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Crisi o transizione energetica?: Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilità
Crisi o transizione energetica?: Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilità
Crisi o transizione energetica?: Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilità
Ebook146 pages1 hour

Crisi o transizione energetica?: Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilità

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Con l’uscita dalla pandemia, la strategia europea per la sostenibilità ha iniziato a confrontarsi con la scarsità di fonti energetiche tradizionali e con l’assenza di quelle tecnologie che permetterebbero di completare il passaggio alle fonti naturali. A questi fattori si aggiunge ora l’acuta crisi geopolitica provocata dal conflitto in Ucraina. La dipendenza europea dalle forniture di gas naturale dalla Russia obbliga a ripensare in tutta fretta le modalità di copertura del fabbisogno energetico. Le possibilità di diversificare le importazioni di energia sono tuttavia esigue e le prospettive di incorrere in una scarsità nelle forniture stanno rapidamente aumentando. I fattori geopolitici potrebbero in breve tempo divenire preminenti, qualora proprio la riconfigurazione dei mercati dell’energia rinsaldasse l’asse fra Russia e Cina, accentuando la preminenza dell’Asia nelle produzioni manifatturiere. Il conflitto ucraino accentua dunque il conflitto energetico latente, ponendo forse termine al processo di globalizzazione dei mercati. Eventualità che potrebbe trovare l’Europa del tutto impreparata.
LanguageItaliano
PublisherDiarkos
Release dateNov 16, 2022
ISBN9788836162239
Crisi o transizione energetica?: Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilità

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    Crisi o transizione energetica? - Stefano Fantacone

    CRISIENERGETICA_FRONTE.jpg

    Stefano Fantacone

    Demostenes Floros

    Crisi o transizione

    energetica?

    Come il conflitto in Ucraina

    cambia la strategia europea

    per la sostenibilità

    Note metodologiche

    – Nel testo, le sigle Iea (International Energy Agency) e Aie (Agenzia internazionale dell’energia), Lng (Liquefied Natural Gas) e Gnl (Gas naturale liquefatto) vengono utilizzate esattamente come se fossero sinonimi.

    – Il potere calorifico del gas naturale: Bp = 40 MJ/m³; Eni, Eurostat, Eurogas = 39 MJ/m³; Ministero della Transizione economica = 38,10 MJ/m³; Gazprom = 37,053 MJ/m³. Il potere calorifico da noi utilizzato è quello di Bp, ma può subire cambiamenti che sono indicati in nota.

    – Il BP Statistical Review distingue i dati della Cina da quelli di Hong Kong e Taiwan.

    Glossario

    Gas naturale – A seconda della composizione chimica del gas naturale (non è tutto uguale), cambia il potere calorifico, ossia quanta energia è possibile produrre dalla sua completa combustione (vedi indice di Wobbe). L’unità convenzionale più diffusa per il potere calorifico è il joule. Quanti milioni di joules (MJ) per metro cubo si contano è arbitrario come indicato in tabella.

    Barile – Il barile di petrolio è l’unità di misura tradizionale del commercio petrolifero, e corrisponde a 159 litri. Una tonnellata è formata da circa 7,3 barili.

    Brent – Il Brent è il greggio pregiato prodotto nel Mare del Nord. Nonostante le limitate quantità è diventato il punto di riferimento per il mercato europeo e asiatico, tramite gli scambi all’International Petroleum Exchange di Londra.

    Backwardation – Quando il prezzo a pronti o spot della materia prima supera quello futuro (indicato dalle varie scadenze dei contratti a termine). Il segnale di una forte tensione sul mercato che si presume venga poi superata. Si parla in questo caso di Inverted Market, dato che generalmente avviene il contrario (Contango). Sostanzialmente, questo significa che la richiesta di quella materia prima è così forte che gli acquirenti sono disponibili a pagare di più per averla subito, e quindi è tipicamente correlata a problemi sul lato dell’offerta (possibile difficoltà del mercato nel soddisfare la domanda).

