Strega si nasce (Trixie Pepperdine Mystery, #6): Trixie Pepperdine Mystery
Di Morgana Bell
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Info su questo ebook
Un frollino al burro è un frollino al burro, giusto? Forse per la maggior parte delle persone, ma non per l’investigatrice privata (e strega superstar) Trixie Pepperdine, perché niente è mai così semplice.
Proprio quando Trixie pensa di aver fatto il punto della situazione, avvengono due omicidi contemporaneamente. Quella che all’inizio sembra un’indagine di routine della polizia, in realtà nasconde un risvolto molto più intricato.
Per non parlare dell’arrivo di una potente strega in città, di una competizione di magia molto pericolosa e di un paio di appuntamenti… semplicemente disastrosi.
Serie Trixie Pepperdine Mystery
Strega per caso - Libro 1
Un tocco di magia - Libro 2
Strega in libertà - Libro 3
Il colpo della strega - Libro 4
La strega è mobile - Libro 5
Strega si nasce - Libro 6
Vita da strega - Libro 7
Processo alla strega - Libro 8
Strega per sempre – Libro 9
Strega superstar – Libro 10
Attenti alla strega - Libro 11
La notte della strega – Libro 12
Attacco alla strega - Libro 13
Morgana Bell
Sono nata a Milano e sono cresciuta in un mondo di libri. Mia madre era una lettrice vorace e mi ha trasmesso il suo amore per la narrativa. I miei primi ricordi sono: io con un libro in mano o mentre disegno con le matite colorate, per ore intere. Ho scritto il mio primo romanzo quando avevo vent’anni, ma l’amore per la pittura mi ha portato a studiare arte. Ho frequentato l’Accademia di Brera a Milano, ma poi ho proseguito per altre strade. Durante gli anni ho continuato a dipingere e a scrivere, ma non ho mai pensato seriamente a fare pubblicare i miei lavori. Fortunatamente, quando mi sono decisa a farlo, nel 2012, Amazon ha consentito agli scrittori come me di pubblicare i propri romanzi. E lo stesso è successo con gli altri rivenditori come Apple, Google e Kobo che hanno aperto le loro porte agli autori. Quando non sto scrivendo, dipingo e leggo. Adoro gli animali e mi piace viaggiare.
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Anteprima del libro
Strega si nasce (Trixie Pepperdine Mystery, #6) - Morgana Bell
Bell
Capitolo 1
––––––––
Buongiorno Trixie,
mi salutò Peter Parker.
Oh Peter!
Mentre aspettavo di tendergli un'imboscata, volevo dire... incontrarlo, negli ultimi venti minuti mi ero esercitata a sembrare sorpresa. Non ti avevo visto.
Peter Parker era il mio nuovo vicino di casa. Ed era anche il mio nuovo commercialista. Oltre ad essere tremendamente sexy.
Stai andando al lavoro?
Chiese.
Era così vicino che sarebbe bastato allungare la mano per toccare quei bei bicipiti sodi.
Trixie?
Ops. Stavo di nuovo sognando ad occhi aperti.
Scusa, ero sovrappensiero. Sì, sto andando in ufficio. Invece tu a che ora inizi?
Questa mattina il mio primo appuntamento è alle nove e mezza. Però sono felice di essermi imbattuto in te.
Anch’io. Ovviamente eravamo destinati a stare insieme.
Ti stavo proprio pensando,
disse.
Sì, sì, facciamo una fuga romantica.
Pensavo alla revisione mensile dei tuoi registri.
Uh?
Ti ricordi di avermi detto che preferivi continuare con gli incontri mensili, invece di quelli trimestrali che ti avevo suggerito?
Sì. Preferirei gli incontri mensili... per controllare i registri, ovviamente.
Be’, ho pensato che, vivendo nello stesso caseggiato, potrebbe essere sensato fare la revisione qui.
Qui?
Sì. Ho tutti i tuoi documenti sul computer, quindi sarebbe più facile farla qui, piuttosto che nel tuo ufficio. Se per te va bene, naturalmente.
