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Le Veggenti di Verde
Le Veggenti di Verde
Le Veggenti di Verde
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Le Veggenti di Verde

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About this ebook

I predoni di un pianeta ribelle attaccano una nave coloniale terrestre obbligando le squadre di sbarco a dividersi in due gruppi nel disperato tentativo di fuga. Gli assalitori vengono uccisi, ma i coloni devono pagare un prezzo terribile. I loro mezzi di trasporti sono distrutti, lasciandoli così arenati senza tecnologia sui due lati di un'enorme catena montuosa sul pianeta Verde Grande.

Le discendenti di una misteriosa Veggente proteggono la loro gente, ma diventano il tormento della società di cacciatori che vive dall'altra parte della montagna. Per due secoli, tutti i tentativi di scalare la montagna vengono ostacolati dalle potenti Veggenti, che vogliono preservare la loro religione e il loro stile di vita a qualsiasi costo.

Un giorno, una squadra di cacciatori parte per scalare la montagna. Con grande sgomento, le Veggenti scoprono di non poter controllare una giovane donna irrangiungibile, la quale riesce a trovare il passaggio per raggiungere la loro valle protetta. La riunione dà il via ad un conflitto lungo decenni fra le Veggenti e i figli dei "perduti" - una battaglia che cambierà per sempre la gente di Verde Grande. 

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateJul 8, 2021
ISBN9781667406596
Le Veggenti di Verde

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    Le Veggenti di Verde - M.L. Williams

    L’ARRIVO

    1

    Il Comandante Yermak Halpan passeggiava nella sua cabina a bordo della Vendetta di Brak, il fiore all’occhiello della flotta spaziale tanliana. Erano passati otto cicli lunari da quando la sua nave aveva guadagnato un bottino. Le ultime due incursioni sulle colonie terrestri erano state disastrose. Le colonie avevano inviato dei satelliti di allerta precoce e istallato delle armi difensive di terra con abbastanza potenza di fuoco da riuscire a scacciare la sua nave dalle armi leggere.

    Non solo i colonizzatori erano a conoscenza dell’arrivo dei predoni, ma avevano anche le armi accese e pronte all’uso. Yermak aveva dovuto annullare gli attacchi ancora prima che potessero avere inizio.

    I tanliani erano dei rinnegati, discendenti di prigionieri che si erano ammutinati contro i loro sorveglianti ed avevano preso il controllo del pianeta Tantalum 2, un campo minerario e d’incarcerazione dell’Alleanza di Colonizzazione delle Nazioni Indipendenti (ACNI). Il nonno di Yermak, Brak Halpan, aveva aiutato a guidare la rivolta.

    Dopo aver catturato una flotta di navi terrestri dello spazio profondo, i predoni tanliani non ci avevano messo molto a scoprire quanto fosse semplice attaccare e saccheggiare le colonie della Terra. Questi nuovi mondi bioformati non avevano sistemi difensivi e, nel migliore dei casi, i colonizzatori erano muniti di armi leggere.

    Il ronzio dell’interfono della porta di Yermak fu seguito da una risposta turbata: Chi mi disturba?

    Questo potrebbe migliorare il tuo umore disse Rolid, fratello del comandante e secondo in comando, il suo volto sfregiato che si apriva in un sorriso rapace.

    Yermak conosceva il significato di quel sorriso—un’opportunità di razzia. Che cosa hai trovato?

    Sembra che i colonizzatori siano giunti a XR-309. Abbiamo ricevuto il segnale dal trasmettitore che abbiamo posizionato sulla grande luna del pianeta disse Rolid.

    Credevo che la ACNI avesse abbandonato quel pianeta a causa della sua distanza dagli altri mondi. Eravamo lì due cicli lunari fa, a rifornire le nostre scorte e a cacciare. Non c’era alcun segno di colonizzatori disse Yermak. Ricordava quanto si fosse divertita la sua ciurma a cacciare la fauna selvaggia, specialmente i predatori alati e a quattro zampe.

    Avevano attenuto molti trofei e i diritti di potersi vantare per l’uccisione delle creature più grosse e per il maggior numero di uccisioni. Lo spargimento di sangue era stato una piacevole tregua per i tanliani, dopo mesi di frustrazioni.

    Gli animali da pascolo erano bersagli facili e numerosi. La carneficina aveva significato settimane di carne fresca per la nave. La sua ciurma aveva fatto il pieno d’acqua e provviste crude, ripartendo dopo una settimana.

    Sembrerebbe, fratello, che i colonizzatori siano arrivati appena qualche giorno fa disse Rolid, i suoi brillanti occhi azzurri che scintillavano.

    Appena arrivati? ripeté Yermak, non riuscendo a credere alla loro buona sorte.

    Forse non hanno ancora avuto il tempo per allestire le loro difese. La loro merce potrebbe ancora essere indifesa disse Rolid.

    Quanto distiamo da lì? chiese Yermak mentre faceva comparire delle mappe stellari sul suo monitor.

    Dieci giorni a trans-luce nove, ma a quella velocità metteremmo a rischio le nostre riserve di carburante rispose Rolid. Avremo bisogno di abbastanza carburante per raggiungere il compratore SMEG (Sindacato Minerali ed Esplorazione della Galassia) più vicino.

    Yermak fissò fuori dal portale. Se ci impieghiamo tanto ad arrivare fin là, potrebbe essere troppo tardi. Potrebbero avere abbastanza tempo per istallare le loro difese. Potrei perdere questa nave e la ciurma se dovessimo tornare a Tantalum senza niente in mano. Se avremo successo, sono sicuro che uno dei nostri fratelli tanliani sarà più che felice di inviarci delle scorte—per una parte del bottino, ovviamente.

