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La rivincita della narrativa popolare in Italia
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La rivincita della narrativa popolare in Italia

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About this ebook

Una stagione nuova si è aperta per la narrativa fantastica italiana.
Non più sottomessa agli imperativi del mainstream e dei luoghi comuni, la voce dei suoi autori scopre finalmente – o meglio riscopre – le radici stesse di quegli stilemi che la troppa riverenza per il fantasy d’oltreoceano aveva finito per farci dimenticare. In questa raccolta di articoli, saggi e contributi stesi in anni di lavoro, Francesco La Manno analizza così il ritorno in auge della fantasia eroica mediterranea e non solo, tracciando un vasto percorso critico che ha le sue radici nel mito.
LanguageItaliano
Release dateAug 9, 2020
ISBN9788835875734
La rivincita della narrativa popolare in Italia

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    La rivincita della narrativa popolare in Italia - Francesco La Manno

    Indice

    VALUSIA 5

    Frontespizio

    Copyright

    ZELO E PASSIONE. Ritratto di un critico al servizio della letteratura fantastica

    LA RIVINCITA DELLA NARRATIVA POPOLARE IN ITALIA

    1 FANTASTICO MEDITERRANEO

    LA NUOVA FANTASIA EROICA MEDITERRANEA

    IL PRIMO RE DI ROMA SECONDO FRANCO FORTE E GUIDO ANSELMI

    IMPERO: L’IMMAGINARIO NELL’ANTICA ROMA

    IL MITO DELLA ROMA ETERNA NE LE AQUILE E L’ABISSO

    FOLKLORE: E IL NAUFRAGAR CI E’ DOLCE IN QUESTE FIABE NERE D’ITALIA

    LA FANTASIA FIORENTINA DI LIVIO GAMBARINI

    LA RAJETTA DI ADRIANA COMASCHI

    L’EVOCAZIONE DEI FIGLI DI ERACLE

    2 HEROIC FANTASY

    LA CASATA DEI WOLFINGS

    IL VASCELLO DI ISHTAR DI ABRAHAM MERRIT

    IL MULTIVERSO DI MICHAEL MOORCOCK

    YBERROS, IL CONQUISTATORE DI MONDI

    QUANDO GLI DEI CAMMINAVANO SU IPERBOREA

    IL RITORNO DELL’ARTIGLIO

    L’IMPERO DEGLI UOMINI SERPENTE

    LA SCURE E I SEPOLCRI DI ALESSANDRO FORLANI

    ZODD.LA NUOVA ALBA DEL FANTAHORROR ITALIANO

    EROISMO E ORRORE NELLA RUS’.

    3 WEIRD

    TORNANO I MITI DI CTHULHU

    L’IMMAGINARIO GOTICO DI MARY E. WILKINS

    GLI ALCHIMISTI DI GUSTAV MEYRINK

    ATLANTIDE DI ALEISTER CROWLEY

    IL SEGRETO DEL DOTTOR HONIGBERGER

    4 DISTOPIA E UCRONIA

    LA NUOVA SODOMA DEL MARCHESE DE SADE

    LA ROMAGNA POSTAPOCALITTICA DI SENSOLINI E MAZZA

    IL FANTASTICO DI MENARE

    T, IL PERCORSO ESOTERICO DI ALESSANDRO FORLANI

    5 SAGGI

    A SCUOLA DA H.P.LOVECRAFT, MAESTRO DELL’ORRORE COSMICO

    JACQUES BERGIER, L’ARGONAUTA DELL’IMMAGINARIO

    GLI EROI DEL KALI YUGA DI ROBERT E. HOWARD

    ROBERT HOWARD E GLI SCRITTORI ITALIANI DEL FANTASTICO

    ITALIAN SWORD&SORCERY VIENE STUDIATA ALL’UNIVERSITA’

    VALUSIA 5

    Francesco La Manno

    LA RIVINCITA DELLA

    NARRATIVA POPOLARE

    IN ITALIA

    CONSIDERAZIONI SULLA NUOVA ONDATA DI SWORD AND SORCERY E DI NARRATIVA DELL’IMMAGINARIO NEL BELPAESE

    A cura di Andrea Gualchierotti

    Copyright

    ISBN:  78-88-944696-4-6

    Valusia n.5

    Curatore: Andrea Gualchierotti

    Editing: Annarita Guarnieri

    Illustrazione: Andrea Piparo

    Progetto grafico e impaginazione: Mala Spina

    Prima edizione agosto 2020

    Copyright (Edizione) ©2020 Italian Sword&Sorcery Books

    Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e delle convenzioni internazionali. Nessuna parte di questo ebook può essere riprodotta e diffusa con sistemi elettronici, meccanici o di altro tipo senza l’autorizzazione scritta dell’autore.

