La Grotta del Cigno: Viaggio Iniziatico nelle Costellazioni della Bussola dell'Anima

Introduzione

Ci hai mai fatto caso che spesso i progetti più importanti della nostra vita iniziano perché ci siamo fatti prima delle domande importanti? Me lo sono chiesto più volte perché desideravo scrivere questo libro. Credo che questa cosa accada più meno a tutti, anche se non tutti ci fanno sempre caso; partiamo con grande entusiasmo, eccitati da un'idea o da un'avventura che si preannuncia emozionante e poi la solita vocina guasta feste ci sussurra all'orecchio tutti quei dubbi che vogliono farci desistere dai nostri propositi. Ma perché dovresti scrivere questo libro? A chi potrebbe servire? Ma soprattutto, a chi vuoi che interessi? Ebbene io ho trovato queste risposte. In primo luogo desidero che alla fine di questo viaggio, tu amico o amica mia che stai leggendo, possa guardare il mondo e la tua vita con un altro paio d'occhi. In fondo è questo quello che mi ha entusiasmato di più nella mia attività di Costellatrice professionista, dare alle persone degli strumenti potenti per portare in superficie delle questioni non risolte, al fine di affrontare la vita e le sue sfide con maggiore leggerezza e sviluppare quell'empatia che può renderci (per esempio) più forti e più sicuri con tutti i nostri rapporti interpersonali, con il proprio albero genealogico e con i propri genitori.

Perché poi alla fine, la maggior parte dei nostri traumi e delle nostre insicurezze nascono da quel periodo dell'infanzia dove i rapporti con i nostri genitori non sempre sono stati facili. Chi è che non ha vissuto mai dei conflitti con i genitori? Però voglio svelarti un segreto: anche i tuoi genitori hanno vissuto gli stessi conflitti con i tuoi nonni; e i tuoi nonni li hanno vissuti con i tuoi bisnonni e così indietro in una chain reaction senza fine. A un certo punto qualcuno può voler decidere di interrompere questo loop e se sei qui e se stai leggendo queste righe, questo potrebbe essere già un buon motivo e sono sicura che la frase Nulla accade per caso, non ti suona affatto nuova. Intendiamoci, non sto parlando di stravolgimenti eccezionali, non sto dicendo che alla fine della lettura imparerai a schivare le pallottole come Neo in Matrix, o similmente tutte le sfide che la vita ci pone davanti, ma quelle stesse sfide sarai capace di vederle con occhi diversi e da prospettive diverse. Quando un mucchio di foglie sono trasportate dal vento, ci sono quelle che allarmate commentano Stiamo cadendo, mentre altre divertite urlano Stiamo volando. Il vento è uguale per tutte, ma dopo che avrai letto questo libro, sarai tu a decidere quale tipo di foglia vorrai essere. Ovviamente nessun cambiamento importante è del tutto gratis. No, non sto parlando del prezzo di copertina; mi riferisco al fatto che spesso se vogliamo apportare dei veri cambiamenti nella nostra vita, prima dobbiamo essere disposti ad affrontare le cose che abbiamo lasciato in sospeso e ripulire tutta quella polvere che abbiamo negli anni nascosto sotto il tappeto. Questo significa dover risolvere i propri dolori, le proprie fratture o le ferite che ancora non si sono rimarginate del tutto. Quelle che voglio aiutarti a risolvere sono le piccole cose, quindi andremo a lavorare nel micro per togliere quei granelli di sabbia che spesso inceppano tutta la macchina.

Questo è un lavoro fatto nel quotidiano, non si tratta certo di parlare dei massimi sistemi, ma semplicemente di riarmonizzare tutte quelle circostanze dislocate nel nostro albero genealogico che molte volte ci impediscono di godere appieno delle cose belle della vita. Perché il problema è proprio questo; se ci pensi bene di cose belle ne avrai di sicuro, solo che magari non ci fai mai caso. Molto probabilmente puoi camminare, oppure puoi raccogliere un frutto da un albero con le tue mani; non tutti hanno questa fortuna... e anche se non puoi fare queste cose, certamente ne avrai altre per cui provare gratitudine. Sono questi gli occhi nuovi di cui parlo; la situazione magari è la stessa, ma la prospettiva cambia totalmente, e di conseguenza anche la nostra capacità di gestirla. Non di rado mi chiedono cosa sono le Costellazioni familiari. Costella che?, mi domandano arricciando un po' il naso. In realtà chi si approccia a questo genere di pratiche, solitamente non limita il proprio lavoro e i propri studi a un unico settore, certamente anch'io ho studiato le Costellazioni familiari, ma dopo tanti anni e tante esperienze accumulate, posso dire cosa sono le Costellazioni familiari per me, considerando in questo senso anche tutto il bagaglio di conoscenze che ho accumulato, coniugando insieme tante diverse pratiche e discipline, a volte confinanti tra loro e a volte distanti, ma tutte usate in concerto per aiutare la persona o le persone che chiedono il mio intervento.

