Discover millions of ebooks, audiobooks, and so much more with a free trial

Only $11.99/month after trial. Cancel anytime.

Passato inconfessabile: Harmony Destiny
Passato inconfessabile: Harmony Destiny
Passato inconfessabile: Harmony Destiny
Ebook173 pages3 hours

Passato inconfessabile: Harmony Destiny

Rating: 5 out of 5 stars

5/5

()

Read preview

About this ebook

Il milionario Damon Smith è conosciuto per il suo senso del dovere e il bisogno di mantenere sempre il controllo. Non si fida di nessuno, per questo le sue relazioni sono sempre state brevi e poco impegnative.
Ma con la sua assistente Zara Westlake è diverso. Con lei prende vita un rapporto infuocato e trasgressivo, potenzialmente duraturo. Fino a che Zara improvvisamente sparisce.
Quando Damon la ritrova, la passione tra loro si riaccende immediata e prepotente, ancora più intensa. La donna, però, nasconde un segreto che potrebbe sconvolgere Damon e minacciare la loro ritrovata sintonia. La posta in gioco è altissima, e Zara sa di non potersi più nascondere.
LanguageItaliano
Release dateJan 20, 2020
ISBN9788830509399
Passato inconfessabile: Harmony Destiny

Read more from Fiona Brand

Related to Passato inconfessabile

Related ebooks

Romance For You

View More

Related articles

Reviews for Passato inconfessabile

Rating: 5 out of 5 stars
5/5

1 rating0 reviews

What did you think?

Tap to rate

Review must be at least 10 words

    Book preview

    Passato inconfessabile - Fiona Brand

    successivo.

    1

    Damon Smith stava facendo jogging lungo la spiaggia nella sua isola privata di Hauraki Gulf, in Nuova Zelanda, quando venne interrotto dal cellulare che vibrava.

    Si arrivò subito al dunque. Suo fratello minore, Ben, rassegnava le dimissioni. Non si sarebbe presentato in ufficio l'indomani, né in futuro.

    Il motivo? Era scappato con la bionda e carina assistente personale di Damon.

    Con espressione tesa Damon voltò le spalle al bagliore del sole al tramonto. Una fredda brezza diede ristoro alla sua pelle surriscaldata e fece aderire la maglietta bagnata ai muscoli della schiena, ma lui non ci fece quasi caso. Per un attimo Damon si ritrovò proiettato nel passato. A quasi un anno prima, quando un'altra assistente, Zara Westlake, se n'era andata lasciando il lavoro e il letto di Damon.

    Zara. Damon si incupì per l'immagine che gli sovvenne all'istante. Capelli scuri, occhi azzurri e sguardo diretto, zigomi raffinati resi ancora più intriganti da una spruzzata di lentiggini. Un naso leggermente all'insù e una mascella definita, il tutto addolcito da una bocca carnosa e particolare, che aggiungeva un'insolita profondità a un viso che in qualche modo era molto più affascinante rispetto a quello di una bellezza convenzionale.

    Il vento sferzò con più forza, e Damon percepì il freddo quando una vecchia ferita alla spalla e un'altra sul fianco, entrambe lasciti del tempo passato nell'esercito, si irrigidirono e cominciarono a dolergli. Scacciò con tristezza i ricordi di Zara, infastidito perché lo colpivano ancora nonostante avesse tentato di vedere quel breve flirt nella giusta prospettiva.

    Dopotutto era durato solo un mese. In una scala da uno a dieci, essendo stato sposato per sette anni, non avrebbe dovuto avere importanza. Specialmente perché anche Zara, con la solita efficienza che la contraddistingueva, gli aveva detto chiaro e tondo di essere interessata solo a una breve relazione clandestina.

    «Siamo innamorati» gli venne in soccorso Ben.

    La parola innamorati fece irrigidire Damon. Gli ricordava un'infanzia che preferiva dimenticare, un'infanzia che Ben non conosceva perché aveva avuto la fortuna di nascere dopo la morte prematura del padre.

