Un viaggio tutto pepe
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About this ebook
Indigo Huges ha passato la propria vita a prendersi cura degli altri, ed è davvero stufa. Cosa c'è di meglio, per ricaricarsi, di una vacanza sulla costiera amalfitana? E non solo: decide di prenotare una suite degna di una luna di miele, in barba al suo ex fidanzato. Suite che, al suo arrivo all'hotel, scopre di dover condividere con uno sconosciuto dall'accento davvero intrigante...
Julien Moreaux non è disposto a dividere alcunché con nessuno. Purtroppo, però, sembra destinato a incrociare i passi di quella donna ovunque vada! Ma perché più la vede, più desidera incontrarla?
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Un viaggio tutto pepe - Christy Mckellen
1
L'arrivo ad Amalfi, la città più vivace e spettacolare per cominciare un viaggio...
Durante le interminabili ore che Indigo Hughes aveva trascorso a sognare e progettare quella vacanza sulla costiera amalfitana, non era certo quello l'inizio che si era immaginata.
Tanto per cominciare era rimasta senza bagagli, visto che la compagnia aerea aveva pensato bene di spedire la borsa con il materiale per il trekking verso Dio solo sapeva quale ignota destinazione, anziché all'aeroporto di Napoli Capodichino.
Per di più, rischiava di passare la prima notte di quella tanto agognata vacanza sotto un ponte, perché il suo hotel doveva aver avuto un problema informatico e della sua prenotazione online, con tanto di pagamento anticipato, non restava traccia.
La cosa in sé non era un problema: le era capitato più volte di dormire in campeggio o in alloggi a dir poco spartani, ma dopo una settimana estenuante durante la quale era andata regolarmente a dormire tardi per poi risvegliarsi molto presto il mattino dopo, non vedeva l'ora di sdraiarsi sul comodo letto del lussuosissimo hotel che aveva prenotato, e quell'ennesimo imprevisto era davvero la goccia che rischiava di far traboccare il vaso.
«Non capisco, il mio ex fidanzato ha prenotato la stanza mesi fa» spiegò nuovamente alla receptionist con voce stridula.
La donna le lanciò un'occhiataccia, incrociando le braccia sul petto e mettendo così in risalto il generoso decolleté: «Sono spiacente, signorina, ma come le ho già detto, non ci sono tracce della sua prenotazione e l'albergo è tutto esaurito. C'è bisogno di una prova della sua prenotazione, o perlomeno del numero di carta di credito utilizzata per la prenotazione stessa. In quel caso potrei forse fare qualcosa, altrimenti...». Dal suo sguardo era chiaro che fosse oltremodo seccata e che quelle insistenze non facessero altro che innervosirla ancora di più.
Indigo si sentì invadere dal panico. «Come le ho già detto, è stato il mio ex fidanzato a fare la prenotazione, quindi non ho né un numero di carta di credito, né i documenti. Pensavo che il nome con cui la prenotazione è stata effettuata fosse sufficiente.»
La scrollata di spalle della donna e il suo sguardo impassibile e indifferente trasformarono la frustrazione di Indigo in rabbia e indignazione, ma prima che potesse esplodere e fare una scenata, un rumore alle sue spalle attirò la sua attenzione.
Si voltò, e vide un uomo alto e dal fisico atletico, con addosso un abito elegante e dal taglio impeccabile, chiaramente di sartoria, che le si mise accanto.
«Pardon, Mademoiselle» disse. Il profumo della sua acqua di colonia fresca e speziata le arrivò alle narici nel preciso istante in cui i loro sguardi si incontrarono.
Indigo non si sarebbe mai immaginata che un uomo potesse farla sentire così con una semplice occhiata. Lo osservò con maggiore attenzione e trovò che la combinazione tra gli occhi castani e i capelli biondi fosse inusuale e decisamente attraente.
Tuttavia, visto l'esame distratto che lui le rivolse, era chiaro che Indigo non avesse fatto colpo alla stessa maniera.
«Ho una prenotazione» annunciò con un meraviglioso accento francese.
Si appoggiò con nonchalance al bancone e mostrò il telefono alla receptionist, in modo che questa potesse prendere nota del numero di prenotazione.
Indigo li fissò alternativamente senza riuscire a credere ai propri occhi.
Provava la sgradevole sensazione di essere trasparente, sensazione che era diventata fin troppo frequente negli ultimi tempi, ma prima che potesse aprire la bocca per protestare, la receptionist sollevò lo sguardo verso il cliente con sguardo mortificato.
«Sono spiacente, signore, ma non trovo la sua prenotazione.»
«Non è possibile!» esclamò l'uomo irritato, «controlli di nuovo.»
La donna fece come le era stato chiesto e Indigo la guardò con soddisfazione mentre questa si rendeva conto che, effettivamente, c'era qualcosa che non andava con il programma per la gestione delle prenotazioni.
La receptionist era impallidita. «Sono spiacente, signore» balbettò, «proprio non riesco a capire cosa possa essere successo, ma la sua stanza non è disponibile. Tutto quello che mi resta è la suite per i viaggi di nozze, potrà utilizzare quella. Domani risolveremo il problema e potrà avere la sua stanza.»
«Aspetti un secondo» intervenne Indigo. «Perché non l'ha offerta a me la suite? Sono arrivata prima io!»
La donna si voltò a guardarla. «Perché il signore ha prenotato una suite, e quindi la stanza è nella sua categoria di prezzo.»
«D'accordo» riprese il francese con il suo melodico accento, ma nemmeno quello bastò a contenere la rabbia di Indigo.
