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La poesia dei Vangeli
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La poesia dei Vangeli

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Che relazione può esserci tra i vangeli e la poesia? Dei quattro vangeli canonici sono state fatte innumerevoli analisi, ma manca in sostanza una lettura che faccia leva sulle risonanze poetiche dei testi e che tenga conto della modernità del XXI secolo in cui viviamo. Questo volume nasce dall’idea che la sensibilità poetica aiuta a meglio comprendere e interpretare le narrazioni, le parole e i gesti di Gesù e dei personaggi che lo circondano: vengono proposte al riguardo numerose esemplificazioni e suggestioni tratte dai testi di ciascuno degli evangelisti.
L’approccio che viene adottato nel libro è descrittivo e aperto a chiunque - credente o meno - abbia intenzione di considerare le narrazioni evangeliche alla luce e con gli strumenti della poesia. Il volume intende porsi, poi, in modo sinergico rispetto agli apporti teologici, esegetici e pastorali correnti, nella fiducia che la poesia riesca a illuminare prospettive che sfuggono ad altre esplorazioni.
Il percorso proposto dall’autore si snoda attraverso tre focalizzazioni: l’ambiente naturale e la terra di Palestina, teatro della predicazione itinerante di Gesù sulla buona novella; i personaggi che accompagnano l’incarnazione e la vita pubblica del Nazareno, tra i quali spicca Maria, la madre; la trama degli eventi, che si conclude con la Passione e Resurrezione. Il punto di arrivo della ricerca mette in luce elementi che ci avvicinano al volto poetico di Gesù di Nazaret: tra essi assume una rilevanza speciale l’elogio dei fiori di campo riportato dagli evangelisti Matteo e Luca.
LanguageItaliano
Release dateApr 6, 2022
ISBN9788838252105
La poesia dei Vangeli

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    La poesia dei Vangeli - Gianni Gasparini

    Gianni Gasparini

    La poesia dei vangeli

    Tutti i volumi pubblicati nelle collane dell’editrice Studium Cultura ed Universale sono sottoposti a doppio referaggio cieco. La documentazione resta agli atti. Per consulenze specifiche, ci si avvale anche di professori esterni al Comitato scientifico, consultabile all’indirizzo web http://www.edizionistudium.it/content/comitato-scientifico-0.

    Copyright © 2021 by Edizioni Studium - Roma

    ISSN della collana Universale 2612-2812

    ISBN Edizione cartacea 978-88-382-5053-8

    ISBN Edizione digitale 978-88-382-5210-5

    www.edizionistudium.it

    ISBN: 9788838252105

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice dei contenuti

    INTRODUZIONE

    I. L’AMBIENTE NATURALE E IL PAESAGGIO

    1. Palestina e Israele, ieri e oggi

    2. La terra e la poesia

    3. Terra, aria, acqua e fuoco nei racconti evangelici

    4. Gerusalemme

    II. I PERSONAGGI

    Una premessa

    1. Giovanni Battista

    2. Giuseppe, uomo di sogni

    3. Maria di Nazaret, tra silenzi e parole

    4. I magi, o il senso del viaggio

    5. Angeli e bambini

    6. Alcuni apostoli

    7. Discepoli e discepole

    III. LA TRAMA DEGLI EVENTI

    1. Vita pubblica e predicazione di Gesù

    2. Tra passione e resurrezione

    CONCLUSIONE

    BIBLIOGRAFIA

    POSTFAZIONE

    AUTORE

    INDICE DEI NOMI*

    UNIVERSALE STUDIUM

    Ringraziamenti

    Universale

    Studium

    119.

    Nuova serie

    Gianni Gasparini

    La poesia dei vangeli

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    È vietata e perseguibile a norma di legge l'utilizzazione non prevista dalle norme sui diritti d'autore, in particolare concernente la duplicazione, traduzioni, microfilm, la registrazione e l’elaborazione attraverso sistemi elettronici.

    Gli artisti ci fanno capire che cos’è la bellezza,

    e senza il bello il Vangelo non lo si può capire

    ( Papa Francesco, Santa Marta 2020)

    Alla memoria di don Michele Do (1918-2005)

    INTRODUZIONE

    UNA LETTURA POETICA DEI RACCONTI EVANGELICI

    Poesia e Vangeli: si tratta di un accostamento non consueto e non convenzionale, dal momento che le narrazioni evangeliche rappresentano per i credenti di religione cristiana testi sacri che sono normalmente fatti oggetto di commenti e interpretazioni da parte di teologi ed esegeti, vescovi e presbìteri. È evidente che non si tratta di testi poetici o letterari: le narrazioni evangeliche, ognuna delle quali venne a suo tempo formulata in funzione della comunità di riferimento di uno dei quattro evangelisti canonici (Marco, Matteo, Luca e Giovanni), costituiscono degli scritti in prosa in cui si parla in modo sintetico e selettivo della vita di Gesù di Nazaret. Esse si concludono con il racconto della sua passione, morte e resurrezione.

