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La bestia e gli animali. Analisi e conseguenze dell’ideologia specista del dominio veicolata dalla società umana
La bestia e gli animali. Analisi e conseguenze dell’ideologia specista del dominio veicolata dalla società umana
La bestia e gli animali. Analisi e conseguenze dell’ideologia specista del dominio veicolata dalla società umana
Ebook113 pages1 hour

La bestia e gli animali. Analisi e conseguenze dell’ideologia specista del dominio veicolata dalla società umana

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About this ebook

La comparsa del Covid-19 ha colto di sorpresa un genere umano che

avanza a ranghi serrati verso la ricerca del benessere. Non prestiamo

attenzione al fatto che calpestiamo gli esseri viventi non-umani, i

quali subiscono in silenzio e senza possibilità di reazione. Questo

libro mette in luce ed elenca, con parole semplici e in maniera diretta,

le diverse forme di sfruttamento e massacro animale che l'uomo,

autorizzato non si sa da chi, da sempre mette in atto nei confronti

degli altri abitanti del pianeta.

In questo libro verrà esaminato/a:

• La possibilità che l'Homo Sapiens discenda da creature aliene.

• La vivisezione, con tutte le sue contraddizioni.

• L'allevamento intensivo, come probabile focolaio di infezione di nuovi e vecchi virus.

• Il silenzio assordante delle religioni monoteiste riguardo al problema della sofferenza animale.

…e molto altro ancora.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateJun 10, 2021
ISBN9791220341912
La bestia e gli animali. Analisi e conseguenze dell’ideologia specista del dominio veicolata dalla società umana

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    La bestia e gli animali. Analisi e conseguenze dell’ideologia specista del dominio veicolata dalla società umana - Giovanni Elmetto

    Einstein

    PARTE PRIMA

    1. Alimentazione e salute

    Il nostro organismo risulta composto per il 70% di acqua, il 20% di grassi, il 7% di proteine e il 2% di zuccheri. Noi apparteniamo alla categoria dei frugivorie, come le scimmie antropoidi, la natura ci ha predisposti per nutrirci di frutta ed alimenti vegetali. I nostri progenitori mangiavano frutti, radici, germogli, semi, gemme e scorze, e in questo modo si assicuravano il giusto quantitativo di sostanze nutrienti di cui ha bisogno il nostro corpo.

    Dalla ricerca ancora conferme che una dieta prevalentemente vegetariana aiuta a limitare i rischi di malattie cardiovascolari. Un recente lavoro diffuso dall’American College of Cardiology, dimostra che tale dieta ha effetti benefici sul microbioma intestinale, cioè l’insieme dei batteri che popolano il nostro apparato digerente. Un’altra ricerca, condotta invece su 30.000 americani adulti, conferma che il consumo di carni lavorate (insaccati, carne sotto sale, affumicate…) e di carni rosse, influenza in negativo la salute delle persone. Nell’indagine, chi consumava più carni risultava esposto ad un aumento di rischio di patologie cardiovascolari fra il 3 e il 7%. Nessun nesso, invece, tra le malattie di cuore e il consumo di pesce.

    Il dottor Andrew Weil sottolinea che nella carne è presente il cosiddetto acido arachidonico (AA), che è responsabile di molte infiammazioni. Infarto e Morbo di Alzheimer iniziano come processi infiammatori. Non importa che il pollo sia allevato all’aperto o che il vitello sia stato nutrito con l’erba: l’acido arachidonico è sempre presente nella carne. Ci piace ricordare anche il professor Umberto Veronesi (1925-2016), che ha dedicato la vita allo studio dei tumori. È stato un fervente animalista e vegano, convinto che: La carne non è indispensabile alla nostra alimentazione, nemmeno durante lo svezzamento: le proteine necessarie al nostro organismo, oltre che nella carne e nei cibi di origine animale, si trovano anche in molti vegetali, come i legumi.

    Se state leggendo questo articolo e siete Eschimesi, certamente avreste problemi a voler passare ad una dieta vegana: il vostro contesto presuppone una alimentazione basata su carne e pesce. Ma se vivete in un paese industrializzato che offre una grande varietà di cibi, gli alimenti di origine animale possono essere sostituiti con alimenti vegetali, senza grossi traumi. Una dieta vegana rigorosa non provoca scompensi alla salute, anzi diminuisce i fattori di rischio per malattie tumorali e cardio-circolatorie. L’unica attenzione bisogna porla nei riguardi della vitamina B12 che, assente negli alimenti di origine vegetale, va assunta tramite integratori e/o tramite bevande a cui viene addizionata, ad esempio bevande di soia, di avena, di riso eccetera… Uno studio recente del dott. Stefano Scoglio, condotto su 15 persone vegane e durato 3 mesi, ha potuto stabilire che la somministrazione dell’alga klamath è in grado di regolarizzare i livelli di vitamina B12 nel sangue e di ridurre i livelli di omocisteina, un aminoacido tossico. Cosa sono le alghe klamath? Queste non sono alghe marine, ma si raccolgono nel lago Klamath, in Oregon, nel periodo da giugno a novembre. Sono ricche, oltre che di vitamina B12, anche di beta-carotene, di clorofilla ed anche di acidi grassi tipo omega 6 ed omega 3; hanno proprietà antinfiammatorie e curative nei confronti dei disturbi cardiocircolatori, si possono consumare non solo essiccate in fiocchi e tavolette, ma anche fresche. Hanno un effetto anti-età, antiossidante e contrastano l’azione dei radicali liberi.

    Dal punto di vista medico il non cibarsi più di carne, diminuirebbe il rischio di antibiotico-resistenza, che solo in Italia causa almeno 8000-9000 decessi l’anno. Forse non tutti sanno che negli allevamenti industriali viene utilizzato il 60-70% degli antibiotici prodotti nel mondo: questi antibiotici somministrati su vasta scala agli animali allevati, finiscono nei nostri piatti quando mangiamo carne, uova e latticini, e possono creare una antibiotico-resistenza nei nostri organismi. Come se non bastasse, oltre ai virus gli allevamenti spesso possono essere incubatori di super-batteri portatori di multidrug-resistance, cioè batteri che possono resistere all’azione combinata di più antibiotici. Sempre riguardo ai batteri, va sottolineato che quasi il 90% dei pazienti curati x Covid-19, è sottoposto anche a trattamenti antibiotici: questi trattamenti, non sempre mirati, potrebbero peggiorare, negli anni a venire, il problema dell’antibiotico- resistenza.

    Il dottor Neal D. Bernard, presidente del Comitato Medico per una Medicina responsabile, così scrive: "L’industria della carne ha provocato, tra gli statunitensi, più morti di tutte le guerre di questo secolo. Se la carne è la vostra idea di cibo vero per gente vera, fareste meglio a vivere in un luogo vicino ad un ospedale veramente

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