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Paradiso greco (eLit): eLit
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Ebook153 pages2 hours

Paradiso greco (eLit): eLit

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About this ebook

Sebastian Kouros, potente imprenditore greco, è convinto di sapere tutto della bella Rachel Long senza conoscerla di persona, o comunque di sapere la cosa più importante: è solo un'opportunista che vuole ottenere da lui e dalla sua famiglia il massimo vantaggio. Ospite sull'isola privata dei Kouros, Rachel si scontra subito col carattere impetuoso di Sebastian; e con il fortissimo istinto di cedere alle inaspettate avances di lui. Ancora convinto della malafede di Rachel, un giorno Sebastian si accorge di...
LanguageItaliano
Release dateJun 29, 2018
ISBN9788858988350
Paradiso greco (eLit): eLit
Author

Lucy Monroe

Innamorata dei libri fin da bambina, per le sue storie crea eroine indipendenti e sensibili allo stesso tempo.

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    Paradiso greco (eLit) - Lucy Monroe

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek’s Innocent Virgin

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2005 Lucy Monroe

    Traduzione di Maria Paola Rauzi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-835-0

    1

    Rachel Long si allontanò dalla tomba di sua madre con un senso di torpore addosso.

    Andrea Demakis era morta all’età di quarantacinque anni e lei non provava niente: né rabbia, né dolore, o sollievo. E neanche paura per il futuro.

    Il servizio funebre era finito e ormai se ne erano andati via tutti, a eccezione di Alexandros Kouros, fermo immobile davanti alla tomba del prozio. Era stato lui a lanciare sulla bara il primo pugno di terra.

    Rachel gli si fermò accanto senza sapere cosa dire.

    La famiglia di Alex aveva sempre disprezzato sua madre e quel giorno aveva potuto leggere lo sdegno in molti degli sguardi che si erano posati su di lei. Soltanto Alexandros non aveva mai permesso che l’avversione per Andrea influenzasse i rapporti fra loro.

    Si era sempre comportato in modo gentile e persino protettivo nei suoi confronti.

    Era stato lui a convincere il prozio a pagarle l’università; ma quella benevolenza sarebbe durata dopo la perdita dell’adorato parente?

    In fondo, tutti sapevano perché Matthias Demakis era morto.

    Aveva sposato la donna sbagliata, e non solo si era pentito amaramente, ma aveva anche perso la vita a causa sua.

    In realtà, sarebbe potuto morire in numerose altre occasioni negli ultimi sei anni, assecondando le sfide che piacevano tanto alla moglie. Invece, era stato un incidente d’auto a porre fine alla loro esistenza. La guida in stato di ebbrezza e la tensione accumulata a causa dell’ultimo litigio con Andrea erano state fatali.

    Aveva sorpreso la moglie a letto con un altro... per l’ennesima volta. Avevano discusso violentemente di fronte a testimoni, poi avevano lasciato insieme il ricevimento al quale partecipavano. In realtà, Andrea era salita in auto con lui solo dopo che Matthias l’aveva minacciata di divorziare senza darle un centesimo.

    E così erano morti.

    Cosa mai poteva dire Rachel per alleviare la pena di Alexandros?

    Non c’erano parole adatte a cancellare il dolore di quegli ultimi sei anni, culminati con la morte del prozio, che gli aveva fatto da padre fin da quando era bambino.

    Rachel gli sfiorò la mano con dita tremanti.

    «Alex...»

    Alexandros Kouros si sentì toccare e lottò contro il desiderio di voltarsi e sfogare su Rachel tutta la rabbia che aveva in corpo per colpa di sua madre.

    «Cosa c’è, pethi mou?» domandò invece, chiamandola con l’appellativo che usava con lei Matthias.

    «Ti mancherà» sussurrò Rachel. «Mi dispiace.»

    Alex sentì vacillare il proprio autocontrollo. La guardò, ma tutto ciò che vide fu una massa di capelli castani raccolti dietro la nuca in un nodo composto.

    «Anche a me» riuscì a mormorare con voce rotta.

