Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Una corsa senza freni: Harmony Collezione
Una corsa senza freni: Harmony Collezione
Una corsa senza freni: Harmony Collezione
Ebook155 pages2 hours

Una corsa senza freni: Harmony Collezione

Rating: 0 out of 5 stars

()

Read preview

About this ebook

La dinastia Sauveterre 3/4
Il pilota Ramon Sauveterre è abituato alle luci della ribalta, ma farebbe di tutto per tenere lontana la sua famiglia dai riflettori, compreso proporre un finto fidanzamento a breve termine alla sua bellissima responsabile delle PR, Isidora Garcia.
Isidora non può perdonare Ramon per averla trascinata in quella farsa e non riesce a dimenticare che lui le ha spezzato il cuore. Ma anche se la loro relazione è fasulla, il desiderio ardente che scatenano i suoi baci è fin troppo reale, e resistere al tocco rovente di Ramon fino al termine del loro accordo si dimostra, giorno dopo giorno, sempre più difficile.
LanguageItaliano
Release dateOct 20, 2020
ISBN9788830520141
Una corsa senza freni: Harmony Collezione
Author

Dani Collins

Dani Collins ha scoperto la letteratura rosa alle scuole superiori e ha immediatamente capito che cosa avrebbe voluto fare da grande.Dopo aver sposato il suo primo amore, ha cominciato a cercare la propria strada nel mondo dell'editoria, non rinunciando al suo sogno di fronte ai primi ostacoli, così due figli e due decenni dopo l'ha finalmente trovata grazie a un concorso per nuove autrici.Quando non è immersa nella scrittura, chiusa nel proprio fortino come i suoi famigliari chiamano il suo studio, Dani occupa il tempo scarrozzando i propri figli da un'attività all'altra oppure con un po' di giardinaggio.Visita il suo sito www.danicollins.com

Read more from Dani Collins

Related to Una corsa senza freni

Titles in the series (4)

View More

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Una corsa senza freni

Rating: 0 out of 5 stars
0 ratings

0 ratings0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Una corsa senza freni - Dani Collins

    successivo.

    1

    Isidora Garcia non alzò lo sguardo quando il suo boss entrò nel suo ufficio. Strano che fosse lì, a Parigi. Era appena diventato papà, ma quando c'era una crisi che riguardava una delle sue sorelle, specialmente Trella, interveniva senza esitazione.

    «L'ho appena visto» gli disse. «Stavo per mandare una mail...» Si interruppe di colpo, il corpo iniziò a formicolarle e le dita si irrigidirono. Non aveva bisogno di guardarlo per capire che non era Henri Sauveterre che stava avanzando verso di lei, bensì il suo gemello Ramon. Fu percorsa da un brivido di intensa vulnerabilità. Angoscia.

    Mascherò l'onda di emozioni che l'aveva investita, fissando con un'espressione falsamente fredda l'uomo identico a quello che l'aveva più o meno costretta ad accettare quella posizione. Entrambi erano a loro modo spietati, ma almeno Henri non era crudele.

    «Non sapevo che fossi a Parigi» commentò con voce abbastanza salda.

    I suoi capelli erano corti come quelli di Henri, anche se avevano la tendenza a sparare in alto. I tratti del volto erano sofisticati senza essere perfetti. Gli occhi erano verdi quando erano divertiti e grigi allorché non lo erano.

    Quella mattina le sue iridi erano tra il cenere e l'ardesia, cosa che le procurò una fitta allo stomaco. La sua bocca sensuale era serrata e il fisico era rigido sotto l'abito di sartoria. Ramon posò le mani sulla scrivania e si chinò, pronto a un confronto.

    «Perché non stai facendo il tuo lavoro?»

    Il suo tono letale tagliò in due Isidora, procurandole una scarica di adrenalina. Si detestava per essere ancora così sensibile nei suoi confronti, per quello che le diceva, per la sua superiorità, il suo opportunismo e la sua assoluta mancanza di coscienza.

    Avrebbe voluto odiarlo, tuttavia non riusciva a restare indifferente. In realtà, adesso che sapeva quanto potesse essere brutale, era persino peggio. Almeno, quando era giovane e stupida, non le faceva soggezione. Cercò di mascherare il suo timore tornando a concentrarsi sullo schermo.

    «Lo stavo facendo adesso. Se non mi avessi interrotto, avrei già spedito la mail.»

    Isidora riuscì a usare un tono normale e si augurò che le mani restassero ferme. Non voleva fargli capire quanto fosse agitata perché, malgrado l'odio e la paura, trovava quell'uomo incredibilmente affascinante.

    «Cosa puoi escogitare a questo punto?» le chiese Ramon. «Perché non hai fatto in modo di impedirlo?»

    «Che cosa? La gravidanza di tua sorella?» ribatté lei, incrociando il suo sguardo con le pulsazioni impazzite. «Non rientra nelle mie competenze. Ho parlato con Trella almeno tre volte, suggerendo di far trapelare la notizia in maniera controllata.»

