interpreta Re leonida nel film 300 di Zack Svyder valle di Borges cresciuti dentro alle profondit degli specchi raccontano che si apr un abisso davanti al palazzo del Re. Un soldato armato di tutto punto, cavalcando lancia in resta, vi si gett dentro per sconfiggere la tenebra, ma da questa ne fu divorato. A quel soldato ne seguirono altri, ma del primo nessuno ricorda nulla. Su quella voragine nera fu edificato il primo Parlamento a futura gloria del soldato senza volto e sanza nome. I grandi territorivori Al cineclub di via Pietralata proiettano il film di Rosi Le mani sulla citt. Entro, mi siedo e penso: via Pietralata, che strano nome. Rifletto sulla pietra con le ali. Da quando le pietre possono volare? Volteggiano
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sopra la mia testa, sono tante, sono un centinaio di pietre volanti. Si mescolano ai mattoni e allimpalpabile polvere di cemento, alle tegole. Una creatura vorticosa che volteggia nellaria come una ballerina di Pigalle. Mi sveglio di soprassalto: quello non era linizio del film, ma un sogno. Lo spettacolo incominciato mentre dormivo. Sullo schermo compare Edoardo Nottola, che ricopre il doppio ruolo di speculatore edilizio e politico interpretato da un grande Rod Steiger. Arringa i tirapiedi su come si riesca a guadagnare denaro nella maniera pi semplice: la citt sta l, questa - (indica la terra sotto i suoi piedi con un bastone) zona agricola e quanto pu mai valere oggi. Trecento? Cinquecento? Mille lire al metro quadrato? Ma domani questa terra, questo stesso metro quadrato, ne pu valere, sessanta, settantamila e pure di pi. Tutto dipende da noi. Cinquemila per cento di profitto. Eccolo l: quello loro - (indica un gruppo di nascenti palazzoni) e chi te lo da oggi loro? Il commercio? Lindustria? Lavvenire industriale del Mezzogiorno? Si, investi i tuoi soldi in una fabbrica: sindacati, rivendicazioni, scioperi, cassa malattia Ti fanno venire linfarto e invece, niente affanni e niente preoccupazioni. Tutto guadagno e nessun rischio. Noi dobbiamo solo fare in modo che il Comune ci porti qua le strade, le fogne, lacqua, il gas, la luce e il telefono

Allinizio pensavo che la speculazione edilizia avrebbe colpito solamente il meridione. Ma poi vidi che molte citt incominciarono ad essere accerchiate da nuove costruzioni, invase da centri commerciali, ricoperte da parcheggi pertinenziali, mentre le zone industriali esplodevano come i puntini del morbillo sulla faccia di un bambino. Nulla a che vedere con le vele di Scampia o lHotel Fuenti di Salerno, i nostri mansueti territorivori hanno sempre mostrato unindole saggia, ma non per questo meno voraRod Steiger in uninquadratura del film Le mani sulla citt di Francesco Rosi

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ce. In tutto il nord danno bella mostra di s le cosiddette villette a schiera, stecche di casette formate da cubetti abitativi incollati luno accanto allaltro. Chi te le vende le chiama condomini orizzontali come dire che hanno tutte la comodit di un condominio e lautonomia di una villetta. Ognuna di queste casette sfoggia un prato verde in formato A4 dove ogni sera una bella mogliettina, con il bambino in braccio, attende larrivo del marito. A fianco si trova sempre il garage e il barbecue dove si rosolano gli hamburger cos da allineare lItalia allo stile statunitense. In fondo alla strada si erge limmancabile centro commerciale servito di tutto punto, ma non dai mezzi pubblici. Questi centri abitati periferici sono comunit costruite a misura di pneumatico, inutilizzabili da chi non possiede unauto con la quale fuggire da queste favelas di lusso. Nasce cos lo spostamento a scacchiera e cio da un parcheggio ad un altro. I percorsi schematici che servono per congiungere le villette al resto del mondo diventano un agglomerato di tubi, un intestino che decompone le comunit in corpi isolati. Percorso a: villette asilo - lavoro -villette. Percorso b: villette supermercato - villette. Percorso c: villette - altre villette di amici e parenti - villette. Percorso d: Villette cinema McDonald- villette.

Cambio scena. Sono nellufficio del Capogruppo dei Ds, Lucio Medraghi, sono trascorsi pochi mesi dal giorno in cui sono stato eletto. Abbiamo avuto entrambi una giornata dura ed forse per questo che Medraghi, solitamente muto come un pesce, si lascia scappare alcune frasi in libert. Me ne sto seduto accanto a lui mentre osserva sul monitor del computer la pianta di Casalecchio di Reno visto dallalto. Si tratta di una cittadella alle porte di Bologna di cui avr modo di riparlare. Googlemaps permette di setacciare il nucleo urbano nella sua interezza e lungo tutte le direzioni.
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Tutto quello che succede nei paraggi, fosse anche la rivoluzione o un colpo di stato, negato alle esistenze tubolari. Gli anziani che un tempo si recavano ogni mattina al caff dove incontravano gli amici, non disponendo pi di un autobus, sono confinati in soffitta insieme alle cianfrusaglie o, quando va male, rinchiusi in ricoveri specializzati. Tutto questo rappresenta il modello urbanistico indicato dai pi grandi sociologi del momento quale causa di morte delle metropoli.

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gli agglomerati di vecchie case appaiono bordeaux per via dei tetti foderati di coppi rossi, le zone industriali, con i capannoni, sono grigiastre. Le aree adibite a parcheggio sono nere screziate di bianco. Le aree verdi neanche a dirlo sono verdi. Le ultime, quelle edificabili si riconoscono dalle tonalit marroni, erba secca, terreno incolto spiega Medraghi Guarda! aggiunge hanno quasi esaurito tutto il territorio che avevano a disposizione. Avanzano ancora cinquantamila metri quadrati di residenziale e dopo bisogner occupare la collina, parco Talon, o le aree adiacenti al fiume. Questa decisione, come certo immagini anche tu, scatener le ire della cittadinanza. Si rischia di perdere il consenso. Ma cos, senza la possibilit di costruire, senza pi disporre del denaro proveniente dagli oneri urbanistici, il Comune andr in rosso e non avr di che pagarsi i servizi sociali, le scuole, la manutenzione.

la descrizione di uno scacco matto amministrativo, qualunque sia la mossa, si perde la partita comunque. Ma ci che spaventa maggiormente lidea che gli amministratori si sono fatti del territorio. Al di l di ogni successiva speculazione edilizia che non manca mai di aggiungersi alle altre, il terreno diventato la benzina necessaria al regolare funzionamento della macchina amministrativa. La classe politica partorita dai partiti, esentata da ogni forma di selezione, pu solo vendere ci che di tutti pur di procrastinare se stessa. Nessuno cerca nuove fonti di approvvigionamento economico, nessuno progetta unidea alternativa al consumo di suolo. Una disfatta. Preso coscienza di questo, sul mio diario scrissi quanto segue:

Non voglio finire nel futuro che stanno progettando per me. Se lo tengano. La loro idea mi disgusta, figuriamoci cosa potr pensare quando avranno spinto lacceleratore a tavoletta. Molti miei compagni - ecoguerrieri discesi in politica negli ormai lontani anni ottanta - si trovarono prigionieri in mezzo al guado. Sulla riva opposta del torrente spiccava un mondo devastato, inquinato e mortificato dal potere economico. Gli uomini non ancora contenti di aver pianificato ogni tappa si erano spinti a blindare la rovina con le leggi. Quanto di peggio potesse esserci per piegare allamarezza ogni entusiasmo. Come i miei predecessori - avvinto ad un comune destino - mi ritrovai con i piedi imprigionati nel fango, nel freddo fluire della corrente. La felicit svaniva mantenendo gli occhi spalancati a forza su quel che restava del mondo. In nome del profitto tutto quanto si spostava intorno a me, mutava, si espandeva. Una febbricitante umanit mordeva il territorio colando bave di cemento. Masticava terra umida e vomi304

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tava asfalto. Tesseva reti di strade e moltiplicava tralicci e alzava antenne sui tetti. Nel silenzio ardevano milioni di fuochi imprigionati nei cilindri dei motori a scoppio. Se qualcuno li avesse liberati dalla costrizione avrebbe trasformato la terra in una stella ardente. Ma ci che brucia nascosto nel buio, distrugge ugualmente. Non si vede, ma penetra negli alveoli e ti divora peggio della febbre. Limportante era e lo tuttora - fare i soldi, immolarsi al Dio denaro, vivere spudoratamente al di sopra delle proprie forze, senza fatiche, e senza pagare un prezzo. Quello che resta ben misera cosa: frattaglie, alibi pericolanti per coscienze lavabili in lavatrice. Pinocchi eletti a regnanti. Le questioni ambientali sono legate alle sorelle economiche in modo tale che se ne rifiuti una ti costringono a rifiutare anche laltra. Se un Amministratore permette la costruzione di un parcheggio privato si giustifica sostenendo che il ricavato servir per finanziare la fascia boscata, promessa alla citt da almeno ventanni. Se costruiscono un casermone ti omaggiano con un giardino, se rovesciano catrame per fare una strada ci aggiungono una ciclabile, se abbattono un bosco per allargare una rotonda dicono che respirerai aria pulita senza avere pi le auto ferme al semaforo del vecchio incrocio. Per costruire la nuova stazione fanno interrare i treni lasciando che le ferrovie (private nei guadagni e pubbliche nelle perdite) si rivendano i vecchi depositi ai costruttori che ci costruiranno un nuovo quartiere. Edificabilit in cambio di un servizio che il privato avrebbe dovuto pagarsi di tasca sua. Lecologista che osa opporsi si ritrova seppellito sotto una pioggia di critiche tossite dai giornali. Scribacchini e pennivendoli si fanno in quattro per dileggiarlo nei trafiletti. Lo ricoprono dinchiostro mescolato alle accuse di essere contro gli ecologici treni elettrici e a favore delle lampade a petrolio, delle caverne, dei calessi, delle macchine da cucire a pedali. Ma il silenzio doro, soprattutto in casi come questo dove non si ha modo di rispondere. Tanto pi che i sonnambuli della betoniera sono riusciti a calare latto del costruire in una dimensione irraggiungibile negata a tutti coloro che combattono linurbarsi del mondo. Gli ecomostri (voraci terrivori tipici del periodo cementaceo) che limpavido ecologista pensava di abbattere sono germinati da destinazioni urbanistiche approvate quando questultimo non era ancora nato o giaceva in fasce nella culla. Lultima autorizzazione necessaria al compiersi definitivo dello scempio stata approvata nel precedente mandato e ogni provvedimento amministrativo varato non revocabile. Come dicevano gli antichi Faraoni, che in fatto di costruzioni ne sapevano qualcosa: cos stato scritto e cos sar fatto. Sono riusciti a fare in modo che la colpa non sia di nessuno, tuttal pi di politici morti. Lurbanistica unopera al nero scritta da
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politici morti. Cadaveri sepolti. Il concetto di sviluppo immobiliare, non prevede soste e si pu permettere, al massimo, una fievole riduzione del danno. La chiamano perequazione, come dire che le costruzioni - cos come ogni grande opera - non possono essere fermate, ma delocalizzate. Trasportate nei luoghi abitati da cittadini inermi, incapaci di lamentarsi, addomesticabili con lurbanistica partecipata. Proprio cos: laboratori di urbanistica partecipata. Sono luoghi abitati da fantasmi che dispensano assensi persino al peggior grattacielo di cinquanta piani. Se poi indaghi scopri che i membri di questi conciliaboli sono dipendenti e amici del costruttore o iscritti al partito che protegge il costruttore, politici travestiti e consiglieri comunali trombati. Gente la cui moglie impedisce loro di spostare una credenza da una camera allaltra chiamata a decidere quanto grande dovr essere lunga la ciclabile ai piedi del grattacielo. Posti di lavoro mal pagati, panchine e giardinetti sono le consuete merci di scambio subentrate alle collane di perle e agli specchietti luccicanti, generosamente elargiti agli indigeni dai novelli Pizarro del cemento in cambio dello spazio pubblico. Che male ci sarebbe nel dire di no - almeno una volta - ad unautostrada o allennesimo condominio? Eppure dicono sempre tutti di s perch laffare pi seducente di qualsiasi altra esperienza. Ma torniamo a queste nativit edili. Il terreno svenduto al costruttore di turno perch occupato dai campi nomadi o da altrettanti pericolosi tralicci. Invaso da piaghe bibliche - di ogni genere e sorta - quando manca una causa evidente. Il male sociale, ambientale e bestiale si stempera tra i rigurgiti del nuovo eden immobiliare prossimo alla nascita e sono proprio le oculate Amministrazioni, il pi delle volte, a risolvere a spese proprie ci che pareva irrisolvibile prima dellarrivo di ruspe e mattoni. Ogni terreno agricolo, ogni fabbricato industriale smesso, ogni minuscolo frammento di spazio libero, giace opzionato dalla grande multinazio306

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nale del mattone in attesa di veder nascere nuove edificabilit e i giacimenti di buchi urbani continuano ad essere la miglior forma di finanziamento per i padroni occulti dei camaleontici piani regolatori. I demiurghi della toponomastica, inchinati a caste di eletti e baronie nominate spacciano lultima onda anomala di cemento come una forma benevola di sviluppo, una delle tante necessit legate alla crescita economica. Nella mia citt, da almeno ventanni, i giardini sono realizzati dagli stessi costruttori. Mi domando quando un comune pagher di tasca sua un giardino senza farlo pagare ad un palazzinaro? Gi, non si chiamano palazzinari, ma imprenditori, urbanisti, benefattori della riqualificazione, motori dello sviluppo e non fanno altro che sottrarre sabbia ai fiumi per trasformarla in cubetti abitabili che non saranno nemmeno usati come case, ma contabilizzati sotto forma di fidi bancari usati per produrre altri cubetti abitativi e via allinfinito di villetta in grattacielo. Che fantasia... Paradossalmente, per crescere un albero ci vuole il cemento e da un punto di vista politico non del tutto sbagliato. Cosa produce un parco? Produce svago e lo svago lanticamera dellozio. Lozio pensiero. Il pensiero ragione. La ragione rivoluzione. Cos, per scampare alla rivoluzione, i politici riducono la dimensione dei parchi. Senza contare che diminuendo gli ettari di verde si riduce il divertimento e si aumenta il tempo dedicato al lavoro. Eliminando lombra di un ippocastano si spinge limpiegato a rimanere in ufficio durante la pausa. Ma queste sono solo fantasie. Magari ci fosse dietro una strategia che punta ad opprimere il popolo. Purtroppo non c pi neanche quella. I soldi ci sono dietro, i soldi e nientaltro. Alle Chiese succedono i supermercati, dove il credo diventa un credito non pi mediato dal Sacerdote, ma dalla Visa. La fede cede il passo ai fidi, ad una costellazione di segni e numeri - pi e meno, meno e pi - che camminano in fila, quasi fossero formiche, sullestratto conto. Questo il mio mondo e nessuno dica che non ho provato a cambiarlo.
*(http://www.youtube.com/watch?v=m_dbXrqghWo)

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Archeosupermarket! tutta una questione di soldi. Il resto solo conversazione Gordon Gekko in Wall Street di Oliver Stone

Fin dai lontani anni ottanta, il potere politico emiliano romagnolo, dopo essersi insinuato e quindi stabilmente innervato in quello economico si liberato di tutti gli oppositori. Una dopo laltra sono state limate le asperit, dai politici non allineati sino agli intellettuali. Rispetto a questi, alle intelligenze di sinistra bisogna far notare come la loro scomparsa abbia creato le condizioni che hanno permesso al modello culturale berlusconiano, di forte impronta televisiva, di consolidarsi nel paese senza che gli fosse opposto un degno rivale. Come dire che molti governi, troppi, si sono preoccupati di sviluppare prevalentemente leconomia favorendo il mercato delledilizia, attuando una sorta di inarrestabile moltiplicazione dei contenitori vuoti, a scapito dei contenuti e cio dei valori culturali. Neanche gli imprenditori, quelli che non rientravano in una delle variegate ali della politica si sono salvati. Del libero mercato, che aveva fatto grande leconomia emiliana e permesso la nascita di industrie e marchi conosciuti nel mondo, rimasto poco o niente se non laura di un passato che pur continuando a splendere non ha saputo adattarsi ai cambiamenti e ripetersi. Ricordo di aver letto da qualche parte che lo stesso Berlusconi consigli ai manager della Fiat di mettere il marchio Ferrari dappertutto. Che cos questo consiglio se non una palese abdicazione? Prova ne sia che le piccole e medie imprese odierne, che si sono sostituite alle grandi imprese del passato, dipendono principalmente dagli enti pubblici e dal mondo della politica. Ci lo si deve principalmente alla buona amministrazione che accompagnata ad un diffuso benessere rappresenta una panacea capace di assuefare i cittadini ai cambiamenti radicali che non producono alcun beneficio per loro. Ma torniamo agli albori della chimera economico-politica, a quegli anni ottanta in cui sugli schermi di mezzo mondo impazzava il cinico Gordon Gekko di Wall street, un cattivo maestro che ha ispirato intere generazioni di giovani manager che una volta cresciuti
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hanno occupato una posizione chiave e subito dopo si sono ritrovati al centro di scandali finanziari senza precedenti come la Enron, la bolla immobiliare, i mutui spazzatura e la truffa della Lehman Brothers. Senza pi nessuno che potesse contrastarla, la chimera uscita allo scoperto facendosi sempre pi arrogante, cos arrogante da perdere il senso della misura. I suoi frutti sono tuttora sotto gli occhi di tutti. Alle porte di Bologna, sul ridente fiume Reno, presente un borgo di case che se allinizio del secolo poteva sembrare un villaggio fluviale, oggi pu essere considerato come una sorta di citt satellite che orbita intorno al capoluogo emiliano. Al crescere del centro abitato sono quindi aumentate le richieste di servizi quali supermercati, cinema, negozi, parcheggi e perch no, altre abitazioni che non devono mai mancare. Cos, la lungimirante amministrazione Casalecchiese ha pensato di costruire quello che pu essere definito il satellite di un citt satellite: il quartiere Meridiana. Allo stato attuale, chi vuole fare due passi da quelle parti pu visitare questa citt del dormi, divertiti e compra che si presenta come un insediamento protetto da una quarantina di poderose torri condominiali. Allinterno si trovano numerose attivit produttive come un supermercato Esselunga, una multisala cinematografica, negozi di abbigliamento, una libreria, bar, ristoranti, fontane, campi da tennis, da calcio, palestre, sale ricreative, giardini e piste ciclabili. Tuttattorno si srotolano strade aggrovigliate, si alzano rampe e si curvano svincoli, rotonde, sottopassi e gradinate per pedoni. Insomma, si tratta di una bella colata di cemento servita di tutto punto. Quando incominciai a frequentare il centro Meridiana a quei tempi ero ancora un giovane simpatizzante di sinistra mi convinsi che fosse giusto riqualificare quegli assolati campi incolti che servivano solo a qualche vecchio cane incontinente. Certo, si sarebbe potuto piantumarci un bosco, ma reduce da les Halles di Parigi e dato che di spazio attorno a Casalecchio ce nera tanto conclusi che gli alberi avrebbero potuto aspettare mentre valeva la pena lasciarsi andare ad una ventata di modernit. Cos credevo senza avere la minima idea di cosa si nascondesse sotto le erbacce ingiallite. Anni dopo, quando mi ritrovai faccia a faccia con la verit ne fui sconvolto. Successe quando due carissimi amici, Emanuele e Teresa, minvitarono al compleanno della figlia Matilde. Per loccasione avevano preso in affitto una sala del quartiere sita nel complesso della Meridiana. Al suo interno, affisse alle pareti, tra palloncini colorati e festoni, trovai la storia passata di quel luogo. Lessi attentamente i pannelli espositivi, uno in particolare:
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E deve essere la stessa cosa che hanno pensato i costruttori quando hanno deciso di trasformare un insediamento archeologico nellennesimo centro commerciale. Sembra che i resti archeologici presenti in loco siano serviti per uniformare le decisioni del passato a quelle future, come per far intendere che si deciso di costruire dei condomini e dei supermercati dove gli antichi avrebbero fatto altrettanto se solo avessero potuto. Si conia per questo una terminologia ad hoc: vocazione abitativa per rendere al meglio lidea. Evidentemente se c la vocazione religiosa ci pu anche essere quella abitativa. Insomma, si tratta di un alibi che dimostra come tentano in tutti i modi di ammorbidire le decisioni sbagliate attraverso un uso oculato del linguaggio. Riqualificare diventato sinonimo di miglioramento. Per me, significa il contrario. Chi decide di sostituire gli alberi, le foglie, lerba profumata, i rospi, le lucertole e la terra umida con del cemento, dellacciaio e del catrame compie una profonda ingiustizia subita dallintera collettivit. Il disegno stampato sotto le parole ancor pi avvilente. Limmagine raffigura la medusa economopolitica con torri e strade al posto dei serpenti che dimorano sulla testa mitologica. Come tentacoli penetrano il territorio soffocando le tracce del passato. La tomba di un bambino
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Fin dal secolo scorso il territorio di Casalecchio di Reno stato oggetto di ritrovamenti di notevole importanza. A partire dalla met degli anni ottanta lampio progetto di urbanizzazione dellattuale quartiere Meridiana ha consentito alla soprintendenza per i beni archeologici dellEmilia Romagna di programmare un articolato intervento di tutela preventiva, grazie anche al concreto intervento dellimpresa Galotti spa. La complessa operazione stata realizzata nel corso di oltre dieci campagne di scavo dirette dal Dr Jacopo Ortalli, ed eseguite dai tecnici delle societ archeologiche Archeostudio, Csr, Lares e Tecne, talvolta affiancati da specialisti di altre discipline (geologi, zoologi e archeobotanici). Le indagini hanno consentito di delineare un quadro esauriente sullevoluzione insediativa, economica e ambientale della zona, lungo un arco cronologico di circa diecimila anni, dal Mesolitico allEt moderna. La distribuzione dei ritrovamenti archeologici nella zona dellattuale quartiere Meridiana ne evidenzia la vocazione insediativa: fin dai tempi pi remoti luomo ha trovato in questarea un ambiente ideale per lo stanziamento e lo sviluppo delle proprie attivit

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di et neolitica rimasta imprigionata al centro di uno svincolo stradale. Su di un sepolcreto altomedievale stato costruito un parcheggio. Un pozzo dellet del bronzo dimora in un giardino condominiale tra le panchine di plastica. Una villa romana finita sul lato di un campo da calcio. Resti mesolitici accanto ai garage. Ma guardate voi stessi:

Unistituzione che sacrifica la propria storia - se non la sacrifica interamente la imprigiona allinterno di una speculazione commerciale non poi cos diversa dai barbari che facevano tabula rasa di tutto ci che incontravano sulla loro strada. Non questione di Magistratura, di lecito o illecito, di progresso o arretramento economico, si tratta soltanto del rispetto per la cultura che ogni popolo dovrebbe avere. Gli artefici di un tale scempio sono le stesse persone che accusano Berlusconi di avere reso volgari gli italiani con le televisioni private. Sono gli stessi che lamentano labusivismo nella Valle dei Templi. Bene, a costoro chiedo: qual il vostro progetto culturale? Questo? Sarebbe bene farsi venire in mente un modello alternativo, anche una sola idea potrebbe bastare. Una sola idea.