    Due paia di occhi verdi si sollevarono a fissare quelli di lui. «Non avrebbe mai dovuto sposare Andrea» ammise Rachel.

    «Eppure questo matrimonio ha cambiato la tua vita, non è così?»

    Rachel annuì arrossendo leggermente. «In meglio, non posso negarlo.»

    «Tuttavia hai accettato un impiego negli Stati Uniti, e tornavi in Grecia soltanto per poche settimane all’anno» rammentò lui.

    «Non mi sono mai sentita a mio agio con il loro stile di vita.»

    «Hai mai provato?»

    «Non ho mai voluto. Detestavo vivere in mezzo a quel caos.»

    «Forse avresti dovuto cercare di mitigare gli effetti devastanti della natura egoista di tua madre sull’uomo che aveva fatto così tanto per voi.»

    Rachel si allontanò da lui. «Sai bene che non è facile interferire nelle esistenze degli altri.»

    Vero. Alex non era riuscito a salvare Matthias da quel disastroso matrimonio, ma il dolore profondo che provava in quel momento gli impediva di pensare razionalmente e con lucidità.

    «Anche tu hai tratto vantaggio da queste nozze, perciò il minimo che potevi fare era tentare di attenuare l’atteggiamento distruttivo di Andrea!»

    «Non ho potuto fare niente» ribatté lei decisa.

    «Forse non hai voluto

    «Ho smesso tanto tempo fa di sforzarmi di arginare il comportamento di mia madre» spiegò allora Rachel con la voce rotta da un dolore che veniva da lontano.

    Alex sperimentò un urgente desiderio di baciare quelle labbra. Imprecò dentro di sé per quell’improvvisa tentazione. Purtroppo, tutte le volte che incontrava quella giovane bella e riservata sentiva lo stesso inspiegabile bisogno.

    La sua mentalità greca faceva fatica a conciliare l’attrazione per Rachel con il disprezzo che nutriva nei confronti di sua madre.

    Rachel entrò nello studio con trepidazione. Quella era l’unica stanza della grande villa sull’isola greca che sua madre non aveva ristrutturato.

    In quello studio aveva vissuto due dei momenti più felici della sua vita: il primo, la sera in cui Matthias le aveva detto che non era più obbligata a partecipare alle feste di Andrea, malgrado le insistenze della madre; il secondo, quando l’anziano patrigno le aveva comunicato che le avrebbe pagato gli studi in America.

    Purtroppo, quel giorno non sarebbe stato altrettanto lieto. Era stata convocata per assistere alla lettura dei testamenti. Dalla sua conversazione con Alex al cimitero, il pomeriggio precedente, aveva trascorso la maggior parte del tempo in camera sua. Lui la riteneva responsabile dei peccati di sua madre e la cosa l’aveva ferita più di quanto volesse ammettere.

    L’unico uomo al mondo che avesse mai desiderato fisicamente, e di cui si fidava ciecamente, la odiava.

    Erano ventitré anni che pagava il prezzo per essere la figlia di Andrea Demakis; doveva continuare a farlo anche adesso che era morta?

    «Signorina Long, non vuole sedersi?» le domandò l’anziano avvocato, amico e collaboratore di lunga data di Matthias.

    Malgrado l’età, conservava un’incredibile vitalità; la stessa che possedeva Matthias... prima di sposare una donna più giovane di venticinque anni.

    Rachel tenne lo sguardo abbassato e prese posto su una sedia vicino alla libreria.

    Philippa Kouros, la madre di Alex, nonché nipote di Matthias, entrò per ultima e si sedette accanto al figlio, senza dire una parola.

    Il testamento di Andrea riservò dettagli inaspettati. La donna lasciava tutti i suoi beni al marito, a meno che non fosse morto prima di lei. In tal caso l’erede sarebbe stata sua figlia.

    Rachel non ne fu sorpresa. Andrea sicuramente prevedeva di sopravvivere a lungo al consorte, e aveva scritto quel testamento nel tentativo di indurlo a credere che lo teneva in considerazione più della sua stessa figlia.