    Rolid annuì. Se avessero impiegato più tempo per giungere fin là, sarebbe stata una scommessa pericolosa.

    Cerca di farci arrivare là in meno di dieci giorni disse Yermak, camminando verso suo fratello e guardandolo dritto negli occhi. Abbiamo bisogno di questa incursione. Sono mesi che non ci capita un’occasione come questa.

    Rolid si voltò per andarsene, pronto a impartire gli ordini per raggiungere velocemente XR-309, ma Yermak lo fermò.

    Un’ultima cosa disse Yermak. "Localizza la nave tanliana più vicina ed informa la ciurma che stiamo andando a caccia. Dì loro che, se ci porteranno il carburante, noi faremo tutto il lavoro. Saremmo felici di fare un baratto. Ma non inviare il messaggio finché non ci troveremo a metà strada. Non voglio che un amico troppo impaziente rubi il nostro bottino."

    Sì, Comandante. È un buon piano. Rolid si inchinò di fronte a suo fratello e se ne andò.

    Sarà meglio che quella colonia sia facile, pensò Yermak. Non abbiamo riserve extra per un lungo combattimento o per inseguirli intorno al pianeta.

    Il comandante non vedeva l’ora di cominciare la caccia. Non avrebbe avuto problemi a convincere la sua ciurma ad essere scrupolosa quando fosse giunto il momento del raccolto. Erano anche passati dei mesi dall’ultima volta che avevano avuto delle donne con cui divertirsi.

    Il primo bottino è sempre il più delizioso, pensò mentre un sorriso crudele si allungava sul suo volto.

    2

    Il Capitano Hector Nandez non riuscì a trattenersi. I suoi occhi scuri si inumidirono mentre guardava fuori dalla finestra della Colonia Nueve. Non era necessario un sensore ottico a lunghe distanze. Il pianeta Verde Grande brillava come un enorme smeraldo luccicante di fronte a lui.

    Alla fine, dopo aver viaggiato a trans-luce sette per undici anni, i colonizzatori terrestri erano giunti sul pianeta che suo nonno, Emilio Nandez, aveva scoperto quasi un secolo prima. Sospettando che le condizioni sul pianeta fossero favorevoli alla vita, Emilio aveva convinto l’Alleanza di Colonizzazione delle Nazioni Indipendenti ad inviare una nave automatica in missione esplorativa. Ciò che la nave aveva trovato aveva superato anche i sogni più sfrenati di Emilio.

    Sebbene sul pianeta fosse presente soltanto un piccolo continente sopra al livello del mare, questo offriva un’interessante conformazione geologica: un’enorme fenditura che spaccava il continente a metà. Milioni di anni fa, le placche tettoniche del pianeta avevano formato una catena montuosa, creando due valli, una su ogni lato. Il muschio verde scuro ricopriva le migliaia di burroni della grande vallata del pianeta, che era lunga migliaia di chilometri e larga centinaia.

    I fiumi, alcuni anche più larghi di un chilometro, e altri stretti abbastanza perché un uomo riuscisse ad attraversarli con un salto, correvano attraverso i burroni, separandosi dalla grande valle come i rami di un albero. Cascate spettacolari si innalzavano di centinaia di metri sulla valle sottostante.

    Sull’altro lato dell’enorme catena montuosa, molto più alta di qualunque cosa esistesse sulla Terra, si trovava una valle molto più stretta, che era stata creata durante i millenni dal fiume che la attraversava. La valle più stretta sembrava essere ricca di giacimenti minerari, sebbene esplorarla sarebbe stata una vera sfida. Vedendo un’eccellente opportunità per allestire una colonia mineraria su quel mondo, il consiglio di colonizzazione inviò una squadra per la bioformazione per studiare il terreno e rilasciare piante e animali terrestri.

    Hector dovette riconoscere che i modellatori di biomi si erano superati. Quasi ogni specie terrestre che avevano piantato o rilasciato aveva prosperato. Pini giganteschi erano sparsi per le montagne. Nelle valli, tutto era ricoperto d’erba, felci e fiori selvatici. Dozzine di specie di alberi avevano creato delle fitte foreste, in diverse gradazioni di verde. Il pianeta venne chiamato Verde Grande, nell’antico spagnolo terrestre.

    La concentrazione di Hector venne interrotta da una pacca sulla spalla da parte di Lar Vonn, il capo della sicurezza della nave.

    Scommetto che non vedi l’ora di scendere là sotto disse Lar, studiando il volto di Hector.

    Non pensavo che mi sarei sentito così disse Hector, scuotendo il capo, leggermente imbarazzato all’idea di essere stato colto in un momento emotivo. Mio nonno e mio padre hanno sognato di visitare questo posto. Quella possibilità gli fu negata perché la formazione del bioma non era terminata.

    Burocrati ringhiò Lar. Verde Grande era pronto per la colonizzazione già cinquanta anni fa. Avrebbero dovuto avere l’opportunità di vedere tutto questo.

    Bè, almeno noi ce l’abbiamo fatta. Nessun problema dopo il più lungo volo di colonizzazione della storia sorrise Hector guardando il suo amico, un uomo piccolo ma muscoloso, con i capelli biondo sabbia e brillanti occhi azzurro-verdi. Come se la cavano i dormienti?

    Sono tutti un po’ storditi disse Lar parlando dei duemila colonizzatori, la maggior parte dei quali aveva passato gli ultimi diciotto mesi in sonno criogenico.

