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Cuori nella nebbia: Prospettive di coppia fra sociologia e grafologia
Cuori nella nebbia: Prospettive di coppia fra sociologia e grafologia
Cuori nella nebbia: Prospettive di coppia fra sociologia e grafologia
Ebook99 pages1 hour

Cuori nella nebbia: Prospettive di coppia fra sociologia e grafologia

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La vita di coppia è un’esperienza che molti provano nell’arco dell’esistenza. A volte esperienza qualificante, gratificante e soddisfacente, a volte travagliata, sofferente, colma di disagio. Se un tempo ci si sposava per motivi economici e di sicurezza personale, oggigiorno le coppie  dovrebbero essere motivate ad una vita in comune per cercare amore e appagamento della sessualità, per dare supporto ai propri stati d’animo, per trovare un senso di appartenenza. Così viene spontaneo chiedersi quali motivazioni spingano a scegliere un partner anziché un altro, ed è necessario analizzare il ciclo vitale della coppia, dalla sua nascita alla sua fine, delineandone difficoltà e cambiamenti, ed evidenziandone le possibili risorse e le dinamiche  sottese. È importante vedere quanto conta il benessere personale all’interno del sistema coppia, perché questa funzioni al meglio, anche esaminando le scritture di alcune coppie nelle dinamiche psico-affettive evidenziate dalla grafologia in maniera scientifica ed immediata, fotografia di essenze che potranno evolvere verso chiarezza e serenità, oppure ricadere in giochi di chiusura e nascondimento, pericolosi per gli attori dei giochi quanto per gli spettatori (i bambini), costretti dagli adulti a realtà insidiose.
LanguageItaliano
Release dateMay 12, 2023
ISBN9791280990457
Cuori nella nebbia: Prospettive di coppia fra sociologia e grafologia

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    Cuori nella nebbia - Alessandra Lumachelli

    PREMESSE

    Non sono in casa, il papà e la mamma?, si informò Blum. No disse Pippi. Sono via! Via del tutto

    Astrid Lindgren

    La vita di coppia è un’esperienza che molti provano nell’arco dell’esistenza. A volte esperienza qualificante, gratificante e soddisfacente, a volte travagliata, sofferente, colma di disagio.

    Se un tempo ci si sposava per motivi economici e di sicurezza personale, oggigiorno le coppie dovrebbero essere motivate ad una vita in comune per cercare amore e appagamento della sessualità, per dare supporto ai propri stati d’animo, per trovare un senso di appartenenza.

    Così viene spontaneo chiedersi quali motivazioni spingano a scegliere un partner anziché un altro, ed è necessario analizzare il ciclo vitale della coppia , dalla sua nascita alla sua fine, delineandone difficoltà e cambiamenti, ed evidenziandone le possibili risorse e le dinamiche sottese.

    L’importanza della sessualità nella coppia è legata a un viversi bene personale, che affonda le radici nel processo di individuazione [1] junghiano in essere.

    Si vedrà quanto conta il benessere personale all’interno del sistema coppia, perché questa funzioni al meglio, anche esaminando le scritture di alcune coppie nelle dinamiche psico-affettive evidenziate dalla grafologia in maniera scientifica ed immediata, fotografia di essenze che potranno evolvere verso chiarezza e serenità, oppure ricadere in giochi di chiusura e nascondimento, pericolosi per gli attori dei giochi quanto per gli spettatori (i bambini), costretti dagli adulti a realtà insidiose.

    Spero che questo lavoro contribuisca all’apporto di una profonda riflessione, e quindi apra ad un maggiore benessere, per una serena consapevolezza.


    LA SCELTA DEL PARTNER, L'ALTRO DA ME

    Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi

    Antoine de Saint-Exupéry

    Perché si sceglie un partner? Questa è una domanda a cui non risulta facile dare una risposta.

    La tendenza generale alla scelta di un partner viene attuata sulla base di una serie di elementi complessi che la condizionano.