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Un certo fiuto per gli affari, degli altri Una sera mi telefon un signore e mi raccont della notte precedente. Aveva avvertito un odore di nafta molto forte, cos intenso che si era messo a gironzolare per il quartiere cercando di capire da dove provenisse. Dopo un lungo vagabondare si era imbattuto in un campo disseminato da chiazze di gasolio. Aggiunse di aver stimato la perdita in molte migliaia di litri, non rammento con esattezza il numero, ma sul momento pensai ad una infiltrazione profonda che poteva aver contaminato la falda. Dopo di ch mi rifer che i mezzi dellAzienda Trasporti Comunali usavano abusivamente una cisterna di gasolio interrata che era situata proprio nel campo di fronte allingresso del deposito. Sul momento ebbi limpressione di parlare con un dipendente comunale che non voleva denunciare apertamente un disastro ambientale per motivi oscuri. Ribad pi volte - forse troppe - che erano andati dispersi milioni e milioni di lire sotto forma di nafta. Lo spreco di denaro pubblico veniva prima del disastro ambientale. Da un veloce accertamento appurai che si trattava di un terreno del Comune mentre lAzienda Trasporti Comunali chiamata in causa aveva le cisterne dei carburanti da unaltra parte ed erano assoggettate a controlli di sicurezza molto severi. Perch qualcuno avrebbe dovuto usare una cisterna abusiva con tutti i rischi che ne potevano derivare? Per far figurare un consumo di carburante superiore a quello effettivamente impiegato? Avanzai unipotesi. Qualche autista truffaldino, prima di riconsegnare il mezzo, svuotava il serbatoio in maniera da rivendersi sottobanco il gasolio ad un distributore nelle vicinanze. Ma forse quella sera qualcosa era andato per il verso sbagliato: durante il travaso il combustibile era finito nel campo anzich nella vecchia cisterna. Ci pensai sopra a lungo convincendomi che si trattava di una teoria assurda. Troppi rischi e troppo poco guadagno, le due cose non vanno mai daccordo. Senza contare che il campo era al centro di un agglomerato di palazzoni e nessuno si azzarda a giocare al piccolo contrabbandiere sotto gli occhi di tutti. Ve lo vedete lautista di un bus che mette in gioco la carriera per qualche milione di vecchie lire? A scanso di equivoci scrissi uninterrogazione per il Consigliere in carica dove si chiedeva in forma semplice e diretta se dalle parti di via Marx si
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erano verificate delle perdite di gasolio. La risposta fu altrettanto concisa: no, nessuno sapeva nulla di nulla. Cos mi dimenticai completamente di tutta quella faccenda e persi anche i recapiti di quel signore che mi aveva segnalato laccaduto. Qualche anno dopo mi trovai davanti ad una delibera che prevedeva la bonifica proprio di quel campo al centro di quella strana storia. Decisi cos di ricostruire lintera faccenda che risaliva agli anni settanta. Cera una volta un cameriere che aveva ereditato dalla propria padrona svariati ettari di terreno sparsi per la citt. Per uno di questi appezzamenti, nel lontano 1985, fece causa al Comune che lo aveva vincolato a verde pubblico senza per darsi la cura di espropriarlo e di pagare un indennizzo. Il cameriere ottenne ragione dalla Magistratura costringendo la controparte a sborsare una cifra che si avvicinava al milione di euro. Questo credito fu quindi acquistato da un costruttore che buss alla porta del Sindaco con una proposta a suo dire allettante. Limprenditore edile avrebbe rinunciato ad incassare il milione di euro in cambio di un terreno dove costruire lennesimo condominio. A quel punto, lAmministrazione propose proprio quel campo dove si era verificatala la contaminazione, ma il costruttore fece mettere a verbale che il costo di ogni eventuale bonifica sarebbe stato caricato sul Comune. Sapeva anche lui della perdita di carburante? No di certo, la ragione addottata fu unaltra. Sotto al campo si trovava un ex-cava tombata negli anni settanta e quindi, da quelle parti, poteva esserci seppellito di tutto. LAmministrazione si trov quindi a dover sborsare un milione di risarcimento sotto forma di terreno edificabile pi un altro milione di euro per la bonifica, anche questo convertito in edificabilit. Quando incominciai a girare per gli uffici facendo intendere che cera il sospetto che qualcuno avesse potuto inquinare volontariamente larea, mi fu detto che se anche era andata cos nessuno sarebbe riuscito a dimostrarlo, come dire che: sarebbe stato come rovesciare del latte dentro a un caseificio. Ci fu anche chi mi avvicin facendomi intendere che il mio voto contrario sarebbe stato smerciato alla citt come il gesto irresponsabile di un ecologista che si opponeva a prescindere, perfino alle bonifiche, pur di ritagliarsi quindici minuti di celebrit. Contattai i tecnici e passai unintera mattinata al Settore Ambiente senza cavarci un ragno da un buco. Ricordo di essere stato trattato come un rompiscatole senza alcun titolo in geologia o risanamento ambientale che potesse in qualche modo giustificare quella strana storia di inquinamento del terreno avvenuto per mano di ignoti. Neanche i giornalisti, a parte Il Bologna, sinteressarono della questione sollevata in sede di commissione e mi sembr che intorno a quella strana storia ci fossero
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troppi silenzi imbarazzati e altrettanti sorrisi tirati. Ad ogni modo giunsi alle conclusioni che non avrei potuto votare contro se non a costo di passare per un idiota che voleva mantenere contaminata la citt. In effetti non ero tanto contrario alla bonifica quanto al fatto che dovesse essere il Comune a pagarla immaginando che poi sarebbe stato costretto ad andare ben oltre il primo milione di euro stanziato. Incominciarono i lavori e si scopr, guarda caso, che tutto il campo di via Marx era intriso di gasolio mescolato allacqua, forse gasolio bianco, un combustibile prodotto per ridurre le emissioni nocive in ambienti urbani e utilizzato dalle aziende di trasporti pubblici. Eppure lAmministrazione era stata avvertita della contaminazione da un gruppo consiliare prima ancora di individuare il terreno da permutare. Unecologista, che non possedeva nessun titolo in geologia o risanamento ambientale, ha saputo, ancor prima dei tecnici comunali (i protocolli delle interrogazioni mi sono testimoni) che in una data zona, oggetto di un accordo economico, sarebbe stato rilevato un inquinamento da gasolio. Ammetto quindi di non avere nessuna preparazione, ma solo un certo fiuto. Un certo fiuto per gli affari, degli altri, sintende. Oltre il giardino Durante lultimo Natale mi sono rivisto con i parenti di mia madre che non vedevo da tempo e abbiamo pranzato insieme in un agriturismo della bassa. Cera anche mio cugino Gianluca, quello che da ragazzo chiamavo il mitico Gianluca. Si trasferito a Milano dove lavora come Art Director ed diventato un pezzo da novanta. Ci sediamo vicini e mi racconta di essersi divertito quando si concesso per qualche mese alla politica. Era il primo di una lista alle comunali, quella che ha sostenuto Dario Fo come candidato Sindaco della Madunina. Non stato eletto per un soffio, per un voto di differenza, uno solo, peccato. Quando gli chiedo come gli saltata in mente lidea di candidarsi mi risponde che a poche centinaia di metri da casa sua c un giardinetto degradato. Cos si mette a raccogliere le firme, poi si reca nella sede del Pd per consegnarle al rappresentante di zona, quindi diventa presidente di un comitato e vi risparmio tutto il resto, ma la solita storia della politica che ha bisogno di carne fresca per sopravvivere. In molti hanno incominciato cos e anchio ho avuto il mio giardinetto
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da riportare in seno alla cittadinanza. Quale politico non ne ha avuto uno, dico io. Il mio era un piccolissimo appezzamento verde incastrato tra le case vecchie del centro dove di verde ce n poco o niente. Un luogo a quel tempo frequentato solo da spacciatori e ubriaconi, oltre al sottoscritto, tanto che attorno si chiedevano tutti come mai nessuno avesse pensato di renderlo accogliente. Come mio cugino, diedi prima il via ad una raccolta firme e Peter Sellers Chance giardiniere in Oltre il giardino subito dopo convocai una riunione di tutti i firmatari. Comprai vanghe e rastrelli. Un vicino vivaista mi regal degli arbusti malandati da rivitalizzare e delle bustine di semi scaduti che non riusciva pi a vendere. Un tubo di gomma rattoppato, ma funzionante, fu gentilmente offerto dal barista allangolo mentre un muratore tunisino mi regal tre panchine nuove che aveva in magazzino. Insomma, con laiuto di tutto il vicinato e di uninstancabile nonnetta, spuntarono fiori, prati e giovani alberi, l dove prima cera solo terra brulla e siringhe usate. Naturalmente, terminato il lavoro, il politico del posto decise di mettere il cappello in testa al nostro lavoro. Salt sul carro a giochi fatti, e fatica spesa, per organizzare una festa che, una chiacchiera dopo laltra, si trasform in una vera e propria inaugurazione tenuta a battesimo dal Quartiere, con tanto di Presidente, portaborse e tirapiedi. Mi rincuorai pensando che questo invadente ultimo arrivato in cerca di popolarit me ne sarebbe stato almeno grato. Invece, il giorno dellinaugurazione, fece fatica a salutarmi e tutte le volte che si avvicinava qualcuno per ringraziarmi me lo vedevo parare davanti biascicando frasi imbarazzate a denti stretti. Passata la festa non ebbi mai pi il piacere di incontrarlo e solo dopo tre lustri, una volta eletto consigliere, mi fu spiegato da un collega il motivo di tanto malcelato livore. Quel giardinetto lo voleva rimettere a posto lui. Per farlo aveva gi incaricato una ditta di amici, ma non aveva ancora trovato i soldi. Per fare il lavoro dei giardinieri senza gloria, stando ai lucrosi preventivi che aveva raccolto, ci sarebbero voluti un pacco di milioni. Gli avevo portato via, senza saperlo e neanche volerlo, il pane dalla bocca. Se i giardini sotto casa restano incolti, chiusi, mal frequentati per questi stessi motivi: nessuno ci guadagna abbastanza dal renderli accoglienti.
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Le piramidi Ricordo ancora di quando, ancora bambino, vidi il film I dieci comandamenti. Mi colp la scena in cui la vecchia schiava rimane imprigionata nei tronchi posati sotto i blocchi di pietra utilizzati per la costruzione delle piramidi. Sar lo stesso Mos a salvarla. Fortunatamente, al giorno doggi nessuno pi costretto a trascinare cubi di pietra di molte tonnellate a costo di rimetterci la vita. Cos credevo fino a quando non ho ascoltato unintervista a Ivan Cicconi sulla nuova sede del Comune di Bologna. Con la scusa di non sborsare un solo centesimo lAmministrazione ha varato quello che gli esperti di bilanci chiamano un programma di finanziamento. Costruttori e banche mettono i soldi per pagare lopera che costa (a chi la costruisce) settantacinque milioni di euro. Terminati i lavori il Comune prender possesso del bene pagando una sorta di canone semestrale per la durata di 28 anni durante i quali dovr versare un totale di duecento milioni di euro prima di diventare lunico proprietario delledificio e cessare il pagamento dellaffitto. Quindi non si muore pi per i colpi di sole o per lafa del deserto, di sete. Neanche si viene stritolati da qualche cubo di pietra. Ugualmente ci si vede costretti a pagare cifre esorbitanti contratte a cuor leggero da spensierati amministratori pubblici. Debiti questi che finiranno per appesantire la tarsu (la tassa dei rifiuti), lIci, le rette degli asili e tutto il resto. Chi non potr pagare sar prima pignorato e poi buttato in mezzo alla strada perch abitare in una citt spendacciona diventer un lusso che solo una pregiatissima elite si potr permettere. Tutti gli altri non saranno presi a frustate come gli schiavi dellantico Egitto, ma colpiti a sangue da salatissime imposte. Il caso vuole che il Governo egiziano abbia dichiarato recentemente di aver scoperto che i costruttori delle piramidi non erano schiavi, ma uomini liberi. Anche noi siamo liberi, liberi di andarcene per non pagare tasse esorbitanti.

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Il buco di bilancio prodotto dai fenici nel 1000 a.c. Come abbiamo visto i Bolognesi pagheranno un canone esorbitante per 28 anni. Sembrano tanti, ma questo niente se si pensa a quello che dovranno sborsare i sardi per rientrare delle spese sostenute per i lavori della Maddalena. Ce lo rivela Fabrizio Gatti invitato ad Anno zero il 6 maggio del 2010*. Larsenale, questo monumentale complesso turistico, stato affittato al Gruppo Marcegalia per 65 mila euro al mese pi il pagamento di una cifra una tantum. Insomma per non farla troppo lunga, la Regione Sardegna, per rientrare dei soldi che ha impiegato per lintervento edilizio e stando allimporto dellaffitto impiegher tremila anni per rientrare dellinvestimento. Viene da chiedersi cosa penserebbero i Sardi se i Fenici, approdati lungo le loro coste intorno allanno 1000 prima di Cristo, avessero lasciato un buco di bilancio che ancora oggi non si chiuso. Il bello di certi debiti che il genere umano, molto probabilmente, si estinguer prima di vederli ripianati.
*youtube: Laffare 3/16

Canile Olimpo Mi accorsi ben presto che la cosiddetta questione urbanistica come il conseguente consumo di territorio erano di limitato interesse per gli organi dinformazione. Non ho mai capito se questa scarsa propensione al tema fosse determinata dallineluttabile corsa del progresso identificata con il crescere incessante delle costruzioni o da tutti quegli annunci immobiliari che spesso occupavano il doppio delle pagine dedicate alle cronache locali diventando cos unimportante fonte di sussistenza. Le commissioni indette per la revisione dei progetti gi approvati erano disertate tanto dai consiglieri quanto dagli stessi assessori che le ritenevano uninutile perdita di tempo. Mi sentivo come se stessi tentando di fermare una locomotiva lanciata in corsa sui binari, unimpresa impossibi317

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le. Per questo incominciai a dedicarmi ad altri temi pur sempre interessanti. Una delle favole decisamente strane giunta alle mie orecchie, era la storia di un canile ombra che operava in parallelo al servizio municipale. Secondo le mie fonti i cani dei punkabbestia erano catturati e rinchiusi in un luogo misterioso con modalit simili a quelle adottate dai centri di detenzione temporanea, i Cpt previsti dalla Bossi - Fini sullimmigrazione. LAssessore alla Sicurezza del vecchio governo, tale Gianni Monguz, abitante del pianeta Mongo di Flash Gordon e scrittore a tempo perso di romanzi, aveva pensato bene di porre rimedio al proliferare di questi molossi in maniera anomala e ci che pi minfastidiva era che i suoi atti amministrativi erano stati ereditati dalla nuova amministrazione senza che nessuno si accorgesse della loro natura discriminante. Queste delibere parlavano chiaro: nellambito degli interventi sui punkabbestia che gravitano nel territorio si reso necessario per motivi di sicurezza e cautela prevedere laccalappiamento e il ricovero dei cani da essi detenuti in quanto i punkabbestia - altra delibera - vivono notoriamente per strada con i loro cani, nella generalit dei casi sono dediti allaccattonaggio e poco inclini al rispetto delle fondamentali regole di convivenza civile.

E chi se ne frega, se esiste qualcuno che non appartiene al campo del notoriamente. Ed proprio su generalizzazioni come queste che si avvallata la deportazione degli ebrei. I discendenti di Davide erano per i nazisti, notoriamente degli usurai le cui finanze compromettevano lintera economia tedesca. Se uno era povero, per i nazi, era pericoloso ugualmente. Se sistituisce il campo del notorio non serve fare delle distinzioni. Quando si crede in una razza superiore bisogna poi dimostrare che le altre sono inferiori, questo il principio su cui si fonda il razzismo. I punkabbestia possono anche non piacere, ma questo non autorizza qualcuno a fare delle discriminazioni o a violare il possesso delle loro cose, siano esse inanimate o viventi quanto un cane. Vi erano poi altri aspetti incongruenti di natura economica e istituzionale. Il gestore del canile municipale aveva vinto un appalto dove era scritto nero su bianco che avrebbe dovuto accalappiare i cani in ogni occasione: al sabato, alla domenica, nei festivi, di giorno e di notte. Perch istituire un servizio doppione per la gioia della Corte dei Conti? Perch non catturare i cani e farli portare al canile dal gestore regolarmente pagato e controllato per questo?
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Evidentemente, lassessore non voleva far sapere ai punkabbestia dove finivano gli animali sequestrati perch prima che il provvedimento entrasse in vigore chiunque di loro poteva andare al canile per riprendersi il cane e tornare dopo neanche unora a bighellonare a Piazza Verdi, abituale ritrovo di tutti i perditempo con bestia, o senza, al seguito. Invece, lo stratagemma costruito da Monguz metteva lAmministrazione nelle condizioni di poter aprire una contrattazione: Se mi prometti di sparire ti dico dove puoi andarti a riprendere il cane che teniamo chiuso in un canile fantasma. Era un po come in certi film western dove lo sceriffo ti sbatte in galera fino a quando non ti decidi ad andartene da Tombstone city. Non potendo fare lo stesso con le persone lo si faceva con i cani. Questo provvedimento da far- west, indipendentemente dagli effetti che sortiva, esulava dalle leggi sul randagismo, ingrigiva le procedure adottate comunemente (il servizio era controllato da un settore al quale non corrispondeva la delega sugli animali) ed era costruito sulla base di ragionamenti beceri, indegni di unamministrazione pubblica. Furono catturati molti cani (non solo quelli dei punkabbestia) e rinchiusi nel canile Olimpo fino a quando non incominciai a lamentarmi pubblicamente di questa palese ed ingiusta prevaricazione. Lassessore competente, Giuseppe Mariuolo, sulle prime neg perfino lesistenza delle delibere, ma quando gli furono sbattute in faccia durante unaccalorata riunione di commissione si rese conto del grosso casino nel quale si stava infilando e me la diede vinta sospendendo le catture e il pagamento dellaffitto versato ai gestori del canile ombra. Ancora oggi, non si sa nulla di circa una quarantina di cani desaparecidos che furono sequestrati a quei tempi. Dove sono finiti? Si dice che cinque alla volta siano stati adottati in Calabria, ma temo che si tratti solo di una copertura. Nessuna associazione animalista mai voluta andare fino in fondo a tutta questa storia, neanche quando il vecchio gestore fu cacciato in seguito al sequestro del canile ordinato della Magistratura. Qualche giorno dopo la mia faticosa vittoria, alla Festa dellUnit di Bologna, due ragazzi, notoriamente inclini al rispetto delle fondamentali regole di convivenza civile sventarono uno stupro. Ledizione locale di Repubblica titol: Due punkabbestia hanno messo in fuga il violentatore *. Mi sono sempre chiesto se avessero con s il cane o se si trovasse ancora rinchiuso nel canile Olimpo.
*Amelia Esposito, su La Repubblica Bologna del 29 agosto 2006 (pag.3).

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Tutti i giorni accompagnavo mio figlio a scuola. Talvolta capitava che la mensa scolastica chiudesse i battenti per sciopero lasciando gli alunni a bocca asciutta. Informato per tempo mi fermavo al bar delle Caserme Rosse per acquistare succo di frutta e panini in modo da non lasciare il piccolo Lollo a pancia vuota. Un giorno mi capit tra le mani il contratto che regolava il rapporto tra il Centro di Produzione dei Pasti e lAmministrazione Comunale. Vi era scritto chiaro e tondo che in caso di sciopero lazienda produttrice dei pasti doveva in ogni caso garantire il cibo: Art. 14 dovr essere assicurato nei limiti del possibile un servizio alternativo alla somministrazione dei pasti.

Il lupo mannaro

Moltiplicate il costo del panino sostitutivo per il numero dei bambini bolognesi, rimoltiplicate ancora per i giorni di sciopero e scoprirete che si trattato di un bel regalo che lAmministrazione ha concesso allazienda di produzione pasti. In compenso, un bambino, i cui improduttivi genitori non erano riusciti a pagare la retta della refezione, veniva regolarmente spedito in cortile a mangiarsi un tramezzino portato da casa. Ve lo vedete un bimbo tradotto dalle bidelle in giardino come fosse un carcerato? Eccolo seduto sulla panchina, da solo, mentre si domanda il perch della povert. Era quel genere di cose che mi causava un formicolio sulla schiena. Incominciai a sentire le unghie allungarsi mentre la saliva filava da un angolo della bocca. Mi crebbero i canini e comparve una folta pelliccia grigia sul viso. Senza volerlo
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mi ritrovai ad ululare sulla scrivania del dirigente come un lupo mannaro affamato, pronto per un pranzo a base di burocrate. Fino a quando ho indossato le vesti del Consigliere Comunale i bambini poveri hanno avuto di che sfamarsi. Fortuna vuole che a nessuno sia mai venuto in mente di acquistare dei proiettili dargento. Amianto Era incredibile riscontrare come fosse diverso lapproccio ai temi da risolvere. La citt trasudava amianto. Se i cittadini chiedevano di rimuovere un tetto sbriciolato, la risposta dei responsabili del controllo, suonava cos:

Si invita!? Avrebbero dovuto ordinargli di farlo subito - Porca miseria! - non chiederlo entro tre mesi. E se qualcuno - in quel fottuto lasso di tempo - si fosse ammalato? Magari potevano spedire una cassa di vino al proprietario per convincerlo a darsi una mossa come si dice a Bologna e forse anche altrove. Impiegarono 5 mesi per rimuovere quel tetto infetto. Lamianto sempre stato la coperta calda del capitale che isolava dal freddo ad un prezzo irrisorio. Per non scoprire i piedi al padrone abbiamo impiegato anni per decidere, una volta per tutte, che lamianto pericoloso per la salute, ma noostante ci, come si visto, occorrono tempi biblici per ottenerne la rimozione. Ricordo che quando alcuni operai delle ferrovie scoprirono che le massicciate dei binari, quei cumuli di sassi bianchi su cui poggiano le traversine di legno, erano anchesse di amianto, lassessore Mariuolo non le fece rimuovere subito, ma tergivers lungamente. Le Ferrovie risposero che non cera pericolo perch le pietre erano state
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per quello che si potuto osservare, la copertura si presenta corrosa allesposizione degli agenti atmosferici.. a pochi metri da finestre e terrazze di civili abitazioni un albero e la vegetazione provocano la caduta di foglie e rami sul tetto i supporti metallici di fissaggio della copertura sono precari - pur tuttavia - si invita il proprietario dellimmobile ad adottare gli opportuni provvedimenti per il controllo e la bonifica della coperturaentro novanta giorni.

