Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

L'uomo invisibile
L'uomo invisibile
L'uomo invisibile
Ebook205 pages2 hours

L'uomo invisibile

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

Uno scienziato inglese riesce a mettere a punto un procedimento che rende invisibile qualsiasi oggetto e decide di sperimentare su di sé la sua fantastica scoperta. L’esperimento riesce perfettamente, ma lo scienziato scopre ben presto che essere invisibili comporta tutta una serie di spiacevoli effetti collaterali che non aveva previsto.
Sempre in bilico tra il tragico e il grottesco, tra un delirio di onnipotenza ed una impotente assurdità, il personaggio uscito dalla penna di Wells diventa una sorta di “anti-super-eroe”. Griffin, questo il suo nome, tenta di avvalersi della sua scoperta scientifica per instaurare il “regno del terrore” su una società che si è resa colpevole di non aver riconosciuto i suoi indubbi meriti.
Considerato uno dei padri del genere fantascientifico, Herbert George Wells ha pubblicato “L’uomo invisibile” nel 1897. Il romanzo ebbe un notevole successo letterario, tanto che in seguito fu oggetto di numerosi adattamenti cinematografici e televisivi.
LanguageItaliano
Release dateJan 15, 2021
ISBN9788831372220
L'uomo invisibile
Author

Herbert George Wells

Herbert George Wells (meist abgekürzt H. G. Wells; * 21. September 1866 in Bromley; † 13. August 1946 in London) war ein englischer Schriftsteller und Pionier der Science-Fiction-Literatur. Wells, der auch Historiker und Soziologe war, schrieb u. a. Bücher mit Millionenauflage wie Die Geschichte unserer Welt. Er hatte seine größten Erfolge mit den beiden Science-Fiction-Romanen (von ihm selbst als „scientific romances“ bezeichnet) Der Krieg der Welten und Die Zeitmaschine. Wells ist in Deutschland vor allem für seine Science-Fiction-Bücher bekannt, hat aber auch zahlreiche realistische Romane verfasst, die im englischen Sprachraum nach wie vor populär sind.

Related to L'uomo invisibile

Related ebooks

General Fiction For You

View More

Related articles

Reviews for L'uomo invisibile

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    L'uomo invisibile - Herbert George Wells

    televisivi.

    CAPITOLO I - L’ARRIVO DELLO STRANIERO

    Lo straniero arrivò all’inizio di febbraio, in un giorno gelido, sferzato dal vento pungente e dalla neve abbondante, l’ultima dell’anno. Si era incamminato dalla stazione di Bramblehurst e teneva in mano, una mano coperta da guanti spessi, una piccola valigia nera. Era imbacuccato da cima a fondo e la falda del suo morbido cappello di feltro nascondeva tutto il viso, tranne la punta lucida del suo naso. La neve gli si era accumulata sulle spalle e sul petto, e sulla valigetta si era formato uno spesso strato bianco. Entrò barcollando al Carrozze e Cavalli più morto che vivo e buttò a terra la valigetta. Un caminetto, gridò, in nome di Dio! Una stanza e un caminetto! Batté i piedi, si scrollò di dosso la neve e seguì la signora Hall nel salotto degli ospiti per concludere l'affare. Presentandosi così e con un paio di sterline d’oro gettate sul tavolo, prese alloggio nella locanda.

    La signora Hall accese il fuoco e lasciò l’ospite nel soggiorno per andare a preparargli un pasto. Un viaggiatore che si fermava a Iping durante l’inverno, per lei era un incredibile colpo di fortuna. Figuriamoci un'ospite che nemmeno negoziava sul prezzo! La donna era decisa a mostrarsi all’altezza della sua fortuna. Non appena la pancetta fu a buon punto e dopo aver risvegliato Millie, la sua letargica cameriera, con alcuni rimproveri abilmente scelti, portò la tovaglia, i piatti e i bicchieri in salotto e cominciò ad apparecchiare facendo più rumore possibile.

    Nonostante il fuoco stesse bruciando vivacemente, la donna fu sorpresa di vedere che il suo ospite aveva ancora indosso il cappello e il cappotto e guardava fuori dalla finestra la neve che cadeva nel cortile.

    L’uomo teneva le mani incrociate dietro la schiena, ancora con indosso i guanti, e sembrava essere perso nei suoi pensieri. La signora Hall notò che la neve che ancora ricopriva le spalle dell’uomo si stava sciogliendo e gocciolava sul tappeto.

    Posso prendere il suo cappello e il suo cappotto, per farli asciugare per bene in cucina, signore?

    No, rispose lui, senza voltarsi.

    La signora Hall non essendo sicura di aver sentito bene, stava per ripetere la domanda.

    Lo straniero girò la testa e la guardò.

