Sherlock Holmes Morte a Venezia

A cura di Luigi Pachì

Orlando Pearson

Sherlock Holmes Morte a Venezia

RACCONTO LUNGO

Traduzione di Paola CARTOCETI

ISBN 9788825417623

© 2020 Orlando Pearson

Titolo originale: Death at Tennis

Edizione ebook © 2021 Delos Digital srl

Piazza Bonomelli 6/4 20139 Milano

Versione: 1.0

Traduzione di Paola CARTOCETI

Collana a cura di Luigi Pachì

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Indice

Copertina

Il libro

L'autore

Sherlock Holmes Morte a Venezia

1.

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Il libro

Uno dei casi più intricati di Sherlock Holmes...

Uno dei casi più intricati di Sherlock Holmes: il personaggio di una celebre avventura riemerge dopo vent’anni, in cerca di una bellissima dama senza nome. Mentre Holmes segue una sua linea d’indagine, l’ignaro Watson finisce a Venezia cercando di ripercorrere le tracce ambigue lasciate dalla donna misteriosa. La verità sarà sconvolgente per tutti. Un racconto ricco di riferimenti che faranno la gioia di molti appassionati di storia, letteratura e cinema.

L'autore

Orlando Pearson, creatore della serie The Redacted Sherlock Holmes, è un uomo d’affari internazionale e vive a Londra. Di giorno fa il pendolare nella City e di notte frequenta gli spiriti di Baker Street. I suoi interessi includono la musica classica, la storia, l’attualità e l’economia. Tutti questi argomenti pervadono la sua scrittura e, in particolare, Il tesoro del Prete Rosso. Gli scritti di Pearson sono già stati tradotti in tedesco, ma questa è la prima occasione in cui una sua opera compare in lingua italiana.

Dallo stesso autore

Orlando Pearson, Sherlock Holmes e il tesoro del Prete Rosso Sherlockiana ISBN: 9788825403039

1.

Il caso di cui tratterò denuncia il comportamento inaudito di una famiglia reale che, pur non essendo la casata britannica, è ben nota ai miei lettori. Fu anche il momento in cui Holmes e io arrivammo più vicini ​​a rompere per sempre la nostra amicizia, per ragioni legate a quello che continuo a considerare un raro errore di giudizio di Holmes, più che un suo torto deliberato nei miei confronti. Alla fine dell’avventura, tuttavia, conclusi che i benefici dell’amicizia superavano i rischi molto concreti che la nostra collaborazione comportava per me. Altri la penseranno diversamente, sia che giustifichino il comportamento di Holmes o la possibile fine della nostra amicizia. Esporrò il contrasto fra noi così come accadde, e lascio il giudizio ai lettori.

Dopo il mio secondo matrimonio nell'autunno del 1907, vidi poco Holmes. La mia completa felicità, e gli interessi domestici propri di colui che è ancora una volta padrone della propria casa, assorbivano tutta la mia attenzione. Da parte sua, Holmes, che detestava ogni forma di compagnia con tutta la sua anima bohémienne, era rimasto nei nostri alloggi in Baker Street.

Tornai a esercitare la professione medica. Una sera, rientrando da una visita a un paziente, mi trovai a percorrere Baker Street. Mentre superavo il memorabile portone, che assocerò per sempre al mio primo corteggiamento, fui preso dal vivo desiderio di rivedere Holmes. Le sue stanze splendevano di luce e, guardando in alto, vidi la sua sagoma alta e scarna passare due volte contro la persiana. Suonai il campanello e fui introdotto nel soggiorno che un tempo era stato in parte mio.

Holmes non reagì in modo espansivo. Di rado lo era; ma fu contento di vedermi, credo. Quasi senza dire una parola, ma con sguardo amichevole, mi fece cenno verso una poltrona, mi gettò la sua custodia dei sigari e indicò un armadietto dei liquori e un sifone per il seltz nell'angolo.

– è davvero significativo – osservò infine – che la sua visita qui, così presto dopo il suo matrimonio, coincida con la mia prossima consulenza.

– Perché significativo? – chiesi.

– Il mio cliente è Wilhelm Gottsreich Sigismund von Ornstein, granduca di Cassel-Feldstein e re ereditario di Boemia, alias il conte Gustav von Kramm, il nome che usò quando ci incontrammo per la prima volta.

– L'ex amante di Irene Adler? Il caso su cui indagammo subito dopo il mio primo matrimonio, che ho raccontato in Uno scandalo in Boemia?

– Proprio quello.

– Perché vuole vederla?

– La sua missiva non lo specifica, ma sento il suo passo sulle scale, quindi lo scopriremo presto.

Il re entrò.

I quasi vent’anni anni trascorsi non erano stati clementi con lui. Era senza fiato per aver salito i diciassette scalini che portavano all'appartamento, e un ingobbimento diminuiva la sua notevole altezza. I pochi capelli rimasti erano incollati in strisce grigie sul cranio calvo. In contrasto con il fisico emaciato, l'abito che aveva scelto, con pesanti strisce di astrakan cucite sulle maniche e sul davanti del cappotto a doppio petto, gli conferiva un'aria irreale, come il personaggio di una fiaba. Ci volle un poco prima che riuscisse a riprendere fiato per rivolgersi a noi.

– Signor Holmes – disse infine con la sua voce profonda e aspra, dal forte accento tedesco – le