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Gli scherzi del cuore: Harmony Collezione
Gli scherzi del cuore: Harmony Collezione
Gli scherzi del cuore: Harmony Collezione
Ebook142 pages1 hour

Gli scherzi del cuore: Harmony Collezione

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About this ebook

Sono passati dieci anni dalla fine del suo matrimonio con James Sinclair, e Rose è intenzionata a legalizzare la propria unione con Anthony. Per far questo, però è costretta a chiedere il divorzio dal marito. Inaspettatamente, James si presenta da lei per parlare della questione e, ritrovandosi, i due scoprono che l’amore nato fra i banchi di scuola è tuttora vivo. Così come le incomprensioni ei malintesi di un tempo. Ricominciare non sarà facile, ma ora…
LanguageItaliano
Release dateOct 10, 2016
ISBN9788858955734
Gli scherzi del cuore: Harmony Collezione
Author

Catherine George

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Gli scherzi del cuore - Catherine George

    successivo.

    1

    Quando vide la busta color fucsia, recapitata insieme alla posta commerciale del mattino, Rose sorrise. Il sorriso, però, le si gelò sulle labbra non appena notò il biglietto, su cui era disegnata un'unica rosa. Era privo di firma. Insospettita, cercò di decifrare il timbro postale, ma era illeggibile.

    Rose rimase soprappensiero per un paio di minuti, poi prese la posta e la mise sul tavolo, nel suo ufficio. Sistemò il biglietto di San Valentino in piedi, in bella mostra, come qualcosa di cui prendersi gioco. Decise di ignorarlo, mentre accendeva le luci, l'insegna del negozio e il computer. Poi scelse Schubert come musica di sottofondo per quella giornata, e infine aprì la porta, pronta a ricevere i primi clienti.

    Come al solito, la maggior parte erano mamme di ritorno dopo aver accompagnato i figli a scuola. Per la prima mezz'ora, Rose fu impegnata a cercare titoli richiesti e a prendere ordini per il giorno successivo. Nel frattempo, chiacchierava con le clienti e consigliava letture adatte per i loro bambini oppure forniva informazioni sugli ultimi libri pubblicati in edizione economica. Per Rose era naturale interessarsi alle esigenze dei clienti, e il lavoro alla libreria l'appassionava. Per queste due ragioni, il suo piccolo negozio prosperava, anche se non faceva parte di una grande catena di distribuzione. D'altra parte, a Chastlecombe non doveva certo sbaragliare una concorrenza agguerrita.

    Bel, la migliore amica di Rose, lavorava part-time insieme a lei. Quando giunse al negozio, scoppiò in una sonora risata non appena vide il biglietto di San Valentino.

    «Che fortuna! Sono davvero invidiosa. Il mio beneamato non è un tipo romantico» commentò Bel Cummings, mentre preparava il caffè che le due donne bevevano insieme, prima di mettersi al lavoro.

    «Suppongo che il biglietto sia di Anthony, anche se non mi sarei mai aspettata...» continuò Bel.

    «... che Anthony facesse una cosa del genere, alla sua età» concluse Rose, intuendo quello che l'amica stava per dire.

    «Allora, chi potrebbe essere il misterioso corteggiatore?» domandò Bel, con un sorriso.

    «Non ne ho la più pallida idea.»

    «Dev'essere per forza Anthony, dunque. Costringilo a confessare, a cena. Vi vedrete, questo weekend?»

    «Sì, ma stavolta ci vediamo di venerdì sera. Domani deve stare con Marcus» rispose lei, finendo rapidamente il caffè. «Bene, meglio mettersi al lavoro, prima che arrivino le nuove consegne» concluse, alzandosi.

    Bel andò a servire un cliente, e Rose selezionò la corrispondenza, mettendo da parte la pubblicità.

