Dottore di giorno...: Harmony Bianca
By Emily Forbes
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About this ebook
L'incontro con gli scapoli più ambiti della città potrebbe cambiare la vita di Scarlett, Rose e Ruby Anderson per sempre.
Di giorno Jake è un apprezzato internista, la cui unica priorità è salvare la vita dei propri pazienti. Ma di notte, per potersi pagare gli studi di medicina, si trasforma nel Giudice Jake, lo spogliarellista più hot in circolazione.
Cresciuta in una famiglia complicata, Scarlett Anderson ha sempre avuto bisogno di mantenere il controllo. Finché una notte, durante un addio al nubilato, decide di mandare all'aria ogni prudenza e di lasciarsi andare alla passione tra le braccia del sexy Giudice Jake.
Il giorno dopo Scarlett rimane di stucco quando scopre che l'uomo con cui ha passato le ore più bollenti della sua vita è il suo nuovo collega.
Emily Forbes
È lo pseudonimo letterario di due sorelle, che con questo romanzo debuttano ufficialmente in Harmony Bianca.
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Dottore di giorno... - Emily Forbes
successivo.
1
«Fammi capire, Richard ti ha chiesto di sposarlo e tu hai rifiutato?»
Scarlett avvicinò il viso all'orecchio di Mel, facendo attenzione a evitare le punte dei capelli dal taglio corto e spettinato dell'amica. «Ssh. Non voglio che lo sappiano tutti e sono sicura che non lo voglia nemmeno Richard.»
Lavorava insieme alla maggior parte delle ragazze che, in quel momento, erano presenti fuori dal locale e non voleva diventare l'argomento principale dei pettegolezzi dell'ospedale.
Lanciando un'occhiata al folto gruppo fu sollevata di constatare che erano più impegnate a cercare di entrare nella discoteca che ad ascoltare quello che lei e Mel si stavano dicendo. Candice, la futura sposa, era la prima della fila. Il lungo velo bianco che portava non lasciava dubbi sul fatto che la protagonista dell'addio al nubilato fosse lei. Un velo più lungo del vestito che indossava e che Scarlett riteneva ridicolo, ma che cosa ne sapeva lei di addii al nubilato?
Così come non ti interessi di moda, pensò muovendo le dita dei piedi per riattivare la circolazione. Si era fatta prestare un paio di scarpe dal tacco a spillo che stavano benissimo con l'abitino nero, molto semplice, che aveva scelto per la serata, ma che le facevano male. Le scarpe e il trucco erano le uniche stravaganze che si era concessa per l'occasione, delle quali stava già pagando le conseguenze.
Scarlett prediligeva un genere d'abbigliamento classico. A suo modesto parere, seguire la moda equivaleva a sprecare denaro prezioso e adesso i suoi piedi le facevano pagare lo scotto per essersi lasciata convincere a adottare un look che non era il suo. Non vedeva l'ora di entrare nel locale e sedersi. Il breve tragitto dal ristorante in Leigh Street all'Hindley Street Club era il massimo che poteva permettersi di affrontare con quei tacchi a spillo.
Non aveva molta voglia di entrare nel locale; del resto era la prima volta che trascorreva una serata in un club di spogliarelli maschili, soprattutto in uno che veniva chiamato Il Pollaio, e non riusciva proprio a immaginare come sarebbe stato, o forse sì, a giudicare dal tizio che accoglieva le ospiti all'entrata.
Il nome di Candice era affisso alla porta in modo che il loro gruppo potesse evitare la coda e non pagare l'ingresso. Pareva che la sua amica conoscesse qualcuno che lavorava lì. Scarlett si chiese dove diavolo avesse incontrato un soggetto del genere, ma quando il bel ragazzo a torso nudo le fece entrare, decise che non le importava. Voleva solo sedersi.
«Devi raccontarmi tutto non appena ci saremo messe comode» la esortò Mel mentre un altro ragazzo muscoloso e a torso nudo le conduceva al loro tavolo. Il locale era poco illuminato e Scarlett ci mise un po' ad abituarsi a quell'oscurità. Un palco a T si protendeva verso il centro della sala e i tavoli erano stati sistemati intorno alla passerella. Il bancone del bar, dietro al quale c'era un grande specchio, occupava tutta una parete e la pista da ballo era già gremita di ragazze che dimenavano i fianchi e cantavano. Il volume della musica e il vociare della gente copriva qualsiasi altro suono, ma Scarlett si augurò che tutto ciò giocasse a suo favore. Con quel frastuono era praticamente impossibile dialogare.
Seguì le ragazze al tavolo che era stato loro assegnato, e che si trovava proprio in mezzo al locale, alla fine della passerella, e si lasciò cadere su una sedia. Subito un cameriere servì loro un cocktail dal colore verdognolo e Mel aspettò che tutte l'avessero assaggiato prima di continuare il suo terzo grado.