    Questo libro è un’opera di fantasia. La sua pubblicazione non lede i diritti di terzi. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale.

    Associazione Culturale Italian Sword&Sorcery

    Via Lanza, 40

    15033 – Casale Monferrato (AL)

    C.F. 91033550061

    Cell. 3384480217

    https://hyperborea.live/negozio/

    Email: francescolamanno@hotmail.it

    Zelo e passione.

    Ritratto di un critico al servizio della letteratura fantastica

    Andrea Gualchierotti

    Non è mai semplice, anche nella misura di una semplice introduzione, riferire riguardo al lavoro di un collega e amico.

    Sussiste sempre la tentazione, anche magari inconscia, di compiacere le aspettative di chi propone con giusto orgoglio la propria opera, evitando così - come si suol dire - di accarezzare il gatto contro pelo.

    Tuttavia, almeno nel caso di Francesco La Manno, si tratta di un rischio che scelgo di sobbarcarmi affidandomi a una dose calcolata di spregiudicatezza.

    La raccolta di articoli, saggi e contributi che il lettore avrà modo di apprezzare nelle pagine che seguiranno, è infatti senza dubbio una felice sorpresa, ma anche una sfida a tutto campo nei riguardi dell’asfittico mondo della critica prestata al Fantastico, che qui da noi conta, fatta salva una ristretta cerchia di padri nobili, ben pochi appassionati, persino fra i cultori del genere.

    Ma perché parlare di sorpresa? Non stiamo in fondo parlando di materiale inedito, e non sarebbe affatto strano se qualcuno dei lavori qui presenti fosse già capitato sotto il naso di alcuni lettori affezionati al genere.

    La risposta è dunque da ricercarsi nella genesi stessa della raccolta in questione, che inanella tutta una serie di testi e contributi dedicati all’analisi delle più disparate materie connesse allo Sword&Sorcery, vera croce e delizia dell’autore.

    Assai di rado, in questo campo, l’attenzione degli esperti rimane puntata sull’argomento: incontriamo spesso studi estemporanei, dissezioni occasionali di ben specifici autori o argomenti, ma ben difficilmente possiamo osservare il lavoro continuativo di un critico in relazione ai temi suddetti.

    Di più, l’evoluzione di un critico, che cresce via via che matura il suo rapporto con l’oggetto di studio: nel metodo, prima di tutto, ma anche nel molteplice sviluppo di approcci sempre più complessi e articolati. Non ultimo – cosa ovvia forse per chi scrive ma meno per altri - nello stile e nella capacità espositiva.

    Ho avuto nel tempo modo di accostarmi ai saggi di questo volume in maniera privilegiata. Non di rado l’Autore ne aveva precedentemente discusso con me gli argomenti, e ho potuto dunque valutarne la maturazione: da semplici spunti sorti quasi alla rinfusa in una conversazione fra lettori forti, egli ha saputo distillare molteplici indicazioni, valide per costruire una sorta di percorso guidato nella selva rutilante - ma a volte intricata e confusa - dello Sword&Sorcery. E al di là degli entusiasmi con cui a volte viene affrontata, ce n’è un gran bisogno.

    Persino gli autori devoti a questa branca dell’Avventura - fra cui ovviamente anche il sottoscritto - maneggiano in certi casi senza troppo padroneggiarli degli strumenti che assomigliano agli alambicchi e agli astrolabi misteriosi di uno stregone, miscelando ingredienti di cui conoscono appena le proprietà più evidenti.

    C’è invece necessità – e molta - di studi terzi, di fari autorevoli che indichino scogli e secche di un genere che può essere periglioso quanto un mare infestato da sinistre sirene, se non di più.

    Non è un caso che La Manno, nel creare l’Associazione Italian Sword&Sorcery, abbia dunque affidato all’elaborazione critica un ruolo di primaria importanza. Hyperborea, la rivista manifesto che settimanalmente pubblica articoli di divulgazione su vari aspetti del Fantastico, ospita abitualmente contributi di analisi dedicati a racconti, saghe di autori classici, retrospettive e tutto quanto può aiutare il lettore ad approcciare con consapevolezza la lettura di testi apparentemente piani.

