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Una notte tra le tue braccia
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Ebook162 pages2 hours

Una notte tra le tue braccia

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About this ebook

Rivedere la ex fidanzata al matrimonio di suo fratello ha sconvolto la pacifica esistenza di Matt Walker. Lui non ha mai dimenticato Amy, nonostante la loro relazione sia finita disastrosamente alcuni anni prima, e l'attrazione che ancora si accende ogni volta che sono insieme rende impossibile ogni suo tentativo di starle lontano. Resistere a quelle curve mozzafiato è una vera tortura finché, una notte, passato e presente si incontrano accendendosi di una passione soffocata troppo a lungo. Ma a Matt non basta l'avventura di qualche ora, lui vuole passare il resto della sua vita con la donna che ama e forse una gravidanza inaspettata potrebbe ribaltare la situazione a suo favore.
LanguageItaliano
Release dateMay 10, 2021
ISBN9788830529137
Una notte tra le tue braccia
Author

Caroline Anderson

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Una notte tra le tue braccia - Caroline Anderson

    978-88-3052-913-7

    1

    «Tutto bene?»

    Andava tutto bene?

    Non ne era affatto certa. Il cuore le batteva a mille, le gambe le tremavano come gelatina e lo stomaco era in subbuglio, ma era il giorno delle nozze di Daisy, così Amy si sforzò di sorridere.

    «Tutto bene.»

    «Sicura?»

    «Assolutamente sì!» mentì, cercando di sembrare convincente. Non doveva neanche chiederlo a Daisy come stava. Una gioia immensa la rendeva luminosa e radiosa. Anche lei si era sentita così una volta, ma era passato molto tempo.

    Aggiustò una piega dell'abito di Daisy, tanto per fare qualcosa e poi fece un passo indietro. «Sei pronta?»

    Un sorriso solare le si allargò sul volto. «Oh, sì» sussurrò Daisy. «Come mi trovi?»

    Amy rise e l'abbracciò. «Sei splendida. Ben resterà a bocca aperta.»

    «Spero di no, perché dovrà anche chiuderla per pronunciare il suo sì!» Daisy abbassò lo sguardo su Florence che se ne stava tranquilla al fianco di Amy.

    Sembrava una fatina con il suo bel vestitino e anche lei era raggiante di felicità.

    «Tutto ok, piccola?»

    Florence annuì, i suoi occhi erano grandi e per un attimo le parve che assomigliasse così tanto a Ben, e a Matt, che Amy si sentì stringere il cuore per il dolore della sua perdita.

    «Allora andiamo» disse Daisy, chinandosi a baciare quella che sarebbe diventata la sua figliastra e, dopo un veloce abbraccio ad Amy, si voltò e prese suo padre sotto braccio.

    E quando sentì le prime note della marcia nuziale, Amy inspirò profondamente.

    Puoi farcela, si ripeté disperata. Ignoralo. Tieni gli occhi su Daisy e vedrai che andrà tutto bene.

    Con Florence al suo fianco, si avviò dietro alla sposa e a suo padre, lo sguardo incollato a Daisy mentre procedevano lentamente tra le due file di invitati verso Ben.

    Ben, e Matt.

    Non guardare.

    I capelli di Matt erano un po' più lunghi di quelli del suo fratello gemello, più spettinati, le ciocche lucide e scure le erano così familiari che al ricordo si sentì tremare le dita. Aveva la schiena dritta, la testa eretta, le spalle larghe. Non avrebbe dovuto guardarlo, ma era come se gli occhi non le obbedissero e il cuore le batteva così forte che temeva che lui lo sentisse.

    Ti prego, non ti voltare...

    Lui non mosse un muscolo.

    Non la vedeva, ma la sentiva avvicinarsi. Era dietro di lui, alla sua sinistra, ma non si sarebbe voltato. Sarebbe stato già abbastanza difficile arrivare alla fine della cerimonia, senza rendere tutto più complicato mettendo il dito in quella piaga che la sua presenza lì aveva riaperto.

    Non che si fosse mai veramente chiusa.

    Ben gli sfiorò la mano, le loro dita si intrecciarono per un rapidissimo secondo, per un tacito scambio.

    Tutto bene?

    Certo. E tu?

    Mai stato meglio, anche se tu stai mentendo, ma grazie per esserci.

    Figurati. Non potevo non venire.

    Con la coda dell'occhio Matt vide Daisy fermarsi di fianco a Ben e lui avvicinarsi a lei. Percepiva il loro amore come un'aura sopra di loro, e la forza di quell'amore minacciava di sommergerlo. Era lo stesso tipo di amore che aveva sentito per Amy...

    Resta dove sei. Puoi farcela. Non ci vorrà molto.