    Rose non aveva voglia di cambiare le abitudini ormai consolidate della sua relazione con Anthony. Le piaceva stare per conto suo, il venerdì sera. Il cambiamento di quel finesettimana la metteva di malumore, ma proprio quella volta il figlio adolescente di Anthony sarebbe stato a casa da solo, quindi il padre doveva stare con lui. Marcus era rimasto a Chastlecombe con la madre, dopo che i suoi genitori avevano divorziato. Però, quel sabato, Liz Garrett sarebbe partita per un breve viaggio, e Anthony, deciso a fare felice il figlio, avrebbe trascorso anche il sabato insieme a lui.

    A Rose piaceva il ragazzo, e, per quel che ne sapeva, Marcus non aveva niente contro di lei. Tuttavia, le sembrava strano che un ragazzo della sua età preferisse trascorrere il sabato sera con suo padre, invece che con gli amici. Ma a lei non dispiaceva che Anthony stesse con suo figlio. Anzi, se doveva essere sincera, avrebbe preferito che lui trascorresse anche quel venerdì insieme a suo figlio.

    Rose era stanca. La settimana appena trascorsa era stata piuttosto impegnativa, e lei non aveva nessuna voglia di uscire, quella sera. Aveva invitato Anthony per una cena a casa sua, ma lui aveva preferito condurla nel ristorante più elegante del paese.

    Quando era ragazza, Rose aveva conosciuto di vista Anthony Garrett, però era diventata sua amica solo dopo il divorzio di lui. Faceva il contabile, ed era stato da poco promosso e trasferito negli uffici principali della sua società, a Londra. Dopo il divorzio, Anthony aveva preso l'abitudine di trascorrere tutti i weekend a Chastlecombe, in albergo, per stare con suo figlio e trascorrere il sabato sera con Rose, se lei glielo permetteva. Rose era perfettamente conscia del fatto che Anthony ci tenesse a farsi vedere in giro con lei. Aveva subito il divorzio, e ora non gli dispiaceva di sicuro se uno dei suoi amici faceva sapere alla sua ex moglie che, lungi dallo sprofondare nella disperazione, Anthony faceva invece coppia fissa con una donna di successo e molto più giovane di lui. Anthony era evidentemente orgoglioso di quella relazione, e anche se a volte Rose si sentiva una specie di trofeo, quella situazione la divertiva, piuttosto che infastidirla.

    All'ora di pranzo, la libreria era affollata come al solito, e ci volle un po' perché Bel si lasciasse persuadere ad andare a mangiare qualcosa. Rose approfittò della pausa pomeridiana per controllare le bolle di consegna e per mettere da parte i libri già prenotati dai clienti. Quando ebbe finito, si ritirò nel retrobottega e mangiò il panino che l'amica le aveva portato.

    Di solito, Rose leggeva mentre mangiava, e stava sfogliando uno dei nuovi libri per bambini, quando Bel fece capolino dalla porta.

    «C'è una consegna per te, capo!» annunciò.

    «Strano, non aspettavo altra merce...» rispose, sorpresa nel vedere la lunga scatola infiocchettata. La scatola conteneva un'unica rosa rossa, senza alcun biglietto di accompagnamento. Rose impallidì.

    «Ehi, stai bene?» le chiese Bel, allarmata.

    «Ho solo mangiato troppo in fretta.»

    «Un regalo del genere dovrebbe farti venire pensieri romantici, non l'indigestione! Chi l'ha spedita?»

    «Vediamo» disse Rose, accingendosi a telefonare al fiorista del paese per chiedergli informazioni circa quella strana consegna.

    «Non ne sappiamo nulla» fu la risposta della commessa. «Il suo ammiratore segreto ha lasciato un biglietto dattiloscritto sotto la saracinesca. C'erano le istruzioni e il denaro.»

    Quando Rose riappese la cornetta, Bel le diede una pacca amichevole sulla spalla. «Ti senti bene, capo? Mi sembri un po' strana, oggi.»

    «Sto bene, però detesto i misteri. Se davvero tutto questo è opera di Anthony, stasera gliene dirò quattro!»