    Questi testi, che i cristiani considerano parola di Dio, hanno al centro l’annuncio di una buona notizia, che riguarda il Regno di Dio. In essi si verifica una elevata convergenza fra i tre evangelisti sinottici (Marco, Matteo e Luca) rispetto al quarto vangelo, attribuito tradizionalmente all’apostolo Giovanni. Tutti e quattro i testi, comunque, mantengono una propria specificità e distinzione, di cui si terrà conto riguardo agli episodi e ai personaggi trattati.

    Si è deciso di non utilizzare in questa sede i vangeli apocrifi, salvo alcuni casi specifici che verranno indicati. Così pure, l’esplorazione non ha coinvolto altri scritti neotestamentari, anche se eccezionalmente si è fatto ricorso all’inizio degli Atti degli Apostoli, come seguito della resurrezione di Gesù.

    La ricerca che si vuole qui offrire in relazione ai Vangeli mette in gioco la poesia: vale a dire l’orientamento, la sensibilità, i modi di sentire e i punti di vista della poesia allorché essa si accosta ai testi evangelici. Perché questa esplorazione centrata sulle risonanze poetiche dei Vangeli, tenendo conto che essi non si presentano alla lettura come un’opera letteraria ma come testi oggetto di una rivelazione divina?

    La prima ragione, di ordine generale, è che la poesia può occuparsi ragionevolmente e opportunamente di tutto – tutto ciò che è rilevante, s’intende –, senza sconfinare nella dismisura, nella hybris. Non sembri arrogante questa affermazione di massima. In effetti, l’approccio della poesia è talmente ampio e trasversale, nonché arricchente, da potersi utilmente riferire ad ogni realtà umana vissuta in un dato ambito storico e atta ad essere raccontata ad altri, ai lettori della poesia. Scrive Fernando Pessoa, uno dei massimi geni poetici del Novecento:

    La poesia è dappertutto – nella terra e nel mare, nei laghi e sulle rive dei fiumi. È anche nelle città – non lo si può negare – e ciò mi è palese dall’esser qui seduto: c’è poesia in questo tavolo, in questo foglio, in questo calamaio; c’è poesia in questa frenesia di automobili per le strade, in ogni minimo, comune, ridicolo movimento di un operaio che dipinge l’insegna di una macelleria dall’altra parte della strada. ( Pessoa 1979, p. 65)

    Dunque, e a maggior ragione, c’è poesia anche nei testi evangelici.

    Già da queste indicazioni emerge che si è voluto nel volume adottare un approccio laico, aperto tanto ai credenti che a non credenti i quali si accostino ai Vangeli attraverso la sensibilità poetica. Si tratterà di un accostamento descrittivo, ma fortemente simpatetico nei confronti dei testi e consapevole dei principali contributi teologici e critici correnti. Esso svilupperà una prospettiva che valorizzi la specificità della poesia, tenendo conto che quest’ultima possiede un afflato, una profondità e una valenza in grado di attraversare felicemente il tempo e i diversi contesti linguistici e culturali.

    La poesia riesce a comunicare a secoli e millenni di distanza la realtà essenziale della condizione umana, specialmente in termini di sentimenti ed emozioni, di speranze e delusioni, di gioia e dolore: penso ad esempio, tra gli antichi, a Omero, a Virgilio, a Ovidio e poi a Rumi, a Dante, a Petrarca.

    In questa deriva, vorrei indicare una serie di motivazioni più analitiche che rinviano alle potenzialità dell’approccio poetico – o delle risonanze poetiche – nella lettura di testi scritti. Una di queste, imprescindibile, è la capacità peculiare della poesia di cogliere nelle narrazioni elementi di bellezza, sia di carattere estetico che etico, e il loro legame con il sogno, con i nostri sogni. La bellezza può anche essere percepita in negativo, come anelito implicito o inespresso di un testo. Per un credente sensibile alla dimensione poetica, poi, la bellezza che si coglie nelle narrazioni evangeliche è legata alla verità e alla visione del mondo di cui Gesù si fa portatore (cfr. Do s.d.).

    Un’altra motivazione rimanda al fattore meraviglia: l’approccio poetico valorizza e dilata lo stupore, la sorpresa, l’emozione e la commozione che ci può prendere quando leggiamo con tensione empatica un testo, in questo caso quello dei Vangeli, anche indipendentemente dall’essere credenti cristiani.