«Quindi Richard, disteso sul suo letto d'ospedale, dopo un'operazione al cuore, ha trovato il coraggio di chiederti di sposarlo e tu gli hai detto di no?» riassunse sorseggiando il liquido verde. A quanto pareva Scarlett non se la sarebbe cavata facilmente.
«Non è andata proprio così» protestò lei. Non poteva credere che Mel la considerasse tanto spietata.
«Non dirmi che si è messo in ginocchio accanto al letto.»
«No, era già stato dimesso.»
«Be', allora è tutto diverso» ironizzò Mel. «Come ha preso il tuo rifiuto?»
Mel sembrava divertirsi a farla sentire a disagio, ma Scarlett era tranquilla, sapeva di aver preso la sua decisione per dei motivi validi e, in ogni caso, non avrebbe mai sposato un uomo unicamente per assecondarne le ansie di mezza età.
«Stava bene quando l'ho lasciato. In fondo non ha altra scelta. Ho preso una decisione molto tempo fa e lui non può pensare di farmi cambiare idea. Sono convinta che l'istituzione del matrimonio sia sopravvalutata e che, in ogni caso, non faccia per me.»
«Non farti sentire da Candice.»
«Lei lo sa già. Richard le ha mostrato l'anello che ha comperato per me. Voleva la sua opinione.»
«Ti ha comperato un anello?»
Scarlett annuì.
«Com'era?» chiese Mel, incuriosita.
«Bellissimo» ammise lei. L'anello era davvero fantastico. Un solitario con diamante quadrato su una montatura in platino. Tradizionale e quindi perfetto per lei, classico e costoso. «Così bello che sono stata tentata di accettare la sua proposta.»
«E allora perché l'hai rifiutata?»
«Stavo quasi per accettare quando lui ha incominciato a parlare di avere dei bambini e a quel punto mi sono fatta prendere dal panico. Io non voglio avere dei bambini.»
«Davvero? E come mai io non l'ho mai saputo?»
Scarlett e Mel erano amiche da anni, da quando si erano conosciute alla facoltà di medicina, ma chissà perché, Scarlett non aveva mai condiviso con Mel la sua opinione riguardo alla maternità.
«Avere dei bambini comporta enormi sacrifici, credimi, io ne so qualcosa. Ho visto tutte le rinunce che ha dovuto fare mia madre per crescere me e le mie sorelle. Mi sono impegnata moltissimo per costruirmi una carriera e non intendo rinunciare a tutto per metter su una famiglia.»
Scarlett incominciava a sentire l'effetto dei drink che aveva bevuto, i quali si aggiungevano al vino che si era concessa poco prima a cena. Il suo modo di articolare le parole non era chiarissimo e, come se ciò non bastasse, l'alcol le aveva sciolto la lingua. Di solito non era così diretta nel parlare della propria vita privata, ma lei e Mel avevano condiviso molte cose da quando erano state scelte per lavorare insieme in laboratorio il primo giorno di università. Erano le uniche due studentesse che non conoscevano nessun altro alla facoltà. Mel si era trasferita a Adelaide dalla Tasmania e Scarlett era una studentessa adulta, e nonostante avesse solo qualche anno in più degli altri non si sentiva completamente a suo agio con i compagni più giovani. L'isolamento era stato il fattore in comune all'inizio, ma negli anni la loro amicizia era cresciuta a tal punto che, alla fine, Mel era diventata come una sorella minore per lei.
«Ma non saresti obbligata a fare subito dei bambini» le fece notare Mel. «Potresti aspettare fino a dopo esserti specializzata.»
«Prima di potermi prendere delle ferie, devo ritagliarmi il mio posto in anestesia, ma Richard non vuole aspettare. Ha quarantatré anni e ha appena risolto un brutto problema di salute che gli ha fatto cambiare idea sul futuro.» Il recente attacco di cuore di cui aveva sofferto e il conseguente intervento chirurgico erano stati un grosso trauma per lui, e Scarlett sapeva che fare i conti con la propria mortalità era stata la motivazione che lo aveva spinto a chiederle di sposarlo e a rivalutare le sue priorità.
«Potresti assumere una bambinaia e anche una donna di servizio. Insieme potete permettervi tutti gli aiuti che volete.»
«Quindi mi sposo, faccio dei figli e poi assumo una bambinaia e una donna di servizio.»
«A me sembra una soluzione perfetta» commentò Mel sorridendo.