    Svariati possono esserne i motivi, dettati, ad esempio, da esigenze di ordine economico o influenzati da una pressione sociale; ma, come si evince dalla letteratura sull’argomento, la scelta è principalmente motivata da alcuni bisogni fondamentali dell’individuo, che affondano le radici nella primissima infanzia e si sviluppano nel corso della sua crescita: attaccamento-accudimento, bisogni sessuali.

    Per il pediatra e psicoanalista John Bowlby, l’attaccamento è il legame interpersonale che il bambino instaura con la figura materna, o con un sostituto (care-giver cioè accuditore), a partire dai 6-7 mesi d’età.

    Tale legame è dotato di una speciale carica emotiva, e vede il bambino in posizione di inferiorità, perché più debole, nei confronti della madre.

    Quindi, l’attaccamento si lega alla ricerca di sicurezza e al conseguente bisogno che ne deriva di essere accudite, proprio delle persone deboli. La ricerca della sicurezza, tramite l’attivazione del sistema di attaccamento, viene manifestata da una serie di comportamenti che ci accompagnano sin dalla nascita, e che fondano le proprie basi filogenetiche nella vulnerabilità del neonato, che si trova obbligato a ricorrere alla figura di accudimento per soddisfare i propri bisogni elementari e per la sopravvivenza.

    I bisogni sessuali sono legati al mantenimento della specie, attraverso la funzione riproduttiva, che era la finalità originaria dell’attività sessuale, sebbene quest’ultima sia divenuta per l’essere umano sempre più slegata dalla funzione assegnatale, pur mantenendo un gran valore nella conservazione della relazione.

    La riuscita di certi matrimoni è soggetta alla possibilità di generare figli; per tali coppie sembra esistere un patto implicito che il legame potrà sopravvivere soltanto se sarà possibile soddisfare l’esigenza di paternità o di maternità di entrambi i partner, o di uno di essi. L’esistenza di questa relazione è, dunque, finalizzata alla procreazione e, se ciò non è esplicitato sin dall’inizio, può generare malintesi ed enormi difficoltà.

    Comunque, sia per ciò che concerne l’esigenza di sicurezza che di una progettualità procreativa all’interno di una relazione, la condizione sine qua non è l’esistenza di una fiducia di base nei riguardi della persona con la quale si stabilisce la relazione.

    Quanto più è stata soddisfacente la relazione originaria [1], tanto più si potrà sviluppare un atteggiamento di fiducia nei confronti delle nuove relazioni; contrariamente, se essa è stata ambigua e scarsamente soddisfacente riguardo ai bisogni personali fondamentali, si osserveranno comportamenti ambivalenti o evitanti da parte di chi ha vissuto questo tipo di esperienza.

    La problematica della scelta oggettuale, cioè della scelta della persona da amare, è stata analizzata anche nei Tre saggi sulla sessualità di Sigmund Freud. Per Freud, i fattori fondamentali della personalità si radicano nella prima infanzia, e dai modi in cui un bambino libera la propria libido, o energia sessuale, dipende tutto il suo comportamento durante l’età adulta.

    Le diverse fasi di sviluppo vengono chiamate con le parti del corpo, in cui l’energia individuale si concentra in quel periodo: fase orale, anale, fallica, periodo di latenza, fase genitale. Se avviene la risoluzione del complesso di Edipo, si arriva alla formazione del Super-Io, della coscienza, e vengono introiettati i modelli genitoriali.

    Dunque, si ritroverebbero negli oggetti d’amore della prima infanzia le motivazioni della scelta del partner, che per Freud può avvenire per appoggio (verso una donna nutrice o verso un uomo protettivo), o in modo narcisistico (scelta basata sul rapporto che l’individuo ha con sé stesso).

    La scelta per appoggio avviene proiettando sul partner l’immagine del genitore di sesso opposto al proprio, e si fonda su una risoluzione, avvenuta o meno, del complesso di Edipo

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