    Commodity futures (Petrolio & Gas) – Il petrolio viene scambiato sul mercato attraverso diversi strumenti di investimento. Uno dei sistemi più diffusi è quello dei futures, un contratto con il quale le parti si obbligano a scambiarsi a una data scadenza un certo quantitativo di petrolio, a un prezzo stabilito. Ovviamente, nessuno sa quale sarà il prezzo alla scadenza del contratto. Il lotto di negoziazione per contratto è di 1.000 barili e le quotazioni sono espresse in dollari Usa per barile. Gli speculatori scommettono sul prezzo che avrà il petrolio nei mesi successivi: se un trader ipotizza un incremento del valore, acquista un contratto future. Per esempio, ammettiamo che il contratto venga stipulato a una certa data in cui il petrolio Wti quota 30 dollari, lo stesso potrebbe essere disponibile a 35 dollari in un contratto in scadenza dopo sei mesi. Uno speculatore che pensa che il prezzo, nello stesso arco temporale, sarà superato, arrivando per esempio a toccare 45 dollari, firmerà il contratto di acquisto per poi rivenderlo, intascando un rendimento lordo di 10 dollari. Al contrario, se scommette su un ribasso delle quotazioni, dovrà vendere il contratto future. Tutti i futures principali sono contratti con scadenza a tre mesi e a seconda dei casi possono prevedere alternativamente la consegna fisica a scadenza, oppure il regolamento attraverso compensazioni in denaro tra il prezzo future pattuito e il prezzo del greggio a consegna immediata sul mercato (cash settled). Solamente il 2% delle transazioni si traduce in un effettivo acquisto/vendita di materia prima, in quanto la maggior parte delle volte le posizioni vengono solitamente liquidate poco prima della loro scadenza stipulandone di nuovi per evitare di dover prendere effettivamente in consegna la merce. Tale processo prende il nome di roll over. La liquidazione prima della scadenza consiste in un’operazione di compensazione (off setting). Viene cioè stipulato un contratto di segno opposto a quello da cancellare. Tale contratto sarà di vendita se il contratto da cancellare è di acquisto e viceversa. In generale, i contratti acquistati possono essere più costosi di quelli venduti, con ripercussioni negative sui rendimenti degli investimenti. Viceversa, è possibile che i contratti acquistati siano meno costosi di quelli venduti, con effetti positivi. La maggior parte dei partecipanti ai mercati dei future del petrolio sono le grandi multinazionali del settore energetico: queste in genere usano i futures a scopo di copertura, ovvero per proteggersi dal rischio di perdite dovute a un cambiamento di prezzo dell’oro nero. Altri partecipanti, invece, sono speculatori puri, che sperano di approfittare dei cambiamenti nel prezzo dei contratti future: questi investitori chiudono le loro posizioni prima della data di consegna prevista dal contratto e non maneggiano mai fisicamente la materia prima oggetto della loro speculazione.

    Contango – Situazione opposta a quella di Backwardation, ovvero: prezzi attuali più bassi di quelli futuri.

    Dated – Sul mercato del Brent indica il prezzo datato, cioè la quotazione di giornata emersa dagli scambi sul mercato spot o fisico. Rispetto al mercato spot è però prevalente come volumi scambiati quello a termine, in cui si tratta il greggio per consegne future, più o meno ravvicinate.

    Downstream – Nell’ambito petrolifero e gasifero si intende l’insieme dei processi di raffinazione del petrolio e rigassificazione del gas, distribuzione e vendita della materia prima.

    Gm³ – Miliardi di metri cubi.

    Henry Hub – Trattasi del polo di distribuzione del gas naturale in Louisiana, negli Stati Uniti, dove si determina il prezzo della materia prima nel mercato regionale nord-americano. Negli Usa, il prezzo del gas naturale viene determinato dal mercato e dipende principalmente dall’equilibrio di domanda e offerta nel brevissimo periodo, con un limitato impatto delle variazioni del prezzo del petrolio. In Europa, sino a pochi anni fa, il prezzo del gas naturale nei contratti di lungo periodo (solitamente, della durata compresa tra i 15 ai 30 anni) era oil-link, cioè correlato a quello di in paniere di prodotti petroliferi. Nel corso degli ultimi anni invece, si sta sempre più passando dai contratti oil-link a quelli gas-to-gas. Nello specifico, la maggior parte del gas europeo (70%) prevede contratti di lungo periodo non più oil-link, bensì indicizzati gas to gas. Tuttavia, nel caso in cui i prezzi gas to gas si discostino eccessivamente da quelli oil-link, si prevede il ritorno alla correlazione petrolifera. La clausola take or pay invece – in base alla quale l’acquirente è tenuto a corrispondere comunque, interamente o parzialmente, il prezzo di una quantità minima di gas prevista dal contratto, anche nell’eventualità che non ritiri tale gas – è tuttora vigente nei contratti europei di lungo periodo. Sempre in Europa, esiste inoltre un mercato spot con diversi hub e prezzi. I più importanti sono l’Nbp nel Regno Unito e soprattutto il Ttf in Olanda (che orienta anche i prezzi italiani). Nel mercato regionale asiatico invece, l’oil-link permane tuttora centrale anche se è in forte crescita il mercato spot.

    Intensità Energetica – È il rapporto tra consumi di energia e Pil.

    Midstream – Nell’ambito petrolifero e gasifero si intende l’insieme dei processi di liquefazione (per il gas), trasporto e stoccaggio della materia prima.

    Mtep – È l’unità di misura che rappresenta la quantità di energia (potere calorico) rilasciata dalla combustione di un milione di tonnellate equivalenti di petrolio consumate. Grazie a specifici tassi di conversione è possibile esprimere tutte le diverse fonti energetiche in Mtep, affinché si possano confrontare i consumi di energia primaria tra paesi aventi un mix energetico differente. In inglese, Mtoe.

    Official Selling Prices (OSP) – Si intende il listino delle forniture di greggio ai clienti.

    OPEC – L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio è stata fondata a Baghdad nel 1960 con il fine di negoziare con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione, alle concessioni ed ai prezzi della materia prima. Vi fanno parte attualmente quattordici Paesi tra Medio Oriente, Sudamerica e Asia (leader di fatto è l’Arabia Saudita). Il Cartello controlla circa un terzo della produzione mondiale e più di due terzi delle riserve.

    Opzione Put / Call – Opzione di acquisto / vendita di un’attività esercitabile ad uno specifico prezzo di esercizio e in una specifica scadenza (Call / Put europea) o in qualsiasi momento prima della scadenza (Call / Put americana).

    Parità del potere d’acquisto – Per Parità del potere d’acquisto, Ppa (Purchase Power Parity, Ppp), si intende un modo di comparare gli andamenti delle

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