Cos'è la didattica a distanza: metodologie e tecniche per un insegnamento nuovo
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Anteprima del libro
Cos'è la didattica a distanza - Arianna Fabbro
Introduzione
Capitolo 1 Una retrospettiva
1.1 Origine e definizione della FAD
1.2 Caratteristiche
1.3 Tre generazioni a confronto
1.4 Connettere e mediare: Dalla scuola tradizionale alla scuola digitale.
Capitolo 2
Metodologie della FAD
2.2 Il digital storytelling
2.3 Gamification
2.4 Microlearning
2.5 La FAD applicata alla classe capovolta
2.6 Il Metodo IBSE
2.7 TwLetteratura
2.8 Episodi di apprendimento situato EAS
2.9 Tinkering
2.10 Cooperative learning
Capitolo 3 La scuola ai tempi del Covid-19
3.1 Gli strumenti digitali prima dell’emergenza
3.2 The day after: La risposta del Miur
3.3 Il progetto #Lascuolacontinua
3.4 Quale scuola per il futuro? Dal problema all’opportunità
BIBLIOGRAFIA
Introduzione
Questo libro ha lo scopo di presentare e approfondire le applicazioni della formazione a distanza¹ o didattica a distanza (DAD) nelle scuole, con un focus particolare sull’impatto delle nuove norme di emergenza emerse durante la crisi del Covid-19.
Utilizzeremo la locuzione formazione a distanza (da ora in poi FAD) come termine ombrello per riferirci a una didattica a distanza in cui sono messe in atto sia le pratiche di e-Learning che di online learning. Infatti, come notato da Paulsen sia E-learning che online learning, sono da intendere come moderne applicazioni dell’educazione a distanza, non come concetti separati (Paulsen, M.F, 2003).
La didattica a distanza non è pratica nuova, essa ha radici antiche che affondano nel Settecento con i primi corsi a distanza di stenografia. Si può scorrere molto più indietro nel tempo. Basti pensare che il libro stesso è uno strumento di didattica a distanza. In origine le prime scuole erano basate sull’insegnamento orale e la nascita della parola scritta rese possibile il primo passo verso questa trasformazione. Il primo uso significativo della nuova tecnologia arrivò con la pubblicazione di Platone dei Dialoghi di Socrate.
Fu quindi la parola scritta la prima grande rivoluzione della didattica a distanza. In seguito ne arrivarono molte altre. Il servizio postale, ad esempio, che garantiva il recapito sicuro di materiali di corso a studenti distanti anche centinaia di chilometri dal loro insegnante. Poi altre tecnologie più recenti, come i registratori, i vhs che consentivano di riprodurre immagini e suoni contemporaneamente.
Nel primo capitolo trattiamo una retrospettiva storica della didattica a distanza e cerchiamo di tracciarne una definizione vera e propria perimetrandone le caratteristiche principali.
Nel secondo capitolo tratteremo le metodologie didattiche preesistenti che si applicano alla FAD. Queste tecniche non sono nate appositamente per l’insegnamento a distanza, ma si prestano ad essere integrate al suo interno. Vedremo come la classe capovolta è la cornice ideale per l’applicazione di metodologie all’avanguardia come lo storytelling e la gamification. Tutte strategie relativamente nuove al mondo della scuola e che stanno conoscendo un impiego sempre più largo all’interno dell’istruzione. La letteratura di ricerca è vasta, eppure l’insegnamento a distanza è sempre stato un accessorio poco utilizzato alla didattica dal vivo, perché quest’ultima sembrava sopperire a tutti i bisogni pedagogici degli insegnanti e degli studenti. L’emergenza mondiale ha fatto sì che nel giro di pochi giorni la FAD diventasse la colonna portante della nuova istruzione, poiché unica alternativa al blocco completo del processo d’istruzione di milioni di individui. Poiché la FAD è stata determinata da un contesto drammatico è stata definita poco democratica, anche considerando che non tutti gli studenti hanno una connessione internet e quindi queste varianti restringono l’accesso degli studenti al diritto alla formazione (Almirante P., 2020). Nel terzo capitolo prenderemo in considerazione queste criticità analizzando l’accesso tecnologico degli studenti alla FAD, come il MIUR ha risposto all’emergenza, e le condizioni digitali in cui versava la scuola italiana prima della crisi. Faremo un’analisi delle piattaforme utilizzate correntemente e in che modo la FAD non sia semplicemente l’unica possibilità nello scenario di una grande emergenza mondiale, ma lasci intravedere nella sua applicazione nuovi scenari pedagogici che nella didattica dal vivo erano stati trascurati. Da questa emergenza la scuola potrebbe imparare a integrare all’interno della sua struttura di insegnamento pratiche didattiche che si adattano più particolarmente ai diversi stili cognitivi di ogni studente.
Capitolo 1 Una retrospettiva
1.1 Origine e definizione della FAD
La formazione a distanza potrebbe sembrare il prodotto della moderna tecnologia dell'informazione, tuttavia essa ha radici più antiche. L’insieme delle attuali pratiche di insegnamento a distanza nascono da un’idea risalente agli inizi del 1700 (Harper, K.C., et al., 2004).
Dalla corrispondenza tramite servizio postale fino all'ampia varietà di strumenti disponibili messi a disposizione dalla rete, la società nel corso degli anni ha abbracciato nuove forme di comunicazione che hanno fornito degli strumenti essenziali per l’evoluzione della formazione a distanza.
Nel Novecento, con l’avvento delle prime tecnologie audiovisive a buon mercato, le registrazioni audio-video attraverso supporto cassette e CD divennero gli strumenti preferiti dei corsi per corrispondenza: era nato l’e-Learning. Solo dalla prima metà degli anni Novanta, quando i computer divennero meno costosi, più accessibili a un gran numero di persone e il World Wide Web sempre più presente e capillarizzato nelle infrastrutture delle nostre vite, la tecnologia divenne abbastanza matura da permettere uno sviluppo ulteriore della formazione a distanza aprendo nuove strade possibili per l’evoluzione di questa materia attraverso l’online learning. (Harper, K.C., et al., 2004).
Il termine educazione a distanza iniziò ad essere usato negli anni Settanta e fu ufficialmente adottato quando, nel 1982, L’international Council for Correspondence Education cambiò