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Una notte col greco (eLit): eLit
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Una notte col greco (eLit): eLit

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About this ebook

THE HOLT SISTER 1

La determinazione di Alexios Christofides è nota in tutto il mondo, tutto ciò che desidera diventa realtà. E quello che vuole al momento è la vendetta, anche se la cosa potrebbe significare sedurre la futura sposa del suo più acerrimo nemico.

Rachel Holt ha passato l'intera vita a fare la cosa giusta, anteponendo la propria famiglia e i propri interessi alla felicità stessa. Almeno fino al momento in cui un'elettrizzante notte con un meraviglioso sconosciuto non le fa assaporare il gusto della libertà, qualcosa che non ha mai davvero sperimentato.
LanguageItaliano
Release dateApr 29, 2016
ISBN9788858953303
Una notte col greco (eLit): eLit

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    Una notte col greco (eLit) - Maisey Yates

    1

    L'attenzione di Rachel Holt era rivolta all'anello appoggiato sul comodino che brillava alla luce della lampada. Sollevò la mano sinistra e si guardò il dito che lo portava solo qualche ora prima.

    Non le sembrava giusto indossarlo ora.

    Lo prese, poi si girò a guardare l'uomo che dormiva accanto a lei. Il braccio appoggiato sulla testa, gli occhi chiusi, i riccioli scuri sul volto. Era un angelo. Un meraviglioso angelo caduto che le aveva fatto conoscere il peccato.

    Perché non era l'uomo che le aveva dato l'anello – e che avrebbe dovuto sposare di lì a un mese.

    Era bello, però. Alex, dai meravigliosi occhi azzurri profondi e la pelle dorata... Alex, che aveva conosciuto quel pomeriggio – neanche ventiquattro ore prima! – sul molo.

    Guardò l'orologio. Lo conosceva da otto ore. Le erano bastate otto ore per liberarsi di anni di comportamento serio, rispettabile. Per liberarsi dell'anello di fidanzamento e seguire... gli ormoni.

    Cosa aveva pensato? Non si era comportata come al solito. In genere aveva troppo giudizio per permettere all'emozione o alla passione di avere il sopravvento sul buon senso e il decoro.

    Ma quella sera non c'era stato alcun decoro.

    Dal primo momento in cui lo aveva visto, era rimasta affascinata dal modo in cui si muoveva. Il modo in cui i muscoli guizzavano mentre puliva il ponte della nave.

    Chiuse gli occhi e tornò a quel momento...

    Era la giornata più bella che avevano avuto da quando erano arrivate a Corfù. Rachel e Alana avevano appena finito di pranzare: la sua amica era diretta in aeroporto per tornare a New York, mentre Rachel sarebbe rimasta per rappresentare la famiglia Holt a un evento di beneficenza.

    Quella vacanza era il suo ultimo atto di indipendenza prima del matrimonio il mese successivo.

    «Altre scarpe?» chiese Alana, indicando la piccola boutique dall'altra parte della strada.

    «Devo dire di no» rispose Rachel, lo sguardo fisso sull'acqua, le barche, gli yacht attraccati al molo.

    «Ti senti male?»

    Rise e si avvicinò all'argine aggrappandosi con forza. «Forse.»

    «Si tratta del matrimonio, vero?» chiese Alana.

    «Non dovrebbe. So da sempre che sarebbe arrivato. Stiamo insieme da sei anni e la data delle nozze è stata fissata quasi undici mesi fa. Quindi...»

    «Hai il diritto di cambiare idea» replicò Alana.

    «No, non posso... riesci a immaginarlo? È l'evento mondano dell'anno. Jax si unirà finalmente agli Holt. Mio padre alla fine lo avrà come figlio, e sappiamo tutti che è quello che entrambi vogliono.»

    «E cosa mi dici di quello che vuoi tu

    Era passato molto tempo da quando si era fatta quella domanda, e non conosceva ancora la risposta.

    «Sono... affezionata ad Ajax.»

    «Lo ami?»

    Con lo sguardo si fermò su uno degli yacht: un uomo stava pulendo il ponte. Non portava la camicia, solo un paio di pantaloncini larghi e sbiaditi appoggiati sui fianchi snelli. Aiutata dal sole, riusciva a vedere bene le linee definite del suo corpo.

    E rimase senza fiato.

    In un attimo tutta la passione, il calore, il profondo desiderio che le mancavano la travolsero come un'onda.