    Ma è soprattutto nelle pubblicazioni marcate Italian Sword&Sorcery Books – esattamente una di quelle su cui state appuntando lo sguardo - che questo avviene, affiancando a romanzi e antologie un sostanzioso spazio esplicitamente riservato alla presentazione critica di tali lavori. Non solo ad opera dello stesso La Manno, ovviamente, ma anche di altri esperti: storici, antropologi e molti altri.

    E’ in questo contesto che è dunque maturato quello che potremmo definire senza timore di sbagliare una sorta di marchio di fabbrica dell’Autore, e cioè la predilezione per la branca mediterranea della Fantasia Eroica. Misconosciuto, talvolta addirittura indicato come inesistente se non nei desiderata di pochi illusi, è proprio questo filone a rappresentare il cuore degli interessi di La Manno. Campanilismo letterario, potrebbe pensare qualcuno, nel migliore dei casi astrazioni da compulsatori di bibliografie ingiallite…Sciocchezze facili da smentire.

    La riscoperta dell’antico cuore mitico della narrativa fantastica, che pulsa forte nelle culture del Mare Nostrum, non è altro che il superamento di pregiudizi fossili, non più alimentati ormai neanche dal gusto del pubblico. Un mutare d’orientamento evidenziato anche dalla storica iniziativa Fantastico Mediterraneo, tenutasi lo scorso anno presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, in cui proprio Francesco La Manno, assieme al sottoscritto ed altri valenti amici ed esperti, ha indicato una sorta di traccia per quella che può essere – come da titolo – la rivincita della narrativa popolare in Italia.

    Sempre più spesso, infatti – e chi ha occhio per certi dati inizia a notarlo – i lettori scelgono di dirigere i propri interessi verso ambientazioni dal forte sapore classico, oppure di impronta folklorico-tradizionale.

    Se anni fa sarebbe stato impossibile anche solo proporre un simile mutamento di rotta, ora invece non è raro incontrare pubblicazioni che fanno esplicito riferimento alle leggende e al substrato mitologico nostrani, alla classicità greco romana, oltre che alle terre del Mediterraneo considerate nel loro complesso. Avventurieri e stregoni non vengono più dunque solo da immaginarie regioni dell’Altrove, ma riemergono dalle sabbie dell’antico Egitto, combattono negli anfiteatri insanguinati di Roma, navigano dal Mar Nero fino a oltre le Colonne d’Ercole assieme a semidei ed eroi dal profilo marmoreo.

    Insomma, le grigie lande del Nord, per tanto tempo scenario favorito di cupe saghe ormai sfruttate fino all’inverosimile, iniziano ad essere messe finalmente da parte, i Draghi e gli Elfi si ritirano fra le nebbie. Viceversa, come guida per le nuove terre che emergono nell’arcipelago del Fantastico mediterraneo, La Manno si dimostra di sicuro nocchiero fra i più esperti.

    Ovviamente, nessuno dei saggi che il lettore incontrerà nelle pagine che seguirà ha pretesa di esaustività riguardo i temi trattati. E tuttavia ognuno contiene al suo interno, filtrata da quell’approccio neo simbolico che La Manno riprende a sua volta dagli studi di Gianfranco de Turris, un’acconcia cassetta degli attrezzi per chi voglia iniziare a gettare uno sguardo dietro il sipario che ricopre significati, strutture, archetipi.

    Guénon, Eliade, Evola, Campbell, Fusco: sono solo alcuni dei nomi che s’incontrano durante il percorso d’analisi dei diversi saggi. E di ciascuno di essi La Manno si dimostra attento conoscitore, riuscendo a combinare un multiforme patrimonio di influenze in una sintesi di giudizio ponderata e chiara, che prende a volte le forme di teoremi descrittivi la cui logica è difficile smentire.

    Non poco in un ambito ancora in gran parte sottomesso alla schiavitù del gusto, all’arroganza dell’opinione di pancia, e irridente nei confronti della ricerca critica che vada oltre l’estemporaneo o gli stilemi di cui sopra.

    Sta forse qui, nel perdurare di una mentalità che ha costretto il Fantasy nei recinti della mediocrità, parte dell’origine della ristrettezza in cui la nostra editoria di genere ancora si dibatte, seppure in presenza di nuovi e incoraggianti spiragli di ripresa.

    Ma è il momento che mi fermi, cercando così di sfuggire – forse troppo tardi – all’accusa di lodare con troppa foga il lavoro di un amico. Ma c’è un’ultima cosa, forse più chiara di quanto scritto finora, che credo vada riferita riguardo le attività di Francesco La Manno; si tratta di una frase che gli ho sentito dire più volte, e che insieme alla sua tenacia e alla sua amicizia mi ha convinto, ormai anni fa, ad accompagnarlo nell’avventura chiamata Italian Sword&Sorcery: "Restiamo uniti – ama ripetere – insieme torneremo grandi!"