    Tutte quelle persone, colonizzatori e membri dell’equipaggio, che si risvegliano contemporaneamente, creeranno del caos. Mi ero abituato ai duecento che erano svegli in un unico momento disse Lar.

    Hector annuì, ripensando alle tre volte che era stato risvegliato dal sonno trasportatore—i mal di testa, la visione offuscata, la muscolatura non cooperativa. Tutti i membri dell’equipaggio e i colonizzatori erano tenuti a sottoporsi al sonno criogenico per la maggior parte della durata del viaggio. La nave era equipaggiata per poter sostenere soltanto duecento umani svegli contemporaneamente. Hector aveva utilizzato il suo privilegio da capitane per restare sveglio per almeno metà del viaggio.

    Permesso di fare un giro di prova su di una navicella da ricognizione chiese Lar, il suo volto squadrato che si apriva in un sorriso.

    Sorpreso, Hector guardò Lar. E chi credi che dovrebbe lavorare come equipaggiamento della navicella? sorrise Hector, conoscendo già la risposta.

    Penso che ci si possa fidare soltanto di un paio di membri anziani dell’equipaggio per questa missione rispose Lar con finta formalità militare. Avremmo bisogno di un pilota idoneo, Capitano. Ha qualche suggerimento, signore?

    Credi che dovremmo farlo? disse Hector, alzandosi dal suo posto e dirigendosi verso la porta.

    Sei tu il capitano. Chi può dirti di no?

    Bè, tu potresti opporti, Capo della Sicurezza Vonn disse Hector.

    Abbiamo perlustrato il pianeta e i sistemi solari nelle vicinanze. È tutto tranquillo, per quanto siamo riusciti a vedere replicò Lar.

    C’è qualche biologo o geologo sveglio? domandò Hector. Se sì, trovane qualcuno e porta fuori il ricognitore. Magari possiamo testare le sue capacità di atterraggio e decollo dal pianeta. È solo un test, sia ben chiaro disse con un largo sorriso.

    Sono già in attesa. Possiamo partire non appena è pronto, Capitano disse Lar, voltandosi per uscire dalla porta. Non attese di vedere l’espressione sorpresa sul volto del suo capitano.

    ¶ ¶ ¶

    Hector manovrò la navicella fra le strette gole, evitando affioramenti e creste di pochi metri. Tutti gli anni spesi attendendo l’opportunità di poter visitare Verde Grande e tutto il tempo che passato ingabbiato nella navicella di trasporto vennero abbandonati quando piombò sul pianeta come un uccello rapace che inseguiva il suo pasto successivo.

    Bel volo, Capitano disse Lar, senza preoccuparsi di nascondere il proprio divertimento dopo l’atterraggio. I ricognitori sono un po’ diversi dai trasportatori dello spazio profondo, non è vero?

    Hector non riuscì a trattenere una risata. Ho evitato la vetta di quella montagna di almeno cinquanta metri. Devo ricordarmi di non giudicare a vista.

    Lar scosse il capo e lanciò un’occhiata agli altri dodici membri della ciurma, che sembravano un po’ verdi dopo la corsa sfrenata sulla superficie.

    Non sono sicuro, Capitano. Il geologo Bergmann è svenuto e la biologa Engstrom ha appena vomitato dietro a quei cespugli.

    Se la caveranno disse Hector, sperando di convincere sé stesso più che Lar.

    "Permesso di pilotare il ricognitore nel viaggio di ritorno alla Colonia Nueve, Capitano. Io—ehm—un po’ di pratica mi farebbe comodo" disse Lar, rivolgendogli il saluto militare.

    Hector iniziò a respingere la richiesta, quindi lanciò un’occhiata all’equipaggio. Invece di scorrazzare per il pianeta, la maggior parte era accucciata o seduta a terra, e lo osservava con circospezione.

    Permesso accordato disse con un sospiro. Sono contento che tu voglia rispolverare le tue abilità da pilota, Capo della Sicurezza.

    Grazie, signore Lar sorrise. Quella conferma era il rimedio di cui aveva bisogno l’equipaggio. Presto si rimisero in piedi e cominciarono l’esplorazione dell’entroterra.

    ¶ ¶ ¶

    Dopo che il suo stomaco ebbe finito di rivoltarsi e il dolore pulsante nella sua testa si fu alleviato, Nira Engstrom tentò di allontanarsi in una rapida missione conoscitiva.

    Posso unirmi a te? domandò Wald Bergmann, il geologo. Ho apprezzato la corsa del capitano tanto quanto te. Inoltre, a me interessa questa montagna. Sarei felice di fare da vedetta.

    Nira iniziò a pensare ad una scusa, quindi ricordò gli ordini del capitano di viaggiare in coppie e fare rapporto ogni quindici minuti. Non le dispiaceva avere un po’ di compagnia. Certamente. Mi impedirai di perdermi.

    Ti prego, chiamami Wald. Temo che i miei talenti per ritrovare la strada di ritorno si baseranno sul GPS e i trasmettitori disse con un sorriso.

    Nira era affascinata dalle piante e dagli alberi. Vecchi di appena un secolo, gli alberi decidui erano enormi—alcuni erano alti una dozzina di metri. I loro spessi rami si allargavano a formare dei giganteschi ombrelli, e le grosse foglie creavano delle tettoie. Nelle zone ombrose, delle enormi felci ricoprivano il sottobosco.