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coperte da un collante in grado di impedire la diffusione nellaria delle particelle. Ma perch non rimuoverle definitivamente e per sempre? Chiesi allibito. Cos salt fuori che in regione cerano ancora delle cave di amianto funzionanti che davano il lavoro ad una cinquantina di persone. Se le pietre venivano rimosse, le cave avrebbero smesso di vendere inerti e cinquanta lavoratori sarebbero finiti in mezzo alla strada. Come dire che per non far mancare il pane a qualcuno si deve far morire qualcunaltro. Lassessore chiese alle Ferrovie di pagare un esperto che valutasse leffettiva pericolosit delle pietre. Il luminare prescelto si espresse nel solito modo dichiarando che le pietre non erano pericolose, ma, prima o poi, bisognava rimuoverle. Intanto, per arrivare a questa conclusione elementare alla quale ci sarebbe potuto arrivare anche un bambino, pass un altro anno. Dopo quellepisodio ne incontrai altri. La pericolante scuola di mio figlio, situata a pochi metri dai cantieri della Tav, era monitorata da uno zelante ingegnere. Da chi era stipendiato costui? Neanche a dirlo da uno dei costruttori impegnato a scavare un parcheggio interrato nelle vicinanze. Incominciai a capire che il tecnico responsabile, promosso al rango di controllore, figurava sempre sul libro paga del controllato. Al Comune serviva un capro espiatorio, rigorosamente esterno alle burocrazie comunali, che potesse essere immolato sul rogo al sopraggiungere inaspettato di una catastrofe. Questa lunica cosa che importa ai politici presenti negli enti pubblici: la certezza di farla franca. E la fanno sempre franca se vero che quando il Presidente dellassociazione esposti amianto denunci la presenza di condotte dellacqua potabile in cemento amianto per una lunghezza di 14 chilometri nessun giornale ne parl. Non una notizia interessante mi rispose una bella giornalista dai capelli rossi. Gi, ci sono talmente tante ragioni che possono procurare il cancro che una in pi non fa certo notizia. Aveva ragione lei... Lavatrice per cani Con gli occhi ancora chiusi tastai il piano del comodino facendo cadere lorologio, degli spiccioli che tintinnarono e un bicchiere ancora pieno dacqua. Afferrai la cornetta e lavvicinai allorecchio senza chiedere chi ci fosse dallaltra parte. Sono Lilia! Alzati corri alla Fiera dove c una ragazza che ti aspetta! Allo Zoomark ci trovi un tale che lava i gatti con una lavatrice
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ma figurati se mette i gatti. Riattacc senza lasciarmi il tempo di capire se si era trattato di uno scherzo. Presi i miei quattro stracci e chiamai un taxi. Nei periodi fieristici trovarne uno equivale allavvistamento dellunicorno, quindi lasciai perdere e montai in automobile. Probabilmente si tratta di una bufala. Riflettevo a voce alta mentre mimbottigliavo nel traffico. Le animaliste sono delle signore anziane facilmente impressionabili. Sar sicuramente un malinteso. Ma dai! proprio fuori di testa questa Liliana. Lilia o Liliana? Figurati se si pu mettere un gatto nella lavastoviglie. Ti sbagli, mi corressi, era una lavatrice. Di quale modello? Boh, vattelappesca sapere cos successo realmente. Parcheggiai lauto e corsi verso lingresso della manifestazione. Arrivato nel bel mezzo del viale, sito tra i padiglioni espositivi, trill il cellulare: Sono Claudia, mi hanno detto di cercarti. Mi vedi? Sono davanti a te - chiese. Guardai sul fondo e vidi una signora bassa, rotonda e con lo sguardo ebete che parlava al cellulare. La solita eccentrica! Mi dissi, ma poi, dalle spalle della signora spunt una fanciulla alta e longilinea. Non nascondo che se non ci fosse stato un gatto infradiciato da quelle parti sarei andato a cercarlo fino in Groenlandia. Vieni ti accompagno disse prendendomi la mano. Camminando mi raccont del giorno precedente. Insieme ad unamica aveva visto chiudere un gatto certosino dentro alla lavatrice dalla quale era stato tirato fuori mezzo morto dopo quattro ore. I due ragazzi che lo custodivano si erano giustificati con loro dicendo che operavano per conto del Comune di Bologna. Giunti davanti allo stand non riuscivo a credere ai miei occhi: un ometto tarchiato, dai lineamenti spagnoli, illustrava i programmi di lavaggio di una lavatrice per cani e gatti che aveva la forma di un armadio con unanta di vetro e il rivestimento in acciaio inox. Una guardia giurata ci aveva appena chiuso dentro un pastore tedesco. Incominciai a telefonare a destra e a manca. Chiamai una prima volta i Vigili, una seconda e poi una terza. Stanco di telefonare interpellai i Carabinieri, la Polizia, la Guardia Forestale. Nessuno aveva tempo o voglia di intervenire per fermare quella diabolica invenzione. Tempo addietro, avevo conosciuto un ispettore della Polizia giudiziaria molto stimato nellambiente animalista. Era un pubblico ufficiale preparato, un paladino degli animali e anche una brava persona. Anche questa volta non manc di alimentare la sua leggenda smuovendo le montagne e minacciando di denunciare lomissione di intervento. Quando arrivarono i Vigili Urbani, il cane imprigionato nelluggioso cunicolo, fu restituito al padrone e la lavatrice spenta per sempre. A quel punto,
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il ragazzo che aveva fornito gli animali per la dimostrazione, mi venne incontro lamentandosi. Non aveva fatto nulla di male e anzi era stato lufficio degli animali del comune ad organizzare il servizio di fornitura bestie allo spagnolo. Questo ragazzo era il figlio di un tizio che si spacciava per animalista, ma che in realt si guadagnava da vivere catturando i piccioni su mandato di molte Amministrazioni pubbliche. Li custodiva dentro a delle grandi voliere e nessuno ha mai saputo dove finissero. Diventavano cibo per cani? Saltimbocca alla romana per mense caritatevoli? Bersagli rivenduti ai poligoni spagnoli dove si pratica il tiro al piccione? Questo Giuliano era protetto politicamente, tanto che lo chiamavano lintoccabile di San Donato, dal nome del quartiere dove si trovava la sua azienda agricola animalista che era in realt un podere concesso in affitto dal Comune per pochi miseri spiccioli. Quindi non mi meravigliai pi di tanto quando nel pomeriggio mi dissero che la polizia municipale se nera andata senza stendere neanche uno straccio di verbale. Insomma, era come se non fosse successo niente. Sono passati per farsi quattro risate rispose un agente alla richiesta di spiegazioni. Quattro risate? Quando si assiste ad un palese insabbiamento non resta che rivolgersi ai giornali. Presi carta e penna e scrissi non ricordo neppure pi quanti comunicati e fu cos che la storia sulla lavatrice per cani e gatti rimbalz da una testata allaltra dello Stivale. Mi intervistarono il Telegiornale Regionale e un paio di emittenti locali. Il resoconto dellavvenimento fin in prima pagina sul Corriere della Sera provocando un corodi proteste in tutta Italia. La Magistratura, messa di fronte allaccaduto dai media, apr uninchiesta e da quel momento non ho pi visto la lavatrice per cani e gatti in funzione da qualche parte. La responsabile dellufficio animali, che nel frattempo era finita al centro dello scandalo per aver fornito un servizio estraneo al suo ruolo, si dimise dallincarico di responsabile dellUfficio Animali. Credo che lavori in una lavanderia, ma il proprietario le fa stirare solo i panni tenendola lontana dalle lavatrici. Non si sa mai che le venga qualche strana idea.

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Avvalendomi di una delle due facolt attribuite ai Consiglieri Comunali, il fantomatico potere di indirizzo, pensai che sarebbe stato utile lavorare allistituzione di un consultorio per animali che potesse prevenire il fenomeno del randagismo. Si tratta di una piaga insanabile che ogni estate affolla i canili di bestie abbandonate. Trovai quindi nella scuola di educatori cinofili delletologo Roberto Marchesini uno strumento ideale che si sarebbe fondato sulla consulenza fornita ai proprietari di animali residenti in citt dagli allievi comportamentisti. La scuola cinofila aveva bisogno di cani da educare e il Comune di educatori in grado di insegnare la nobile arte della felice convivenza a chi avesse un problema con il fedele amico a quattro zampe. Alla base di questa iniziativa cera lidea che prevenendo le disfunzioni che talvolta insorgono allinterno del rapporto uomo animale si sarebbe riuscito a diminuire il numero degli abbandoni. Non vi era quindi un posto migliore del canile dove insediare il consultorio. Proposi di cedere alla scuola una modesta stanzetta che fino a quel tempo era stata dimenticata da tutti. Storsero il naso in molti incominciando dallAssessore Giuseppe Mariuolo che per primo si mise di traverso. Secondo lui, una mansione di questo tipo, sarebbe degenerata in un conflitto di competenze con il gestore del canile e la stanzetta, fino a quel giorno adibita a ripostiglio per le scope, divent improvvisamente indispensabile per svolgere altre mille irrinunciabili mansioni. Il malefico assessore mi accus di avvantaggiare i miei amici per ricavarne una manciata di voti. Purtroppo cera una differenza tra me e lui: io domandavo che lAmministrazione istituzionalizzasse un servizio gratuito, mentre lui aveva insediato al canile unassociazione animalista fondata da un suo amico che non aveva nessuna esperienza e che comunque veniva profumatamente pagato per gestire gli animali abbandonati. Mariuolo, vedendo che tenevo duro e che avevo dalla mia parte la maggior parte delle associazioni animaliste, mise in cantiere un accordo con lopposizione per sbarrarmi la strada. Perci, una bella fetta di consiglieri, di destra e di sinistra, si opposero al consultorio sbandierando ragioni astruse e traballanti. Rimasi veramente sconcertato capendo con quale facilit Mariuolo era risuscito a comprare lappoggio di alcuni colleghi tirando un tozzo di pane secco nella mischia. Da quel momento nessuno parl pi del consultorio e il canile conti325

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nu ad essere gestito da questa associazione presieduta da un tipo che anni dopo fin sul giornale come responsabile di una catena di siti internet che pubblicizzavano i servizi di avvenenti battone. Cani e puttane, questi erano i principali interessi delluomo scelto dallassessore cattolico del Comune dovero stato eletto come consigliere comunale. Ora sapete perch i canili - nellottanta per cento dei casi - vanno a catafascio. Le galere dei cani sono luoghi frequentati da cittadini disposti a tutto pur di allietare la vita dei cani abbandonati e per questa banale ragione rappresentano un bocconcino prelibato per il politico a caccia di voti. Ma se veramente si vuol essere certi che la forchetta finisca nella bocca giusta, nel partito giusto, bisogna farla tenere alle persone adatte e non lasciarla nelle mani di quelle preparate che, come tali, non devono niente a nessuno. In politica, quando si tratta di canili, quindi molto meglio affidarsi ad un magnaccia che non ad un etologo di chiara fama. La nostra dose quotidiana di merda da ingoiare Colpisce scoprire come la zootecnia abbia tentato, prima della diffusione del morbo della mucca pazza, di smaltire i rifiuti solidi urbani trasformandoli in mangimi ed il sogno di ogni imprenditore quello di riuscire a guadagnare denaro dai rifiuti anzich pagare per smaltirli. Si arrivati persino a credere che fosse possibile liberarsi dei fanghi dei depuratori facendoli rientrare in circolo sotto forma di alimenti per animali. Anni fa sarebbe sembrato impossibile anche solo immaginare una cosa del genere, eppure il sospetto che le multinazionali ci rifilino della merda si diffuso a tal punto che Richard Linklater ha diretto un film incentrato su questo timore. Sintitola Fast Food Nation e tra gli interpreti figura Bruce Willis artefice di uno strepitoso cameo. la storia di un manager che si reca in Messico per scoprire come mai negli hamburger Big One siano presenti imponenti quantitativi di feci bovine. Giunto sul posto incontra Herry Riddell, lintermediario tra le aziende di trasformazione della carne e le catene di fast food. Bruce Willis, alias Herry, al corrente della contaminazione fecale, ma non ritiene che si tratti di un grosso problema perch, in fondo in fondo, come lui stesso afferma: Tutti nella vita dobbiamo mangiare un po di merda prima o poi. Anchio, molto modestamente, mi sono occupato di sicurezza alimen326

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tare e in particolare di mense scolastiche. A quel tempo le mie indagini venivano ostacolate in tutti i modi. Il Centro di Produzione Pasti pur essendo stato privatizzato continuava a godere di una sorta di protezione. Dopo un certo numero di richieste inevase mi furono finalmente recapitate le tabelle merceologiche che includevano la tracciabilit dei prodotti, i recapiti dei produttori e le certificazioni ottenute. Conservavo questo grosso incartamento a portata di mano perch capitava piuttosto spesso che i genitori di alcuni scolari venissero a lamentarsi di qualche graffetta ritrovata nella minestra, pane gommoso, olio trasparente o conserva eccessivamente acida. Ed ecco spiegata la ragione di tanto interesse. Proprio in quei giorni, come un fulmine a ciel sereno, scoppi il famoso scandalo delle uova marce. I Nas, su ordine della Magistratura, avevano messo sotto sequestro quattro stabilimenti alimentari. Uova marce, contenenti muffe e vermi, invece di essere smaltite in discarica, erano consegnate ad appositi impianti che le pastorizzavano, imbustavano e rimettevano in circolazione sotto forma di un semilavorato alimentare che i giornali definivano con il termine di ovoprodotto, un ingrediente questo alla base di quasi tutte le comuni merendine che si trovano in commercio. Spinto da turpi sospetti mi precipitai a consultare lincartamento scoprendo che una delle aziende coinvolte nello scandalo ci rivendeva uova pastorizzate. Rivelai laccaduto in Consiglio pensando che i giornali ne avrebbero parlato. Ancora una volta non apparve una sola riga, ma quantomeno i prodotti sospetti furono eliminati dalle tavole imbandite dei bambini. Ma facciamo un passo indietro. Qualche anno prima dello scandalo delle uova marce lassociazione illegale Animal Liberation Front mise a segno un boicottaggio contro la Nestl che si realizz con la spedizione di due panettoni avvelenati alla redazione dellAnsa di Bologna. Sopra ad ogni confezione i militanti dellAlf si preoccuparono di incollare un cartello che a caratteri cubitali avvertiva della presenza del veleno cos che a nessun giornalista sarebbe potuto venire in mente assaporare una bella fetta di panettone. Si tratt quindi di
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unazione puramente dimostrativa. Non appena Lilia, una nota animalista cittadina, lo impar scrisse un comunicato stampa per informare i giornali che approvava lazione dellALF. Personalmente non avrei fatto lo stesso, ma ugualmente ero interessato a conoscere le ragioni che lavevano spinta e cos le telefonai. Disse che finalmente si era riusciti a destare lattenzione di tutto il Paese sullesistenza degli organismi geneticamente modificati di cui la Nestl faceva un grande uso. In questo aveva ragione, la spedizione dei panettoni avvelenati pu essere considerata come il fiammifero che ha infiammato una discussione che non si ancora spenta. La povera Lilia si ritrova ancora oggi a dover calcare le aule dei tribunali per difendersi dallaccusa di apologia di reato nonostante non abbia mai toccato un solo panettone della Nestl durante tutta la sua vita. Al contrario, lo Stato Italiano ha evitato rigorosamente di far conoscere i nomi delle grandi aziende alimentari che hanno acquistato e utilizzato lovoprodotto fabbricato con le uova marce, muffe e vermi. Neppure il nome delle merendine inviate ai supermercati sono state rese note. Daltronde il Natale, ormai alle porte, avrebbe riempito le case degli italiani di appetitosi panettoni e dorate fette di pandoro, prelibatezze natalizie la cui produzione necessita di ingenti quantitativi di ovoprodotto, marcio o meno che sia. Vogliamo forse mettere in ginocchio lindustria alimentare? Vogliamo licenziare gli operai che ci lavorano? Rovinare la pi importante festivit degli italiani? Cos si devono essere detti a Montecitorio rispondendo allinterrogazione dellOnorevole Mauro Bulgarelli rimasta inevasa. Povera Lilia, avrebbe potuto aspettare qualche anno per gridare al mondo con tutta la sua forza che i panettoni, tutti quanti e non soltanto quelli spediti dallALF ai giornalisti, erano avvelenati. Avvelenati per Diana! - questa volta non da un anonimo insurrezionalista, ma da un elegante commerciante di uovo marcio capace di far soldi sulla pelle dei consumatori. Ma di che ci lamentiamo? Il capitalismo come il maiale, non si butta via niente! Vendere, vendere e vendere. Vendere tutto a tutti. Neppure i rifiuti devono essere buttati se qualcuno in grado di trasformarli in un business. In molti paesi le scorie nucleari rappresentano un problema, mentre per gli Americani sono diventate una risorsa. Basta solo trasformarle in proiettili, inventarsi la guerra in Iraq, ed ecco come un paese normale diventa una discarica di uranio impoverito, una discarica situata lontano dalle case di chi acquista lenergia dalle centrali nucleari e non ne vuol sapere di rifiuti dietro langolo. Ha proprio ragione Riddell: una dose di merda
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quotidiana ci spetta a tutti e quando si tratta soltanto di merda c quasi da considerarsi fortunati! Agli irakeni andata peggio. Strane storie Incontrai i coniugi Horn - naturalmente il loro vero nome non questo - allinaugurazione della nuova sede del mio vecchio partito. Me li present un amico, un ingegnere dei trasporti che sembrava Beetlejuice, spiritello porcello. Mi avvicinarono parlando con tono confidenziale, come se avessero sempre seguito la mia attivit politica da vicino. Subito dopo avermi stretto la mano, mi chiesero se potevo fare qualcosa per loro. Dissero di vivere in un luogo funestato dalle onde elettromagnetiche. Tom Horn aggiunse che la piccola fabbrica dove abitavano (e anche lavoravano) era stata presa di mira dalla sua ex moglie che aveva assoldato un malfattore con il deliberato compito di rendere inabitabile quel luogo nel raggio di cinquanta metri. Mal di testa, diarrea, nausea e uninfinit di altri sintomi impedivano lo svolgersi di una vita normale affliggendo non solo gli Horn, ma tutti gli ospiti che invitavano a casa. La prospettiva di vivere in solitudine li deprimeva molto di pi della sofferenza fisica. Fino a quel giorno avevo sentito raccontare molte strane storie dai cittadini. Cera il furgone nero che rapiva i cani, il barone nero che si era arricchito importando illegalmente cuccioli dalla Romania, la ganga di assicuratori che nel tempo libero avvelenava i piccioni, ma un avvenimento del genere era totalmente inedito. Forse si trattava solo di una forma delirante di paranoia nata intorno ad una spinosissima causa di divorzio. Oppure era linesorabile marcia delle antenne sui tetti delle case ad aver accresciuto le paure inconsce della collettivit. Li salutai dicendo di rivolgersi allArpa e mi dimenticai completamente di quellepisodio. Dopo qualche settimana ricevetti una telefonata di Tom. Aveva assoldato un tecnico del CNR che purtroppo, colpito da diarrea e forti mal di testa, aveva rinunciato per sempre a venirne a capo. Mi chiese di andare sul posto. Le commissioni mi impedivano di abbandonare i palazzi comunali e declinai linvito, ma si rifecero vivi altre due volte e cos per far cessare le richieste presi la motocicletta e guidai fino alla zona industriale. Correndo sulla via Emilia riflette329

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vo su quello che stavo facendo. Motivavo la mia entrata in questa faccenda assurda pensando che fosse giusto assecondare ogni richiesta dei cittadini smentendo cos il solito tormentone sui politici che se ne sbattono della gente. Ma che vita quella del Consigliere Comunale? Pensavo. Ammesso che questa storia sia vera: chi me lo fa fare di andare a casa di qualcuno che neanche conosco per farmi venire mal di testa, crampi e diarrea? Forse conveniva andarci per avere unaltra storia da scrivere sul mio diario di bordo. Ma si, come ragione mi poteva bastare. Quando arrivai mi aspettavano in giardino tenendosi per mano. Lei era vestita di bianco e indossava un paio di occhiali scuri che nascondevano completamente lo sguardo. Tom indossava il solito gilet da pescatore con cacciaviti e utensili multiuso Leatherman infilati nei taschini. Mi fecero salire due rampe di scale finch spalancarono luscio di casa che si affacciava sul salone. La situazione mi apparve paradossale fin dalla prima occhiata. Le pareti erano foderate di alluminio, le tapparelle abbassate erano state inchiodate in modo che non potessero pi alzarsi. Sulle cornici degli infissi era stato spalmato del silicone. Al centro del soggiorno, tra le scrivanie e i divani, si trovava una baracca di lamiera, di quelle usate nei cantieri. Se ne servivano per schermarsi dalle onde. Ovunque cerano delle piante in pessime condizioni usate come bioindicatori. Chiunque le avesse viste avrebbe concluso che senza luce e aria fresca sarebbero morte indipendentemente da qualsiasi altra ragione. Sui tavoli cera di tutto: misuratori di campo, contatori geiger, maschere antigas e altre apparecchiature mai viste. I computer, come i telefoni, e tutti gli altri elettrodomestici erano stati smontati per cercare una cimice. Ma la cosa paradossale unaltra. Incominciai ad avvertire un malessere diffuso con un senso di compressione al torace e alla testa. Era come se mi sentissi imprigionato dentro al mio stesso corpo e ancora oggi credo che fu quellaria viziata a produrre unimprovvisa costipazione. Chiesi se potevamo uscire in giardino e seduto sotto ad un bellissimo cedro del Libano ascoltai il racconto degli Horn. Avevano ingaggiato un detective per smascherare le malefatte della prima moglie di Tom, ma poi, come accade spesso in guerra, il mercenario si era venduto al nemico. In un primo tempo avevano pensato ad unarma elettromagnetica importata clandestinamente dallest-Europa e per convincermi che non si trattava di unimpresa impossibile mi mostrarono un giornale in cirillico pieno di illustrazioni e fotografie di lanciafiamme, occhiali a infrarossi e tante altre strane diavolerie in vendita a prezzi stracciati. Per questo avevano comprato i rilevatori che se ne stavano sparsi in giro. Non avevano rilevato nulla di strano, niente onde, radon, uranio e nemmeno un grammo di
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Zyklon b. Successivamente alle indagini svolte da un altro investigatore avevano scoperto che il persecutore era anche un tecnico di radioprotezione e pensando di essere sottoposti ai raggi x si erano affidati ad unazienda che aveva posizionato densitometri ovunque. Infine mi raccontarono come il persecutore fosse riuscito a deviare le chiamate del fax su altre destinazioni con il deliberato fine di ostacolare le commesse dei clienti e far fallire lazienda. Aggiunsero che i vicini di casa li spiavano con microspie nascoste nel lampione di fronte alla finestra. Guardai il lampione. In effetti cera un lampione. Ma feci loro notare che messo a quel modo - aveva il fusto piegato e dalla cappa penzolava una matassa di fili attaccata alla lampadina poteva servire a ben poco. Lei disse che era stato Tom ad urtarlo volutamente in modo da far cadere la microspia che poi non era mai stata trovata. La situazione oltre che paradossale stava diventando ridicola tanto che incominciai a pensare che presto mi avrebbero parlato di quei piccoli omini verdi che ogni notte passeggiavano sul tetto del capannone. Tornato a casa scoprii lunica cosa utile che forse pu realmente interessare al lettore. Da un rapporto di una commissione del Senato appresi che il nostro paese non in grado di fronteggiare le nuove armi elettromagnetiche. Chi dovesse decidere di rovinare la salute al prossimo con gli ultimi ritrovati della scienza bellica pu farlo senza correre il rischio di essere scoperto. Scorrendo le pagine di alcune associazioni umanitarie incominciai a conoscere da vicino le armi ad onde magnetiche. Sono nate inizialmente per fronteggiare le sommosse in ambiente urbano in quanto causano dolori lancinanti che paralizzano i muscoli. A potenze inferiori la loro utilit non cessa del tutto perch cagionano un diffuso senso di paranoia in grado di creare conflitti allinterno dei gruppi organizzati che, per esempio, occupano uno stabile per scopi dimostrativi. Sicch, se i coniugi Horn erano dei paranoici, poteva trattarsi benissimo dellesposizione continuata a questo nuovo tipo di tecnologia. Poveri Horn, se anche avessero avuto ragione nessuno avrebbe potuto dimostrarlo e ancor meno punire chi li stava perseguitando. Abbandonarono la fabbrica e vissero in un camper, spostandosi da una localit ad unaltra, senza soste e sempre inseguiti dallombra del persecutore, fino a quando li persi di vista per sempre. Purtroppo, anchio avevo i miei persecutori e mentre mi dannavo per far incassare al mio partito due nuovi voti, cera chi lavorava per perderne uno: il mio. Lesecutivo cittadino aveva tentato a pi riprese di far dimettere il nostro assessore alla casa e il mio ruolo era stato pi volte messo in discussione perch non mi ero unito al gruppo. Come pu un partito ripudiare
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un assessore indicato dagli stessi dirigenti politici al Sindaco soltanto pochi mesi prima? Non pu certo andare davanti ai cittadini e dire che si sbagliato. Se avessimo imboccato questa direzione avremmo fatto la figura dei peracottari. A dispetto di ci, Daniela Arregu, cinica capo cordata del partito e dirigente nazionale, mi imputava ogni colpa. Non le importava se i cavatori abusivi depredavano la sabbia del Po e neanche se spuntavano batterie di villette abusive alla foce. Se i lavori della variante di valico stavano distruggendo il fiume Setta dal quale Bologna attinge gran parte dellacqua potabile. Lunico problema ero io, il capogruppo del Partito Verde al Comune. Daltronde, il clima avvelenato che avvolgeva la citt dopo larrivo del Sindaco sceriffo, era perfetto per chi voleva liberarsi di uno scomodo concorrente. Una delle due mozioni presentata dai miei nemici al Congresso appena concluso - firmata da Filippo Boriani e Silvia Zamboni, il primo era lex Capogruppo e la seconda lex Assessore del precedente Governo amministrativo - parlava del mio operato senza peli sulla lingua:

(Ndr Per correttezza di cronaca, Silvia Zamboni, mi telefon il giorno dopo il congresso scusandosi e dicendo che aveva firmato la mozione senza averla letta. Personalmente non le ho mai creduto).

