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Delos Science Fiction 240
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Ebook99 pages1 hour

Delos Science Fiction 240

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Fantascienza - rivista (67 pagine) - Nel numero 240 di Delos Science Fiction uno speciale sull'antologia Fanta-Scienza 2 e servizi su Martin Mystère, il film Black Panther: Wakanda Forever e la serie TV Inverso.


Fanta e Scienza, in Italia, sono le due parole su cui Giorgio Monicelli, nel 1952, costruì il neologismo con cui oggi indichiamo il genere letterario che gli americani chiamano science Fiction. Il primo curatore della collana mondadoriana Urania si era ispirato proprio alla parola americana, ma non c'è dubbio che in qualche modo volesse rendere nella nostra lingua quel tipo di narrativa in cui si mescolavano, per l'appunto, le immaginifiche visioni degli scrittori e la scienza del loro tempo.

Nel corso dei decenni, non pochi scienziati, ricercatori e anche astronauti hanno spesso dichiarato di aver intrapreso la carriera nel loro settore proprio perché da ragazzi hanno letto la fantascienza.

E proprio sulle parole Fanta e Scienza, ma stavolta divise da un trattino, che il giornalista e curatore editoriale Marco Passarello ha pensato di costruire un'antologia originale: Fanta-Scienza, uscita nel 2019 per Delos Digital. Passarello ha intervistato alcuni ricercatori dell'Istituto Italiano di Tecnologia sul loro specifico campo di ricerca e poi ha chiesto ad altrettanti scrittori di ispirarsi a questi colloqui per scrivere un racconto. Visto il successo della prima antologia, è ora uscita la seconda, dal titolo Fanta-Scienza 2, sempre per Delos Digital, con un ospite d'eccezione: lo scrittore americano Bruce Sterling.

A quest'antologia abbiamo dedicato lo speciale del numero 240 di Delos Science Fiction, con la pubblicazione dell'introduzione di Passarello e un'intervista, in cui spiega come è nato il rpogetto editoriale.

Nella sezione dei servizi, troverete un articolo sui 40 anni di Martin Mystère a cura di Vincenzo Graziano, in cui esploiamo i contatti tra il personaggio a fumetti della Sergio Bonelli Editore e la fantascienza.

Il film di cui ci occupiamo questo mese, con la recensione di Arturo Fabra, è Black Panther: Wakanda Forever, ultima pellicola della cosiddetta Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, mentre per il piccolo schermo, sempre con la firma di Fabra, vi raccontiamo la serie TV Inverso, tratta da un romanzo di William Gibson, il papà del Cyberpunk.

Per le rubriche, segnaliamo l'ultima antologia di Jack McDevitt, uscita sul mercato anglosassone e vi proponiamo 5 romanzi di fantareligione. Giuseppe Vatinno, invece, per la sua rubrica sui film e le serie TV cult ci racconta il film Madra… il terrore di Londra.

Nel suo editoriale, Carmine Treanni segnala i 40 anni di Blade Runner, il film cult di Ridley Scott.

Il racconto di questo mese è di Massimo Biaco.


Rivista fondata da Silvio Sosio e diretta da Carmine Treanni.

LanguageItaliano
PublisherDelos Digital
Release dateDec 6, 2022
ISBN9788825422603
Delos Science Fiction 240

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    Delos Science Fiction 240 - Carmine Treanni

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    40 anni di Blade Runner, il film cult di Ridley Scott

    Articolo di Carmine Treanni

    Philip K. Dick ha cercato, attraverso la sua narrativa intrisa di speculazione religiosa e filosofica, di scompaginare la realtà che lo circondava e destabilizzare il suo e il nostro orizzonte percettivo. Un tratto che è visibile nella caratterizzazione psicologica dei personaggi dei suoi romanzi, come in Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (1968, conosciuto anche con il titolo Il cacciatore di androidi), da cui e stato tratto il film Blade Runner del 1982, di cui quest’anno ricorrono i 40 anni dalla prima uscita al cinema. Una pellicola che ha segnato uno spartiacque nella storia del cinema di fantascienza, che ha contribuito enormemente a far conoscere lo scrittore americano al di fuori della cerchia della science fiction, ma la cui realizzazione è stata anche travagliata.

    Iconico, poi, è diventato il monologo finale, recitato da Rutger Hauer:

    «Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire».