    Gli uccelli cinguettavano e svolazzavano. Alcune delle specie erano quasi irriconoscibili. Sfoggiavano delle variazioni di colore uniche per riuscire a mimetizzarsi con il nuovo ambiente. Anche i loro canti e richiami erano diversi da quelli che lei aveva studiato.

    È un sogno poter vedere tutto questo disse. Migliaia di anni d’evoluzione ottenuti in un periodo di tempo così breve.

    Non sono un biologo, ma non riesco a riconoscere nessuno di questi uccelli disse Wald.

    Il gene di adattamento ha aiutato le specie qui a prosperare spiegò Nira. Che strumento meraviglioso per velocizzare la formazione di biomi. Si fermò per prendere degli appunti e registrare video sul suo microregistratore.

    Ah, giusto, il Santo Graal dei biologi disse lui. Dato che non ha conseguenze sulla geologia di un mondo, io non me ne sono preoccupato. Wald notò l’espressione scioccata di Nira alla sua confessione. Lo trovo interessante, però aggiunse velocemente. Ti prego illuminami, Nira.

    Questo è soltanto il secondo pianeta colonia su cui sono state piantate delle specie adattatrici spiegò lei. Sembra proprio che sia stato un successo straordinario. Il gene viene impiantato nelle piante e negli animali della prima generazione per aiutarli ad evolversi e prosperare nei nuovi mondi. Tu l’hai definito il nostro Santo Graal. Sì, gli scienziati terrestri credono di aver scoperto la chiave dell’evoluzione. Questo gene viene azionato da fattori di stress che colpiscono l’ospite. Si esprime producendo cambiamenti che reagiscono a quei fattori nelle generazioni successive.

    Funziona così velocemente? chiese Wald, spostandosi con un salto quando qualcosa che assomigliava ad un coniglio uscì di corsa dal sottobosco.

    La creatura a macchie marrone scuro era più piccola della maggior parte dei conigli selvatici terrestri. Teneva le orecchie rotonde gettate all’indietro mentre scappava via in una macchia sfuocata.

    A quanto pare sì disse Nira ridendo. Negli animali, il gene aiuta a creare zampe più lunghe per inseguire le prede o sfuggire ai predatori. Le piante sviluppano colorazioni diverse e più ampie per permettere loro di sfruttare le quantità differenti di luce solare e umidità.

    Grossi predatori? domandò Wald, le sue dita che tremolavano vicino alla sua arma ad impulsi energetici.

    Non preoccuparti, non dovrebbe esserci nessun mostro in agguato nei paraggi rispose Nira. Per controllare selvaggi sbalzi evoluzionari, gli scienziati hanno codificato un marcatore di terminazione, il quale serve a indebolire il gene di adattamento dopo dieci generazioni. È stato progettato come strumento di sopravvivenza.

    Il sorriso di Nira si trasformò in uno sguardo preoccupato quando lei e Wald raggiunsero la cima di una collina. Sotto di loro, la valle si allargava e due fiumi scorrevano insieme. A catturare la sua attenzione erano state le centinaia di uccelli e gli altri animali necrofagi raccolti in un’unica area. Utilizzando il suo potente binocolo, gemette, cadde in ginocchio e rilasciò un singhiozzo straziante.

    Dobbiamo andare laggiù ad investigare disse Wald, accigliato dopo aver osservato con il binocolo. Anche io so che non è naturale che ci siano tutti quegli animali morti.

    ¶ ¶ ¶

    Dimmi cos’hai trovato, biologa Hector ordinò a Nira dopo che lei e Wald si furono riuniti alla squadra esplorativa.

    Sì, Capitano disse Nira. Quando ci siamo sentiti meglio... Si fermò e le sue parole furono seguite da un silenzio imbarazzato. Wald spostò il peso da un piede all’altro, cercando di non incrociare lo sguardo di Hector.

    Va’ avanti, Nira. Non c’è niente di cui preoccuparsi. Il Capo della Sicurezza Vonn mi ha già rimproverato.

    Nira sorrise, quindi riprese il proprio rapporto. Quando ci siamo sentiti meglio, abbiamo camminato fino ad un’altura ed osservato la vallata. Ho visto una quantità insolita di animali necrofagi, specialmente uccelli, radunati in un unico punto—centinaia disse, scuotendo la testa. Quello significava che c’era stato un massacro laggiù. Siamo andati ad investigare.

    Un massacro? chiese Hector.

    Sì, Capitano. Centinaia di pelli e ossa erano sparpagliate in una grossa insenatura del fiume. Un tale spreco disse, i suoi occhi verdi che si riempivano di lacrime. A molte delle carcasse sono stati rimossi soltanto la testa, gli artigli, o le zanne. Alcune sono state scuoiate. E... si fermò, la paura che si faceva strada dove prima c’era stata la rabbia.

    Cos’altro? domandò Hector, sempre più impaziente.

    Bruciature sul terreno, Capitano disse Wald, aggrottando la fronte. Hector lanciò un’occhiata al geologo, l’uomo piccolo dai corti capelli castani arruffati e il volto accigliato era un impiegato della Universal Mineral.

    Le bruciature sono state lasciate da un modulo d’atterraggio disse Nira. Degli umani sono stati qui, probabilmente per uccidere tutto quello che sono riusciti a trovare. Hanno lasciato un tale disastro. Si accigliò.

    Questa volta fu il turno di Hector di assumere un’espressione preoccupata mentre un brivido gli correva lungo il corpo. Si voltò verso Lar.

    Il capo della sicurezza aggrottò la fronte. Tanliani, Capitano. Non so chi altro potrebbe atterrare, saccheggiare in questa maniera, ed andarsene.

