L'hotel di ghiaccio 3: Chiavi di ghiaccio - breve racconto erotico

Vanessa Salt

L'hotel di ghiaccio 3: Chiavi di ghiaccio

Breve racconto erotico

LUST

L'hotel di ghiaccio 3: Chiavi di ghiaccio - breve racconto erotico

Translated by Ishotellet 3: Nycklar av is

Original title: Selene Mora

Original language: Swedish

Immagine di copertina: Shutterstock

Copyright © 2018, 2022 Vanessa Salt and LUST

All rights reserved

ISBN: 9788728222034

1st ebook edition

Format: EPUB 3.0

No part of this publication may be reproduced, stored in a retrievial system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.

La mattina dopo Jennifer e Gustaf erano in piedi accanto al letto di Henrik e Vanessa. Henrik cercava a tastoni il cellulare. Stanco. Molto stanco. Vanessa era sdraiata sul suo braccio, stretta a lui. Il sacco a pelo era riscaldato dai loro corpi e lui non voleva altro che continuare a dormire. Vanessa si rannicchiò contro di lui borbottando qualcosa di incomprensibile.

Jennifer e Gustaf avevano del succo di mirtillo rosso caldo su un vassoio.

Facciamo così con tutti gli ospiti, disse Jennifer lanciando di lato la criniera dorata. Sul suo viso non c’era il minimo segno dell’intensa attività notturna. Niente occhiaie o occhi rossi. Henrik non poteva fare a meno di guardarla, mentre in piedi a fianco del letto gli porgeva il bicchiere. I jeans sembravano incollati attorno alle sue cosce. Il piumino era aperto fino a metà. Come cazzo fa a reggere? È così pimpante…

Ehm, grazie, sibilò Vanessa da una fessura del sacco a pelo.

Gustaf al contrario aveva l’aria più stanca. I capelli non erano ben pettinati come al solito, la pelle meno liscia. Una leggera ricrescita rendeva il mento e la parte sopra le labbra più scuri del solito. Abbassò lo sguardo su Vanessa. Le porse la bevanda al mirtillo senza dire una parola. Indossava una polo, che gli nascondeva il collo sino al mento. Vanessa sembrò ricordarsi improvvisamente come l’aveva succhiata e mordicchiata da qualunque parte. Si sedette sul letto.

Hmm, grazie mille, allora, gentilissimi! Con la voce roca e lievemente in imbarazzo gli diede un buffetto sulla guancia. Lui si passò una mano tra i capelli tenendo il vassoio con l’altra. Per un attimo, sul suo viso si intravide Dorian. Vanessa arrossì.

Non possiamo fermarci qui con voi, disse Jennifer. Dobbiamo fare il giro degli ospiti. Ma ci vediamo alle tre del pomeriggio fuori dal Riverside per raggiungere il posto dove c’è la muta di cani. Tra l’altro si prevede che stasera e stanotte ci sarà l’aurora boreale.

Tutti si voltarono a guardarla.

Cosa c’è? Abbassò lo sguardo.

Ehm, Vanessa si schiarì la gola. "Sei tu quella che sa, ma… Chi incontreremo in realtà là nella