L’abbazia di Einsiedeln
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Anteprima del libro
L’abbazia di Einsiedeln - Markus Bamert
Markus Bamert · Georges Descœudres · P. Gregor Jäggi
L’abbazia di Einsiedeln
Canton Svitto
Storia della costruzione dell’abbazia e delle strutture per l’accoglienza dei pellegrini
La cappella di San Meinrado sull’Etzel
La «Foresta Oscura»
Fondazione e primi anni di vita dell’abbazia
Continui incendi
Le vie del pellegrinaggio a Einsiedeln
Il restauro del complesso monastico
Tour panoramico
Il piazzale antistante l’abbazia e la sua facciata
Passeggiando per l’abbazia
La chiesa abbaziale
La navata
Architettura
La cappella delle Grazie
Le volte
Pulpito, epitaffi e organi
Gli altari
Il pavimento
Il coro
Architettura
Chiesa inferiore
Beichthaus
Capella dei penitenti
Cappella della Maddalena
Oratorio
Biblioteca
La corte
La Sala grande
Grande Tafelzimmer
Un’abbazia nella Foresta Oscura
Interpretazione teologica del programma iconografico della chiesa abbaziale
Riconoscimento
Apparati
Il complesso monastico da nord-ovest.
Storia della costruzione dell’abbazia e delle strutture per l’accoglienza dei pellegrini
Le origini dell’abbazia di Einsiedeln sono avvolte nella leggenda e legate alla figura del monaco Meinrado. L’agiografia del «venerabile eremita Meinrado» racconta di un monaco vissuto all’epoca di Carlo Magno che, dalla propria casa madre sull’isola di Reichenau, sul lago di Costanza, sarebbe stato inviato come maestro presso una non meglio precisata fondazione monastica ubicata nell’Obersee zurighese. Trascorso non molto tempo, Meinrado si sarebbe ritirato a vita eremitica nella solitudine di una cella da lui costruita sull’Etzelpass.
La cappella di San Meinrado sull’Etzel
Si racconta nell’anno 1289, che l’abbazia di Einsiedeln avrebbe fatto erigere sull’Etzelpass una cappella dedicata a San Meinrado in ricordo del suo primo soggiorno qui come eremita. Una raffigurazione cinquecentesca mostra la cappella medievale con una torre del coro simile a quella della chiesa di San Pietro e Paolo sull’isola di Ufenau, di pertinenza dell’abbazia di Einsiedeln. La progettazione dell’attuale cappella, edificata sull’Etzel nel 1698, si deve al monaco eremita Caspar Moosbrugger che figura anche come architetto del complesso monastico barocco.
In occasione degli ultimi restauri avvenuti nel 2010, gli scavi archeologici condotti all’interno dell’edificio non hanno rivelato alcuna traccia di una cella eremitica. Del resto è difficile credere che Meinrado avesse costruito quest’ultima proprio sulla cresta dell’Etzelpass, particolarmente esposta alle intemperie. La leggenda secondo cui la cappella commemorativa sarebbe stata edificata proprio laddove era sorta la prima cella di Meinrado non va dunque presa alla lettera, e la scelta di un punto così esposto si giustifica piuttosto con il suo carattere simbolico.
Visibile anche in lontananza, la cappella dedicata a San Meinrado sull’Etzelpass fu edificata nel 1698 in ricordo del suo soggiorno qui come eremita.
Sempre secondo la tradizione, Meinrado avrebbe trascorso sette anni come eremita sull’Etzel; in seguito, visto il crescente afflusso di visitatori, avrebbe deciso di ritirarsi nella «Foresta Oscura», secondo un topos ricorrente nei racconti delle vite degli eremiti. Qui, «con l’aiuto di alcuni uomini pii e di una badessa in particolare» (molto probabilmente quella del monastero femminile di Fraumünster di Zurigo) avrebbe edificato una nuova cella dove sarebbe vissuto fino alla sua morte violenta, avvenuta nell’anno 861. Le fonti riferiscono della costruzione di una cappelletta, primo nucleo della futura cappella delle Grazie.
La «Foresta Oscura»
Il passo del racconto agiografico lascia intendere che anche il nuovo sito nella «Foresta Oscura» non fosse del tutto immune da qualsiasi traccia di antropizzazione. Le ricerche condotte sui pollini depositatisi sul terreno hanno fornito indizi inequivocabili di uno sfruttamento agricolo, già all’epoca di Meinrado, del suolo intorno a Einsiedeln, destinato a intensificarsi dopo la fondazione dell’abbazia. Gli scavi archeologici condotti negli anni ottanta del Novecento sono riusciti a confermare in certa misura i risultati delle analisi pollinologiche. A est della chiesa monastica più antica sono state rinvenute tracce d’insediamento difficili da interpretare con sicurezza e da datare con una certa precisione, ma comunque non identificabili con i resti della cella di Meinrado.
Stando alla tradizione monastica, l’eremita sarebbe morto il 21 gennaio dell’861 per mano di due briganti. La leggenda racconta che due corvi addomesticati, che negli ultimi anni di vita del santo gli facevano da scorta, avrebbero inseguito gli assalitori fino a Zurigo e qui, grazie al trambusto sollevato, sarebbero riusciti a far arrestare e condannare i due malfattori per l’omicidio commesso. Il corpo di Meinrado fu trasportato alla casa madre di Reichenau. Successivamente si procedette a riesumare le spoglie mortali del santo e nel 1039 a traslarne alcune parti, tra cui il cranio, come preziose reliquie presso la restaurata chiesa monastica di Einsiedeln.
Il 15 giugno del 1984, in occasione della consacrazione da parte di papa Giovanni Paolo II dell’altare celebrativo nella chiesa abbaziale di Einsiedeln, è stato deposto un moderno reliquiario in argento, contenente il cranio di San Meinrado. L’esame scientifico di quest’ultimo,