    Non sono state costruite strutture permanenti, soltanto delle capanne temporanee, delle rastrelliere per lo scuoiamento e dei falò. Non sono rimasti qui a lungo disse Wald.

    Ma ora sono a conoscenza del pianeta. Sono stati qui e potrebbero fare ritorno disse Hector, facendosi scivolare le dita attraverso i folti capelli neri. Quanto tempo è passato da quando sono stati qui?

    Dall’aspetto delle carcasse in decomposizione, tre o quattro cicli lunari disse Nira. Wald annuì il proprio accordo.

    Dobbiamo installare velocemente le nostre difese, e dobbiamo trovare dei rifugi per la nostra gente. Fate in modo che quei colonizzatori siano svegli e pronti a lavorare ordinò Hector mentre tornavano di corsa verso la navicella di ricognizione.

    3

    Nove giorni. Ottimo lavoro disse Yermak Halpan quando la nave tanliana iniziò a rallentare, mentre si avvicinava alla luna più grande di XR-309. Il comandante strinse la console d’osservazione quando la luna apparve di fronte a loro.

    Aderisci alla superficie ordinò. Non voglio che i colonizzatori ci vedano.

    Rolid annuì mentre pilotava l’incursore verso la superficie, avvicinandosi il più possibile.

    Localizzate quella nave. Sono sicuro che ormai avranno inviato delle squadre d’esplorazione. Scoprite dove quei colonizzatori si stanno nascondendo sul pianeta. Forse dovremmo attaccare velocemente, non potremo prenderci il tempo per un due fronti disse, facendo riferimento alla manovra preferita dai tanliani, quella di attaccare da due direzioni.

    L’attesa sembrava interminabile, ma quattro ore più tardi la nave terrestre apparve all’orizzonte, mentre orbitava intorno al pianeta.

    Guarda quant’è grossa! gridò Rolid. Pensi che trasporterà molta della nostra merce preferita?

    Yermak fissò la Colonia Nueve. Era la più grossa nave coloniale che avesse mai visto. Chiaramente, la nave è stata costruita per trasportare un gran numero di persone ed equipaggiamenti disse. Sembra una nave mercantile, ma più slanciata. Potrebbe essere armata.

    Il comandante si accigliò. Ci sono movimenti sulla superficie? Qualche segnale di comunicazione?

    Niente che io riesca a localizzare, Comandante disse Ossor Vallon, l’operatore delle comunicazioni. Le sue dita volavano sopra la console, quindi toccò i propri auricolari.

    Non mi piace. Non è un buon segno—il silenzio disse Yermak, guardando Rolid.

    Comandante, ho trovato qualcosa riportò Ossor. Ingrandisca il settore C3 sul suo visualizzatore. Un modulo di atterraggio si sta allontanando dal pianeta e si dirige verso la nave madre.

    Eccellente, siamo giusto in tempo disse Yermak, sorridendo. Potremmo ancora riuscire a fare una buona caccia. Puoi aprire un canale? Voglio sentire cosa stanno dicendo. Dobbiamo scoprire a che punto sono arrivati nella loro piccola avventura.

    Sì, comandante. Le dita di Ossor correvano sulla tastiera, ci fu un crepitio rumoroso, quindi delle voci comparvero nel sistema di altoparlanti.

    Modulo Uno richiede il permesso di attraccare. Abbiamo bisogno di carburante disse la voce.

    Già il carburante? chiese una seconda voce, agitata. Hai svolto soltanto due viaggi, pilota. Dobbiamo muoverci più velocemente di così.

    Mi dispiace, Capitano disse la prima voce. Ci stiamo mettendo più tempo del previsto per caricare e scaricare l’equipaggiamento.

    Yermak e Rolid si scambiarono uno sguardo, sorridendo.

    Stanno ancora trasportando equipaggiamenti, e forse persone, sulla superficie disse Yermak.

    Andiamo adesso? domandò Rolid, ansioso di dare il via ad una caccia facile.

    No, dobbiamo scoprire dove sono le persone disse Yermak. Si trovano sulla nave o sulla superficie, e dove precisamente? Non vorremmo colpire l’obiettivo sbagliato e far sì che possano avvertire gli altri.

    Rolid inarcò le sopracciglia, ma non sfidò l’ordine di suo fratello. Pazienza Yermak ordinò alla sua ciurma, ma indirizzò il commento verso Rolid. Se restiamo a guardare ed ascoltare, scopriremo dove stanno andando le scorte e che tipo di merce trasportano. Il capitano è impaziente. Ci condurranno alle donne. Nel frattempo, dì alla ciurma di prepararsi ad attaccare. Voglio che i quattro predatori volanti siano alimentati e gli equipaggi armati e pronti.

    Come desideri, Comandante disse Rolid, sorridendo. Quello avrebbe tenuto gli uomini occupati finché non fossero stati pronti ad attaccare. E, per esperienza personale, sapeva che Yermak non avrebbe atteso ancora molto prima di andare all’assalto.

    4

    I colonizzatori non si stavano muovendo abbastanza velocemente, secondo Hector. Ci stavano impiegando troppe ore per spostare tutto l’equipaggiamento nei moduli d’atterraggio e trasportarlo sulla superficie.

    Fece un segno a Lar Vonn. Come stanno venendo i rifugi?

    I colonizzatori stanno lavorando duramente, sebbene alcuni siano ancora disorientati, Capitano disse Lar.

    Lo stato di Lar era cambiato. Ora era responsabile delle attività sul pianeta. Non poteva mettere in dubbio le decisioni di Hector riguardo alle questioni della nave, ma ora erano colleghi.