Se per me va bene? Oh, sì, benissimo. Quella sera non avrò nient'altro da fare.
In realtà non ho ancora detto il giorno.
Oh cielo.
Ehm... non l’hai fatto? È vero, scusa.
Stavo pensando a giovedì.
Giovedì? Fammi pensare.
Avevo qualcosa in programma giovedì? E soprattutto chi se ne importava? Se anche ce l’avevo l’avrei cancellata per Peter-sexy-Parker. Giovedì va bene. A casa tua o a casa mia?
Dopo il trasloco il mio appartamento è ancora un po’ sottosopra. Se per te va bene verrò io. Facciamo alle otto?
Era musica per le mie orecchie. Alle otto andrà benissimo.
Perfetto. Ci vediamo.
Ero così emozionata che mi precipitai ad annunciare la buona notizia a mia sorella Vivian.
––––––––
Quando Vivian aprì la porta, indossava ancora il suo pigiama e sembrava mezza addormentata.
Cosa ci fai qui?
Carina. Pensavo che saresti stata felice di vedermi.
Sono sempre felice di vederti, Trixie. Ora, che cosa ci fai qui?
Dove sono i bambini?
Robert li ha portati a scuola mentre andava al lavoro. Sono appena tornata a letto.
Oh, mi dispiace. Ti ho svegliato?
Sì.
Ho una bella notizia.
Sarà meglio che sia importante.
Posso entrare?
Sospirò. Solo se prepari il tè.
Vivian si accasciò sul divano mentre io preparavo due tazze di tè. Almeno avrei messo la giusta quantità di zucchero, un cucchiaino e due terzi. Cominciai a frugare negli armadietti.
Dove sono i frollini al burro?
Nel barattolo.
No, voglio dire i miei frollini al burro.
Oh scusa. Non avevo capito che intendessi i tuoi frollini al burro. Anche loro sono nel barattolo.
L'aveva fatto apposta. Credevo che avessimo concordato che ne avresti tenuto una confezione separata per me.
Sì, be’, c'è stato un piccolo problema con quell’accordo.
Cos'è successo?
Non voglio scocciature.
Persino l'egoismo di mia sorella non avrebbe potuto smorzare il mio buon umore. Avevo un appuntamento con Peter-sexy-Parker, e mi sentivo in pace con il mondo.
Vivian inzuppò un wafer nel suo tè.
Devi proprio farlo?
Distolsi lo sguardo schifata.
Non sai come sono buoni i wafer inzuppati.
Agitò il biscotto molliccio sotto il mio naso. "Vuoi assaggiarlo?
Sei disgustosa. Spero solo che tu non permetta ai bambini di vedertelo fare.
Ogni venerdì teniamo delle lezioni su come inzuppare i biscotti. Ad ogni modo, dal momento che mi hai trascinato fuori dal mio bel letto caldo, cosa devi dirmi di così importante?
Ho un appuntamento.
Feci una pausa per creare un effetto drammatico. Con Peter!
Cosa intendete dire con povera illusa
? Mi aveva chiesto di uscire o sbaglio? Sarebbe venuto a casa mia o no? E che cos’era quello se non un appuntamento?
Peter, il commercialista bello e sexy?
Proprio lui.
Caspita! Non me l’aspettavo. Quando ti ha chiesto di uscire?
Poco fa.
Sei sicura che in quel momento eri sveglia? Potrebbe essere stato un sogno.
Sono sicura. L’ho incontrato per caso nel corridoio...
Per caso?
Per puro caso.
Mmm.
Verrà a casa mia giovedì.
Buon per te. Era ora che ti rimettessi in gioco. Immagino che Mark abbia avuto la sua occasione e che l'abbia sprecata.
Mark chi?
Sogghignai. Avevo chiuso con lui.
Non avrai intenzione di cucinare per Peter, vero?
Invece pensavo di farlo.
Ripensaci. Altrimenti quella sarà l’ultima volta che lo vedrai.
