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GUARIRE CON I NUMERI - Trattato di Numerologia Medica
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GUARIRE CON I NUMERI - Trattato di Numerologia Medica

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Un Trattato di Numerologia Medico-Scientifica pubblicato per la prima volta già dal 2009 dall'Autore. Non il solito collage a pochi euro, di nozioni prese a random da varie fonti di autori terzi, assemblate e rivendute come originali, senza un solo caso clinico! Viceversa, il frutto di 40 anni di personale osservazione clinica, studio e ricerca con circa 100.000 pazienti, da parte dell'Autore. Il Trattato sviscera in ogni suo dettaglio la Biografia di un personaggio molto famoso mediante l'Analisi Numerologica step-by-step dalla Nascita alla Morte. Un'esperienza di liberatoria presa di coscienza del dinamico significato delle specifiche corrispondenze fra i Numeri, la decriptazione alfanumerica del proprio Nome e la Data di Nascita, espressioni di una codifica psicoenergetica pregna di Memorie trans-generazionali e trans-esistenziali che trovano un preciso riscontro nei Check Multidimensionali Trans-Esistenziali e Trans-Generazionali che l'Autore svolge da decenni. Si può conoscere il destino di un uomo? Si può conoscere la Data precisa della sua morte? Scoprilo all'interno.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateNov 16, 2020
ISBN9791220301893
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    GUARIRE CON I NUMERI - Trattato di Numerologia Medica - Dr. Pietro Randazzo Ph.D.

    (E)

    Il mio impatto con le scienze esoteriche

    Triste Epoca la nostra! È più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio!

    Albert Einstein.

    È l’alba di un qualsiasi torrido giorno nel caribe, caffè forte ed una doccia freddo-tiepida ne suggellano l’avvento.

    Apro la porta e un’esplosione d’aria calda irrompe d’un tratto, in un rovente inesorabile abbraccio. Scandito qualche passo, una raffica verticale di gocce d’acqua grandi come chicchi d’uva completano l’opera per i successivi 30 secondi per poi lasciarmi, tutto zuppo di sudore, alla mercé del sole che, con i suoi implacabili raggi, colpendo l’asfalto sino a renderlo rovente come l’acciaio d’una fonderia, non permette alle gocce, implacabile, neanche d’infrangersi a terra poiché con il tipico suono sibilante ... tssssssss, ... d’un liquido ch’esplode s’una superficie incandescente si trasformano all’istante in una densa coltre di vapore denso, pigramente ascendente e che rende ancor più pesante la già pregna atmosfera cittadina.

    Finalmente, nell’avenida Juan Ponce de Leén, sopraggiunge la Guagua, il bus che ti porta a destinazione, che appena entrato, con i suoi turboreattori d’aria condizionata, freddi e così potenti da riuscire a spettinarti, mi congela letteralmente addosso sudore ed acqua, bloccando il mio collo nella stessa posizione con cui sono entrato.

    È il rito quotidiano; una rassicurante abitudine che rammenta a chi vive in quella zona dei caraibi l’ubiquitarietà della calura che caratterizza quell’affascinante quanto ‘guadagnata’ zona del pianeta.

    Non voglio nemmeno immaginare cose fosse prima dell’avvento dell’aria condizionata.

    Approfitto per fermarmi a bere un buon caffè nel suggestivo centro storico, palcoscenico delle scene più emozionanti del film Assassins con Antonio Banderas e Silvester Stallone, dove m’attende un amico, José, tra il brusìo di fondo delle persone in tranquilla conversazione, il motore dei mezzi di passaggio, qualche colpo di clacson proveniente dalla zona del mercato, le urla dei venditori, la musica latina dei locali, il piacevole rumore del fluire della vita cittadina che riempie le vie del casco antiguo.

    Per quanto frizzante sia l’attività generale, la percezione è quella di un senso di calma e rilassatezza profondo, direi atavico, che permette di miscelare in una simbiosi connaturata il lavoro e le attività frenetiche con i piacevoli momenti di relax personale e d’incontro sociale, il che ti dipinge un disteso sorriso sulla faccia mentre, sbracato sulla sedia, sollevi la testa e compi un giro ricognitivo soddisfatto con lo sguardo su tutta piazza, inspirando ed espirando profondamente quasi ad introiettare ed imprimere dentro di te quella sequenza di fotogrammi esistenziali così pregni d’emozione, di fotoni impazziti e d’energia vitale.

