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Proposta indiscreta: Harmony Collezione
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Proposta indiscreta: Harmony Collezione
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Proposta indiscreta: Harmony Collezione

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About this ebook

Una ragazza bella e sexy, che non può permettersi di rifiutare la sua proposta. Per Demetrius sembrerebbe tutto così facile...

Maddison Jones è alla completa mercé di Demetrius Papasakis, ricchissimo uomo d'affari greco, a causa del comportamento dissennato di Kyle, suo fratello minore. Ma l'ultima cosa che si sarebbe aspettata dall'arrogante e altero Demetrius è proprio una proposta di matrimonio a tempo. Una proposta che lei non può permettersi di rifiutare. Così ricorre a ogni singola stilla di coraggio per affrontare la situazione e andare incontro alle nozze con un uomo che lei odia tanto quanto lui odia lei. Almeno all'apparenza. Visto che, quando Demetrius pretende tutto ciò che lei può offrirgli, Maddison trova assai difficile resistergli.

LanguageItaliano
Release dateDec 10, 2015
ISBN9788858942017
Proposta indiscreta: Harmony Collezione
Author

Melanie Milburne

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Proposta indiscreta - Melanie Milburne

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek’s Convenient Wife

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2005 Ris Wilkinson

    Traduzione di Silvia Bazoli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-201-7

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Maddison fissò suo fratello sgomenta.

    «Cosa intendi, quando dici che hai affondato il suo yacht?»

    Kyle Jones assunse un’aria petulante, la tipica espressione spavalda di un ragazzo di diciannove anni.

    «Se lo meritava.»

    «Oh, mio Dio.»

    Lei si portò le mani al volto, mentre cercava di non perdere il controllo.

    «Credevo che saresti stata contenta» aggiunse Kyle piccato. «Dopotutto, è stato lui a rovinare papà. Credevo ti avrebbe fatto piacere che avessi finalmente pareggiato i conti.»

    «Kyle.» Lei sollevò lo sguardo angosciato su di lui. «Hai una pallida idea di quello che hai fatto?»

    Il ragazzo sollevò il mento con aria di sfida.

    «Non m’interessa. Se lo merita.»

    «Io non riesco a credere che tu stia parlando così» mormorò Maddison, socchiudendo gli occhi.

    «Va tutto bene» la rassicurò Kyle. «Non ha idea di chi sia stato.»

    A quel punto lei spalancò gli occhi e lo squadrò. «Come puoi esserne sicuro? Le persone come Demetrius Papasakis sanno sempre chi sono i loro nemici» asserì. In preda all’agitazione, si alzò e cominciò a camminare in su e in giù per la stanza. «Tu hai idea di cosa questo significhi, vero?» gli chiese poi, pallida e preoccupata.

    Il fratello si strinse nelle spalle. «Perché ti agiti tanto? Non saprà mai che sono stato io.»

    «Certo che lo scoprirà! Hai già avuto guai con la legge, non gli ci vorrà molto a fare due più due e ad arrivare a te e, quando accadrà, stai sicuro che ti farà finire in prigione.»

    «Io non ci vado in galera» affermò lui con enfasi.

    «No, certo che no. Non se io posso evitarlo.» Maddison si morse il labbro mentre si tormentava per trovare una soluzione.

    «Io sono contento di averlo fatto, comunque tu la pensi» ribadì Kyle tronfio. «Cosa vuoi che sia per lui uno yacht? Può comprarne un altro.»

    «La cosa si risolve così per te, vero?»

    Maddison sentiva la disperazione affiorare in lei, ma non poteva permettersi di perdere la calma.

    «Lui può permettersi i migliori avvocati, mentre tu non sei certo in una buona posizione, in particolare dopo l’ultima auto che hai rubato.»

    «Non l’ho rubata» protestò lui con sussiego. «L’ho presa in prestito.»

    «Non fare il furbo con me. L’hai rubata, lo sappiamo tutti e due, hai solo avuto la fortuna di uscire su cauzione, e mi permetto di ricordarti che sto ancora restituendo i soldi che ho dovuto chiedere in prestito in banca.»

