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Passi rumorosi dell’anima: II edizione
Passi rumorosi dell’anima: II edizione
Passi rumorosi dell’anima: II edizione
E-book225 pagine56 minuti

Passi rumorosi dell’anima: II edizione

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Info su questo ebook

Giunge con questa Passi rumorosi dell’anima alla sua terza pubblicazione Klara Bujtor, una silloge che segue, continua e se vogliamo amplia il percorso tracciato da Piccoli Canti  meravigliosa semplicità e L’anima non ha bisogno del sarto.
Rimangono ferme nelle tre raccolte l’attenzione alle piccole cose, lo sguardo sempre in cerca verso il mondo, una cura del testo che risuona dei palpiti del suo animo.
I pensieri e le emozioni sono i verti artefici di questa silloge, dove qualsiasi parola qualsiasi verso, altro non è che la voce dell’anima, che sgorga da una sorgente pura e limpida.

Klara Erzsebet Bujtor è nata a Keszthely in Ungheria il 10 gennaio 1950, sotto una stella rossa, che illuminava il suo cammino. Dopo aver terminato i suoi studi nel ginnasio di Vajda Jànos ha incontrato un ragazzo italiano, insieme al quale è arrivata in Italia.
Tra le sue opere, Mille colori di fiori profumati (Edarc Edizioni, 2009), due antologie, INSIEME e Poeti per L’Emilia (PensieriParole, 2012-13), una raccolta di poesie giapponesi dal titolo Piccoli Canti meravigliosa semplicità (Europa Edizioni, 2013) e L’anima non ha bisogno del sarto, una raccolta di pensieri, aforismi, poesie brevi (Europa Edizioni 2014), L’eco di passi rumorosi dell’anima 2016 (Europa Edizioni), La luna di pomeriggio 2018 (Europa Edizioni), Ombre e luci , Collana “i migliori 100” PensieriParole, 2018) Una dolcezza al core, 2019 (PensieriParole) Il tramonto della luna, 2019 (Nicomp L.E) e la nuova edizione di Piccoli canti Meravigliosa semplicità 2021 (Europa Edizioni) e L’anima non ha bisogno del sarto, 2021 (Europa Edizioni).
LinguaItaliano
Data di uscita31 mag 2022
ISBN9791220127592
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    Anteprima del libro

    Passi rumorosi dell’anima - Erzsebet Klara Bujtor

    piatto.jpg

    © 2022 Europa Edizioni s.r.l. | Roma

    www.europaedizioni.it - info@europaedizioni.it

    ISBN 979-12-201-2385-3

    II edizione maggio 2022

    I edizione giugno 2015 - Europa Edizioni

    Passi rumorosi dell’anima

    Prefazione

    Giunge con questa Passi rumorosi dell’anima alla sua terza pubblicazione Klara Bujtor, una silloge che segue, continua e se vogliamo amplia il percorso tracciato da Piccoli Canti meravigliosa semplicità e L’anima non ha bisogno del sarto.

    Rimangono ferme nelle tre raccolte l’attenzione alle piccole cose, lo sguardo sempre in cerca verso il mondo, una cura del testo che risuona dei palpiti del suo animo.

    I pensieri e le emozioni sono i verti artefici di questa silloge, dove qualsiasi parola qualsiasi verso, altro non è che la voce dell’anima, che sgorga da una sorgente pura e limpida.

    I componimenti di Klara Bujtor raccontano attraverso le immagini che si susseguono libere e aggraziate, la gioia del vivere, la voglia di abbracciare il mondo intero, nei suoi momenti di buio e di luce.

    M’affaccio alla finestra della mia vita

    e vedo il grande palcoscenico del mondo

    ornato di cieli e di stelle d’oro

    alberi di alto busto,

    e cantano gli uccelli,

    alita il vento.

    L’umanità recita l’infinita commedia

    e risponde un’ovazione di palpiti,

    e lacrime sospirano,

    passano sogni.

    [...]