    «Ma lui avrebbe telefonato al fiorista, non ti pare?»

    «Ha molti amici in paese. Avrebbe potuto dare a chiunque l'incarico di mettere il biglietto con i soldi sotto la saracinesca del fiorista.»

    «Che idea romantica!» commentò Bel, prima di tornare al bancone, dove l'aspettava una folla di clienti.

    Dopo la chiusura serale, Rose controllò di nuovo la corrispondenza e gli ordini di libri scolastici che avrebbe dovuto inoltrare. Esitò un poco, poi interruppe il lavoro che di solito sbrigava il venerdì. Avrebbe avuto tutto il tempo di occuparsene l'indomani, quando sarebbe stata da sola.

    Il telefono cominciò a squillare non appena lei arrivò a casa, però, quando sollevò il ricevitore, dall'altro capo del filo le giunse soltanto un ansimare pesante.

    «Chi è?» strillò, furibonda. Una voce sussurrò il suo nome, poi la comunicazione fu interrotta. Spaventata e furiosa, Rose si diede da fare per sapere da dove proveniva la chiamata, ma il numero era riservato. Si disse che di certo era qualche idiota in vena di scherzi stupidi. Cercò di distrarsi preparando un caffè.

    Poi riempì d'acqua una bottiglia, ci mise dentro la rosa e l'appoggiò sul davanzale della cucina. Una rosa per Rose, le ripeteva una voce dal vago accento scozzese. Le sembrava di sentirla con tanta chiarezza, come se il proprietario di quella voce si trovasse in quel momento nella stanza. Di solito, s'impediva scientemente di pensare a lui, ma stavolta il bigliettino e il fiore sembravano aver abbattuto tutte le sue difese. E anche la telefonata misteriosa aveva giocato un ruolo determinante nello stato d'animo di Rose, quella sera. Il profumo del fiore aveva risvegliato fantasmi sopiti da tempo, che ora la perseguitavano senza pietà. Mentre si preparava per uscire a cena, lasciò che quei fantasmi tornassero per un poco alla luce.

    Rose Dryden aveva cominciato a frequentare l'università non appena aveva compiuto diciotto anni. Decisa a provare ogni esperienza lecita, sulle prime era rimasta un po' perplessa dalla convivenza con due ragazze già molto amiche fra di loro. Cornelia Longford e Fabia Dennison, entrambe più grandi di un anno, possedevano una sicurezza che Rose invidiava loro. Tuttavia, nonostante l'apparenza, erano ragazze affettuose che avevano preso subito la nuova compagna sotto la loro ala protettrice e l'avevano introdotta nella loro cerchia di amicizie.

    Rose aveva accettato con gratitudine l'amicizia delle due ragazze, e ben presto si era ambientata e aveva preso l'abitudine di trascorrere le serate all'associazione degli studenti, insieme a una compagnia allegra e rumorosa. Sulle prime, aveva invidiato a Con i capelli biondi e l'aspetto raffinato, e a Fabia l'acutezza di pensiero. Ben presto, però, Rose si era sentita perfettamente a proprio agio in loro compagnia. Il primo quadrimestre non era ancora finito, e lei aveva già partecipato a tutte le feste, compreso il ballo di Natale, e aveva preso parte alle discussioni più animate sui destini dell'umanità.

    Decisa a laurearsi con un ottimo voto, Rose studiava con determinazione. Tuttavia, aveva imparato anche a bere un boccale di birra leggera quando usciva la sera con gli amici, e non disdegnava la compagnia dei giovanotti, ma sapeva anche evitare le attenzioni indesiderate.

    «Che idioti! Non capiscono che le loro smancerie non mi interessano!» aveva commentato Rose, irritata, un giorno poco dopo Natale.

    «Finiranno per piacerti, prima o poi» obiettò Fabia, mentre si dava lo smalto alle unghie. «Madre Natura ha ragione di tutte le nostre

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