Sulla vita e la conquista di sé
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Grande Perdono e Grande Gratitudine sono gli strumenti del mestiere di chi vuole ristabilire la vera e imperturbabile pace interiore e ridare luce alle verità dell’esistenza, dissotterrandole dall’ammasso di pensieri che le tiene al buio e dimenticate nel profondo dell’anima.
Queste condotte incarnano i due concetti alle fondamenta della pratica del «temet nosce» esortata da tutte le filosofie spirituali di ogni tempo e ogni luogo.
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Anteprima del libro
Sulla vita e la conquista di sé - Tommaso Cirelli
LA VERA CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTÀ
L'essere umano è solo un filamento nella rete della vita, tutto è sintonizzato per vivere insieme in equilibrio con il supporto fisico di aria, acqua, terra e clima. Ogni cosa è interconnessa ed è parte integrante della creazione. La nostra differenza dal resto della natura risiede solo nella capacità di scegliere e adattarci consapevolmente.
Gli umani devono riconoscere il contributo positivo ed essenziale della natura per il loro sviluppo.
Madre Terra è la fonte di tutto il nutrimento e della vita e l'albero ne rappresenta tutte le qualità divine – nutrire, sostenere e dare. Essa è uno stato di esistenza esclusivamente altruista.
La giusta consapevolezza si estende oltre sé stessi, verso il mondo circostante, rispettandolo e capendolo per vivere in accordo con le sue leggi.
La forza della natura va rispettata come onnipotente, le preghiere e la venerazione le sono offerte tramite gli alberi, il vento, il sole, la terra e tutti gli ecosistemi e le specie esistenti. Si può venerare lo spirito della natura e vedersi protetti e nutriti come all’interno di divinità amorevole, connettersi e comunicare con essa, avere empatia e non trattarla solo come qualcosa per migliorare l'esistenza dell'individuo. Il vero dovere è essere disponibili ad aumentare la bellezza della natura con rigenerazione, crescita e nascita perché l'intera creazione, la terra, i suoi ecosistemi e la società umana prosperano solo attraverso l'equilibrio tra produzione, distribuzione e godimento.
Madre Natura non è solo la stessa energia che fluisce in tutta la creazione, ma anche la stessa coscienza o spirito che pervade tutto.
Vivere semplicemente significa vedere qual è la condotta naturale di tutte le creature e lasciarle al loro corso spontaneo evitando di agire per forza su di esse per il desiderio di farle nostre
, è inoltre conoscere qual è la forma naturale di ogni aspetto della nostra vita e dedicarsi con impegno a lavori e attività quotidiane che si amano, comprendendo che tutto fa parte dell’unico ciclo dell'esistenza. Ogni creatura ha il suo posto nel cerchio della vita e mantenendo un equilibrio adatto, vive un'esistenza naturalmente regolata e non si chiede se segue dei principi di concorrenza o di cooperazione. Le consapevoli distinzioni razionalizzate degli umani sono tutte sbagliate, solo entrando in un mondo assoluto senza separazioni e di non apparenze è possibile ricevere la comprensione intera e tornare a vedere innocentemente il movimento universale della vita.
La vera cultura naturale trae sempre origine dalla collaborazione e l’armonia tra la comunità umana e la natura, è semplice celebrazione della vita in tutti i suoi aspetti, ritualizzare la quotidianità. Prende forma spontaneamente quando i sensi e la mente sono in contatto con il mondo naturale e si vive attraverso i suoi ritmi circolari. È creativa, stimolante, umile, autosufficiente, bilanciata e in collaborazione con gli elementi.
Sembra naturale aver bisogno di circondarsi di tanti oggetti e situazioni, ma non lo è per niente, e se inoltre si creano le condizioni in cui diventano necessari, allora ecco che ci s’illude della loro utilità.
La vera natura di ogni cosa e il senso della vita non cambiano, la leggerezza del vero modo di vederli è quella di non dover pensare a una maniera di interpretarli, di non agire su di essi nemmeno con un pensiero, ma è soltanto avere un cuore puro per gioire insieme della presenza.
La saggezza non è la conoscenza, ma quell’attitudine fisica, mentale e spirituale, sviluppata attraverso le pratiche energetiche e di meditazione, che ci permette di avere lo spazio nella nostra individualità per sintonizzarci con l’energia della vera conoscenza di tutta l’esistenza oltre i sensi eternamente presente nell’universo.
L’errore sta nel fatto che per raggiungere la conoscenza si crede ci si debba assorbire nelle attività dell'intelletto, ma ciò intrappola nella dualità, isolando dalla vera realtà e creando un sapere non
armonico perché originato da un processo limitato e che separa, invece di considerare il tutto organicamente. L'unica maniera per conoscere il vero è percepire senza forme, come un essere unico, tutt’uno, che è semplicemente identificarsi come l’energia della vita in quanto tale, senza separazioni. Accantoniamo il pensiero logico e non preoccupiamoci di aver capito o pensare di sapere. Solo così, con fede, arriveranno i momenti, come dei lampi di genio, in cui la realtà dell’esistenza ci diventerà chiara.
Più ci facciamo domande e ci diamo risposte da seguire, più ci dirottiamo in una visione razionale limitata e in apparenza problematica del mondo fenomenico, basta soltanto vivere originariamente senza tentare di correggere la natura, seguendo i suoi tempi ed emulando i suoi esempi per soddisfare tutti i nostri bisogni. La pienissima salute di mente e corpo sarà conseguente a questo stile di vita e la verità totale sorgerà in noi senza sforzo, senza alcun quesito.
L’uso sbagliato della razionalità finisce sempre col creare bisogni innaturali e non necessari nell’essere umano che poi deve lavorare sempre di più per soddisfarli, creando sbilanciamenti nell’ecosistema terrestre con le relative conseguenze distruttive sulla sua salute e sul mondo.
Questo avviene perché si crede di dover risolvere dei problemi, che però non esistono, lavorando su dei bisogni inesistenti e artificiali, invece di intervenire sulla causa che apparentemente li radica.
I problemi stessi sono stati creati a catena dall'essere umano per cercare di risolvere solo i