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Sulle piste col dottore: Harmony Bianca
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Sulle piste col dottore: Harmony Bianca
Ebook154 pages2 hours

Sulle piste col dottore: Harmony Bianca

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About this ebook

A Natale tutto può succedere e anche i sogni che credevi impossibili si trasformano in favole a lieto fine.

Passare le giornata sulle piste da sci e contemporaneamente salvare delle vite è il tipo di lavoro che il dottor Baylie Walker non scambierebbe con nessun altro al mondo. La sua vita gli piace così com'è, almeno fino a quando Kylie Campbell non irrompe sulla scena con il preciso intento di rovinargliela. Una dottoressa sexy e in fuga dal passato era proprio il genere di distrazione che Baylie avrebbe preferito evitare. Ma quando si trovano costretti a lavorare fianco a fianco, l'attrazione che li spinge uno tra le braccia dell'altra diventa impossibile da ignorare.
LanguageItaliano
Release dateFeb 10, 2020
ISBN9788830510258
Sulle piste col dottore: Harmony Bianca

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    Sulle piste col dottore - Susan Carlisle

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Snowbound with Dr Delectable

    Harlequin Mills & Boon Medical Romance

    © 2013 Susan Carlisle

    Traduzione di Monica D’Alessandro

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-025-8

    1

    Il dottor Baylie Walker entrò riluttante in quella che con un eufemismo poteva essere definita una gran confusione. Il rumore degli sci che sbattevano contro il pavimento e tra di loro mentre venivano appoggiati al muro era dolorosamente familiare.

    Baylie era fermo sulla soglia della sede del servizio di cortesia e vigilanza sulle piste nella stazione sciistica di Snow Mountain in West Virginia, il fine settimana prima di Natale. Il vento freddo della mattina gli sferzava la schiena. Perché aveva accettato di andare lì? Be’, non aveva proprio accettato. Era stato messo all’angolo e aveva borbottato qualcosa che era stato interpretato come un assenso. Metcalf aveva fatto leva sul passato di Baylie, sul suo grande cuore e sulla reputazione della clinica per costringerlo ad accettare.

    Mentre Baylie esaminava la piccola stanza piena di gente di ogni età, con indosso pantaloni neri da sci e giacche rosse con grandi croci bianche sulla schiena, cercò di individuare il capo. Il frastuono di voci era tale che avrebbe dovuto parlare con un tono più alto del normale per farsi sentire.

    «Ehi, chiudi la porta, okay?» gli gridò qualcuno.

    «Non fate casino. Sapete come reagisce Kylie quando facciamo confusione» ammonì qualcun altro.

    Il rumore diminuì fino a un livello accettabile.

    Quando Baylie entrò, la porta a battente si chiuse dietro di lui. Un tipo con l’aspetto di un nonno indossò un cappello di lana con il logo del college del posto e sorrise mentre superava Baylie per uscire sulla neve.

    «Puoi dirmi dove posso trovare il capo del servizio di vigilanza?» chiese Baylie a una donna sulla trentina.

    «Sì, starai cercando Kylie. Si trova alla bacheca dove si assegnano i vari compiti.» Indicò dall’altra parte della stanza lunga e stretta.

    «Grazie.» Il vento e la neve lo colpirono alla schiena appena la donna aprì di nuovo la porta e uscì. Lui si avvicinò a un gruppo di persone che si trovava in un angolo. Appena lo raggiunse, una voce femminile e quasi angelica iniziò a dare ordini con piglio da sergente istruttore.

    «Roger, Mark e Sue, voi andate sulla Snow Dream Way. Oggi ci sarà confusione, quindi tenete bene d’occhio i bambini.»

    A Baylie piaceva la sua efficienza. Quando quelle tre persone se ne andarono, poté dare un’occhiata alla ragazza cui apparteneva quella voce. I capelli lisci e castano scuro le sfioravano le spalle mentre era voltata per guardare la bacheca. Sembrava più una ragazzina che il responsabile della sicurezza degli sciatori di una grande stazione sciistica. Forse stava soltanto sostituendo qualcuno, come stava facendo lui.

    La ragazza diede nuove istruzioni e un altro piccolo gruppo di persone si allontanò, così poté osservarla meglio. Benché vestita con la stessa divisa nera e senza forma che indossavano gli altri, Baylie si accorse che aveva una figura snella. Il suo maglione a collo alto le copriva i polsi delicati e il collo. Appena si voltò di nuovo, il suo sguardo dello stesso colore del pan di zenzero incontrò quello di Baylie. Lo guardò in modo interrogativo, prima di intuire chi fosse.

