L’acqua è blu ma non a scuola
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About this ebook
Ivan Fiorillo, comunicatore e archeologo calabrese, è nato il 15 luglio 1996, lo stesso giorno in cui a fine Settecento si rinvenne la Stele di Rosetta, chiave di volta per lo studio della civiltà più enigmatica di sempre, l’antico Egitto. Seppur convinto che non sia un caso, si ritiene fortunato a vivere nella penisola italiana, la cui straordinarietà si impegna a divulgare in varie forme. Capo scout e volontario di Protezione Civile nel tempo che libera da altri impegni, da quando ha inaugurato una rubrica, dedicata alla verifica delle notizie diffuse dai mass media, si fa chiamare “Lo Scettico”, perché solo mettendo in discussione ciò che ci pervade e ci circonda è possibile far progredire la conoscenza umana.
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Book preview
L’acqua è blu ma non a scuola - Ivan Fiorillo
Ivan Fiorillo
L’acqua è blu ma non a scuola
© 2021 Vertigo Edizioni s.r.l., Roma
www.vertigoedizioni.it
info@vertigoedizioni.it
ISBN 978-88-6206-814-7
I edizione febbraio 2021
Finito di stampare nel mese di febbraio 2021
presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)
Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri S.p.A.
L’acqua è blu ma non a scuola
Alla mia famiglia
Quello che loro oggi chiamano complottismo,
un tempo si chiamava giornalismo.
(Ivan Fiorillo)
RINGRAZIAMENTI
Qualsiasi lavoro di indagine e di ricerca, condotto direttamente sul campo e nei luoghi coinvolti, non può che essere svolto in équipe, mai in solitaria. Questo perché è solo dal contributo di chi collabora con noi che possono venire a galla idee e strumenti altrimenti rimasti celati.
Senza l’accettazione del mio progetto da parte della relatrice Loredana La Vecchia, ricercatrice dell’Università di Ferrara, il presente documento non sarebbe mai nato.
Oltre alla sua cara disponibilità, sono anche in dovere di ringraziare tutte le persone – del mio e di altri Atenei – che mi hanno concesso parte preziosa del loro tempo per discutere con me, fornirmi consigli e rilasciarmi utili interviste. Mi riferisco in particolare a Guido Barbujani, Susanna Bertelli, Roberto Calabrese, Rita Canella, Carlo Contini, Alessandra Fiocca, Renato Gerdol, Loris Giovannini, Marco Ingrosso, Lorenzo Pareschi, Marco Peresani e Federico Porcù, non tralasciando le studiose e gli studiosi autori dei contributi da me consultati, anche coloro che ormai ci parlano solo attraverso le tracce fondamentali che ci hanno lasciato.
Un ulteriore e preziosissimo apporto mi è arrivato dall’Istituto Comprensivo Alda Costa, che mi ha fornito in anteprima testi scolastici che entreranno in uso nelle classi dal prossimo anno, dalle alunne e dagli alunni del Doposcuola della mia Parrocchia di Santo Spirito per avermi fiduciosamente prestato i loro libri e dai genitori delle mie lupette e dei miei lupetti, che con immensa gentilezza, in pieno stile scout, mi hanno letteralmente sommerso di tutti i loro sussidiari ed eserciziari usati.
Non sono solo le persone esperte, tuttavia, ad avere sguardi innovativi e interpretazioni sorprendenti: ogni chiacchierata con le mie sorelle guide e i miei fratelli scout, con le mie amiche e i miei amici, con le mie colleghe e i miei colleghi universitari mi ha infatti un po’ arricchito; alcuni mi sono stati vicini anche in maniera più effettiva, procurandomi del materiale o semplicemente interessandosi agli sviluppi dell’analisi.
Infine, summa di tutto, devo alla mia famiglia la passione per i temi scientifici in senso lato e per la curiosità in generale. Sono i miei familiari che sin da bambino mi hanno insegnato a non fermarmi alle apparenze, ma piuttosto ad andare dietro le quinte di quello che mi circonda, poiché ciò che si può scoprire può essere incredibilmente più fantastico di ciò che si era sognato. A loro dedico il mio libro, perché in fondo è anche frutto del loro lavoro.