    Anche le ultime volontà di Matthias Demakis lasciarono di stucco i presenti. A parte alcuni oggetti di valore sentimentale destinati ai membri della famiglia e a Rachel, tutto il suo patrimonio, comprese la villa e l’isola, andava ad Alex.

    Il vecchio patriarca non aveva lasciato niente alla moglie più giovane, né, tantomeno, aveva dato disposizioni al nipote di provvedere alla vedova. Evidentemente si era stancato del comportamento scandaloso di Andrea.

    L’avvocato appoggiò i documenti e fissò Rachel con i suoi occhi azzurri.

    «Il medico legale non ha potuto stabilire quale dei due occupanti dell’auto sia morto per primo. Tuttavia, sono sicuro che la famiglia non avrà niente in contrario a permetterle di prendere i beni personali di sua madre» concluse in tono gentile e comprensivo.

    Rachel non provava nessuna gioia all’idea di avere ciò che restava della vita sregolata di Andrea Demakis. Sua madre si era portata nella tomba l’unica cosa che avrebbe desiderato ricevere: il nome di suo padre, che la donna si era sempre rifiutata di rivelarle.

    Alexandros alzò lo sguardo sentendo qualcuno che bussava alla porta. Rachel era in piedi sulla soglia e non osava entrare.

    Le fece cenno di avvicinarsi. Si era aspettato quella visita e pensò che il suo cinismo, tutto sommato, era stato confermato. Rachel restava comunque la figlia di Andrea, anche se lui si era sempre imposto di pensare che non fosse dello stesso stampo della donna.

    «Entra pure.»

    «Non voglio disturbarti.»

    «Se avessi voluto un po’ di privacy avresti trovato la porta chiusa.»

    «Hai un momento? Vorrei discutere alcune cose con te.»

    Alex annuì e le indicò una delle poltrone di cuoio. «So di cosa vuoi parlarmi e sono sicuro che riusciremo a trovare un accordo amichevole.»

    Rachel aveva appreso la notizia di non avere ereditato praticamente nulla con troppa calma, si disse. I libri sulla civiltà ellenica che Matthias le aveva lasciato avevano un valore puramente sentimentale. Era pronto ad arrivare a un accordo... in cambio di un voto di silenzio sugli anni vissuti da Andrea come moglie di Matthias Demakis. Voleva evitare che Rachel rilasciasse interviste scabrose sulla madre, per leggerne poi i resoconti sui rotocalchi.

    Lei si sedette in una delle grandi poltrone. I pantaloni bianchi e il top non riuscivano a nascondere le curve sensuali del suo corpo. Aveva un’aria semplice e sincera, così come sua madre era sempre stata spumeggiante e amorale.

    «Non dovrei essere sorpresa che mi stessi aspettando» cominciò lei a disagio. «Sei sempre riuscito a vedere cose che gli altri ignoravano.»

    «Sicuramente più di Matthias quando ha messo gli occhi su tua madre.»

    «Non ho dubbi» rispose Rachel, svuotata di qualunque emozione.

    «Immagino sia per questo che vuoi parlare con me.» Il fatto che il prozio fosse rinsavito e avesse praticamente diseredato la moglie infedele.

    «In un certo senso, sì.» Rachel raddrizzò la schiena e incrociò le gambe. «Devo riprendere il mio lavoro... e ci sono ancora le cose di mia madre da sistemare.»

    «Vuoi delegare questo compito alla servitù?»

    «No, non sarebbe corretto, però desidero sapere cosa vuoi che ne faccia.»

    «Credo che spetti a te prendere questa decisione.»

    «Avevo pensato di donare i gioielli e i vestiti a qualche organizzazione benefica, ma poi mi è venuto in mente che magari Matthias le aveva regalato alcuni gioielli di famiglia che vorreste riavere indietro.»

    «Vuoi per caso che te li ricompri?»

    Lei spalancò gli occhi, sorpresa. «Non essere ridicolo! Ho bisogno che mi dedichi qualche minuto per identificare quali pezzi appartengono alla tua famiglia. Se non hai tempo tu, forse potrebbe farlo tua madre.»

    «Stai

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