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La resa del chirurgo: Harmony Bianca
La resa del chirurgo: Harmony Bianca
La resa del chirurgo: Harmony Bianca
Ebook172 pages2 hours

La resa del chirurgo: Harmony Bianca

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About this ebook

I dottori di Maple Island 3/4

Coniugare famiglia e medicina non è sempre facile, soprattutto per un padre single alla ricerca del vero amore.
Il chirurgo Rafael Valdez potrebbe essere lo scapolo d'oro di tutta Maple Island, ma lui ha occhi soltanto per la sua bambina, la piccola e adorabile Gracie. Questo fino a quando Summer Ryan non gli fa capire che non deve farsi carico dei bisogni speciali della piccola da solo, che può contare su di lei. Per la prima volta da quando la sua ex moglie lo ha lasciato e dopo il voltafaccia della sua famiglia, Rafael sente di potersi fidare ancora di qualcuno, di potersi affidare a una donna. Riuscirà a convincerla che c'è un posto speciale nella sua vita - e nel suo cuore - tutto per lei?
LanguageItaliano
Release dateMar 20, 2020
ISBN9788830511958
La resa del chirurgo: Harmony Bianca

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    La resa del chirurgo - Karin Baine

    successivo.

    1

    «Ecco che arriva Papà Triathlon» borbottò Summer fra sé e sé, vedendo il dottor Rafael Valdez dirigersi verso l'ingresso del centro diurno.

    Era ancora distante, ma non le sfuggì che il suo avanzare lento lungo la passerella che collegava l'asilo all'edificio principale era seguito da una serie di sguardi d'approvazione da parte dei pazienti e delle sue colleghe che si fermavano a guardare l'affascinante chirurgo spagnolo. Neanche lei ne era immune, in realtà, nonostante avesse lasciato il suo posto in uno dei più rinomati ospedali per trasferirsi sull'isola e sfuggire proprio a quel tipo di uomini attraenti e al caos che erano soliti generare.

    A poche miglia dalla costa di Boston, Maple Island dava l'impressione di essere abbastanza lontana dai problemi che lei si era lasciata alle spalle. Perlomeno era accessibile solo in traghetto o in aliscafo. In quel periodo dell'anno c'era lo stesso clima rigido cui era abituata in città, ma sull'isola sembrava sempre aleggiare una certa atmosfera vacanziera che la rilassava. E comunque presto il sole sarebbe tornato a splendere, portando con sé orde di turisti che avrebbero raddoppiato la popolazione dell'isola. Per sopravvivere le sarebbe bastato non lasciarsi coinvolgere in qualche amore estivo. O in qualsiasi altra sorta di storia.

    Per sua sfortuna però, nonostante le migliori intenzioni, non era immune al fascino di un bell'uomo, e il suo lavoro come assistente pediatrica nel centro diurno della clinica le rendeva difficile evitare di incontrare di continuo il dottor Valdez. Aveva un fisico atletico e due profondi occhi scuri che risaltavano fra i suoi muscoli perfettamente scolpiti da tutto quel nuotare, correre e pedalare in giro per l'isola che gli aveva procurato quel soprannome. Era un balsamo per gli occhi, ma guardare era tutto quello che Summer si sarebbe potuta permettere. Anche se lui non era esattamente un collega ? quelli li evitava categoricamente ? il dottore aveva occhi solo per una ragazza: la sua bambina.

    «Sembra che stamattina sia un po' in difficoltà» commentò Kaylee, la sua collega, notando l'oggetto della sua attenzione.

    L'amore della sua vita, Graciela, aveva tre anni ed era una dei bambini che Summer seguiva personalmente, oltre che il motivo per cui si ritrovava sempre a dover incontrare il dottor Valdez e a discutere con lui sui modi e i metodi con cui occuparsi delle necessità speciali della piccola. C'era però una sorta di discrepanza tra il fascino di quell'uomo e il suo atteggiamento. Non che essere un padre single non fosse sufficiente a iscriverlo nella lista delle persone off limits per Summer.

    L'ultima volta che aveva perso la testa per un padre single aveva clamorosamente scambiato una relazione di convenienza per un vero amore. E mentre lei cercava in ogni modo di farsi accettare dal figlio di lui, sognando di poter costruire una famiglia, il padre era tornato con la sua ex.

    Non aveva intenzione di ripetere quell'errore dando fiducia a qualcuno che non fosse in grado di apprezzarla al di là delle sue competenze nella gestione dei bambini.

    Guardò Gracie girarsi e correre via nella direzione opposta per l'ennesima volta. Quel giorno la bambina e il suo papà ci stavano mettendo una vita per raggiungere l'asilo. Anziché dimostrarle più pazienza, il padre la afferrò per un braccio e la trascinò verso l'ingresso ignorando le sue proteste.

    Summer aveva visto molti capricci, ma una bambina nello spettro autistico aveva bisogno di essere trattata con una cautela maggiore.

    «Dev'essere successo qualcosa stamattina. Sono in ritardo. E lui non si è nemmeno asciugato i capelli.»