    «Tu devi essere il dottor Metcalf, dalla clinica sportiva di Pittsburgh. Io sono Kylie Campbell. Apprezziamo molto il tuo aiuto.»

    «Io vengo dalla clinica, ma ho paura che il dottor Metcalf non possa venire. Io sono Baylie Walker, il suo sostituto per il fine settimana.»

    Il sorriso sul volto della ragazza svanì, sostituito da un’espressione di disappunto. «Oh, non va bene.»

    Baylie alzò un sopracciglio e aspettò. Per quanto lo riguardava, niente riguardo al fatto di essere in una stazione sciistica andava bene. Stare sulla neve, una volta, era stata la sua più grande passione, la sua ragione di vita, ma ora indirizzava tutte le sue energie nel cercare di eccellere come dottore.

    Soltanto guidare fino a lì gli aveva fatto fare un bagno di sudore. Più si avvicinava con la macchina alle pendici innevate dei monti, più per lui diventava difficile. Forse la ragazza gli avrebbe detto che non c’era bisogno di lui. Avrebbe percorso volentieri le due ore di strada per tornare a Pittsburgh.

    «Bisogna sostenere un colloquio. Non puoi semplicemente spuntare qui e aspettarti di andare per le piste come membro del servizio di vigilanza, senza essere prima istruito. Ho bisogno di sapere che sei qualificato.»

    Le domande sulla sua esperienza lo irritarono molto. Scommetteva che avrebbe potuto battere chiunque sulla pista da sci in quella montagna e altrove. La perdita di uno sci, una recinzione e un soccorritore, in passato, avevano messo fine a tutto questo.

    «Non sono spuntato qui. Mi hanno detto che eri stata avvertita del cambiamento. Ho capito che avrei dato lezioni di sci o che avrei sorvegliato la pista per principianti. Ti posso assicurare che sono più che qualificato per fare entrambe le cose» affermò lui, con tono autorevole.

    Kylie batté le palpebre, poi raddrizzò le spalle. «Forse lo sei, ma devo verificarlo di persona. Le regole esistono per un motivo.»

    Quella conversazione sarebbe potuta essere il pretesto per farlo andare via, ma quella ragazza minuta lo aveva fatto irritare. Malgrado il fatto che non sciasse da dieci anni, non gli era piaciuta l’insinuazione che potesse non essere abbastanza bravo. Aveva preso la decisione di appendere gli sci al chiodo non perché non potesse sciare, ma perché non voleva.

    Quella situazione stava iniziando a ripercuotersi sui suoi nervi messi già a dura prova.

    Era iniziato tutto quando i soci della clinica, incluso Baylie, avevano deciso che avrebbero dovuto essere più coinvolti nei servizi a favore della comunità. Baylie aveva svolto attività di volontariato presso una clinica nel centro di Pittsburgh, ma non aveva mai avuto alcuna intenzione di accettare di fare il volontario nel servizio di cortesia della stazione sciistica di Snow Mountain. Aveva acconsentito a sostituire Metcalf perché pensava che non avrebbe dovuto sciare in posti più difficili delle piste per principianti.

    La sua vita procedeva bene, ora. Era un dottore di successo, ogni tanto usciva con qualcuno e viveva in un posto fantastico. Aveva imparato a convivere con la sua perdita. Se non fosse stato per Metcalf che gli aveva messo sottosopra il fine settimana e per la moglie del collega che doveva andare dai genitori per Natale, Baylie non avrebbe mai ceduto e non avrebbe mai accettato di prendere il suo posto. Metcalf conosceva il passato sciistico di Baylie, e se si fosse rifiutato sarebbe stato difficile spiegare perché non voleva farlo. Non aveva intenzione di condividere le sue paure. Metcalf aveva comunicato alla stazione sciistica che lui aveva poca esperienza, quindi avevano acconsentito ad affidargli le piste più facili. In questo modo, Baylie aveva creduto di riuscire ad affrontare quei due giorni.

    «Hai dimestichezza con la montagna?» continuò lei, mentre Baylie guardava la bacheca.

    «No.»