    Trella con i suoi vestiti creava l'effetto che desiderava, ma ormai era al quinto mese di gravidanza e non poteva nascondere il suo stato per sempre.

    «Avresti dovuto affrontarla una quarta volta. E una quinta. Tuo padre aveva i contatti giusti per tenere tutto sotto controllo. Perché tu no?»

    Non aveva per caso intenzione di tirare in ballo i suoi genitori?, si augurò Isidora. Era un terreno molto pericoloso.

    «Nemmeno mio padre è in grado di controllare tutte le persone che usano i social media. La foto è stata postata da una donna che faceva visita a sua madre in ospedale. Sei stato tu a portare Trella lì con quell'auto che tutti hanno notato. Ovvio che la gente volesse vedere chi scendeva. Una volta tanto prenditi anche tu qualche responsabilità. L'unico motivo per cui la stampa ha impiegato tanto a fare supposizioni è perché si stava divertendo a tormentarla per il fatto che avesse preso peso.» Poi, ricordando che sua cognata aveva partorito due gemelle con un taglio cesareo d'emergenza solo pochi giorni prima, gli chiese: «Come stanno Cinnia e le gemelline?».

    «Bene» rispose Ramon, scostandosi dalla scrivania con un'espressione distaccata. Era il modo in cui lui e i suoi fratelli reagivano quando venivano poste domande sulla loro famiglia.

    I gemelli Sauveterre erano diventati un caso mediatico nel momento in cui Angelique e Trella erano venute al mondo. Nati da un milionario francese e da un'aristocratica spagnola, i bambini avevano affascinato tutti per la loro somiglianza e le loro vite raffinate.

    Poi, quando le ragazze avevano nove anni, Trella era stata rapita e ritrovata cinque giorni più tardi, ma invece di lasciare in pace la famiglia i giornali avevano iniziato a tenerli ancor più sotto pressione.

    Angelique sembrava aver trovato la felicità con Kasim. Erano segretamente fidanzati ed era per quello che i Sauveterre si erano riuniti in Spagna. I festeggiamenti erano stati interrotti quando Cinnia era stata trasportata d'urgenza in ospedale. Trella era salita sull'auto di Ramon e insieme a lui avevano seguito l'ambulanza.

    Preoccupata per Cinnia, Trella era scesa senza curarsi di mascherare il ventre che cominciava a vedersi. Tutto ciò che riguardava i Sauveterre diventava virale. Figurarsi poi la notizia di una possibile gravidanza segreta. Chi era il padre? Impossibile contenere una simile bomba.

    Isidora ne era perfettamente consapevole perché era cresciuta con le ragazze. Suo padre aveva lavorato per monsieur Sauveterre. Era molto affezionata a tutti loro e voleva soltanto il meglio per la famiglia. Era per quello che Henri l'aveva assunta. Si fidava di lei per quanto riguardava i comunicati ufficiali più delicati, tra cui quello recente in cui si annunciava il suo matrimonio con Cinnia in ospedale alla presenza delle loro bambine.

    Niente di tutto ciò, però, interessava Ramon. Per lui era soltanto un'estranea cui rivolgere critiche. Bene. Non faceva male. Ormai non si curava più del suo giudizio.

    «Speravo fossi Henri.» Per un milione di ragioni. «Volevo proporre di pubblicare in anticipo la foto ufficiale con Cinnia e le gemelle. Sono inondata di richieste. Forse così potremmo distogliere l'attenzione da Trella.»

    «Come no. Sacrifichiamo le innocenti figlie di mio fratello prima ancora che abbiano una settimana di vita.»

    Isidora stava solo cercando di aiutare. Deglutì il nodo che aveva in gola e si alzò per archiviare un faldone in un armadio nell'angolo, giusto per mettere una certa distanza tra loro.

    «Hai un altro suggerimento?»

    «Sì...» borbottò lui.

    Quel suo atteggiamento altezzoso infastidì Isidora. Se suo padre non l'avesse assillata per farle accettare quel lavoro, se Henri non le avesse offerto uno stipendio da favola, se non avesse adorato Trella e Angelique e adesso Cinnia, si sarebbe licenziata. Persino quella piccola interazione con Ramon era troppo.

    «Sono tutta orecchi» gli disse mettendo via il faldone, provando al contempo una strana sensazione. Sicuramente Ramon non le stava fissando il fondoschiena e lei di certo non voleva che lo facesse. Cercò di non irrigidirsi. Doveva resistergli. Aveva chiuso con quell'uomo.

    «Organizza una conferenza stampa» le disse lui. «Ho intenzione di annunciare il mio ritiro dalle corse.»

