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Promessa a uno sconosciuto: Harmony Jolly
Promessa a uno sconosciuto: Harmony Jolly
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Promessa a uno sconosciuto: Harmony Jolly

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About this ebook

Una corona per Natale 3/3
Tre fratelli, una principessa scomparsa e un mistero da risolvere entro Natale!

Da quando ha scoperto di essere l'erede al trono di Casavalle, Gabriella sta cercando di adattarsi alla sua nuova vita a corte e alle regole imposte da una ferrea etichetta. La nostalgia della libertà, però, è troppo forte e una notte si lascia tentare da un'impulsiva cavalcata. È allora che incontra un affascinante sconosciuto che le fa battere il cuore, senza immaginare che si tratta del principe Cesar di Aguilarez, l'uomo che deve diventare... suo marito!

Cesar non ha mai preso in considerazione il matrimonio. Tuttavia, un'unione con Gabriella è vitale per i loro Paesi, e quando nella principessa riconosce la bella amazzone di quell'incredibile notte, l'attrazione che prova per lei rischia di rendere quel matrimonio molto poco di convenienza.

Disponibile in eBook dal 20 gennaio 2021
LanguageItaliano
Release dateJan 20, 2021
ISBN9788830523654
Promessa a uno sconosciuto: Harmony Jolly

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    Book preview

    Promessa a uno sconosciuto - Nina Milne

    successivo.

    1

    Palazzo Reale, Aguilarez, novembre

    Mentre il pilota scendeva verso l'eliporto in cima al palazzo-fortezza in cui era cresciuto, Sua Altezza Reale il Principe Cesar di Aguilarez guardò, attraverso il finestrino dell'elicottero, il susseguirsi di picchi e anfratti rocciosi che si stagliavano contro il cielo.

    Negli ultimi anni era tornato lì solo di rado e solo quando era stato richiamato. Come in quel momento. Era stato convocato dai suoi familiari per studiare una strategia che facesse dimenticare lo scandalo che aveva travolto la famiglia reale degli Asturias e quella dei Valenti, i regnanti di Casavalle.

    I due piccoli paesi che condividevano la stessa isola avevano alle spalle una lunga sequela di guerre, ritorsioni e tentativi d'invasione, ma da oltre duecento anni vivevano in pace. Adesso la sua sorella minore, Meribel, minacciava quella pace.

    Come tutti i cinque fratelli, Meribel era stata educata a considerare Aguilarez il bene più prezioso di qualunque altra cosa, sentimenti compresi.

    Il suo matrimonio con il futuro re di Casavalle era stato pianificato per rinsaldare l'alleanza tra le due nazioni, ma la sera prima delle nozze Meribel aveva mandato tutto a monte, confessando al futuro coniuge d'amare un altro uomo e addirittura di aspettare un figlio da lui.

    Come se questo non bastasse, a quel terremoto era seguito l'annuncio che il principe Luca di Casavalle non sarebbe diventato re perché era spuntata una certa Gabriella Ross che essendo la primogenita, aveva diritto al titolo.

    Una donna cresciuta in Canada, ignara del suo lignaggio, sarebbe salita al trono!

    La situazione era così confusa che non stupiva lo sconcerto e lo sdegno della popolazione di Casavalle e di Aguilarez.

    L'ordine di rientrare era stato freddo e imperativo, ma Cesar non se ne era stupito. Sapeva da tempo che l'affettuosità non apparteneva ai suoi congiunti.

    Respirando la fragrante aria di montagna e di neve che lo accoglieva mentre posava il piede sul suolo del suo paese, un lieve sorriso gli rischiarò il viso.

    Pochi minuti dopo entrò nella sala del trono. I suoi parenti, seri in volto, erano seduti intorno a un grande tavolo rotondo. Alle loro spalle, su un palco, l'imponente trono intarsiato di gioielli, sottratti ai popoli vinti secoli prima, dominava la stanza.

    Le pareti erano ricoperte di quadri che raffiguravano grandi battaglie e sulla cappa del camino c'erano due spade incrociate.

    «Sei in ritardo, Cesar» lo accolse Re Jorge. «E abbiamo molto di cui discutere.»

    Immergendosi nel suo ruolo di ambasciatore, Cesar si inchinò. «Porgo le mie scuse, padre.»

    «Per prima cosa, dobbiamo parlare di Lady Amelia» intervenne la madre.