    Ben non aveva assistito ai tradimenti di Guy Smith, né aveva sperimentato il suo pessimo carattere, le lunghe notti in cui Damon e la madre avevano sopportato violenze con cicatrici annesse.

    «Innamorati.» Cercò di non avere un tono di voce disgustato, ma non ci riuscì.

    Quelle parole gli portavano alla mente ricordi delle bellissime donne che avevano sfiorato la vita del padre. Donne eccessive che avevano preteso diamanti, vacanze esotiche e carte di credito illimitate. Donne che avevano dilapidato la fortuna di famiglia.

    Guy Smith si era professato innamorato molte volte nonostante fosse sposato. Quando alla fine non aveva più soldi l'ultima amante l'aveva abbandonato. Era finito in un bar, e si era ubriacato al punto da commettere l'errore di fare a botte con un tizio che non si era tirato indietro. L'avevano trovato privo di sensi sulla strada il mattino dopo, ed era morto per una frattura al cranio mentre lo trasportavano in ospedale.

    Adeline Smith appena aveva saputo della morte del marito era scoppiata a piangere, ma di sollievo. Damon, che a dieci anni si era ritrovato con due costole incrinate e una mandibola rotta per aver tentato di proteggere la madre dalla furia cieca di Guy quando aveva scoperto che erano al verde, non aveva versato nemmeno una lacrima. La sua vita era grigia e senza speranze. Nel momento in cui aveva saputo che il padre era morto gli era sembrato di uscire da un incubo. Sei mesi dopo era nato Ben.

    Doveva andarci piano. Ben adesso rappresentava l'unica famiglia per lui. Suo fratello non aveva vissuto le esperienze che avevano forgiato Damon. Ben non capiva quanto le emozioni fuori controllo potessero essere distruttive, con quel suo innamorarsi e disinnamorarsi di continuo. In qualche modo l'approccio di Ben verso le relazioni ricordava purtroppo quello del padre. Anche se, per fortuna, Ben non era meschino come lui.

    Damon ruotò la spalla irrigidita e passeggiò sulla sabbia della baia, punteggiata da sporgenze rocciose. Si sforzò di concentrarsi sulla recente crisi del fratello, che stavolta aveva un impatto diretto su entrambi.

    Negli ultimi diciotto mesi aveva istruito Ben perché lo aiutasse a gestire l'impero in espansione della famiglia. L'impero che sua madre, con l'aiuto dello zio di Damon, Tyler McCall, aveva salvato dal fallimento. Sfortunatamente, come il loro padre, Ben si era dimostrato del tutto disinteressato alla Magnum Security. Certo era che Damon avrebbe fatto molto di più senza Ben in ufficio. Comunque la sua assistente, Emily, si era dimostrata sveglia, percettiva ed efficiente quasi quanto Zara.

    Con uno sforzo scacciò un'altra ondata di ricordi e tornò a focalizzarsi sul problema contingente: salvare Ben da se stesso e recuperare la sua assistente. Emily stava lavorando a un affare importante con lui. A quel punto sarebbe stato quasi impossibile sostituirla.

    «Fammi capire. Non mi sembrava che ti piacesse molto Emily.»

    «Come fai a dirlo? Sei stato impegnato nell'acquisizione della McCall per settimane.»

    Damon si stava spazientendo. «Con Emily. Se non ti ricordi è la mia assistente.»

    Anche se, a dire il vero, non l'aveva mai promossa a quel ruolo. Emily era assunta a tempo determinato, la terza che assumeva mentre continuava a fare colloqui a uomini e donne, alcuni con curricula davvero impressionanti. Tuttavia nessuno possedeva le qualità necessarie per la posizione. Qualità che stranamente Zara incarnava, e di cui lui non si era reso conto finché non se n'era andata.

    «Ehm, non più. Controlla la mail e troverai le dimissioni di Emily.»