Nello specifico, pur interessandomi già di alcune tematiche di confine, le Costellazioni familiari sono una cosa della quale non ho capito subito le potenzialità, mi ci è voluto del tempo – parlo di qualche mese, non certo anni – perché all'inizio l'ho un po' sabotato. Ecco perché capisco chi un pochino le teme... andare a illuminare gli angoli bui spaventa sempre e anch'io ci sono dovuta passare a suo tempo. Quindi per qualche mese è stato un tira e molla tra entrarci e allontanarmi; perché affrontare le Costellazioni familiari è come decidere di aprire una porta ed entrare in un territorio sconosciuto nel quale scoprire tante cose diverse, dagli studi di Bert Hellingher, fino alla fisica quantistica, passando per lo sciamanesimo e tanto altro ancora. Se però fossi spinta a dare una definizione estremamente concisa, direi che le Costellazioni familiari sono un modo per gettare uno sguardo al cielo, rimanendo al contempo ben radicati nella terra.

In effetti a pensarci bene, quando noi guardiamo un cielo stellato, possiamo sempre immaginare tutti quei puntini luminosi come un un insieme di famiglie – da cui nascono i segni zodiacali – ed è da questa idea che nascono le Costellazioni familiari. Solitamente però quando me lo chiedono, non mi perdo in spiegazioni troppo tecniche sulla storia di Bert Hellinger e sul metodo in sé, i punti in comune con la psicologia classica e i punti da cui invece si discosta. Ho sempre preferito un approccio più animico, mettendo sempre al primo posto il benessere della persona, non solo per quello che dico, ma anche come lo dico. La mia parola d'ordine è sempre leggerezza; quando le persone escono dal mio studio e dai miei incontri, devono sentirsi più leggere. In ultima analisi quindi non riuscirei a descrivere cosa sono le Costellazioni familiari in due sole parole... questa di solito è una pretesa nuova, tipica dei nostri giorni, in cui le persone si sono ormai abituate ai tempi televisivi, dove tutto deve essere spiegato nello spazio di uno spot pubblicitario di trenta secondi; ma non funziona così con questi ambiti. Qui ci vuole approfondimento e tempo da dedicare... se non si è disposti a fare questo, tanto vale non iniziare nemmeno. Da qui nasce un po' il mio stupore quando le altre persone mi chiedono del mio lavoro e faticano a capire che il mio è un lavoro vero a tutti gli effetti, soprattutto perché a differenza di tanti altri che operano nel campo olistico nei ritagli di tempo, quello avanzato da altre attività più normali, io invece ho voluto, desiderato e scelto di dedicarmi unicamente e interamente a questa attività e ci ho sempre creduto in questo lavoro: ho messo un prezzo, un contributo o anche a offerta libera quando è il caso, ma mi ci sento davvero dentro... ben radicata a terra, ma sempre con lo sguardo rivolto al cielo. E ora, se sei ancora disposto o disposta a seguirmi, possiamo iniziare il nostro viaggio insieme.

Capitolo 1

Oltre i confini di ciò che conosciamo

Nelle mie Costellazioni c'è tanta magia, ma questo non lo dico io, sono riscontri che ho di continuo quando lavoro con le persone che vengono da me... sento le cose e poi le cose succedono. Ma quella magia ce l'abbiamo tutti dentro, solo che in pochissimi ci credono e ancora meno si impegnano per andarla a cercare. Ma le persone in generale hanno paura della magia – anche della propria magia – e si spaventano quando uso questo termine, perché pensano subito alle esibizioni da baraccone o peggio alla magia nera, quella fatta di riti occulti o altre cose di questo genere... qui invece parlo della magia della vita, la magia delle frequenze e del campo quantico nel quale siamo tutti immersi. In ogni caso esiste anche la c.d. magia bianca, quella che ci fa accorgere delle meravigliose sincronicità che ogni giorno ci vengono incontro ma che purtroppo molti non vedono o non sanno leggere e cogliere. È da un po' di tempo che ci penso ma la verità è che non saprei ancora dare un nome alle mie Costellazioni... forse un giorno chissà, ne troverò uno che mi piace; ma non c'è fretta.

Poi a volte mi capita d'incontrare delle persone estremamente pragmatiche che pretendono da me spiegazioni e fatti misurabili. Solitamente non dedico molto tempo a questo genere di persone, non ho alcun interesse a convincere qualcuno, ma una possibilità la concedo a tutti. Per esempio una volta ho costellato un uomo (diciamo Giustino) molto rigido e quadrato e attraverso l'intervista preliminare che faccio sempre all'inizio, l'ho portato a vedere le molte ripetizioni che erano presenti nella sua vita. Ovviamente gli ho posto delle domande sulla sua famiglia, sia dalla parte paterna che dalla parte materna: dove sono nati i vari parenti, un po' della loro vita, i nomi, le sincronicità, e piano piano inizio ad accorgermi di alcune costanti che a Giustino erano sfuggite. Per esempio, più spesso di quanto si crede c'è la sindrome dei figli non riconosciuti perché avuti fuori dal matrimonio – diversi anni fa, questa era una cosa che accadeva di sovente – quindi può capitare che abbiamo degli antenati che non sono stati riconosciuti e poi quel peso ce lo portiamo nelle generazioni future, che soffrono di questo non riconoscimento e lo vanno a replicare nella vita attuale. E infatti