    I colonizzatori stavano cooperando bene. Le squadre di ricerca avevano localizzato delle caverne che potevano essere utilizzate come rifugi temporanei. Avrebbero potuto utilizzare le montagne come formidabili fortezze non appena avessero avuto il tempo di rimodellarle con i laser.

    Lar aveva anche dovuto dare credito a Wald Bergmann. Il geologo della Universal Mineral aveva condotto una squadra sulla catena montuosa ed aveva trovato un labirinto di caverne mentre cercava dei depositi minerari. Forse quelle caverne potevano essere utilizzate come quartier generale per gli scavi o anche come insediamenti umani.

    La valle che Wald aveva esplorato non sembrava promettente per la colonizzazione. Le montagne strette e a strapiombo terminavano nel fiume sul fondo della valle tortuosa.

    Il capo della sicurezza si meravigliò di fronte al successo dei creatori di biomi. Molti degli animali e delle piante terrestri prosperavano in quell’ambiente, così come altri successi genetici provenienti da alcuni altri pianeti colonizzati.

    Anche la valle di Wald brulicava di cervi, roditori, predatori, uccelli e pesci. I creatori di biomi non avevano sprecato neanche un’occasione per instaurare ovunque delle ecozone. La maggior parte delle zone si espandeva per il pianeta, fatta eccezione per le quote più elevate, dove cresceva ancora del muschio originario.

    Grazie al cielo la maggior parte dei coloni si trova sul pianeta, pensò Lar. Un ultimo viaggio del modulo d’atterraggio sarebbe dovuto bastare per portare giù i coloni rimasti. Ma c’era sempre altro equipaggiamento.

    Siamo puntuali secondo il mio programma, ma in ritardo con quello del capitano. Tipico disse a nessuno in particolare. Mentre camminava verso un gruppo di coloni impegnato a spostare dell’equipaggiamento, notò Taryl Bryann in piedi ad alcuni metri di distanza, che aspettava di poter attirare la sua attenzione.

    La Veggente lo aveva reso nervoso la prima volta che si erano incontrati. Non aveva potuto farci niente. La donna minuta era bellissima, con capelli rosso brillante ed occhi così scuri che riflettevano la sua immagine quando ci guardava dentro.

    Lar non era timido di fronte alla maggior parte delle donne. Non c’era niente che gli piacesse di più che parlare e ridere con loro. Era piuttosto affascinante ed era avvezzo a condividere il proprio letto.

    Tuttavia, Taryl era differente. La donna taciturna stava sulle sue e interagiva con il resto dell’equipaggio soltanto quando necessario.

    Lar non comprendeva le sue abilità. Durante gli ultimi decenni, molte delle colonie terrestri avevano incluso delle Veggenti. Erano sempre donne, e la loro abilità nel percepire le emozioni degli altri era risultata preziosa per i coloni nei rapporti con umani di culture diverse.

    Può leggermi nel pensiero? si era chiesto, ma poi aveva tentato di allontanare quel pensiero, imbarazzato.

    I due si erano ritrovati nello stesso ciclo di sonno/veglia durante il viaggio per Verde Grande. Spesso, Lar si era svegliato ed aveva visto Taryl che gli lanciava delle occhiate mentre lui cercava di scacciare gli effetti del sonno trasportatore. Altre volte, era Taryl a scacciare lo stordimento del sonno criogenico e a vedere Lar che la osservava.

    Il capo della sicurezza affascinava Taryl. Quando si era collegata a lui, aveva visto i propri occhi che la fissavano. Tuttavia, percepiva un calore proveniente da lui, non i soliti paura o desiderio che percepiva dagli altri.

    Lar non poté fare a meno che fissare quei bellissimi occhi marrone scuro. Facevano agitare qualcosa nella sua anima. Avrebbe voluto allungarsi ed accarezzarle i capelli. Al capo della sicurezza piaceva stare con le donne, ma questa gli aveva addolcito il cuore. Mentre svolgeva i suoi turni nella nave, si ritrovò a pensare a lei e a inventarsi delle scuse per starle vicino ogni volta che era possibile.

    Non passò molto tempo prima che i due fossero spesso visti camminare insieme lungo i corridoi della nave. Condividevano spesso i pasti e si incontravano a tarda notte all’osservatorio, per osservare le stelle mentre la nave sfrecciava verso Verde Grande.

    Da gesti innocenti passarono a tenersi per mano e a gesti più intimi. Lar faceva scorrere le dita fra i suoi capelli e lei sorrideva alle sue attenzioni. A lei piaceva toccargli un braccio muscoloso mentre parlavano.

    I loro baci e abbracci della buona notte duravano sempre di più. Quando si dividevano si sentivano entrambi ansiosi e volevano rivedersi non appena si svegliavano. Dopo un lungo bacio della buona notte, Taryl afferrò la mano di Lar e lo condusse nei propri alloggi. La mattina successiva fu l’unica volta in cui il capo della sicurezza arrivò tardi al proprio turno.

    Nessuno aveva sollevato obiezioni quando Lar aveva chiesto che Taryl facesse parte del primo gruppo che avrebbe raggiunto la superficie di Verde Grande.

    Non è mia intenzione disturbarti, Lar, ma credo che potremmo essere in pericolo disse Taryl, appoggiando la sua mano sulla spalla di lui.

    Qual è il problema? chiese Lar, apprezzando la sua risposta senza mezzi termini.