I n t r o d u z i o n e
DALLA SCUOLA AL MONDO
Carriera lavorativa, status sociale, salute fisica e mentale, vita matrimoniale, ma anche fertilità, partecipazione civica e atteggiamenti comportamentali. L’educazione che riceviamo in famiglia e a scuola, ma non solo, ha un impatto globale e determinante sulla nostra esistenza, a livello sia di credenze e nozioni sia di attività e condotta di vita (Curry et al., 2014). Sono effetti oltremodo complessi sia da individuare sia da studiare, ma la loro esistenza è innegabile e incontestabile.
I dati sono chiari: nel corso del Novecento, le conseguenze dei risultati scolastici sulle persone, negli Stati Uniti, sono state viste crescere. L’associazione tra educazione e i risultati sul mercato del lavoro sono aumentati dagli anni Settanta, con un divario, nei guadagni medi, tra chi è uscito da una high school e chi da un college, che si è raddoppiato in questi ultimi quarant’anni. L’osservazione, inoltre, di un numero sempre crescente di casi di omogamia educativa ci può suggerire che l’educazione riveste un ruolo via via maggiore nella formazione delle famiglie, così come nella malattia e nella mortalità. Chi è laureato ha più probabilità di sposarsi senza divorziare, con la conseguenza di poter crescere figlie e figli nel matrimonio. Le donne più istruite, tuttavia, tendono a ritardare la loro prima gravidanza, e portano quindi a compimento meno parti rispetto alle altre. L’istruzione è anche un’ottima medicina: più questa è alta, più sono idonee le condizioni economiche e di lavoro, e dunque le possibilità di cura in caso di malattia. Ma funziona anche per la mente, perché protegge dallo stress e dalla depressione, fornendo alle persone un senso di controllo della propria vita. Tuttavia, l’istruzione non è a esclusivo vantaggio di chi la possiede. L’educazione aumenta anche la partecipazione politica, come andare a votare e fare volontariato, probabilmente per le risorse cognitive che fornisce, ma anche perché le agenzie educative insegnano agli individui ad adottare norme civiche responsabili, non dimenticando il fatto che i gruppi civici possono reclutare intenzionalmente dei membri istruiti. E più lo sono, più avranno un atteggiamento sociale liberale, come il sostegno alle libertà civili e la tolleranza verso altre linee politiche e verso le minoranze. Sarebbe un errore, ciononostante, ritenere che sia solo il grado di istruzione ad avere un’influenza sulla nostra vita. Ciò che si apprende, infatti, costruisce il modo di guardare e di approcciarsi al mondo – se riteniamo qualcosa a noi favorevole e non dispendioso è probabile che ci muoveremo nella sua direzione, e viceversa.
È talmente determinante l’educazione per una bambina o un bambino, che non ci si può permettere di trascurarla né di approssimarla, o nel peggiore dei casi di inquinarla. Può dimostrarsi, tuttavia, un compito assai arduo oggi, tra le mille proposte e le mille possibilità che si scaraventano addosso alle nuove generazioni. Se in passato le alternative e le distrazioni venivano dalla realtà quotidiana, con l’avvento della rete Internet tutto si è trasformato. Le potenzialità della conoscenza e dell’educazione si sono sviluppate esponenzialmente, è vero, ma chi è in fase di crescita non possiede ancora le competenze per distinguere il segnale dal rumore, il verosimile dall’inverosimile, il vero dal falso. E noi possediamo tali competenze?
Negli ultimi anni, la rinnovata situazione politica ha infuocato il dibattito pubblico mondiale con le fake news, una sorta di versione aggiornata delle già famose bufale, e la diffusione della discussione è ben osservabile dal moltiplicarsi delle uscite in libreria sull’argomento. Un tema alla moda, che