Un pomeriggio in inverno
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Info su questo ebook
Romance - romanzo breve (61 pagine) - La storia di un amore che si insegue per una vita intera, e anche oltre, in una grande città in continua evoluzione.
Valeria e Mario potrebbero essere felici, ma il loro amore non si realizza mai. Le convenzioni sociali hanno ancora il loro peso, il timore di fare soffrire le persone care li trattiene e la vita, da parte sua, li conduce su strade diverse. Una storia che scorre insieme alla realtà di una Torino colta, elegante e piena di contraddizioni.
Fulvio Mario Azzolini è nato a Torino nel dicembre 1954. Laureato in legge nel 1978, nello stesso anno ha superato il concorso di Funzionario di Pubblica Sicurezza. È andato in pensione per raggiunti limiti di età il 31 dicembre 2015. Gli è sempre piaciuto leggere. Legge di tutto, dalla saggistica alla narrativa, senza un genere preferito. Può dire di avere un grande rispetto per i classici della letteratura russa e francese.
È appassionato di moto, soprattutto di lunghi viaggi, e gli piace l’attività fisica.
È sposato e ha un figlio, Jacopo, giornalista sportivo.
Ha iniziato a scrivere dopo il pensionamento e ha già pubblicato due romanzi e due romanzi brevi presso Delos Digital.
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L'amaro sapore della vendetta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl magistrato e la strega Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVita da commissariato Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl sogno di una notte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
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Anteprima del libro
Un pomeriggio in inverno - Fulvio Azzolini
A cura di Ada Capobianco
Delos DigitalFulvio Azzolini
Un pomeriggio in inverno
ROMANZO BREVE
ISBN 9788825419801
© 2022 Fulvio Azzolini
Edizione ebook © 2022 Delos Digital srl
Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano
Versione: 1.0
Collana a cura di Ada Capobianco
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Indice
Copertina
Il libro
L'autore
Un pomeriggio in inverno
1970
Tre giorni dopo
1979
1990
Diversi anni dopo
Dopo
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Il libro
La storia di un amore che si insegue per una vita intera, e anche oltre, in una grande città in continua evoluzione.
Valeria e Mario potrebbero essere felici, ma il loro amore non si realizza mai. Le convenzioni sociali hanno ancora il loro peso, il timore di fare soffrire le persone care li trattiene e la vita, da parte sua, li conduce su strade diverse. Una storia che scorre insieme alla realtà di una Torino colta, elegante e piena di contraddizioni.
L'autore
Fulvio Mario Azzolini è nato a Torino nel dicembre 1954. Laureato in legge nel 1978, nello stesso anno ha superato il concorso di Funzionario di Pubblica Sicurezza. È andato in pensione per raggiunti limiti di età il 31 dicembre 2015. Gli è sempre piaciuto leggere. Legge di tutto, dalla saggistica alla narrativa, senza un genere preferito. Può dire di avere un grande rispetto per i classici della letteratura russa e francese.
È appassionato di moto, soprattutto di lunghi viaggi, e gli piace l’attività fisica.
È sposato e ha un figlio, Jacopo, giornalista sportivo.
Ha iniziato a scrivere dopo il pensionamento e ha già pubblicato due romanzi e due romanzi brevi presso Delos Digital.
Dallo stesso autore
Fulvio Azzolini, Il magistrato e la strega History Crime ISBN: 9788825408577 Fulvio Azzolini, Vita da commissariato Delos Crime ISBN: 9788825411645 Fulvio Azzolini, Il sogno di una notte History Crime ISBN: 9788825411867 Fulvio Azzolini, L'amaro sapore della vendetta History Crime ISBN: 9788825416466
1970
Valeria uscì dall’alto palazzo signorile in cui abitava e fu investita da un freddo polare. Alzò gli occhi verso il cielo, annerito da nuvole pesanti che promettevano pioggia. Si strinse nella calda stoffa del cappotto e con la mano guantata chiuse il bavero sul collo, per proteggersi dall’aria gelida, ma i brividi non diminuirono. Il freddo era così carico di umidità da entrarle nelle ossa.