    La trama è altrettanto nota. Siamo a Los Angeles, anno 2020. Nell’immensa megalopoli sono giunti quattro replicanti tipo Nexus 6 dalle colonie extramondo, esseri artificiali uguali in tutto e per tutto agli esseri umani, ma con soli quattro anni di vita perchaé normalmente utilizzati in lavori pericolosi e pesanti. Rick Deckard, ex blade runner, l’unita incaricata di dare la caccia ai replicanti, viene richiamato in servizio e costretto a ritirare questi esseri. Deckard si reca cosi da Tyrell, il geniale creatore dei Nexus 6, dove utilizza il test Voight-Kampff, un sistema per capire se ci si trova davanti a un umano o a un replicante, su Rachael, la segretaria di Tyrell. La donna non lo sa, ma anche lei e una replicante, eppure tra i due nascerà una storia d’amore. Deckard riesce a uccidere tre dei replicanti scappati, mentre l’ultimo, Roy Batty, avrà la meglio su Deckard, ma, prossimo ormai alla morte, risparmierà l’ex blade runner, come un ultimo inno alla vita.

    Il film – che vanta un cast importante, con Harrison Ford, Sean Young, Rutger Hauer, Daryl Hannah, Edward James Olmos e Joanna Cassidy – è un capolavoro assoluto, assurto a film cult nel corso degli anni, ma all’uscita nelle sale americane fu accolto molto tiepidamente dal pubblico e

    dalla critica. La pellicola di Ridley Scott, in realtà, prende alcuni degli elementi centrali, ma costruisce una storia noir e decisamente originale rispetto al testo di Dick.

    Poi, ci furono interventi pesanti della produzione (la voce off fu imposta al regista per spiegare quello che succedeva ed è uno degli elementi che caratterizza il film); Sean Young (la replicante Rachel), che sul set era ingovernabile, a causa dell’alcol; il non brillante esordio al botteghino: realizzato con un budget di 28 milioni di dollari, fu distribuito in 1.295 sale, ma nel primo week-end si piazza solo al secondo posto degli incassi con $ 6.150.002, per essere poi superato nelle settimane successive da La cosa, Star Trek II – L’ira di Khan e E.T. l’extraterrestre; per non parlare del fatto che esistono diverse versioni della pellicola, pare sette, compresa la director’s cut con il finale che voleva Scott e non con quello a lieto fine voluto dai produttori.

    Ed è proprio questa scena finale che è un cult nel cult. Il film per Scott, infatti, terminava con Deckard che prende da terra un pezzo di origami, guarda Rachael, fa un cenno con la testa, cammina verso l’ascensore e fine. Un finale che i produttori contestarono. Ecco, allora, che in uno dei colloqui che Scott aveva con Stanley Kubrick venne fuori che quest’ultimo aveva girato molte scene dall’elicottero per Shining, in cui si vedono montagne e panorami. Kubick regalò a Scott 17 ore di girato, che il regista di Blade Runner utilizzò per mostrare i due protagonisti della scena finale che vanno via insieme in auto.

    Philip K. Dick morì prematuramente il 2 marzo 1982, poco prima dell’uscita nelle sale del film. Pare ne avesse visionato alcune scene del girato e ne fosse rimasto entusiasta.

    Gli ingredienti c’erano tutti perché diventasse uno dei più grandi fiaschi della storia del cinema, invece siamo qui a celebrarlo, dopo 40 anni, come uno dei più iconici film della storia della fantascienza e del cinema.

    27 novembre 2022 https://www.fantascienza.com/28399/40-anni-di-blade-runner-il-film-cult-di-ridley-scott

    Anteprime dal Futuro

    Una spettacolare antologia di Jack McDevitt

    Libri in uscita sul mercato anglosassone e che forse, un domani, potremmo leggere anche nel nostro Paese. O magari anche oggi.

    Articolo di Redazione

    Jack McDevitt è nato nel 1935 a Philadelphia e ha cominciato a dedicarsi alla scrittura a partire dagli anni Ottanta. Su Urania sono già uscite diverse sue opere: Il sonno degli dei (The Engines of God, 1995, n. 1340), Seeker (2005, n. 1546), Cauldron, fornace di stelle (Cauldron, 2007, n. 1568), Echo (2010, n. 1593) e Codice Hercules (Hercules Text, 1986), suo primo romanzo, finalista al premio Philip K. Dick.

    Prima di intraprendere a tempo pieno la carriera di scrittore ha svolto molti lavori, tra cui il tassista inegnante di inglese, senza dimenticare che è stato anche ufficiale della marina degli Stati Uniti.

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