Ti informo che io so cucinare.
Il tonno in scatola sul pane tostato non vuol dire saper cucinare.
Per quanto mi costasse ammetterlo, Vivian aveva ragione. Non osavo rischiare di spaventare Peter al nostro primo appuntamento.
Potresti venire a casa mia e cucinare per noi,
dissi.
Lei rise. Sì, perché non ho niente di meglio da fare.
Esattamente.
Stavo scherzando.
No, penso che sia una buona idea. Però non gli direi che sei mia sorella.
Oh?
Potrei dirgli che sei la mia cameriera.
Vivian sputò un sorso di tè. Non farò finta di essere la tua cameriera, e non ho intenzione di cucinare per te e il tuo commercialista sexy.
Allora suppongo che dovrò rivolgermi a un servizio di catering.
Non sarà economico.
Dato che mia sorella non mi vuole aiutare non mi resta altra scelta. Ad ogni modo, come mai stamattina hai un aspetto così sciupato?
Gentile da parte tua farmelo notare.
La nonna ti sta facendo sgobbare?
Poco tempo fa mia nonna aveva aperto un negozio di filati a Hockham, Sogni Di Lana, e aveva assunto Vivian.
No, tua nonna è un tesoruccio.
La nonna poteva essere molte cose, ma certamente non era un tesoruccio
.
Se non è la nonna che ti fa lavorare troppo, che cos'è? Stai male per qualcosa?
È il nostro nuovo vicino.
Non sapevo che ne avessi uno.
Invece te l'ho detto, ma come al solito non mi stavi ascoltando. Ovviamente eri troppo impegnata a sognare ad occhi aperti Peter.
Cosa c'è che non va?
Vivian soffocò uno sbadiglio e scrollò le spalle.
Da quella casa provengono un sacco di strani rumori.
Che genere di rumori? Ascolta la musica ad alto volume?
No, non è la musica. Sono dei suoni strani. Robert dice che sembrano ululati.
Sai chi ci abita?
Sì, non ci siamo mai presentati ma ho visto che è un uomo che vive da solo. Almeno, da quanto abbiamo potuto capire. Anche questo è strano. In realtà non sapremmo dire quando si è trasferito, non abbiamo mai notato nessun furgone per i traslochi o altro.
Potrebbe averlo fatto mentre eravate al lavoro.
Sì, può essere.
Ma di fatto non l'hai ancora visto?
No. Robert è andato là per...
Per lamentarsi del rumore?
No, solo per dargli il benvenuto. È successo mentre stavo mettendo i bambini a letto. I rumori non erano ancora iniziati. In ogni caso, chiunque viva lì non ha risposto alla porta. Però Robert dice di essere sicuro che ci fosse qualcuno in casa.
Be’, pensavo di essere io quella con i vicini strani.
Escluso Peter, ovviamente,
disse con un sorrisetto.
Al solo sentirlo nominare mi tornò il buonumore. Escluso Peter.
Ad ogni modo,
disse Vivian tra uno sbadiglio e l’altro. Non per essere scortese, ma non è ora che te ne vai?
Non per essere scortese? Pensavo che avresti voluto sentire la mia grande notizia. Mi fai sempre una testa così sul fatto che dovrei trovarmi un uomo.
Sì, e sono molto contenta per te. Stai a vedere!
Alzò in aria tutte e due le mani e le agitò. Evviva! Ma ora ho bisogno di tornare a dormire.
Non vai al lavoro, oggi?
No, è il mio giorno libero. Ora, te ne vai o devo buttarti fuori?
––––––––
Era ancora troppo presto per andare in ufficio, così mi fermai in un nuovo bar che era stato aperto solo di recente. Il Coffee Island era situato nella via accanto a Sogni Di Lana.
L'arredamento era piuttosto insolito e non riuscivo a capire quale fosse lo stile, ma avevo notato che su ogni tavolo c'erano delle maracas.
Buongiorno!
