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Viaggi affollati di anime invisibili
Viaggi affollati di anime invisibili
Viaggi affollati di anime invisibili
Ebook118 pages1 hour

Viaggi affollati di anime invisibili

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About this ebook

Riportare alla luce piccoli testi diversi (lettere, cartoline in franchigia, lacerti di diari...) fra loro. Significati perduti salvati dall’oblìo come certe fotografie intese qui come illustrazioni, ma anche come motivi letterari. Qualcosa di particolare che ci distoglie dal mondo reale e ci conduce in un mondo di cui (forse) intuiamo l’esistenza.
Per cercare sempre la possibilità di narrare prendendo le mosse dalle immagini, o di calarsi con il racconto nelle immagini stesse, o di avvicendarle con un passaggio testuale e così via.
E poi lasciarsi avvolgere dalle parole dentro a un silenzio fatto di meraviglia. Scoprendo sulla carta l’esistenza di rapporti insondabili tra le minuzie della vita e i grandi eventi della storia e del cosmo.
LanguageItaliano
Release dateMar 22, 2021
ISBN9788868153915
Viaggi affollati di anime invisibili
Author

Marco Crestani

Marco Crestani, veneziano trapiantato sull’Altopiano di Asiago, è convinto che scrivere sia un po’ come parlare (senza essere interrotti) e ha perciò, da qualche anno, messo in pratica il motto di Plinio il Vecchio “Nulla dies sine linea”. Forse per questo si libra sopra l’abisso (trattenuto solo dalla grammatica) e fa il copywriter non rassegnandosi alla solitudine.Animatore culturale, da parecchi anni è affascinato dalla scrittura e dallo sviluppo storico dei fenomeni espressivi. E’ il fondatore del Centro Culturale Sant’Antonio delle Fontanelle, associazione no-profit che ha dato vita al progetto Priamo.Appassionato studioso di storia e antropologia culturale, per la Meligrana ha pubblicato: “Dall’Altopiano al Mayumbe” (2010 - ebook); “Dyane 6 in viaggio” (2011/2013 - ebook); “L’attualità di Sofia” (2011 - ebook); “Cercando dove l’acqua è più profonda” (2012 - ebook); “Canale di Brenta” (2013 – ebook).

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    Viaggi affollati di anime invisibili - Marco Crestani

    Viaggi affollati di anime invisibili

    Marco Crestani

    Scritture riportate alla luce

    Meligrana Editore – Priamo

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    Copyright Meligrana Editore, 2021

    Copyright Priamo Editore, 2021

    Tutti i diritti riservati – All rights reserved

    ISBN: 9788868153915

    Immagine di copertina e foto all’interno

    a cura di Marco Crestani

    Priamo Editore

    Centro Culturale Sant’Antonio delle Fontanelle

    Contrà Busa, 4 - 36046 Lusiana Conco fraz. Fontanelle (Vicenza)

    www.priamoedit.it – info@priamoedit.it

    Meligrana Editore

    Via della Vittoria, 14 – 89861 Tropea (VV)

    Tel. (+ 39) 338 6157041

    www.meligranaeditore.com – info@meligranaeditore.com

    INDICE

    Frontespizio

    Colophon

    Licenza d’uso

    Marco Crestani

    Viaggi affollati di anime invisibili

    dedica

    1. LUIGI BALZAN AL GRAN CHACO

    2. VIVERE NELLA MEMORIA

    3. STRAFEXPEDITION, DIARI RITROVATI

    4. DIARIO GRECO

    5. LE FONTANE DI FOZA

    Licenza d’uso

    Questo ebook è concesso in uso per l’intrattenimento personale e non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone. Se si desidera condividere questo ebook, è necessario acquistare una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Se state leggendo questo ebook e non è stato acquisito per il vostro unico utilizzo, si prega di acquistare la vostra copia. Grazie per il rispetto all’impegnativo lavoro di questo autore.

    Marco Crestani

    Marco Crestani rincorre sulla carta nomi, volti, luoghi ed eroi di epoche diverse da quella attuale. Lo fa cercando di collocare le parole nel miglior modo possibile e provando a dare una voce alle persone del passato sulle quali indaga. Ha pubblicato diversi libri tra cui ricordiamo: Dall’Altopiano al Mayumbe (Meligrana, 2010), Dyane 6 in viaggio (Meligrana, 2011), Foglie di tabacco (Attilio Fraccaro, 2013), Cammini e viaggiatori (Meligrana, 2015).

    Contattalo:

    mcrestani588@gmail.com

    Viaggi affollati di anime invisibili

    ad Angelo, ai suoi cavalli

    e ai carbonai del Cansiglio.

    Il Diario non è essenzialmente confessione, racconto di sé. È un Memoriale. Di che cosa lo scrittore deve ricordarsi? Di se stesso, della persona che è, quando non scrive, quando vive la vita quotidiana, quando è vivo e vero, e non morente e senza verità. Ma il mezzo di cui si serve per ricordarsi a se stesso, è, fatto strano, l'elemento stesso dell'oblio: scrivere. Da ciò deriva che la verità del Diario non consiste nelle interessanti osservazioni, letterarie, che vi si trovano, ma nei particolari insignificanti che lo collegano alla realtà quotidiana.