«Sta per caso scherzando?» esplose, fissando l'uomo dalla testa ai piedi. «Ha davvero intenzione di prendere la suite pur sapendo perfettamente che sono arrivata per prima?»
L'uomo la fissò con sguardo indecifrabile e Indigo si sentì a disagio, come se fosse stata nuda di fronte a quell'estraneo tanto carismatico. Si sforzò di reggere il suo sguardo, consapevole che fosse l'unico modo di ottenere quello che voleva: un comodo letto dove passare la notte. Letto per il quale, tra l'altro, aveva già pagato!
La mandibola del francese tremò in maniera quasi impercettibile.
Il suo viso era davvero straordinario, per non parlare dei suoi occhi.
Come era possibile che gli uomini francesi fossero tutti così terribilmente sexy? O, perlomeno, tutti quelli che aveva conosciuto lei.
Sembravano così sicuri del fatto loro. Si sentiva scrutata e analizzata così, per compensare la cosa, lo fissò a sua volta con tutta l'intensità di cui era capace.
Nello sguardo di lui brillò qualcosa. Era per caso divertito dalla sua determinazione ad avere l'ultima parola?
Indigo fece per aprire la bocca per ribadire il proprio punto di vista, però non ne ebbe bisogno.
«D'accordo, può avere la stanza» fece lui e Indigo si affrettò a richiudere la bocca.
«Oh, va bene.» Era stato più facile del previsto, strano... «Ne è proprio sicuro?»
Con un sospiro, lui si passò una mano sulla mandibola perfettamente rasata. «Per essere onesto, Mademoiselle, sono troppo stanco per discutere. È stata...» Strizzò leggermente gli occhi, quindi proseguì, «... una giornata molto pesante per me, e desidero riposarmi prima di iniziare il trekking di domani.»
«Aspetti un secondo, anche lei percorrerà il sentiero sulla costa?» chiese sorpresa.
Visto il look dell'uomo e i suoi bagagli firmati appoggiati ai suoi piedi, Indigo aveva dato per scontato che fosse un investitore o un uomo d'affari che faceva sport in palestre esclusive e con personal trainer privati.
Agli angoli degli occhi gli si formarono delle piccole rughe. «Le sembra una cosa tanto assurda?» chiese con tono ironico.
Lei si sentì mortificata. «No, certo che no. Mi scusi.»
«In ogni caso, non sarebbe degno di un gentiluomo lasciare una signora per strada, di notte, in una città che non conosce.»
Qualcosa nel modo in cui lo aveva detto le impedì di ribadire che non aveva bisogno dell'aiuto di un gentiluomo e che poteva cavarsela benissimo anche da sola, proprio come aveva fatto negli ultimi tre mesi, a dispetto delle dure prove che aveva dovuto superare.
«Ma, signore, tutti gli alberghi di Amalfi sono esauriti!» intervenne la donna. «Glielo posso garantire perché ho appena telefonato per un altro cliente.»
«Sta per caso cercando di dirmi che non è in grado di trovarmi un'altra stanza?» chiese lui con la massima calma.
«Proprio così, signore, sono spiacente. Potrà avere la sua stanza a partire da domani, per stasera non c'è niente da fare.»
«È inaccettabile. Non riesco a credere che un hotel di questo livello possa mostrare una tale disorganizzazione. Voglio parlare con il direttore!»
La donna era sempre più nervosa. «Ecco... sta dormendo e ha dato precise istruzioni di non essere...»
«Non mi interessa, vada a chiamarlo. Immediatamente.»
«La prego, signore, perderò il lavoro» sussurrò, «sono nuova e non posso permettermi passi falsi o mi ritroverò senza impiego.»
La disperazione nel suo tono di voce toccò profondamente Indigo: la donna era chiaramente impreparata a relazionarsi con clienti di quel livello.
«Mi descriva la stanza» intervenne prima che il francese potesse aggiungere altro.
La receptionist la guardò stupita, dopodiché descrisse la stanza in maniera professionale: «La suite dispone di una camera da letto con letto matrimoniale king size e di un'ampia sala da bagno...».
«E la camera da letto può essere chiusa a chiave?» chiese Indigo.
Con la coda dell'occhio vide il francese voltarsi verso di lei.
«Sì, signorina» rispose la donna con aria confusa prima di riprendere, «e poi c'è un ampio soggiorno con televisore al plasma...»
«E un grande divano?» la interruppe nuovamente Indigo.
La donna sulle prime rimase nuovamente sorpresa, dopodiché si rilassò leggermente, avendo capito dove Indigo volesse andare a parare.
«Assolutamente!» rispose senza esitare. «Molto comodo, abbastanza largo da potervisi allungare completamente. C'è anche una seconda sala da bagno, con una vasca a idromassaggio e una doccia all'italiana.»
«Perfetto» affermò Indigo annuendo energeticamente, «in tal caso, la divideremo.»
«Cosa?» chiese il francese rimanendo a bocca aperta.
Indigo fece un profondo respiro e si voltò verso di lui. «Io prendo il divano, lei potrà avere la camera da letto. In questo modo avremo entrambi un posto per dormire stanotte.»
L'uomo non sembrava affatto convinto. «No, grazie mille, ma non credo sia appropriato.»
«Non mordo mica, sa?»
Lui trattenne un sorriso. «Non ne dubito, però mi sembra inopportuno chiederle di dividere la stanza con un estraneo.»
«Non mi sembra poi così estraneo» affermò con un sorriso che lui ricambiò con riluttanza e inarcando un sopracciglio.
«Davvero, non ci sono problemi» ribadì. «Non mi dispiace dividere la stanza, e non desidero certo che questa donna perda il lavoro.»
«Non sarebbe