Sherlock Holmes e il pornografo di Portobello

A cura di Luigi Pachì

John A. Little

Sherlock Holmes e il pornografo di Portobello

RACCONTO LUNGO

Traduzione di Flavia Napoleone

ISBN 9788825422344

© 2017

Titolo originale: Sherlock Holmes And The Portobello Pornographer

Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Traduzione di Flavia Napoleone

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes e il pornografo di Portobello

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Il libro

Una foto indecente di una donna forse in pericolo. Una indagine per il detective di Baker Street su una vicenda indecorosa

Al 221B di Baker Street Sherlock Holmes si imbatte inaspettatamente in una foto indecente, che provoca grande scandalo soprattutto agli occhi del suo biografo, il Dottore John Watson.

Ma chi è quella donna raffigurata? Sarà in pericolo? Spinti dalla curiosità, i due colleghi non si tireranno comunque indietro dal far luce anche su questa indecorosa vicenda.

L'autore

John A. Little è uno scrittore irlandese freelance che ha pubblicato molti articoli su riviste e scritto due libri di saggistica, due thriller ambientati nel mondo dei Sistemi Informativi, un'autobiografia comica, una rappresentazione teatrale, dieci sceneggiature e diciassette storie di Sherlock Holmes.

Dallo stesso autore

John A. Little, Sherlock Holmes e il lupo mannaro di Richmond Sherlockiana ISBN: 9788825417463 John A. Little, Sherlock Holmes e il cannibale di Holland Park Sherlockiana ISBN: 9788825417555 John A. Little, Sherlock Holmes e la loggia massonica di Battersea Sherlockiana ISBN: 9788825421880 John A. Little, Sherlock Holmes e la strega di Clapham Sherlockiana ISBN: 9788825421958 John A. Little, Sherlock Holmes e l’omicida di Notting Hill Sherlockiana ISBN: 9788825422085 John A. Little, Sherlock Holmes e le voci bianche scomparse Sherlockiana ISBN: 9788825422139 John A. Little, Sherlock Holmes e l’aborigeno australiano Sherlockiana ISBN: 9788825422238 John A. Little, Sherlock Holmes e i Nani dei Kew Gardens Sherlockiana ISBN: 9788825422290

1.

– Deve proprio, Holmes? – grugnii. – Ho un mal di testa terribile.

Il mio amico, che vagava per il salotto nella sua vestaglia marrone, continuò a suonare la terrificante Träume di Wagner per violino come se non avessi proferito parola, e per di più con scarsi risultati. La musica dovrebbe dare un po’ di sollievo all’anima, no? Nella mia testa quei lamenti melanconici assomigliavano ai miagolii di un gatto in calore che sta per essere attaccato da un bavoso mastino di Baskerville. Era davvero un pessimo musicista, nonostante tanti anni prima avesse scritto una monografia sui mottetti polifonici del compositore franco-fiammingo Roland de Lassus. E peggiorava col tempo! Se Wagner fosse stato ancora vivo, si sarebbe sicuramente rivoltato nella tomba.

Allungai il braccio e presi le sue cuffie per attutire quella cacofonia.

Il trattamento farmacologico per il mio cancro terminale aveva molti effetti collaterali fastidiosi, tra cui un’episodica e atroce emicrania. Di solito mi sarei semplicemente coricato nella mia camera da letto oscurata, ma ci avevo passato così tanto tempo ultimamente che sentivo il bisogno di un po’ di compagnia. Presumibilmente prima o poi la mano gli si sarebbe stancata e avremmo potuto riprendere a chiacchierare di qualche interesse comune, come della scarsità di crimini a Londra.

Quell’estate soffocante del 1928 stava finalmente lasciando il posto alla freschezza dell’autunno. Avevo appena festeggiato il mio settantaseiesimo compleanno, anche se non so se quella sia la parola più appropriata per un’occasione che segnava un anno in meno al compimento della mia sentenza di morte. Infatti l’inverno precedente il mio dannato dottore mi aveva liquidato con un allegro due o tre anni al massimo. Cancro al colon, che si era diffuso fino al fegato. Holmes aveva promesso che si sarebbe preso cura di me nei miei ultimi giorni, ma visto che non aveva più fatto riferimento alla cosa dal caso degli gnomi dei Kew Gardens di sei mesi prima, immaginai che se ne fosse dimenticato. Lungi da me dal ricordare al grande detective un così arduo impegno. Nel frattempo era al massimo della sua forma fisica, anche se era comunque annoiato a morte per la mancanza di casi adeguati da cui essere assorbito.

Mi sembrò che fossero passate delle ore, anche se probabilmente erano solo venti minuti, dopodiché Holmes smise finalmente di produrre quell’abominevole stridio. Appoggiò gentilmente il suo Stradivari sullo schienale del divano, prese la cartella dove teneva gli spartiti musicali, la capovolse e guardò estasiato i fogli che si riversavano sul tappeto. Mi tolsi le cuffie solo per scoprire che stava canticchiando la stessa orribile melodia di Wagner.

– Tra-la-la-ra-tra-ra-la… vediamo un po’ cos’abbiamo qui – borbottò, mentre si sedeva sul pavimento nella posizione del loto e iniziava a sfogliare gli spartiti. Immaginai che stesse cercando un altro pezzo da strimpellare. Dopo un sospiro profondo, mi preparai a tapparmi le orecchie di nuovo.

– Mmmh, la Sonata no.21 per violino di Mozart. Troppo difficile. Il Concerto per violino in sol maggiore di Haydn. Troppo lungo. E troppo difficile. La Sonata a Kreutzer di Beethoven. Oh, decisamente no. Cos’abbiamo qui? Non musica, ma arte. A dire il vero, una fotografia – dichiarò, portando verso la