Il giovane dietro il bancone mi salutò agitando le sue maracas.
Ehm... buongiorno.
Bella mattina.
Agitò di nuovo le maracas.
Ehm... sì. Molto bella.
Cosa posso servirti?
Per la terza volta agitò le maracas. Un po’ troppo vicino alla mia faccia per i miei gusti.
Posso avere un cappuccino, per favore? Col cacao.
Un cappuccino con cacao in arrivo.
Mi piace il tema sudamericano,
dissi, quando infine mi portò il cappuccino.
In realtà questo non è un tema sudamericano.
Oh certo. Ho solo pensato che... con le maracas e tutto il resto.
Allungò la mano sotto il bancone e tirò fuori un triangolo musicale con una piccola bacchetta di metallo, poi gli diede un colpo. Il tema sono le percussioni.
Si guardò attorno, come per controllare che non ci fosse nessuno. È un'idea del capo. Detto tra noi, penso che abbia un po’ esagerato. È fissato con le percussioni. Oggi è il giorno delle maracas. Ieri era quello del tamburello e domani sarà quello dello xilofono.
Questo è molto... ehm... caratteristico.
Quando il locale è pieno può diventare un po’ eccessivo. I venerdì sono i peggiori.
Ci sono i tamburi?
No, i gong. Credimi, anche dopo aver finito il turno la mia testa ha continuato a martellare.
Presi una copia dell’Oracle, l'inglorioso quotidiano di Hockham, e mi sedetti a un tavolo vicino alla vetrina. Dopo aver afferrato le maracas e averle agitate un paio di volte, non ero riuscita a resistere, lessi il titolo in prima pagina: È un omicidio!
L'articolo era un altro attacco sottilmente velato alla polizia di Hockham. Diceva che il giorno prima c'erano stati due omicidi, però non sembrava che fossero collegati tra loro. Secondo l’Oracle questo fatto era sintomatico della criminalità diffusa che affliggeva la città.
Con due omicidi su cui indagare, il detective Mark Sterling sarebbe stato molto impegnato. Io e lui avevamo una relazione piuttosto insolita. Quando si era trasferito in città, mi aveva dato del filo da torcere. In seguito il nostro rapporto era migliorato. Infatti l'ultima volta che c’eravamo visti mi aveva proposto di andare a cena a casa sua e che avrebbe cucinato lui. Ma quello era successo tanto tempo fa, e ormai non lo sentivo da un pezzo. Certamente non eravamo una coppia, nonostante gli sforzi di Vivian per farci mettere insieme. E poi adesso c’era Peter-sexy-Parker, quindi Mark aveva perso la sua occasione. Peggio per lui.
Finii il mio cappuccino, agitai un’ultima volta le maracas e poi uscii, ma non prima di prendere una nota mentale di evitare il mercoledì (tamburi), il venerdì (gong) e la domenica (triangolo). Che cosa? So che i triangoli non sono rumorosi, ma da quando è successo quell'incidente alla scuola elementare, ne ho una paura irrazionale. Non mi piace parlarne.
––––––––
Mentre mi avvicinavo a Sogni Di Lana, notai che il negozio di fianco era chiuso. Da quel che mi ricordavo era un negozio di accessori nautici: Angus Spinnaker. Per quanto ne sapevo era l'unico negozio della città che riforniva i velisti di Hockham. Forse Angus era andato in pensione o forse si era trasferito. Allora, perché avevo una brutta sensazione?
Dall'ultima volta che ero passata, notai che la nonna aveva investito molto nella segnaletica a LED per il negozio. Al centro della vetrina c'era un display luminoso con sopra la scritta scorrevole: non rimanere mai più senza lana – la lana Eterno è qui! A sinistra c'era un display più piccolo ma non meno vistoso, sul quale scorreva la scritta: getta via tutti i tuoi ferri – I ferri misura unica sono qui! Il terzo display promuoveva il sito web che aveva aperto recentemente: SogniDiLana.com, che offriva la consegna in un'ora in tutta la città.
