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Il milionario e la cameriera: Harmony Collezione
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Il milionario e la cameriera: Harmony Collezione
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Il milionario e la cameriera: Harmony Collezione

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About this ebook

Cameriera...

Non appena Lorenzo Tarantini posa lo sguardo sulla cameriera del nightclub in cui si trova, sa con certezza che quella donna sarà presto nel suo letto.

... amante...

Darcy Denton è consapevole di non essere il tipo di ragazza che Lorenzo è abituato a frequentare, eppure non può resistere al fascino del potente magnate, né rinunciare alle loro notti bollenti.

... moglie?

Ma ogni scelta comporta delle conseguenze e adesso Darcy sa che è solo una questione di tempo - nove mesi, per l'esattezza - perché Lorenzo reclami ciò che è suo di diritto.
LanguageItaliano
Release dateOct 19, 2017
ISBN9788858971420
Il milionario e la cameriera: Harmony Collezione
Author

Sharon Kendrick

Autrice inglese, ama le giornate simili ai romanzi che scrive, cioè ricche di colpi di scena.

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    Il milionario e la cameriera - Sharon Kendrick

    successivo.

    1

    Nel momento in cui sentì suonare il campanello della porta, Lorenzo Tarantini avvertì una sorta di scossa elettrica, quel familiare brivido di eccitazione che accendeva il suo corpo ogni volta che pensava a lei. Per un attimo fu tentato di togliere la camicia, così Darcy non avrebbe perso tempo a sbottonargliela e gli avrebbe fatto subito scivolare le dita delicate sulla pelle calda, per poi coprirla di baci. In effetti i suoi baci sensuali erano proprio quello che gli serviva per dimenticare ciò che lo aspettava.

    Pensò alla Toscana e alla chiusura di un capitolo, riflettendo su quanto certi ricordi riuscissero a restare vivi nella mente e a fare male, nonostante il passare degli anni.

    Ora comunque non intendeva lasciarsi sopraffare dalla malinconia, perché stava per incontrare Darcy. E non intendeva nemmeno essere troppo frettoloso, visto che aveva a disposizione tutta la notte da trascorrere insieme a lei, l'amante più sensuale e inaspettata che avesse mai avuto. L'amante ideale, visto che non pretendeva nulla, se non che lui la facesse impazzire tra le lenzuola, cosa che gli riusciva facilmente, considerando che gli bastava sfiorare la sua pelle di seta per accendersi di desiderio.

    Si sentì la bocca asciutta. Erano passati quattro mesi, eppure era ancora attratto da lei come il primo giorno.

    In effetti era strano che la loro relazione stesse durando tanto a lungo, considerando che provenivano da due mondi completamente diversi.

    Darcy non era il tipo di donna che era abituato a frequentare, come del resto lui non era certo il tipo di uomo adatto a lei.

    A lui piacevano le donne esili, sofisticate, mentre Darcy aveva un fisico formoso, e curve prorompenti.

    Lorenzo abbozzò un sorriso. In effetti quella con lei doveva essere l'avventura di una notte, solo che poi non era più stato capace di rinunciare a quel corpo seducente.

    Quando sentì suonare ancora il campanello, guardò l'orologio con un gesto stizzito. Perché tutta quella fretta? Darcy era in anticipo di mezz'ora. Ormai avrebbe dovuto conoscere le regole, no? Era lei che doveva adeguarsi ai suoi ritmi, non il contrario!

    Attraversò a piedi nudi le stanze del suo lussuoso appartamento nel quartiere di Belgravia, quindi aprì la porta trovandosi di fronte Darcy Denton, non molto alta, ma irresistibilmente sexy, con gli splendidi riccioli rossi bagnati dalla pioggia, legati in una coda di cavallo. Indossava un impermeabile leggero, con una cintura in vita che enfatizzava il suo fisico sinuoso, sopra la divisa da cameriera. Abitando dall'altra parte di Londra, in una zona in cui Lorenzo non era mai stato, e che non lo attirava affatto, Darcy era arrivata da lui direttamente dal lavoro. Avevano stabilito, infatti, che se fosse tornata a casa per cambiarsi dopo il proprio turno, avrebbero perso troppo tempo, anche se Lorenzo mandava sempre un autista a prenderla al locale. Lorenzo aveva un'agenda fitta d'impegni, essendo un affermato architetto di fama internazionale, e il suo tempo era troppo prezioso per essere sprecato, ecco perché Darcy correva da lui appena finiva di lavorare, portando con sé la borsa con il cambio per la notte. Cosa, tra l'altro, del tutto inutile considerando che restava nuda per la maggior parte del tempo che trascorrevano insieme.

