Il latrato del vento nero
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Info su questo ebook
Durante una notte in cui soffia un vento malefico Emmett Glanton proprietario di un ranch isolato riceve una telefonata allarmata dal suo vicino, il fattore John Bruckman. Glanton si precipita in suo soccorso, ma prima dell’alba farà la conoscenza del ripugnante culto di Ahriman e dei suoi sanguinari sacerdoti neri.
Racconto pubblicato per la prima volta sul numero di giugno di Thrilling Mystery nel 1936.
Robert E. Howard (nato a Peaster il 22 gennaio 1906 e morto a Cross Plains l’11 giugno del 1936) nella sua breve vita ha scritto centinaia di racconti. Padre di Conan il Barbaro, di Kull di Valusia, di Solomon Kane e di molti altri personaggi, con Clark Asthon Smith e H. P. Lovecraft è uno dei tre paladini di Weird Tales. Contribuì all’espansione dei Miti di Cthulhu scrivendo racconti, inventando personaggi e ideando libri proibiti che spesso furono ripresi da Lovecraft.
Robert E. Howard
Robert E. Howard (1906–1936) was an American author of pulp fiction, who made a name for himself by publishing numerous short stories in pulp magazines. Known as the “Father of Sword and Sorcery,” Howard helped create this subgenre of fiction. He is best known for his character Conan the Barbarian, who has inspired numerous film and television adaptations. Howard committed suicide at the age of thirty.
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Anteprima del libro
Il latrato del vento nero - Robert E. Howard
9788825400519
I. Prendo questa donna!
Emmett Glanton pigiò a fondo il pedale del freno della sua vecchia Ford modello T e si fermò stridendo a pochi metri dall’apparizione che si era materializzata improvvisa nella notte nera e tempestosa.
– Che diavolo pensi di fare saltando davanti alla mia macchina in quel modo? – gridò furioso, riconoscendo la figura grottesca apparsa alla luce dei fari. Era Joshua, il goffo meticcio che lavorava per il vecchio John Bruckman; ma Joshua era in uno stato d'animo che Glanton non aveva mai visto prima. Nel bagliore bianco delle luci il viso largo e selvaggio del ragazzo era sconvolto; la schiuma gli punteggiava le labbra e gli occhi erano rossi come quelli di un lupo rabbioso. Agitava le braccia e gracchiava incoerentemente. Impressionato, Glanton aprì la portiera e scese dall'auto. Era leggermente più alto di Joshua ma la sua corporatura, snella e dalle spalle larghe, sembrava più esile se paragonata alla mole curva e scimmiesca del mezzo scemo.
L’aspetto di Joshua era minaccioso. Era sparita l'espressione opaca e apatica che aveva di solito. Scopriva i denti e ringhiava come una bestia selvaggia mentre avanzava verso Glanton.
– Stai lontano da me, accidenti! – Lo avvertì Glanton. – Che problema hai, comunque?
– Stai andando laggiù! – mormorò il mezzo scemo, indicando vagamente verso sud. – Il vecchio John ti ha chiamato al telefono. L'ho sentito!
– Sì, l'ha fatto – rispose Glanton. – Mi ha chiesto di venire più in fretta che potevo. Non mi ha detto perché. Che ne dici? Vuoi venire con me?
Joshua saltava su e giù e si martellava il petto peloso con i pugni aperti come fosse una scimmia. Digrignò i denti e ululò. Glanton rabbrividì. Era una notte buia, con il vento che latrava sotto un cielo nero, sferzando i mesquite. E lì, in quel piccolo punto di luce, quella figura scimmiesca saltellava e delirava come il famiglio di una strega evocato dall'inferno.
– Non voglio venire con te! – urlò Joshua. – Non ci andrai! Ti ucciderò se ci provi! Ti strapperò la testa con le mie mani! – Allargò le sue dita massicce e le mosse come se fossero le zampe pelose di grandi ragni davanti al viso di Glanton.
– Che cosa stai delirando? – Sbottò Clanton irritato per la minaccia. – Non so perché Bruckman mi abbia chiamato, ma…
– Lo so io! – urlò Joshua, con la schiuma che gli usciva dalle labbra digrignanti e incontrollabili. – Ho sentito… Non puoi averla tu! La voglio!
– Vuoi chi? – Glanton era sconcertato. Quello era un mistero nel mistero. La notte era nera, ululante, la voce del vecchio John Bruckman aveva strillato al telefono carica di frenesia, implorando e chiedendo che il suo vicino andasse da lui il più velocemente possibile con la sua macchina e poi la corsa sfrenata sulla strada battuta dal vento, e adesso quel pazzo che appare nel bel mezzo del bagliore dei fari e sbraita minacce sanguinose.
Joshua ignorò la sua domanda. Sembrava aver perso quel poco di buon senso che aveva