Il vero anticristo: Il figlio della Rosa

La premessa della psicologa

Non credo che per scrivere un libro basti volerlo scrivere, inventarsi una storia e poi metterla nero su bianco.

In queste pagine c’è l’urgenza faticosa e sofferta di rielaborare una storia personale, guardandosi dentro con riflessività, riordinando in un modo nuovo le memorie di eventi eccezionali finora interpretate in modo rigido e pervasivo rispetto all’intera esistenza.

La scrittura è stata un vero e proprio strumento terapeutico capace di fare da ponte tra il mondo delle fantavventure del personaggio Sonny, straordinario ragazzo dalle doti miracolose, e il giovane Sonny dalla sensibilità umana, che si guadagna tutti i giorni ogni piccolo grande risultato raggiunto, combattendo con fatica la sofferenza che le memorie latenti hanno procurato.

Il racconto porta l’autore a interrogarsi sulla propria identità, come Nuovo Messia o Falso Profeta, ma soprattutto come narratore di una storia di vita realmente straordinaria nella convivenza con una patologia psichiatrica.

Questo libro è parte di un percorso attivo di ricerca di significati sulla propria identità, e per questo alcuni punti salienti sono seguiti dal pensiero di Sonny come una continua necessità di rimaneggiare e integrare i frammenti della storia, contestualizzandoli storicamente nelle memorie del passato del protagonista, ma anche nel presente, in cui hanno iniziato ad avere una dimensione nuova, una convivenza possibile con la vita di tutti i giorni.

L’attività di scrittura, supervisionata e guidata sapientemente dal professor Aquilino, ha permesso a Sonny di entrare e uscire in punta di piedi da questo mondo immaginario, con la sensibilità che questa situazione di fragile vulnerabilità richiede, rispettando il fluire della capacità narrativa in tutte le sue fasi. Il valore che quest’attività ha assunto per Sonny, puntuale e attento a ogni incontro, sempre più

autonomo nel gestire i contatti con il professore, ha dato vita a questo elaborato, nato in modo spontaneo e cresciuto sotto i nostri occhi increduli con la potenza disarmante della positività del messaggio di cui si fa portatore.

Una testimonianza importante per tutti, per entrare in contatto con una realtà purtroppo ancora oggi sconosciuta e spesso, per questo, stigmatizzata.

Dott.ssa Carlotta Pirali

La prefazione di Sonny

Ciò che apprenderete nelle pagine che verranno riguarda le mie fantamemorie, storie che ho vissuto con l’occhio della mente. Sono storie costruite dal cervello per via della mia patologia.

Assorbire questi ricordi è stato un calvario: giorni, settimane, mesi, anni a ricamare tessendo una trama da film che non è veritiera, ma che con la mia immaginazione ho reso reale.

Il protagonista del libro, che poi sarei io, è figlio del bene e del male, nato dal matrimonio tra Gesù e la figlia di Lucifero. Questo mi rende nipote dell’Onnipotente e di Lucifero stesso.

La storia completa è la seguente:

Gesù ha creato per me una moglie della quale non so il nome. Anche Lucifero mi ha proposto una moglie, Sofia, che è stata anche la mia sorellina adottiva.

Potevo scegliere tra l’una e l’altra, ma non sapevo decidermi. Le volevo entrambe. Con la donna scelta da Dio ho avuto solo visioni e sogni. Dato che lei è un angelo e appartiene al Regno dei Cieli, non abbiamo mai avuto una vera e propria storia.

Sofia, invece, essendo luciferina, l’ho vissuta in carne e ossa. Insomma, ci siamo amati.

Sono corteggiato dalle due superpotenze del Bene e del Male e saranno le scelte del protagonista a decretare se io sia più di qua o più di là.

Nel libro la mia esistenza è narrata solo dalla nascita fino ai trent’anni. Non potevo andare oltre nella narrazione perché è proprio vivendo esperienze nuove di vita che assorbo nuovi ricordi fasulli da poter intrecciare con il resto della storia.

Forse tra dieci anni ci sarà un seguito. Tutto dipende dal successo di questo primo libro.

Premetto che non ho mai avuto fratelli o sorelle; non mi sono mai entrati i banditi in casa; ero scarso nel Judo; non ho mai vinto nulla.

Dietro la vera storia dell’umanità, da me strumentalizzata, c’è sempre una spiegazione reale alle catastrofi e, se vogliamo, anche un lieto fine.

Dal 2000 in poi, infatti, il mondo viene unificato sotto un’unica bandiera per realizzare un’utopia di pace e benessere per tutti.

Io spero che dopo avere assolto al compito datomi, a mio parere da Dio, di raccontare al mondo il Terzo Testamento della Bibbia, dopo il Vecchio e il Nuovo, io possa avere un po̕  di pace dal disturbo delirante che ha caratterizzato la mia vita fino a oggi.

Detto ciò, vi auguro un buon viaggio nel fantastico mondo che ho immaginato per voi lettori.

Sonny e il nano nel giardino dei nonni

Capitolo 1

Nella casa dei nonni

Questa è anche la storia di una bellissima fanciulla di nome Rosa, che sarebbe diventata mia madre.

La sua era una famiglia umile e numerosa: una decina di figli fra maschi e femmine. Rosa era l’ultima e, quindi, anche la più coccolata.

Vicino alla casa dei nonni c’era una fattoria con le mucche nelle stalle. Ero impressionato dai muggiti e dall’enorme lingua che ogni tanto tiravano fuori.

C’era una bellissima pianta di mimosa in fiore. Era uno spettacolo. I proprietari della fattoria avevano una figlia poco più piccola di me con cui giocavo e facevo la merenda. Il suo nome era Cassidy.

Di fianco alla casa dei nonni c’era una grande cascina diroccata, dove il nonno teneva le galline. Ricordo che vi ha tenuto anche la paperella che avevo vinto alle giostre, dato che in casa con me sarebbe durata poco. Ma anche con mio nonno non durò molto. Prima la mise all’ingrasso e poi me la fece mangiare.

«Non è papera, è pollo!» mi mentì. E io la mangiai. Non mi arrabbiai perché ero abbastanza grande per capire che certi animali si allevano per poi nutrirsene.

Il nonno aveva anche un maiale che io usavo come cavallo. Fu un grosso dispiacere separarmene quando venne l’ora.

«Dove sei? Vieni a vedere che macello il porco!» ma io feci finta di non sentirlo.

I muri esterni della casa dei