Non ne patì più di tanto. Vi era abituata, e per lei l’inverno rendeva la sua città ancora più bella. Amava la neve, che portava con sé una sensazione di festa, di pace e di ricordi infantili. Adorava anche il precoce buio delle strade, complice discreto degli innamorati e ispiratore di serene cene casalinghe in compagnia di amici. E la brina che ricopriva le piante, disposte con studiata armonia nel terrazzo del suo attico, al mattino sembrava salutarla con un buongiorno.
Se fosse venuto un po’ di vento, pensò, il cielo si sarebbe liberato delle nuvole. Sarebbe diventato così limpido da poter contare le stelle, una per una, e avrebbe permesso di vedere, in lontananza, l’ombra del Monte dei Cappuccini.
Valeria sbirciò l’orologio. Si stava facendo tardi. Non che le importasse granché, considerata la serata che si prospettava, ma l’abitudine piemontese di giungere sempre in orario era radicata in lei.
Cercò la macchina di Luca, suo marito, fra quelle parcheggiate lungo il marciapiede. In quel mentre una prostituta la salutò con gentilezza, con un accento che rivelava l’origine siciliana. Era una bella ragazza sui venticinque anni, con i capelli nerissimi lunghi alle spalle, in minigonna cortissima e lucidi stivali bianchi al ginocchio.
Valeria ricambiò con un sorriso. Il volto della ragazza si aprì, felice di quell’attimo di normalità.
Batteva in quel tratto di strada da un paio di anni e ormai si era creata una riservata confidenza fra loro. Sguardi e una reciproca simpatia. Forse non si erano mai rivolte nemmeno una parola, oltre a un buonasera
e una buonanotte
, ma quel tipo di rapporto non lo richiedeva.
Una macchina si fermò accanto alla ragazza. Vi erano due persone a bordo, due trentenni con i capelli scuri freschi di parrucchiere e il vestito buono. Il passeggero chiese il prezzo e iniziò a fare battute per cercare di avere uno sconto, senza preoccuparsi della presenza di Valeria.
Lei allungò il passo, infastidita. Si chiese per l’ennesima volta come fosse possibile quel paradosso.
La zona in cui risiedeva era una delle più eleganti della città. Si affacciava su un panorama stupendo, alti stabili eleganti si succedevano uno dietro l’altro lungo tutto il corso: di fronte, un grande parco ricco di verde e di palazzine storiche costeggiava il fiume. Oltre il Po, lo sguardo sorvolava il verde della collina, le grandi ville illuminate e i fitti boschi ombrosi.
Eppure, quel viale, abitato dalla ricca borghesia, era diventato il più rinomato ritrovo della prostituzione torinese. Le puttane più belle si trovavano lì. Ragazze in gran parte provenienti dalle regioni del Sud, colpevoli di essersi innamorate degli uomini sbagliati, che le avevano spinte sulla strada con la violenza e illusorie promesse d’amore.
La polizia girava, controllava, schedava, identificava i protettori
, ma sembrava che fosse una fatica inutile. I marciapiedi continuavano a essere punteggiati da ragazze con corti vestiti sgargianti e lo sguardo lontano, i protettori
continuavano a riunirsi nelle bettole della zona e le file di vetture dei clienti non diminuivano.
Valeria fu svegliata dai suoi pensieri da un colpo di clacson. Luca, impaziente, era già seduto al volante della scassata Renault 4 di colore azzurrino. Le fece un segno con il braccio per sollecitarla. Nello stesso tempo diede un paio di colpetti sull’acceleratore, per scaricare il nervosismo.
Non fece cenno di scendere dalla vettura per aprirle la portiera, un gesto di gentilezza che sino a due anni prima sarebbe stato naturale. In quei due anni però era arrivato il vento della contestazione e Luca,