    Mentre guardava i suoi occhi verdi, che sembravano smeraldi tanto brillavano, come sempre Lorenzo sentì ribollire il sangue nelle vene. «Sei in anticipo. Lo hai fatto apposta perché sapevi che mi avresti sorpreso mentre mi stavo svestendo?»

    Darcy gli rispose con un sorriso tirato quando lui si spostò per lasciarla entrare. Era infreddolita e fradicia, ed era stata una pessima giornata. Un cliente le aveva rovesciato addosso il tè, poi un bambino aveva vomitato. Infine, terminato il turno, si era resa conto che qualcuno aveva fatto sparire il suo ombrello. E adesso, Lorenzo Tarantini se ne stava lì a guardarla, nel suo bell'appartamento caldo, insinuando che lei non avesse avuto niente di meglio da fare che programmare il proprio arrivo in modo da sorprenderlo mezzo nudo? Poteva esistere un uomo più arrogante?

    D'altro canto sapevi a che cosa saresti andata incontro quando ti sei buttata in questa assurda relazione. Quando hai messo da parte la razionalità, per incamminarti lungo una strada che è quella sbagliata. Perché è ovvio: gli uomini ricchi che si intrattengono con le cameriere vogliono una sola cosa, giusto?

    Sì, era perfettamente consapevole che fosse una follia, ma questo non le aveva impedito di finire nel grande letto di Lorenzo Tarantini.

    Aveva provato a resistergli. Ci aveva provato davvero. Solo che poi si era arresa. Non aveva potuto evitarlo, perché lui l'aveva baciata e a quel punto lei non aveva capito più nulla. Non avrebbe mai immaginato che un semplice bacio le avrebbe fatto provare delle sensazioni così intense. Era stato come fluttuare. Come volare. Così, gli aveva donato la propria verginità e, una volta superato lo shock per la scoperta di essere stato il suo primo amante, Lorenzo le aveva insegnato tutti i trucchi dell'arte della seduzione, rendendo il loro rapporto sempre più passionale.

    Per un po' era andato tutto bene. Più che bene. Lei passava la notte con lui ogni volta che Lorenzo era in città e, se aveva la giornata libera, a volte restavano insieme anche il giorno successivo. Lorenzo le cucinava le uova e le faceva ascoltare musica classica, mentre studiava i complicati progetti che un giorno sarebbero stati trasformati nei maestosi grattacieli che lo avevano reso famoso in tutto il mondo.

    Con il passare del tempo, però, Darcy aveva cominciato a sentirsi a disagio in quella situazione. Forse la sua coscienza si era risvegliata? La infastidiva magari il fatto che Lorenzo la tenesse sempre nascosta nel proprio appartamento, come se fosse uno scabroso segreto? Non aveva idea del motivo. Sapeva solo che aveva iniziato ad analizzare ciò che era diventata e non le era piaciuta la conclusione a cui era arrivata.

    Era il divertimento di un uomo ricco: una donna pronta a togliersi le mutandine ogni volta che lui schioccava le dita.

    Ora comunque era lì e non avrebbe avuto senso lasciare che i dubbi le rovinassero la serata. Il sorriso tirato, dunque, si trasformò in un sorriso radioso, mentre appoggiò sul pavimento la borsa e si sciolse i capelli. Quando scosse la testa, facendo ondeggiare i riccioli bagnati, provò una certa soddisfazione vedendo il modo in cui si infiammò lo sguardo intenso di Lorenzo. D'altro canto non era mai stato in dubbio il fatto che lui provasse una forte attrazione fisica nei suoi confronti. Non sapeva resisterle, e Darcy non faceva fatica a immaginarne il motivo. Lei era una novità, era diversa da tutte le altre. Tanto per cominciare perché non apparteneva a una classe sociale elevata. Non aveva frequentato un prestigioso college, aveva studiato meno di quanto le sarebbe piaciuto e quasi tutto ciò che sapeva lo aveva imparato da sola. Inoltre aveva un fisico prosperoso e riccioli ribelli sfacciatamente rossi, mentre Lorenzo in genere usciva con donne magrissime e brune, almeno a giudicare dalle fotografie che venivano pubblicate sulle varie riviste. Loro due erano incompatibili sotto ogni punto di vista, se non quando erano a letto.

    Il sesso era straordinario. Lo era sempre stato. Questo però non poteva bastare. Darcy sapeva perfettamente come sarebbe andata a finire. Sapeva che prima o poi le illusioni sarebbero crollate e la realtà le sarebbe precipitata addosso, schiacciandola. Aveva notato che Lorenzo ormai stava cominciando a dare per scontata la sua presenza e questo significava che tra non molto l'elettricità che vibrava tra loro si sarebbe dissolta, e lui l'avrebbe lasciata. Ovvio. Solo che lei aveva già tanti brutti ricordi che le pesavano addosso e non ne voleva altri. Aveva bisogno, piuttosto, di avere qualcosa di bello a cui pensare, qualcosa che alleggerisse il peso di tutto il resto.