    Sorseggio quel forte e fragrante caffè, arricchito dai molteplici aromi presenti nell’aria, scambio 4 battute con José, pago il conto e salpiamo per un nuovo giorno d’avventura caribeña.

    Emozioni e sensazioni ancora molto vive nella mia mente, ancor’ubriache di tinte, odori, sapori, suoni, d‘una terra tanto viva quanto accogliente e coinvolgente.

    Sì, un ricordo ancora molto vivido quello del tempo in cui, oramai parecchi anni fa, mi trovavo nel Caribe per un’ulteriore percorso di studi accademici, dopo una fase formativa in Germania, Svizzera e Spagna.

    Una vocazione alla conoscenza ed una natura indipendente - volta a tenere tutto sotto controllo ed a non dover mai contare su nulla e nessuno - che m’hanno orientato a spaziare da una formazione medica ad indirizzo omeopatico e naturopatico ad una psicologica e medico-manipolativa per giungere a quella parapsicologica e teologica, col preciso obiettivo d’avere la visione più ampia possibile della dimensione accademica e professionale connessa al benessere umano.

    Ma, tornando al caribe, in un qualsiasi torrido giorno di settembre nella rovente capitale dell’isola, per uscire da quell’implacabile calentura e darmi una meritata tregua, entrai come d’abitudine in una delle atmosferiche e suggestive librerie color pastello del ‘casco antiguo’ a cercare un sollievo dall’altresì pesante impatto visivo offerto dal sole e dai suoi mille riverberi di luce provenienti dall’acqua del mare, dai vetri a specchio delle banche, dalla vernice bianchissima dei muri, dai vetri delle auto parcheggiate, concedendo così un po’ di riposo agli occhi ed ai muscoli mimici costantemente contratti nel tentativo di proteggere la Retina da quell’abbagliante oceano di luce.

    Ero assieme al mio amico José, giovane quasi altrettanto pragmatico che me e già politicamente molto impegnato, come ogni fiero cittadino che si rispetti di quella ‘borinquén hermosa’.

    Tra l’odore di salsedine trasportata dal vento e quello di frutta tropicale del mercato ancora infiltrato nella mucosa nasale, per quanto subito sostituito da quello piacevolissimo ed ancor più forte di libri raffermi e polvere tipico delle librerie di queste antiche città d’epoca colombiana, sbirciando tra libri di fisica quantistica e medicina naturale, cosa ti trovo?

    Un timido e quasi impercettibile libretto di metafisica che faceva capolino tra i molti volumi più prepotenti e grandi di Lui! Lo estrassi dalla sua allocazione e gli diedi una sbirciata ricognitiva; poi dissi a José: Mira José, qué te parece de esto? Curioso, verdad? aspettandomi una reazione scettica e di distacco, e lui invece mi dice: Jo, … Pietro, sabes qué? En el oeste de la Isla hay un Señor - le dicen Numerologo - que te puede tomar el nombre y la fecha de nacimiento y tan solo con eso puede decirte cualquier tipo de cosa sobre ti y sobre tu Vida, tus enfermedades, y tu muerte inclusive, pues …, es un tio bastante raro, no? Qué dices,…vamos?, ovvero conosceva un signore dell’ovest dell’isola che si definiva numerologo e che soltanto con la data di nascita ed il nome, pareva potesse dir tutto sulla vita presente, passata e futura di una persona, le malattie e persino il possibile giorno del decesso.

    Sì, effettivamente . la cosa mi suonava piuttosto strana! Specialmente per un Toro, segno di terra, con un Cammino di Vita 8 e, pertanto, tipo estremamente concreto come me.

    Che pensi ch’abbia fatto?

    Comprai subito il Libretto, . ovvio . . Lessi dapprima con un certa aria di sufficienza il contenuto ma poi non mi fu possibile sottrarmi al fascino ed alle vibrazioni di mistero che quel libro emanava e, incassato ciò che mi disse José sogghignando a pranzo: ... Pues, amigo…, por lo visto … ese libro parece haberte embrujado, … ni una mujer, siquiera, … ejejejejejeje …, mi feci spiegare più o meno dove stesse, cercammo in elenco il telefono e lo chiamai.

