METODO DI STUDIO 3.0 E TECNICHE DI MEMORIA; Impara a studiare meglio e in meno tempo grazie alle tecniche di memorizzazione e ai segreti degli studenti di successo
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Ti sei mai chiesto come fanno alcune persone a ricordarsi tutto ?
I tuoi voti non ti soddisfano ?
Vuoi migliorare la tua memoria ?
Avere un buon metodo di studio e conoscere a fondo le tecniche di memoria fa la differenza!
Che tu sia uno studente, un imprenditore o un dipendente avere una buona memoria e un metodo di studio valido sono skill fondamentali.
Come ogni muscolo la memoria va allenata, infatti più la teniamo allenata e più sarà in grado di contenere un maggior numero di informazioni.
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METODO DI STUDIO 3.0 E TECNICHE DI MEMORIA; Impara a studiare meglio e in meno tempo grazie alle tecniche di memorizzazione e ai segreti degli studenti di successo - Gisella Alberti
studio.
SCHEMATIZZARE
Questo è il metodo di studio più giusto per chi possiede una memoria di tipo schematico. Per quelli cioè che da una parola chiave riescono a recuperare concetti più ampi e collegarne altri senza bisogno di troppe parole. Se sai di avere questa capacità, preparare mappe e schemi ti risulterà utile in fase di apprendimento perché ti consentirà di imprimere in maniera chiara e schematica le nozioni nella tua mente, ma ti aiuterò anche durante il ripasso perché ti basterà una semplice occhiata per richiamare alla memoria concetti più complessi.
RIASSUMERE
Se per ricordare meglio i concetti hai bisogno di scriverli con parole tue allora i riassunti sono la soluzione migliore. Affinché questo metodo risulti efficace però, è necessario prendere appunti in classe (in seguito ti spiegherò alcune tecniche per prendere appunti in maniera efficace) e trascriverli subito dopo la lezione integrandoli con nozioni prese dai libri di testo.
REGISTRARE
Se studi all’università avrai sicuramente visto la cattedra nell’aula della lezione piena di dispositivi per registrare. Se quindi ti viene concesso di registrare la lezione (alcuni lo fanno anche a scuola voi provate a chiedere) questo è un ottimo metodo se sai di avere una memoria uditiva e cioè se le nozioni ascoltate ti restano in mente in maniera chiara. Ovviamente non basta registrare, quando sarai rientrato a casa, dovrai ascoltare di nuovo la lezione e prendere degli appunti, se è necessario riascoltare la lezione ancora una volta. Per fissare meglio i concetti potrai anche ripetere ad alta voce, registrarti e ascoltare ciò che dici. Ovviamente il tutto senza tralasciare mai di buttare un occhio ai libri di testo per controllare se hai capito bene o per approfondire concetti che magari non ti sono chiari.
LEGGERE E RIPETERE
Questo è senza dubbio il metodo più usato dagli studenti, anzi per alcuni è l’unico che conoscono perché quello che ci viene insegnato a scuola fin dalle elementari. Leggere e ripetere è un metodo utile a coloro i quali non una memoria visiva o uditiva particolarmente sviluppata (o allenata) e preferiscono affidarsi al libro di testo per apprendere i concetti da imparare. E’ importantissimo in questo tipo di approccio comprendere approfonditamente le nozioni riportate dai libri per evitare di incamerarle in modo meccanico e superficiale, solo così, infatti, ti resterà in mente qualcosa di ciò che hai studiato. Quindi, per prima cosa, leggi attentamente e cerca di riassumere mentalmente ciò che hai letto, poi metti il libro da parte e ripeti, possibilmente ad alta voce e senza sbirciare!
Questi sopra esposti sono i metodi di studio classici, quelli che invece seguono sono dei piccoli consigli pratici che potrai adottare qualunque sia il metodo di studio che sceglierai per te. Vediamoli insieme.
Pianifica il tuo studio
Uno dei problemi principali dello studio, soprattutto in campo universitario o in vista dell’esame di maturità, è la l’organizzazione del nostro tempo e del carico di studio complessivo.
Spesso sopravvalutiamo le nostre capacità di studio e il tempo che abbiamo effettivamente a disposizione e finiamo per arrivare in fondo stressati e con un’ansia da prestazione importante.
Avere un piano di studi chiaro è quindi importantissimo sia per visualizzare l’intero percorso di preparazione dell’esame sia per motivarti attraverso il raggiungimento dei singoli obiettivi che stabiliamo all’interno del programma.
So che programmare lo studio ti potrà sembrare uno spreco, ma pensa che il tempo che impiegherai a strutturare un piano preciso ti farà risparmiare tempo qualora dovessi preparare nuovamente l’esame in caso di bocciatura se gestisci male il tuo tempo!
