Riti e magie delle campagne: Un libro di magia sugli antichi riti magici nelle campagne italiane
5/5
()
About this ebook
Read more from Jean De Blanchefort
Rune: Rituali di magia per il terzo millennio Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Related to Riti e magie delle campagne
Titles in the series (16)
Magia - Manuale completo: I presupposti, i principi, i rituali, gli strumenti per diventare veri maghi Rating: 3 out of 5 stars3/5Come fare magie: Comunicare con il divino in noi per una vita fantastica Rating: 5 out of 5 stars5/5La magia nel tuo compleanno: Rituali, incantesimi e ricette per onorare il tuo giorno di nascita Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsWicca Rating: 4 out of 5 stars4/5Wicca - Il libro essenziale: Una guida per risvegliare la magia che è in te Rating: 5 out of 5 stars5/5La strega verde: Guida completa alla magia naturale di erbe, fiori, oli essenziali e pietre Rating: 5 out of 5 stars5/5Purificazione Principi & metodi: Purificare i luoghi, gli oggetti e le persone nella pratica quotidiana delle discipline energetiche Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsWicca tradizionale: Un approccio profondo alla conoscenza di congreghe, iniziazioni, lignaggi, pratica, etica e altro ancora Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsWicca - Il libro degli incantesimi: Un libro delle ombre per wiccan, streghe e altri praticanti di magia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPrimi passi nella Wicca Rating: 5 out of 5 stars5/5La guida moderna alle arti magiche Rating: 4 out of 5 stars4/5Magia per la casa: Una guida completa per la purificazione della casa con incensi, erbe, candele, rituali e incantesimi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsRiti e magie delle campagne: Un libro di magia sugli antichi riti magici nelle campagne italiane Rating: 5 out of 5 stars5/5Autodifesa magica: Come difendersi e proteggersi dagli influssi negativi, dalle forze del male e dalla cattiva sorte Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIncantesimi con la Luna Rating: 5 out of 5 stars5/5
Related ebooks
Il libro segreto delle arti magiche Rating: 4 out of 5 stars4/5La strega verde: Guida completa alla magia naturale di erbe, fiori, oli essenziali e pietre Rating: 5 out of 5 stars5/5Wicca tradizionale: Un approccio profondo alla conoscenza di congreghe, iniziazioni, lignaggi, pratica, etica e altro ancora Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa guida moderna alle arti magiche Rating: 4 out of 5 stars4/5Vera Magia: Il Grande Libro degli Incantesimi Pratici Rating: 4 out of 5 stars4/5Favolisticamente Magia: Imaparare la magia in modo semplice per sognare e vivere felicemente Rating: 5 out of 5 stars5/5Le Evocazioni Magiche - Il Libro Segreto del Comando Rating: 3 out of 5 stars3/5Wicca - Il libro essenziale: Una guida per risvegliare la magia che è in te Rating: 5 out of 5 stars5/5Antica Magia del Mondo Mediterraneo Rating: 1 out of 5 stars1/5La magia di Merlino, il mago: Rituali, incantesimi, sortilegi e pozioni della tradizione celtica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Giardino Incantato di Hermione: Il Manuale delle Streghe Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl Nuovo Manuale delle Streghe: Incanti dal Giardino di Hermione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNell'antro della strega: La magia in Italia tra racconti popolari e ricerca etnografica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsGuida alla stregoneria del deserto Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsNell'antro della strega Rating: 5 out of 5 stars5/5Il Compendio della Strega - Volume 1 Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMagia popolare - Presagi, divinazioni, incantesimi e credenze della tradizione popolare Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTrattato di Magia pratica Rating: 4 out of 5 stars4/5Il segreto della chiaroveggenza e dei poteri occulti Rating: 2 out of 5 stars2/5Magia del Mare: Uso magico del sale e dell'acqua Rating: 3 out of 5 stars3/5Magia, Demoni, Vampiri, Streghe, Gnomi, Elfi, incantesimi e malefici Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsDegli Specchi e del Sale: Tradizione e usi magici Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'arte delle erbe magiche Wiccan: La guida per principianti per praticare la magia delle erbe Wiccan Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCartomanzia pratica per tutti. Terza edizione riveduta e ampliata Rating: 1 out of 5 stars1/5Evocazioni Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsTarocchi la previsione dell'avvenire. Cartomanzia pratica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsWICCA. Una guida alla magia delle candele, incantesimi a base di erbe, cristalli, stregoneria e credenze wiccan Rating: 0 out of 5 stars0 ratings
Body, Mind, & Spirit For You
Magia e Culto degli Alberi: Leggende e Tradizioni delle Origini Rating: 5 out of 5 stars5/5Tradizione e sacralità dei numeri fra macrocosmo e microcosmo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsMagia orientale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI numeri che guariscono: Potere mistico e terapeutico delle matrici numeriche Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsIl bambino e il mago: L'iniziazione di un bambino al lato luminoso della magia. Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome liberarsi dalla manipolazione: Il risveglio della coscienza nelle 40 lezioni del vostro Scarasaggio Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLa voce che guarisce: Tecniche di guarigione con le terapie vocali. Rating: 5 out of 5 stars5/5101 cose da sapere sul linguaggio segreto del corpo Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe Rune: Chiavi dell'Universo Rating: 1 out of 5 stars1/5Massaggio Sonoro con le Campane Tibetane Rating: 4 out of 5 stars4/5Il lato nascosto delle cose - Le influenze sottili che vanno aldilà del mondo fisico e dei cinque sensi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'Enigma delle Origini: Il misterioso passato della razza umana Rating: 5 out of 5 stars5/5I segreti sessuali dell’Oriente Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsLe Catene Lineari del Corpo davanti alla Metapsicologia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAl tuo comando - come comandare e ottenere qualsiasi cosa: Traduzione di David De Angelis Rating: 5 out of 5 stars5/5Princìpi Di Astronomo-Logia: L’antica Scienza Planetaria Che Ritorna Come Risposta Al Disagio Esistenziale Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsL'intelligenza intuitiva del cuore: Dall’antichità ai giorni nostri, dal Cuore antico alla fisica quantistica Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsPorta del mago: La magia come via di liberazione Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsOro: Il libro perduto dell'alchimia Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsAnatomia Esoterica: Le ghiandole a secrezione interna e lo sviluppo dei poteri psichici Rating: 4 out of 5 stars4/5Codice dei tarocchi: Rivelazione di un'intelligenza millenaria Rating: 5 out of 5 stars5/5Libro di Thoth - Tarocco Egizio: Corso pratico avanzato sull'uso dei Tarocchi Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI Poteri Estesi della Mente Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsSibille: Cosa sono e come si leggono Rating: 4 out of 5 stars4/5Iniziazione ai misteri della religione e della natura: Spiriti di natura e le forze naturali Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsCome Interpretare il Tema Natale: Piccola guida per principianti Rating: 0 out of 5 stars0 ratingsI Sette Specchi Esseni: Come uscire da Matrix attraverso una nuova consapevolezza di Sé Rating: 5 out of 5 stars5/5
Reviews for Riti e magie delle campagne
1 rating0 reviews
Book preview
Riti e magie delle campagne - Jean de Blanchefort
PROLOGO
Un’estate degli anni Settanta
È una estate per me un po’ diversa dalle solite. Con un amico d’infanzia son salito quassù, in Piemonte, nelle Valli Valdesi del Chisone e della Germanasca e in Val Varaita, in campeggio libero, alla ricerca di tradizioni contadine – storie e leggende sul «piccolo popolo» dei boschi e delle montagne, cultura alpina dell’Occitania – e per fare passeggiate ed escursioni tra le vette già imbiancate da una neve agostana fuori stagione.