    Parlai proprio con il tipo in persona il quale, con voce roca, tipica del fumatore di puro cubano, mi diede da lì a qualche giorno un appuntamento.

    Raggiungemmo così il giorno stabilito il suo più che rustico consultorio, un ambiente intriso di un aroma pungente ma dolce e vagamente piacevole di fumo d’ottimi sigari cubani, ben inserito tra alberi di papaya e rigogliosa vegetazione tropicale, invaso da cinguettii d’uccelli autòctoni e strani suoni d’origine animale, il cui decadente portico era stipato di persone d’evidentemente variegata estrazione sociale e razza, com’è tipico del luogo, in tranquilla e paziente attesa, sedute in consumate sedie di vimini agitando con improbabile residua energia il loro colorato ventaglio.

    Ci sedemmo su un fresco muretto, conversando rigorosamente a bassa voce, in un sotteso rispetto per la santità e metafisica del posto e, quando arrivò il mio turno, entrai con grande emozione accompagnato dal curioso Josè, ed assistetti al consulto, con la dissimulata speranza che realmente fosse in grado di gestire quelle misteriose quanto precise tecniche esoteriche, . assistetti poiché in realtà Io non proferii quasi parola, in quanto mi limitai solamente a dare nome, cognome e data di nascita, a prescindere dal luogo e dall’ora di nascita come avviene in modo un po’ più complicato ed indaginoso per i consulti astrologici da tutti ben conosciuti.

    Beh., rimanemmo letteralmente shockati!

    Insomma, dopo una breve e tacita fase di calcolo, tra una boccata di sigaro e l’altra mi stese un tema completo, un‘analisi retrospettiva, presente e prospettiva della mia vita, cogliendo ogni momento significativo che l’avesse segnata, a partire dalla nascita, citando ogni mio spostamento residenziale (non pochi), ogni imprinting significativo della mia infanzia, la morte di mio padre ai miei 11 anni con relativo shock da parte mia, le mie inclinazioni professionali ed intellettuali, i tratti caratteriali, la mia personalità più profonda, le mie modalità reattive all’interno dei varii ambienti (famiglia, scuola, lavoro ecc.), il rapporto con il denaro, le problematiche fisiche (come il tipo di costituzione, le diatesi ed i tipi di patologie a cui fossi soggetto), i carichi e le memorie karmiche o psicogenealogiche, ossia cose che potevo sapere solo Io, come se mi conoscesse da tutta la vita e molto meglio di me stesso, poiché era Lui, di fatto, che stava spiegando me . a me medesimo.

    Puoi immaginarti? Riesci realmente a capire? Fermati un momento, chiudi gli occhi, afferra tra pollice ed indice la cerniera lampo . del racconto, abbassala sino in fondo come abbassa quella della sua pelliccia gatto Silvestro nei cartoni animati, ed entra nel racconto, voltati e richiudila dietro di te . guardati attorno ed immergiti completamente in quell’atmosfera, senti gli odori, . i suoni, . capta i colori, . il sole abbagliante che t’obbliga a corrugare il volto il un ghigno contratturale che fa alzare il tuo braccio destro in direzione degli occhi con il palmo della mano rivolto verso la luce per poterti dare un sollievo, l’odore di sudore trasportato al tuo bulbo olfattivo dallo spostamento d’aria provocato dai ventagli in costante e ritmica agitazione, i gechi sui muri scalcinati che sperano di veder transitare qualche ancor’energico insetto o ragno, le grandi foglie di banano assolutamente immobili in una paralitica contemplazione del suolo per la totale assenza d’una benché lieve folata d’aria, il silenzio rincuorante rotto solamente dalle sommesse e discrete bizze del bambino di una cliente subito pronta ad rammentargli l’educazione ricevuta, e . come nei migliori films del genere, trovarti di fronte a quell’anziano ed esperto señor, quasi ebbro della miscela di sensazioni centripete ed emozioni centrifughe all’ascolto quasi trantico delle cose che della tua intera vita quegli sta descrivendoti,

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