    «Ti renderò tutto quando troverò un lavoro» le promise Kyle fiducioso.

    Maddison sospirò frustrata.

    «E quando sarà? Hai già avuto tre lavori e non sono durati mai più di una settimana. Non posso continuare a mantenerti e a provvedere a te. Devi cominciare a diventare responsabile. Hai diciannove anni ormai, sei maggiorenne, puoi guidare e votare. È ora che la smetti di incolpare il resto del mondo se non hai avuto la vita che volevi. Devi cominciare a rimboccarti le maniche e a cambiare il tuo destino.»

    «Demetrius Papasakis ha rovinato le nostre vite» commentò Kyle con amarezza. «Come puoi fare finta di niente?»

    «Ci sono altre cose da fare, invece di affondare delle barche da milioni di dollari» puntualizzò lei seccata. «Saremmo potuti andare a parlare con lui, magari si poteva ottenere un risarcimento.»

    «Sì, come no?» replicò lui sarcastico. «Ci avrebbe riso in faccia. Non gliene è importato nulla di cosa è stato di papà quando ha perso il suo lavoro. Ti basta pensare a come tratta le donne: quell’uomo non ha pudore, è evidente.»

    Maddison era d’accordo con suo fratello, ma non voleva dargli l’idea che lo appoggiasse. Non passava giorno senza che uno dei quotidiani di Sydney non riportasse le ultime chiacchiere sul miliardario scapolo, quel greco alto e statuario che aveva troppo denaro e troppo pochi scrupoli.

    Loro padre aveva lavorato come contabile per anni nella catena alberghiera di Demetrius Papasakis. Era stato licenziato in tronco perché sospettato di essersi appropriato di una quantità ingente di denaro. Non gli era stata data la possibilità di difendersi e lui non aveva retto a quel colpo. Dopo poche settimane era stato stroncato da un infarto, sicuramente provocato dallo stress accumulato.

    «Tutti i nodi vengono al pettine, anche per le persone come Demetrius Papasakis» proclamò lei. «Basta saper aspettare.»

    «Forse hai ragione» ammise suo fratello pensoso. «Stando al giornale di ieri, Papasakis in questo momento è coinvolto in un altro scandalo. Pare si tratti di una ricca divorziata, l’ex moglie di un suo rivale in affari.» E sogghignò soddisfatto.

    «Non mi preoccupano le sue questioni sentimentali» rispose lei. «La cosa che mi preme ora è sapere come tenerti fuori dai guai finché questa storia dell’affondamento dello yacht non si sarà placata.»

    «Non ho paura di Papasakis.»

    «Io sì. Sono sicura che non si fermerà davanti a niente per vendicare un affronto simile, e intendo impedirglielo.»

    «Cosa pensi che dovrei fare?»

    Maddison sospirò. «Dovrai nasconderti.»

    «Scappare, vuoi dire?» Lui la guardò indignato.

    «Non proprio. Ho un’amica che lavora come ragazza alla pari in una fattoria nel nord. Nella sua ultima lettera mi diceva che quella famiglia ha delle difficoltà a trovare della manodopera valida. Potrei pagarti il biglietto aereo, il resto dipende da te.»

    «Lavorare in una fattoria?» Kyle storse il naso.

    «Ascoltami, Kyle» riprese lei con determinazione, «io sto perdendo la pazienza. Questa è la tua ultima possibilità: se decidi di non accettare, io sarò costretta a lavarmene le mani. Lascia solo che ti avverta che i metodi di Papasakis potrebbero non piacerti.»

    «Va bene» rispose lui. «Farò come dici tu, ma solo per farti contenta, non perché abbia paura.»

    «Come credi» commentò Maddison esausta.

    Maddison era appena tornata a casa dopo avere accompagnato suo fratello all’aeroporto, quando il campanello alla porta squillò.

    Mentre andava ad aprire, provò un brivido di apprensione e l’istinto la mise in guardia.

