La cura professionale: Considerazioni sociologiche - condivisibili anche da non sociologi - sulla cura, l’utilizzo di sostanze nocive e sul gioco d’azzardo
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Anteprima del libro
La cura professionale - Stefano Cifiello
Introduzione
Per una sociologia clinica
La sociologia clinica è anacronistica perché sempre si scontrerà con i fautori della semplificazione del reale e col loro diktat autoritario e apodittico. Si oppone a coloro che propongono un’idea, un’invenzione, un progetto, una diagnosi, un sapere, quale esso sia, e lo pensano in grado di creare nuova realtà.
Per la sociologia clinica si tratta all’opposto di far emergere i modi e le azioni alternative. Più procedo nella mia pratica, più mi applico nella sociologica clinica, più riconosco che si tratta di far presente
percorsi possibili, accettabili, innovativi (forse), che l’individuo e/o il gruppo potrà trovare, gradire e valutare come migliorativi rispetto alla via fino a quel momento definita, reiterata, che aveva percorso. Si tratterà di mettere in moto l’individuo e/o il gruppo, favorire il suo entrare in azione che testimonierà, che garantirà l’operatività, ma anche la validità dell’analisi. Sarà la risposta allo stimolo fornito, che farà valutazione del processo e garanzia di esattezza. Al di là di ogni pretesa ingegneristica sul reale, è il modo con cui il gruppo o l’individuo si dispone all’azione che insegna e dirige il sapere. Azione che non è semplicemente atto, ma che ha già in sé gli elementi interpretativi del vecchio modo di essere e di quelli strategici del nuovo.
La sociologica clinica è il punto in cui la Sociologia, questo nostro parlare del sociale, tocca la possibilità, che esso ha, di rendersi consapevole a se stesso. L’obiettivo della sociologica clinica non sarà dunque quello della trasformazione o peggio della correzione della realtà, ma della sua evidenziazione, nel suo ripensarla da capo, riconoscendo un’effervescenza sua propria, che il potere, qualsiasi esso sia, opprime e indirizza.
Da queste premesse, in questo lavoro, cercherò di sviluppare tre temi:
le caratteristiche dell’azione di cura, come si manifesta in diverse professioni, e la differenziazione fondamentale fra una cura imposta dall’alto e quella che, all’opposto, è in grado di integrare il sapere del professionista con quello del paziente, cliente, utente che sia;
lontani dalla cosiddetta ‘dipendenza patologica’, proposta dalla medicina e dalla biologia, la sociologiaclinica può far emergere l’abuso di sostanze, come determinato dalle