C:\Users\Samhein\Desktop\Nuova cartella\IMG_20200705_111302[7556].jpgLa tenda l’abbiamo piazzata vicino ad un ruscello e, per quanto possibile, evitiamo di usare l’automobile, meglio spostarsi a piedi o, se il percorso è lungo e la strada lo consente, con l’autostop. In questo modo visitiamo i piccoli paesi sparpagliati nelle valli e, quando capita, scambiamo volentieri quattro chiacchiere con i valligiani e le persone che incontriamo quotidianamente nel nostro peregrinare. Vengo così indirizzato a visitare un piccolo borgo dove abita una certa Dora – il nome è di fantasia – che, mi dicono: «È un’esperta erborista e conosce i segreti delle piante e dei vegetali»; inoltre, mi ha riferito un contadino: «Qualcuno la ritiene una masca* che è meglio lasciare in pace perché ficcanasare in queste cose può essere pericoloso».
Non aspettavo altro, mi hanno detto che la signora Dora ha dell’ottimo miele di castagno – ne vado ghiotto – e questa può essere la mia scusa per «ficcanasare» nelle sue cose. Il mio amico è titubante ma mi accompagna volentieri, in fondo anche lui è attratto dal fascino del mistero.
Dora abita in una vecchia casa campestre al limitare del borgo, una frazione di poche centinaia di abitanti non lungi dai contrafforti del gruppo del Monviso, dove nasce il fiume Po. Ci accoglie in un tardo pomeriggio di metà agosto, nella calura estiva, quando ronzano i mosconi e il mondo pare arrestarsi nell’aria ferma e statica che grava pesante.
La sua è una casa rustica ma confortevole, linda e luminosa, il tinello profuma di erbe aromatiche. Ci sono dei fiori freschi in un vaso e un cesto zeppo di frutti di bosco nel mezzo del tavolo in legno grezzo che al solo vederlo ti sale un languore dallo stomaco fin su nella gola.
Gli dico che sono venuto per comprare del miele di castagno se ne ha da vendermi. Ci fa accomodare e sedere poi mi guarda strano.
«Non sei venuto solo per il miele, sei venuto anche per quello ma non solo. Dimmi cosa cerchi e cosa vuoi».
Mi sento a disagio sotto quello sguardo inquisitore. Dora è una donna ancora giovane, a occhio e croce potrebbe aver passato i quaranta, ha i capelli castani lunghi raccolti in una treccia e due occhi color nocciola che mi paiono enormi. Anch’io ho due occhi grandi, ma è perché ho una miopia elevatissima e porto delle lenti spesse come fondi di bottiglia.
«Vero, rispondo – ho sentito in paese che lei è molto pratica di erbe e vegetali, volevo chiederle qualche consiglio per la mia miopia avanzata, chissà mai che non ci sia qualche buona erba».
«Per gli occhi puoi usare un decotto di eufrasia, bagni oculari frequenti la sera e il mattino e, se non hai paura perché è una pianta caustica, strofina sugli occhi chiusi una foglia di ruta. Lo fa mamma rondine sui rondinotti che nascono ciechi per fargli aprire gli occhi lo sapevi? Ma tu stai cercando altro». E calcò volutamente il tono su quel «cercando», tanto che rabbrividii. Prima che potessi rispondere buttò là: «Ti hanno forse detto che sono una strega? Una masca come si dice da queste parti?».
Ero in imbarazzo e intervenne il mio amico.
C:\Users\Samhein\AppData\Local\Packages\microsoft.windowscommunicationsapps_8wekyb3d8bbwe\LocalState\Files\S0\3554\Attachments\IMG_20200705_104146[7508].jpg«Solo un contadino ha usato la parola masca, a noi interessano le tradizioni contadine, i rimedi popolari e le leggende del luogo, e da queste parti, a quel che sembra, le leggende abbondano e non sono ancora cadute nell’oblio».
«Lodevole da parte vostra – risponde Dora – passare le vacanze cercando radici di un popolo, come quello occitano, che nei secoli ne ha viste di cotte e di crude. Questa è una terra avara, inchiodata alle montagne, impregnata di sudore e di sangue innocente. Qua ci sono state le eresie catara e valdese, guerre di religione, fame contadina, pestilenze, miseria e migrazioni. Ma le tradizioni, certe tradizioni, sono rimaste».
