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UT - Cantare la lirica italiana: Un metodo per la voce, una guida per l'ascolto
UT - Cantare la lirica italiana: Un metodo per la voce, una guida per l'ascolto
UT - Cantare la lirica italiana: Un metodo per la voce, una guida per l'ascolto
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UT - Cantare la lirica italiana: Un metodo per la voce, una guida per l'ascolto

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About this ebook

Non bisogna mai dimenticare che il melodramma è una forma teatrale dove la parola parlata diviene parola cantata (…) la comprensione del testo riveste un ruolo fondamentale nella messa in scena di un’opera lirica.
David Ciavarella

Cantare la lirica italiana”, di recentissima pubblicazione, contiene un vero e proprio metodo di lavoro messo a punto dai Maestri Yuri Takenaka e David Ciavarella per l'apprendimento di una tecnica vocale sintesi della tradizione dei nostri più grandi interpreti. La loro lunga esperienza di insegnamento, anche all'estero, ha già verificato la validità di questo modo di formazione ad alto livello, confermato anche dalle diverse prefazioni al testo.
La capacità e la notorietà internazionali degli autori, docenti presso il Liceo Musicale "Elena Principessa di Napoli" di Rieti e presso il Conservatorio "Nicola Sala" di Benevento, sono solo alcuni dei pregi dell'opera che offre una serie di strumenti di crescita nell'arte di cantare la nostra lirica. I più immediati sono i qr code con esempi per ciascun tipo di esercizio vocale proposto all'allievo o al lettore. Inoltre, ciascun capitolo tecnico è seguito da indicazioni di ascolto dei grandi artisti in particolari ruoli, registrazioni facilmente disponibili nella rete internet, e appunti sul lavoro dei maggiori librettisti italiani.
Per i testi delle opere, tutti in lingua italiana, si va da Lorenzo Da Ponte che lavora per Mozart ai 29 autori che hanno scritto per Gioacchino Rossini, da Arrigo Boito per Giuseppe Verdi alla coppia Illica-Giacosa per Puccini. Uno spazio è dedicato anche alla produzione “industriale” della famiglia Ricordi e a quella della famiglia Strauss.
Non mancano inserti dedicati alla poco conosciuta (e riconosciuta) produzione femminile come Nannerl Mozart, sorella di Wolfgang, e Grazia Deledda, o Maria Luisa Coccia e la Marchesa Colombani. Non è stata dimenticata nemmeno la crudele pratica della castrazione per ottenere voci maschili con una estensione di voce particolarmente acuta che rimase in voga fino all'inizio del 1900 della quale esistono e sono indicate solo pochissime registrazioni.
Arricchiscono il volume, oltre a una terzina della Divina Commedia poco ricordata di Dante Alighieri sul rapporto tra musica e verso, un inedito racconto delle lezioni di canto di Beniamino Gigli al nipote, scritto dal compianto Beniamino Gigli jr., e frasi dal manoscritto di Gabriele D'Annunzio del romanzo “Il fuoco”.
L'insieme di queste indicazioni, tecniche e storiche, sono la migliore base di lavoro sia per chi vuole intraprendere o migliorare la strada del canto lirico sia per coloro che chiedono da sempre una guida all'ascolto affidabile e comprensibile anche per i non addetti ai lavori. Offre quindi un quadro complessivo, semplice e chiaro, di un mondo artistico che esiste e si replica da oltre 400 anni. In questo lungo periodo, forse perché conosciamo poco il nostro patrimonio operistico, i grandi cantanti sono sempre stati accompagnati dalla stessa identica frase:

“apprezzato in Italia,
osannato all'estero”
.

Contatti: metodo.ciavarellatakenaka@gmail.com, admilibridelpantheon@gmail.com.
LanguageItaliano
Release dateMay 15, 2023
ISBN9791222407548
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    Book preview

    UT - Cantare la lirica italiana - David Ciavarella

    Tutti i diritti riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali.

    L’opera in copertina e le illustrazioni sono di Samantha Scrivere.

    I disegni relativi alla tecnica vocale sono dell’artista Alessandro Magrelli.

    La veste grafica e l’impaginazione sono di Martina Quaglia.

    ADM – I libri del Pantheon s.r.l.s.