Compresi che cera qualcosa di molto peggio dei piccoli omini verdi che si aggiravano sui tetti di casa Horn ed erano i loro fratelli terrestri, sempre verdi, che vagavano nel mio stesso partito.

Si purtroppo registrata una preoccupante debolezza della presenza istituzionale del partito, soprattutto in Comune, dove si registrata lassenza di rappresentativit, incapacit di iniziativa politica e totale subordinazione ai ricatti, posti dal Sindaco, dai DS, e dal partito del mattone e del motore, come avvenuto per la poco edificante vicenda sul voto del metr. Certo che limprovvisazione e il nepotismo non aiutano, e vengono al pettine i nodi che ci hanno portato a questa scelta.

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Il dentifricio di George Bush e i pomodori dei no-global. come molti altri, Victor Brack, fece di tutto per mobilitare i medici tedeschi al servizio della vittoria. Egli giustificava le atroci sperimentazioni mediche con la necessit di trovare nuove terapie efficaci. La guerra la guerra soleva ripetere C.D. juive contemporaine

Vietnam, il primo conflitto che ha mostrato al mondo cosa significa combattere una guerra. Poco importa sapere se questa presa di coscienza sia nata casualmente, ci che conta veramente aver avuto la possibilit di vedere quella bambina che fugge nuda da un esplosione, o assistere alla morte di quel ragazzo, un vietcong, trucidato con un colpo alla tempia dal Generale Nguyen Ngoc Loan. Immagini indelebili che sono entrate a far parte di quel grande immaginario collettivo che ci ricorda quanto sia terribile ogni guerra. Ma vi un altro immaginario costruito di proposito durante la prima Guerra del Golfo e contrapposto volutamente al primo.
Eddie Adams stato un grande fotografo di guerra che con i suoi reportage ha raccontato 13 conflitti

Per molto tempo pensai di aver concesso troppo spazio alla storia dei coniugi Horn. In realt, incominciando dalle armi elettromagnetiche di ultima generazione, ero finito per intraprendere un lungo viaggio allinterno delle ragioni che muovono i popoli alla guerra. Quasi un anno dopo, Gianluca Borghi, eletto in Consiglio Regionale, mi chiam alla presentazione di un documentario sul raggio della morte *. Tutti i presenti si chiesero cosa avrei potuto dire e non dissi certo nulla che non fosse gi noto, ma sempre bene ricordare come i grandi persuasori ci imbrogliano stravolgendo il senso delle parole. Repetita iuvant, dicevano gli antichi.

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Anzi: chi si ricorda pi della guerra del Vietnam? Da quel giorno, altre immagini, questa volta rassicuranti hanno incominciato a conquistare le sconfinate pianure dove crescono le tracce mnesiche della nostra memoria. Alle 2 e 38 del mattino del 17 gennaio 1991 ha inizio loperazione Desert storm, la prima e pi potente azione militare alleata dopo il 1945. Non una guerra come tutte le altre, ma la metamorfosi del significato stesso che sempre stato attribuito alla guerra. Cittadini del mondo non abbiate paura: un ingorgo, una citt bombardata, i risultati delle partite, i ritardi ferroviari, aerei che decollano da una portaerei, lultimo disco di Michael Jackson, un conflitto globale sono solo notizie! La guerra un avvenimento come unaltro. Nulla di che spaventarsi. Cittadini del mondo sedetevi a tavola alle 20, cenate e non cambiate canale. Nessun boccone, questa volta, vi andr di traverso. Abbiamo imparato la lezione. Basta bombe, sangue e soldati morti che ritornano avvolti nelle bandiere, basta con i vietcong che tirano napalm sui rifugi dove gli adulti hanno nascosto i bambini. Basta villaggi incendiati dagli elicotteri. Ecco a voi Linquadratura del jet che decolla dalla portaerei limmagine la nuova, rassicurante, benefica, guer- pi utilizzata dai telegiornali durante la prima guerra del golfo ra globale. In tutti i telegiornali si susseguono le stesse identiche immagini di un loop ipnotico che si ripete per tutta la giornata. Si crea unatmosfera insolita, inquietante per chi non si abbandona al lento e inarrestabile fluire dei messaggi. Le notizie si diradano, il tempo si contrae in uno spazio vuoto che tutto pu essere fuorch minaccioso. Ogni inquadratura per la prima volta nella storia della tv viene studiata attentamente prima di essere mandata in onda. Aereo che decolla da una portaerei. Niente di cui preoccuparsi una guerra aerea. Bombardamenti notturni ridotti a punti luminosi che rotolano sul cielo verde. Niente di cui preoccuparsi una guerra lontana. Edificio che esplode sul display di un armamento sconosciuto. Nulla di cui preoccuparsi una guerra tecnologica. Macchine contro macchine. Alle immagini si alternano i commenti dei giornalisti che parlano. E parlano. E parlano. Parlano ininterrottamente, ma non dicono assolutamente nulla. Ribadiscono che non ce nulla di cui preoccuparsi. I Generali che compaiono nelle conferenze stampa, non pi di tre per ogni giornata di guerra, sono rasati cos
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bene che si pu persino sentire lodore del dopobarba. Vestono eleganti divise con il colletto della camicia inamidato. I bottoni doro scintillano. Malgrado le luci intense dello studio non mostrano una sola goccia di sudore sul viso. Illustrano lo svolgimento della campagna con uno sguardo tranquillo e il tono pacato. Ribadiscono anche loro, ancora una volta, che non c nulla di cui preoccuparsi. Dallaltra parte dello schermo i telespettatori hanno bisogno soltanto di questo, di uno spazio aperto sul mondo, dove possibile trattare con un sorriso qualsiasi tipo di notizia (Slogan della trasmissione Rai Matine) . Interrompiamo i programmi per informarvi che 10 missili Scud sono stati lanciati su Israele! State calmi! Ancora una volta, non c nulla di cui preoccuparsi, alle 18 andr in onda una nuova puntata di ok il prezzo giusto presentata da Iva Zanicchi. A seguire il telegiornale e dopo le venti non perdetevi la prima visione di Trappola di cristallo con Bruce Willis. Ma la vera trappola di cristallo proprio lei, la televisione tanto che limmagine pi famosa di tutta la Guerra del Golfo diventata la pi grande bufala di tutta la storia della comunicazione. Il famoso cormorano invischiato nel petrolio dei pozzi fatti saltare in aria da Saddam era in realt la vittima di una petroliera naufragata a molte miglia di distanza dallIraq. Esplodono i pozzi? Finalmente potete preoccuparvi di qualcosa. Di cosa? Dei morti? Dellinquinamento del mare? Dei bambini irakeni intossicati? Ma no, non sia mai, nella nostra guerra educata non succedono cose del genere. Cittadini del mondo commuovetevi se proprio volete, ma solo per quel povero uccellino che non siamo riusciti a salvare. Lui lunica vera vittima di questa guerra che non abbiamo incominciato noi! Da quel primo giorno di bombardamenti la guerra, la politica e i media sono diventati una sola cosa. La guerra, quella vera, ha stretto un patto con la politica, con lunica creatura che sarebbe riuscita a manipolare i significati da gettare in pasto al popolo. Non laveva forse previsto anche Carl von Clausewitz quando scrisse che la prima vittima della guerra la verit? E quando incominci a mentire non puoi pi fermarti. Se ogni guerra uno scontro che si apre con la discesa in campo degli eserciti diventa nel giro di breve tempo un conflitto semantico. Parole contro parole. Batterie di ossimori cannoneggiano i telespettatori prima ancora di aver colpito le postazioni nemiche. Che cosa sono gli ossimori? Delle contraddizioni rassicuranti. Sincominci con la bomba atomica. Quando nacque, i giornalisti presenti a Los Alamos, titolarono baby is born, letteralmente il bambino nato. Avrei preferito che quel bambino fosse andato allasilo e mi sarebbe piaciuto vederlo crescere. Invece quel ragazzino, Little boy per gli america335

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Videogiochi, film, soldatini e oggetti di abbigliamento sono i feticci che mescolandosi alle immagini reali attenuano la paura della guerra

ni, fuoriusc dal ventre della mater tenebrarum Enola Gay per infrangersi sul Giappone provocando la morte di oltre un milione di persone, di cui 130 mila il primo giorno. Quel fanciullo nato e svezzato a Los Alamos pu essere considerato lillustre antenato, ma anche il corpo bellico, il segno capovolto, delle moderne bombe intelligenti nate dopo di lui. Ordigni che sanno distinguere i nemici dai civili, discernere il bene dal male. Sono il bisturi affilato di unoperazione chirurgica che amputa solo la parte malata, le metastasi militari del nemico, i soldati anonimi, i mezzi, i depositi vuoti e mai i civili inermi, i feriti, i neonati. Poi scopri che le bombe vanno a finire sul tetto di un ospedale e non sul deposito di carri armati se vero che i bambini rappresentano il 43% delle vittime degli attacchi aerei, mentre sono solo il 6,5% delle vittime dei conflitti a fuoco (Andrew Lawless). Ci vuol dire che un cervello umano collegato ad un fucile funziona meglio delle bombe teleguidate dai satelliti e assistite dai computer. Non sono poi cos intelligenti come si vuol fare credere, forse devono prendere delle lezioni private. Bombe intelligenti, ma ripetenti. Ci penso un po su e mi convinco che forse sono davvero intelligenti perch si sono rifiutate di obbedire agli ordini dei generali americani. Bombe cos sagge che hanno letto il saggio disobbedienza civile di Henry David Thoreau. I generali hanno ordinato alle bombe di cascare qua e loro sono cascate l. Pazienza, le bombe sono solo un aspetto di tutta la guerra preventiva. Proprio cos, per prevenire la guerra bisogna combattere unaltra guerra. Una prima guerra, reale, mantenuta sotto controllo, serve per scongiurare lesplosione di una seconda guerra, questa volta ipotetica, ma molto pi spaventosa e incontrollabile della precedente. Paradossalmente il termine prevenzione ha un connotato sanitario se vero che lo slogan di un dentifricio recitava che meglio prevenire che combattere. Se Bush fosse stato un dentista ci avrebbe estratto tutti i denti sani per essere certo che non si sarebbero cariati. La

Le scarpe Nike in stile Desert storm

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guerra preventiva si trasforma cos in una guerra umanitaria, dove, se anche si costretti ad uccidere lo si fa per evitare il genocidio che il nemico avrebbe compiuto se non fosse stato fermato dalle forze del bene. Si noti su questo come il termine di guerra mondiale non stato pi usato perch troppo coinvolgente sebbene gli attuali conflitti militari coinvolgano un numero spropositato di nazioni disseminate da una parte allaltra del globo. La guerra, cannibale dei significati, non si d pace e continua a mutare senza tregua. Si trasforma in una guerra giusta organizzata da soldati missionari di pace. Se poi si vince e si deve rimanere sul posto, la guerra umanitaria diventa un impegno umanitario e lesercito un contingente di pace che non un esercito di occupazione!. Ma se non siamo occupanti: cosa siamo? Turisti? Tirate fuori subito la prenotazione dellhotel! Studenti fuorisede? Dov liscrizione allUniversit? Spuntano le tende degli ospedali militari, bambini appena vaccinati sono tenuti in braccio dal medico di campo. Ruspe al lavoro nel grande business della ricostruzione. Ma i colpi restano al caldo dentro alle canne dei fucili, le mitragliatrici in cima alle torrette dei carri e le bombe nei ventri freddi dei bombardieri. Chi desidera continuare lana-

Ai feticci e alla neoestetiche si aggiungono le immagini provenienti dalle fonti vicine al dipartimento della difesa. Si tratta quasi sempre macchine con unevidente mancanza dei soldati che si mostreranno durante la seconda Guerra del Golfo grazie al diffondersi delle macchine digitali, videotelefonini, blog e social network..

Ai feticci si aggiungono neoestetiche fondate su immagini paradossali che pur provenendo da strumenti ipertecnologici, quali visori a infrarossi e amplificatori di luce notturna, sono estremamente grossolane e poco dettagliate. Mostrano una guerra sgranata attraverso immagini rarefatte e appiattite in un limitato numero di tintequali bianco e nero, verde e rosso.

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lisi pu affidarsi alla rete scoprendo un aspetto ancora pi paradossale, lultimo tassello, posto a coronamento della grande mistificazione. Digitando desert storm su Google immagini compaiono le inquadrature di alcuni videogiochi mescolate agli scenari della guerra vera. tutto solo un videogame! Un War Game! Il prossimo livello: dopo la pubblicit!

Ad una settimana di distanza da quella sera in cui parlai della guerra, lAltrasinistra, il gruppo trasversale di Consiglieri Comunali di cui facevo parte, mi chiese di firmare un comunicato congiunto in cui ci dichiaravamo contrari alla presenza delle Forze Armate durante le celebrazioni della Repubblica. Quanto detesto la logica della linea tirata, del di qua o di l, del con noi o contro di noi. Ma si potr mai vivere al di fuori degli schieramenti imperanti per una sola volta? Non trovavo giusto imputare ai soldati una responsabilit. Piuttosto mi sembrava opportuno sottolineare una contraddizione palese tra il dire e il fare. il Governo che impone allesercito di andare in guerra e il nostro nuovo governo (di centrosinistra) aveva detto chiaramente di voler abbandonare lIraq. Perch prendersela con le Forze Armate? Perch sposare la linea dei centri sociali a priori pur di
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Unimmagine tratta da un videogioco

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mostrarsi come quelli duri e puri? La ricerca del consenso non deve comportare laccoglimento di una posizione a prescindere. Semmai si poteva affrontare un tema molto pi profondo sul fenomeno della manifestazione estetica dello strumento militare. Perch sfoggiare le armi se la Costituzione sulla quale si fonda la Repubblica Italiana ripudia la guerra? Ripudiare la guerra non significa forse ripudiare anche i suoi strumenti, incominciando proprio dalle armi quali fucili, pistole, carri e quantaltro? proprio sullambiguit del doversi difendere che sincomincia a disseppellire le asce di guerra. S allesercito e no alle armi e si dia il via ad un dibattito sulla fenomenologia dellestetica militare questo era lemendamento che proposi. Quando il Capogruppo di Rifondazione fece ritorno nel mio ufficio con lultima versione del comunicato la mia frase era stata cassata tirandoci sopra una lunga linea rossa. LAltra Sinistra non sped alcun comunicato stampa e questo fece buon gioco ai soliti quattro Disobbedienti. Le Forze Armate, durante la Festa della Repubblica, furono accolte al grido di mercenari e assassini e da un copioso lancio di pomodori e uova marce. I manifestanti erano per la pace, ma contro qualcuno. Lo stesso ossimoro su cui si reggono le guerre. Di nuovo in aula Limputato si arrest improvvisamente e guard nel vuoto. Sono tutte piccole storie disse con sguardo sognante - Aneddoti che fanno parte della routine di ogni consigliere comunale. Sarebbero le sole storie che potrei raccontare se non fosse stato per il Sindaco che govern la citt, il Sindaco Tex, come lo soprannomin la stampa Il sindaco sceriffo! esult il Giudice. Proprio lui. Un uomo dalle letture ricercate, cosa rara nellambiente. Mi and a genio fin dal principio e come avrei potuto fare altrimenti sapendo che teneva sul comodino il libro Gli androidi sognano pecore elettriche? dal quale stato tratto limmortale Blade Runner Continui, la prego supplic il Giudice.
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Il Tex Willer di Magnus

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Sergio Sebastian Borgia Ho fatto cose discutibili. Cose per cui il Dio della biomeccanica non mi farebbe mai entrare nel suo paradiso. Roy in Blade Runner

Che gli Dei siano generosi con voi quanto lo sono stati con chi scrive. Che gli Dei possano concedervi in dono i libri amati dai vostri avversari

Sono arrivato ad una conclusione sulla legalit, su questo proclama rivendicato ossessivamente dal Sindaco sotto il quale ho prestato servizio. Non si trattato mai, neppure per una volta, di uno strumento di propaganda fine a se stesso, ma dellurlo angosciato di un uomo afflitto dai ricatti, dallamoralit e dallignoranza. La legalit lessenza stessa di tutte le leggi. langoscia del cavaliere che giace disarcionato a terra dopo aver combattuto la battaglia pi importante e leggendaria di tutta la sua vita. Per questo, quando mi trovai a dover convalidare lesito delle elezioni in Consiglio Comunale, dedicai a Sebastian la poesia O Capitano! Mio capitano! scritta da Walt Whitman in onore di Abramo Lincoln. Nonostante questo dono non mi volle mai al suo fianco e mi tratt come il suo luogotenente Roy Battle. Entrambi, Roy e Sebastian intendo, bench siano ora due acerrimi nemici, sono appartenuti alla stessa cerchia di uomini che sono soliti combattere da soli. Dalla loro solitudine, e da nientaltro, traggono la forza che li anima e li nutre.

Da sinistra a destra: Rutger Hauer alias Roy Batty in Blade runner, Cesare Borgia e lo storico francese Lucien Febvre

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perch se conoscerete i libri che leggono, o che hanno letto, saprete con esattezza di quale pasta sono fatti. E fu scorrendo le pagine di Onore e patria di Lucien Febvre, abbandonato accidentalmente sulla scrivania del Sindaco, che intravidi ci che sarebbe successo, scrutai quei tratti selvaggi di Sebastian che avrebbero condizionato limminente futuro. Contemplai imprese e affanni, gioie e dolori, tutti sommersi nelle acque iridescenti di queste parole:

Aristofane raffigur la pace sotto le mentite spoglie di una puttana. Se Cesare vuole la pace deve pagare i senatori, i mercanti e i generali e ci fece sino a quando linsaziabile avidit si trasform nelle siche acuminate dei congiurati. vero, un uomo che non si compra con 12 sesterzi si compra con 13, ma altrettanto vero che non ci sono mai abbastanza sesterzi per comprare tutti i cospiratori, come dimostrano le idi di Marzo. Tanto vale quindi non ricompensare nessuno e dichiarare guerra al mondo intero.

Ma cos dunque il senso dellonore? Lonore innanzitutto un rifiuto, un rifiuto di scendere a patti con ci che brutto, basso volgare, interessato, non gratuito. Il rifiuto di inchinarsi dinanzi alla forza in quanto tale, dinanzi alla pace in quanto tale, dinanzi alla fortuna in quanto tale. Lonore implica, in colui che lo porta, un senso altero e risoluto del rischio, del gioco in cui si rischia di perdere la vita o di guadagnarsi la stima dei propri pari, un senso tragico del destino e al tempo stesso della dignit nella cattiva sorte; e tutto ci si affianca sovente ad un grande desiderio di isolamento, a un grande rifiuto di venire a patti col mondo, col male, e una gran voglia di ritirarsi nella sua torre davorio Da qui lobbligo di cancellare ogni lordura. Di liberarsi di ogni onta per mantenere in tutta la sua purezza la dignit della propria persona, per restare fedeli a ci che si .

Sebastian il creatore di replicanti insieme a Priss in una sscena di Balde runner (William Sanderson e Daryl Hannah)

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Quelle quattro nereidi che affascinarono Sebastian fin dal primo giorno, strizzandosi i seni ai piedi del gigante oceanico, non domandarono giustizia a chi avrebbe dovuto difendere il loro candido onore, ma denaro, favori, potere e a queste richieste se ne aggiunsero altre, di altri. E furono cos tanti i mercanti che bussarono alla porta da disgustare il capitano fin nel profondo del suo cuore. Fu allora che sfiancato dalla battaglia, poco prima dellalba, quando il sole non era ancora sorto e la luna tramontata e tutto quel mondo intorno al Nettuno dormiente appariva senza tempo, Sebastian fece un sogno. Cesare Borgia e le sterminate terre di Romagna da lui donate al fedele luogotenente, Ramiro Lorqua, detto poi, per via dellagire sanguinario che lo distinse, Ramiro dellOrco. Ramiro dellOrco, da quel nome e quella storia Sebastian fu rapito e posseduto. Ramiro - sussurr il Valentino - mio fedele Ramiro, prendi queste lande rivoltose, questi borghi fradici di cospirazioni e cancrene e corruzione e in nome del Borgia fanne un regno degno del mio nome e del mio onore. E non lesinare le violenze, il sudore del boia e la rafia dei capestri perch i mezzi - Dio non me ne voglia - giustificheranno sempre il fine. A quei tempi - come ai tempi di Sebastian poi - fu loccupazione abusiva di alcune case da parte degli uomini di Giannotto il francese ad innescare la rivolta. Da quel momento Ramiro, uomo tanto capace quanto brutale, mise ogni contrada a ferro e fuoco, e arross i fiumi di sangue e tortur e uccise e fece piangere come se piovesse. Fu detto anche che mise in vendita il grano dei villaggi e che era disonesto e che fece bruciare un paggio solo per aver versato del vino fuori dal calice dorato. Fece cos tanto male e per cos tanto tempo che i cittadini ne chiesero ragione al Valentino. Ramiro? - chiese il Borgia al popolo riunito - Ramiro il mio luogotenente? Ramiro servo di un principe retto nello spirito e leale e generoso verso i cittadini del suo regno? Ramiro ha fatto tutte queste cose? domand incalzante Cesare Borgia, Duca di Valentino. S, Ramiro. stato lui, Ramiro! Rispose il popolo fremente. Non sia mai! - grid il Borgia Non sia mai che qualcuno possa aver compiuto cotanta abominevole ingiustizia a mia insaputa! Ramiro fu decapitato di mattina, davanti al popolo che aveva oppresso, nel lontano dicembre del 1552, su ordine di Cesare Borgia che cos dimostr quanto grande fosse il suo amore per la Romagna. Le terre che un tempo furono patria di corruzione e disonest rifiorirono su quello stesso sangue che era stato versato per riportarle allonorabilit perduta. Solo i grandi uomini hanno il potere di cambiare la storia, addivenire al fine, e far dimenticare i mezzi. Aut Caesar aut nihil, o Cesare o niente.
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Dieci piccoli indiani A Genova in quella lontana estate del 2001, su quel suolo che fu gi terra di navigatori, giullari, menestrelli e prostitute nacque questa storia. I dieci piccoli indiani reduci da quel massacro che pose fine alle speranze dei movimenti, si ritrovarono dispersi nella notte, impauriti, arenati in un banco di sabbiosa disillusione. Alle prime luci dellalba si convinsero che avrebbero dovuto fuggire dalle urla che ancora strangolavano le strade, dai vetri infranti, le auto incendiate, dai cattivi gendarmi. Lontano da quel corpo che videro disteso inerme sullasfalto. Liberato dalla maschera funeraria di un nero passamontagna si mut in un bambino ucciso nella vastit del mondo. Volevano dimenticare quei volti impauriti, i corpi rannicchiati, lardore dei carnefici. A loro non rimase nulla, se non quel treno di fuggiaschi che lasci dietro di s una scia di sogni infranti. Dimenticare tutto per ricominciare altrove. A Bologna, forse. A Bologna dove un piccolo partito di ecologisti affaticati li avrebbe accolti a braccia aperte. Insieme avrebbero marciato uniti per aprire un varco al capitano daprile, alla maschera Balinese meglio nota con il nome di Cinese. I reduci dimostrarono, ancor prima di veder brillare le cinque nuove stelle del mattino, che non tutto era perduto e che la politica poteva essere cambiata. Nella sede dove avevo contato le tessere, mercanteggiato uomini e donne inconsapevoli della tratta, in quel luogo deputato alla noia, tempio di livori e litigate, fiorirono dei giovani ragazzi, studentesse e scrittori di talento. Una primavera di idee, accarezzata da nuove brezze di parole, affastellata dai boccioli di inedite amicizie rinnov il partito verde di Bologna che in questa atmosfera crebbe in tutto il suo splendore. Chi guid i giovani e i forti, i saggi e i dubbiosi? Roy Batty, il temerario. Roy Batty che combatt i maghi della torre e dai maghi fu sconfitto, ma che mai indoss lanello. Di Roy e dei reduci da Genova, come dei dieci piccoli indiani, alla fine non ne rimase nessuno.