    «Davvero?» A Cesar non sembrava necessario. Lady Amelia Scott-Brown era la sua fidanzata, ma era sicuro che la rottura del loro rapporto fosse imminente. Lady Amelia aveva dimenticato d'aver accettato alcune condizioni, tra le quali che il loro fidanzamento non avrebbe avuto futuro perché lui non aveva la benché minima intenzione di sposarsi. Era l'ultimo degli eredi ancora scapolo e, dato che i suoi fratelli erano saliti all'altare, non c'era bisogno che lui producesse degli eredi.

    «Sì, dobbiamo» ribadì sua madre. «È necessario porre fine a questo legame.»

    «Perché?» domandò lui.

    Il re si protese in avanti. «Perché abbiamo un piano.»

    Cesar si sentì rizzare i capelli. «Quale piano?»

    «Il modo migliore per consolidare un'alleanza e mostrare al mondo che gli Aguilarez e i Casavalle hanno ancora buoni rapporti, è celebrando un matrimonio. Perciò, Cesar, sposerai la nuova principessa di Casavalle. Gabriella Ross diverrà tua moglie.»

    Cesar si sentì messo con le spalle al muro ed ebbe la sensazione che una pallottola stesse per centrarlo.

    Dicembre, palazzo reale di Casavalle

    Sebbene si fosse rigirata decine di volte nel letto e avesse contato centinaia di pecore, Gabi, oppressa da troppi pensieri, non riusciva a addormentarsi.

    Tra poco sarebbe stata incoronata regina. Com'era possibile che una cosa del genere stesse capitando a lei? Per trentun anni e sei mesi si era considerata una persona comune, cresciuta da due zii altrettanto comuni in una piccola città tra le montagne canadesi. Aveva ereditato una libreria a cui aveva dato un grande impulso e che era stata lo scopo della sua vita.

    Adesso... eccola trasferita nel palazzo di Casavalle, e tutto perché otto mesi prima aveva trovato due lettere scritte da sua madre prima di morire, quando lei aveva tre anni. Una delle due era indirizzata a Re Vincenzo di Casavalle e l'altra a lei.

    La sua le spiegava che lei era la figlia di Re Vincenzo Valenti, che non aveva mai conosciuto e che a sua volta non sapeva della sua esistenza.

    Rinunciando al tentativo di dormire, Gabriella si sedette e osservò la stanza lussuosa, tutta rosso e oro, l'albero di Natale che lampeggiava in un angolo, facendo brillare gli ornamenti che pendevano dai rami, e di colpo si sentì prendere dalla nostalgia per la sua piccola stanza da letto a Crystal Lake, con i suoi mobili semplici e un vecchio poster della squadra di hockey per la quale aveva tifato da ragazzina attaccato alla parete.

    Smettila, si impose.

    Doveva essere grata a Dio di tante cose, soprattutto d'aver trovato una famiglia dopo che la morte degli zii l'aveva lasciata sola. Oltre a questo, suo fratello Luca si era innamorato di Imogen, la sua migliore amica e tra poco Antonio, il minore dei fratelli, avrebbe sposato Tia, a cui era già affezionata. Tutti i membri della famiglia reale, compresi la Regina Maria e Luca, che fino al suo arrivo era stato destinato a diventare re e che invece si era fatto da parte per lei, l'avevano accolta con calore.

    Gabi si sentiva in colpa per aver inferto un colpo tanto destabilizzante alla casa reale – e alla famiglia di cui anche lei si sentiva ormai parte – e temeva di non essere in grado di governare come Casavalle meritava.

    Quella sera ci sarebbe stato il ballo per la sua presentazione e tale prospettiva la gettava nell'angoscia. Per il bene dei Casavalle e degli Aguilarez doveva conquistare il favore del popolo e far dimenticare a tutti gli scandali che avevano travolto i due regni. Ciò significava affrontare i dignitari, l'intera famiglia degli Asturias, compreso il formidabile Principe Cesar che – si mormorava – sembrava aver accettato con dispetto l'ordine di tornare a casa, abbandonando la carica di ambasciatore che aveva ricoperto fino a poco prima.

    Talvolta le sembrava che il solo fatto di esistere avesse creato molti problemi. La vita delle due famiglie reali sarebbe stata più semplice se lei non avesse trovato le lettere della madre. Lo stesso si poteva dire per i suoi zii, una coppia senza figli avanti negli anni, che inaspettatamente avevano dovuto occuparsi di lei.

    Per finire, adesso era entrata come un ariete nelle vite di Maria, Luca e Antonio e li aveva costretti a rivedere i loro piani.