    Salita de' Crescenzi n. 30 – 00186 Roma

    P.I./c:f. 15493921009

    www.admilibridelpantheon.com

    Mail: admilibridelpantheon@gmail.com

    admilibridelpantheon@gmail.com

    Versione digitale realizzata da Streetlib srl

    —— INDICE ——

    Ringraziamenti

    Origine dei nomi delle note musicali

    Dedica a nostra figlia

    Beniamino Gigli, il mio maestro

    Foto: Teatro dell’Opera di Roma

    Prefazione Sergio La Stella

    Prefazione Peter Tregear

    Prefazione Miciko Tadè e Noriyuki Hirata

    S. Cecilia, patrona dei musicisti per caso

    Citazione: Daniel Pennac

    Foto: libretti d’opera

    Appunti di viaggio

    Preludio

    Foto: il mondo dei cori italiani

    Citazione Strauss

    Capitolo 1 L’utilizzo della voce

    Note

    Suggerimenti di ascolto: Tenore

    I librettisti: da Dante Alighieri a Maria dé Medici, Regina di Francia

    Capitolo 2 Il canto

    Note

    Suggerimenti di ascolto: Soprano

    I librettisti: la riforma di Calzabigi e Gluck

    Capitolo 3 La Respirazione

    Note

    Suggerimenti di ascolto: Baritono

    I librettisti: Da Ponte librettista per Mozart

    Capitolo 4 Appoggio e proiezione

    Note

    Suggerimenti di ascolto: Mezzosoprano e Contralto

    I librettisti: 29 autori per Gioacchino Rossini

    Capitolo 5 Posizione e spazio

    Note

    Suggerimenti di ascolto: Basso

    I librettisti: Ricordi e Strauss

    Foto: Rigoletto

    Capitolo 6 Problematiche e Soluzioni

    Note

    Suggerimenti per l’ascolto e l’approfondimento

    I librettisti: Arrigo Boito autore per Giuseppe Verdi

    Capitolo 7 Dizione

    Note

    Foto: targa commemorativa Mascagni a Roma

    I librettisti: Illica con Mascagni

    Foto: manoscritto di Gabriele D’Annunzio

    Capitolo 8 Vocalizzi

    Note e Appunti

    Foto: programmi di sala e partiture

    Capitolo 9 Affrontare un nuovo brano

    Note

    Pietro Mascagni:Influencer con due famiglie

    I librettisti: l’opera al femminile

    Foto: i Lavori donneschi in una pagella del 1919

    Un caso particolare nella storia della lirica: i Castrati

    Una nota in più: opere e arie rappresentate nel mondo

    Capitolo 10 Fine primo atto

    Foto: applausi per il concerto dei Brindisi nell’opera

    I Maestri

    David Ciavarella

    Yuri Takenaka

    NOTE LIBERE: per i vostri appunti di viaggio e di successo

    —— RINGRAZIAMENTI ——

    Un ringraziamento particolare per la realizzazione di questo libro va al soprano Makiko Sasaki e al tenore Federico Fialdini che hanno confermato in prima persona la validità del Metodo Ciavarella-Takenaka.

    Un sonoro grazie va ai Maestri Sergio La Stella, Peter Tregear, Miciko Tadè e Noriyuki Hirata che hanno scritto le prefazioni dimostrandoci stima e amicizia.

    Per le precisazioni e i suggerimenti di carattere scientifico al dr. Giovanni Cristalli e dr. Nicola D’Elia.

    Infine si ringrazia Quintino Di Marco che ha curato l’edizione di questo libro e lo ha arricchito con foto del proprio archivio, con gli inserti dedicati agli aspetti storici e letterari del lavoro dei librettisti e a quello, ancora poco studiato, delle autrici nell’opera lirica.

    Aggiungiamo più che un apprezzamento, il ricordo di un grande della lingua italiana e uno di una grande figura del mondo musicale.

    Grazie: è un lavoro interessante e originale.

    Prof. Luca Serianni

    (Roma, 1947-2022. Linguista e filologo, Accademico della Crusca, Vice-presidente de La Dante, Coordinatore scientifico del Museo Nazionale della Lingua Italiana e indimenticabile professore di Storia della Lingua alle Università di Siena e La Sapienza di Roma).

    "L’importanza di questo libro, per tutti, è che può essere letto a diversi livelli. Non vuole essere un trattato ma contiene tante indicazioni che possono essere approfondite. (…)

    Dico sempre che l’Italia è un Paese ricco, ricchissimo di tradizione musicale e artistica, la più importante al mondo.

