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Evoluzione degli strumenti di insegnamento: Nella didattica della storia
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Ebook208 pages1 hour

Evoluzione degli strumenti di insegnamento: Nella didattica della storia

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Tesi magistrale in scienze storiche curriculum moderno e contemporaneo, università della Federico II tesi di Emmanuele Paudice 
LanguageItaliano
Release dateDec 7, 2022
ISBN9781470952945
Evoluzione degli strumenti di insegnamento: Nella didattica della storia

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    Book preview

    Evoluzione degli strumenti di insegnamento - Paudice Emmanuele

    INTRODUZIONE

    La seguente tesi magistrale di scienze storiche in: didattica della storia, vuole approfondire i nuovi metodi di didattica nelle scuole che ad oggi nell' anno 2022 è possibile utilizzare rispetto al passato, apparecchiature informatiche di ultima generazione che hanno preso il posto dell' ormai defunta lavagna con cassino e gessetto, che portava anche problemi a chi aveva allergie o soffriva di asma a causa della polvere generata dal gesso. I tempi in cui righelli sulle mani, copricapi con la scritta asino, genuflessioni su legumi freschi sono tecniche di un epoca passata a nuova storia; la domanda che ci si pone è: Ma adesso le nuove tecniche di insegnamento sono migliori? I nuovi strumenti servono davvero a qualcosa? Quali sono le differenze tra ieri ed oggi? queste ed altre domande saranno risposte in questo elaborato, cercando di trovare anche delle soluzioni per il futuro, ma non prima di aver analizzato i vecchi metodi di una volta, metodologie della didattica di ieri rispetto ad oggi, l' evoluzione dell' insegnamento, i vecchi ed i nuovi strumenti, quindi addentriamoci ora in questa tesi magistrale e rimbocchiamoci le mani.

    Si passerà da un primo capitolo in cui introdurremo la base evolutiva delle varie fasi di apprendimento e di crescita del bambino fino alla sua fase adulta, comprendendo effettivamente le sue reazioni neuronali e psicologiche dall' emisfero sinistro a quello destro della parte cognitiva del cervello, ma anche come si evolverà nella sua crescita la logica, l' intuito, l' istinto, la pratica ecc ecc.

    Passeremo poi per un secondo capitolo dove introdurremo seppur brevemente le sue fasi di crescita, sia da un punto di vista biologico che neurologico, questo ci servirà a comprendere come adottare diversi metodi di insegnamento in una specifica classe, in uno specifico contesto ed in diversi anni di età. Come poter in pratica approcciarsi ad alunni di età sempre differente.

    Sarà poi il momento di un terzo capitolo in cui parleremo non più dell'evoluzione dell' individuo in se ma della storia della struttura scolastica, come sono cambiate le tantissime leggi i più svariati decreti, la struttura architettonica di una classe, dal banco in mogano fino ad arricare ad un compensato, dalla lavagna in pura pietra, fino a quella con la scrittura in gesso, riscaldamento con bracieri di carbone alle più avanzate tecnologie di climatizzazione, dal calamaio e pennino ad arrivare alla attuale Bic¹.

    Il passaggio al quarto capitolo invece ci dimostrerà le nuove tecnologie utilizzate nei plessi scolastici di tutto il mondo e di come si possano sfruttare questi ultimi per poter fare didattica nel miglior modo possibile, in maniera sempre più interattiva, meno costosa e sopratutto più immersiva, ne seguiremo esempi della Lim cioè la lavagna interattiva multimediale, dell' introduzione del tablet e degli smartphone che ci permettono non solo di visualizzare testi in pdf facendo risparmiare molti più soldi e sopratutto evitando il consumo di carta, ma sopratutto adoperando applicazioni sempre più moderne che ci permetteranno di sfuttare questi ultimi come dei righelli, dei compassi delle tele da disegno, dei vocabolari delle enciclopedie ecc....

    Il quinto capitolo invece riprende un' aspetto fondamentale all'interno degli istituti scolastici e cioè quello dell' integrazione, come si sono suddivise le classe ad oggi, come poter integrare un ragazzo straniero o con problemi di disabilità all' interno del plesso scolastico, come viene vista l' omosessualità e le nuove forme di sessualità dagli istituti, se sia cambiato il rapporto tra donne ed uomini nel tempo all' interno delle scuole, come si affrontano determinati argomenti ad oggi da parte degli insegnanti verso i loro alunni.

    Proseguiremo poi per un sesto capitolo dove tratteremo tante direttive inserite dal MIUR seppur in maniera molto breve, giustificando le poche righe con tantissimi argomenti come potrebbero essere: cosa sta facendo la scuola per i ragazzi con disabilita oppure le nuove classi di studenti come ci si proietterà nel futuro, i nuovi modi di insegnare, l' insegnante a domicilio, la dad, l' insegnamento all' interno degli ospedali, i nuovi disturbi degli alunni contemporanei ed ancora molto altro.

    Il tutto si concluderà con un articolo molto interessante nel settimo ed ultimo capitolo del NY School, una testata americana sulle scuole dove si parla della nuova tecnologia del visore e di come l' immersività potrebbe aiutare gli studenti, quali studenti, in quale anni, ed in quali istituti sarebbe opportuno poter usufruire di fondi per finanziare l' acquisto di visori all' interno di scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado ed istituti universitari.