Scarlett scosse la testa. «Avere o non avere figli non è stata l'unica ragione per cui non ho accettato la sua proposta di matrimonio. Non credo sia l'uomo giusto per me e non dipende solo dal suo desiderio di mettere su famiglia. Quando mi ha chiesto di sposarlo avrei dovuto vivere quel momento come se lo avessi aspettato da sempre, e invece ricordo di essermi emozionata di più quando sono stata accettata al corso di specializzazione in anestesia, il che non va bene. Mi batteva forte il cuore, ma non per l'emozione. Ho praticamente avuto un attacco di panico. Non è questo il passo successivo che voglio affrontare e che non vedo l'ora di realizzare. Avrei anche potuto sposare Richard, ma lo avrei fatto per le ragioni sbagliate. Insomma, per farla breve, non lo amo abbastanza.»
Sapeva anche di essere spaventata. Addirittura terrorizzata. Non voleva avere dei figli con un uomo tanto più grande di lei, per di più con dei problemi di cuore. E se fosse morto lasciandola da sola a crescere i loro bambini? Era esattamente quello che era successo a sua madre e lei non voleva niente di simile nel suo futuro. Non amava Richard abbastanza per correre il rischio. Era stato più facile lasciarlo andare.
In un primo tempo aveva pensato che Richard fosse una scelta sicura perché voleva le stesse cose che desiderava lei. Aveva creduto che fosse concentrato sulla carriera e che, avendo già oltrepassato la quarantina, non volesse avere dei figli. Se quello fosse stato il suo desiderio, li avrebbe già avuti. Ma quando le cose erano andate diversamente da quello che si era aspettata, aveva scoperto di non amarlo abbastanza per cambiare idea. Non lo amava abbastanza per mettere a repentaglio tutto ciò per cui aveva lavorato fino a quel momento.
«Quindi è finita tra voi?»
«È la decisione migliore. Ne sono sicura. Penso che nemmeno lui mi ami. Credo che i suoi progetti per il futuro siano stati determinati dalle circostanze e non dal suo amore nei miei confronti. Prima dell'attacco di cuore non aveva mai espresso il desiderio di avere dei figli. Mi avrebbe sposato per le ragioni sbagliate.» Scarlett si portò alle labbra il bicchiere che uno dei camerieri si era premurato di riempire. Non aveva sete, ma voleva lasciarsi intorpidire dall'alcol. Non aveva nessuna voglia di trascorrere la serata pensando a Richard. Quel capitolo della sua vita si era concluso e lei non intendeva crogiolarsi nei rimpianti.
Studiava con ottimi profitti da quando andava alle superiori e le mancavano pochi anni per ottenere la specializzazione. Voleva finire gli studi e godersi il frutto dei suoi sforzi. Per il momento non aveva bisogno di sentirsi legata a qualcuno, ma se non era pronta per il matrimonio, di certo lo era per divertirsi un po'.
«Cambiamo argomento. Da stasera volto pagina.»
Scarlett si guardò intorno. Le ragazze che affollavano il locale stavano entrando nello spirito della festa, non solo quelle al tavolo di Candice, ma tutte. Scarlett decise che prima della fine della serata si sarebbe sciolta i capelli senza temere di essere giudicata. Quello che succedeva in un locale di spogliarelli, sarebbe rimasto nel locale di spogliarelli. Era così che funzionava. Forse era l'effetto dell'alcol, ma Scarlett decise che era arrivato il momento di unirsi ai festeggiamenti.
Lo spettacolo era incominciato. Lo spogliarellista sul palco era giovane e atletico e, secondo Scarlett, anche molto bravo. Si sentì un po' a disagio nell'apprezzare il talento di uomini più giovani di lei che si esibivano, ma considerando che non era la più vecchia nel locale, e di sicuro non quella che vociava di più, decise che sarebbe stato scortese non godersi lo spettacolo.
Verso la fine dell'esibizione, il sapore della bevanda alcolica incominciò a darle la nausea. Non era abituata a bere; anzi, per via del suo lavoro evitava di farlo, e capì che, se a quel punto non fosse passata all'acqua, il giorno dopo se ne sarebbe amaramente pentita.
«Ho bisogno di bere qualcosa di non alcolico» disse a Mel. «Vado al bar. Vuoi qualcosa?»
Mel scosse la testa mentre Scarlett si alzava, felice di sentire che la circolazione era tornata alle sue estremità. Si fece strada tra i tavoli, schivando i bei camerieri poco vestiti. Non avrebbe voluto guardarli, ma le risultò impossibile evitarlo.
Il personale era composto esclusivamente da uomini, rigorosamente a torso nudo e decisamente di bell'aspetto. Nessuno sfoggiava peli sul petto o rotoli di grasso. Erano tutti depilati, abbronzati e avvenenti. Scarlett li guardò ben bene prima che avessero il tempo di accorgersi di lei.
Il barista più vicino a lei stava affettando dei limoni. Aveva la mascella quadrata, le orecchie piccole e i capelli castani corti ai lati e più lunghi sulla testa, tenuti dritti con il gel.