«Bene – dico con sollievo – vuol dire che c’è del fuoco sotto la cenere».
«C’è – ammicca Dora – ma bisogna stare attenti a non scottarsi».
Ora ho capito che la nostra interlocutrice non è solo un’esperta di erbe ma deve sapere un mucchio di cose interessanti, cose che vanno al di là di quello che ho sempre definito «il confine».
Pare che Dora mi legga nel pensiero. «Ci sono cose oltre la barriera che devono stare lì».
Poi ci parla di lei e ci offre una ciotola di frutti di bosco e del succo di lamponi. È rimasta vedova giovanissima, il marito è morto in un incidente sul lavoro e lei vive con una pensione, ha un orto e un pollaio, produce un poco di miele, in autunno raccoglie funghi e castagne, in estate frutti di bosco, in inverno intreccia qualche cesto e trecce di castagne affumicate, legate con lo spago che poi vende nelle sagre e nelle fiere di paese. Dice di avere 44 anni – io a quell’epoca ne avevo poco più della metà – ed è una bella donna.
La guardo negli occhi e intuisco, Dora è una masca, una «donna di conoscenza». Lei ha già intuito tutto e mi sorride. Mi affascina, capisco che mi sta ammaliando e cerco di reagire. Socchiudo gli occhi e penso: «Attento, il fuoco sotto la cenere scotta».
Parliamo un po’ delle tradizioni contadine e delle leggende sui Servan, i folletti del bosco dispettosi e irriverenti che popolano quelle lande. Prendo appunti sul mio quaderno, trascrivo qualche ricetta erboristica che mi sembra interessante e un paio di storie sul piccolo popolo, il tempo scorre via veloce e viene l’ora di rientrare. Dora ci chiede dove siamo accampati.
«Siamo vicini al ruscello, a pochi metri dalla strada, vicino ad un bosco di conifere più o meno saranno una decina di chilometri da qua».
«Conosco il posto», afferma: «Lo sapete che all’intermo del bosco, a poche centinaia di metri dal ruscello, c’è una radura dove, a quanto si dice, c’era una ridda di masche?».
Non lo sapevamo. «Mi piacerebbe fotografarla» dice il mio amico che si diletta di fotografia.
«La trovate facilmente, è una bella radura circolare da cui si dipartono tre diversi sentieri che si inoltrano nel bosco, andateci di giorno, là dentro è tutto molto scuro, il sole filtra poco tra i rami di larice e di abete, non entrateci di notte comunque. Voi di città siete abituati a vivere anche la notte, ma già nelle pianure abitate è diverso, lì la notte può nascondere qualche malvivente o uno spacciatore di droga, o al più un ubriaco. Qui le notti, e certe notti, sono diverse. Ci sono presenze che è bene evitare se non si vogliono avere guai».
«Non sia mai – rispondo – non vorremmo disturbare qualche coppietta nell’intimità o qualche gnomo intento alle sue attività».
«Non scherzarci sopra. Chi non ha provato quell’angoscioso senso di sgomento e di incertezza che si respira sugli alti pascoli e sulle vette nell’imminenza del crepuscolo può anche sorridere di certe cose».
Era vero, conoscevo bene il tremendum della natura o, se volete, il «timor panico» che prende l’animo quando ci si trova immersi nella natura ad alta quota, nella solitudine più completa, quando la «barriera – o il confine come lo chiamavo io – è una linea incerta e confusa che puoi valicare senza accorgerti.
Ci congediamo ed esco di malavoglia da quella casa. Il mio amico se ne accorge e mi guarda sorridendo. «Che ti succede? Sembri turbato, anzi, ho idea che questa Dora in qualche modo abbia lasciato un segno dentro di te».