    Demetrius Papasakis era alto, bello e imponente: i suoi occhi scuri, quasi neri, scintillavano minacciosi mentre la squadrava da capo a piedi, arrogante.

    Lei si ritrovò senza parole. Come conosceva il suo indirizzo? E soprattutto... cosa sapeva di quello che aveva combinato suo fratello la notte precedente?

    «La signorina Jones, immagino.»

    «Sì, sono io» rispose lei con una vocina che non le apparteneva. «Posso esserle d’aiuto?»

    «Vorrei parlare con suo fratello.»

    Lei ebbe un attimo di esitazione. «Non c’è.»

    «Dove si trova?» Quelle tre parole erano affilate come coltelli. Il suo tono era già d’accusa.

    «Non ne ho idea.»

    Tutto sommato, stava dicendo la verità. Non aveva idea su quale parte del continente stesse volando in quell’istante Kyle.

    «Non faccia la furba con me, signorina Jones» la mise in guardia lui. «Devo discutere di una cosa con suo fratello e ritengo sia nel suo interesse starmi ad ascoltare.»

    «Mi dispiace, ma non posso esserle d’aiuto.»

    Stava per chiudergli la porta in faccia, ma lui allungò la mano e la porta andò a sbattere con violenza contro il muro.

    Maddison trasalì e si portò una mano tremante alla gola.

    Lui si fece avanti nel corridoio, poi chiuse la porta con molta cura.

    «Non vorrei che i suoi vicini ascoltassero quello che ho da dirle.»

    «Io invece vorrei che se ne andasse» ribatté lei, e fece un altro passo indietro. «Subito.»

    «Prima o dopo aver chiamato la polizia?» Lui prese il cellulare di tasca.

    Maddison aveva la sensazione di non riuscire più a respirare, mentre lui cominciava a comporre un numero sul telefono.

    «Allora, signorina Jones?»

    Maddison si morse il labbro, prendendo tempo.

    «Ho il numero di telefono dell’agente di custodia che si occupa di suo fratello» l’avvertì lui. «Magari preferisce parlare con lui di quello che ha fatto suo fratello la scorsa notte?»

    «Era qui con me» asserì lei con un filo di voce.

    L’uomo la fissò con aria scettica. «E si aspetta che le creda?»

    «Può credere quello che le pare.»

    «Sta giocando con il fuoco, signorina Jones. Forse non sono stato abbastanza chiaro» dichiarò Papasakis, e fece un passo verso di lei, costringendola sempre più vicina al muro. «Io non me ne vado finché non mi dice dov’è suo fratello.»

    «Spero per lei che non abbia impegni per la serata» ribatté Maddison, con un lampo d’ira negli occhi color zaffiro.

    Lui sembrò divertito dalla sua ironia.

    «Mi sta offrendo di restare per la notte?»

    «Non direi» rispose lei con aria sostenuta. «Non è il mio tipo.»

    Lui sollevò una mano e catturò una ciocca dei suoi capelli castano ramato. Maddison trasalì e fu costretta a fare un passo avanti verso di lui.

    Avvertiva il calore che emanava dal suo corpo, il suo sguardo magnetico la faceva sentire messa a nudo. Le sembrò di percepire la punta di un’essenza agrumata, forse il suo dopobarba.

    «Allora, riproviamo da capo» mormorò lui con voce carezzevole. «Dov’è suo fratello, signorina Jones?»

    Maddison aveva la bocca completamente arida. Gli occhi scuri di lui stavano seguendo ogni suo minimo movimento e lei avvertì una morsa allo stomaco.

    «Lui... è... via.»

    Demetrius si accigliò. «Via?»

    Lei annuì.

    «Dove, esattamente?» la incalzò lui, aspro.

    «In un altro stato.»

    «Quale?»

    «Non posso dirglielo.»

    «Me lo dirà, signorina Jones.» La sua voce era vellutata, ma il suo tono era imperioso. «Anche se dovessi tirarglielo fuori

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