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Il Sindaco macellaio Quella campagna elettorale del 2004 fu molto dura, di pi, devastante per chiunque vi avesse preso parte, vincitori e vinti. Il vecchio Sindaco uscente, il macellaio di Palazzo, non appena vide i risultati elettorali scacci gli assistenti, conged le segretarie e si rintan nel buio dellufficio. Gir due volte la chiave e due volte singhiozz come un animale ferito. Nessuno ha saputo cosa fece quella notte nella quale fu travolto dallacrimonia ardente di una sconfitta evidente: 56% dei voti allo sfidante forestiero e 40 a lui, al Sindaco uscente. Comera potuto succedere? Lui, il Sindaco uscente, i portici li aveva mantenuti lustri e perfino il Crescentone, nube di porfido lattescente, era emerso da un cielo grigio di millenaria sporcizia. Cos la scalinata del Pincio, di bianco vestita, laveva concessa in sposa ad un rinnovato cassero di porta Galliera. Pass in rassegna i suoi bambini, le sue creature, e carezzandole si disse: Ho fatto di un forno decrepito un museo darte moderna, di un cinema malmesso un auditorium, di un covo di lussuriosi omosessuali il museo della Madonna. Ho alzato statue, rianimato santi di pietra e risvegliato garibaldini di bronzo. E il parco di piazza Trento e Trieste? chiese una voce misteriosa al Sindaco affranto. Ma lui non rispose ad alta voce e si mise a pensare che se qualcuno, un giorno, in un lontano futuro, avrebbe scritto di lui, del signor Sindaco che fece rinascere quella piazza abbandonata, non si sarebbe certo dimenticato della fontana che non ha pi smesso di piangere dalla felicit per le panchine nuove, i vialetti rifatti e per le siepi ben tosate. Sconfitti i comunisti, anzich gli Austriaci, si era ripreso anche lui Trento e Trieste. Voglio vedere le aiuole fiorite! - grid il Sindaco macellaio rivivendo quella storica battaglia In fiore sempre! Bada bene: col caldo e con il freddo, non deve far nessuna differenza! E dal giorno in cui fu impartito lordine fu tutto uno sboccato sbocciare di corolle e boccioli, un florilegio di colori, un turbinio di delicati odori. Mughetti e bucaneve, violette e margherite, a primavera. Rose sempre. Calle in autunno, non bianche care ai cimiteri, ma gialle, tutte quante fatte portare in piazza Trento e Trieste da lui, e solo da lui, dal Sindaco Macellaio che nato a Bologna e che vissuto a Bologna e che ha respirato laria di Bologna fin da quando giravano i tram e cera Dozza come Sindaco. Proprio cos era lui il Sindaco di
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Bologna e nessun altro avrebbe potuto prendere il suo posto. Ancor meno uno straniero: Puttana! grid il Sindaco con tutta la forza che aveva. Non inveiva contro la lista civica che lo aveva sostenuto o i nemici, neanche imprecava alla fortuna. Lui malediceva lei, quella gran puttana della signora dotta e grassa. Stramaledetta Bologna! Grid piangendo e obnubilato comera dal rancore, sbronzo di risentimento, intravide tra le lacrime il fantasma di una possibile ragione, una vittoria invisibile che affiorava dal mare tumultuoso della sconfitta. E se questa mia disfatta si chiese maligno Non fosse giunta per caso, o per sventura funesta, o per scacciarmi, ma per assecondare il volere di certuni che ad un prigioniero volevano soltanto sostituirne un altro?. Aveva ragione. Quel giorno, 15 giugno, anno domini 2004, settecento e non so quanti anni dopo, si stava ripetendo quanto accaduto in un lontano passato. Stregato da questa visione si domand ad alta voce: Nel 1249, non fu forse catturato a Fossalta il sovrano di Sardegna, Re Enzo? Non fu trasmesso in catene a Bologna? Rinchiuso in uno dei palazzi comunali che da lui prese il nome? Non vi mor, in qualche segreta nascosta dentro a questi consumati mattoni, il figlio dellImperatore di Svevia? Cos come accadde allora, anche lavversario che mi ha sconfitto creper di dolore in questo tetro palazzo che nasconde una galera. Ma non tirer le cuoia con dolcezza. Tuttaltro! Non lo immagina la mia cara Signora che il forestiero le far pagare ogni sua connivenza, ogni tradimento, ogni ipocrisia. Lui, il mio nemico, mi render vendetta. E sarai punita, vedrai, e non sai quanto ti far soffrire!. Rise e fu una risata roboante, infernale. Chi vide il Sindaco macellaio mentre usciva dal palazzo del Podest, raccont di aver visto sul suo volto unespressione felice, quella di certi naufraghi scampati a un tifone. Il Sindaco macellaio non si stava affatto ritirando di soppiatto. Il Sindaco abbracciava la libert lasciando le catene al suo successore.
Il Sindaco Macellaio, Giorgio Guazzaloca

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Roy Batty Era forse lumana paura della sconfitta ad aver spinto Roy a compiere i primi passi nel mondo dei movimenti, ma quella mattina, quando sua madre gli domand cosa intendesse fare dei suoi vecchi abiti, pareva essersene dimenticato per sempre. Ma era solo una dimenticanza momentanea perch langoscia sarebbe tornata ben presto. Stringeva la felpa nera quasi fosse il bozzolo da cui era appena uscita una farfalla palpitante desiderosa di avventurarsi in un mondo inesplorato e immenso. Il cappuccio somigliava allesuvia vuota di un passato che sebbene gli fosse andato bene fino a quel giorno, gli era diventato improvvisamente troppo stretto. Non avrebbe pi calato lorlo nero sul viso per nascondersi agli scatti della Digos e tantomeno occupato le case sfitte, infrangendo porte o scavalcando cornicioni. Avrebbe fatto molto di pi. Avrebbe soffocato nella culla le ragioni dei diseredati liberando gli alloggi pubblici da ogni assedio. Per riuscirci, le regole dovevano assolutamente cambiare perch ogni povero, giovane o vecchio che fosse, meritava un tetto sulla testa. Ringrazi sua madre, lasci cadere la felpa nel cesto dei rifiuti, e strinse il nodo alla cravatta. Viaggiando sul taxi quella mattina rimirava la citt con un sentimento inedito. Sentiva, per la prima volta, il senso di appartenenza mescolarsi alla possessione. Lamava prima ancora di aver ricevuto il mandato ufficiale dal Sindaco. Accarezzava i muri con lo sguardo, baciava i portici, sentiva scorrere sotto di s i basoli del selciato. In una parola la stava facendo sua senza averle domandato la mano. E come laveva lungamente corteggiata e quante attenzioni, quante premure, fatiche, aveva speso prima di quel viaggio nuziale. Dopo Genova era nata la sua devozione, nel momento magico in cui i centri sociali veneziani di cui faceva parte ed era un saldo caporale - gli avevano domandato di aprire la strada verso la grassa e dotta signora. Con loro era politicamente sbarcato in citt malgrado vi abitasse da tempo; malauguratamente non vi storia senza tradimenti e la sua pareva confermarlo. Si rese ben presto indipendente e crebbe i suoi nuovi paladini nella terra nutrita dai compagni scacciati in minoranza per eccesso di disobbedienza. Condusse il suo gregge dentro al partito Verde protetto da potenti influenze romane dalle quali si sarebbe ben presto liberato. Come Giovanna DArco in marcia su Orleans, la sua ascesa fu inarrestabile. Si
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alle ai vecchi mentori ecologisti per sventare lidea dellinvasore straniero e solamente dopo aver varcato le colonne dErcole li annient tradendo per la seconda volta chi aveva creduto in lui. Questa volta, dentro al partito. Non si sentiva in colpa per questo. Chiunque avrebbe fatto lo stesso, lui era stato solo pi abile. Non sanguinario, non infido, soltanto il pi bravo. Malauguratamente per lui, le sconfitte insegnano molte pi cose ai condottieri delle stesse vittorie. Un generale che non mai stato sconfitto almeno una volta, non un buon generale, scriveva Sun Tzu molti secoli prima di Roy. Questa assenza di sconfitte sulle quali riflettere, insieme ad una leggera mancanza di umilt, lavrebbe costretto, ineluttabilmente, a perdere. Ma lui, quel giorno, non lo sapeva ancora. Daltronde, come avrebbe potuto saperlo? Tra pochi istanti si sarebbe seduto accanto a Sebastian, alla persona pi importante di cui aveva sempre sentito parlare o letto nei libri. S, dentro ai mazzi di carta rilegata, sconosciuti ai suoi genitori immigrati nella laboriosa Germania che gli aveva concesso i natali. Fin da giovane, esploratore delle lettere, era solito rincasare con appresso un bottino rapinoso, libri rubati o chiesti in prestito poco importa, che rappresentava quel continente sconosciuto bagnato solo dal mare dinchiostro nero nel quale amava avventurarsi. Dentro alle miniere di lettere, in ogni riga, scendendo di capoverso in capoverso, cercava instancabilmente suo padre, il padre politico, la guida saggia che ognuno di noi desidera. Era Sebastian suo padre? Erano il tormento e lestasi, le fuggevoli dame inseguite nelle sue notti insonni? Dopo essere stato proclamato assesRoy Batty nella famosa scena finale di Blade runner sore usc dal Consiglio e ad attenderlo trov Cinzia, la sua vice, con un mazzo di rose rosse. Accanto a lei, la sua ragazza e i leali compagni. A loro bastava essere l, dentro allistante fuggevole, soddisfatti dal profondo legame che avevano con Roy, con il loro presidente, leale condottiero, incoronato Assessore. Mi guard sorridendo e io ricambiai. Luso astuto delle lame damascate ci univa nella vittoria, concedendo ad entrambi il perdono per la guerra appena consumata perch ogni ascesa una guerra.
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Sebastian LAula del Consiglio, con i suoi giganti dipinti sulla volta, con quei dolci cherubini svegliati allalba dallincendiarsi impetuoso di muranici lampadari, attendeva di veder ammainata la bandiera del nuovo governo. Non vi era luogo, stanza o corridoio - vuoi popolato dai commessi, vuoi assediato dai cittadini sotto lErcole dellomonima sala, vuoi calpestato dai frementi giornalisti - esonerato dallapprensione e dal sudore. Il rito si doveva compiere ineludibile, cos come si sempre compiuto dalla nascita dei Comuni ai giorni nostri. Il rito del nuovo Sindaco proclamato regnante. Il Comandante sarebbe entrato con passo di velluto sfilando davanti alla platea accecata dal bagliore carismatico del capitano daprile e avrebbe preso posto dietro alla plancia di radica dove siede la Giunta, i luogotenenti del Comandante, e i tecnici della corvetta. Erano in molti ad immaginare le sue inoffensive mani, due rose lattiginose, guidare delicatamente il microfono alla bocca per dissetare gli astanti con il verbo della vittoria. Ma quel pomeriggio, Sebastian era in ritardo. Aveva preferito una passeggiata allautomobile di Palazzo. Salirvi significava anticipare levento, perdere parte di quella magia che solo una residenza centenaria pu donare al nuovo dimorante. Non era solo. Al suo fianco marciavano gli uomini della scorta, non tanto per difenderlo, ma per materializzare lidea stessa della partecipazione, di questa fascinosa intuizione, costola del suo incontestabile trionfo. I passanti festosi lo salutavano. I commercianti uscivano dalle botteghe per stringergli la mano mentre le anziane nonne, chinate sui passeggini, indicavano ai nipoti il Primo Cittadino. Si sentiva al centro di una citt medioevale stretta nella morsa di una cintura selenitica, sciaguratamente, non solo da quella. Nessuno sembrava dolersi di una siffatta costrizione. I portici esprimevano una diffusa tranquillit con le botteghe degli orologiai, le vetrine straboccanti di mortadelle e i cesti ricolmi di tortellini fatti a mano. Ma tutti, in quella citt, ignoravano che le cose sarebbero cambiate ben presto. Nessuno pu chiudere un orso nella gabbia senza averlo prima addomesticato e nessuno si era dato la premura di fare altrettanto con Sebastian. Ce lavevano spinto a forza in quel serraglio. Senza chiedere, senza discutere, come spesso accade in politica, si erano limitati ad aprire una porta dopo aver appiccato lincendio che lo avrebbe
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fatto fuggire nella trappola. Gli orchi della rovere, gli ufficiali della tessera, avevano ridotto il loro migliore capitano, larmigero incendiario delle piazze, cotanto esperto nel fronteggiare i predoni del mestiere interinale, alla resa definitiva. Non pi lance sullorizzonte sconfinato degli eserciti, ma rotonde e cassonetti sporchi lo aspettavano. La pagheranno - si diceva Sebastian nel suo incedere - La pagheranno cara i fratelli. Pagheranno gli alleati e i loro scribacchini. Tanto i mandanti e ancor di pi i sicari. Tutti malediranno di avermi chiuso qui dentro Che lo si voglia ammettere o meno, anche un bambino avrebbe riconosciuto in quelluomo un condottiero rinchiuso a SantElena. Il giorno stesso in cui si dischiusero le porte di Chateau DIf, Edmond Dants, Conte di Montecristo, custodiva gi nel suo cuore un disegno preciso. Da l a poco, la citt sarebbe diventata un grande reality show. Si illumina il teleschermo e compare Daria Bignardi: Benvenuti signori e signore! Benvenuti nel castello di Sebastian, tra poco vedremo come il sindaco sbaraccher i Rumeni dalle rive del fiume Reno, ci racconter come si tengono a bada i lavavetri e subito dopo il Confessionale conosceremo le nomine della serata. Affrettatevi a votare inviando un sms alla redazione. Chi volete eliminare da Chateau DIf ? Linsolente Roy? Il Partito verde o quello di Rifondazione Comunista? O le schiere di questuanti che vivono alle spalle di ogni amministrazione? O, infine, chiederete la morte dellautore di questa storia che vi stiamo narrando? Vi aspetto dopo la pubblicit Roy vs Forteventi le domande pi importanti, sono sempre quelle che scegliamo di non fare dal film, Edison City

Bisogna a questo punto fare un passo indietro per cercare di capire cosa aveva interrotto linarrestabile ascesa di Sebastian. Prima di indossare la fascia tricolore, molto prima, aveva tenuto testa al governo di centro destra sullarticolo 18 e per farlo si era visto costretto ad aizzare le folle, incendiare girotondi e risvegliare movimenti. Nel giro di poco tempo era
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cos diventato la risposta vivente allurlo di Nanni Moretti, lalternativa ai Fassino e ai Rutelli, svillaneggiati dal regista che disse: con questi qui non si va da nessuna parte. Sebastian era il puro che si faceva strada nellopposizione sonnolenta dei partiti che molto poco gradivano di essere adombrati da questo straripante condottiero. Ma c sempre qualcosa che impedisce al bene di sopraffare il male, al nuovo di redimere il vecchio. Alcune e-mail, scritte da un consulente del lavoro caduto sotto i colpi delle Brigate Rosse imputavano a Sebastian una sorta di responsabilit morale. In quanto, lui ed altri oppositori alla riforma del lavoro, criminalizzano la mia figura, cos aveva scritto allarmato il giuslavorista, poco prima di essere ucciso. Le mail continuavano affermando che, sempre costoro, avrebbero finito per attirare le attenzioni su di lui facendolo diventare un bersaglio ideale per la Stella a cinque punte. Allepoca dei fatti, alludo allinizio della caduta di Sebastian, queste e-mail furono rese pubbliche da un mio collega Consigliere, un gigante dallo sguardo bonario, tale Valerio Forteventi. Imponente come un giocatore di rugby, paladino dei diseredati, trascorreva il resto delle giornate dirigendo ledizione di un quindicinale locale. C da dire che Forteventi se nera guardato bene dal pubblicare le lettere nella loro interezza e aveva omesso cautamente il passaggio su Sebastian, ma i giornali si procurarono la versione integrale buttandola in pasto ai lettori in tutta la sua interezza. Forse, per questa ragione, il buon Sebastian era diventato refrattario allumanit come la pietra di un camino al calore del fuoco. Aveva imparato, a proprie spese, in che modo una sacrosanta battaglia combattuta a fin di bene pu essere alloccorrenza trasformata in una grave colpa o in pesanti insinuazioni che possono essere scagliate come frecce avvelenate. pur vero che quando si usa con forza loratoria, si cade spesso fuori dalle righe, normale, se tutti prendessero per buone le parole accese, ogni cerino diventerebbe un bosco in fiamme e tra il dire e il fare c pur sempre di mezzo il mare. Senza contare che non sapremo mai chi divulg le lettere del professore di diritto. Per questo non ho mai pensato che Sebastian, un uomo mite che ascoltava Erik Satie, fosse in grado di farsi volontariamente artefice di un clima che potesse in un qualche modo minacciare la vita di qualcuno e la faccenda delle lettere, nella mia testa, ha sempre emanato lodore acre del lavoro sporco di quei sonnambuli romani che da anni condizionano la vita politica italiana usando falsi scandali e mezze verit che solo in una colonia degli Stati Uniti come la nostra possono essere fatti passare per veri. Il fatto poi che nessuno abbia mai voluto chiarire la questione, e neanche posto lunica doman350

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da importante, avvalora di molto la mia tesi. Sta di fatto che da questo episodio nebbioso nacque il profondo rancore di Sebastian nei confronti del gigante Forteventi e non vi fu per lui miglior rimedio di farsi curare il dolore da un altro acerrimo nemico del rugbista. Roy, infatti, aveva caparbiamente conteso la stessa area movimentista al suo titanico alter ego, leader riconosciuto dei centri sociali cittadini. Ed era stato proprio l, in quel vecchio teatro trasformato in uno spazio polivalente, che si erano contesi la leadership. Sebastian sapeva che solo il risentimento altrui, quello di Roy, sarebbe stato capace di curare il suo. La moltiplicazione geometrica dei replicanti Durante il quarto giorno di mandato prese corpo il clima inacidito scaturito dalla corona di assessore che il Sindaco aveva riposto sul capo di Roy. Era il primo sintomo il presagio del malessere che avrebbe accompagnato il laborioso amministratore delle case comunali. Una famiglia di migranti stava per essere sbattuta in mezzo ad una strada con tutti i figlioletti al seguito. Roy si precipit sul posto per scacciare lufficiale giudiziario e ad attenderlo non trov le palme distese sotto i suoi nudi piedi qualche giorno prima, ma le associazioni di occupanti con tanto di striscioni infamanti. Ti sei vestito per la festa, ma la festa te la facciamo noi!, gridavano. Misero voltafaccia, hai usato la nostra causa per fare carriera Insulto dopo insulto il fiele cadeva copioso: Torna alla casa che hai preso in affitto sui colli e lasciaci alle nostre miserie!. Era evidente: non importava a nessuno cosa avrebbe fatto degli sfrattati e anzi, per quanto paradossale potesse apparire, le sue intenzioni rispondevano in pieno alle richieste degli insolenti manifestanti. Chiese allUfficiale Giudiziario di rimandare lo sgombero e il solerte impiegato si adegu, ma gli insulti continuarono, perch Roy, sventurato ingranaggio caduto per caso nellorologio sbagliato, non serviva a nessuno se non alla verit della giustizia. Per lEnte Gestore delle Case Popolari era uno spocchiosetto appena arrivato, reo di porre le uniche domande le uova di Colombo - rimaste inevase dalla notte dei tempi: Quante sono le vostre case? Quante sono sfitte? Sollecitava Roy 351

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Per il Partito del Sindaco era un usurpatore seduto sopra la betoniera di Chateau DIf, per Rifondazione il muro alzato attorno ad un tema infinitamente caro e per i movimenti da ultimo - un arrivista traditore. Chi denunciava linterferenza dellAmministratore sullo sfratto, (le agguerrite Associazioni di Proprietari) - per un fatto stranamente incongruo - si ritrovava alleato a coloro che lamentavano il polso debole dellex compagno. Feci salpare unagenzia di stampa dopo aver dichiarato ai cronisti che Roy prima di essere un Assessore - era un uomo * e ogni uomo, che si ritiene tale, non avrebbe permesso a due bambini di finire sotto un ponte. Ed era ora di finirla con tutte queste occupazioni abusive cresciute in modo abnorme. Lunico risultato che raggiungevano era quello di impedire ai legittimi destinatari, perlopi vecchi e indigenti, di poter usufruire dellalloggio che faticosamente si erano conquistati. Loccupazione come forma di lotta? Una baggianata bella e buona che permetteva ai manifestanti di vivere in una casa pubblica saltando le graduatorie. I partiti della sinistra estrema, anzich condannare, sbrodolavano arringhe di condanna nei confronti dellassessore Roy e se qualcuno avesse avuto il buon cuore di fargli due conti in tasca avrebbe scoperto che era riuscito a raddoppiare il numero di alloggi elargiti al popolo. Ma ci che volevano i detrattori era proprio il contrario di quello che era giusto fare, ovverosia volevano appropriarsi di unabitazione saltando leggi e regolamenti. Case per s o per i propri amici, solo questo nascondevano quei gloriosi dibattimenti che vertevano sul dare un tetto a tutti. Quello che conta che non ci sarebbe potuto essere un mare in burrasca peggiore di questo, doppiando Capo Horn, tra gli oceani di sinistra allo scontro. Le occupazioni crebbero cos fino a toccare la cinquantina e lAmministrazione, che non aveva fino a quel giorno maturato la bench minima idea di cosa fosse un occupante, si ritrov a dover fronteggiare unarmata di piedi di porco che si ingrossava al passare dei giorni. Ma gli esperti incursori dei portoni, le vedette della finestra socchiusa, erano arrivati da tempo in citt - gi prima delle elezioni, sospinti dalla speranza che il nuovo Sindaco avrebbe dispensato tetti e muri a chicchessia - o erano
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Quante in ristrutturazione?, Fermati Roy ! gli gridavo, ma lui continuava imperterrito: Spiegatemi perch, quando lente gestore delle case chiede lintervento di un auto spurgo per levare merda da una fogna, fa pagare allAmministrazione il doppio di quanto richiesto ad un privato cittadino dalla stessa ditta? Un interessante interrogativo.