Partiamo ragionando sul carico di studio. Generalmente, se consideriamo l’istruzione standard, per preparare un esame dovremo studiare un tot di libri e ogni libro è composto da pagine. La nostra unità di misura potrà quindi facilmente essere la pagina. Ovviamente parliamo di esami di tipo teorico, qualora dovessimo affrontare uno studio più pratico o tecnico allora l’unità di misura potrebbero essere gli esercizi o gli esperimenti.
Quindi, individuare la somma di pagine che compongono i libri di testo da studiare può essere un buon punto di partenza per quantificare il nostro carico di studio complessivo. Ovviamente non tutte le pagine hanno sono uguali, in certi casi potrebbero essere più difficili da apprendere così come altre potrebbero contenere immagini o altri elementi meno significativi, a questo si potrà ovviare facilmente con esperienza e buon senso. Se ti accorgi, infatti, che le pagine che ti sei prefissato come l’obiettivo giornaliero sono di facile comprensione o contiene elementi grafici potrai facilmente rimodulare il tuo obiettivo e andare avanti per un altro po’ alleggerendo il numero delle pagine da studiare per il giorno dopo.
La seconda cosa da fare una volta che hai identificato la quantità di cose da studiare e capire quanto tempo hai effettivamente a disposizione. Questo lo puoi sapere solo tu. Se hai molti impegni extra scolastici allora avrai bisogno di considerare un tempo maggiore di preparazione, se sai di essere veloce nell’apprendimento potrai optare per il concentrare il tutto pochi giorni prima dell’esame, e così via. Una volta che avrai identificato di quanto tempo hai bisogno per raggiungere una buona preparazione c’è un’ulteriore differenziazione che devi fare, e cioè quella tra il tempo che ti serve per apprendere (leggere e studiare) e quella che ti serve per ripassare e ripetere.
Seguendo questo ragionamento proviamo a fare un esempio pratico di come organizzare un piano di studio (prenderò come modello lo studio per un esame all’università per comodità ma l’idea di fondo di piano di studio può essere adattata a qualsiasi tipo di preparazione).
Poniamo il caso di avere un esame tra 30 giorni e che il numero complessivo delle pagine da studiare per questo esame sia di 900.
Se dividessimo semplicemente il numero di tutte le pagine che dovremo studiare per il numero dei giorni a nostra disposizione otterremmo questo risultato 1000/30 = 30 e cioè 30 pagine in un giorno.
Ora se consideriamo che di questi 30 giorni alcuni ci serviranno per ripassare, ipotizziamo un 15%, i giorni effettivamente dedicati dallo studio saranno più o meno 25 mentre 5 saranno quelli dedicati a ripassare.
A questo punto rifacciamo l’operazione precedente considerando i 25 giorni a nostra disposizione: 900/25 = 36 pagine al giorno
Questo è lo scheletro del tuo piano di studi, fatto questo però possono presentarsi 3 scenari: 1. va tutto liscio e riesci a tenere il ritmo esatto che ti eri prefissato. 2. Ti rendi conto che l’obiettivo quotidiano è troppo basso; se la cosa si ripete allora vuol dire che hai sottovalutato le tue capacità di apprendimento o sopravvalutato la difficoltà dell’esame e quindi potrai rivedere il piano di studi aumentando le pagine per giorno e risparmiando tempo per il ripasso o l’approfondimento. 3. Giorno dopo giorno ti accorgi che l’obiettivo quotidiano è troppo alto. In questo caso l’unica alternativa che hai è studiare di più ogni giorno sacrificando qualche impegno extra e aumentare i giorni dedicati all’apprendimento a discapito di quelli che pensavi di dedicare al ripasso.
Ora la domanda che sicuramente ti starai facendo è: quanto tempo della giornata devo dedicare allo studio?
Non c’è una risposta univoca a questo quesito, molto dipende da te, dalla tua velocità di apprendimento e dalla tua capacità di concentrazione. Quello che posso dirti è che una delle tecniche che più si è rivelata efficace nella programmazione delle sessioni di studio è quella cosiddetta del Pomodoro Timer
.
Il nome non ha niente a che fare con la verdura ma è collegato alla forma del timer da cucina utilizzato dall’inventore di questa tecnica.
Lo studio giornaliero viene suddiviso in due parti e ogni parte è a sua volta suddivisa in 4 sessioni da 25 minuti. Tra un blocco e l’altro è prevista una pausa di 5 minuti mentre al termine dei 4 blocchi potrai fare una pausa di 15 minuti. Seguendo questo schema la sessione di studio giornaliera sarà di 2 ore e 10 minuti. Starà a te capire se credi che questo tempo sia sufficiente o se pensi poter mantenere la concentrazione per un’ulteriore sessione da 4 blocchi.
A questo punto sei pronto per creare il tuo piano di studio. Riproduci il calendario su un foglio (o su una cartella di lavoro Excel), calcola i giorni che ti servono per il ripasso e nelle caselle dei restanti giorni, quelli dedicati allo studio, scrivi il numero di pagine che ti sei dato come obiettivo (consiglio di usare la matita per poter rimodulare gli obiettivi in base all’esperienza dei primi giorni di