    Damon sentì l'avviso d'imbarco attraverso il telefono, e capì che i due erano già all'aeroporto.

    Cercò di trattenere la frustrazione. Poteva sopravvivere senza Emily. Quello che lo preoccupava davvero era cosa stesse succedendo a Ben. A parte il darsi alla pazza gioia con le donne si stava facendo prendere dalle stesse, oscure e indisciplinate passioni del padre. Passioni che avevano fatto presa addirittura su Tyler McCall, che era diventato l'amministratore delegato della Magnum Security e il tutore dei ragazzi dopo la morte di Adeline, quando Damon aveva quattordici anni e Ben solo quattro. Per quanto Tyler fosse sembrato un duro, visto il suo passato nell'intelligence e nelle Forze Speciali, verso i cinquant'anni si era innamorato perdutamente di una modella bellissima, per poi morire con lei in un incidente d'auto nella romantica isola mediterranea di Medinos.

    Gli si strinse il cuore al ricordo della perdita che, quattro anni prima, lo aveva colpito molto.

    Tyler era stato il padre che sarebbe dovuto essere Guy Smith.

    Aveva rappresentato un porto sicuro per i due fratelli finché non si era fatto intrappolare da Petra Hunt, una modella non più giovanissima che frequentava le feste più esclusive.

    Era stato devastante perdere un uomo affidabile e di buon senso come Tyler a causa di un rapporto simile a quelli che aveva avuto Guy.

    Non avrebbe permesso a Ben di cadere nella stessa trappola.

    Strinse il telefono nella mano. Tecnicamente Ben non era ancora scappato con Emily; erano ancora all'aeroporto. Aveva una possibilità di stroncare quel rapporto sul nascere se avesse mantenuto la calma. «Non salire su quell'aereo. Posso arrivare all'aeroporto tra un'ora, possiamo parlarne.»

    «Non c'è niente di cui parlare» tagliò corto Ben. «Io ed Emily usciamo insieme da un mese. È sufficiente per capire che si tratta di qualcosa di speciale.»

    «Hai solo vent'anni...»

    «Sono abbastanza grande per prendere le mie decisioni. Sarei potuto andare in guerra a diciotto se avessi voluto. Eri più giovane quando hai sposato Lily.»

    Damon si stranì nel sentire menzionare l'ex moglie. «Sono due situazioni diverse.»

    «Perché Lily ti ha piantato?»

    Per un attimo Damon rivisse il passato che cercava in ogni modo di dimenticare, perché non era altro che la riprova della difficoltà che aveva nelle relazioni.

    Andava tutto bene con Lily. Era bella, intelligente e dolce e gli piaceva, tutti validi motivi per sposarla. Sfortunatamente non era mai riuscito a darle le due cose che aveva deciso di volere dopo il matrimonio. Primo, innamorarsi di lei. Secondo, darle dei bambini.

    Seguì un attimo di tensione. «O è perché l'anno scorso sei andato a letto con la tua assistente» chiese piano Ben, «e all'improvviso hai deciso che è un peccato mortale?»

    Damon rimase immobile. Venne travolto dal ricordo della passione irrefrenabile che Zara aveva scatenato in lui e che non era riuscito a controllare. «Come facevi a saperlo?»

    Zara aveva insistito per mantenere la relazione segreta. Gli aveva detto chiaramente che non poteva lavorare per lui se le persone sapevano che si frequentavano. Damon l'aveva accontentata, anche se non gli era piaciuta come condizione. Aveva il sapore delle avventure illecite del padre. Le emozioni potevano anche non rientrare nel computo, ma lui preferiva intrattenere rapporti sessuali sinceri e alla luce del sole.

    Il tono di Ben era impaziente. «Zara è la datrice di lavoro di Emily. E lei ha fatto due più due.»

    Per Damon fu come ricevere un pugno allo stomaco mentre riaffioravano altri ricordi di Zara, che era l'esatto opposto della sua ex moglie. Proprio il tipo di donna che cercava di evitare, per via di quella sensualità appena accennata che era un po' troppo coinvolgente.