    Credo che qualcuno ci stia osservando e ascoltando disse Taryl, la paura che brillava nei suoi occhi.

    Lar la fissò. I capelli sulla sua nuca si rizzarono. Vai avanti, ciò che hai trovato potrebbe essere molto importante le disse.

    Stavo meditando, da sola, cercando di allontanarmi da tutta quest’attività. Avevo delle difficoltà a concentrarmi disse, guardando Lar.

    Taryl sapeva che i normali non comprendevano che il caos e la frenesia delle attività umane e i pensieri frenetici che accompagnavano quelle attività potessero turbare le Veggenti. Per sfuggire alle esplosioni di immagini nelle proprie menti, dovevano concentrarsi sui propri pensieri.

    Vide l’espressione accigliata di Lar e cercò di spiegare. Ho percepito degli altri. Credo che ci stiano osservando disse Taryl, indicando verso il cielo.

    "Intendi la Colonia Nueve?" domandò lui, temendo che si trattasse di qualcos’altro.

    No, non dalla nostra nave faticò a spiegare. Riesco a vedere attraverso i loro occhi. Vedo delle immagini. Gli osservatori riescono a vedere Verde Grande e la nostra nave madre.

    I nostri sensori non hanno rilevato niente, né sentito alcuna comunicazione disse Lar.

    Loro sono là, Lar. Stanno ascoltando le nostre comunicazioni. Sono molto interessati a dove andrà la nostra gente. E c’è un’altra cosa disse osservando la fronte aggrottata di Lar. Sono ansiosi ed eccitati.

    Lar non discusse con la Veggente. Ciò che gli aveva detto era troppo serio. Era molto probabile che i tanliani li stessero osservando, in attesa dell’opportunità migliore per attaccare.

    Sì, devono essere tanliani. Ho visto una carta celeste con delle rotte, e tutte conducevano al pianeta Tantalum 2 sbottò lei, sorprendendo Lar quando confermò i suoi pensieri.

    Ti ringrazio, Taryl. Forse ci hai salvati, se riusciamo ad agire abbastanza velocemente. Puoi dirmi qualcos’altro su di loro?

    No rispose la Veggente. Ma mi concentrerò su di loro. Ti informerò se ci saranno dei cambiamenti.

    Ti prego, resta nelle vicinanze disse lui, piegandosi per abbracciarla. Avremo bisogno della tua assistenza e, inoltre, mi sento meglio quando mi sei vicina. Lar si concesse un’altra lunga occhiata al suo volto, quindi si mise all’opera.

    "Richiesta di parlare con il Capitano Hector Nandez della Colonia Nueve" pronunciò nel proprio trasmettitore.

    Hector aggrottò la fronte quando ricevette il messaggio, riconoscendo la formalità del codice di pericolo. "Sì, capo della sicurezza della Colonia Nueve?" rispose con la stessa formalità, perché Lar capisse che aveva riconosciuto il codice.

    Le armi sono posizionate e tutti i coloni sono presenti. Le difese sono abilitate disse Lar nel suo tono più formale.

    Hector temeva il peggio, ma proseguì con la farsa. Forse dovresti raggiungermi sulla nave, così potremmo scegliere degli obiettivi di prova, capo della sicurezza. Voglio vedere quei cannoni sonici in azione. Sono lieto che tutti i coloni, fatta per eccezione per alcuni ritardatari, siano sulla superficie e presenti.

    Lar comprese il messaggio—c’era ancora un grosso gruppo di coloni da trasportare sul pianeta.

    Cannoni sonici? pensò. Questo dovrebbe dare ai tanliani qualcosa su cui riflettere.

    5

    Il secondo in comando Rolid Halpan gridò dalla sorpresa dopo aver sentito l’ultima trasmissione dal pianeta alla seminatrice della colonia. Le difese sono abilitate? Un’ora fa si preoccupavano della tabella di marcia. Una colonia con cannoni sonici? Credevo che soltanto le nuove navi militari ne fossero dotate. Dovrebbero essere sperimentali.

    Rolid fissò suo fratello, immerso nei propri pensieri.

    Qualcosa è cambiato laggiù disse Yermak Halpan, tamburellando le dita sulla console di comando, lo sguardo fisso sul suo schermo personale, il quale era riempito dall’immagine del pianeta verde.

    Erano in subbuglio poco tempo fa. Cos’è successo? Siamo stati rilevati? Se qualcuno ha infranto il silenzio radio, mi prenderò la sua lingua come trofeo.

    L’operatore delle comunicazioni, Ossor Vallon, scosse il capo. Non ci sono state trasmissioni, Comandante. Non ho riscontrato nessun echo-ping. Non siamo stati rilevati.

    Forse stanno cercando di spaventarci? chiese Rolid con frustrazione.

    Non sanno che siamo qui. Potrebbero sospettare qualcosa o potrebbe trattarsi di un trucco, in caso pensassero che qualcuno li stia ascoltando rifletté Yermak. La nave terrestre avrebbe inviato un esploratore automatico per cercarci. Non hanno lanciato un satellite difensivo. No, i terrestri stanno tramando qualcosa.

    I collettori volanti sono accesi? Equipaggi armati e pronti? Yermak domandò a Rolid.

    Tre su quattro sono in posizione di decollo, Comandante rispose Rolid. Il quarto collettore raggiungerà presto la massima potenza. La ciurma sta aspettando il pilota.

    Cosa stai attendendo? disse Yermak, sorridendo a suo fratello. Raggiungi il Collettore Uno e preparati a guidare lo squadrone sul pianeta.