    «Fantastico...» Kylie non sembrò contenta. Si voltò per guardarlo di nuovo. «Incaricherò qualcuno di procurarti una divisa.»

    «Tiffani» chiamò Kylie. Una donna che sembrava la quintessenza dei principianti sulla neve si voltò verso di loro. «Potresti mostrare a...»

    «Baylie» le venne in aiuto lui.

    «... a Baylie dove prendere una giacca per il servizio di vigilanza?»

    «Certo.» Tiffani gli rivolse un sorriso che gli riportò alla memoria vecchi ricordi. Le sue fan di solito gli rivolgevano lo stesso sguardo carico di interesse quando era nei circuiti sciistici. Doveva ammettere che il suo ego li aveva apprezzati.

    Lui ricambiò lo sguardo, ma senza lo stesso trasporto e calore, poi si concentrò di nuovo su Kylie. La ragazza aveva stretto le labbra. Aveva notato l’interazione tra lui e Tiffani. Baylie alzò le spalle. Non gli importava cosa lei pensasse.

    «Ritorna qui appena hai finito. Hai gli scarponi e gli sci?»

    «In macchina.» Li aveva tirati fuori dal ripostiglio. Non sapeva perché non se ne fosse sbarazzato tanto tempo prima. Dopo quel fine settimana sarebbero andati a finire al negozio di articoli sportivi di seconda mano. Si voltò e seguì una aggraziata Tiffani in una stanza sul retro.

    Kylie osservò la schiena del nuovo tizio un secondo più del necessario mentre si allontanava. Qualcosa del suo atteggiamento le diceva che non era felice di ricevere ordini da lei. Avrebbe dovuto superare questo pregiudizio. Era lei a tenere le redini del servizio di sorveglianza.

    L’aspetto e il comportamento di quell’uomo le suggerivano che era abituato a essere al centro dell’attenzione. Se non fosse stata a corto di volontari avrebbe potuto fargli più domande, ma qualcuno che potesse stare in piedi sugli sci era meglio di niente sulle piste. Oggi avrebbe dovuto affrontare la situazione e tenerlo d’occhio, perché aveva la sensazione che non sarebbe stato il suo volontario più entusiasta. Le faceva piacere che i suoi addetti seguissero gli ordini e non mettessero in discussione le sue decisioni.

    Baylie non era andato via da molto quando ritornò con indosso una giacca rossa che metteva in risalto i suoi tratti scuri. Aveva anche un paio di sci costosi che pochi altri avrebbero potuto permettersi. Chi era quel tipo?

    Uscendo da dietro il bancone, Kylie prese la sua giacca. Iniziò a indossarla e si voltò quando la giacca diventò all’improvviso più leggera. Baylie la stava reggendo per lei. La ragazza finì di indossarla, chiuse la cerniera e mormorò un Grazie.

    «Prego.»

    Un vero gentiluomo. La sua voce profonda le fece pensare a un fuoco caldo dopo una giornata fredda e piovosa. Kylie scosse la testa per scacciare quel pensiero inaspettato. Non aveva nessun bisogno di pensare agli uomini. Non aveva intenzione di percorrere di nuovo quella strada. Perdere Ben in quel modo era stato troppo difficile. Aveva un sacco di questioni irrisolte con cui fare i conti, senza dovere aggiungere al mucchio un volontario scontroso. Non importava quanto fosse attraente. Non le interessava stare con qualcuno. Kylie iniziò a dirigersi verso la porta che conduceva all’esterno, seguita da Baylie.

    Lungo il tragitto, Kylie prese una radio ricetrasmittente dall’apposito supporto e gliela diede. «Ecco, ne avrai bisogno.»

    Quando le lunghe dita di Baylie sfiorarono le sue, Kylie lasciò andare la ricetrasmittente, facendola quasi cadere a terra. Lui la afferrò appena in tempo. La ragazza fece un respiro di sollievo. Giunti alla rastrelliera degli sci, lei prese i suoi. «Allora, sei uno sciatore di livello intermedio o esperto?»

    «Sono più che in grado di sciare lungo le piste per principianti, se è questo che vuoi sapere.»

    Perché aveva quell’atteggiamento? C’era qualche ragione per cui non voleva dare una risposta chiara sulle sue abilità? Non aveva una particolare predilezione per gli uomini troppo sicuri di sé. Gli uomini in Iraq agivano nello stesso modo

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