    Da lontano Summer vedeva i suoi capelli umidi luccicare al sole. La cosa non era un dramma, di per sé; ma qualsiasi contrattempo avesse mandato a monte la loro routine mattiniera, di certo si era trasformato in un vero problema per la bambina. Summer adorava lavorare con lei, ma Gracie aveva problemi di comunicazione e difficoltà di apprendimento, che spesso la portavano ad avere delle crisi isteriche.

    Si accorse che Kaylee la stava osservando. «Che c'è?»

    Okay, si era persa a fissare i riccioli neri di Rafael, che gli stavano bagnando il colletto della camicia. Ma non era colpa sua se per carattere era una che si soffermava sui dettagli. Osservare le persone faceva parte delle sue competenze lavorative, anche se per il momento il suo lavoro non le richiedeva grossi sforzi in quel senso.

    Alex Kirkland, il direttore medico, nonché uno dei fondatori della clinica, l'aveva assunta con la promessa di assegnarle, un giorno, un ruolo più consono alle sue competenze. Con il progetto di allargare il reparto pediatrico ci sarebbe stato bisogno di lei come specialista per aiutare i pazienti più piccoli ad affrontare le difficoltà legate alle loro condizioni mediche e prepararli a qualsiasi tipo di cura o di intervento si trovassero a dover affrontare.

    Era felice di svolgere entrambi i ruoli, pur di rimanere lì e di lasciare tutti i suoi problemi personali a Boston. Non che in città qualcuno sentisse la sua mancanza, dal momento che il suo ex, Marc, era tornato con la mamma del suo bambino e sua madre si era risposata.

    «Niente» rispose Kaylee, lanciando un'occhiataccia a Summer e facendo cenno verso le due persone dalle quali lei non riusciva a togliere gli occhi di dosso.

    «Oh, ma piantala!» Summer le diede un colpetto in testa con il panda di peluche che un bambino le aveva appena dato.

    Si domandò ancora una volta dove fosse la madre della bambina, o se ci fossero altri membri della famiglia che ancora non conosceva. Si sapeva molto poco su quel chirurgo spinale, a parte il fatto che la clinica aveva fatto carte false per convincerlo a trasferirsi a lavorare lì. Nonostante la sua fantastica reputazione come medico, lei lo trovava un tipo difficile, testardo e resistente di fronte a qualsiasi tentativo di fare amicizia. Se faceva così con tutti, non c'era da stupirsi che fosse single, per quanto potesse essere attraente. Non negava di provare lei stessa uno strano formicolio alla bocca dello stomaco quando lui era nei paraggi. Riusciva a essere davvero dolce con la sua bambina, e Summer era certa che sotto quella corazza ci fosse un cuore tenero. Da qualche parte...

    Non voleva giudicare, ma pensava che a volte quando c'erano di mezzo dei figli, la gente tendeva ad arrendersi di fronte a una relazione in crisi. Provava sempre un certo dispiacere nei confronti delle famiglie divise, che le ricordavano tanto la sua. Erano i bambini a soffrire di più quando i genitori si separavano e, nel suo caso, non aveva perso solo un padre, ma anche un fratellastro con il quale avrebbe voluto crescere. Robbie sarebbe stato un compagno cui chiedere aiuto in caso di difficoltà, una spalla su cui piangere, e perderlo era stato come sentirsi privata di una parte di sé. Ma doveva essere ancora più doloroso, per una bambina, perdere la propria madre, soprattutto all'età di Gracie.

    La piccola non nominava mai sua madre e Summer notò che il dottor Valdez non portava la fede. Forse aveva appena subito una delusione d'amore, il che avrebbe spiegato il suo atteggiamento sulla difensiva. Era lo stesso motivo per cui lei era venuta a Maple Island. O forse lui trovava la vita da padre single estenuante e sarebbe tornato con la sua ex, come aveva fatto Marc quando l'aveva lasciata più di un anno prima. Evidentemente era stato più comodo così.

    I padri single arrecavano dolore doppio, perché una volta finita la storia, la ex fidanzata perdeva anche ogni diritto di vedere il bambino al quale si era affezionata come una madre. E se essere scaricata da Marc era stato difficile, separarsi dal suo dolcissimo bambino, Leo, di cinque anni, era stato a dir poco devastante.

    Il dolore per la perdita e la delusione le offuscava la mente, rendendola poco obiettiva. Non sapeva niente del dottor Valdez o di quali fossero i segreti della sua famiglia e aveva giurato di non lasciarsi mai più coinvolgere. A maggior ragione in una storia d'amore con un padre single. Era fuori discussione.

    Inoltre dubitava che Rafael avesse la minima intenzione di darsi agli appuntamenti galanti. Da quando era arrivato sull'isola non sembrava avere nessuna relazione, anche perché aveva trascorso la maggior parte del tempo a seguire i progressi dei gemelli Walsh, due piccoli pazienti che avevano subito importanti lesioni spinali.