Solo a guardarli mi veniva il mal di testa. Stavo per voltarmi e andare via, quando notai che sul display principale la scritta era cambiata. Ora diceva: invece di stare a guardare la vetrina, non dovresti esercitarti con i tuoi incantesimi?
Nonna! Era possibile che a quella donna non sfuggisse mai niente?
Capitolo 2
––––––––
Fui lieta di constatare che durante il fine settimana l’enorme insegna di Bailey, Bailey, Bailey e Cox era stata rimossa. Era stata sostituita da un’insegna molto più discreta, che al contrario della precedente, non oscurava completamente la mia. Ora condividevo l'edificio con gli avvocati B.B.B. & C.
. Edward Bailey voleva disperatamente buttarmi fuori per poter entrare in possesso di tutto l'edificio. Be’, poteva scordarselo. Bailey aveva provato una serie di trucchi subdoli per mandarmi via, ma senza risultato.
––––––––
Perché indossi un cappello?
Chiesi.
La signora Piggy alzò lo sguardo dal suo lavoro a maglia.
Le mie orecchie sono vecchie.
La signora Piggy era la mia assistente/segretaria non pagata. E prima che mi accusiate di essere una spilorcia, sappiate che lo fa volontariamente. Inoltre non mi sentivo troppo in colpa per due ragioni: la prima era che non guadagnavo abbastanza soldi per poterla pagare, e la seconda era che passava la maggior parte del tempo a lavorare a maglia.
Ma le tue orecchie non hanno la stessa età di tutto il resto?
Oh no, cara,
disse. Sono molto più vecchie.
Non potresti semplicemente farti crescere i capelli?
I capelli lunghi non mi stanno bene.
È un bel cappello. Potresti realizzarlo a maglia, no?
Io?
Lei rise. Non faccio cappelli, dovresti saperlo. La mia specialità sono sciarpe e calzini. Viola Hopkins è la numero uno.
Viola?
Sì, lei e sua sorella Dalia, sono il massimo in fatto di cappelli. Se vuoi potrei chiedere a loro di lavorarne uno a maglia per te, ti va?
No, sono a posto così. Non sono proprio un tipo da cappello
Aspetta che le tue orecchie invecchino, poi cambierai idea.
Come sta Blink?
La signora Piggy mi diede un'occhiata torva, e io mi pentì immediatamente di averglielo chiesto. Blink era il mio gatto psicopatico con un occhio solo che avevo adottato al rifugio dei gatti. Lui e la signora Piggy erano nemici giurati.
Mi ha riso in faccia,
disse.
I gatti non possono ridere.
Lo so, ma mi sembrava che lo stesse facendo. Quando sono entrata nel tuo ufficio per prendere un documento, ha fatto quello strano verso. Potrei giurare che stava ridendo.
Forse gli sta venendo qualcosa.
––––––––
Hai visto quella vecchia pazza brontolona là fuori?
Blink si stava rotolando a terra dalle risate.
Shh!
Chiusi subito la porta dietro di me. Fortunatamente l'udito della signora Piggy non era molto buono, probabilmente a causa delle sue vecchie orecchie. Non dovresti ridere di lei. È una signora anziana.
Blink rideva così tanto che poteva a malapena parlare. Che cos’ha sulla testa?
Mi piace. Penso che le doni.
Sei proprio una pessima bugiarda.
Ha un problema con le sue orecchie.
Si stanno staccando?
Si mise seduto e immediatamente si fece serio. Ehi, pensi che si staccheranno?
Le sue orecchie? Certo che no, non dire sciocchezze.
Potrebbe essere uno zombie. Le loro orecchie si staccano.
La signora Piggy non è uno zombie.
Ciò spiegherebbe molte cose.
Anche le altre persone avevano questo tipo di conversazione, o succedeva solo a me?
La porta alle mie spalle si aprì.
Attenta!
Urlò Blink. Attacco zombie!
Gli diedi un piccolo calcetto, ok... forse era più di un piccolo calcetto,