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stati scientemente chiamati a raccolta da qualcuno per dimostrare lincapacit del neonato assessore e dello stesso Sindaco? Bella domanda.
* James Dean: Prima di essere grandi attori, bisogna essere grandi uomini

Sun Tzu e larte della guerra I giorni seguenti al primo Consiglio Comunale offrirono la possibilit di capire chi realmente fosse il prigioniero. Ma Sebastian appariva impermeabile ad ogni evento e alla pi piccola confidenza. Il passato di quelluomo pareva avergli congelato ogni qualsivoglia tratto emotivo. Se parlava, emetteva suoni composti e scanditi, in modo da rendere chiaro il significato del discorso allascoltatore pi disattento. Quando stava seduto dietro al timone di comando esprimeva qualche piccolo tic che neppure un giocatore incallito di poker sarebbe riuscito a interpretare. Se incrociavi il suo sguardo rispondeva con il flebile cenno di un sorriso e subito dopo appariva pensoso. In realt non lo era affatto e pi volte mi capit di sentirmi osservato. Mi scrutava con la stessa profondit del chirurgo. Rifletteva e archiviava nella sua mente ogni particolare, anche il dettaglio pi insignificante sapendo che prima o poi gli sarebbe potuto tornare utile. Anatomista dellanima, etologo del potere, entomologo degli emitteri eletti, prevedeva in anticipo le mosse di ciascun consigliere. Talvolta, stirava le braccia per liberare il dorso delle mani dai polsini. Se un giornalista gli poneva una domanda insidiosa, per guadagnare un attimo di tempo, si allargava il colletto della camicia con un dito e faceva una leggera smorfia con la bocca, come se volesse mascherare una fitta. Di fronte ai quesiti semplici si limitava ad aggiustarsi gli occhiali o li sfilava per guardare con un occhio mezzo chiuso lo stato di pulizia di una lente. Prima di convincerti con le parole ci provava coi gesti. Neppure il suo ufficio poteva essere daiuto a chi voleva capire chi fosse realmente Sebastian sebbene la sua scrivania apparisse come una cornucopia rovesciata. Un mazzo rosso di peperoncini, una piccola campana di bronzo, una statuina di Tex Willer, la famosa maschera balinese usata per lanciare messaggi criptati al grande vecchio che laveva rinchiuso a Palazzo DAccursio, monete, tagliacarte, soldatini e infine una corposa raccolta di
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vignette che gli avevo regalato durante i primi estenuanti Consigli Comunali. Quando qualcuno si sedeva davanti a lui finiva per chiedere ragione di questo o quellaltro oggetto dando cos modo a Sebastian di aggirare o quantomeno ritardare le pedanti argomentazioni, quasi sempre richieste di favori o denaro, con le quali ogni visitatore lo assillava. Ma in mezzo a tutto questo ben di Dio si trovavano due indizi, due edizioni economiche tolte a quelloceano disordinato di libri ricevuti in omaggio che dormivano sulle scaffalature ai lati dello studio. Il manuale del leccaculo, indispensabile strumento in grado di farti comprendere se la stima dellospite sincera, e lArte della guerra - di Sun Tzu - in versione tascabile. Erano sempre l nellangolo a sinistra del grande piano di cristallo trasparente. Questo la diceva lunga su Sebastian. Poteva anche indossare la maschera balinese, o quella di Baldovino, ma una dichiarata predilezione per il capostipite della nobile arte dei conflitti militari riconduceva quel politico al raffinato stratega. Sebastian era quindi un combattente vigoroso che nascondeva una coriacea armatura, spade e pugnali, sotto laspetto pacifico di un sindacalista in pensione. Quanto di meglio ci pu essere per farsi sottovalutare dal nemico che sar cos annientato da una forza con la quale non avrebbe mai immaginato di doversi confrontare. Per creare una spada necessario fondere del buon acciaio di Laredo e Sebastian lo sapeva bene, tanto, da aver fatto lo stesso con le deleghe. Lurbanistica era stata spezzettata e divisa su tre assessorati. A Roy tocc ledilizia pubblica e privata, ad un compagno del partito di Sebastian, Mario Merola, and il piano regolatore, mentre i lavori pubblici finirono nelle mani di un erede di Carlo Marx, lassessore Mao Zamburns. In questo modo, se il partito di Sebastian avesse voluto scavalcarlo usando un Assessore, non ci sarebbe mai riuscito. Per costruire ci vogliono contemporaneamente queste tre deleghe e cio le strade con tutte le utenze (non si pu certo arrivare al condominio in groppa ad un somaro), il piano regolatore (che prender il nome di piano strutturale comunale) e la programmazione tra pubblico e privato. Era come se nella fretta avessero lasciato entrare nel castello, Dants con il suo tesoro al seguito. Ma una stecca incandescente, quanto la delega urbanistica appena sciolta, non fa del ferro una daga tagliente. Bisogna battere a lungo prima di veder spuntar fuori dai fumi della fucina una lama affilata e lucente. A Sebastian mancava un martello. Mi sembra di vedere Roy seduto nellanticamera di Sebastian. Attende composto sulla poltrona di fronte alla segretaria. Finalmente il Sindaco lo
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chiama a s, lo fa sedere, chiede che gli sia servito un caff, dopodich, quando lo vede a suo agio, gli sorride. Sembra in procinto di confidargli un segreto: Caro vecchio Roy, ricordi quando hai accennato allo stato balcanizzato in cui versa il settore che si occupa di case pubbliche? Dovrebbe rispondere di s, che ricorda, che sperava che proprio lui, il sindaco in persona, gli dicesse di andare fino in fondo per rimettere le cose a posto riportando la giustizia ancor prima dellefficienza, l dove prima cerano solo clientele. Dovrebbe, ma non risponde. Riflette chiedendosi dove Sebastian lo vuole condurre. Il tempo si ferma in quellattimo dilatato di silenzio. Calmati Roy! Stai per essere promosso a luogotenente di Sebastian. Il Sindaco continua a fantasticare come soltanto lui sa fare. non ti preoccupare, risponderemo alle bordate degli occupanti. Riporteremo la giustizia e la rispettabilit in questo borgo marcescente e noi due, da soli, marceremo insieme verso lempireo futuro che ci aspetta, cammineremo sulle strade della storia fino a che non saremo ricordati per leternit e lo saremo eccome. Lo saremo per aver sconfitto tutti quei balordi che impediscono alla sinistra di rinnovarsi e queglaltri, le caste di approfittatori che suggono linfa alle istituzioni e lucrano e rubano e ridono sui terremotati e pensano solo a se stessi. Io e te, Roy, cambieremo il mondo incominciando proprio da questa citt corrotta. Da questo momento ti chiami Deckard* e sei un poliziotto assoldato per cacciare i lavori in pelle** dai palazzi comunali.
* Rick Deckard, il poliziotto protagonista di Blade Runner . ** Un nome gergale dato ai replicanti

Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare Gli androidi sognano le pecore elettriche perch le macchine sono diventate pi umane degli uomini. Ma cosa sognano le pecore elettriche? Sognano di tornare ad essere gli animali dai quali discendono. Sognano di potersi liberare dai simulacri di metallo in cui sono state imprigionate. Sognano di conoscere la verit su se stesse e sul mondo che le circonda, ma non c un solo luogo che non abbia il suo bel mattatoio dove si macel355

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lano tutte quelle povere bestie sognanti. Ma presto ancora per vedere la pecora morire. Eccola allora la nostra pecora elettrica mentre siede a pochi metri da Sebastian e da Roy. Guardatemi come sono elegante con quella giacca rapita alle tarme dellarmadio, nelle occasioni importanti. Mi ero incontrato con Roy il giorno precedente e insieme avevamo scritto la domanda che avrei dovuto porgli il giorno seguente in Consiglio Comunale. Ma non c tempo per ricordare ancora perch il Presidente del Consiglio mi ha appena concesso la parola: Consigliere Celli pu illustrare la domanda allassessore. Ancora oggi mi risuonano nella mente queste parole dal tono altisonante che cambiarono il corso della vita di Roy, della mia e di quella dellintero partito verde. Mi alzai in piedi e chiesi quanta verit vi fosse nelle dichiarazioni che aveva rilasciato ai giornali una settimana prima: Si forse sbagliato quando ha pubblicamente affermato che le case sono state attribuite ai senzatetto dai politici sulla base di criteri clientelari? domandai. Roy pareva tranquillo. Non una sola goccia di sudore colava dalla sua fronte. Non era ricurvo sul microfono, come sono soliti stare gli stanchi assessori. Lo si vedeva impettito quanto una statua, sorretto sembrava, solo da se stesso e neppure la risposta tanto agognata si pieg alloratoria molliccia dei politici del tempo, anzi usc dritta dalla bocca dellinterrogato con la forza di una sarissa macedone:

Il borbottio cess improvvisamente nella sala. Alla resa dellassessore si era sostituita una dichiarazione di guerra a cui il Consiglio Comunale
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Io ne ho viste di cose che vuoi umani non potreste immaginare. Regole in fiamme al largo delle nostre case popolari... Ho intravisto nel buio la ragione dei tecnici piegarsi ai desideri dei politici. Ho visto uomini ricchi e benestanti accedere alla commissione, non per ragione o necessit, ma sospinti dal vento caldo del potere. Ho visto indigenti e poveretti calpestati nei propri sacrosanti diritti. Ho visto la corruzione e lingiustizia dilagare nel cuore del sistema. E tutte queste azioni delittuose non andranno perdute, ma le consegner alleternit della giustizia. tempo di morire. E sia questa la sorte - poich la stessa che il fato assegn a Sansone e ai Filistei - di tutti i consiglieri che si sono attribuiti un alloggio o lhanno dispensato a chi non lo meritava *

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* Io ne ho viste cose che vuoi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione... e ho visto i raggi b balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. tempo di morire. Liberamente tratto da Blade Runner di Ridley Scott

avrebbe potuto rispondere solo con listituzione di una commissione dindagine. Se quanto affermato era vero, ogni documento - ogni lettera, e ogni atto amministrativo - doveva essere passato al setaccio dai commissari eletti. Ne andava della rispettabilit della stessa Amministrazione.

Il codice di fine esistenza Sapevo che non sarebbe stato semplice venire a capo dello scandalo perch la forza che ti permette di vincere qualsiasi battaglia politica pu essere tratta solo dalle vere ragioni da cui scaturita la tempesta. Spogliato il dibattito dai depistaggi, dalle menzogne, dalla propaganda di parte, non resta che lessenza della verit alla quale ci si pu asservire per far trionfare la giustizia. Quale rappresentante dei cittadini avevo quindi lobbligo morale di comprendere come erano state attribuite le case che rientravano nel patrimonio immobiliare comunale. Roy aveva composto un dossier dove sia i nomi dei beneficiati, sia i cognomi dei Consiglieri Comunali - solerti costruttori dei regali immobiliari - comparivano censurati dalla grossa linea nera di un pennarello. Si trattava di mossa sbagliata: maledizione! Se vuoi fare una denuncia la dici tutta, altrimenti sembra che tu stia contrattando la verit sottobanco con qualcuno. Ma forse erano stati i timori di Roy, che temeva di essere sepolto dalle querele, ad averlo spinto ad intraprendere una strada tanto ambigua. Stando cos le cose, per ricostruire il documento, si dovevano mettere le mani in un archivio che occupava almeno due stanze. Unimpresa che si riveler lastricata dinsoliti imprevisti. Ogni qual volta mi capit di incontrare Roy, molto pedantemente rinnovavo la richiesta di avere il dossier in versione integrale. Ma ogni sforzo fu vano. A suo dire non era questo un argomento alla mia portata. Come ebbe pi volte a ripetere, avrei finito per cacciarmi nei guai o, peggio, mi sarei fatto male. Su, su, vai a giocare con i tuoi amici che con i grandi ci gioco io. Vai a quel paese Roy! Lascia che te lo dica che a quei tempi eri proprio un bastardo quando mi trattavi cos. Ad ogni modo, non si era trat357

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tato solamente di mettere in piazza il malaffare politico, sotto cera molto di pi. Lapice della freccia conficcata nella ferita aperta era la prima mossa di un gioco molto pi vasto di cui nessuno voleva svelarmi lesistenza. Ma in realt Roy non era lartefice della strategia, ma solamente un esecutore. I tempi di cottura erano decisi in altra sede e da un altro chef. Quando questo mi fu chiaro, dichiarai ai giornali che La povera gente non doveva diventare merce di scambio politico. Ma nessuno comprese cosa volessi dire e non ci fu un solo giornalista che volle approfondire questa frase. La lasciarono l, da sola, in cima alle colonne, come una stele antica che nessuno ha mai voluto decifrare. Evidentemente temevano di addentrarsi in una terra ostile, piena di insidie, dove si rischiava di non trovar pi una via duscita. Lo denunciai in pi occasioni, lo sa solo Dio quante volte: i Consiglieri comunali dovevano smetterla di giocare con i poveretti. Tutti quelli che si erano rivolti agli uffici pubblici per scampare al freddo e agli stenti meritavano, non tanto un processo al passato, quantomeno una riforma del sistema e in ogni caso non andavano trattati come le pedine di un monopoli politico. In una sola cosa Roy aveva ragione. La vecchia commissione, distributrice di case alla cittadinanza, era uno strumento amministrativo falsato dove i politici si erano andati a sostituire ai tecnici, contrariamente a quello che prevedeva la legge. Non a caso si trattava di un organo bipartisan, composto dai membri di ogni partito presente in Consiglio Comunale (ad eccezione del partito verde nel mandato 1999 2004). Insomma, di un bel bacile straboccante di grigie decisioni in cui tutti avevano infilato le mani. Incominciai a capire quanto sarebbe stato difficile per Roy ottenere ragione dal momento che, Sindaco a parte, si era messo contro tutti. E quando tutti sono colpevoli gi stato ribadito molte volte - nessuno colpevole. Fin dai primi giorni ogni accadimento, ogni azione e comportamento, sembrava confermare lesistenza di unentit sconosciuta che muoveva i fili standosene nascosta nellombra. Chiesi di poter accedere agli archivi, ma una fuga di gas radioattivo, incredibile a credersi, rendeva impossibile laccesso. Poi si ruppe un tubo e fu la volta di un allagamento. I funzionari sono fuori ufficioRitenta e sarai pi fortunato - sembravano suggerirmi allunisono i centralinisti. Alle scuse subentravano altre scuse. Qualcuno, evidentemente, stava mettendo in ordine le carte e non gli fu certo difficile farlo. Infatti, alla mia prima visita scoprii che non tutti i documenti archiviati erano protocollati. Come dicevano i latini, Quod non est in actis, non est in mundo quello che non negli atti, non nel mondo. I documenti potevano quindi essere sostituiti o pi semplicemente buttati nella
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Quando finalmente la torta fu pronta, Roy si prese la cura di inviarmi gli estremi censurati del Dossier e quando mi trovai a difenderlo in commissione - caso per caso presi coscienza per la seconda volta della sorte predestinata del replicante. Nella totalit dei suoi esempi ce nerano circa venti su ottanta completamente infondati. Il ricco cinese si rivel laffittuario di una cantina dove manteneva la moglie, una figlia prostituta e un bambino analfabeta. Il benestante marocchino divent un muratore malpagato e malato di cancro che non riusciva neppure a saldare la retta del garage dove abitava con la famiglia. Certo cerano anche gli altri, il milionario che risiedeva nella casa popolare, lidraulico indigente che girava in Ferrari, la ricca ereditiera con tre ville da mantenere sulle spalle, la figlia e lamante del Presidente di quartiere, ma perch mescolarci dei casi totalmente infondati? I conti non mi tornavano e le domande si moltiplicavano nella mia testa. Chi aveva aperto i cassetti a Roy? Chi disegnato una strategia allapparenza sicura, ma disseminata di trappole nascoste? Chi - per Diana! aveva clonato uno scenario diverso dal reale? Molte le ipotesi in campo, una sola la pi attendibile. Sebastian, dato il carattere estremamente infido del campo minato in cui Roy si era avventurato, era stato cos accorto da tatuare un codice di fine esistenza nel DNA del replicante. Se qualcosa fosse andato per il verso sbagliato, il Dio della Biomeccanica, avrebbe potuto terminare in prima persona la sua creatura. Ma non ve ne fu bisogno perch Roy si sarebbe terminato da solo.

spazzatura senza che nessuno se ne potesse accorgere. Larchivio era unentit mutevole che cambiava daspetto ad ogni visita cos come il camaleonte cambia il colore del mantello al sopraggiungere di un predatore. E fu proprio questa deliberata assenza dei protocolli che avrebbe affossato lo scandalo liberando tutti quegli spettri che ancora oggi si possono vedere riflessi negli specchi del palazzo comunale. Ed sempre su questo dettaglio, sottovalutato da Roy, che si fond la sconfitta dellAssessore alla casa del partito verde che aveva ricevuto la delega in quella calda estate del lontano 2004.

Roy e Sebastian entrano alla Tyrrell Corporation per scoprire come si pu annullare il codice di fine esistenza dei replicanti (da Blade Runner)

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Gli sponsor dei poveracci Cosa realmente avesse visto Roy - prima dei cataclismi accaduti agli archivi - nessuno pu saperlo, ma la sua tesi era concettualmente fondata. Potrebbe essere definita come la Teoria dellinclusione relativa. Chiunque necessitava di un alloggio poteva usare due strumenti: la graduatoria e la Commissione Casa per le emergenze abitative. La prima ragionava con le persone come se fossero dei numeri, la seconda le trattava da esseri umani. In questo secondo girone di giudizio i consiglieri comunali stabilivano un ordine di grandezza alla sfortuna che variava tutte le volte perch alla fine, ci che veramente importava, consisteva nel far quadrare i conti: tante case ad un consigliere, tante case ad un altro, secondo il principio di sponsorizzazione del poveretto cos chiamato dal Consigliere Davide Ferrari. I consiglieri consigliavano ai propri prescelti come supportare la disgrazia con le carte e indicavano le strade giuste da intraprendere con la perniciosa pedanteria del ragioniere. Il problema nasceva dal fatto che a pochi poteva venire in mente di rivolgersi ad un politico della commissione. Dato questo carattere esclusivo - solo chi possedeva una certa dimestichezza con la politica poteva pensare di intraprendere questa strada con successo la commissione casa si era trasformata, a detta di Roy, in una macchina in grado di ottenere voti in cambio di alloggi. Per eliminare una vocazione simile, uninascoltata legge tentava da almeno dieci anni di porvi rimedio. Stando alla legge, loperato del tecnico andava distinto da quello del politico, soprattutto in materia di politiche abitative. Il tecnico attribuiva e il politico sorvegliava e non il contrario come stava succedendo. Roy aveva ragione da vendere, ma non quanto basta a provarla, quella sua stramaledetta ragione. Riguardai le carte del dossier ancora una volta e ancora una volta ne fui rabbrividito trovandomi davanti a storie incredibili. Un distinto signore, pur avendo un reddito da cento milioni, aveva ottenuto un bilocale. Lanziana in affitto che pur avendo gi una casa ne ottenne unaltra pi bella, questa volta pubblica. Cera la badante extracomunitaria che si era messa sotto sfratto da sola, con tanto di corrispondenza intercorsa con il consigliere che le suggeriva di non pagare laffitto in maniera da farsi sfrattare. Agli atti cera persino la lettera del suo avvocato:
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Se mi pu fare avere copia delle ricevute dei pagamenti le garantisco di riuscire a strappare al padrone dellimmobile un regolare contratto di locazione. Niente ad fare, la badante rispondeva: Non mi daranno mai la casa del Comune se possiedo un alloggio in affitto e per questo sono con la presente a revocarle il mandato Nonostante queste affermazioni fossero agli atti nessuno le vide e le fu assegnata una casa. Avevano ripulito gli archivi da tutte le malefatte, ma, evidentemente, non proprio da tutte. Insomma, cera di tutto e di pi, ma cosa vi fosse realmente non aveva nessuna importanza perch le carte sarebbero mutate al mutare dellinchiesta. Inoltre era praticamente impossibile collegare queste, chiamiamole buone azioni, alloperato di un membro della commissione. Nessun consigliere avrebbe lasciato una firma sulle carte. Era un reato indicare la via giusta al questuante? Se i Commissari esulavano dai compiti, era perch qualcuno lo aveva permesso e questo qualcuno si chiamava Istituzione. Difficile, anzi impossibile, addossarle la colpa. Io so.

Le commissioni politiche, salvo rarissime eccezioni, non sono mai servite a scoprire la verit, semmai a nasconderla. Sono il luogo che permette ai politici di guadagnare il tempo che serve per tessere gli accordi. Sono il mercato dove la verit barattata col silenzio pagato a peso doro. Ma io sapevo. Sapevo che dietro alla commissione si nascondeva Forteventi defraudato da Sebastian del ruolo di Sindacalista dei poveri. Sapevo che lesiliato Sebastian minacciava di rendere pubblico tutto il marciume che avrebbe infranto ci che restava della vetrina rossa dItalia mandando in rovina il partito che era riuscito a costruire la propria leggenda sul buon governo dei comunisti emiliani. Sapevo che i Consiglieri, di destra e di sinistra, non potendo pi incidere sullattribuzione delle case si ritrovavano con una freccia in meno al proprio arco. Sapevo che tutti i nemici di
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Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi Pier Paolo Pasolini

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Sebastian morivano dalla voglia di dargli una lezione incominciando proprio da un assessore della sua giunta. Sapevo che i futuri transfughi dei Ds, la granitica sinistra del partito, volevano tessere alleanze con Rifondazione che a sua volta aveva preso a mal volere lassessore alla casa per via delle occupazioni combattute a suon di sgomberi, denunce e un dispiegamento massiccio delle Forze dellordine. Sapevo tutte queste cose che insieme ad altre formarono un coacervo di intenzioni che poco o nulla avevano a che fare con la giustizia e la buona politica. Scaricatori di porto

Pier Paolo Pasolini

Nel giro di poche sedute la commissione casa divent un luogo impraticabile e di conseguenza un organo inutile. Il consigliere Alberto Zannini, che per altro ricopriva lincarico di presidente e per questo avrebbe dovuto garantire il regolare svolgimento dei lavori della commissione, allunisono con il consigliere Paolo Foscherini, praticava una forma di ostruzionismo fondato sullinsulto. Dopo averti concesso la parola ti azzannava improvvisamente senza darti nemmeno il tempo di reagire. Abbaiava offese e grugniva critiche e tra le bave filanti riusciva a farti tacere. Stando cos le cose sul verbale ci finivano solo gli interventi che erano considerati in linea con lopinione corrente. Per questo incominciai ad allontanarmi per lasciarlo sfogare. Il tavolino dove i commessi riponevano il caff caldo del mattino fu eletto a rifugio, ma anche l, il pedante Foscherini trov il modo di molestrami. Mi si avvicin alle spalle e sottovoce mi consigli di lasciar perdere. Disse che avevano un dossier bello caldo sul mio conto ed erano pronti a renderlo pubblico. Gli domandai se avessero scoperto che alle medie rubavo i lecca lecca a Samoggia che ne aveva tanti perch era il figlio di un tabaccaio. Ora che ci penso devo avergli rubato anche una gomma pane. Era colorata, di un bel verde smeraldo, le mie erano sempre state bianche, poi la si poteva lavorare come se fosse pongo. Insomma, non ho resistito
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e la pagai con due giorni di ritardo e solo dopo che mia madre si accorse del furto. Foscherini continu a fissarmi con due occhietti taglienti che mi parvero assi stonati su quel viso bonario da panda: Non importa che tu abbia fatto qualcosa di male o meno disse limportante riuscire a far credere alla gente il peggio, cos da sputtanarti per il tempo che serve. Mi ero trovato una bella compagnia, non c che dire. Fui costretto a scrivere le mie considerazioni su dei pezzetti di carta che consegnavo al Presidente affinch li mettesse a verbale. Se andava bene finivano nel cestino o restavano ammonticchiati sulla tavola. Quando era di cattivo umore li faceva in tanti piccoli pezzi e me li buttava in faccia. Cos i lavori della commissione diventarono il teatro di una farsa. Gli unici individui chiamati a testimoniare erano proprio quelli presi di mira nel dossier di Roy, alludo ai tecnici e ai politici, che se ne guardarono bene dal dire la verit. Quando questi testimoni ripetevano le loro banalit che peraltro avevano gi dichiarato ai giornali, i membri della commissione si riunivano a gruppetti per confabulare su chiss quali misteri. Pissi pissi, bau bau. Ma che importa? Mi dissi. Tanto, era gi stato tutto deciso. Uomini di vetro Roy non si vedeva in giro da tempo. Si era rinchiuso in se stesso. Sfogliava le giornate guardando i piccioni svolazzare sulla piazza dalla finestra dellufficio. Aveva finalmente preso coscienza della sua fine imminente. Non vi peggior destino per chi ha fatto del tradimento unarte, di sentirsi a sua volta tradito. Sugli spalti del palazzo comunale - ne era ormai certo - non avrebbe incontrato nessuno. N Sebastian e neanche il suo fantasma. Era solo. Abbandonato dallEdmond con cui sarebbe dovuto fuggire dal Castello. Forse laveva deluso, era andato oltre, troppo lontano da lui. Qualunque fosse la ragione, non digeriva il fatto di essere stato costretto ad alcune connivenze che lui stesso aveva contestato ai suoi predecessori. Non era riuscito a scacciare gli affittuari arricchiti a tal punto da non meritare pi un alloggio e - cosa ancor pi grave si era visto obbligato ad aumentare le quote attribuite alle emergenze abitative. Fino a prova contraria, una delle sue tesi affermava che la commissione casa per le emergenze - lorrendo mercimonio in mano ai consiglieri - aveva via via carpito
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La relazione era un guazzabuglio commemorativo del lavoro dei commissari. Non ho mai visto nulla affermare tante cose senza arrivare ad una sola conclusione. Neanche un funambolo sarebbe riuscito a camminare sul filo di tutto quel nulla, ma chi scrisse una simile raccolta di scempiaggini, tre anni dopo, si guadagn per questo un seggio in consiglio regionale. Le lettere non resero mai tanto neanche a Petrarca. Sicch, chi vuole arricchirsi, non deve passare le notti in bianco a rivisitare il dolce stil novo, ma bene che spenda il suo tempo a leggere le relazioni delle commissioni dinchiesta. Secondo la relazione non era successo niente, nessun reato era stato compiuto, nessun colpevole andava punito, ma questo bastava per distrug364

immobili alle graduatorie destinate ai cittadini senza conoscenze. Cos si ritrovava smentito da un agire, imposto a forza, che non condivideva assolutamente. Tuttavia anche questo faceva parte della sistematica demolizione della sua autorevolezza organizzata proprio da quelle stesse persone che aveva contestato duramente. Assediato dal proliferare delle milizie di occupanti che scacciate si riversavano in altri immobili con la rapidit dellacqua. Inviso allEnte Paracomunale delle Case Popolari che non tollerava di sentirsi controllato a vista, non passava giorno senza che unazione intangibile lo svuotasse ancora un po dei gi miseri poteri che gli restavano. Goccia dopo goccia, granello dopo granello, il suo corpo si era ridotto ad unarmatura vuota, rilucente di uninstancabile volont, vero, ma pur sempre vuota. La pecora elettrica, attratta da questa storia oscura, avrebbe voluto aiutare Roy, ma si sentiva sempre rispondere nello stesso modo: Quando serbi un obiettivo chiaro non devi mai farti distogliere da esso. Devi proseguire dritto verso di esso, in silenzio, e con grande determinazione. Non pensare al sapore dolce della vittoria e nemmeno ai corvi neri che precedono lamara disfatta. Nullaltro puoi fare se non attendere che il tuo destino si compia nel solco tracciato dal fato. Credo che amasse scrivere e con questa prosa volle farmi intendere che la sconfitta doveva essere soltanto sua e di nessunaltro. Malgrado una siffatta nobilt non me ne facevo una ragione di doverlo lasciare solo. Arriv il giorno in cui avrei dovuto firmare la relazione della commissione casa. Se firmavo entravo senza volerlo nel campo dei suoi oppositori. Bloccai Roy in corridoio per chiedere se per caso non avrebbe voluto qualcuno al fianco durante la battaglia risolutiva. Ma gli Dei accecano coloro che vogliono perdere, tanto che rispose: Non importa, so cavarmela da solo.