    (Dalla finestra della mia vita)

    Nel suo coraggioso andare, Klara Bujtor introduce ai suoi lettori anche la tematica della morte, che prende immediatamente la forma più concreta di qualcuno o qualcosa che si è perso.

    In particolare, l’autrice proietta in questi versi la paura della perdita della madre, che si fa manifestazione del senso di smarrimento, separazione dal più grande degli amori, un dolore cieco che la avvolge come figlia, donna, essere umano.

    Madre,

    non sopravvivrò

    quando l’orrenda morte ti strapperà da me.

    Mi hai partorita, cresciuta e

    mi hai insegnato a vivere,

    insegnami anche a morire,

    perché la più sola persona sarò al mondo

    senza di te.

    Fammi un segno quando sarà il momento,

    ed io abbandono tutto

    e vengo con te.

    (Un lamento)

    Tutta la prima parte di questa silloge respira un’aria piuttosto ampia: le composizioni si snodano in un andare ricco, che fa da contraltare all’essenzialità di Haiku e Tanka che invece popolano le ultime pagine del libro.

    Eppure, sia nella forma più lunga, che in quella più breve, non sono mai sentenze lapidarie quelle che popolano queste pagine, quanto piuttosto un curiosare attraverso le vicissitudini della vita, illuminata dalla luce di un amore che a tutto dà senso.

    […]

    È un arcobaleno d’ispirazione,

    che dopo il triste pianto del cielo

    solare sfavilla.

    La mia poesia è un intreccio

    di parole e sentimenti,

    un fior di canto alla natura,

    alla vita e all’amore.

    [...]

    (La mia poesia)

    Chiude Passi rumorosi dell’anima una sezione in cui l’autrice torna alla forma breve: Haiku, Tanka e Senryu sono i protagonisti di queste pagine, in cui la densità dei pensieri di Klara Bujtor si riflette nella densità ermetica delle parole.

    Ecco quindi che frammenti di realtà, immaginazioni, ricordi si mescolano in un metriche di perfetta coesione interiore.

    Ecco l’inverno

    è entrato nella mia anima

    a piedi freddi.

    (Haiku)

    Chiudendo questo terzo testo si può quindi dichiarare che indubbiamente è la riflessione sull’esistenza il filo conduttore di queste liriche, il punto di partenza della poetica che Klara Bujtor sviscera attraverso le sue parole, un tentativo di metabolizzare nei suoi versi sensazioni, odori, ricordi e vissuto in un unico canto lirico.

    Flavia Weisghizzi

    Passi rumorosi dell’anima

    Raccolta di poesie,

    filastrocche,

    piccoli canti dell’immenso

    Delle belle cose

    Sospiro dell’infinito

    Oggi è meraviglioso il campo

    sparso di papaveri e margherite,

    come il cielo quando è pieno di stelle

    che fa tanto sognare chi lo mira

    con il cuore sereno.

    E tutta questa bellezza ha la sua fine

    e i sogni si mutano nella speranza,

    è il sospiro dell’infinito.

    Solo il tempo dura nel tempo

    e gira intorno a se stesso.

    non ha né capo né coda,

    e gira, gira gira,

    e puzza di fiori appassiti

    e di nostri cadaveri.

    Dalla finestra della mia vita

    M’affaccio alla finestra della mia vita

    e vedo il grande palcoscenico del mondo

    ornato di cieli e di stelle d’oro

    alberi di alto busto,

    e cantano gli uccelli,

    alita il vento.

    L’umanità recita l’infinita commedia

    e risponde un’ovazione di palpiti,

    e lacrime sospirano,

    passano sogni.

    Ecco, il tempo mi chiama

    quale sia il mio ruolo

    nell’infinita commedia.

    Sprecare le parole è come sprecare il pane

    quando c’è la fame nel mondo.

    Il silenzio

    Scintilla il sole sulla rugiada,

    e si vede chiaro il silenzio

    nelle gocce gelate,

    come i sogni nella notte

    quando appaiono

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