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I-Care… E-Care: Nuove reti di servizi nelle relazioni di aiuto alle persone nei territori e nelle comunità
I-Care… E-Care: Nuove reti di servizi nelle relazioni di aiuto alle persone nei territori e nelle comunità
I-Care… E-Care: Nuove reti di servizi nelle relazioni di aiuto alle persone nei territori e nelle comunità
Ebook72 pages42 minutes

I-Care… E-Care: Nuove reti di servizi nelle relazioni di aiuto alle persone nei territori e nelle comunità

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About this ebook

Il rapporto tra salute e benessere costituisce non solo un binomio, ma una connessione di cui occorre sempre cogliere il valore strategico. Tanto più in una situazione di pandemia, che distanzia, interrompe tante relazioni sociali, isola le persone, mettendole in difficoltà, se già sono in difficoltà, non solo sotto il profilo economico, ma anche quello della salute e in particolare in presenza di crescenti disabilità.
Da ciò la necessità di disporre di altri strumenti di aiuto, che favoriscano la ripresa della comunicazione sia verbale che in altre forme. Da ciò l’attenzione deve essere posta su una continuità assistenziale che può essere favorita ed estesa dalla teleassistenza. Si passa quindi ad un completamento e ad un rafforzamento dell’I-Care, unendo ad esso l’E-Care, un sistema di teleassistenza anche a 24 ore.
In questo contesto si trasforma anche il lavoro professionale del sociologo e degli altri operatori sociali, impegnati nelle azioni e nei programmi per il benessere e la salute delle persone nelle comunità.
LanguageItaliano
PublisherHomeless Book
Release dateFeb 4, 2021
ISBN9788832761733
I-Care… E-Care: Nuove reti di servizi nelle relazioni di aiuto alle persone nei territori e nelle comunità

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    Book preview

    I-Care… E-Care - Federica Ucci

    L'autrice

    Introduzione

    Il 2020 ha definitivamente confermato che il tema della salute e dell’assistenza alle persone più fragili, a livello territoriale, può e deve essere affrontato prima di tutto in termini di prossimità, a cominciare dalla casa dell’utente.

    L’ implementazione del benessere psicologico, fisico e sociale è un fattore molto importante per realizzare e rafforzare, soprattutto in termini di prevenzione, la capacità dell’individuo di riuscire a gestire autonomamente la propria vita nei suoi momenti più difficili, ad esempio quando sopraggiunge una condizione patologica o si verifica un evento emotivamente traumatico, come quello che può essere una pandemia.

    Sto scrivendo questo elaborato in qualità di operatrice nell’ambito di un servizio denominato teleassistenza/telesoccorso, il quale rientra sia negli interventi a sostegno della domiciliarità, sia nella categoria di assistenza innovativa, in quanto fa ampio uso di tecnologia e comunicazione nell’occuparsi della relazione d’aiuto.

    In questo contesto nella mia operatività non sono chiamata ufficialmente in causa come tale, ma questo ruolo è per me come una seconda pelle in ogni cosa che faccio, partendo dal campo e dall’esperienza diretta.

    Soprattutto nei momenti storici come quello attuale, cercare di osservare con uno sguardo più lungo il contesto in cui si opera è particolarmente funzionale per cogliere ciò che la convenzionalità spesso non vede, non tanto per disinteresse quanto per distrazione.

    Questo diventa il valore aggiunto del mio contributo nell’occuparmi personalmente del servizio a Lanciano, il Comune abruzzese dove vivo.

    La teleassistenza è uno dei tanti servizi che può rientrare nella prospettiva dell’e-care, che porta con sé innovazioni dalle quali si possono trarre molti benefici, nutrienti anche per la dimensione emotiva.

    Questo vale per gli anziani ma, come l’emergenza in atto sta insegnando, potrebbe estendersi anche ad altre fasce di popolazione che si trovano in uno stato di necessità, come una quarantena affrontata in casa.

    La sensibilità dell’e-care è rivolta alle nuove famiglie e alla nuova imprenditorialità della Rete dei Servizi.

    Il concetto di nuove famiglie è entrato nell’analisi sociologica più recente con diverse formulazioni. Esso comprende famiglie con anziani o disabili, in particolare quelli non autosufficienti che ricadono in situazioni di difficoltà e talvolta povertà¹, famiglie in condizioni marginali come quelle di immigrati, nomadi o persone con particolari problemi sociali (non indifferenti dal punto di vista numerico, in particolare nelle città metropolitane) e famiglie a basso reddito.

    L’e-care si propone di far raggiungere loro un nuovo livello di comunicazione con i servizi, personalizzando gli interventi non solo a livello di gruppo sociale più ampio, ma anche a livello di sottogruppo e famiglia. Una volta individuato il target di riferimento, è necessario conoscere la domanda reale di assistenza, salute e sicurezza presente all’interno dei nuclei familiari.

    L’e-care, nonostante possa sollevare molti pregiudizi circa la freddezza della tecnologia, è un modo non invasivo di prendere in carico perché ricolloca l’aver cura fuori dalle strutture sanitarie, restituendo al soggetto, una volta superata la fase più critica di necessità, potere e libertà nella tutela del proprio corpo.

    Inoltre, ciò contribuisce a ristabilire una certa tranquillità data dal monitoraggio, se necessario, anche continuo, in modo da aiutare a prevenire gli stati ansiosi attraverso la comunicazione.

    Soprattutto oggi, la società in rete prospetta sempre più nuove occasioni di correlazione tra tecnologie biomedicali e comunicative, con scenari praticamente inimmaginabili qualche decennio fa.

    Si sta aprendo così un nuovo mondo di rapporti con il cittadino, che potrà contare su un New Welfare sanitario allo stesso tempo più umano e più tecnologico, un traguardo di importanza epocale². Con la pandemia da Covid-19 è emersa la necessità di iniziare ad interrogarsi

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