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Non dei forti la guerra, non degli ambasciatori la velocit, perch il caso e il tempo sono gli unici artefici dei nostri destini. * Se dico questo perch durante tutti questi mesi in cui ho partecipato ai lavori della commissione dinchiesta, ho sempre avuto limpressione di camminare su di un lago ghiacciato. Ho marciato senza fermarmi accompagnato dal dubbio e mi sono domandato chi mi avesse condotto su questa fragile palpebra congelata. In molti credono che sia stato lassessore ad accompagnarmi fin qui dopo avermi preso per mano. Pu essere, ma chi lo ha convinto a recarsi dove interi eserciti sono precipitati negli abissi siderali del lago dove tuttora riposano. questo che si vuole? Qualcuno pensava forse che sarei annegato in silenzio con il mio assessore fra i costoni di ghiaccio spezzato? Io non ho paura. Tuttaltro. Siete voi che dovete aver paura. Paura della verit. Paura della giustizia. Paura del giudizio dei cittadini. Chi ha condotto lassessore sul lago voleva farlo sprofondare con il suo partito. Voleva dimostrare linattendibilit assoluta degli amministratori verdi e a questa prima ragione se ne sono aggiunte altre cos che ognuno ha potuto aggiungere la sua pietra al cumulo lapidario. Noi tutti sappiamo, inutile nascondercelo, che la vecchia politica uccide la nuova dopo averla usata per attingere i voti agli elettori innocenti che mai li avrebbero concessi a politicanti di mestiere. Questa la strategia di cui la sinistra si sempre servita. Non vero? Ma mi chiedo cosa vi abbia spinti ad unire la destra con la sinistra, nelladempimento di un simile disegno. Se stato pi linteresse o gli affari che avete combinato. Sebastian mi fiss con uno sguardo impassibile, ma un rivolo di sudore gli col lungo la tempia. Continuai imperterrito: Vi ho sentito molto convinti delle vostre ragioni. Percepisco la vostra sicurezza. Mi sembra quasi di poterla toccare, ma questa neve che cade
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gere la credibilit di Roy. La domanda era per unaltra: Sebastian avrebbe lasciato giustiziare Roy? Questo si chiedevano tutti a Palazzo e io con loro. Pensai a quello che avrebbe potuto dire lassessore e sulla falsa riga di questa ipotetica supposizione scrissi un lungo intervento. N glorie, ma neanche dolori. Roy sarebbe potuto restarsene al suo posto senza lonere di dover pagare un prezzo per aver posto la questione per primo. Scelsi una formula molto simile al salvagente lanciato al naufrago e mi presentai in Consiglio il giorno in cui Roy avrebbe dovuto rispondere alle tesi espresse nella relazione partorita dalla Commissione dindagine sulla casa.

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La mia era logica allo stato puro. Li tenevo nellangolo tanto che se qualcuno dei consiglieri avesse voluto rispondermi si sarebbe dovuto arrampicare sugli specchi. Mi lanciarono sguardi rabbiosi. Lividi. Altro che lupo sulla barca, quelli erano un branco di leoni digiuni che avrebbero voluto pasteggiare con le mie carni e succhiare il midollo fino allultima delle mie ossa. Ma non cessai di infierire: Non vedo come si potrebbe convincere la citt che lAssessore viene dimesso perch si reso colpevole di aver preso una decisione giusta che per questo non sar modificata. Luomo e il suo agire non potranno mai essere disgiunti. Sono una cosa sola.

su di noi, su questo fragile lago ghiacciato, non bianca e non nera. La neve che cade oggi grigia. Quando si parla della vecchia commissione casa bisogna fare attenzione a non finire come il contadino che deve trasportare il cavolo, la pecora e il lupo sulla barca. Il nostro cavolo la vecchia commissione casa. La pecora lAssessore Roy. Il lupo la commissione dinchiesta istituita per far luce sulle ragioni che hanno spinto la pecora a mangiarsi il cavolo. In molti vorrebbero, a questo punto, che il lupo si mangiasse la pecora, se non altro per pura vendetta. Naturale: i lupi finiscono sempre per divorare le pecore. Ma prima di lasciare cadere lassessore nelle fauci umide della belva bisogna rispondere ad una sola domanda. Se la commissione casa stata abolita, una ragione ci dovr pur essere stata. Delle due luna: o lassessore si sbagliato e bisogna istituire subito unaltra commissione di politici per attribuire gli alloggi comunali, oppure lAssessore ha fatto una cosa giusta e la commissione casa resta soppressa per sempre. Se resta soppressa, resta in carica lassessore. O mi sbaglio? Cos dovrebbe essere, stando al buon senso. Ma qualcuno mi corregga se sbaglio.

Continuai a parlare per almeno unaltra ventina di minuti, ma nessuno dei presenti, ad eccezione di Sebastian, parve cambiare opinione sebbene quello strano silenzio mi fece capire che non tutti i silenzi sono uguali e per questo bisogna imparare a distinguerne alcuni dagli altri. Quello era un silenzio di vetro. Il silenzio degli uomini di vetro, che seppur appaiano forti e arroganti, possono andare in mille pezzi improvvisamente. Un reduce che ritorna a casa, dopo aver vissuto in trincea, trova ad accoglierlo due possibilit. Pu continuare a credere che combattere la guerra sia stata una cosa giusta o concludere di essere stato preso per i fon366

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delli raccontando le ingiustizie, le atrocit e infine linutilit della guerra. Roy scelse la prima lasciandosi cadere nel vuoto. In Consiglio ripet le ragioni e le accuse che gi aveva espresso senza togliere o aggiungere nulla. Rivendic le sue convinzioni nel modo con cui un cane braccato, latrando e mordendo, si sarebbe difeso dagli accalappiacani comunali. Quando lo incontrai nel cortile era sera inoltrata. Le dimissioni erano appena giunte sulla scrivania del Sindaco. Sebastian laveva salutato sommessamente ed era consapevole di essere in parte crollato con lui. Fino ad allora si erano convinti in parecchi, compreso il sottoscritto, che Sebastian fosse il cambiamento personificato, ma laddio di Roy aveva infranto per sempre la grande illusione. Ve lo vedete Butch Newman Cassidy che spara a Sundance Redford Kid nel finale del film western di George Roy Hill dicendo: - Vecchio mio, non te lo volevo dire, ma ti ho appena venduto allesercito boliviano? Un finale cos non me lo sarei mai aspettato.

Butch Cassidy e Sundance Kid nellomonimo film di George Roy Hill sono interpretati da Paul Newman e Robert Redford

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Roy mi corse incontro a braccia aperte. Sembrava come liberato da un peso opprimente. Era fiero del suo gesto e assaporava la fine nello stesso modo in cui il pubblico si gusta le ultime sequenze di un film americano di successo. Ma quella sera, seduto sulle poltrone di quel cinema, non cera nessuno. Non cerano i detenuti del carcere di Brubaker per lultimo saluto al direttore colpevole di aver tentato di riformare il penitenziario. Non cerano neppure gli studenti dellAttimo Fuggente, in piedi - sui banchi - a gridare: Capitano o mio Capitano!. Cero solo io. Ma cosa importa? Quel momento andr perduto nel tempo come lacrime nella pioggia ** o forse coler come inchiostro sulle pagine di questo libro che non legger mai nessuno.
* Munich di Steven Spielberg ** Blade Runner

Post scriptum a Roy

Robin Williams in Lattimo fuggente

Il cane accovacciato sulla tomba di questa storia attende ancora di veder svelata la verit e non sa dire se il protagonista abbia agito da solo o su ordine di Sebastian e neanche sapr mai se questultimo si comport come Cesare Borgia. Pu solo cercare nelle parole di Abramo Lincoln una lontana ragione per spiegare il comportamento di Roy Battle il replicante che sfid il suo creatore: Molti uomini possono sopravvivere alle avversit, ma se volete veramente mettere alla prova il carattere di un uomo, concedetegli il potere. Al posto di Roy subentr un magistrato andato da poco in pensione. Roy, prima di abbandonare la carica, aveva spedito il dossier alla Procura e
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molti politici si domandavano se la scelta di un Giudice fosse stata imposta dalle circostanze che richiedevano la nascita di un nume tutelare. Solo un paio di mesi dopo ci si rese conto che si era trattato di una coincidenza. Quando la Magistratura si ritrov a dover affrontare lo scandalo delle case popolari diede ragione a Roy . Proprio cos, nella richiesta di archiviazione si pu leggere testualmente: sono infatti certamente fondati i rilievi di illegittimit amministrativa dei provvedimenti adottati dalla commissione casa nel periodo storico considerato cos come ampiamente documentato dallAssessore nei suoi numerosi interventi pubblici.

Ma una cosa riconoscere la fondatezza delle accuse che hanno fatto scoppiare lindignazione generale e unaltra trovare un colpevole allinterno di una comunit composta da figure istituzionali che non hanno dissentito, assistenti sociali ridotti al silenzio, uffici distratti e politici a detta loro inconsapevoli. Una comunit non soltanto estesa, ma diffusa capillarmente nel tessuto amministrativo. Roy non mi aveva mai ostacolato da quando era stato eletto Presidente del partito. Mi lasci sempre inseguire i miei castelli in aria senza distruggerli, contrariamente a quello che avevano fatto i predecessori. Per la pecora elettrica, cresciuta nel fiele avvelenato della politica, non fu questa una piccola cosa. Sotto di lui il partito verde crebbe fino a superare il 5% unico caso nella storia di quel tempo. Guidato da Roy divent la terza formazione di sinistra della citt e se i dirigenti di allora fossero stati mossi da ben pi nobili ideali e non dal desiderio di tenere il culo incollato alla poltrona sarebbero certamente riusciti ad ottenere la tanto promessa piantumazione di un albero per ciascun voto ricevuto. In questo modo avrebbero consolidato leccellente risultato elettorale e continuato lesperienza amministrativa nel migliore dei modi. Se questa crescita poteva apparire ai pi come un merito non lo fu certo per il mio partito che scacci Roy (lunico espulso della sua storia) e non lo fu per i movimenti, nel bene e nel male era pur sempre uno di loro, e nemmeno per tutti quelli che si videro profanati del proprio decrepito potere messo a dura prova dal rinnovamento politico che segu ai fatti di Genova. Sebastian non solo aveva distrutto la sua creatura, ma anche i boschi nei quali era nata e cresciuta. Perch lo fece? Perch la sua strategia, cos tanto contestata dalla citt, si fondava sulla demolizione sistematica di tutto quello che aveva
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intorno. Immagino si fosse convinto che una nuova macchina amministrativa, moderna ed efficiente, poteva essere ricostruita soltanto ripartendo da zero e non sui cascami di una fitta rete di consuetudini e di scambi politici e di clientelismi che avrebbero soffocato qualsiasi riforma. Questo fu certo un progetto ambizioso, cos ambizioso da inabissarsi trascinando con s tutti quelli che ne fecero parte o ne furono soltanto testimoni. Non so dire che cosa ottenne Sebastian dallo scandalo delle case popolari. Forse un seggio al Parlamento Europeo? Nessuno lo sapr mai, ma basti al lettore sapere che dopo la cacciata di Roy, le famose deleghe si ricomposero, tornando ad essere, quello che erano prima. Lurbanistica torn allovile e il mio partito verde all1% di consenso elettorale, in una parola spar completamente dalla politica italiana. In citt qualcosa stava cambiando per sempre e gli ultimi avvenimenti erano solo un cristallo di neve nella bufera. Il Partito Democratico stava per nascere e Sebastian aveva egregiamente dimostrato a Veltroni come ci si pu liberare dagli alleati minori logorandoli fino alla loro morte. Qualche anno dopo Roy tent invano di entrare in altri partiti senza successo, la sua fama di cavaliere della legalit lo precedeva facendo di lui il fardello che ogni politico non avrebbe mai voluto ritrovarsi accanto. La complessit del gioco in cui si era trovato invischiato e lincapacit di spiegarlo chiaramente, con umilt e ammettendo i propri errori, lo mutarono in una figura indecifrabile che si prestava ad essere infangata da chiunque, magari proprio da chi non aveva capito assolutamente nulla dello scandalo delle case popolari. Roy non stato un voltagabbana e neanche un arrivista, certamente ha finito per diventare la pedina di un gioco molto pi grande di lui. Ad ogni modo mi sono convinto che Roy sia sempre stato stato mosso da nobili ideali e da un grande altruismo. Tent la carriera del giornalista entrando nella radio di un noto imprenditore immobiliare. Svolse una decina di inchieste con la grinta di sempre prima di essere licenziato in tronco e buttato in mezzo a una strada. Fu sostituito da una rubrica radiofonica di satira demenziale. Infine pubblic un libro sulle infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna presso un editore semisconosciuto, ma le librerie si rifiutarono di venderlo. Roy continu cos a vivere nellanonimato senza vedersi riconoscere alcun merito.
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Ancora oggi, quando il sambuco imbianca le chiome di fiori e i tigli profumano laria, penso a quel giugno del 2004. Mi domando dove siano finiti tutti quei ragazzi, reduci da Genova, che hanno creduto con cos tanto ardore nella politica. Mi pare di risentire i loro discorsi appassionati, cos immensamente solidali con il mondo intero, se vuoi un po ingenui, ma sinceri e puri. Li ascolto ridere. Li rivedo mentre raccolgono offerte vendendo birre ai passanti. Mi chiedo se continuano a credere in quello che fanno o se hanno finito per non credere pi in niente. A voi, dieci piccoli indiani, brindo nelle mie sere destate. Non lo sapete perch ci siamo persi di vista, ma anchio sono stato ucciso. Sono solo lultimo di tutti voi, lultimo dei dieci piccoli indiani di cui non ne rimase nessuno. Per quanto mi riguarda continuai la mia attivit di Consigliere Comunale consapevole che il mio partito aveva dimostrato di non essere un soggetto politico affidabile. Un consigliere senza un partito alle spalle, volente o nolente, perde gran parte della sua forza. Diventa il reduce di una guerra persa. Un relitto alla deriva che pu essere salvato soltanto dalla sua ardente passione per le ingiustizie da combattere. Per questo lasciai il partito verde un attimo prima di vederlo colare a picco per lo scandalo dei rifiuti napoletani. Quando il Presidente del partito, illustrissimo Ministro dellAmbiente, rispose alla stampa affermando che si trattava di una questione che non lo riguardava me ne andai verso altre formazioni ecologiste dove non ebbi nessuna fortuna. Gli spari sopra Sono in ritardo e gli altri non mi aspetteranno - pensai entrando nel cantiere. Dopo aver salito le scale raggiunsi la terrazza appena restaurata scelta per lappuntamento. Il responsabile delle collezioni comunali ci avrebbe accompagnato in visita dentro alla nuova Galleria dArte Moderna nata sulle ceneri del vecchio forno del pane. Ma intanto, un uomo e una donna, due consiglieri comunali, passeggiavano chiacchierando amabilmente. Lui pareva leggermente seccato, ma lei lo confortava con dovizia di particolari: La pratica non era completa mi lanci unocchiata, forse aveva sentito tintinnare i tasti della macchina da scrivere dietro alla porta del mio sgabuzzino Ero andata da loro in veste non ufficiale rafforz il tono - come un cittadino che conosce le cose mi fiss per comprendere se avevo inteso la precisazione - Ho ribadito che nessuno avrebbe scambiato la permanenza senza titolo con unoccupazione, altrimenti - se fosse malauguratamente successo - avreb371

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bero cestinato la richiesta di alloggio. Poi gli ho preso un appuntamento col funzionario preposto, ma loro non si sono presentati e non sono neppure passati a prendere dal mio ufficio lISE e lISEE - alludeva a delle certificazioni sul reddito rilasciate dallamministrazione pubblica ..e adesso vanno in giro a dire che non vogliamo dare loro la casa, dopo tutta la fatica che ho fatto. Si era da poco chiuso lo scandalo delle case popolari e gi cera chi istruiva le pratiche per i senzatetto che poi sarebbero stati cooptati in qualche progetto politico. Povero Roy, pensavi veramente di far vincere limparzialit amministrativa facendo a pezzi un tavolo di legno? Me ne andai disgustato e montai su un taxi per fare ritorno a casa. La radio andava a tutto volume sparando nellaria le parole di una nota canzone di Vasco Rossi: sempre stato facile fare delle Ingiustizie! Prendere. Manipolare. Fare credere!........ma adesso state pi attenti! Perch ogni cosa scritta! E se si girano gli eserciti e spariscono gli eroi. Se la guerra (poi adesso) cominciamo a farla noi. Non sorridete, gli spari sopra, sono per voi! Non sorridete, gli spari sopra, sono per voi!

Un avvertimento sensato quello di Vasco. Sensato, ma improbabile. Gli Italiani perdonano sempre tutto ai loro governanti. La fiducia il nostro tratto migliore. Se cos non fosse cos, non oso pensare a cosa potrebbe succedere. Luomo che sfid il generale M a p a c h e Vado a prendere il diavolo per la coda Crazy Lee in The wild bunch di Sam Peckinpah

Siete stanchi, demotivati, angosciati e disillusi. Il mondo che vi ho mostrato irrimediabilmente perso. Non cos. Larte di raccontare belle storie vincer sempre su quelle mediocri, sulle povert umane e sulla gente che spreca la propria vita in scaramucce senza importanza o si vende lanima per un caff. Fate della vostra esistenza una bella storia e andate a prendere il Diavolo per la coda! Siate gli eroi di voi stessi prima che degli altri perch a tutti si pu mentire, ma non al proprio cuore.
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Tombstone Tutti sogniamo di tornare bambini, anche i peggiori di noi. Forse i peggiori lo sognano pi di tutti Don Jose in The wild bunch di Sam Peckinpah

Il Sindaco decise di spegnere il vigile elettronico utilizzato per multare le auto non autorizzate che entrano in centro. Strumento indispensabile per contenere linquinamento e i suoi nefasti effetti sulla salute. Spento per le feste natalizie e spento al sabato per sempre. Ero stato fino a quel giorno un politico naf, ma nulla di pi. Malgrado non volessi affatto diventare Pike Bishop, il capo del leggendario Mucchio selvaggio, non sapevo ancora che gli avvenimenti futuri, come sempre, avrebbero serbato molte sorprese. Presentai un ordine del giorno che ne chiedeva la riaccensione. Mi convoc il capogruppo dei DS, la persona pi tranquilla che abbia mai incontrato, ma non per questo meno spietata di quanto il suo ruolo di capo gli imponesse. Ritiralo e vota a favore del nostro Odg mi ordin Lucio Medraghi Non giusto risposi Non mai questione di giusto e sbagliato. Non devi mai dire quello che pensi, bens devi pensare a quello che ti conviene dire. Tutto qui. Sentenzi andandosene.