    Non sarebbe stato il compagno ideale per una potenziale relazione, ma Summer lo considerava un buon padre, che cercava di garantire alla figlioletta il meglio che la vita avesse avuto da offrire loro, lottando con tutto se stesso per rimanere a galla tra il lavoro e gli impegni domestici. Non era facile per un padre single dover gestire le esigenze di una bambina affetta da autismo e Summer non avrebbe mai osato criticare le sue competenze genitoriali anche se era convinta che avrebbe potuto accettare un po' di aiuto, di tanto in tanto.

    Anche sua madre era stata così testarda quando suo padre le aveva lasciate e si era ritrovata da sola. Non aveva accettato nessun tipo di aiuto, né emotivo né finanziario, e ora che era un'adulta Summer lo capiva. Capiva quanto doveva aver sofferto e quanto fosse comprensibile la sua determinazione a fare tutto da sola per dimostrare di non avere bisogno di un uomo. Solo che a pagare di più era stata proprio lei, che si era ritrovata a dover scegliere con quale dei suoi genitori stare e poi, da ragazzina, a causa delle pessime condizioni di salute della madre, si era dovuta rimboccare le maniche e trovare un lavoro dopo la scuola, rinunciando così a ogni tipo di svago adolescenziale.

    Suo padre non solo se ne era andato a vivere all'estero per incominciare una nuova vita con un'altra, ma aveva portato con sé anche Robbie e, con il beneplacito di sua madre, aveva impedito loro di mantenere i contatti. Pensavano forse che si sarebbero dimenticati l'uno dell'altro, ma lei ricordava tutto e sentiva ogni giorno la mancanza del suo fratellastro, anche se davvero non avrebbe saputo da dove incominciare per cercarlo.

    Non aveva mai perdonato sua madre per tutti i sacrifici che era stata costretta a fare da ragazza e non appena era stata abbastanza grande se ne era andata anche lei, lasciandosi il passato alle spalle.

    Summer non aveva alcuna intenzione di immischiarsi nella vita altrui, ma il dottor Valdez non doveva essere l'unico al mondo a occuparsi di Gracie. Non era in gara per vincere il premio padre dell'anno in grado di fare tutto da solo, anzi. Sarebbe stato meglio per tutti, soprattutto per Gracie, se avesse avuto qualcun altro su cui poter contare.

    Summer aveva studiato tanto la comunicazione con i bambini problematici e sapeva quanto tempo e pazienza fossero necessari per riuscire a ottenere dei progressi nel loro sviluppo. Se solo lui gliene avesse data la possibilità, avrebbe messo in pratica tutte le sue competenze per riuscire a rendere la loro vita un po' più semplice.

    «Tienimi questo» disse a Kaylee porgendole il peluche. Poi si avviò nel corridoio verso di loro, cercando di convincere se stessa di agire solo ed esclusivamente per il bene di Grace.

    Quando lo raggiunse, Rafael aveva cambiato tattica e stava sussurrando delle parole dolci all'orecchio della figlia, in spagnolo. Il livello scolastico di spagnolo di Summer le consentì di capire un Te amo, mija: glielo diceva tutte le mattine prima di lasciarla all'asilo. Le spezzava il cuore ogni volta notare quanto riuscisse a essere dolce nell'esprimere i propri sentimenti con la piccola, quando con il resto del mondo appariva sempre tanto freddo. Non poté fare a meno di immaginare l'effetto che le avrebbe fatto se avesse sussurrato a lei quelle parole all'orecchio, e un brivido le corse lungo la schiena.

    «Posso prenderla io, se vuole.» Graciela smise di dimenarsi non appena lei le prese la mano.

    C'erano volute settimane per raggiungere quel primo passo senza sentirla urlare come una matta al primo accenno di allontanamento del padre. C'erano ancora dei problemi con le sue colleghe del turno di notte, nei giorni in cui Rafael lavorava fino a tardi, ma con Summer la bimba sembrava fare progressi.

    «Non ce n'è bisogno, grazie» insistette lui, ma appena lei lasciò andare la mano di Graciela, la piccola ricominciò a pestare i piedi e in un attimo il grido che le ribolliva in gola esplose in un urlo spacca timpani, come per far sapere a tutti che non era d'accordo. Era difficile per i bambini come Grace comunicare i loro bisogni in modo efficace, e i capricci spesso erano frutto della loro frustrazione.

    Summer prese in mano la situazione prima che Rafael avesse modo di dirle, un'altra volta, che non si fidava di lei o della sua capacità di svolgere il suo lavoro, e che, soprattutto, faceva innervosire la piccola.

    «Se accetta di venire con me adesso, lei può tornare al lavoro prima.» Era la soluzione più logica, ma non per un genitore come lui, un padre talmente apprensivo e maniaco del controllo da non fidarsi di nessun altro al mondo se non di se stesso quando si trattava del bene della sua bambina.

    «Graciela, ti andrebbe di venire con me e fare un pic-nic con gli orsacchiotti, stamattina? Puoi prendere tutti i giochi che vuoi e poi tireremo fuori il

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