In effetti sono perplesso da quell’incontro e lo ammetto. «Accidenti, potrei quasi essere suo figlio ma potrei anche dire che se fossimo rimasti ancora un paio d’ore mi sarei perdutamente innamorato di lei».
Ci facciamo una sana risata e ci avviamo, a piedi, lungo la strada. A quell’ora un passaggio possiamo scordarcelo e abbiamo una dozzina di chilometri da percorrere, sia pure in discesa, prima di arrivare al nostro campo.
Quando arriviamo la luce del giorno si sta spegnendo rapidamente. La lastra luminosa ad occidente, dove il sole era tramontato, accentuava l’indaco del cielo ad oriente, dove già qualche stella brillava timida. Arrivava un’altra notte, e forse era meglio seguire il consiglio di Dora. Che ne sappiamo noi, gente di città, di quel che si muove nelle pieghe della notte in quei luoghi? È bene che il popolo notturno si muova indisturbato.
Del resto non si può lottare contro chi non ha corpo.
In piena notte mi sveglio di colpo. Ci sono dei rumori, come di rami spezzati, che arrivano dal bosco, come se qualcuno stesse tagliando dei rami, colpi secchi e forti. Anche il mio amico è sveglio, vorrebbe uscire dalla tenda e andare a vedere.
Non sono mai stato un tipo timoroso, anzi, la curiosità a volte mi ha causato qualche guaio. Però a causa dei gravi problemi legati alla mia vista in piena notte, anche con l’aiuto della pila, non vedrei a un palmo dal mio naso, e in queste condizioni sarei solo un peso in caso di pericolo. E poi c’è il consiglio di Dora... così decidiamo di restarcene tranquilli in tenda.
Al mattino, come sempre, vado al torrente a sciacquarmi il viso nell’acqua gelida e noto che la portata dello stesso è notevolmente aumentata, il greto si è ristretto, forse in alto la neve si è sciolta a causa delle alte temperature dei giorni scorsi. Sono senza occhiali e faccio fatica a mettere a fuoco il paesaggio, poi mi cade l’occhio sul greto e mi pare di notare qualcosa: una serie di sassolini messi in fila, è una scritta che fatico non poco a leggere. Corro a prendere gli occhiali e avviso il mio amico che sta preparando il caffè sul fornello. Torniamo al ruscello, c’è scritto «buona fortuna», la A finale è quasi scomparsa a causa dell’acqua che scende sempre più forte e porta via il greto. Ci guardiamo meravigliati, ieri mattina non c’era e nemmeno la sera quando ero andato a lavarmi i denti dopo un pasto frugale, ma era già buio e non ci potrei giurare.
«Facciano colazione – dice il mio amico – il caffè è pronto, poi vengo a fare un paio di foto si sa mai».
Quando torniamo un quarto d’ora dopo l’acqua ha cancellato tutto.
Il bosco ci guarda invitante e minaccioso nello stesso tempo, nel cielo si rincorrono nuvoloni neri carichi di pioggia.
Arriva una jeep della guardia forestale, lì il campeggio è ammesso purché non si accendano fuochi e noi siamo in regola, tuttavia ci invitano a lasciare il posto perché il torrente si sta ingrossando ed è probabile che esca dagli argini;noi siamo troppo vicini e con la pioggia in arrivo ci troveremmo nei guai.
Smontiamo la tenda mentre cadono le prime gocce, la valle ora sembra diventata di colpo ostile, fredda e inospitale. Forse abbiamo rotto un equilibrio o chissà.
In un bar del paese sentiamo le previsioni del tempo: pioggia e ancora pioggia nei prossimi giorni, l’estate è finita, sulle alte vette tornerà la neve, o ci troviamo un posto in un alberghetto e addio campeggio o cambiamo decisamente zona. Del resto se restiamo dovremo comunque fare il conto con il brutto tempo che potrebbe durare parecchi giorni.
«Cambiamo zona – dico – ci hanno augurato buona fortuna e fortuna sarà».
Mentre usciamo dal locale incontriamo il contadino che aveva usato per Dora il termine masca.