    Isidora aveva il più bel fondoschiena che Ramon avesse mai visto e lui era un intenditore. Quando si voltò a fissarlo sorpresa, lanciò un'occhiata di apprezzamento al suo seno prima di concentrarsi sulla sua espressione scioccata. Ciglia scure e folte incorniciavano i suoi occhi scuri. I suoi capelli castano ramati erano trattenuti da un fermaglio. Non poté fare a meno di immaginarseli sciolti. Praticamente non aveva trucco e del resto non ne aveva bisogno per valorizzare il suo incarnato, o le sue labbra piene.

    Di solito apprezzava donne appariscenti e sensuali. Quando cercava compagnia femminile preferiva incontri senza complicazioni. Il suo obiettivo era l'indifferenza. Spesso e volentieri erano le donne a trattarlo come un oggetto e gli stava beve essere considerato un trofeo.

    Amava dare piacere tanto quanto riceverlo e alla fine con la sua partner si lasciavano soddisfatti e senza traumi.

    Isidora non gli aveva mai offerto nulla di così semplice.

    I suoi anni di cotta adolescenziale l'avevano riempita di aspettative che lui non avrebbe mai potuto soddisfare. Così, cinque anni prima, le aveva fatto un enorme favore facendole credere di avere dormito con sua madre. Quella sua infatuazione giovanile doveva essere bloccata e lei lo odiava ancora per quello. Aveva smesso all'improvviso di accompagnare suo padre in ufficio o alle sue corse automobilistiche. Continuava a fare visita alle sue sorelle, ma rifiutava cortesemente qualsiasi invito alle feste dei Sauveterre.

    Mentre terminava i suoi studi universitari in pubbliche relazioni, Isidora aveva cercato di massimizzare le sue esperienze formative all'estero. Nelle poche occasioni in cui lui aveva incrociato la sua strada, lei si era sempre allontanata il più velocemente possibile. Ed era così che lui aveva potuto studiare con attenzione il suo fondoschiena.

    Il disprezzo nei suoi confronti aveva raggiunto il culmine l'anno precedente, durante il ricevimento per il compleanno del padre Bernardo. Isidora era cresciuta ed era fantastica con l'abito blu zaffiro. Di sicuro aveva superato la sua infatuazione. Sarebbe stata pronta ad ascoltare la verità e cancellare così la rabbia.

    «Voglio sotterrare l'ascia di guerra» le aveva detto bloccandola. «Andiamo da qualche parte dove possiamo chiarirci.»

    «È così che si chiama adesso? Sotterrare l'ascia di guerra?» aveva ribattuto lei glaciale. «No, grazie» aveva aggiunto, allontanandosi.

    Lui aveva dedotto che si stava ancora comportando come una bambina, ma adesso aveva la sua attenzione.

    «Ti stai ritirando dalle corse?» ripeté Isidora incredula.

    «Sì.» Era il minimo che lui potesse fare per la sua famiglia.

    «Ma stai ancora vincendo. I tuoi ammiratori saranno devastati.»

    «Ho fama e denaro a sufficienza.»

    «Ma... ti piace correre» dichiarò lei voltandosi a guardarlo.

    Ramon osservò il suo ginocchio che spuntava dalla gonna.

    No, decisamente non era più una ragazzina, notò la sua libido.

    «È soltanto un passatempo.» Gli psicologi avrebbero sentenziato che il suo bisogno di correre era una sorta di compensazione per non essere riuscito a raggiungere Trella quando era stata rapita. Forse poteva essere stato così all'inizio, tuttavia era sempre stato sinceramente affascinato dai motori e amava la competizione. Ciononostante... «È una decisione che sto prendendo in considerazione da tempo. Continuerò a sponsorizzare il mio team.» Era quello che avrebbe raccontato alla stampa quel pomeriggio.

    «Mi sembra davvero una scelta un po' estrema. La gravidanza di Trella non potrà essere tenuta segreta per sempre.»

    Lui incrociò le braccia. Non era abituato a dover difendere le sue decisioni e non si preoccupò di addolcire il tono.

    «Ho scelto di annunciare adesso il mio ritiro per distrarre l'attenzione dai pettegolezzi su mia sorella, ma abbandonare le corse è inevitabile ora che Cinnia ha avuto le gemelle. Henri non può più viaggiare come ha fatto finora.»

    Ramon e suo fratello amministravano insieme la Sauveterre International, tuttavia lui non si era mai fatto scrupoli a lasciare qualche ulteriore fardello al fratello se aveva una gara. Ma Henri adesso aveva preoccupazioni più importanti e lui era disposto a fare la sua parte affinché potesse occuparsi della sua nuova famiglia.

    «Così ci stavi meditando da un po'...»

    «Sapevo che, con la nascita delle bambine, il mio ruolo sarebbe cambiato.»

    «Sapevamo tutti che volevi trasferirti in questo ufficio così che Henri potesse stare a Madrid, ma nessuno immaginava che volessi smettere di gareggiare.»

    «Avevamo deciso di fare tutti gli annunci il mese prossimo, ma con la nascita anticipata delle gemelle abbiamo dovuto riconsiderare le tempistiche. Comincerò la riorganizzazione già da oggi.

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1