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Sonetti, madrigali e pioggia varia
Sonetti, madrigali e pioggia varia
Sonetti, madrigali e pioggia varia
Ebook87 pages20 minutes

Sonetti, madrigali e pioggia varia

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About this ebook

Dietro la satira, il gioco linguistico, l’occasionale sberleffo, in questa silloge si cela in realtà il pudore dei sentimenti più intimi, il disincanto di fronte all’amore (effimero o addirittura impossibile). Di fronte a un mondo avvelenato dall’uomo, che inquina la natura ma anche la vita sociale con ingiustizie e sofferenze, il Poeta-Giullare del verso non si preoccupa del “politically correct”, irride gli omini color verde-padano e stigmatizza l’ipocrisia dei perbenisti che rifiutano il “diverso”. Sempre latente, l’idea della morte: irrisa pure lei, ma fino a un certo punto…
LanguageItaliano
Release dateApr 7, 2021
ISBN9788855391221
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    Sonetti, madrigali e pioggia varia - Salvatore Romano

    Pixabay.com

    PIOGGIA VARIA

    CAVE CANEM

    L’illuminazione:

    Genuflesso in un candore improvviso

    Leggo a mala pena

    Una frase scritta

    Sull’uscio del cuore

    - Cave Canem -

    E dalla gola

    Balbettante, si arrampica un sommesso abbaiare.

    ’A MORTE M’HA FATTO FESSO

    Incespico nelle parole

    E nei suoni di questa nuova lingua

    Le emozioni, le frasi, la melodia del cuore

    Sono, lo sai

    Incatenate da lungo tempo

    In una grammatica

    Stuprata sul campo di battaglia

    Da gente calata dai monti.

    ’O ssai sì,

    ’O ssai cà ammore mio nun se ne va cu ‘o viento

    ’O ssai?

    ’A morte m’ha fatto fesso.

    È venuta chiano chiano, senza ffa rummore

    ’e ccu st’ammuina insolita

    Si è dileguata con te sotto un cumulo di foglie.

    E mi ha lasciato

    Di te

    Poche e confuse cose:

    Forse un bacio o forse un gemito

    Là dove il verso va a morire in un insolito campo

    Arato a dolori e carezze strappate.

    CONGIUNTIVO AMOROSO

    Se i miei occhi potessero passeggiare nei tuoi

    Si soffermerebbero in ogni cantuccio

    E spierebbero i tanti colori preposti al nostro amore.

    Se i tuoi occhi dovessero passeggiare nei miei

    Inciamperebbero sul lastricato,

    Sconnesso

    Dagli amori di un albergo diffuso.

    RIVOLUZIONE

    Alfonso mio

    Perché lasci che il tuo sangue

    Scivoli e sprofondi nella strada sterrata?

    Non regalarlo al burattinaio dalle mani callose

    Ché dopo un po’, lui

    È d’uso

    Lo fa spazzolare via e sciacquare con l’acqua.

    Eri in strada in quel nebbioso pomeriggio novembrino

    A faticare per un ideale pervertito.

    Chissà da quale canna partì quel testimonial dell’altro tuo io?

    Non hai più la tua voce.

    Muto come muto è il pesce rosso.

    Ora sei disteso come quando ti appisolavi sul

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