    (Maurice Blanchot, Lo spazio letterario, 1955)

    * * *

    Più che i baci, le lettere mescolano le anime.

    (John Donne)

    * * *

    Non leggere il mio diario quando non ci sono. OK, adesso vado a lavorare. Quando ti svegli stamattina, leggi pure il mio diario. Fruga tra le mie cose e scopri come sono fatto.

    (Kurt Cobain, Diari, 2003)

    1. LUIGI BALZAN AL GRAN CHACO

    Al mattino si alzò, riaccese il fuoco e vi si accovacciò davanti tutto tremante, avvolto nella coperta. Bevve un caffè e si sgranchì le gambe. Poi prese la mochila – il taccuino da viaggio di cuoio che teneva avvolto in un morbido tessuto bordeaux – e appuntò le sue considerazioni sul giorno prima passato in cammino.

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    Sentiva che i suoi occhi erano sedotti dalla strada, e così pure la fantasia. Aveva paura di dimenticare anche un solo dettaglio di ciò che aveva visto. Per questo scrisse anche del profumo forte della terra e delle foglie morte scaldate dal sole. Sentiva di doverlo fare. Voleva lasciare su carta solo per lui certe impressioni malgrado capisse molto bene quanto ogni uomo fosse sempre, eternamente a metà del proprio cammino.

    Si chiamava Luigi Balzan, veniva da Badia Polesine, era emigrato dall’Italia quattro anni prima, dopo essersi laureato in scienze naturali all’Università di Padova.

    Aveva lavorato al Museo naturale di La Plata in Argentina come preparatore chimico esperto nei processi di imbalsamazione degli esemplari della raccolta zoologica e poi come insegnante di fisica e scienze naturali presso il Colegio Nacional di Asunción in Paraguay.

    Proprio dal porto fluviale di Asunción – sulle rive del fiume Paraguay, principale affluente del Paranà, grande via d'acqua che sfocia nell'Atlantico – era partito, il 30 dicembre del 1890, a bordo del vapore

    Centauro, per il viaggio della sua vita. Un viaggio affascinante – affollato di anime invisibili, così lo aveva definito in uno dei suoi primi, illuminanti appunti – organizzato grazie all’aiuto importante di Giacomo Doria e della Società Geografica Italiana per ricordare Cristoforo Colombo, a quattrocento anni dalla sua scoperta.

    Aveva raggiunto La Paz dopo una quarantina di giorni tra il Paraguay, l'Argentina, il Cile, il Perù e, appunto, la Bolivia, toccando luoghi come Formosa, Corrientes, Paranà, Rosario, Boca e poi Mendoza, Santiago, Coquimbo, Huasco, Caldera, Antofagasta, Arica, Mollendo, Arequipa, Vincocaya, Crucero Alto, Chililaya.

    Si sentiva strano, cambiato, forse perché, finalmente, il viaggio che aveva in mente stava prendendo forma.

    A La Paz raccolse ancora altre informazioni sul percorso che avrebbe fatto e fu accolto con entusiasmo da una personalità influente come Manuel Vicente Ballivian, ministro degli esteri della Bolivia e presidente della locale Società Geografica.

    Con lui condivise curiosità e passioni e restò colpito dalla profondità del suo pensiero scientifico.

    Ballivian lo illuminò dandogli utili consigli e informazioni preziose sulla natura incontaminata del Gran Chaco e gli raccontò delle esplorazioni di padre Nicolàs Armentia, francescano spagnolo, tra i pochi ad aver viaggiato a lungo nel nord est boliviano. Luigi volle conoscerlo e si fermò a La Paz una settimana in più per avere modo di incontrarlo.

    Si videro in un monastero negli Yungas, ai margini del bacino amazzonico. Armentia gli mostrò le carte e gli atlanti più belli parlandogli del modo di lavorare sul campo e delle difficoltà che aveva incontrato nello stabilire rapporti di collaborazione con le popolazioni locali. Parlò per ore di odori, colori, suoni, parole, segni, costruzioni, dettagli, di tradizioni antiche e di culture che erano venute a un certo punto a contatto tra loro confrontandosi e interpretandosi a vicenda.

    Mostrò a Luigi anche un taccuino in cui aveva riportato descrizioni e poi annotato in modo meticoloso distanze, insenature e profondità dei tanti fiumi che formavano il Gran Chaco.

    Sembrava desiderasse più di ogni altra cosa riportare alla luce storie che dessero spazio non solo al mondo visibile, ma anche alle vaste e misteriose forze inosservate che era convinto si celassero dentro quel mondo. Con un carattere più sottile e minuto, aveva appuntato notizie sul Rìo Bermejo,

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