    «No!» esclamò, senza distogliere gli occhi da quell'uomo, «non lo amo. Non... come intendi tu. Non sono innamorata di lui. Lo amo, solo non... in quel modo.»

    Non era una scoperta. Ma dopo quell'improvvisa ondata di sensazioni, era più inquietante del solito.

    In un certo senso pensò che fosse colpa sua. Di come era fatta. Ajax non era un uomo passionale, e non si era mai dimostrato tale con lei. Al contrario, la toccava appena. Dopo tutti quegli anni insieme non andava mai oltre un bacio. A volte un bacio gentile e profondo. A volte un bacio prolungato sul divano del suo attico. Ma i vestiti non sparivano mai. La terra non tremava mai. Non era mai difficile fermarsi.

    E dato che era un uomo molto bello, aveva ipotizzato che il problema, se poteva definirlo un problema, riguardasse entrambi. Che le mancasse una parte di sé, che la passione fosse morta dopo anni di severo controllo. Dopo che, proprio quella passione, l'aveva portata sull'orlo del baratro da cui si era ripresa giusto in tempo, consapevole del pericolo che aveva corso.

    Da allora l'aveva tenuta sotto controllo. E questo nella sua mente li rendeva una sorta di coppia ideale.

    Ma non era vero. Lei aveva passione. Aveva desideri.

    «Che cosa intendi fare?» chiese Alana, preoccupata.

    Rachel sentì il volto avvampare.

    «Ehm... per cosa?»

    «Tu non lo ami.»

    Oh. Alana non era nella sua testa, ovvio. Non sapeva che il mondo di Rachel era stato appena scosso da un uomo a poca distanza da loro.

    Fece un gesto con la mano. «Sì, ma non è una novità per me.»

    «Stai fissando quell'uomo laggiù.»

    Rachel batté le palpebre.

    «Davvero?»

    «È evidente.»

    «Be', è...»

    «Mmh... sì, lo è. Vai a parlargli.»

    «Cosa?» Si girò di scatto verso Alana. «Andare a parlargli?»

    «Esatto. Ho ancora qualche ora prima della partenza, quindi se ti serve un salvataggio, sono qui. Ma posso tenermi in disparte.»

    «Andare a parlargli, e poi?»

    Sedurre, vivere pericolosamente, vivere l'attimo... tutto questo faceva parte di un passato lontano. La Rachel che aveva evitato per un pelo di umiliare se stessa e la famiglia non esisteva più. Una nuova Rachel era nata da quei cocci. E la nuova Rachel seguiva le regole. Seguiva la corrente e faceva il possibile per rendere tutti felici. Per assicurarsi di non oltrepassare il limite e perdere la rete di sicurezza che il padre le forniva.

    Eppure per qualche strana ragione, lì al sole, pensando alla sicurezza che le forniva il padre, alla stabilità che aveva con Ajax, Rachel aveva la sensazione di annegare. Di avere un nodo scorsoio al collo, e che il conto alla rovescia della sua esecuzione era imminente...

    Quante scene, Rachel, è un matrimonio, non un'impiccagione.

    «Devi andare da lui e parlargli» insistette Alana. «Sei arrossita quando lo hai visto la prima volta. Come se lui ti avesse incendiato.»

    Rachel si bloccò. «È così grave?»

    «Vediamo. Sono rimasta a osservare il tuo fidanzamento con Ajax, e non ho fatto commenti. Ma come hai appena detto tu, non sei follemente innamorata di lui. E chiunque abbia gli occhi ben aperti lo capisce.»

    «Lo so» ammise, la gola stretta.

    «Ascolta. So che siamo vecchie e noiose ora. E so che al liceo abbiamo fatto delle sciocchezze...»

    «Come minimo» ribatté Rachel.

    Alana continuò.

    «Ma penso che tu abbia esagerato nell'altro senso.»

    «L'alternativa non era accettabile.»

    «Forse no. Ma credo che neanche il futuro lo sia.»

    «Che altro posso fare, Alana?» chiese Rachel. «Mio padre mi ha salvato tante volte, e io ho esagerato al punto che era pronto a lavarsene le mani. E ora? Siamo legati. Abbiamo un rapporto. Lo rendo orgoglioso. E se Ajax è il prezzo che devo pagare per questo, allora... lo accetto.»

    «Almeno riesce a eccitarti?»

    Rachel osservò di nuovo l'uomo sullo yacht.

    «No» confessò con voce strozzata. «Non ci riesce.»