    Udì Ben mormorare qualcosa a Daisy, poi sentì lei replicare. Non aveva idea di cosa si stessero dicendo. Tutti i suoi sensi erano rivolti alla donna in piedi dietro la sposa. Sentiva la tensione che irradiava da lei, il suo dolce profumo.

    Perché lo turbava ancora così tanto? Chiuse gli occhi, provò a calmarsi, a chiudere i pensieri in un cassetto. Ecco. Fatto. Poteva farcela.

    La cerimonia iniziò e presto arrivò il suo turno. Doveva prendere gli anelli dalla tasca e porgerli agli sposi. Perciò doveva muoversi, voltarsi, non molto, ma abbastanza da vedere...

    Amy...

    Sollevò con forza il coperchio dell'astuccio e mise gli anelli in mano a Ben e poi tornò velocemente al suo posto, le emozioni in subbuglio.

    Doveva concentrarsi su Ben e Daisy. Era il loro giorno, lui e Amy appartenevano al passato.

    Evidentemente, però, non a un passato dimenticato.

    La cerimonia fu interminabile.

    Lei era scossa e le era praticamente impossibile concentrarsi su qualsiasi cosa che non fosse Matt. Strano, considerato che lavorava tutto il giorno a fianco di Ben e loro due erano gemelli ed erano identici. C'era solo una differenza. Lei amava Matt, con tutto il cuore, e quel giorno lo rivedeva per la prima volta dopo quattro anni...

    Non farlo!

    Sentì Florence che si dimenava e le tirava la mano. «Mi stai stritolando» le sussurrò e Amy si rese conto di stringere la mano della bambina.

    «Scusa» le sussurrò facendo una smorfia e Florence le sorrise e le accarezzò la mano.

    «Di niente, Amy. Lo so che sei spaventata» replicò con un filo di voce, ma diversi ospiti si girarono verso di loro e nella fila accanto udì la madre di Florence ridacchiare sommessamente.

    Al termine della cerimonia, Ben baciò Daisy e tutti applaudirono, e Florence lasciò la mano di Amy e corse da loro. Ridendo, Ben la prese in braccio e baciò anche lei, e Amy vide Matt voltarsi lentamente verso di lei e fissarla.

    Il tempo si fermò e lei iniziò a vedere girare tutto intorno a sé. Tirò un respiro profondo, poi un altro. Matt aggrottò la fronte e con un movimento rapido le afferrò il gomito. «Tutto bene?» le sussurrò con la sua voce roca e familiare, sorreggendola.

    Lei ondeggiò. Tutto bene? Neanche per sogno, ma non l'avrebbe mai ammesso. Così cercò di raddrizzare le spalle e darsi un contegno.

    «Tutto a posto, grazie. Solo un calo di zuccheri» mentì e lui la lasciò. Non che facesse alcuna differenza. La pelle del braccio dove l'aveva toccata le pizzicava.

    «Dobbiamo firmare il registro» le ricordò e lei annuì. Avrebbero dovuto farlo anni prima, ma non come testimoni...

    «Va meglio?»

    «Meglio» convenne lei e fece quel passo vitale e simbolico per allontanarsi da lui prima di cedere alla tentazione di nascondere il viso sul suo petto e scoppiare a piangere.

    Lui credeva che non sarebbe mai finita.

    I sorrisi, i saluti degli amici e dei parenti, le nuove conoscenze. C'erano persone che avevano conosciuto Amy. Persone che sarebbero state al loro matrimonio. Aveva voglia di gridare.

    Bevve più di quanto sarebbe stato opportuno, considerato che doveva fare un discorso per gli sposi, ma ogni volta che vedeva Amy era come se gli gettassero una secchiata d'acqua gelata addosso e tornava perfettamente sobrio. Alla fine si sedettero a mangiare al tavolo con Ben e Daisy e le due coppie di genitori degli sposi, e lui pensò che era stata una fortuna che avessero scelto un tavolo lungo e non rotondo.

    Al termine del pranzo, arrivò lo champagne per i brindisi e fu il momento dei discorsi.

    Amy non avrebbe voluto ascoltarlo, ma non aveva scelta. Voleva bene a Daisy ed era affezionata anche a Ben e quella era la loro festa. Voleva godersela. Non poteva permettere a Matt di rovinarle tutto, rifletté, mentre il padre di Daisy si alzava e iniziava a parlare.

    Diede il benvenuto a Ben nella loro famiglia con una voce calda e piena di affetto che fece commuovere Daisy e poi Ben fece un discorso divertente e tenero, quasi disarmante, su Daisy, su come aveva rivoluzionato in meglio la sua vita, e ringraziò tutti i presenti per aver partecipato alla loro gioia di quel giorno. Alla fine si voltò verso Matt. «E adesso, prima di cedere la parola al mio clone per la rituale denigrazione che sicuramente non mi risparmierà, voglio fare un brindisi a due donne molto speciali. A Amy, la più cara amica di mia moglie, e alla mia preziosa figlia Florence. Amy ha svolto un lavoro encomiabile nell'organizzazione di queste nozze e Florence ha preparato le bomboniere che spero gradirete. Signori e signore, le damigelle!»