    Preferisco tenerli indosso, disse con una certa enfasi. La donna notò che portava dei grandi occhiali blu e aveva delle folte basette che sbucavano dal bavero del cappotto, coprendogli completamente le guance e il viso.

    Molto bene, signore, come vuole. Tra poco la stanza sarà un po’ più calda.

    L’uomo non rispose e si voltò di nuovo verso la finestra. La signora Hall, capì che i suoi tentativi di fare conversazione risultavano inopportuni e finì di apparecchiare uscendo poi velocemente dalla stanza.

    Quando tornò, lo trovò ancora davanti alla finestra, immobile come una statua, con la schiena curva, il bavero tirato su, la falda gocciolante del cappello abbassata in modo da nascondere completamente il viso e le orecchie. La signora Hall posò le uova e il bacon con irruenza e quasi gridò,

    Il suo pranzo è servito, signore.

    Grazie, rispose l’uomo, e non si mosse finché lei non chiuse la porta. Allora si voltò e si avvicinò alla tavola con una certa impazienza.

    Mentre passava dietro il bancone in cucina, la signora Hall sentì un rumore che si ripeteva a intervalli regolari. Chirk, chirk, chirk, sembrava il suono di un cucchiaio che venisse sbattuto velocemente in una ciotola.

    Quella ragazza! disse. Me ne sono completamente dimenticata. La colpa è sua, è così lenta!

    E mentre lei stessa finiva di mescolare la senape, rimproverò Millie per la sua eccessiva lentezza. Lei aveva cucinato il bacon e le uova, apparecchiato la tavola e fatto tutto il resto, mentre Millie (che aiuto!) non era nemmeno riuscita a finire di preparare la mostarda. E c’era un ospite che voleva rimanere! Riempì il vasetto della senape, lo appoggiò pomposamente su un vassoio nero e oro e lo portò in salotto.

    Bussò ed entrò immediatamente. In quel momento il suo visitatore si mosse in modo così rapido, che lei riuscì solo a intravedere un oggetto bianco che scompariva dietro il tavolo. Sembrava che l’uomo volesse raccogliere qualcosa dal pavimento. Sbatté il vasetto della senape sul tavolo, poi notò che il cappotto e il cappello erano ora su una sedia davanti al fuoco. Un paio di stivali bagnati minacciavano di far arrugginire la grata del camino. La signora Hall si avvicinò ai vestiti con fare risoluto. Suppongo di poterli far asciugare adesso, disse con una voce che non ammetteva repliche.

    Lasci stare il cappello, rispose l’ospite, con voce smorzata. La donna si voltò e vide che l’uomo aveva alzato la testa e stava seduto a osservarla.

    Per un momento rimase a guardarlo a bocca aperta, troppo sorpresa per parlare.

    La parte inferiore del viso era coperta da un panno bianco – un tovagliolo che aveva portato con sé –, che nascondeva quasi completamente la bocca e le mascelle. Per questo la sua voce risultava così smorzata. Ma quello che più sorprese la signora Hall era il fatto che la fronte dell’uomo, sopra gli occhiali blu, era interamente ricoperta da una benda bianca. Un'altra benda poi gli copriva le orecchie, e ciò che del viso rimaneva scoperto era solo il suo naso rosa e appuntito. Era rosa e luccicante, proprio come quando era arrivato. Indossava una giacca di velluto marrone scuro con il colletto nero e alto foderato di lino tirato su fino al collo. I capelli neri e folti fuoriuscivano come potevano da sotto le bende, formando delle ciocche curiose, e gli davano l'aspetto più strano che si potesse immaginare. Di certo la signora Hall non si aspettava di vedere quella testa imbacuccata e fasciata, e per un momento rimase immobile.

    L’uomo non si tolse il tovagliolo, ma continuò a tenerlo con la mano avvolta nel guanto marrone, guardandola attraverso i suoi imperscrutabili occhiali blu.

    Lasci stare il cappello, disse, parlando in modo chiaro e distinto attraverso il panno bianco.

    I nervi della signora Hall cominciarono a riprendersi dallo shock subìto. Posò di nuovo il cappello sulla sedia accanto al fuoco. Non sapevo, signore, che… si interruppe imbarazzata.

    Grazie, disse lui seccamente, girando lo sguardo prima verso lei, poi verso la porta e poi di nuovo verso lei.

    Li farò asciugare bene, signore, subito, disse la signora Hall, e portò i vestiti fuori dalla stanza. Mentre usciva dalla porta, guardò di nuovo quella testa fasciata di bianco e gli occhiali blu. Il tovagliolo era ancora sul viso dell’uomo. Rabbrividì un po' mentre chiudeva la porta dietro di sé. L’espressione della donna tradiva chiaramente sorpresa e perplessità. Non avrei mai … Bah! sussurrò. Andò lentamente verso la cucina, e quando arrivò era così preoccupata che si dimenticò di chiedere a Millie che cosa stesse combinando.