    Che cosa stava aspettando, dunque? Perché non riusciva a trovare il coraggio di andarsene, prima che fosse lui a mandarla via, spezzandole il cuore?

    «Sono in anticipo perché ho detto al tuo autista di andarsene» gli spiegò, strizzandosi i capelli per togliere l'eccesso di acqua.

    «Che cosa?» reagì lui, sfilandole l'impermeabile. «E per quale ragione lo hai fatto?»

    Darcy sospirò, provando a immaginare che cosa significasse essere Lorenzo Tarantini e vivere in un mondo protetto, dove comode auto guidate da autisti e jet privati ti riparano dalla pioggia, dalla neve e da tutte le preoccupazioni dei comuni mortali. Dove le persone fanno la spesa per te o raccolgono i vestiti sporchi lasciati per terra in camera da letto. Un mondo in cui non sei obbligato a parlare con qualcuno che non sopporti, perché hai dei collaboratori che lo fanno al posto tuo.

    «Perché avremmo rischiato di rimanere imbottigliati nel traffico a quest'ora» gli tolse di mano l'impermeabile, lo scrollò leggermente, quindi lo appese all'appendiabiti. «I mezzi pubblici sono più rapidi nell'ora di punta. Adesso, invece di rimanere qui a discutere del perché sono arrivata prima del previsto, potresti prepararmi una tazza di tè? Sto gelando.»

    Lui non si mosse e, invece di andare in cucina per soddisfare la sua richiesta, la prese tra le braccia e la baciò con irruenza, stringendola a sé per farle sentire quanto fosse eccitato. Il calore del corpo di lui la fece sciogliere all'istante tanto che, in maniera del tutto spontanea, Darcy allargò leggermente le gambe per accettare le sue carezze. Così, in pochi secondi, il tè e il freddo diventarono solo un ricordo.

    Le incertezze di Darcy sparirono mentre lui continuava a baciarla con avidità e lei faceva correre le dita sulla sua pelle bollente.

    «Santo cielo, Lorenzo...» mormorò.

    «C'è qualcosa che non va?» reagì lui con un filo di voce.

    «Non è...» gli sfiorò le labbra con le proprie, «è tutto perfetto, se lo vuoi sapere.»

    «Bene. In effetti lo immaginavo. Stai cercando di scaldarti le mani su di me?»

    «Sto cercando di farlo, in effetti, purtroppo senza molto successo. D'altra parte hai molti talenti, ma tra questi non rientra la capacità di trasformarti in un calorifero, no?»

    «Già, hai ragione. I miei talenti sono altri. Forse potrei dimostrartene qualcuno proprio adesso» intrecciò le dita a quelle di lei e portò la sua mano su di sé. «Per cominciare, ti suggerirei di seguirmi nella doccia, che ne dici?»

    Darcy non avrebbe potuto rispondere di no nemmeno se lo avesse voluto.

    Bastava che Lorenzo la sfiorasse e lei si accendeva come un fiammifero. Due secondi tra le sue braccia, e il fuoco divampava.

    Nella stanza da bagno, lui le tolse l'uniforme beige e quando vide il suo seno, disse qualcosa in italiano. Qualcosa di dolce e seducente. A dire il vero per molto tempo Darcy aveva considerato il proprio seno prosperoso come un difetto, perché gli uomini finivano sempre per guardare lì. Aveva pensato persino di sottoporsi a un intervento di chirurgia estetica per ridurlo, peccato che non avrebbe mai potuto permetterselo con il suo misero stipendio da cameriera! Così aveva ripiegato sulla biancheria intima contenitiva, almeno finché Lorenzo non le aveva insegnato ad amare il proprio corpo. Le aveva detto, infatti, che il suo seno era la cosa più bella che lui avesse mai visto e poi glielo aveva accarezzato e baciato fino a farla urlare di piacere. Inoltre, le aveva regalato della biancheria intima che faceva risaltare il suo corpo sensuale, era stato l'unico regalo da parte di Lorenzo che Darcy aveva accettato, e lo aveva fatto solo perché lui aveva insistito tanto. In effetti Lorenzo non riusciva a capire per quale motivo lei non gli permettesse di farle regali costosi, ma Darcy aveva le proprie ragioni, che affondavano in un passato doloroso, e che non aveva alcuna intenzione di rivelargli.

    Gli aveva permesso, dunque, di comprarle dei completini intimi perché, secondo Lorenzo, rendevano i loro incontri più eccitanti: reggiseni a balconcino coordinati a slip microscopici. Oltretutto doveva ammettere che le piaceva indossare quei raffinati completi di seta

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