    Matt, allora, si alzò ed esibì un sorriso aperto e cordiale come se fosse abituato a tenere discorsi di quel genere. In effetti, era sempre stato bravo con le parole, rifletté Amy.

    «Dovete perdonare mio fratello» cominciò in modo sardonico. «Essendo nato per primo, è il prototipo, e tutti sappiamo che i prototipi necessitano di messe a punto. Oggi, però, sono molto lieto di essere qui perché dopo trentaquattro anni di litigi, occhi neri, strabilianti e pazzeschi stratagemmi e imbrogli, è finita. Sono ufficialmente the best man, il migliore! Finalmente possiamo andare avanti con le nostre vite!»

    Tutti scoppiarono a ridere e subito dopo riprese. «A proposito di gemelli, ieri sera siamo andati a letto tardi. Ben, Daisy e io abbiamo fatto nascere due gemelle speciali poco prima di mezzanotte e mi chiedo se anche loro si divertiranno tanto nella vita come noi due. Perché non ci sono stati solo litigi. Ho sempre avuto un amico, un compagno di gioco, una spalla. Qualcuno con cui scambiarmi. L'abbiamo fatto abbastanza spesso... scusa, Daisy, ma sei proprio sicura che sia lui Ben? Non saresti la prima a cascarci. Credo che Jenny Wainwright sia ancora confusa.»

    «Sicurissima. Ben è molto più affascinante di te!» replicò Daisy ridendo e abbracciò Ben.

    Sembrava sciocco, ma Amy la capiva. Le somiglianze erano evidenti e le differenze più sottili, ma innegabili. E non solo nell'aspetto, ma nel carattere.

    Quando Ben parlava, lei sentiva solo le sue parole. Quando Matt parlava, lei entrava nella sua lunghezza d'onda, ma in quel momento sarebbe stato meglio restare distaccata, non permettere a ogni cellula del suo corpo di fremere nel sentire la sua voce calda, roca, avvolgente. E con uno sforzo cercò di concentrarsi su quello che diceva.

    Matt fu divertente, ma anche commovente. Raccontò episodi e aneddoti della loro infanzia, della loro amicizia e del loro profondo legame e infine si avviò al termine del discorso. Amy sapeva che avrebbe rivolto lo sguardo verso di lei, costringendola a sorridere.

    «Adesso» aggiunse, «come testimone devo ringraziare Ben per aver accennato alle belle damigelle di Daisy. Mio fratello ha ragione. Florence è la damigella più graziosa che abbia mai visto e Amy...» Si voltò verso di lei e sorrise debolmente. «Sarà mio dovere e privilegio scortare questa bellissima ragazza per il resto della giornata perciò ragazzi, mi dispiace, ma dovrete trovarvi un'altra con la quale ballare. Lei è tutta mia. Dovrà pur esserci qualche vantaggio nel fare il testimone.»

    Amy cercò di sorridere quando lui brindò sfiorando il suo bicchiere e bevve un sorso di champagne, poi si sedette per applaudire, ma il suo disagio era evidente.

    Avrebbe dovuto ballare con lui. Il testimone e la damigella non potevano sottrarsi al loro ruolo.

    Eppure era esattamente ciò che aveva fatto lui. Alla resa dei conti, quando lei avrebbe avuto bisogno, Matt era fuggito.

    «Bellissima cerimonia, ottima organizzazione... Davvero uno splendido posto.»

    Ben sorrise. «Siamo stati fortunati a trovarlo con così poco tempo di preavviso. Fantastico discorso, comunque. Grazie.»

    Matt scrollò piano le spalle e avvertì di nuovo il senso di colpa. «Non ringraziarmi. L'altra volta non c'ero neanche. E avrei dovuto.»

    «Non avrei dovuto esserci neanche io, l'altra volta. Non avrei dovuto sposare Jane e tu avevi altro a cui pensare in quel momento. Matt, sei sicuro che vada tutto bene?»

    Matt distolse lo sguardo. «Tranquillo. Sto bene.»

    «Amy no.»

    «Lo so.»

    «Ti ama ancora.»

    Lui sbuffò e finì lo champagne. «Non credo. Probabilmente è solo imbarazzata. È tutto a posto.»

    O forse lo sarebbe stato solo se avesse continuato a rimanerle alla larga.

    Ben però non era d'accordo e, dopo aver lanciato un'occhiata a Daisy, annuì e tornò

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