    «Allora penso che tu debba concederti di passare del tempo con un uomo in grado di farlo.»

    «Quindi dovrei andare a parlare con quello laggiù? Scommetti che mi impreca contro in greco e torna a lavorare?»

    Alana rise. «Questo non succederà.»

    «Come lo sai? Magari le bionde non gli piacciono.»

    «Gli piacerai perché sei il tipo di donna che fa impazzire gli uomini.»

    «Non più.» Sedurre, giocare e allettare le aveva provocato danni anni prima, e Ajax certo non si era mai comportato come se lei lo facesse impazzire.

    «Frottole» insistette Alana con un gesto della mano. «Vivi pericolosamente per un minuto, piccola. Prima di smettere del tutto di vivere.»

    Rachel non riusciva a togliere gli occhi di dosso allo sconosciuto, neanche per scoccare all'amica un'occhiataccia. «Lo hai letto in un biscotto della fortuna?»

    «Mai avuto un orgasmo con un uomo, vero? Io sì. Quindi...»

    All'accenno all'orgasmo, Rachel avvampò.

    No, lei no. Ne aveva provocati qualche volta, ma mai goduti. «Bene. Andrò a parlargli» disse. «Parlare. Niente orgasmi. Abbassa quel tuo sopracciglio.»

    «Bene. Io sarò nei paraggi. Quindi se... ti serve qualcosa, manda un sms.»

    «Ho anche lo spray al peperoncino» dichiarò Rachel. «Ajax ha insistito.»

    Nominando il fidanzato fece una smorfia.

    Non avrebbe fatto niente. Avrebbe solo parlato con quello stallone. Non avrebbe fatto niente di inappropriato.

    Voleva solo concedersi una distrazione. Essere coraggiosa e spericolata, cogliere un attimo che non rispecchiasse le aspettative degli altri.

    Solo un attimo.

    Parlare con un ragazzo solo perché lo giudicava carino. Niente di più.

    Respirò profondamente e buttò i capelli dietro le spalle. «Augurami... be', non proprio buona fortuna.»

    Alana le strizzò l'occhio. «Buona fortuna.»

    «No. Non sto tradendo Jax.»

    «Certo.»

    «No.» La sola idea era ridicola. C'erano persone audaci che coglievano l'occasione. Non lei. Non più. I suoi anni giovanili erano stati solo questo. Ribellione. Un desiderio non di libertà, ma di spezzare i vincoli che l'avevano sempre trattenuta. Finché non si era resa conto fino a che punto quel comportamento influenzava gli altri. Fino a che punto influenzava lei. Non solo il suo presente, ma anche il suo futuro.

    Rachel si girò e si avviò verso il molo, le mani tremanti, il corpo che si opponeva in ogni modo a quello che stava per fare. Mani sudate, il cuore a mille, la bocca arida: i segnali che la spingevano a fuggire c'erano tutti.

    Li ignorò.

    Si girò un'ultima volta verso Alana, appoggiata al muro a guardarla, poi si rivolse di nuovo verso il suo obiettivo.

    Avrebbe solo detto ciao. E forse flirtato. Senza danno. Non si ricordava quasi come fare. Un tempo era stata una maestra: sbattere gli occhi e sfiorare la spalla di un tipo, senza voler altro che alimentare il proprio ego.

    Allora era stato un gioco. Divertente.

    Perché non ripeterlo? Era il suo ultimo gioco prima del matrimonio. L'occasione per divertirsi e fare spese con Alana. Una parentesi per rilassarsi, stendersi sulla spiaggia, guardare film sentimentali in camera, e poi godersi una serata di beneficenza. Tutto senza la famiglia o Ajax.

    Ma era solo una parte della faccenda. Era anche una parentesi da Rachel Holt, amato personaggio mediatico. Rachel Holt, che stava facendo del suo meglio per rappresentare la famiglia, per fare ciò che era giusto.

    Le serviva del tempo per essere solo Rachel. Non la nuova Rachel. Né la vecchia Rachel. Solo Rachel.

    Si fermò davanti allo yacht e respirò profondamente.

    Poi con lo sguardo incontrò gli occhi azzurri più elettrizzanti che avesse mai visto. Accompagnati da un lento sorriso malizioso. Da vicino era anche più bello. Mozzafiato. L'uomo si spostò i riccioli dagli occhi e il movimento fece guizzare i muscoli.

    Stupidi ormoni.

    «Ti sei persa?» le chiese con un forte

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