    É l’auspicio che anche io faccio a tutto il mondo del Fantastico italiano.

    LA RIVINCITA DELLA

    NARRATIVA POPOLARE

    IN ITALIA

    Francesco La Manno

    1

    FANTASTICO

    MEDITERRANEO

    LA NUOVA FANTASIA EROICA MEDITERRANEA

    Quando si parla di fantasia eroica mediterranea ci si riferisce a quel peculiare settore di narrativa dell’immaginario (e in particolare di sword and sorcery¹ o heroic fantasy²) in cui interagiscono guerrieri impegnati in entusiasmanti avventure ambientate nel Mediterraneo in un periodo preistorico, antico, medievale, oppure in un mondo secondario che comunque richiami il Mare Nostrum, dove la tecnologia e la scienza sono limitate e dove opera la magia.

    I protagonisti possono essere considerati a buon diritto degli antieroi³ in quanto sono ben lontani dall’essere cavalieri senza macchia e senza paura⁴, ma si ha a che fare con mercenari, assassini, ladri, imbonitori, infidi diplomatici, cialtroni, negromanti e reietti, il cui obiettivo è quello di realizzare il maggior profitto per sé stessi, ovvero di salvare la pelle. Vi sono numerosi combattimenti all’arma bianca e battaglie campali in cui a prevalere non è sempre il più forte, ma il più furbo, dato che i personaggi non sono necessariamente gli eroi nerboruti di Robert E. Howard, ma ricordano spesso l’Ulisse omerico⁵.

    La scelta di ambientare queste avventure nel Mediterraneo non è casuale, ma è dovuta all’attrazione che, ancora dopo secoli, continua a suscitare nell’uomo il Mare Nostrum che, secondo Fernand Braudel: «Non si è mai rinchiuso nella propria storia ma ne ha rapidamente superato i confini: a ovest verso l’oceano Atlantico; a est attraverso il Vicino Oriente, che lo affascinerà per sempre e secoli; a Mezzogiorno verso le sue plaghe desertiche, ben oltre la linea dei compatti palmeti; a nord, verso le interminabili steppe euroasiatiche che lambiscono il Mar Nero; ancora a nord, verso l’Europa delle foreste, lenta a svegliarsi, ben oltre il limite tradizionale, quasi sacrosanto, dell’olivo. Oltrepassato l’ultimo olivo, la vita e la storia del Mediterraneo non si interrompono solo per far piacere al geografo, al botanico e allo storico

    Tra la narrativa di avventura e quella in discussione il discrimine è costituito dalla presenza dell’orrore soprannaturale⁷, inteso come elemento idoneo a inserire nell’intreccio circostanze non spiegabili attraverso le regole della fisica e a favorire nel lettore stati d’animo di terrore o di repulsione⁸. Peraltro, qui domina la stregoneria che deve essere considerata dal quisque de populo come una pratica nefanda da cui rifuggire, affidata a pochissimi maghi versati in ancestrali e dimenticati rituali⁹. In altri termini, anche se non sempre risulta essere il villain, difficilmente l’incantatore è spinto da nobili ideali, e di norma agisce per mutare l’ordine costituito dell’universo in suo favore, come prescrive ogni manuale di esoterismo¹⁰.

    Talvolta si palesa anche l’orrore cosmico che abbiamo imparato a conoscere nei Miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft¹¹. Pertanto ci troviamo dinanzi a creature repellenti e aliene che provengono da altri mondi e che hanno colonizzato la Terra eoni or sono, ma che al momento giacciono in uno stato simile al letargo. Questi esseri sono oggetto di culti blasfemi da parte degli uomini e coloro che li avvicinano muoiono o perdono la loro sanità mentale¹².

    Non mancano nemmeno mostri o animali immaginari fuoriusciti dalle leggende, dalle tradizioni folcloristiche o dai bestiari medievali di cui ci hanno parlato con dovizia di particolari Jorge Luis Borges¹³, Jurgis Baltrušaitis¹⁴ e Giorgio Ieranò¹⁵.

    In questo genere di narrativa è presente anche l’erotismo, che però non assume mai i toni beceri ma mantiene sempre un decoro degno delle più alte forme di letteratura classica. Non di rado appaiono donne flessuose come pantere la cui bellezza farebbe impallidire anche Afrodite, Persefone ed Elena di Troia.