    L’uomo si sedette e ascoltò i passi della signora Hall che si ritirava. Lanciò un'occhiata interrogativa verso la finestra prima di togliersi il tovagliolo e ricominciare a mangiare. Mandò giù un boccone, diede un'occhiata sospettosa alla finestra, prese un altro boccone, poi si alzò e, con in mano il tovagliolo, attraversò la stanza e abbassò la tenda, lasciando così la stanza in penombra. Poi tornò al tavolo e continuò a mangiare con aria più tranquilla.

    Quel poveretto ha avuto un incidente o un’operazione o qualcosa del genere, disse la signora Hall. "Che impressione mi hanno fatto quelle bende!

    Aggiunse dell'altro carbone nel camino, aprì lo stendibiancheria e vi stese sopra il cappotto del viaggiatore.

    E i suoi occhiali! Sembrava più un palombaro che un uomo! Appese la sciarpa a un angolo dello stendino. E poi, chissà perché tiene quel fazzoletto sulla bocca tutto il tempo, anche quando parla! … Forse anche la bocca è ferita. Può essere.

    Si voltò di scatto come se si fosse ricordata improvvisamente di qualcosa.

    Anima mia benedetta! disse, cambiando bruscamente discorso; non hai ancora finito con quelle patate, Millie?

    Quando la signora Hall portò via il pranzo dello sconosciuto, l’idea che anche la sua bocca dovesse essere stata sfigurata nell'incidente, fu confermata. L’uomo stava fumando la pipa e per tutto il tempo in cui lei rimase nella stanza, non allentò mai la sciarpa di seta che avvolgeva la parte inferiore del viso, nemmeno quando portava la pipa alle labbra. E non lo faceva per distrazione, visto che era intento a guardare il fumo mentre usciva. Era seduto in un angolo con le spalle alla finestra e, dopo aver mangiato, bevuto ed essersi comodamente riscaldato, si rivolse a lei con frasi brevi, ma in modo meno aggressivo di prima. Il riflesso del fuoco animava di rosso i suoi grandi occhiali.

    Ho ancora dei bagagli alla stazione di Bramblehurst. disse l’uomo e le chiese come avrebbe potuto fare per farseli mandare. Chinò in modo educato la testa fasciata in risposta alle spiegazioni della signora Hall. Domani? Non sarebbe possibile una consegna più veloce? chiese, sembrando quasi deluso quando la donna rispose,

    No.

    Ne è sicura? Non ci sarebbe qualcuno disposto ad andarci con un carro?

    La signora Hall rispose gentilmente, cercando di attaccare bottone.

    È una strada con una discesa ripida, signore, disse in risposta alla richiesta del carro; e poi, cogliendo l’occasione, per fare conversazione, disse: Una carrozza si è ribaltata, un po’ più di un anno fa. Un signore è rimasto ucciso insieme al suo cocchiere. Gli incidenti, signore, accadono in un attimo, non è vero?

    Ma l’ospite non si lasciò coinvolgere facilmente.

    Eh, sì, disse da dietro la sciarpa, osservandola attraverso i suoi occhiali impenetrabili.

    Ma poi ci vuole molto per riprendersi, vero? … Il figlio di mia sorella, Tom, si è ferito al braccio con una falce, cadendoci sopra mentre tagliava il fieno e accidenti! È rimasto fasciato per tre mesi, signore. Non ci crederà, ma da quel giorno le falci mi fanno paura, signore.

    Posso capirla benissimo disse l’uomo.

    Una volta ha avuto paura di dover essere operato – stava così male, signore.

    L’uomo irruppe in una risata, che cercò subito di smorzare. Davvero? disse.

    Davvero, signore. E per me non c’era molto da ridere visto che mi sono dovuta occupare di lui – mia sorella era troppo presa dai suoi figli più piccoli. C'erano bende da mettere e bende da togliere, signore. Se posso permettermi di dirlo, signore…

    Mi prende dei fiammiferi? La mia pipa si è spenta, disse il visitatore, interrompendola bruscamente.

    La donna rimase a bocca aperta per un momento. Dopo avergli raccontato tutto quello che aveva fatto, si sentiva trattata scortesemente dal suo ospite. Poi però si ricordò delle due sterline d’oro e andò a prendere i fiammiferi.

    Grazie, disse seccamente l’uomo mentre lei posava i fiammiferi, poi le voltò le spalle e guardò di nuovo fuori dalla finestra.