Voleva solo farmi capire che in politica non importa avere veramente ragione, ma sufficiente riuscire a farlo credere. Se non avesse pronunciato quella frase avrei certamente ritirato lordine del giorno. Mi sono sempre chiesto perch Pike Bishop e i suoi compagni che formano quel meraviglioso Mucchio Selvaggio del film di Sam Peckimpah, non si prendono i soldi del Generale Mapache senza per forza rivolere indietro il loro amico Angel. In fondo, stato proprio Angel a mettersi nei guai regalando una cassa di fucili ai nemici del generale. Sono solo dei banditi quelli di Wild Bunch, ma come la maggior parte dei rapinatori di banche sono
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anche delle brave persone. Da bambino, quando vidi questo film, compresi che vi sono momenti nella vita di ogni uomo in cui necessario andare fino in fondo. il destino che bussa alla tua porta e ti chiede se vuoi far parte della storia o preferisci passare il resto della vita in pantofole. Nelle ore che seguirono ammirai la verit svelata mentre esce dalla confusione infernale. La scorsi camminare come una dama bianca in mezzo alle pressioni degli alleati, accanto alle minacce palesate dal Primo Cittadino, dentro alle notti irrequiete e ai frugali pasti ingozzati nella fretta. Felice, come solo le donne sanno essere. La guardai stregato. Dovevo ritrovare il bambino che ero stato un tempo. Prenderlo per mano e fare la cosa giusta. ero pronto alla sfida. Composi lintervento di presentazione allordine del giorno e lo lessi in Consiglio. La terza e pi importante spada sono le parole, quelle parole che non si fermano davanti a niente: Ora voi vi aspettate un mio intervento da politico. Non lo sar. Non pu esserlo quando emerge un sentimento profondo che ti impone di

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dire quello che pensi e non a pensare a ci che, in veste di politico, sia conveniente dire. A Tombston, Arizona, c un cimitero. Su di una lapide possibile leggere un epitaffio che ci riporta a questo Consiglio Comunale. Qualcuno ha scolpito l sopra queste parole per renderle immortali: Era un bravuomo e aveva ragione. Ma noi eravamo di pi e labbiamo impiccato. Se incomincio il mio intervento partendo da una sperduta localit dove la legge americana ha trovato i suoi fondamenti imbracciando Winchester, Colt e doppiette belghe, solo perch in questo preciso momento non stiamo discutendo solamente di tenere acceso un vigile elettronico. La nostra discussione esula completamente da questa domanda. Oggi il partito pi importante della coalizione di centro sinistra decider, se i numeri devono prevalere sulla ragionevolezza. In questa citt, inutile ricordarlo, le forze minori hanno contribuito alla vittoria del Sindaco. Ora io vi chiedo: passata la festa gabbato lo santo? Di questo si discute oggi. Pu il mio partito che ha totalizzato pi del 5% essere messo alla porta in seguito alle richieste di unAssociazione di commercianti? Di questo stiamo discutendo oggi. Ci tengo a precisare che riconosco lAssociazione di commercianti di cui parlo, sono convinto che rappresenti unopinione di cui si deve tenere conto, ma ritengo improponibile e dannoso porre la sua opinione al di sopra dei partiti che si sono presentati al voto e che compongono questo consiglio comunale. Entro poi nel merito ricordando lesempio fatto da me in commissione. Prendiamo un bicchiere. Riempiamolo fino a farlo tracimare. tracimato! Voi mi dite che ci vuole una sperimentazione per arrivare alle conclusioni. E sia! Prendiamo un altro bicchiere, riempiamolo nuovamente, questa volta davanti ai comitati, agli esperti, ai commercianti con i loro scontrini e rovesciamolo nuovamente nel bicchiere gi colmo dacqua. Qualcuno avr il coraggio di sostenere che il bicchiere non tracimer? Che la tracimazione finalmente controllata, monitorata, studiata? Cosa diversa sarebbe stata se si fosse deciso di stabilire un prima e un dopo, una citt sperimentata con il vigile spento e una citt sperimentata con il vigile acceso. In questo caso potrei intravedere lo spettro delle buone intenzioni sulla sperimentazione, ma anche su questo ci avete detto di no. Un s avrebbe rap375

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presentato entrambi gli interessi. Avrebbe posto leconomia sul piatto della bilancia scientifica del monitoraggio accanto alla salute. No alla data e no allalternanza, cosa rimaneva per noi ecologisti? Nulla. Dove sono tutte le proposte ventilate alla stampa che ci sarebbero state fatte oggi? Dormono sulla collina di Tomb Stone. Ecco dove sono! Vengo al nostro bene amato Assessore alla Mobilit. In commissione abbiamo appreso che il vigile elettronico non servito a diminuire linquinamento. Brutta frase questa perch potrebbe portare allabolizione completa dello strumento. Un pensiero sventurato o un opinione servita su di un piatto dargento alla futura commissione per il monitoraggio? Ma la cosa ancor pi grave che lAssessore non parlava ai consiglieri, ma alle loro coscienze. Sedava i loro mal di pancia dicendo: Se anche oscuriamo il vigile elettronico non vi saranno rischi maggiori rispetto a quelli a cui sono stati soggetti i cittadini fino ad oggi. Rifiuto questa logica, rifiuto il bucato di coscienza. Il vigile elettronico spento non lava pi bianco. Rifiuto la sperimentazione sugli animali e tanto pi quella sugli uomini. Detto questo mi appello io, questa volta, ai consiglieri e spero che il finale non assomigli al mezzogiorno di fuoco che ha riempito il cimitero di Tomb Stone. Quanti tra di noi si riconoscono nellepitaffio della lapide?. Nel aveva ragione, ma noi eravamo di pi e labbiamo ammazzato? E quanti nel era un bravuomo e aveva ragione. Ora, voi tutti pensate che io abbia finito. Non cos. Gli ecologisti, e mi saranno grati i colleghi consiglieri della Margherita, hanno venduto le vesti e comprato la spada. Quindi come ultimo desiderio concesso al condannato a morte intendo rivolgere un pensiero al primo cittadino. Dalle sue dichiarazioni ho avuto limpressione che lei non abbia ben compreso lessenza del nostro comportamento. Mi spiego, recentemente ha detto che presto diventeranno incompatibili i ruoli assolti dagli ambientalisti allinterno di tutte le istituzioni rette dal centrosinistra e mi riferisco alle Presidenze della Commissione Cultura e del Quartiere. Come se noi, noi ambientalisti, subentrati in una guerra non incominciata da noi, e lo ricordo, ma appoggiata per uno sgarbo, per unElena dal suo senno fuggita, dubitassimo che lei non riuscir a ribadire, ancora una volta, che il pi forte in questa citt. Che i ribelli pagheranno care le loro scelte. Eravamo certi di questo, perch chi cammina allinferno non teme di tenere in mano un fiammifero acceso. La rassicuro, lei il pi forte. Se oggi i suoi consiglieri non brandissero un pulsante, ma una spada, non potremmo neppure ricordare
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Segu un istante congelato dal silenzio. I consiglieri sembravano ancora assorti nelle mie parole. Lopposizione - mentre il gigante di Rifondazione si tergeva gli occhi lucidi fece scattare lapplauso. I plaudenti furono redarguiti dal Presidente del Consiglio, il mite Professor Sofri: Non applaudite! - grid e dopo aver riflettuto un istante aggiunse sconsolato: ..semmai ci vorrebbe un minuto di silenzio. Il Presidente provinciale dei Ds, Salvatore Monarca, seduto anche lui sui banchi del Consiglio mi si par davanti. Mi aveva sempre intimorito, non certo per i galloni cuciti sulla giacca, forse di pi, per laspetto fiero e lo sguardo magnetico del principe tuareg appena scampato al Ghibli della
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ai nostri figli come sono andate le cose, perch come lei sa bene, e ce lo ricorda un po troppo spesso, la storia la scrive chi vince, o meglio chi ha i numeri per vincere. Quasi sempre. Non sempre certo, accaduto anche il contrario. Ma non ci interessa affatto dimostrare il contrario o rappresentare leccezione, stiamo solo tornando allorigine, torno io, figliolo prodigo, in seno alla sua falange minacciosa ordinata nei ranghi dai miei stessi compagni, un tempo ventre della madre ulivista, che mi ha permesso di essere qui oggi in Consiglio, davanti a lei, davanti al padre che mi ha abbandonato in mezzo al guado, al padre che ho amato e che continuo ad amare, che ho chiamato solo pochi mesi or sono Capitano o mio capitano e che, temo, divorer tra poco i suoi figli cos come fece Crono. Questo per ribadire che non vi nessuna prova di forza se lei ha deciso di fare una cosa sbagliata, ma solo un sacrificio. Un sacrificio, travolto dal tema della legalit destinato forse a non essere neppure compreso. Sono le aspettative che avevamo, i sogni, lamore per un orizzonte che sembrava vicino. Perfino io, il gattaro, lo sciocco Forrest Gump della politica, perfino io, ho creduto che lei fosse il sogno che aspettavo da una vita. Speravo che lei mi avrebbe fatto crescere e non combattere contro i miei fratelli. Celebrer, celebreremo, in questa sede quella che i giapponesi chiamano la nobilt della sconfitta, la perdita dei nostri comuni e condivisi obiettivi che ci eravamo dati e ai quali ci sacrifichiamo onorevolmente in loro ricordo. Si ricordi per che uccidermi, uccidere gli ecologisti sul campo di questaula, sterminarli in ciascuna istituzione da loro retta, far di lei un tiranno, della sua maggioranza fedele un esercito poco motivato e dei nostri sogni solo uno sbiadito ricordo.

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Libia. Sulle prime pensai che mi avrebbe coperto dinsulti, invece, scosse la testa come per dirmi: ben fatto! e strinse forte il palmo della mia mano. Alle sue spalle, in fila, attendevano per complimentarsi tutti quanti i miei compagni daula. Lordine del giorno fu bocciato, chi cresce le querce, custodisce le asce. La mia maggioranza si avvalse delle spade nemiche, ma nellesercito pi forte quattro guerrieri decisero di non partecipare allesecuzione premendo il pulsante dellastensione. Per la prima volta il partito dei Democratici di sinistra si spacc in due pezzi. Non fu quindi un guerriero di lungo corso e nobili origini che riusc a spezzare quellinossidabile fraterna unit, ma un perdente eletto dalle gattare cittadine e protetto solamente dal grande gatto Fritz che ci domina dallalto dei cieli. Il giorno seguente, il Primo Cittadino ritir lordine del giorno sulla legalit con cui avrebbe scacciato il partito Verde e Rifondazione Comunista dalla maggioranza. Non ho mai pensato di essere stato io a convincerlo, un armigero che ha saputo tener testa al grande cavaliere nero delle televisioni non si fa certo intimorire dalle parole di un gattaro - ma quando racconto la favola della fionda a mio figlio, mi piace lasciargli credere il contrario: Cera una volta un fanciullo di nome Davide. Il fanciullo era molto amato dagli abitanti del villaggio e per questo li proteggeva con la sua fionda. La sapeva maneggiare tanto bene che nessun drago, orco o gigante osava avvicinarsi. Ma una notte, un gigante cattivo fece sparire tutte le pietre. Cos, il fanciullo, quando si svegli, si trov senza pi nulla da scagliare. Ma lui era molto saggio e decise che avrebbe usato le parole al posto delle pietre sapendo che ferivano molto di pi e non uccidevano nessuno. Fu cos che gli fece un indovinello. Quale indovinello babbo? chiese Lorenzo. Come si fa a far entrare un elefante dentro ad una cinquecento in tre mosse? Come si fa, dimmi insistette Lollo. Si apre la porta, lo si fa entrare, si chiude la porta.

Dormi piccino, dormi tranquillo, dormi vicino al tuo babbo. Domani ti racconter del piccolo sole che tutti chiamavano Sirio, e di quello stesso fanciullo che fece pentire il gigante cinese per aver spento una stella del firmamento.

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Arrivederci ragazzi! Avevo perso insegnando a tutti come farlo nel modo migliore. Ero diventato un politico vero, uno di quelli che riescono a far cambiare idea ai compagni e ai nemici pronunciando un discorso. Chi lavrebbe mai detto? I giornalisti di tutta Italia mi telefonarono per chiedermi se potevo inviare alla redazione il testo integrale del mio intervento. Quella sera il Sindaco si era complimentato dicendo: Hai trasformato un melodramma in una tragedia greca. Bravo! e prima di andarsene mi regal unonorificenza dargento che aveva ricevuto dal Governo Cileno. Da un lato vi era impressa leffigie di Gabriela Mistral e dallaltra il profilo di Pablo Neruda. Conservala con la stessa cura con la quale ti scegli le parole mi disse.

Quando uscii nel chiostro del Palazzo, il campanile batteva la mezzanotte. La piazza si era spopolata, un vento sottile che sapeva dei boschi dellAppennino sembrava voler trascinare via con s tutta la tensione della serata. Mentre andavo a riprendermi mio figlio - lasciato ai vicini di casa pensai che, malgrado tutto, - malgrado le tessere, i coltelli, e i veleni - la politica rimaneva lunico luogo dove avrei potuto combattere. Non era vero ci che avevo sempre pensato e cio che le parole in politica non contano nulla, che solo le tessere concedono il potere. Mi sbagliavo. Il mio partito era poi lunico soggetto che mi avrebbe sempre permesso di dire ci che pensavo. Onore alla politica, onore al mio partito. Mi ripetevo. Tornato in casa strinsi fra le braccia Lorenzo. I suoi occhioni brillavano di una gioia luminosa nel buio della notte. Lo misi a letto e gli rimboccai le coperte. Sul plaid vidi disegnate tante buffe ranocchie verdi, le rane di Sabattini proteggevano il mio bimbo e, suo padre, il vecchio Davide, avrebbe dovuto a sua volta proteggerle. Tutto tornava, tutto torna sempre quando si difende la natura e tutti i suoi figli. Ma, forse, sarebbe stato meglio dire addio alle mie battaglie. Ritirarmi per sempre dalla politica per stare con Lorenzo e Lara. Avrei dovuto farlo. No. Non lo feci e decisi che non avrei mai abbandonato quel mestiere da cowboy delle parole. Mi sbagliavo, ma quella sera pensavo che ci fossero ancora tante battaglie da combattere. Vidi stagliarsi allorizzonte
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Alzate al cielo i calici oh miei soldati! Alzate le coppe in alto, cos in alto, da brindare alle stelle del mattino. Stringete le lance al petto e respirate unultima volta laria pulita di questa notte perch domani allalba una nuova impresa ci aspetta. E se mai dovessi cadere un giorno in battaglia, continuate voi, eroi che ancora dovete nascere, dallimpronta lasciata dal mio ultimo passo. Cosi credevo senza sapere che dopo essere entrato nel Partito Democratico sarei stato miseramente sconfitto e umiliato. Ma questa - come direbbe Conan, il Re dei cimmeri - tutta unaltra storia. Verso la conclusione del processo 28 novembre 2005

nuovi inceneritori da affrontare, colsi linarrestabile incedere delle orde venatorie, ascoltai il frastuono delle armate al soldo dei palazzinari mentre battevano le benne sugli scudi. Animali da difendere, ambienti da preservare, diritti da far valere. Avrei dovuto continuare a combattere perch quelle battaglie erano diventate la mia vita.

I membri della Giuria sembrarono entusiasti del racconto malgrado facessero di tutto per nasconderlo, qualcuno si asciug le lacrime fingendo di essere stato colto da un attacco improvviso di allergia. Era evidente che limputato era riuscito a toccare i loro cuori. Ma i volti dei giurati si rannuvolarono subito dopo e dagli sguardi un po persi subentrati alliniziale emozione sintu quale fosse lo stato danimo in cui si trovavano: limputato meritava di essere altrove, a combattere per un mondo migliore, e non dentro a quellaula. Ma il reato di cui si era macchiato era pur sempre una colpa indelebile. La Pubblica accusa, che meglio di chiunque altro seppe cogliere quel benevolo sentimento soffocato, and in escandescenze: Lei vorrebbe veramente farci credere di essere diverso dagli altri politici? Ma andiamo, non mi faccia ridere! Abbiamo tutte le prove per dimostrare che lei colpevole di uninfinit di reati e per quanto riguarda il suo eroe, quel Roy, un disoccupato della peggior razza, Sebastian un perdente che ha mentito spudoratamente dicendo di volersi dedicare al figlio salvo
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poi farsi eleggere a Strasburgo. E quellaltro, quel Sabattini, ancora oggi non ci risulta sia stato riabilitato dalla follia che gli fu ascritta. Senza contare che limputato si molto probabilmente inventato di sana pianta tutte le storie che ci ha raccontato. Ha perfettamente ragione! - rispose limputato alzandosi - Ma non ha nessuna importanza che le mie storie, come le chiama lei, siano vere o false, limportante che io sia riuscito a convincere anche un solo ragazzo o una sola ragazza, presenti in questaula, che la politica non pu essere lasciata a se stessa. Chin il capo e mantenendo gli occhi bassi continu a parlare: Ho perso tutte le mie ultime guerre, questo vero. Ho rinunciato agli ideali in cui credevo e non ricordo nemmeno pi quante soddisfazioni possono scaturire dal combattere una giusta causa. Io sono colpevole, ma non sono colpevole di aver rapinato una banca. Io sono colpevole di essere un politico. Ditemi voi: pi colpevole chi compie un atto criminoso alla luce del sole o chi compie quello stesso identico gesto mascherandosi in mille maniere? pi criminoso privare una banca dei suoi soldi impugnando una pistola o pi criminoso fare la stessa cosa falsificando i bilanci della Parmalat. pi criminoso gridare mani in alto o avvelenare le merendine dei bambini con uova marce o i succhi di frutta con degli inchiostri cancerogeni. Avete forse visto qualcuno pagare un prezzo per questi reati? pi criminoso far stendere la gente a terra nel caveau o rovesciare merda nei fiumi facendo rinchiudere in manicomio, come malato di mente, chi si oppone? pi criminoso fuggire nella notte col bottino o cambiare i piani regolatori rubando pezzi di terra alla citt per donarli ai propri amici costruttori che meglio di chiunque altro sanno come ricambiare cotanta generosit? Io sono un criminale che ha rapinato una banca: vero! Lo sono! Non lo nego. Ma almeno mi si riconosca di averlo fatto a volto scoperto e non calzando un passamontagna da Onorevole o da Palazzinaro o da Lobbysta. Io sono un criminale che mostrando di essere se stesso ha compiuto un impareggiabile gesto di onesta lealt verso il mondo. Condannatemi signori della Giuria, se lo credete giusto, ma condannatemi per aver rinunciato ai miei propositi, per aver abusato dei miei elettori, per essere diventato un politico come tutti gli altri. Condannatemi! E sia! Ma per la misericordia di Dio, non infliggetemi una pena per aver rapinato un banca! Per essere stato lartefice dellunica azione onesta, limpida e visibile, di tutta la mia vita! Lunica che incontrerete da qui alla fine dei vostri giorni. Io sono un rapinatore di banche, luomo pi onesto che abbiate mai incontrato!
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La Pubblica Accusa decise che non poteva lasciare che limputato continuasse ad arringare la Giuria: Invece no! grid Io chiedo per lei la massima pena computabile cos che possa marcire nelle peggiori galere del paese e se non dovesse bastare io sono pronto ad accusarla anche. Intervenne il Giudice: Si calmi per favore disse con voce calma e leggermente seccata e continu: La vorrei pregare di mantenersi allinterno della consueta dialettica consona alla sede in cui si trova. Per un attimo ho avuto come limpressione che limputato fosse lei. La Giuria e il pubblico risero fragorosamente. Chiedo quindi ai giurati di ritirarsi continu il Giudice e chiedo inoltre che limputato sia ricondotto in cella. La seduta sciolta. Ci aggiorniamo a domani per il verdetto. Limputato fu preso in consegna dagli agenti mentre la Giuria si ritirava nella saletta riservata. Il Giudice si accomiat con le frasi di rito: Durante questa lunga deposizione limputato si volutamente allontanato dal crimine che ha commesso e per il quale sar giudicato, per questo ricordo a tutti i Giurati, e sia messo a verbale, di giungere ad un verdetto che stabilisca se limputato si reso colpevole di aver rapinato una banca o se al contrario innocente. Il resto non ci interessa. A domani allora. In cella Quando limputato rientr in cella trov ad attenderlo il suo vecchio amico di sempre, quellAldo Maccione che per molte indecifrabili coincidenze gli era stato sempre accanto nella buona e nella cattiva sorte. Gli butt le braccia al collo stringendolo con forza mentre limputato restava impassibile senza ricambiare tutta quella inutile calorosit. Sei stato fantastico! disse eccitato Maccione Ho seguito il processo su Sky dallinizio alla fine. Limputato scosse la testa come per fargli capire chiaramente di non essere pi interessato a quanto accadeva nel mondo. Ma dai, non fare cosi! lo rincuor Maccione Tutti parlano di te, dellonesto rapinatore di banche. Gli indici dascolto sono schizzati alle stelle, persino lEspresso ti ha dedicato lultima copertina. Ma non capisci?
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Sei luomo del momento, un eroe del popolo! Limputato si and a sedere sulla brandina senza mostrare alcuna emozione. Maccione senza mollarlo un istante and a sedergli accanto e lo strinse nuovamente a s con forza, come un allenatore stringe il campione. Ricordi quella fondazione di cui ti ho parlato? chiese Maccione Quella messa in piedi dal numero uno degli industriali? Quella dove confluiranno anche Francesco e Gianfranco. Anzi, pare persino che anche Pierferdinando sar della partita. Come puoi ben immaginare cercano gente in grado di gestire un nuovo partito creato ad hoc per scalzare lormai logoro Berlusconi. Anche loro ti conoscono e mi hanno parlato molto bene di te. Cos mi sono permesso di venirti a reclutare personalmente, come ai vecchi tempi di Tonino. Ricordi? Ma questa volta non hai altra scelta mi par di capire Maccione rise da solo della battuta. Infatti: questa volta non ho altra scelta. Non uscir da qui per i prossimi cinque anni lo blocc limputato. Sbagli perch ho preso tutte le informazioni del caso e sono pronto a corrompere tutti i giurati se serve, tutti, dal primo allultimo, ci rifaremo dei soldi col partito. Sei sempre stato un gradasso. Pu darsi, ma come disse Giulio Cesare, un uomo che non si compra con 12 sesterzi lo si compra con 13. Te ne sei dimenticato? Mi sempre piaciuto quel tuo modo di fingerti cinico per poi voler dimostrare tutto il contrario. Francamente - argoment limputato non penso proprio che il nostro paese abbia bisogno di un altro partito. Lo stato in cui versano le finanze, la disoccupazione crescente, questo susseguirsi senza fine di scandali, processi, intercettazioni. Quello che si scopa la ragazzina, quellaltro che si fa fare le seghe in cambio di un appalto. Questo scontro permanente di cui non sintravvede la fine mescolato ad una melassa maleodorante Il nostro paese avrebbe bisogno soltanto di una bella rivoluzione, questo s. E quando i tempi saranno maturi, molte teste cadranno dai patiboli! E vedrai quante ne cadranno! Il popolo non potr sopportare ancora a lungo. qui che ti sbagli Maccione si freg le mani compiaciuto Il popolo - il tuo popolo morto! Guarda cos successo in Grecia. Hai visto forse una folla incendiare i Parlamenti? Manifestanti in strada che lanciano le monetine come ai tempi di Craxi? Tuttaltro. Non successo un benedetto accidente di niente, se non un morto e qualche scaramuccia. Si lasciano colare a picco! Questa la verit! Glielhanno data vinta! e lo sai perch?
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Dimmelo tu Limputato fece no con la testa. La caduta iniziata da tempo e come i passeggeri del Titanic continuiamo tutti quanti a far finta di niente. Ma che importa... Devi solo decidere da quale parte stare: se startene dalla parte di chi avr di che godersela fino alla fine dei suoi giorni o dalla parte di chi continua a ballare sul ponte della nave prima di andare a fondo. Se cos non fosse, prova a spiegarmi perch la corruzione dilaga ovunque. Te lo dico io perch, perch ognuno vuole la sua parte, il suo fondo nero personale, la sua scialuppa di salvataggio, la sua casa con vista sul Colosseo. Per questo ci vuole un nuovo partito, per riportare lordine e permettere soltanto ad alcuni di beneficiare di unagiata pensione. Che diamine! Non ci sono mai abbastanza scialuppe per tutti. Per un istante mi ero quasi illuso che il tuo nuovo partito avrebbe rimesso a posto il Paese, riportato lordine, come tu stesso hai detto e invece la solita storia del lupo che perde il pelo, ma non il vizio di assecondare la deviata natura che lo possiede. Ma lo sanno gli altri tuoi compagni che serbi questi progetti? chiese beffardamente limputato senza ottenere risposta. Si alz in piedi e accompagn Maccione alla porta. Congedandolo disse: Come sai, in tanti anni, non mi sono mai permesso di entrare a far parte di una lista bloccata e la mia vecchia veste da consigliere comunale me la sono sempre sudata con le preferenze. Dal popolo sono nato e al giudizio del popolo voglio fare ritorno. Come dire che preferisco marcire in galera piuttosto che illuderere la gente ancora una volta. Avresti dovuto immaginarlo sorrise - Da quando rapino le banche ho messo la testa a posto, sono diventato una brava persona. Cosa credevi?. Maccione lo guard, sorrise a sua volta e lo abbracci con forza. In quel preciso istante cap che non si sarebbero pi rivisti e ne fu profondamente commosso. Quando Maccione si ritrov fermo davanti alla stazione dei treni infil la mano in tasca per afferrare il denaro da consegnare al tassista. Insieme alle banconote trov la pagina strappata di un libro. Lesse distrattamente quelle poche righe tratte dalla Storia di Roma di Sallustio:

I potenti incominciarono a mutare la dignit in boria e la libert del popolo in licenza. Ognuno di loro afferrava tutto ci che poteva, strappava, rubava. Tutto si divise in partiti e questi straziarono lo stato governandolo con l'arbitrio di pochi. Controllavano il tesoro, le provincie, le cariche, la gloria, i trionfi. I cittadini erano oppressi dalla miseria, costretti al servizio nelle legioni. I capi si dividevano le prede, mentre le persone erano scacciate dalle loro terre, se per sventura, erano desiderate da un potente. Gli esponenti dei partiti profanavano e devastavano tutto. Nulla premeva loro e nulla consideravano sacro. Finch sprofondarono nell'abisso scavato dalle loro mani.

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Il verdetto Non fu certo una decisone facile. I giurati restarono reclusi per tutta la giornata e per lintera notte seguente. Fu solo verso l'una del giorno dopo che presero posto in aula. "Siete giunti ad un verdetto unanime?" chiese il Giudice quando li vide seduti. Il Presidente della Giuria si alz e annu con la testa: "Potrebbe gentilmente dirci se avete ritenuto l'imputato colpevole o innocente?" Il Presidente della Giuria rest in silenzio per un tempo infinitamente lungo. Il Giudice lo incalz: Vi ho gentilmente chiesto se siete giunti ad un verdetto?. Il presidente della Giuria tacque. Esigo una risposta dalla Giuria popolare! grid, ma nessuno rispose.

Il banco dellAltrasinistra: Roberto Panzacchi, DavideCelli e Serafino DOnofrio

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Stampato nel mese di luglio del 2010 presso: Tipografia Fd via San Felice 18 a 40122 Bologna 051/227879 LEDITORE INESISTENTE c/o Davide Celli Via dellUnione 8 40126 Bologna 320/4731739 celli.davide@yahoo.it

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