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Il fantastico nella prosa di Franz Kafka
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Il fantastico nella prosa di Franz Kafka

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Non è facile inserire l’opera di Franz Kafka in categorie prestabilite. Tuttavia, questo saggio è un tentativo di indagare la possibilità di inquadrarla in un genere specifico: quello del fantastico. Si vedrà come alcuni dei requisiti essenziali per l’appartenenza al genere fantastico siano rispettati, e come tale categoria letteraria offra una importante chiave di lettura per i testi kafkiani. Si prenderanno ad esempio tre racconti, La metamorfosi, Un medico condotto e Relazione per un’accademia, per provare ad interpretarli alla luce delle osservazioni di due tra i maggiori studiosi del genere: Tzvetan Todorov e Remo Ceserani. Si prenderà inoltre in considerazione il saggio Il perturbante di Sigmund Freud, nel quale si anticipano alcune delle intuizioni successive.
LanguageItaliano
Release dateMar 7, 2022
ISBN9788855491365
Il fantastico nella prosa di Franz Kafka

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    Il fantastico nella prosa di Franz Kafka - Deborah Moscatelli

    Franz Kafka è un autore complesso, che ha suscitato l'interesse di molti critici e appassionato lettori di epoche diverse. Il tratto principale che si riscontra trasversalmente in tutta la sua opera è la difficoltà di categorizzazione di questi testi. Tale caratteristica deriva a sua volta dall'impossibilità di attribuire un senso univoco agli scritti, su cui peraltro l'autore non ha lasciato indicazioni esplicite. Per questo studio, si è deciso di prendere in considerazione un singolo genere letterario, quello del fantastico,  per indagare in quale misura l'opera dell'autore possa essere considerata appartenente a tale genere, in che modo le strategie narrative tipiche del genere abbiano contribuito alla costruzione dei testi e quale sia il contributo che egli ha lasciato nella storia del genere stesso, nonché la produttività dell'utilizzo della categoria di fantastico per la comprensione dei testi di Kafka.

    Nel primo capitolo si cercherà di introdurre il genere fantastico e le sue caratteristiche principali, fornendo anche alcune brevi indicazioni sulle circostanze che hanno portato alla sua comparsa sulla scena letteraria. Per fare ciò si prenderanno in considerazione due dei principali studiosi che si sono occupati di questo genere: si tratta di Remo Ceserani e di Tzvetan Todorov. Prima di analizzare l'opera di Kafka, si farà anche un breve resoconto del saggio Il perturbante di Sigmund Freud. Tale categoria presenta infatti un importante elemento di affinità con le teorie del fantastico proposte dagli altri due critici, ed ha in un certo senso anticipato l'intuizione di Todorov. Il secondo capitolo sarà invece quello in cui si analizzerà il rapporto dell'opera di Kafka con il fantastico, e i motivi per cui tale categoria è utile per comprendere la sua produzione. Si inizierà presentando sinteticamente la biografia dell'autore, che sarà utile per inquadrare il contesto in cui sono nati i suoi capolavori. Il difficile rapporto con la figura paterna ha avuto particolare rilevanza nella sua esistenza ed ha certamente influenzato anche la stesura delle opere. Si presenterà poi il complesso rapporto dell'autore con la scrittura, avvalendosi di un esempio significativo: quello riguardante la genesi del racconto La metamorfosi. Successivamente si presenterà il modo in cui Kafka concepiva il rapporto tra la realtà e la verità, e la sua difficoltà di esprimerlo in modo adeguato attraverso le parole. Si analizzeranno poi tre esempi concreti particolarmente significativi per questa indagine: La metamorfosi, Un medico condotto e Relazione per un'accademia. Di tali racconti si cercherà di evidenziare gli elementi che li accomunano alla tradizione del genere fantastico, insieme a quelli che se ne discostano. Per quanto riguarda Relazione per un'accademia, si prenderà in considerazione anche l'ipotesi di attribuirgli un senso allegorico, dato che Todorov individua alcune affinità tra allegoria e fantastico. Infine, si ripercorreranno gli esempi presentati, al fine di evidenziare più chiaramente il modo in cui l'adozione di alcune delle strategie narrative tipiche del fantastico sia stata utile a raggiungere l'effetto desiderato dall'autore.

    In Italia, Italo Calvino si è occupato di raccogliere alcuni testi esemplari della letteratura fantastica in un'antologia. Nell'Introduzione, evidenzia come, nonostante le conoscenze scientifiche e tecniche siano oggi più avanzate rispetto al periodo che vide nascere questo nuovo genere letterario, questi racconti sappiano ancora esercitare il loro fascino sui lettori. Scrive Calvino:

    Il racconto fantastico è una delle produzioni più caratteristiche della narrativa dell'Ottocento, e una delle più significative per noi, nel senso che ci dice più cose sull'interiorità dell'individuo e sulla simbologia collettiva. Alla nostra sensibilità d'oggi l'elemento soprannaturale al centro di questi intrecci appare sempre carico di senso, come l'insorgere dell'inconscio, del represso, del dimenticato, dell'allontanato dalla nostra attenzione razionale. […] Sentiamo che il fantastico dice cose che ci riguardano direttamente, anche se siamo meno disposti dei lettori ottocenteschi a lasciarci sorprendere da apparizioni e fantasmagorie.¹

    Spesso il genere fantastico viene considerato come un genere

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