    Ai tanti stranieri che vengono a studiare da noi, e anche ai nostri studenti, offriamo una purezza nell’insegnamento, alla base dello spirito del donare, che accompagna questi talenti verso la realizzazione dei propri sogni."

    M° Edda Silvestri

    (Già Direttore del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, fondatrice della Scuola di AltaFormazione Musicale AIMART, Leone d’Argento alla carriera al Gran Premio Internazionale diVenezia, Direttore Onorario della Facoltà di Musica della Xin Hua College of Sun Yat–Sen University, Cina).

    Il nome alle note musicali è stato dato intorno all’anno Mille e la prima di queste, l’odierno DO, fu detta UT. L’idea fu dell’italiano Guido d’Arezzo che utilizzò le iniziali dell’Inno a San Giovanni scritto da Paolo Diacono:

    Ut queant laxis

    Resonare fibris

    Mira gestorum

    Famuli tuorum

    Solve polluti

    Labii reatum

    Sancte Iohannes

    Le prime parole dell’inno, qui tradotte non in modo letterale, descrivono esattamente

    l’obiettivo di questo libro

    Affinché si possa cantare con voci libere .

    Ad Aiko,

    la nostra voce libera

    —— BENIAMINO GIGLI, IL MIO MAESTRO ——

    Io mi chiamo Beniamino Gigli jr e sono il nipote del grande tenore, anzi, del grandissimo tenore. Mio nonno era talmente famoso, al di là della bravura, che bastava scrivere Beniamino Gigli - Italia che da tutto il mondo la posta gli arrivava direttamente a casa. Quando cantava nei teatri, la gente diceva: Andiamo a sentire Beniamino Gigli!, degli altri non si interessavano.

    Sono nato il 20 Settembre 1947. In quel periodo nonno si trovava in tournée in Argentina, ed era ansioso di conoscere il suo nipotino. Ebbe allora un’idea: telefonò in Italia al quotidiano Il Messaggero e chiese ai giornalisti di pubblicare una mia foto sul quotidiano in modo tale da potermi vedere anche lui. Così successe e tutt’ora conservo quella foto gelosamente a casa.

    Dal 1952 al 1957 nonno rimaneva per lunghi periodi nella villa a Porto Recanati, difatti nel periodo estivo passavamo molto tempo insieme. Non aveva mai nascosto la preferenza per me come nipote. Nel giorno del mio compleanno, era solito organizzare una gara di fuochi artificiali in tutte le Marche, mettendo ben 100 mila lire in palio per il vincitore. E un anno gli chiesi: Nonno mi regali un cavallino bianco? - io intendevo un giocattolo… invece nonno mi regalò un vero cavallino bianco, chiamato Felicino , con cui andavo a spasso per i poderi della villa a cogliere more, uva e fichi.

    Verso i 4 e i 5 anni, nonno mi portava con lui a cantare nel piccolo auditorium all’interno della villa. Finché ero così piccolo, ricordo che rideva e scherzava con me e anche cantare faceva parte dei giochi. Ma già dai 7-8 anni, aveva deciso di farmi capire precisamente il significato dei vocalizzi e di cosa volesse dire cantare bene. Mi spiegava che la lirica dipende tutta dalla pronuncia delle vocali. Bisogna cantare come si parla, mantenendo la cosiddetta maschera facciale, che ti permette di emettere suoni forti senza il minimo sforzo. Lui considerava la i come vocale principale, e pronunciava tutte le vocali perfettamente anche negli acuti. Un tipo di vocalizzo che faceva spesso era questo: Padre Gallo aveva un gallo, bianco rosso verde e giallo, per addomesticarlo usava pane e miele. In tonalità bassa risulta semplice, ma quando si va su quelle più alte, se non si è in maschera, non si riesce a terminare la frase senza respirare.

    Ascoltare Beniamino Gigli cantare era piacevole, certo, ma per me era un semplice nonno dalla voce melodiosa, niente di più. Negli anni seguenti, cercare di imitarlo e di essere il suo miglior allievo era davvero difficile nonostante la pazienza e l’impegno che metteva nelle lezioni di canto. Devo confessare che io invece trovavo quei momenti noiosissimi. Mi faceva ripetere in particolare la vocale i e non ne vedevo proprio l’utilità. Eppure, nonostante tutto, posso dire di aver capito, oggi, a distanza di tanti anni, quello che lui insisteva inesorabilmente a insegnarmi.

    Nonno mi

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