    Zara era mora e formosa, mentre Lily era bionda, atletica e snella. Le differenze non si erano limitate all'aspetto fisico. Fin dal primo momento Zara si era rivelata un affascinante mix di efficienza, bizzarro umorismo e inaspettata passione.

    Quel rapporto li aveva presi entrambi alla sprovvista.

    «Sono due situazioni diverse.»

    «Esatto. Io ed Emily condividiamo altro oltre a un po' di sesso facile.»

    Damon venne assalito dal ricordo di Zara stesa a letto, i capelli scuri e setosi sparsi sul cuscino, gli occhi azzurri velati di misteri e segreti.

    Sesso facile? Non era stato affatto sesso facile. Più che altro bollente, sfrenato.

    Una droga.

    Lo stesso tipo di passione intensa e sregolata che aveva rovinato suo padre e Tyler e che aveva tenuto sveglio Damon la notte, perché aveva giurato di non farsene mai travolgere.

    All'improvviso gli venne in mente un buon motivo per cui Ben ed Emily volessero fuggire. Perché non ci aveva pensato prima?

    «Emily è incinta.»

    Ben rimase di stucco. «Non è lei quella che è rimasta incinta.»

    Non è lei quella che è rimasta incinta.

    Quelle parole aleggiarono nell'aria. All'improvviso, come il pezzo di un puzzle che trovava la sua esatta collocazione, il fatto che Zara fosse uscita di punto in bianco dalla vita di Damon e fosse scomparsa assumeva un senso.

    Se n'era andata perché era incinta. Di suo figlio.

    Damon inspirò a fondo e cercò di ragionare, di capacitarsene. Si sentiva frastornato.

    Se Zara aveva partorito il bambino doveva avere circa quattro mesi. Perché non gliel'aveva detto?

    Certo, all'epoca non si conoscevano da molto, sei settimane in tutto.

    Abbastanza per farsi coinvolgere e far infrangere a Damon un intero elenco di regole personali.

    Abbastanza da non riuscire a dimenticarla. Tanto che aveva infranto anche l'ultima regola, una regola che sarebbe dovuta essere inviolabile. Anziché lasciar andare Zara e riprendere il proprio equilibrio e le distanze, l'aveva seguita.

    L'aveva rintracciata presso un piccolo cottage a Dunedin, nel sud dell'isola. Stava per bussare alla sua porta quando era tornato in sé. Si era reso conto che se avesse varcato quella soglia si sarebbero ritrovati a letto dopo pochi minuti. E poi, se avesse portato avanti una relazione che era diventata pericolosamente irresistibile, avrebbe rischiato di sposare una donna che era l'esatto opposto del tipo di moglie che gli serviva.

    Zara era un'amante passionale e imprevedibile che aveva messo in chiaro di non avere alcun interesse per una relazione stabile.

    Se n'era andato, disgustato dall'ossessione che aveva chiaramente fatto breccia in lui. L'unico problema era che non era riuscito a starle lontano. Mesi dopo, quando aveva scoperto che Zara aveva aperto una sua agenzia di collocamento in città, aveva richiesto al suo capo ufficio di lasciar perdere l'azienda consolidata che di solito forniva loro il personale di cui avevano bisogno e di iniziare a usare l'agenzia di Zara.

    «Da quanto sai che Zara ha avuto un bambino?»

    «Non so se in quella tua isola stai nascondendo la testa sotto la sabbia o se davvero non lo sapevi. Se Emily fosse stata incinta non avrei avuto paura di fare il padre.»

    Il padre.

    Damon fissò desolato la linea indistinta in cui si congiungevano cielo e mare. Senza volere Ben l'aveva punto sul vivo, portando a galla una verità che non voleva affrontare. Di solito evitava certi

    Enjoying the preview?
    Page 1 of 1