    Un elemento ulteriore riguarda, in questo modo di procedere, la capacità di evocare o creare suggestioni e connessioni significative, le quali riempiono con il loro afflato i vuoti e il non detto delle narrazioni testuali. È in gioco qui un fondamentale strumento usato in poesia, quello rappresentato dalla metafora unita alla similitudine. Dilatando questo mezzo, la poesia impiega spesso l’orientamento del come se, che è un modo prioritario attraverso cui si esprime la facoltà dell’immaginazione. Immaginare i pensieri che potrebbe aver avuto un personaggio evangelico, o figurarsi le scelte diverse che potrebbe aver fatto in certi momenti cruciali, è infatti un dare spazio al come se, a ciò che non si è verificato o che si è realizzato in modi suscettibili di interpretazioni differenti.

    L’approccio delle risonanze poetiche, poi, è un solido aggancio non solo al futuro – all’immaginazione, come appena detto, e alle potenzialità dell’avvenire – ma anche al passato: la poesia sviluppa una cura attenta e particolare della memoria, senza la quale essa non potrebbe esprimersi.

    Le pagine che seguono daranno conto di queste virtualità della poesia, assumendo che i differenti racconti evangelici si prestino, in misura più o meno elevata a seconda dei punti e degli episodi, ad una lettura che abbia la sua chiave nella sensibilità poetica. Chi scrive si rende conto della difficoltà di questa prospettiva, di rado utilizzata, ed è consapevole di poter offrire gli esiti di una esplorazione che è soltanto iniziale e selettiva dei testi evangelici.

    Ciò premesso, il volume cerca di cogliere le risonanze e i riverberi poetici dei Vangeli presentandone una lettura e interpretazione in linea con la sensibilità moderna. Un elemento che facilita questo approccio è rappresentato da certe affinità tra la Palestina di duemila anni fa e quella attuale, specialmente nelle zone più povere dei due paesi che oggi le corrispondono (Israele e Palestina/Territori palestinesi) o in quelle dove le caratteristiche degli elementi geografici e naturali si sono mantenute con scarsi cambiamenti. Si tratta, tra l’altro, delle persistenti differenze tra Giudea e Galilea, della presenza del fiume Giordano e del lago di Genezareth oltre che di zone desertiche come il deserto di Giuda.

    Da quanto precede si possono trarre due indicazioni di fondo utili per orientare il lettore del volume. La prima è che una lettura poetica rispetta pienamente il lavoro svolto dagli specialisti, commentatori ed esegeti dei Vangeli. In altri termini, il percorso qui sviluppato non intende certo sostituirsi alla moltitudine di autorevoli commenti e interpretazioni teologiche e pastorali disponibili, ma esplorare una via collaterale che consenta di mettere a fuoco in modo inusuale personaggi, ambiente, eventi e tematiche oggetto delle narrazioni evangeliche. L’idea sottostante – la speranza, si potrebbe dire – è che l’orientamento e la sensibilità poetica, esercitati con riferimento ai fatti della vita quotidiana, possano aprire in modo sinergico intuizioni, interstizi di senso o disvelamenti riguardo ai testi.

    La seconda indicazione attiene al carattere laico dell’approccio, come accennato. Il rispetto per i testi convive pienamente con la possibilità di esprimere interpretazioni che prescindono dal carattere sacro e rivelato dei medesimi: esso è tale infatti per i cristiani ma non per gli altri cittadini del mondo. Personalmente ritengo che credenti cristiani e non cristiani, così come agnostici e non credenti, possano essere interessati e sensibili a una lettura dei Vangeli che faccia leva sulle risonanze poetiche di scritti i quali rivestono in ogni caso una importanza eccezionale non solo dal punto di vista religioso e spirituale ma per la storia dell’Occidente e del mondo intero. Ciò detto, è inevitabile che questo approccio debba essere considerato come un avvicinamento settoriale e parziale alla figura complessiva di Gesù, che nei Vangeli viene presentato come il Cristo o il Messia.

    Il tema della poesia introduce quindi a una serie di altri aspetti che saranno tenuti presenti in questo volume. Emerge in primo luogo il rapporto tra poesia e preghiera, che nel mondo ebraico-cristiano ha avuto espressioni ricche e abbondanti nel tempo. È evidente che vi sono preghiere che non sono poesie, così come vi sono poesie che pur esprimendosi su aspetti religiosi o spirituali non sono preghiere. Ma si danno anche preghiere dotate di un afflato o di un ritmo poetico e altre che si collocano su un terreno intermedio; così come non mancano tra

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