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Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
E-book302 pagine4 ore

Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX

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Info su questo ebook

La felicità è ricercata da tutti gli individui, ed alcuni esemplari di Costituzione di determinati Stati o federazioni di Stati (come, ad esempio, la Costituzione degli U. S.A.), invitano i cittadini a ricercare la felicità. Tale statuizione è determinata dalla convinzione secondo cui gli individui che ricerchino la felicità, la ricerchino nella realizzazione del proprio benessere personale (o, al massimo, della propria famiglia o dei propri discendenti) e non nella realizzazione della “felicità sociale”, la quale è in contraddizione con la sussistenza della realtà strutturale basata sulla statualità, sebbene alcuni filosofi, come Ludovico Antonio Muratori, abbiano ritenuto che il buon governo possa realizzare la felicità sociale. In realtà, la felicità autentica è realizzabile solo ove sia possibile progettare, e realizzare, un modello di organizzazione sociale: ove la socialità naturale degli individui non sia in conflitto con l’essenza della società in cui vivano gli individui. Si tratta di un conflitto evidenziato, da quasi tre millenni, da parte dei pensatori, i quali hanno definito tale conflitto: il “problema sociale” per antonomasia.
Per raggiungere la felicità sociale è necessario che tutti gli individui che siano insoddisfatti della realtà storica in cui vivono ed intendano perseguire il raggiungimento della felicità, piuttosto che continuare a sognare l’arricchimento personale e/o l’acquisizione del potere o della gloria, si attivino per contribuire a progettare un nuovo modello di società, che possa soddisfare i loro bisogni, desideri e finalità più autentici, poiché solo i singoli individui possono conoscere i propri bisogni ed attivarsi per ricercare il modo migliore per soddisfarli. L’ideale di una tipologia di organizzazione della società coerente con i bisogni e le finalità umane è assai antica, ma, fino ad ora, sempre frustrata, sebbene l’ideale sia ancora vivo nello spirito di milioni di persone: Così, ad esempio, alcuni Padri della Chiesa, come S. Agostino, hanno teorizzato la possibilità dell’esistenza, un giorno, della “Città di Dio”, così i “socialisti” ed i “comunisti”, moltiplicatisi nel XIX – XX secolo ed ancora diffusi nel mondo, specie tra gli intellettuali, coltivano l’ideale di un modello di società che realizzi la giustizia sociale, l’uguaglianza e la libertà. Se fino ad oggi questi ideali si sono dimostrati utopistici, ciò è dovuto alla non sufficiente conoscenza della essenza della natura umana e della società effettivamente in atto. Riteniamo che il progetto della società SOCIALITARIA possa rendere concreti questi ideali di tipo escatologico o finalistico, essendosi raggiunto un livello di conoscenza umana e sociale sufficientemente elevato e di validità scientifica, comprovabile.
Viene in mente il detto di un grande saggio: “l’impossibile è una cosa ritenuta tale da tutti e rimane tale, finché un cretino non dimostri che tale non è”. Poiché la condizione umana è tale da rendere inevitabile una fede irrazionale, non occorre, necessariamente, essere qualificati come “cretini” se si coltiva la fede nella superabilità dell’attuale livello di civilizzazione, ove l’umanità acquisisse gli strumenti che possano consentire il raggiungimento di un livello più elevato di civilizzazione. Ovviamente, l’umanità è composta anche da “cretini”, ed il “cretinismo” è la condizione psicologica maggiormente diffusa. Non è affatto escluso che io sia affetto da una dose consistente di “cretinismo”, assunzione, questa, che non mi sento affatto di contestare. Naturalmente, non è detto che io mi ritenga essere quel “cretino” di cui parlava il saggio, ed è possibile che occorra aspettare che molti altri “cretini” calchino il suolo terrestre, prima che l’impossibile per antonomasia divenga possibile e si passi dal regno dell’inevitabilità al regno della desiderabilità. Certamente, ritengo che questo oggetto di fede sia preferibile, di gran lunga, a qualunque altro, e sia, anzi, l’unico per cui valga la pena d

LinguaItaliano
Data di uscita4 lug 2022
ISBN9781005928292
Felicità Apparente e Felicità Effettiva: Il Metodo Scientifico Applicato alla Condizione Umana - Volume IX
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Autore

Giano Rocca

Giano Rocca was born in a small village in the Langhe, called Roccaverano, from parents of humble origins. After completing his primary school studies, he moved to Turin, where he attended secondary school and the University, enrolling in the Faculty of Letters and Philosophy. He was a pupil of the political philosopher Norberto Bobbio. He attended school institutions supporting himself with his work, employed by the large local industry, then called "FIAT". His interests can be summarized in the study of "social" and "human" sciences, although he soon realized that knowledge in these sectors had not yet reached the episteme of science. He was primarily determined to carry out an analysis of history capable of compensating for the gaps and contradictions of current conceptions and, in particular, of Marxist analysis, whose alleged "scientific essence" has been falsified by the anti-communist revolutions that have occurred in the Soviet Union and in the countries of realized Socialism, especially in Eastern Europe. The published books aim to provide an overall view of the human condition, with particular attention to the historical reality of societies based on statehood, analyzing them in their structural complexity and their historical dynamics, to identify the possible outcome of human evolution itself. He developed the concept of degrees of civilizing, identifying the fifth level of civilizing in the "closed societies", or feudal ones, while in the "open societies", or mercantile ones, he identified the sixth level of civilizing. The sixth level of civilizing, however, appears neither irreversible, nor automatically a harbinger of further progress, which progress can only come from a metamorphosis, or palingenesis, of the human condition, which undermines the very presuppositions of organic-stratified societies, of to which the societies based on statehood, as a whole, are but the most advanced examples. To accomplish this palingenesis, neither the "class struggle" nor the social and political revolutions are suitable. It is necessary to rethink, in depth, the causes of the formation of the historical structural reality and, once the remedies have been identified, apply them to individuals and their inter-personal relationships, a premise for overcoming the conflict between individuality and sociality, defined by philosophers as the great "social problem". It is necessary to lay the foundations for the planning and creation of a sociality consistent with the most authentic nature of individuals, enhancing, and not sacrificing, their individualization. This is achieved by creating nuclei of a new type of society, which is able to fully satisfy the basic needs of individuals and their need for progress of the level of civilizing. This new type of company can be defined: SOCIETY SOCIALITARIAN.

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