Delos Science Fiction 241
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Fantascienza - rivista (46 pagine) - Nel numero 241 di Delos Science Fiction: lo speciale è dedicato al colossal del momento, Avatar La via dell'acqua "Delos Science Fiction 241
Certi film sono criticati da tutti, eppure sono comunque film evento che difficilmente si riesce a esimersi dall'andare a vederli. Il primo Avatar lo era in parte, questo nuovo un po' di più: più criticato, perché in effetti la storia è ancora più sempliciotta di quanto fosse nel capitolo precedente, e più da vedere, forse, perché se è vero che siamo sempre lì, a vedere in 3D immagini spettacolari di un mondo immaginato dalla fantasia degli artisti, qui queste immagini sono ancora più straordinarie. Per cui mettetevi nella disposizione d'animo di vedere tre ore di documentario e non contate troppo sulla trama. Ma se volete essere davvero pronti prima leggete questo numero di Delos Science Fiction, che dedica lo speciale al film di James Cameron.
Si parla ovviamente di molto altro: di Nathan Never e la IA, si segnalano cinque videogiochi top, si parla di Astronavi col libro di Tetro e Azzara.
Rivista fondata da Silvio Sosio e diretta da Carmine Treanni.
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Delos Science Fiction 241 - Carmine Treanni
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Alan Turing, una AI e Nathan Never
Articolo di Carmine Treanni
Si può fare il Test di Turing con la copertina di un fumetto? A quanto pare alla Sergio Bonelli Editore pensano di sì, tant’è che hanno disegnato, o meglio hanno lasciato disegnare, la copertina (che è diventata una cover variant) del numero 379 di Nathan Never a un’intelligenza artificiale. Ma facciamo un passo indietro per capire cos’è questa storia che riguarda il più popolare personaggio del fumetto di fantascienza italiano e una AI.
Partiamo dal Test di Turing. Nel 1950, il matematico e padre del moderno computer Alan Turing scrisse un articolo dal titolo Computing machinery and intelligence, pubblicato sulla rivista Mind nel quale, prendendo spunto dal gioco dell’imitazione, ipotizzava un modo per capire se una macchina (un computer) sia o no in grado di pensare. Nel gioco dell'imitazione, ci sono un uomo denominato A, una donna denominata B e una terza persona C che deve capire, attraverso le risposte a delle domande, capire chi è l’uomo e chi è la donna. Il soggetto A, l’uomo, però farà di tutto per sviare C dall’identificarlo come uomo, mentre B, la donna, risponderà correttamente in base alla sua identità. Turing ha immaginato di sostituire alla donna una macchina, assegnando all’esaminatore il compito di distinguere l’uomo dal computer. Se il numero di volte in cui la persona C indovina chi sia il computer e chi sia la donna allora la macchina deve essere considerata intelligente.
Ora, nel caso della copertina di Nathan Never, è successo che il disegnatore Sergio Giardo abbia messo in campo il noto software Midjourney per disegnare la copertina del noto fumetto di fantascienza e, d’altronde, quale personaggio più indicato se non l’agente speciale del futuro?
Per quelli che non lo conoscessero, Midjourney è una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale in grado di creare immagini inedite a partire da descrizioni testuali. Questo sistema informatico è basato su una AI, intelligenza artificiale, addestrata
ad elaborare miliardi di immagini e testi per restituire un risultato artistico. In pratica, si descrive la scena che si vuole visualizzare, preferibilmente in inglese, e si invia la richiesta a Midjourney; dopo un momento per l’elaborazione, il sistema fornisce quattro immagini in una griglia 2×2, ossia quattro interpretazioni dell’intelligenza artificiale di quello che si è chiesto di rappresentare con delle parole. Ovviamente, più la descrizione sarà precisa più il risultato sarà probabilmente in linea con quello che si voleva ottenere.
Giardo ha così pensato di utilizzare il software Midjourney per disegnare la copertina di Nathan Never. Un esperimento, evidentemente, i cui risultati il disegnatore ha poi commentato in un’intervista al quotidiano il Mattino del 6 dicembre 2022, dichiarando: Quando si è affacciata nel nostro ambito l'intelligenza artificiale mi sono detto che se c'era qualcuno che aveva il diritto e la coerenza di poter utilizzare un robot per disegnare la copertina quello era Nathan Never, una serie di fantascienza
.
Sulla qualità del disegno, Giardo ha precisato che: Il mio obiettivo era anche mostrare i limiti del mezzo, non ho volutamente ritoccato l'immagine (…) continuano ad avere molti difetti sia dal punto di vista compositivo sia per quanto riguarda le anatomie dei personaggi
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Anche la rivista britannica The Economist ha creato la copertina del numero di giugno 2022, mentre in Italia, è stato il Corriere della Sera a realizzare un fumetto con Midjourney su un soggetto dello scrittore Vanni Santoni, pubblicato poi nell'agosto 2022.
Insomma siamo alle soglie di un nuovo scenario per il mondo dell’illustrazione o è semplicemente un’opportunità, un’alternativa o magari poco più di un gioco? È presto per dirlo, ma forse si potrebbero far vedere delle copertine di Nathan Never a un certo numero di appassionati del personaggio fantascientifico della Bonelli Editore e chiedere se è stata disegnata da