    Era tutto troppo scoraggiante. Evidentemente l’uomo era sensibile riguardo a operazioni e bende. Dopotutto, forse, non era il caso di permettersi di dire qualcosa. Ma il suo modo di snobbarla l'aveva irritata, e Millie la cameriera non passò affatto dei bei momenti quel pomeriggio.

    L’ospite rimase in soggiorno fino alle quattro, senza offrire la benché minima scusa per attaccare bottone. Per la maggior parte del tempo restò immobile; stava seduto nell’oscurità fumando davanti alla fiamma del caminetto, forse sonnecchiando.

    Una volta o due lo si sentì smuovere la brace, e per cinque minuti si sentirono i suoi passi risuonare per la stanza. Sembrava che stesse parlando con sé stesso. Poi si sentì la poltrona cigolare quando si rimise a sedere.

    CAPITOLO II

    LE PRIME IMPRESSIONI DI MR. TEDDY HENFREY

    Alle quattro era ormai quasi buio e la signora Hall stava raccogliendo tutto il suo coraggio per andare a chiedere all’ospite se volesse del tè, quando Teddy Henfrey, l’orologiaio, arrivò al bar (della locanda).

    Per la miseria! Questo tempo è terribile per chi non ha stivali abbastanza pesanti!

    La neve fuori stava cadendo copiosa. La signora Hall annuì e notò che Henfrey aveva una borsa.

    Ora che è qui, signor Teddy, sarei felice se desse uno sguardo all’orologio a pendolo del soggiorno. Cammina e suona i rintocchi perfettamente, ma la lancetta delle ore rimane costantemente sulle sei.

    Facendo strada, la donna arrivò alla porta del soggiorno ed entrò.

    Mentre apriva la porta vide che il suo ospite era seduto sulla poltrona davanti al fuoco. Sembrava che sonnecchiasse con la testa fasciata che penzolava da un lato. L’unica luce della stanza era data dalla fiamma del camino che illuminava gli occhi dell’uomo ma lasciava al buio la parte inferiore del viso.

    Tutto le sembrava confuso e indistinto, soprattutto perché aveva appena acceso la lampada del bar e i suoi occhi non si erano ancora abituati alla penombra della stanza. Per un secondo le sembrò che l'uomo avesse un'enorme bocca spalancata – una bocca gigantesca che inghiottiva tutta la parte inferiore del viso. Fu la sensazione di un momento: la testa fasciata di bianco, i mostruosi occhi e quell’enorme sbadiglio. Poi l’uomo si mosse, si alzò sulla sedia, sollevò una mano.

    La donna spalancò la porta, di modo che nella stanza entrasse più luce, e lo vide più chiaramente, aveva la sciarpa appoggiata sul viso proprio dove prima teneva il tovagliolo. Immaginò che le ombre l'avessero ingannata.

    Le dispiace se quest’uomo viene a controllare l’orologio, signore? disse la signora Hall, riprendendosi dallo shock.

    Controllare l’orologio? disse l’uomo, guardandosi intorno con aria insonnolita, e poi risvegliandosi del tutto aggiunse: Certamente.

    La signora Hall se ne andò a cercare una lampada mentre l’uomo si alzò e si stiracchiò. La lampada arrivò e il signor Henfrey, entrando, si trovò davanti all’uomo bendato. Come poi affermò lui stesso, fu preso alla sprovvista.

    Buona sera, disse lo straniero. Il signor Henfrey, influenzato dagli occhialoni scuri dell’ospite, ebbe l’impressione che l’uomo che lo osservava avesse le fattezze di un’aragosta.

    Spero di non disturbarla, disse il signor Henfrey.

    Assolutamente nessun disturbo. Anche se mi era sembrato di capire che questa stanza sarebbe stata riservata a mio uso privato, disse lo straniero rivolgendosi alla signora Hall.

    Pensavo che le avrebbe fatto piacere se l’orologio… disse lei.

    Certamente, ma di norma preferisco rimanere solo ed essere lasciato in pace. Ma sono molto contento di avere un orologio che funzioni, davvero, sono molto contento, disse l’uomo.

    Henfrey voleva scusarsi ed andarsene, ma fu rassicurato da quelle parole. Lo straniero si girò con la schiena verso il caminetto.

    E comunque, non appena la riparazione dell’orologio sarà terminata, credo che berrò del tè.

    Mentre la signora Hall stava per lasciare la stanza, evitando ogni tentativo di conversazione perché non voleva essere snobbata davanti al signor Henfrey, l’ospite le chiese se avesse organizzato qualcosa riguardo ai suoi bagagli che si trovavano ancora a Bramblehurst.

    La donna disse di aver avvertito postino e che il corriere li avrebbe portati l’indomani.

    È sicura che questa sia l’opzione più veloce? chiese

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1