    Inutile restare tra quelle lenzuola di seta. Anzi, temeva che i dubbi e il peso delle responsabilità l'avrebbero schiacciata sotto la pila di cuscini, soffocandola.

    Buttando le gambe giù dal letto, s'infilò un paio di jeans, la maglia del pigiama di flanella e delle scarpe da tennis, sperando di poter sgattaiolare in cucina e prepararsi un panino e una tazza di camomilla.

    In realtà non avrebbe avuto bisogno di camminare in punta di piedi perché quello tecnicamente era il suo palazzo, ma aveva una paura costante di causare un nuovo discredito alla famiglia. Era bastato lo scandalo creato da sua madre Sophia Valenti quando era fuggita senza dare spiegazioni ed era svanita nel buio della notte.

    Avvicinandosi alla cucina, Gabi sentì sparire il coraggio. Nonostante l'ora tarda, udiva dei rumori. Doveva essere la servitù che preparava il palazzo per il ballo e per il Natale.

    Sembrava che in quel castello nessuno dormisse mai.

    L'idea di presentarsi senza preavviso ai cuochi e ai domestici le sembrò tanto assurda che cambiando repentinamente il suo programma, Gabi si diresse verso le stalle.

    Sapeva che in mezzo a quei cavalli magnifici avrebbe trovato calma e pace. A loro non importava che lei fosse una principessa e nessuno l'avrebbe giudicata.

    Proprio quel giorno erano arrivati due esemplari da Aguilarez e lei temeva che si sentissero spaesati.

    Oltrepassata la cucina, uscì da una porta posteriore e sentendosi investire da una folata di vento freddo che prometteva neve, ricordò il Canada e i suoi monti innevati.

    Entrata nelle stalle, avvertì immediatamente un senso di pace. Rassicurata, si diresse verso i due cavalli appena arrivati e allungò una mano per accarezzare i musi setosi, felice di udirli nitrire sommessamente.

    Pochi attimi dopo dei rumori e un suono di passi la gettarono nel panico. Non volendo farsi vedere in jeans e maglia del pigiama, aprì il portello più vicino e si accucciò in mezzo alla paglia con il cuore che batteva a mille.

    Terminata l'ultima riunione tra gli Asturias e i Valenti, Cesar era uscito da palazzo imprecando tra i denti. Era stata presa una decisione inappellabile e gli era stato imposto il sacrificio peggiore: un matrimonio politico.

    Essendo un diplomatico, ne comprendeva la motivazione. L'unione tra i membri delle due famiglie avrebbe cementato l'alleanza tra i due regni e dimostrato al mondo che gli Asturias e i Valenti accettavano come regina Gabriella Ross. Quel matrimonio avrebbe cancellato l'insulto per il tradimento di Meribel che all'ultimo momento si era rifiutata di accettare un matrimonio senza amore. Così adesso toccava a lui farsi avanti. Ecco perché era lì. Doveva dare il via alla campagna matrimonio.

    Perché si trattava davvero di una campagna che lui avrebbe dovuto pianificare come un generale.

    Suo padre gli aveva spiegato che Gabriella Ross non era stata educata per diventare regina e che avrebbe potuto rifiutare un matrimonio politico di cui non comprendeva le motivazioni.

    «Dovrai usare molta diplomazia, Cesar» gli aveva raccomandato Re Jorge. «Falla innamorare di te.»

    Cesar aveva reagito immediatamente. «Non farò questo, padre, ma convincerò Gabriella a sposarmi. Però, dovete lasciar fare a me. Non voglio che sia costretta o persuasa a sposarmi da uno di voi. Abbiamo visto cos'è successo con Meribel, quindi farò a modo mio.»

    Mentre si dirigeva verso la sua auto, pensieri neri gli affollavano la testa e quando udì un nitrito provenire dalle stalle, s'irritò ancora di più.

    Era inorridito non appena aveva saputo che il padre, compiendo un gesto di buona volontà, aveva donato a Gabriella due dei loro cavalli migliori, uno dei quali era il suo preferito.

    Le sue proteste erano state vane. Ricordava ancora la risposta gelida del re. «Il regalo è necessario. Se andrà tutto bene, sarai comunque il proprietario dei due campioni insieme a Gabriella.»

    A lui si era aggiunta la madre. «Sei irrazionale, Cesar. Negli ultimi anni sei venuto molto raramente ad Aguilarez. Come puoi affermare di essere affezionato a quei due animali? Non ha senso.»

    E nel clan degli Asturias se qualcosa non aveva senso, non aveva valore. Le emozioni non avevano senso, da qui derivava il matrimonio

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