«L’avete poi incontrata la Dora?» ci chiede curioso.
«Sì, ieri pomeriggio. Ma non ci ha portato fortuna guardi un po’ che tempo!»,
«A certo – ammicca lui – dicono che le masche sanno anche far cambiare il tempo se solo vogliono, sarà mica stata lei? Mi spiace per la vostra vacanza e comunque... buona fortuna!».
Ci guardiamo in faccia, saliamo in auto e ce ne andiamo sotto una pioggia sempre più fitta.
Le pagine che seguono sono dedicate a Dora e a tutte le «donne e agli uomini di conoscenza».
Nel libro non troverete meraviglie, ma ci sono dei rituali e delle pratiche magiche tratte dalle tradizioni popolari che possono fare meraviglie. Il fuoco cova sotto la cenere, si tratta solo di attizzarlo adeguatamente, possibilmente senza scottarsi più di tanto.
* Termine dialettale piemontese di etimologia incerta, sinonimo di strega.
INTRODUZIONE
Che cos’è la Magia e da dove viene?
Posto e considerato che la Magia è l’Arte e la Conoscenza di come agire sulla realtà per mezzo di stati modificati di coscienza innescati dalla propria volontà, viene da chiedersi se essa è nata con il genere umano o se, viceversa, deriva da un «corpus» di conoscenze «aliene» che sono arrivate sul nostro pianeta da un «altrove» sconosciuto.
Mi spiego meglio. Secondo l’assioma di Ermete Trismegisto contenuto nella Tavola Smeraldina: «... ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli di una sola cosa», questo significa che tutto quello che esiste in natura ha una diretta relazione con l’universo intero.
Se ad esempio decido di evocare quello che in Magia si chiama una «entità» o un «demone» (io preferisco definirla «intelligenza»), opero su due livelli: l’entità verrà evocata nella mia mente (microcosmo) come può essere uno psichismo tratto dall’inconscio o dal subconscio, ovvero potrà manifestarsi in forma tangibile o anche invisibile come un’intelligenza che proviene da una realtà sconosciuta, che potrebbe essere un mondo lontano disperso nell’universo (macrocosmo).
La mente umana non conosce ostacoli legati al tempo e allo spazio; se un oggetto, tipo un veicolo spaziale, può viaggiare al massimo a 300.000 km al secondo, che è la velocità della luce, per compiere viaggi interstellari occorrerebbero diversi anni, un pensiero elaborato da una mente umana in un istante può attraversare l’universo intero e collegarsi – se si conoscono i meccanismi – con un’intelligenza aliena lontana milioni di anni luce.
Sono quasi convinto che la Magia sia in sé una scienza vera e propria, con le sue regole ed i suoi codici che ancora non sappiamo riconoscere. E se questa Magia-Scienza fosse stata portata sul nostro pianeta da esseri alieni provenienti da mondi lontanissimi o addirittura da altri universi multidimensionali e regalata a pochi umani? L’ipotesi non è così peregrina, del resto le antiche cronache e le varie mitologie dei popoli ci parlano tutte di una mitica «Età dell’Oro» presente sul nostro pianeta dai primordi, un’era in cui l’individuo viveva in prosperità e abbondanza, senza bisogno di leggi e senza la necessità di coltivare la terra poiché da essa cresceva spontaneamente ogni genere di pianta: una sorta di Paradiso Terrestre dove anche l’arte e le scienze erano espresse ai massimi livelli e, non ultimo, vi era una crescita spirituale per l’evoluzione dell’individuo. Poi ci fu la caduta, ma questo è un altro discorso.
La Magia viene dunque dalle stelle?
Streghe e Stregoni non facevano certo queste considerazioni, ma agivano più con l’istinto che con la ragione. Però, quando la fattucchiera biascicava le sue litanie durante i suoi riti e andava in trance, entrava in contatto con altre dimensioni mentre si trovava in uno stato di coscienza alterato; da quell’«altrove» traeva le sue conoscenze e le portava nel suo mondo, così era in grado di operare i suoi «miracoli». Un po’ come facevano gli sciamani durante le loro trance estatiche.
