Ti racconto
By Nuccia Isgrò
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Ti racconto - Nuccia Isgrò
volerlo…
Bobo era il piccolo della balena Mamy, era dolce e affettuoso. Nato da qualche mese, amava nuotare sia accanto alla mamma che da solo, esplorare il mondo sommerso e aveva sempre tante domande da rivolgerle. Era davvero curioso.
«Mamma, cos'è quello?»
«E un'alga, piccolo mio!»
«Mamma, perché non ci sono altri balenotteri come me?»
«Fra non molto li incontrerai. Verranno a trovarci»
«Mamma ho visto un oggetto enorme bucherellato e tanti pesci imprigionati cos'è?»
«E una rete, piccolo mio, è pericolosa. Gli umani la usano per catturare grandi quantità di pesci!»
«Perché lo fanno?»
«L'uomo è il predatore più cattivo. Stanne lontano piccolo mio»
E tante altre erano le domande che affollavano la mente di Bobo ma, essendo ancora piccolo, amava trascorrere il tempo giocando.
Infatti Bobo era davvero un giocherellone, nell'acqua faceva acrobazie. Seguiva le barche e poi spruzzava dallo sfiatatoio uno zampillo incredibilmente bello e potente.
Era proprio come un bambino alla scoperta del mondo.
Aveva anche degli amici: la piovra Calamaio, la seppia Lunghebraccia, il delfino Azzurrino, la murena Longhina e incredibile ma vero anche un bambino di nome Alessandro.
Vi chiederete: ma come l'ha conosciuto?
Adesso ve lo racconto.
Era una bella mattina estiva e Bobo nuotava felice nella rada del Capo Milazzo.
La seppia Lunghebraccia e la murena
Longhina si nascondevano e Bobo doveva trovarle. Era davvero felice di giocare con loro. Anche Bobo, a volte, doveva nascondersi ma... era davvero difficile trovare un nascondiglio adatto alle sue dimensioni!!! Aveva escogitato un metodo: con la bocca strappava numerose alghe e se ne ricopriva il corpo facendo finta di essere uno scoglio ma, lo trovavano sempre! Bobo non riusciva a stare fermo a lungo!
Un po' lo prendevano in giro ma gli volevano bene.
Quella mattina la barca Blue Moon
navigava tranquilla nelle limpide acque del promontorio di Milazzo.
A bordo c'erano Alessandro, la mamma, il papà, il fratellino Davide e i nonni.
Il bambino, amando il mare, era felicissimo e non si stancava di fare domande. Nonno perché ci sono le onde…perché c1 sono altre barche? Nonno hai visto quella bottiglia di plastica che galleggia? Perché l'hanno buttata in mare? Nonno e il castello che si vede sul promontorio di chi è?...
Era bello ascoltarlo e rispondergli, assimilava quanto gli veniva detto come una