    Questa volta fu il turno di Rolid di sorridere. Una vera caccia, questa volta. Faremo ritorno con le stive piene delle loro donne si vantò.

    Yermak annuì, godendosi l’entusiasmo di suo fratello. Conosciamo la posizione precisa dei coloni? domandò a Ossor.

    Sembra che stiano lavorando in due punti diversi, comandante rispose l’operatore delle comunicazioni. C’è una notevole quantità di attività nella valle più piccola. Apparecchi di grandi dimensioni si stanno spostando in quella zona.

    Due ubicazioni, mmh. Yermak tamburellò di nuovo le dita. I terrestri si sono tenuti occupati. Che cos’ha detto il capitano della nave durante l’ultima comunicazione?

    Ha chiesto al capo della sicurezza di fare ritorno alla nave rispose Ossor.

    Dì ai piloti dei collettori, compreso mio fratello, di pazientare ancora per un po’ disse Yermak, il suo volto che rivelava un’ispirazione. Gli rimane ancora un gruppo di trasporto. Probabilmente gli ufficiali, e forse il capitano. Dovunque andrà quel modulo, quello sarà il sito principale della colonia. È lì che si troveranno le donne.

    Ossor richiese il permesso di parlare. Yermak agitò una mano per concedergli il permesso di proseguire.

    Comandante, perché i coloni dovrebbero posizionarsi in quella valle stretta? Sembra contenere poche risorse.

    Yermak rimase in silenzio, a riflettere. È più semplice difendere quella valle stretta. Facile portare al sicuro la loro gente. Dovremo colpire velocemente, forse creare un diversivo per le difese per riuscire ad arrivare lì.

    Si voltò versò Ossor. Dì ai collettori di seguire quel modulo quando lascerà la nave madre. Voglio tutto ciò che hanno a bordo e voglio tutti i trofei che riusciremo a trovare a terra. Sarà una buona caccia. Sbatté il pugno contro la console.

    6

    Quante persone sono rimaste sulla nave, Capitano? domandò Lar non appena ebbe fatto ritorno alla Colonia Nueve.

    Quasi seicento, contando l’equipaggio permanente della nave rispose Hector. Entrambi i moduli sono attraccati. Fra loro, riusciranno a trasportare le persone rimaste sul pianeta.

    A malapena, Capitano. Saranno pieni con tutte le nostre persone a bordo. E se dovessimo correre più velocemente dei tanliani per raggiungere il pianeta? Inoltre, abbiamo ancora dell’equipaggiamento da trasportare sulla superficie disse Lar, scuotendo il capo.

    Abbiamo anche gli esploratori gli rammentò Hector. Possiamo trasportare lì dentro tutto ciò che è in esubero.

    Taryl Bryann mi ha detto che sente che i tanliani stanno diventando impazienti. Quei razziatori potrebbero non attendere ancora a lungo, se vogliono coglierci di sorpresa.

    Hector scosse la testa. Si sentiva a disagio a riporre la propria fiducia in una Veggente—qualcuno in grado di percepire le emozioni degli altri e di vedere attraverso i loro occhi.

    Mi ha riferito ciò che ha...visto Lar faticò a spiegare qualcosa che non comprendeva completamente. La Veggente ha descritto la console e il visore utilizzato dal tanliano. Ha detto di aver visto attraverso il loro comunicatore. Sta monitorando tutti i messaggi fra la nostra nave e il pianeta. Taryl mi ha riferito ciò che stava accadendo alla nostra gente prima che loro facessero rapporto. Era tutto accurato.

    Ti credo, Lar, ma è un talento così strano. Se fosse stata una macchina, sarei riuscito a comprendere come funziona.

    È nata in una macchina, proprio come me Lar rammentò al capitano.

    Per me non fa alcuna differenza che tu sia un clone o sia nato naturalmente disse Hector. Non hai niente di cui vergognarti, Lar. Vorrei davvero che tutti i cosiddetti ‘naturali’ fossero tanto affidabili e onorevoli quanto te.

    Saresti sorpreso di sapere quanti cloni ci sono su questa nave e chi sono disse Lar.

    Non comprendo i suoi talenti. Sono cauto nel concederle la mia fiducia, ma non abbiamo altra scelta, a quanto pare. Hector scrollò le spalle.

    Hai sempre trattato i cloni e i naturali dell’equipaggio allo stesso modo disse Lar. Io mi fido di Taryl. Ho guardato nei suoi occhi. I miei istinti mi dicono che crede davvero in ciò che vede. Non c’è altro modo per spiegare perché riesce a vedere ciò che vede.

    ¶ ¶ ¶

    Taryl Bryann si sentì molto sola dopo aver comunicato la sua esperienza all’addetto alla sicurezza. Sedette su una collina ad osservare gli altri coloni che si affrettavano a costruire rifugi temporanei dai rifornimenti della nave.

    Aveva soltanto ventitré anni quando aveva lasciato il molo sirusiano a bordo della Colonia Nueve. In quel momento la sua età naturale era di trentaquattro anni. Eppure fisicamente era invecchiata soltanto di tre anni, grazie all’invecchiamento lento del sonno trasportatore.

    Il primo contatto con i tanliani aveva colto Taryl di sorpresa, tanto da farle interrompere il contatto mentale. Il suo cuore aveva iniziato a martellare così velocemente che le doleva il petto. Sbatté le palpebre, tentando di riconcentrarsi dal suo sogno ad occhi aperti. Realizzando ciò che stava vedendo, Taryl si era calmato ed aveva permesso alla sua mente di aprirsi nuovamente, andando

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