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Fuori orario (eLit): eLit
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Fuori orario (eLit): eLit

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ROMANZO INEDITO
Una notte buia e carica di mistero, una maschera insolita, un negozio particolare e l’irreprensibile Rebecca si trasforma in un vampiro. È l’occasione giusta per sedurre Michael Pierce, sexy proprietario di un famoso ristorante, oggetto delle sue fantasie più segrete...
LanguageItaliano
Release dateAug 1, 2019
ISBN9788830503090
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    Fuori orario (eLit) - Stephanie Bond

    successivo.

    1

    «Non abbia paura, signora Conrad, il perizoma può andare in lavatrice.» Rebecca Valentine teneva il telefono tra l'orecchio e la spalla in modo da poter parlare, mentre puntava gli spilli al modello di una mantella di velluto lunga fino a terra. Pensò agli accessori che avrebbe dovuto abbinare: cintura incastonata di gioielli, denti da vampiro, stivali alti fino alla coscia.

    «E le cavigliere?»

    Rebecca, tenendo gli spilli fra le labbra, farfugliò: «Mmh, sì, anche le cavigliere sono lavabili».

    «Oh, bene! Temevo di dover ordinare un altro vestito per Marty, e questo è praticamente nuovo. Purtroppo il dépliant del weekend scorso parlava di giochi nel fango, e non avevo capito che si trattava di una pozza di fango.»

    Di norma, Rebecca assecondava il più possibile la donna, ma quel giorno non era in vena di sorbirsi il resoconto delle avventure sessuali dei Conrad, non dopo una notte insonne passata a riflettere sulla propria sfortunata vita amorosa. Sentì suonare il campanello e provò un immenso sollievo. «Hanno suonato alla porta, signora Conrad. Devo andare.»

    «Va bene, cara, grazie per l'informazione. E mi chiami appena sarà arrivato il costume da odalisca. Ho in mente una sorpresa per il compleanno di Marty.»

    «Va bene. Arrivederci, signora Conrad.» Rebecca depose il ricevitore meravigliandosi che una nonna, che indossava gonne di tweed e si presentava sempre al negozio con marmellate fatte in casa, potesse avere ancora un rapporto così erotico con l'uomo con cui era sposata da trent'anni.

    Sogghignò avviandosi verso la parte anteriore del negozio. Molto spesso le persone non sono affatto quello che vogliono far apparire!, considerò. Dickie era senza dubbio l'esempio migliore: era stato il fidanzato modello, non uno che scappava con l'amante incinta mentre l'ignara futura moglie si crucciava per un servizio di piatti. E l'amante incinta non era una qualunque commessa dal fisico adolescenziale... Nooooo... Era un'ex Miss Illinois dalle forme perfette: 90-60-90.

    «Salve!» salutò una voce profonda e melodiosa.

    Rebecca sorrise, nonostante il respiro d'un tratto difficoltoso, e girò l'angolo rapidamente. Rapidamente tenendo conto del fatto che indossava una tonaca da suora.

    Quincy Lyle, il suo fattorino preferito, era fermo proprio al centro della stanza, gocciolante pioggia dalle braccia scure, con un gigantesco scatolone ai piedi. La squadrò. «Ha rinunciato per sempre agli uomini, suor Rebecca?»

    Ridendo, lei si toccò il rigido copricapo. «Sto provando un modello. Il teatro locale mi ha chiesto dodici costumi da suora per un musical. Ma adesso che mi ci fai pensare, forse farmi suora potrebbe essere una soluzione.» Il voto di castità non sarebbe stato un problema!

    «No, sei troppo bella.»

    Sospirò, pensando che era un peccato che Quincy fosse gay. «Sei un adorabile bugiardo, Quince.»

    «Ehi, nel caso non ti fossi guardata allo specchio di recente, sei la reincarnazione di Audrey Hepburn.»

    Lei sorrise mestamente. «Ah, purtroppo pare che gli uomini preferiscano altri tipi di donna.» Quincy conosceva praticamente tutti nella zona commerciale di Chicago Nord e, dato che lo studio legale di Dickie distava solo pochi isolati da lì, era al corrente di tutti i sordidi dettagli della sua storia. Roteò gli occhi. «Per favore, l'uomo in questione si chiama Dickie e deve avere molti problemi.»

    «Lo so» annuì lei, chiedendosi come mai le fosse più facile commiserare il vergognoso tradimento subito con un semplice conoscente che non con le sue più intime amiche, o persino con sua sorella. «Ormai, non ci penso più.» E la voce le si spezzò, ma solo perché probabilmente stava covando un'influenza. Tossicchiò. Sì, era un'influenza.

    «Certo che non ci pensi più» replicò Quincy in tono allegro, poi le sorrise con malizia. «È per questo che dovresti concederti un'avventura assolutamente irresponsabile con un esemplare maschile incredibilmente irresistibile.»

    Ridendo, lei scosse il capo. «Sarebbe divertente, ma non è il mio genere.»

    «I generi cambiano, cara.» Quincy sollevò il bordo della sua voluminosa manica nera. «E tu hai bisogno di convertirti a un tipo di vita più... sessuale.»

    Rebecca si morse il labbro. Per la verità, nelle ultime due settimane il desiderio di vendicarsi del tradimento di Dickie era stato a volte irresistibile. Mentre giaceva a letto in piena notte e ascoltava tristi canzoni alla radio, non aveva forse rimpianto di non avere il coraggio di lanciarsi in una relazione puramente fisica? Per dimostrare a Dickie, per dimostrare anche a se stessa, che ciò che valeva per l'uno valeva pure per l'altro?

    Tuttavia, finiva sempre con l'ammettere che, anche se avesse deciso di buttarsi in un'avventura peccaminosa, non le sarebbe stato facile trovare... un esemplare maschile meritevole. L'unica persona degna di nota era un cliente stupendo su cui aveva segretamente fantasticato e che, purtroppo, era sposato con una donna bellissima.

    «Mi prometti che se ti capiterà qualcosa di decente a portata di mano, non ti negherai un piccolo flirt?»

    «Va bene, ma è piuttosto improbabile. Cioè, il Principe Azzurro non capiterà per caso da queste parti.»

    «E chi lo sa?! Deve essere questo tempo orribile a renderti pessimista.» Quincy guardò i nuvoloni neri che incombevano sulla città, poi indicò la zona, vicino al banco, dove erano esposti alcuni dei costumi più variopinti. «Se continua così, mi servirà uno dei tuoi costumi da sirena per fare le consegne.»

    Lei sorrise: era

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