In questo libro non troverete i rituali della magia classica, la magia delle campagne non si avvale di tutti quegli orpelli e quegli strumenti che appartengono alla Magia Cerimoniale; essendo una magia istintiva a volte non serve nemmeno operare in determinati tempi e nelle ore magiche, tutto è regolato dai ritmi e dall’osservazione della natura. A volte si tratta di pratiche semplici e primitive, che possono anche far sorridere, ma con questo non si pensi che non siano efficaci. Qualcuno paragona la stregoneria popolare alla scuola elementare, mentre la magia sarebbe il liceo o l’università: non è vero, sono due facce della stessa medaglia.
In questo volume troverete, oltre a qualche episodio di vita vissuta, la descrizione di alcune pratiche magiche che riguardano i vari campi del vivere umano: riti per il benessere, per la prosperità, per l’amore, per la fortuna e via dicendo; alcuni di questi sono stati riadattati ai tempi moderni, quindi non aspettatevi di trovare rituali a base di occhi di rospo, bava di lumaca o ali di pipistrello! A volte, per operare magie, basta un pezzo di corda, una candela e un foglio di carta.
Nel libro troverete anche preghiere popolari, scongiuri e tradizioni legati alla religione, al cattolicesimo in particolare. Questo è inevitabile, non possiamo dimenticare che il cristianesimo in tutta Europa ha avuto una diffusione a macchia d’olio a partire dal terzo secolo d.C. La devozione verso la Beata Vergine e i tanti Santi del martirologio romano è stata, ed è ancora talmente diffusa, che risulta impossibile non tenerne conto. Del resto si pensi ad un santo come San Gennaro che nella tradizione popolare napoletana ha un ruolo predominante nelle invocazioni e nelle preghiere locali, tanto che viene spesso oltraggiato dal popolino quando il sangue miracoloso tarda a liquefarsi. Oppure anche alla figura di Padre Pio che fino a non molto tempo fa era considerato da molti una sorta di «stregone». Questo sincretismo tra la religione ufficiale, la devozione popolare che a volte sconfina nelle preghiere e in atti che ben poco hanno a che fare con l’ortodossia cattolica, e la magia vera e propria dselle campagne, è ormai un dato di fatto. Tuttavia l’amico lettore che fosse orientato verso un’altra tradizione religiosa o una visione pagana della vita, pur tenendo conto di quanto detto sopra, può organizzare i suoi riti e le sue pratiche magiche a seconda del suo orientamento spirituale.
CAPITOLO 1
COMINCIAMO DAL PRINCIPIO…
Il mestiere più vecchio del mondo
La nostra storia comincia dai primordi dell’umanità, quando secondo la teoria evoluzionistica di Darwin – teoria che personalmente non condivido – ci fu il passaggio dalle scimmie ai primi ominidi, e successivamente all’Homo sapiens. Questo passaggio, non mi convince affatto perché secondo alcuni scienziati tutto è avvenuto troppo in fretta, il salto evoluzionistico dalla scimmia all’uomo avrebbe dovuto avere un lasso di tempo molto più lungo, ma anche questa è una mera ipotesi.
Sono propenso a pensare che il primo Homo sapiens sapiens, nella nostra tradizione cristiana Adamo, fosse in realtà una creatura geneticamente modificata. In altre parole, non venne creato da un Dio, ma fu il risultato di un esperimento genetico voluto da creature provenienti da un altro mondo. Adamo viveva come ben si sa nell’Eden – che in realtà non era il Paradiso Terrestre ma semplicemente un giardino recintato dove venivano coltivate specie vegetali e allevati animali – e dalla sua «costola» fu creata Eva. Anche qui, molto probabilmente, si trattò di un’operazione di ingegneria genetica per modificare il DNA.
Dopo la cacciata