    CAPITOLO I                                COSA è LA DIDATTICA

    introdurremo la didattica² e tutto ciò che la riguarda, diciamo innanzitutto che cos'è questa materia. La didattica è stata definita per molti un ramo della pedagogia³ che studia i metodi e le tecniche per insegnare, essa si distingue in vari tipi, ma più in generale si distingue in: didattica generale, se studia i metodi validi per tutte le discipline, e didattica speciale se studia invece i metodi validi per una disciplina specifica. Questo perché nell'uomo l'apprendimento pur essendo un processo spontaneo avviene soprattutto mediante delle attività di insegnamento, ovvero dei percorsi di apprendimento che sono volte a delle precise finalità, ad esempio imparare a leggere, imparare a scrivere, esercito imparare ad esercitare una professione, apprendere una nuova lingua per tanti scopi, diciamo per ciascuna di queste finalità, per ciascuno di questi scopi si devono individuare i giusti metodi, ovvero i metodi appropriati per imparare e questo è proprio il compito della didattica. Questo diciamo è quello di cui si occupa la didattica; per comprendere la natura del sapere didattico bisogna considerare insieme il processo di insegnamento e apprendimento, nel senso che all'insegnante spetta principalmente il compito di creare le condizioni che favoriscono lo sviluppo personale dell'alunno mentre apprende, al tempo stesso l'alunno apprende sempre meglio nella misura in cui l'insegnante ha saputo progettare prima di entrare in classe. Le attività e gli strumenti opportuni per rendere a lungo protagonista il suo processo di apprendimento, "un po come dire che l'insegnante ha saputo costruire un buon ambiente di apprendimento⁴. Quest'ultima considerazione ci consente di concludere per ora, che la didattica intesa come scienza è una disciplina che si occupa del rapporto insegnamentoapprendimento, elimina le variabili che intervengono dell'insegnamento e nel corrispondente apprendimento, studia le azioni del docente che risultano più idonee per creare le condizioni ottimali, che favoriscono in questo modo l' apprendimento degli alunni. Per ora possiamo individuare tre categorie generali di apprendimento: un apprendimento per esecuzione, un apprendimento per scoperta, e un apprendimento per costruzione. L'apprendimento per esecuzione è una teoria classica dei comportamentisti, è un apprendimento detto stimolo risposta in quanto prevede che noi alunni (diciamo pure) noi esseri umani apprendiamo quando uno Steve⁵ all' esterno ci impressiona nel tentativo di dare una risposta, volta ad una serie di errori. Facciamo tanti errori fino a quando non troviamo la risposta, con questa tecnica noi apprendiamo. secondo l'apprendimento per scoperta, tipico della gesta evidenzia che apprendiamo davvero solo attraverso l'esperienza diretta, e infine l'apprendimento per costruzione, è tipica della teoria del costruttivismo e sostiene invece che siamo noi stessi a costruire l'apprendimento sulla base delle esperienze che viviamo. Nelle esperienze vissute la didattica però abbraccia anche altre discipline di fatto, per essere un buon insegnante non basta conoscere a fondo la disciplina che si deve insegnare, ma occorre anche sapere come gli alunni imparano, e questo è tipico della psicologia, e come si deve insegnare è tipico della didattica. Per promuovere tutte le potenze operative delle singole persone, questo invece è tipico della pedagogia. D'altronde però noi questi rapporti con le altre discipline li troveremo anche più avanti, perché la didattica è molto correlata anche ad altre discipline delle scienze della dell'educazione. Ritornando a lungo a quello che stavamo dicendo, questo è dovuto al fatto che per essere un bravo insegnante diciamo; o meglio dire un bravo insegnante ha tantissimi ruoli, e deve imparare tantissime cose, in particolar modo è una persona che studia continuamente, e fa ricerca all'estro sui suoi settori disciplinari, che poi in un secondo momento abbiamo anche visto che un docente non deve essere esperto solo della sua disciplina, ma deve comunque avere anche una piccola infarinatura anche di altre conoscenze, non si deve mai far trovare impreparato di fronte ai agli alunni, che incuriositi fanno anche molte domande, è colui che conosce sempre meglio gli allievi, li ascolta e collabora con gli altri colleghi, riflette continuamente sul proprio operato, lascia memoria professionale di ciò che fa, valuta gli allievi per farli migliorare, costituisce per gli allievi un esempio, una testimonianza positiva e un incitamento a fare sempre meglio e sempre di più. Inoltre l'educatore deve saper utilizzare, conoscere metodi e strategie che facilitano l'apprendimento dell' insegnamento, essere in possesso di conoscenze e competenze relative all'organizzazione didattiche, in generale alla propria disciplina dializzati che speciali, o anche quelle tecnologiche come dicevamo poco fa, deve avere un'infarinatura un po di tutto, deve saper utilizzare una pluralità di metodologie, di strumenti per lavorare in gruppo, e saper comunicare dentro e fuori l'aula, valutare i risultati degli allievi per pianificare le azioni educative, processi di apprendimento, essere un tipo manageriale, cioè saper elaborare un progetto, saper gestire comunque delle risorse, e infine avere delle competenze riflessive, cioè capacità di saper collegare la teoria e la pratica educativa. Infine un bravo insegnante deve essere anche un artista creativo che deve far fronte agli imprevisti, ad esempio come dicevamo prima ,non potrà mai dire agli alunni: a questo non so rispondere perché non l'ho studiato, i suoi libri" può al massimo ammettere di non saper fornire una risposta corretta o precisa, ma deve comunque sapere indicare la strada giusta da percorrere e i mezzi

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