    Per quanto attiene alle fonti, è bene ricordare che la fantasia eroica mediterranea ha radici profonde che si perdono nella notte dei tempi e vanta degli antenati illustri. Non dimentichiamo che essa è l’erede del mito¹⁶. Le opere primigenie da cui trae ispirazione sono l’Epopea di Gilgameš, l’Odissea di Omero, l’Eneide di Virgilio, il Morgante di Luigi Pulci, l’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso e Le Mille e Una Notte.

    Sul versante della narrativa straniera, alcuni autori anglosassoni si sono cimentati in questo genere. Tra essi possiamo citare L’impero dell’oscuro (The Reign of Wizardry, 1940) di Jack Williamson, L’anello del tritone (The Tritonian Ring, 1951) di L. Sprague de Camp, Il ciclo del soldato Latro di Gene Wolfe, La torcia (The Firebrand, 1987) di Marion Zimmer Bradley e La saga di Parmenion di David Gemmell.

    É bene evidenziare che l’Associazione Culturale Italian Sword&Sorcery intende esaltare i miti, i culti e le tradizioni dell’area mediterranea, che non hanno nulla da invidiare rispetto a quelle nordici e che per molto tempo sono risultati assenti dall’attenzione degli addetti ai lavori. Al riguardo, Massimo Scotti ha già sostenuto l’esistenza di un gotico mediterraneo, affermando che esso: «É in grado di attraversare la complessità di categorie quali classico e romantico, fino a confonderne i limiti. Nasce infatti da una riflessione in cui questa dicotomia, a lungo inesplorata e approfondita, viene superata in una nuova visione generale della storia recente. L’antico autentico, quale viene riesumato in queste storie, si oppone sia al neopaganesimo vago e libertario della Rivoluzione, sia alle parate neoclassiche del regime napoleonico¹⁷

    Tra le moderne opere di fantasia eroica mediterranea dei nostri connazionali possiamo ricordare le pubblicazioni concernenti l’Impero romano di Luigi De Pascalis che risalgono agli anni ’60, Amazon di Gianluigi Zuddas (La Tribuna, 1978), La legione occulta dell’impero romano di Roberto Genovesi (Newton Compton, 2010), Demon Hunter Severian di Luca Tarenzi (Acheron Books, 2014), Eternal War e Vita Nova di Livio Gambarini (Acheron Books, rispettivamente 2015, 2018), Dal bronzo e dalla tenebra di Andrea Atzori (Acheron Books, 2016), Cesare l’immortale e Cesare il conquistatore di Franco Forte (Mondadori, rispettivamente 2016, 2017), Alasia di Max Gobbo (Watson, 2017), Arabrab di Anubi di Alessandro Forlani (Watson, 2017), Zappa e Spada (Acheron Books, 2017), Pirro il distruttore di Angelo Berti (Italian Sword&Sorcery Books, 2018), Mediterranea (Italian Sword&Sorcery Books, 2018), N di Menare (Lethal Books, 2018), Le Cronache del Sole Mortale di Alberto Henriet (Italian Sword&Sorcery Books, 2018), Alessandro Nero di Davide Camparsi (Delos Books, 2018), Byzantium di Andrea Gualchierotti e Lorenzo Camerini (Italian Sword&Sorcery Books, 2018), Impero (Watson, 2018) e Folklore. Antologia fantastica sul folklore italiano (Watson, 2018).

    A ben vedere, pare che i lettori italiani stiano cominciando a guardarsi attorno per cercare un’alternativa all’imbarazzante banalità e alla brutale aridità culturale che affligge il fantasy moderno. Una nuova era è alle porte: quella della fantasia eroica mediterranea.

    1 Sulla definizione del genere si veda: Fritz Leiber, in Amra, luglio 1961; Gianfranco de Turris, Sebastiano Fusco, Fantasia Eroica, in AA VV, Arcana, Sugar Editore, Milano, 1969, p. 282-284; Lyon Sprague de Camp, Introduzione, in Robert E. Howard, Conan!, Editrice Nord, Milano, 1976; Karl E. Wagner, Foreword. Red Nails. Robert E. Howard, New York: Berkley. 1977; Lin Carter, Introduzione, in AA VV, Heroic Fantasy. Il meglio della fantasia eroica moderna, a cura di Lin Carter, Fanucci, Roma, 1979; Alex Voglino, Le radici della Fantasia Eroica, in AA VV, Heroic Fantasy. Il meglio della fantasia eroica moderna, a cura di Lin Carter, Fanucci, Roma, 1979, p. 517; Gianfranco de

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